(𝘊𝘩2: 4/5) 𝘛𝘩𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘤𝘦 𝘰𝘧 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘤𝘦.
. . .
𝗨𝗻 𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗽𝘂𝗼̀ 𝘂𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗳𝗶𝗼𝗿𝗲.
𝗗𝘂𝗲 𝗳𝗶𝗼𝗿𝗶.
𝗧𝗿𝗲.
𝗠𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝘃𝗲𝗿𝗮.
. . .
Ho passato diverso tempo a progettare tutto.
Ci è voluto un bel po', nonostante in verità credevo di non avere abbastanza tempo...
Ma eccoci qua.
Con quel che avevo, ho dovuto sistemare tutto nei piú minimi dettagli, ma non è finita qua.
Ho già organizzato come dovrà andare avanti...
E tutto deve filare liscio, per poter raggiungere il mio obiettivo.
. . .
𝗢𝗿𝗲 19:30.
Come accennato nelle ore precedenti, dopo quel pomeriggio che era trascorso, era oramai giunta l'ora della cena.
Quindi iniziamo a descrivere i momenti di quell'occasione per procedere poi a spiegare ogni accaduto successivo a quella serata.
Dunque, all'ora dei pasti il gruppo si riunì nella sala apposita, e oltre alla tavola imbandita, notarono stavolta qualcosa che nelle altre sere non c'era.
Infatti, vicino al lungo tavolo, vi era quel che sembrava essere un portavivande con qualcosa sopra: così qualcuno si decise ad avvicinarsi, e capire meglio di che si trattasse.
Su di esso si trovava un grande vassoio coperto da un coperchio, tutto argentato, e a sua volta sopra di questo vi era un foglietto.
"𝘎𝘦𝘯𝘵𝘪𝘭𝘪 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘪,
𝘔𝘪 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘧𝘦𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘮𝘦𝘮𝘣𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘢 𝘶𝘯'𝘰𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘧𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘪 𝘦̀ 𝘥𝘪𝘭𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰. 𝘚𝘦𝘳𝘷𝘪𝘵𝘦𝘷𝘪 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘦𝘯𝘢 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘵𝘦 𝘨𝘰𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰.
-𝘠𝘭𝘪𝘭"
Ora, diciamo che questa cosa suscitò la sfiducia in diversi dei partecipanti di quel viaggio.
No, erano un po' che non si fidavano a sapere cosa si celava sotto a quel coperchio, timorosi dell'idea che potesse essere un altro inganno di quella Ylil e che lì sotto ci fosse in realtà una bomba o comunque non qualcosa di buono.
Tanto valeva pensare prima a cenare tutti assieme, e poi magari preoccuparsi di quello.
E così il gruppo cenò riunito attorno al tavolo, e nel frattempo diverse persone conversarono tra di loro.
Vi era chi era intenzionato a chiacchierare su cose "leggere", e chi invece tentò di discutere sul movente attuale, ognuno parlava di qualcosa di diverso.
Vi era poi Satsuki, che anche in un tentativo di smorzare la tensione che si poteva percepire nell'aria, stava tentando di conversare con Aurora seduta al posto accanto al suo.
Aurora...
... Sin da prima che iniziasse quel viaggio aveva avuto modo di conoscerla.
Oramai era passata poco piú di una settimana da quando vivevano sotto lo stesso tetto, o almeno sullo stesso aereo...
Eppure c'era ancora tanto che non sapeva su di lei.
Percepiva inoltre ancora tutta la tensione e il timore che ella provava là dietro a quell'espressione apparentemente indifferente, e lo considerava ovviamente comprensibile.
Avrebbe voluto almeno provare a diminuire quel suo stato d'animo, ma le cose lì in mezzo sembravano essere ancora un po'... diciamo... "awkward", o almeno così lei li percepiva.
Qualche tempo dopo, quando sembravano aver ormai tutti finito di cenare, qualcuno parlò ad un tratto a voce un poco piú alta, come per attirare l'attenzione di tutti.
-Hey! Vogliamo per caso sapere adesso che c'è là sotto?- domandò infatti Cassandra con curiosità, riferendosi al vassoio col coperchio.
"Prima di quello!"
Scrisse e mostrò Shoko, alzandosi in piedi per spostare a sua volta tutti gli occhi su di se'.
"Ho qualcosa di MOLTO importante, che dovete sapere tutti!"
-Altrimenti potremmo magari vedere che c'è là sotto, e poi ascoltare?- suggerì Loddy con tranquillità.
