Capitolo 15

Cami
Senza far rumore, nel cuore della notte, indosso le scarpe e mi affretto a recuperare il casco. Non so cosa mi impedisce di dormire, so solo che ho un disperato bisogno di sentire il vento tra i capelli.
Scendo così in strada e mi metto in sella alla mia Harley. Mi piace la moto, mi aiuta a zittire la mia mente rumorosa. Per di più, ultimamente i miei pensieri sono occupati da Ethan e da me che mi immagino con lui. Sbuffo mentalmente perché non credevo che mi sarei trovata in questa situazione, nel non poter dormire la notte, letteralmente.
Dopo vari minuti in moto, raggiungo il mio posto preferito fuori città. Si trova  su una piccola collina e posso osservare la città da un punto più o meno alto. Recupero da sotto la sella il mio telo e la mia birra di “emergenza”. Credo che non ci sia miglior cosa che starsene seduti, mentre osservi la città silenziosa con una buona birra in mano. Mi piace la tranquillità di questo posto e ancora di più il perfetto connubio tra il caos della mia mente e quiete della notte.
Mi rilasso, gustandomi la mia bevanda e pensando a come passerò il resto dell'estate. Per la prima volta in diciannove anni, andrò al mare senza il mio punto di riferimento, Elia, e di conseguenza senza Ethan. Sì, India sarà lì con me, ma non è esattamente la mia compagna di avventure preferita. I miei due cavalieri lo sarebbero stati. Ho sempre trascorso estati meravigliose con loro, anche se mi hanno sempre messo i bastoni tra le ruote. Come quella volta in cui, a sedici anni, ad un falò hanno fatto scappare il mio fidanzatino di quell'estate. Si chiamava Louis, e stava provando a baciarmi, quando Ethan ed Elia hanno finto di litigare per me, affermando di essere entrambi i miei ragazzi. Quella sera il poverino scappò a gambe levate e non lo rividi più per il resto dell'estate. Pensandoci adesso mi viene persino da ridere, ma quella volta mi arrabbiai parecchio. Ero un'adolescente con le ali tarpate. Anche ora non è che sia proprio liberissima, ma non sono più nelle stesse condizioni di prima. Col tempo ho cercato di ribellarmi e vivere la mia vita appieno. E credo che quest'estate avrò la mia occasione.

Più tardi, torno a casa. Esausta della giornata e della nottata, mi metto sotto le coperte e mi addormento in un secondo.

L'indomani, armata di buona volontà, raggiungo nuovamente la biblioteca. Questa volta non c'è nessuno a disturbarmi e riesco a studiare buona parte della materia in tranquillità. So che devo impegnarmi parecchio se voglio superare l'esame anche se questo vuol dire passare le mie giornate così.

Più tardi, soddisfatta del mio lavoro e consapevole di meritare un po' di riposo, chiamo Emily per la nostra consueta giornata di shopping. Non sempre torno a casa con acquisti, ma il solo girare per negozi mi rilassa.

«Oggi è il compleanno di Ethan. Darà una festa a casa sua e siamo invitate» annuncio a Emily.

«Perfetto! Allora devi metterti in tiro. Sarai il suo regalo di compleanno!» esclama lei entusiasta.

La guardo accigliata per un attimo e scuoto la testa. «Sei incredibile»

«Che c'è?! Non dirmi che non ti piacerebbe essere il suo regalo».

«Mi piacerebbe solo se le cose fossero più semplici e se lui mi volesse per davvero» affermo.

«Lui ti vuole per davvero, Cami. Solo che ancora non lo sa. O non lo vuole ammettere».

«Be', non è un problema mio. Io invece sono certa che tra noi ci sia qualcosa e che lui abbia paura di questo. Continua a mettere in mezzo Elia, ma in realtà il problema non è mio fratello. Il problema è lui».

«Lo so, tesoro. Per questo stasera gli farai vedere cosa si sta perdendo».

Ethan
Volevo organizzare una festa un po' più sobria, con una cinquantina amici, ma Dean si è fatto prendere dall'eccitazione e ha invitato parecchie persone, per cui adesso il nostro appartamento è strapieno di gente. Non che mi lamento, ma avrei preferito qualcosa di più tranquillo, anche se mi sto divertendo parecchio.
Elia e Haley sono stati i primi ad arrivare e mi hanno aiutato a sistemare il tutto, insieme a Dean e Kendall. Sì, è stata appiccicosa per quasi tutto il tempo, ma si è data da fare.
La cosa invece che mi stupisce è come mai Cami non sia ancora arrivata.
Da un paio di giorni a questa parte, dopo il bacio, il nostro rapporto sembra un po' più distante. Diciamo che non l'ho più vista da quel giorno al bar, anche se l'ho chiamata per invitarla stasera. Certo, quella mattina mi è sembrata distratta e non ci ho fatto caso più di tanto, però adesso sì, dal momento che sono le undici e la festa è nel suo pieno svolgimento.

«Ehi, amico. È la tua festa, perché quella faccia?» chiede Elia, seguito da Haley, sorseggiando il suo drink.

«Non ho nessuna faccia. Sto aspettando una persona» mi limito a dire.

So che è rischioso ammetterlo di fronte al diretto interessato, ma chi se ne frega, non dirò nulla a Elia riguardo il fatto che la persona in questione è proprio Cami.

«Non dirmi che aspetti una ragazza?» chiede incredula Haley.

«Sì, ma è solamente un'amica».

Non c'è cosa più falsa. O meglio, Cami e io siamo amici, ma non credo che questa situazione mi stia più bene così per com'è.

«Be', peggio per te, Ethan. Avere una fidanzata è stupendo. E adesso, se permetti, invito la mia ragazza a ballare». Elia si dirige così in pista con Haley e a me non resta che tirare un sospiro di sollievo quando vedo Cami tra la folla.

Anche lei mi nota subito e sulle sue labbra laccate di rosso vedo uno splendido sorriso a trentadue denti. Non noto solamente quello quando si avvicina, noto le sue gambe lasciate scoperte dagli shorts di jeans bianchi e i sandali con i tacchi che la fanno sembrare ancora più alta.

«Il mio venticinquenne preferito!» esclama, buttandomi le braccia al collo, per poi liberarmi dalla sua presa subito dopo. «Buon compleanno, Ethan».

«Cosa? Mi fai gli auguri senza bacio?!»  chiedo avvicinando la guancia nella sua direzione per farmi baciare.

«Stai scherzando?! Sei pieno di rossetto. Non aggiungerò anche il mio sulla tua guancia» afferma, incrociando le braccia al petto.

Sorrido divertito e azzardo: «Se vuoi puoi baciarmi in bocca. Lì, nessuno ancora mi ha lasciato nulla».

Cami fa spallucce e mi sorride con uno sguardo da predatrice. Contro ogni mia aspettativa, si sporge nella mia direzione e mi dà un bacio a stampo sulle labbra. «Buon compleanno, Ethan». E se ne va, lasciandomi interdetto in mezzo al salone.

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