Capitolo 22
Cami
«Ethan» ansimo tra le sue labbra, mente mi bacia.
Le mie non sono proteste, voglio di più. Quindi prendo in mano la situazione e lo spingo contro le piastrelle. Faccio aderire il mio corpo al suo e bacio Ethan con la stessa urgenza che ha usato lui poco prima con me. Gli passo le mani tra i capelli, sulle spalle, sui fianchi e poi lo tiro contro di me, mentre continuo a baciarlo. Nello stesso tempo sento le sue mani sulla schiena che scendono fino al sedere e mi porta sempre più vicino a lui. Sento quanto mi vuole così mi aggrappo alle sue spalle e, quando mi solleva, aggancio le gambe intorno ai suoi fianchi e mi faccio portare in camera mia senza protestare.
Mi sveglio appagata e non appena mi accorgo di essere sola vengo attraversata dal panico. Mi sento una di quelle protagoniste dei romanzi rosa quando vengono sedotte e abbandonate. Poi realizzo che Ethan abita con me e che - dal momento che è mattina - probabilmente sarà da qualche parte a fare le sue cose.
Ora, quello che mi chiedo è: come diavolo ho fatto a riaddormentarmi di nuovo e come mi comporterò non appena Ethan rientrerà.
Riguardo la mia seconda domanda, trovo immediatamente una risposta perché Ethan non è affatto fuori casa. Entra in camera mia nell'esatto momento in cui mi tiro su dal letto. Lui mi sorride dolcemente e io mi affretto a coprirmi con il lenzuolo.
«Ehi» mi saluta.
Gli faccio un sorriso tirato perché non so davvero cosa fare. Sono in quella situazione in cui, l'imbarazzo della nostra prima volta mi fa sembrare una totale idiota con una paralisi facciale e un sorriso da beota stampato sulle labbra. E poi, perché non riesco a dire una parola?
«Cami...» inizia.
«Ethan» butto fuori, grata del fatto che la mia bocca abbia deciso di collaborare.
«Quello che abbiamo fatto questa mattina è stato...»
«Strano» lo interrompo. Strano? Ma quanto sono scema?!
«Stavo per dire perfetto» dice lui, con una strana espressione. Volevo dire anche io “perfetto”, ma mi è uscito “strano”. Non è stato strano, è stato bellissimo.
«Scusa se ti ho interrotto. Continua».
«Vedi» inizia, sedendomi al mio fianco. «Se tu mi dici che per te è stato strano, mi fai capire che, non solo non ti è piaciuto, ma che non vuoi avere niente a che fare con te. E mi sentirei davvero stupido, perché allora vuol dire che mi sono immaginato tutto e non ho capito niente né di noi due, né di te».
«Io... Non volevo dire strano. Avrei dovuto farti parlare prima di interromperti».
«Tu cosa pensi di quello che è successo, Cami?».
Cosa penso? Penso che sia stata la cosa più bella che mi potesse capitare perché è successo con te, Ethan. Perché mi piaci da quando ti conosco - quindi da sempre - e ti ho sempre voluto, nonostante abbia represso il mio istinto di prenderti da parte e confessarti tutto. Ah! C'è un motivo per cui non l'ho fatto. Mio fratello non sarebbe d'accordo. Ucciderebbe prima te e poi me. E poi non ci sarà più un “noi due”.
Vorrei dirgli tutto questo, ma l'unica cosa che riesco a pronunciare è: «Non lo so».
«Be', io lo so invece. Tu mi piaci, Cami e ne sono sicuro. E sono certo che anche per te sia lo stesso ma che tu abbia paura ad ammetterlo. Altrimenti non trovo altre spiegazioni, perché prima fai sesso con me e poi non sai dirmi perché l'hai fatto».
Vorrei prenderlo a schiaffi per ciò che ha appena detto. Ha pronunciato quella frase come se quello che abbiamo condiviso poco fa fosse stato soltanto sesso. «Mi piaci anche tu» ribatto scontrosa. «Ma non si tratta solo di noi. Elia non approverebbe».
Ethan sbuffa ed esclama: «Non mi importa niente di Elia! Voglio stare con te, Cami e tuo fratello se ne farà una ragione. Cosa vuoi fare? Rimanere single finché Elia non troverà il ragazzo giusto per te?».
Il suo ragionamento è del tutto legittimo. Lui mi vuole, io voglio lui. Cosa ci impedisce di stare veramente insieme? Elia? Forse Ethan aveva ragione, ho paura e uso mio fratello come una scusa, facendo “ricadere” la colpa del nostro non poter stare insieme su di lui.
«Anche io ti voglio, Ethan» anmetto, avvicinandomi a lui. «E ne sono più che sicura, ma più di qualsiasi altra cosa non voglio dividerti con nessun'altra».
Lui sorride e poi mi accarezza la guancia. «Non ti sto proponendo una storia di sesso, Cami. Voglio che la nostra amicizia si evolva in qualcosa di più. Dal punto di vista fisico andiamo più che bene. Insomma, stamattina abbiamo fatto scintille!».
«Scemo» lo prendo in giro spintonandolo per la spalla. «Anche se devo ammettere che è vero».
Ethan mi dà un bacio sulle labbra facendomi sbraiare a letto e poi mi guarda serio. «Adesso che abbiamo appurato questo, voglio che le cose tra noi vadano bene a trecentosessanta gradi. E poi voglio chiamare subito Elia per dirglielo».
«Forse è meglio se aspettiamo il suo ritorno» suggerisco. «Probabilmente se lo facciamo adesso rovinerebbe la vacanza ad Haley, conoscendolo. E lei non se lo merita».
«Hai ragione, forse è meglio se aspettiamo» concorda, baciandomi il collo.
«Mmmh, aspetta, Ethan» inizio.
«Che c'è?».
«Le regole di poco fa non valgono più».
«Non le avrei rispettate comunque» risponde compiaciuto.
Sorrido alla sua risposta e lo attiro a me per un bacio più intenso e poi replichiamo quello che è successo qualche ora fa.
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