"Hey! Vuoi per caso dire che è piú interessante un coperchio rispetto a me?!" aggiunse il mimo, indispettita da quella domanda.
-Suvvia, non litigate: scoperchiamo un attimo quel piatto, e se c'è qualcosa di buono, ce lo prendiamo nel mentre che stiamo ad ascoltare.- consigliò poi Dak con delicatezza.
"Possiamo fare così, ma mi raccomando: dopo state ad ascoltare Shoko, è importante." aggiunse Shigeo con un lieve sorriso.
Shoko sbuffò, già rassegnata, dopodichè si avviò verso il portavivande.
Una volta davanti ad esso, davanti agli occhi incuriositi e alcuni intimoriti degli altri, non ci pensò due volte a scoperchiare il vassoio con un gesto fulmineo, rivelando al di sotto di esso...
...
... Una grande 𝗰𝗵𝗲𝗲𝘀𝗲𝗰𝗮𝗸𝗲.
Sì, era questo il dono che si celava al di sotto di quel coperchio: una cheesecake rotonda e davvero grande, per cui sembrava poter sfamare un gruppo per un'intera festa, e piú precisamente era al cioccolato, il quale ricopriva la sua superficie, con solo al centro poggiata una pralina del medesimo gusto e colore.
Tale vista innescò invece ora la meraviglia di gran parte dei presenti, facendo così sollevare un leggere "Ohhhh..." quasi collettivo per lo stupore.
Persino a Shoko era tornato il sorriso sul viso con questa scoperta.
"Fantastico! Tagliamola, e poi vi do il mio annuncio!"
Ma non tutti erano ancora convinto.
-Chiedo scusa, non vorrei guastare l'atmosfera o qualcosa di simile, ma- è davvero sicuro provare questa offerta? Non sappiamo nemmeno chi è stato a procurarcela...- provò a chiedere per esempio Otto, incerto.
-Ma guardate, secondo me Otto non ha tutti i torti...- obiettò nuovamente Dak, ora anch'exlx un po' insicurx.
-Ma andiamo, non rompete, è solo una torta! Credete davvero che qui qualcuno ha deciso di farci fuori tutti in un colpo solo così, con una torta? Nessuno qui sembra abbastanza intelligente da riuscirci in un modo simile.- borbottò Blair.
"Non per dargli ragione, ma secondo me non ci dobbiamo preoccupare! Let's just enjoy this!" disse Shoko, avendo già preso in mano un coltello pulito preso in prestito dal tavolo, pronta a tagliare il dolce in abbastanza pezzi per tutti.
-Ma sì, secondo me si può provare... Solo farò attenzione a vedere se c'è qualcuno che non se la mangia, in caso per capire chi è stato ad avvelenarci, eheh.- disse invece Neffi con tono scherzoso.
Così la ragazza dai capelli rosa si mise subito all'opera per tagliare diversi pezzi della torta, servendoli poi ad ogni posto degli altri suoi compagni.
E fu così anche che il gruppo potè godere di quella generosa offerta.
Satsuki, appena vide la fetta che le era stata posta davanti, pur rimanendo comunque abbastanza seria, parve guardarla... quasi con una luce diversa negli occhi.
Come se pur cercando di non darlo troppo, fosse un poco... come affascinata da quella vista.
Aurora, guardandola un attimo, notò ciò, motivo per cui scrisse qualcosa da chiedergli.
"Ti piace questo tipo di dolce?"
-Uhm, ecco- sì, direi di sì... Ogni tanto mi capita, di mangiare qualche cheesecake.- rispose lei con la propria solità serietà.
Spostò poi lo sguardo altrove.
-... Quando sono a casa, è mia madre che me le fa di solito.-
"Allora, adesso statemi tutti a sentire!"
Intervenne nuovamente Shoko, rialzandosi in piedi, attirando nuovamente l'attenzione di tutti i presenti.
"Ora dovrò dirvi qualcosa di molto importante... Ma una sola cosa."
Continuò poi a scrivere un altro messaggio da mostrare all'intero gruppo, e la prossima cosa che mostrò era ora scritto a caratteri cubitali rispetto al resto.
"𝗗𝗔 𝗢𝗥𝗔 𝗡𝗘𝗦𝗦𝗨𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗩𝗘 𝗣𝗜𝗨́ 𝗣𝗔𝗥𝗟𝗔𝗥𝗘, 𝗦𝗘 𝗩𝗢𝗟𝗘𝗧𝗘 𝗗𝗜𝗥𝗘 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗦𝗔 𝗙𝗔𝗧𝗘𝗟𝗢 𝗜𝗡 𝗦𝗜𝗟𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢!"
