Capitolo 13
Cami
Un bacio. Ethan mi ha appena dato un bacio. Un bacio di quelli che spesso ho immaginato, ma non esattamente come quelli. È stato di più, molto di più. Ha superato di gran lunga le mie aspettative e mi sta tenendo sveglia tutta la notte. Mi rigiro nel letto da parecchio e il mio unico pensiero è Ethan, Ethan, Ethan. Perché sono rimasta così scossa dalle sue labbra? Dopotutto, milioni di persone si baciano in continuazione, no? È una cosa del tutto normale. Peccato che non lo sia la mia situazione. Ethan è il migliore amico di mio fratello e forse ha ragione lui quando crede che noi due siamo una pessima idea. Cosa dovremmo fare, iniziare una relazione clandestina? Non mi starebbe bene neanche se dovessi iniziarne una con Matthew McConaughey. Sorrido a quel pensiero perché in quel caso lo farei.
Il trillo del cellulare mi riscuote dai miei pensieri. Quando leggo il messaggio alzo gli occhi al cielo. Elia.
SEI TORNATA?
SE TI FOSSI PRESO LA BRIGA DI VENIRE A CONTROLLARE DI PERSONA TI SARESTI ACCORTO CHE SONO A CASA DA PIÙ DI UN'ORA -.-
A DOMANI, SORELLINA
MI CHIEDO COME FARAI QUEST'ESTATE SENZA CHE POTRAI CONTROLLARMI.
TROVERÒ UNA SOLUZIONE. ADESSO DORMI.
Un po' mi dispiace passare le vacanze lontana da Elia, ma parlando sinceramente non vedo l'ora. Finalmente avrò la libertà meritata e spero di riuscire a trarre il meglio da queste due settimane di libera uscita.
L'indomani, salto la colazione proprio per evitare Ethan al bar e mi precipito subito al campus, in biblioteca. Lì mi metto subito all'opera perché ho davvero un disperato bisogno di recuperare lo studio perso. Con molta probabilità a casa non sarei riuscita a concludere molto, ma so che qui con la giusta dose di silenzio e zero distrazioni riuscirò a studiare per come si deve. Ecco, il pensiero dura esattamente mezzo secondo perché dalla porta vedo entrare Emily. Quando mi nota mi sorride e viene subito a sedersi al mio fianco. Le faccio un'occhiata per farle capire che sono qui per studiare e lei mi capisce al volo.
«Tranquilla» sussurra, «sono qui per lo stesso motivo. Anzi, devo chiederti solamente una cosa».
«Non ora, Emily» taglio corto.
«Dai, prometto che ti lascerò in pace in fretta» insiste.
«Veloce, però».
«Oggi Ethan mi ha chiesto di te e mi è sembrato strano. È per caso successo qualcosa? Ieri sera».
«No!» esclamò, cercando di sembrare credibile, un po' troppo forse
«Chissà perché non ti credo. Mi ha chiesto espressamente se fossi arrabbiata con lui, quindi presumo che qualcosa sia successa».
Mi mordo il labbro, indecisa se dirglielo oppure no, ma so che prima o poi succederà dal momento che Emily è una ragazza abbastanza tenace.
«Allora?» insiste.
«Ssshh». Qualcuno ci rimprovera, così sono costretta a raccogliere le mie cose e dire addio ai miei buoni propositi.
Emily mi segue fino in cortile e in silenzio ci sediamo sul prato. Non dico niente finché non butto fuori la verità nella sua versione più vera e sintetica.
«Ethan mi ha baciata».
«Oh, mio Dio!» esclama lei. «Com'è stato?».
«Il fatto che sia successo è un problema, Emily. Non doveva succedere».
«Perchè no? Vi piacete, Cami. Non farne un dramma».
«Che ti ha chiesto, comunque?».
«Mi ha chiesto dov'eri e se ce l'avevi ancora con lui. Io non ce l'avrei con lui se mi avesse baciata».
Fulmino Emily con un'occhiataccia e mi prendo la testa con le mani. «Come faccio con Elia?».
«È più semplice di quello che credi: non glielo dici».
«E se poi lo scopre?”.
«Se lo scopre è meglio che se ne faccia una ragione. Andiamo, non hai più quindici anni!».
«Comunque non è detta l'ultima parola. Probabilmente l'avrà fatto perché si è sentito provocare».
«In che senso?» chiede.
Racconto a Emily tutta la storia e mi sta ad ascoltare in silenzio. La sua espressione non cambia quando finisco di parlare e la sua risposta è sempre la medesima: «Vi piacete».
Che Ethan mi piace non ci sono dubbi, ma come faccio a sapere che quello suo non sia un interesse momentaneo dettato dal divieto? Nel senso, chi mi assicura che Ethan non mi voglia solo perché per lui sono una sfida?
«Non è importante comunque. Tra lui è me non ci potrà mai essere nulla».
«A parte quello che già c'è e vede chiunque».
«Sì, comunque non mi va di parlare di Ethan. Adesso mi è venuto voglia di un gelato».
«Il migliore gelato lo fanno nel posto in cui Ethan lavora».
«Voglio vederlo» sputo fuori.
Emily scoppia a ridere alla mia affermazione e mi dà una pacca sulla spalla. «Sei pazza, figlia mia».
«Che c'è di male?! È bello! I miei occhi hanno bisogno di vedere la sua faccia e poi voglio mettere in chiaro che le cose tra noi vanno bene» dico sinceramente. «Non sono arrabbiata perché mi ha baciato al contrario, sono arrabbiata perché ha smesso».
«Allora andiamo. Non vorrai farlo aspettare? Il poverino c'è rimasto male quando non ti ha vista arrivare con me».
«Allora andiamogli a fare una sorpresa».
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