Capitolo 33

Ethan
Odio farle del male. Per questo, quando dico a Cami che non potremmo vederci per San Valentino, mi maledico. Sentire la sua voce delusa mentre mi chiede del perché, mi ricorda quanto sono stronzo ad aver architetto questa messa in scena. Forse avrei dovuto dire semplicemente le cose per come stavano, invece ho deciso di farle una sorpresa.
Non c'è la facevo più a stare lontano da lei, quindi ho anticipato il mio volo di due giorni e l'ho posticipato di uno. Così avremmo quasi una settimana intera a nostra disposizione da poter passare insieme.

«Lo sai, il lavoro mi ha tenuto impegnato e adesso mi hanno chiesto se ero disposto a fare delle ore in più. Ed è una grossa opportunità, Cami. Ho accettato senza farmelo chiedere due volte».

Tutto quello che ho detto è vero, per questo la mia farsa sembra abbastanza credibile. In realtà, sono già sotto il suo palazzo, con Haley che mi dovrebbe aprire il portone d'ingresso.

«Mmmh» mugugna Cami. Poi, cercando di camuffare la sua delusione, aggiunge: «Certo, lo capisco. È una cosa bellissima, Ethan. Sono fiera di te».

Nonostante le sue ultime parole sono sincere, non riesco ancora a perdonami per averla delusa, ma mi congratulo con me stesso perché la sorpresa sta riuscendo alla grande.

«Ascolta, adesso devo proprio andare. Sono stato richiamato, ma ci sentiamo più tardi, okay? Mi farò perdonare. Anzi, c'è un regalo diretto a casa tua proprio adesso. Sei lì, no?».

«Sì» afferma. «Sono qui, ma tra un po' dovrei...».

La interrompo e suono il campanello di casa sua. «Dovrebbe essere arrivato. Apri la porta».

Sento i passi di Cami al di là  della porta e quando la sento aprirsi, mi stampo sul volto il mio miglior sorriso. Quando la vedo sulla soglia, la sua faccia incupita diventa immediatamente luminosità di felicità. Cami mi travolge, gettandomi le braccia al collo e baciandomi come se non ci fosse un domani. Così ricambio con lo stesso impeto e la prendo in braccio, portandola dentro.
Purtroppo siamo costretti a staccarci quando sentiamo Haley che, alle nostre spalle, si schiarisce la voce.

«Posso lasciarvi da soli, vero?» chiede soddisfatta anche lei.

«Devi lasciarci da soli» affermo, non distogliendo mai lo sguardo da gli occhi azzurri della mia ragazza.

Quando Haley lascia l'appartamento, Cami quasi non scoppia in lacrime, ma riesco a tenere a freno il suo pianto, tenendola stretta a me.

«Sono così contenta che tu sia qui. Come hai fatto?» chiede poi incredula.

«Ho preso un aereo» ribatto ovvio. La mia risposta stupida sortisce l'effetto desiderato e mi ritrovo ad osservare una Cami che sorride sincera.

«Lo so, stupido. Mi hai fatto prendere un colpo. Aspettavo il tuo arrivo da più di un mese e tu, da perfetto stronzo quale sei, hai fatto crollare le mie aspettative. Mi hai reso la fidanzata più triste del mondo per dieci minuti» dice, mettendo il broncio, non fermando mai le sue mani che giocano con i miei capelli.

«Mi dispiace, ma adesso questo stronzo è qui voglio recuperare il tempo perso. Però prima devo darti il tuo regalo di San Valentino».

Cami sorride come una bambina felice e io mi affretto a prendere il suo regalo. Di mala voglia, mi stacco da lei e tiro fuori dalla tasca posteriore una busta rosso corallo e gliela porgo. Cami si acciglia per un secondo, poi la apre e, quando vede il suo biglietto aereo per Richmond per il prossimo aprile, di nuovo mi regala un sorriso a trentadue denti. Poi mi getta di nuovo le braccia al collo e così ne approfitto per far aderire i nostri corpi e farle sentire quanto mi è mancata nell'ultimo mese.

***

L'indomani mattina, passiamo del tempo con le nostre famiglie e con i nostri amici e, più tardi nel pomeriggio siamo pronti per trascorrere due giorni di perfetto relax. Il posto in cui ha prenotato Cami  è meraviglioso. Si trova poco fuori da New York. È un resort con tanto di spa e ristorante stellato. Raggiungiamo il posto nel tardo pomeriggio e in fretta, ci prepariamo per la cena. Più tardi, dopo aver finito,   ci rintaniamo nella nostra camera da letto. Non vedevo l'ora di passare la notte con lei, in tutti i sensi. Voglio tenermela stretta tutta la notte e sperare che i prossimi mesi vadano alla grande. Ho sentito Cami distante durante le nostre ultime chiamate, ma  le mie paure si sono dissolte quando ci siamo visti. La verità è che questa distanza rende nervoso anche me. Non è quel tipo di nervosismo che ha spinto un anno prima Cami a lasciarmi, è diverso. Non si tratta di insicurezza, perché so che voglio lei e che dobbiamo lottare per riuscire a far funzionare la nostra storia. Ho paura della sua reazione, per questo mi sto premurando per tornare a New York. Voglio stare con lei e vicino a lei. Al momento ho un contratto che mi vincola per altri due anni, ma spero che esista un modo per annullarlo. Non fraintendetemi, il mio lavoro attuale mi soddisfa e non potrei desiderare niente di meglio, ma c'è qualcosa che voglio di più ed è stare con Cami.

L'indomani, facciamo colazione in camera. Osservo Cami mentre divora il suo croissant e sono contento di vedere che ha messo su qualche chilo. È sempre in forma, ma i suoi fianchi si sono arrotondati appena.

«Perchè mi guardi come se mi fosse cresciuta un'alta testa?» chiede Cami, prendendo un sorso di caffè.

«Perchè mi piaci e non vedo l'ora di rilassarmi con te».

Ed è quello che facciamo per il resto della giornata. Me la bacio tutta nella vasca idromassaggio, facendola aggrappare a me, evito nella sauna (perché già la temperatura era calda abbastanza) e do il meglio di me stesso sotto la doccia emozionale. Quando terminiamo il nostro percorso benessere, prima di ripartire, facciamo un'altra breve sosta in camera e ci sfoghiano dopo due ore di preliminari nella spa.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top