-EH? Ma che è questa stupidata adesso??- intervenne poi Raiden, confuso.
"Ma allora non mi capisci, te lo devo dire in un'altra lingua, shut the fuck up"
-HEY!-
"Anzi, facciamo una cosa!" cambiò discorso Shoko, ignorando le proteste del ragazzo per non infastidirsi.
Si voltò poi verso Shigeo.
"Girl, vammi a prendere quel che ti avevo detto che mi serviva!"
"Agli ordini."
Rispose immediatamente l'altro obbediente e con un sorriso sereno, prima di avviarsi fuori dalla stanza diretto chissà dove.
Ora, tutti stavano facendo come richiesto e nessuno stava fiatando...
... Ma erano tutti un po' perplessi.
Nessuno capiva come mai la ragazza avesse preteso quel silenzio totale, e nemmeno cosa intendesse per "dire qualcosa facendolo in silenzio".
Nonostante ciò tutti obbedivano a questo suo ordine.
Forse anche perchè nonostante avesse smesso di servirli già da un po', aveva lasciato al suo posto e quindi vicino a se' il coltello con cui aveva tagliato il dolce.
E quindi stavano ora tutti in silenzio, con alcuni che si limitavano solo a continuare a mangiare la cheesecake.
Questione di pochi minuti e Shigeo tornò, e a vederlo la confusione aumentò solamente, dato che varcò la soglia reggendo con entrambe le mani una lavagna di medie dimensioni, una di quelle tutte bianche con cui si scrive sopra coi pennarelli.
Si mise poi di fronte al capotavola rimasto vuoto per l'assenza di Ylil, in modo che tutti potessero vedere, e una volta che l'amica lo ebbe raggiunto, quest'ultima prese uno dei pennarelli della lavagna.
"Vi starete chiedendo il perchè di questa cosa!"
Parecchi al tavolo annuirono, con aria sempre piú perplessa.
"Se ci pensate. Quella stronzetta di Ylil ha detto che non ci vede, no?" proseguì, continuando a cancellare ogni frase precedente con la parte opposta del pennarello prima di aggiungere altro.
Altri annuii da parte degli altri.
-Ma dove stiamo, a scuola?- commentò Blair, annoiato per quel metodo di comunicazione e non capendone l'utilità.
"TACI HO DETTO." scrisse a caratteri cubitali la ragazza dai capelli rosa spazientita.
"Devi chiudere quella cazzo di bocca per adesso, non l'hai capito? :D"
Incredibilmente Shigeo aveva scritto ciò, riuscendo a prendere un altro pennarello e scrivendo con destrezza su quella lavagna che stava reggendo.
"Dicevamo! Quindi, se qualcuno volesse proporci un grandioso piano per fotterla e trovare più indizi, dicendocelo anche lei potrebbe sentirci e scoprire tutto..."
Anzichè cancellare, stavolta scrisse a capo sotto a questa prima parte, e mostrò un grande sorriso.
"... 𝗠𝗮 𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝘃𝗼𝗰𝗮𝗹𝗶, 𝗹𝗲𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝘇𝘇𝗼, 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗼 𝘃𝗲𝗱𝗲!"
Diverse persone del gruppo a quella realizzazione parvero davvero meravigliate, capendo anche il perchè di quella lavagnetta.
-GENIAL- - fece poi per esclamare Leonora, interrompendosi poi quando si rese conto.
Allora decise di alzarsi anch'ella e prendere un altro pennarello dalla lavagna per scriverci qualcosa sopra.
"GENIALE, SEI UNA GRANDE!"
Guardandosi con lo stesso sorrisetto, le due si batterono il cinque, poi l'acrobata si voltò verso Shigeo e offrì il cinque pure a lui, e quest'ultimo con lo stesso sorriso di prima riuscì a liberare una mano un attimo per dargliela, battendoselo anche tra di loro.
Anche Neffi si alzò e prese un pennarello per scrivere una cosa da domandare.
"Continua a spiegarci però! Hai avuto un'altra idea da proporci, giusto?"
"Certo! Allora, leggete tutti quanti attentamente!" dopo aver scritto ciò, Shoko battè una volta le mani per risvegliare chiunque potesse essere distratto;
nonostante fossero ormai poche le persone ancora non convinte, la maggior parte sembrava particolarmente interessata.
