Capitolo 16

Cami
Sorrido compiaciuta per aver fatto rimanere senza parole Ethan. Non lo sa che non deve provocarmi?! Io adoro le sfide!

Raggiungo in fretta Elia e Haley e durante tragitto sento la voce di Kendall. «Ti ho visto, stronza».

Non la degno di uno sguardo e continuo a camminare, non cedendo alla sua provocazione. So che cerca lo scontro, ma da me non lo avrà mai.

«Cosa le hai fatto?» chiede mio fratello.

«Niente» mi limito a dire.

«Ti ho visto anche io» mi sussurra Haley all'orecchio.

Al suono di quella frase impallidisco, ma Haley mi sorride e mi rassicura facendomi l'occhiolino. «Tranquilla, Elia non ha visto nulla e io non glielo dirò».

Giuro che la adoro. Haley è sempre stata dalla mia parte e oggi  posso dedurre con certezza che l'idea di Ethan e me le piaccia. Be', sono contenta perché piace tantissimo anche a me.

«Che avete voi due da confabulare?» si intromette Elia, costringendoci ad interrompere la nostra conversazione.

«Cose da ragazze» dico. «Vado a prendere qualcosa da bere, venite con me?».

«Magari più tardi, sorellina».

«Come volete».

Raggiungo la cucina e di conseguenza anche Emily.

«Wow!» esclama. «Sei uno schianto, amica mia!».

«Grazie. Anche tu non sei male» affermo, osservandola da capo a piedi.

Mi faccio un bicchierino con Emily e dopo qualche minuto raggiungiamo la pista da ballo e iniziamo a ballare.

«Ethan ti sta mangiando con gli occhi» grida Emily al mio orecchio, per cercare di sovrastare la musica. «Diamo il via  all'operazione "Conquistiamo Ethan"».

«L'operazione è iniziata quando sono arrivata» mi vanto, scoppiando a ridere.

Racconto così tutto a Emily e si complimenta con me, dandomi il cinque. Continuo a ballare sentendomi gli occhi di Ethan addosso. Potrebbe anche avvicinarsi e gli concederei un ballo. Dal momento che non lo fa, mi giro nella sua direzione e gli sorrido dolcemente, poi lo chiamo col dito e sono stupita di non vedere esitazioni nella sua espressione. Non si guarda nemmeno intorno alla ricerca di mio fratello, si limita solamente a raggiungermi e mi sorride a sua volta. È stupido pensare che mi vedo già spostata con lui? Okay, scherzi a parte, non mi vedo spostata con Ethan, però mi ci vedo insieme in un futuro.

«Ti va di ballare?» chiedo, muovendomi accanto a lui.

«Certo, principessa. Stai rendendo il mio compleanno davvero interessante».

«Lo stai facendo da solo» gli urlo nell'orecchio destro. «Di solito sei sempre così... in tensione».

Lo sguardo di Ethan è così intenso da mettermi quasi a disagio e il suo sorriso ammiccante ancora di più.

«Di solito sono rigido perché mi sento controllato da Elia» ammette.

«E adesso no?».

«Stasera no. È il mio compleanno e ho già chiesto ad Elia se potevo ballare con te».

«Oh mio Dio, Ethan!» esclamo divertita. «Sei così antico».

Scoppio a ridere e butto la testa all'indietro. Ethan ne approfitta per mettere le sue mani sui miei fianchi e mi attira a sé. Posso riuscire a sentire il suo respiro sulla pelle e in un secondo, il divertimento lascia il posto a qualcos'altro. Osservo Ethan, cercando di capire cosa gli passa per la testa. I suoi occhi sono splendidi e non lasciano mai i miei, tranne per alcuni istanti in cui cadono sulle mie labbra. Anche io osservo le sue, impaziente di replicare il nostro primo bacio. Ma non lo farei mai qui, non con mio fratello a pochi metri da noi.

«Non ti allargare troppo, amico». Sento Elia alle mie spalle e cerco di allontanarmi da Ethan, ma lui me lo impedisce.

«Che stai facendo?» chiedo incredula.

«Stiamo solo ballando» dice Ethan ad entrambi. E poi rivolto a me: «Non c'è niente di male nel ballare con la propria amica».