"Ci avete mai fatto caso che Ylil ogni volta che spunta fuori ha con se' un 𝗺𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶?"
Molte persone ebbero l'ennesima realizzazione, ricordandosi di ciò.
"Avevo notato un paio di volte che quando si muove si sente il rumore di qualcosa che si muovo, sembrava il rumore di una campanella. Erano le chiavi quindi?" scrisse Loddy, alzandosi in piedi solo per questo.
"Se la guardi bene le noti pure! C'ha questo gancio attaccato alla cintura, e dentro ci stanno tutte chiavi. Anche se non si notano subito perchè sono tutte scure come i suoi vestiti di merda!" continuò a spiegare Shoko.
"Girls, ora andrò dritta al punto!" scrisse subito dopo a caratteri poco piú grandi, procedendo poi a cancellare tutto il resto per prepararsi con piú spazio possibile.
"𝗖𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻'𝗶𝗱𝗲𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗶𝗮. 𝗣𝗼𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶, 𝗰𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼, 𝗲 𝗮 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝘀𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝗲, 𝗲 𝘃𝗲𝗱𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗼𝗻𝘇𝗮!"
Questa proposta provocò ancora di piú l'entusiasmo della maggior parte dei presenti, avendo ormai convinto quasi tutti.
"ma quindi qual'è questa altra idea?"
Scrisse timidamente in un angolino Rose, tornando subito dopo a sedersi.
"Ah ma questa non la posso dire con tutti presenti, ora dovrebbero uscire tutti tranne chi so io."
Scrisse poi Shoko, lasciando tutti un attimo interdetti.
In un attimo, tutti quelli che sembravano convintissimi ora erano interdetti.
"Perchè?" scrisse poi Aurora dal proprio posto a sedere.
"Perchè è una cosa che possiamo sapere solo io e questa persona. Poi voi tutti entrate in scena dopo, vi avvertiamo!"
"EH NO, IO NON CI STO!"
Sentendo qualcun altro scrivere energicamente sulla lavagna, Shoko si voltò e mostrò immediatamente una smorfia di disappunto a vedere chi aveva accanto ora.
Raiden, che pareva a sua volta contrariato, continuò a scrivere, occupando l'intero spazio della lavagna.
"Oh, ma la state sentendo questa? Vuole fare qualcosa e non la vuole manco dire a tutti, E VOI VI FIDATE?? Io già 'sto pomeriggio mi sono impegnato tanto a pensare a qualche idea per andare contro la tizia! ... Mi devo sforzare un altro po', ma son certo che se avete pazienza, un'ideona ce lo avrò anch'io e saró piú affidabile!!"
Per qualche istante il mimo si limitò a leggere ciò senza osare aggiungere altro, e dalla faccia sembrava come se fosse fin troppo arrabbiata per farlo.
Poi cancellò l'ultima parte per avere abbastanza spazio per scrivere.
"𝗦𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗶𝗼 𝗲 𝘁𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮?"
"TU! ORA CHE VUOI DA ME?"
Scrisse il set designer andando subito a capo.
"Vediamo quante persone vogliono seguire me adesso. Se sono la maggior parte poi penso a tutto io, perchè ho già pensato a tutto, poi organizzo anche i gruppetti di ricerca e ve li scrivo fuori in corridoio, e poi vediamo se sono veramente così affidabile come pensi tu!"
"AH, VUOI PROPRIO FARMI VEDERE CHE FIASCO SARÀ 'STA COSA IN MANO A TE? FAMMI VEDERE ALLORA!"
"AFFARE FATTO."
Nel mentre che si scambiavano queste ultime battute sulla lavagna, i due si guardarono a vicenda con un sorriso di sfida, l'una pronta a provare il torto dell'altro e viceversa.
"𝗥𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶, 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶 𝗰𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼?" scrisse Shigeo in modo che tutti potessero leggere.
Neffi fu la prima ad alzarsi in piedi senza dire una parola e con un sorriso, in segno d'accordo.
Pochi secondi dopo, allo stesso momento Otto e Dak si misero in piedi, unendosi a lei.
Satsuki, pur sentendosi come se stesse provando un po' di stress pensando a che rischi ci potessero essere in quella situazione, si mise in piedi.
Si voltò a guardare le persone sedute alla sua stessa fila, come Aurora, che esitò un attimo prima di alzarsi anch'ella.
Pian piano si alzarono tutti, chi con piú convinzione e chi ancora con qualche incertezza, man mano gli ultimi rimasti: Akari, Tristan, Cassandra, Loddy, Rose, Wilhelm, e Blair.
A vedere tale scena, Shoko parve sempre piú compiaciuta e soddisfatta, soprattutto quando si voltò un attimo e vide Raiden che anch'egli osservava la scena davanti ai suoi occhi con aria sbalordita.
"OKAY! Allora andatevene tutti un attimo!"
Puntò poi il dito verso Leonora.
"ECCETTO 𝗧𝗨!"
L'acrobata parve presa di sprovvista, continuando però a sorridere mentre tornava vicino il mimo.
"Che devo fare??"
"Tu rimani: sono certa che la mia ide ti piacerà!"
"MA CERTO!"
. . .
Passò qualche tempo, e ancora le persone che se n'erano andate non erano state richiamate dentro.
Motivo per cui alcuni nell'attesa si erano allontanati altrove, probabilmente per non starsene senza fare niente.
Vi era per esempio Tristan, che si era diretto da qualche altra parte dell'aereo, tuttavia senza allontanarsi troppo dalla sala da pranzo per paura di non sentire in caso fosse stato richiamato.
E ora non stava facendo nulla di che mentre gironzolava, oltre che riflettere su ciò che aveva "sentito" dopo quella cena.
Chissà cosa avrebbero fatto da lì a breve...
-Oi! Tristan!-
Venne distratto da questa sua riflessione quando sentì nuovamente la voce di Leonora alle proprie spalle, così si girò.
-Leonora...?- lx chiamò quindi, voltandosi a guardarlx incuriosito mentre quest'ultimx si avvicinava.
-Meno male che ti ho trovato qui da solo!- gli disse, una volta dinanzi a lui fermandodi.
-Senti, ho parlato con Shoko, e abbiamo avuto un'idea, per cui ti volevo proporre una cosa...-
-Ah, sì, certo...-
A quel punto il castano non fiató piú, non potendo lasciar proliferare informazioni segrete, così tirò fuori uno dei pennarelli della lavagna e, davanti agli occhi perplessi del ragazzino, si mise a scrivere qualcosa sul muro.
Una volta che ebbe finito di scrivere quel che voleva spiegargli, si spostò per farglielo leggere.
-QUINDI! Che te ne pare? Te la senti?-
Il biondo lesse un attimo, poi abbassò lo sguardo con aria pensierosa.
-... Ma non posso...-
-Come non puoi?-
-Avevo promesso a Wilhelm che queste cose non le avrei piú fatte...-
-MA CHE TI FREGAAA, questa volta è per una giusta causa ed è solo una volta!- lo spronò dandogli una forte pacca sulla spalla amichevolmente.
-Dai, te la senti??-
-Ecco, credo di sì...-
-𝗨𝗵𝗺, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲 𝗾𝘂𝗮.-
Appena sentì quella voce a pochi metri di distanza, Tristan sgranò gli occhi e si voltò assieme a Leonora.
Notando quindi Wilhelm che si era affacciato un attimo a guardare la scena passando nei dintorni e sentendoli.
-Ohhhh, sei tu! Guarda, io e Tristan stavamo solo parlando di una cosa!- gli disse l'acrobata continuando a sorridere appena lo vide.
-Una cosa riguardo quel piano di prima...?-
-Siiiì, ma niente di che, eh.- continuò lui, mentre il borseggiatore sembrava particolarmente ansioso.
Il detective del paranormale poco dopo non ci mise troppo a notare quella scritta sul muro, così si fermò a leggerla per capire di che si trattasse.
-... È quella la cosa di cui parlavate?- domandò poi, al che Tristan parve ancora piú preoccupato.
-Sì, era quello che gli ho proposto, però- -
-No.-
-Non farti strane idee: posso spiegare!- tentò di convincerlo Leonora.
-Scusami, è solo che... non mi sembra corretto, che tu voglia fargli fare questo...- spiegò il ragazzo con tono calmo.
-M-ma infatti, come puoi pensare che io possa accettare una proposta simile?!- concordò subito Tristan con fare agitato, il che lasciò sbalordita Leonora.
-oH MA UN ATTIMO FA TI ANDAVA BENE, ORA-?-
-Poi mi sembra anche pericoloso.- aggiunse Wilhelm.
-No, allora.- iniziò a dire la castana, pronta a spiegarsi meglio.
-Forse non è effettivamente la migliore cosa da fare... Ma come ho già detto prima, è per una buona causa, quindi possiamo fare un'eccezione secondo me! E per il discorso del fatto che è pericolo, su quello non c'è da che preoccuparsi! A quello ci penseró io, e mi assicurerò al massimo che nulla vada storto!-
Tornò poi a sorridere convinta guardandolo.