«Stai attento» ribatte mio fratello, avvertendolo.

«Non sto facendo nulla di male» ribadisce Ethan.

Ma nonostante le rassicurazioni, Elia non sembra tanto convinto (e nemmeno io). Rimaniamo lì a ballare ancora per un po' e poi ci spostiamo tutti in salotto. Ne approfitto subito per sedermi accanto a Emily. Non lo so, ma mi sento come se dovessi allontanarmi da Ethan. Ma le mie intenzioni servono a poco perché lui viene a sedersi proprio accanto a me. Elia è di fronte a noi col broncio e Haley mi fa l'occhiolino.

Ascolto tranquilla la conversazione mentre sorseggio la mia birra. Essendo a giugno, non si fa altro che parlare di vacanze e, dal momento che la mia non sarà grandiosa come quella degli altri, mi limito a stare zitta a ad ascoltare ancora per diversi minuti.

«Perchè improvvisamente non parli più?» chiede Ethan al mio fianco.

Sollevo le spalle e continuo a bere la mia birra. «Le mie vacanze faranno schifo» ammetto. «Elia parte tra poco meno di un mese e poi partirai pure tu. E poi io andrò da sola nel posto in cui prima andavamo tutti insieme».

«Mi dispiace. Ti proporrei di venire con me, ma non credo che tuo padre sia d'accordo».

«Mmmh, spiritoso» dico, dandogli una spallata giocosa.

«Dico davvero! Ti porterei con me volentieri».

Di Ethan non capisco tutte le sue allusioni, ma per qualche strano motivo ci tiene a puntualizzare che vorrebbe che fossimo assieme. Anche io lo vorrei, ma quest'anno siamo stati parecchio sfortunati.

«Comunque» inizio, alzandomi. «Mi sono scocciata di stare qua».

Raggiungo così il balcone. Quando esco, trovo Dean di spalle con il capo chino.

«Che fai?» chiedo senza preavviso.

«Sei impazzita, dolcezza!» esclama girando di scatto la testa. «Mi hai fatto prendere un colpo».

«Uh, scusa. Non volevo spaventarti».

Osservo Dean che mette qualcosa nella sua tasca e si affretta a lasciarmi sola. Rimango un momentino perplessa per il suo atteggiamento, ma ne dimentico subito dopo perché il profumo di Ethan mi investe immediatamente.

Sorrido dentro di me perché sono contenta che sia venuto qui fuori.

«Ti stavi annoiando senza di me, ammettilo» lo provoco sorridente.

«Non annoiando, avevo come la sensazione che tu ti stessi annoiando e sono venuto a controllare che questo non succedesse».

«Infatti non mi sto annoiando. Sono stanca e penso all'esame della prossima settimana. Sono sovrappensiero».

«Me ne sono accorto, Cami».

«Ma tu non devi sentirti in dovere di stare con me. È la tua festa, divertiti».

«Sono esattamente dove voglio essere» sussurra.

«Ethan...». Improvvisamente mi sento braccata, con Ethan alle mie spalle e le sue braccia che mi intrappolano tra il suo corpo e la ringhiera del balcone.

«Camille».

«Sei troppo vicino».

«Già» ammette. «Cosa credi che ti farò?»

«Non credo sia una buona idea. Elia potrebbe vederci».

«A me non importa».

«Che stai facendo?» chiedo, cercando di allontanarlo.

«Faccio quello che vorresti che facessi, Cami» dice.
E poi sento la sua mano sul fianco destro che mi avvicina lentamente a lui e il suo fiato sul collo. Trattengo il respiro quando Ethan mi bacia sul collo e reprimo l'istinto di girarmi e saltargli addosso. Ma dal momento che fremo tutta, giro la testa e lo invito a baciarmi sulle labbra. Il suo è un bacio dolce e delicato, in netto contrasto con la stretta possessiva che sento al fianco. Le nostre lingue si uniscono e quando mi stacco da lui, mi manca il fiato.
Ethan fissa i miei occhi con sguardo intenso e io deglutisco sonoramente, provocando la sua risata e mettendo fine a quel momento imbarazzante (almeno per me).

«É stato un bel compleanno, Camille» sussurra.

«Io... Io devo andare». E mi allontano così da quella pessima idea.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top