-𝗧𝗶 𝗳𝗶𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗲?-
Il detective del paranormale spostò lo sguardo altrove con aria incerta.
-Ma non è che non mi fido, è che...-
-Nooo, rispondimi! Ti fidi di me?-
-Sì, solo... fate attenzione.-
-Ma ceeerto! Contando su di me, allora sì che filerà tutto liscio!- disse lxi allegramente poggiando anche una mano sulla spalla di Tristan, il quale pure sembrava ora incerto.
Poco dopo sentirono tutto ad un tratto un rumore simile a quello di un battito di mani, e fu lì che Leonora capì subito.
-È ORA! Andiamo!- esclamò quindi quest'ultimo, prendendo poi entrambi per un braccio e portandoseli appresso per ritornare dinanzi alla sala da pranzo.
Una volta lì vicino, si poteva vedere come tutti fossero là davanti, e che Shoko fosse uscita dalla stanza, rimanendo in piedi vicino alla parete con le mani sui fianchi ed un'espressione sempre piú sicura.
Indicò poi un punto preciso sul muro vicino a se', dove vi era scritto qualcosa sul pennarello.
"𝗦𝗵𝗼𝗸𝗼/𝗖𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮
𝗦𝗮𝘁𝘀𝘂𝗸𝗶/𝗔𝘂𝗿𝗼𝗿𝗮
𝗧𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻/𝗪𝗶𝗹𝗵𝗲𝗹𝗺
𝗥𝗮𝗶𝗱𝗲𝗻/𝗕𝗹𝗮𝗶𝗿
𝗔𝗸𝗮𝗿𝗶/𝗟𝗼𝗱𝗱𝘆
𝗡𝗲𝗳𝗳𝗶/𝗗𝗮𝗸/𝗢𝘁𝘁𝗼
𝗦𝗵𝗶𝗴𝗲𝗼/𝗥𝗼𝘀𝗲"
"Siamo pronti per mettere in atto il nostro piano, è tutto pronto!"
"Come mai non c'è Leonora?" scrisse Aurora.
"Io avrò un compito speciale!" scrisse a sua volta sempre sul muro Leonora.
"E a proposito, è ora, Leo! VAI!"
-Okay!- rispose prontamente la castana tornando a parlare.
-OH! YLIL!- esclamò poi con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
Dopodichè cadde nuovamente il silenzio piú totale.
Nessuno osò fiatare poichè ancora convinti che non potessero, e effettivamente facevano bene.
Shoko poi scrisse qualcos'altro.
"Nel mentre che aspettiamo, se qualcuno ha domande sul piano, chieda pure! Ma niente domande idiote!"
Cassandra si avvicinò e le tese una mano, come per chiederle di prestarle il pennarello, e così lei fece, permettendole di scrivere qualcos'altro sul muro.
"Ma se riusciamo ad aprire qualche stanza chiusa, nel mentre che stiamo a esplorarle possiamo tornare a parlare?"
Chiese con un sorriso.
Anch'ella con lo stesso sorriso che aveva ormai da tempo, si fece ridare il pennarello per scrivere la risposta.
"Prossima domanda!"
Prima che ci potessero essere altri scambi di parole, i presenti udirono dei passi farsi avanti nello spazio in cui si trovarono, scoprendo così che Ylil aveva appena fatto la propria entrata in scena.
Sì, era appena arrivata, con gli stessi occhi spenti che aveva sempre e persi nel vuoto.
-Ho sentito qualcuno chiamarmi, credo che ci sia bisogno del mio aiuto.- disse appena si fermò.
-Sì! Sì, son stata io!- rispose prontamente Leonora dirigendosi verso di lei, fermandosi solo un attimo per rigirarsi verso gli altri che osservavano e fare cenno di fare silenzio col dito.
-Leonora Porcu, sei tu. Dimmi come posso aiutarti.- le disse la ragazza riconoscendola.
L'acrobata le mise una mano sulla spalla, portandosela appresso mentre si incamminava allegramente lungo il corridoio.
-Sai, Ylil, è in questi ultimi giorni che ho notato che qui ci stanno delle cose che c'erano all'inizio, no?-
-Corretto: si continuerà così man mano che andremo avanti con questo gioco. Dopo ogni trial, verranno aggiunte delle novità.-
-Ahhh, per intrattenerci mentre cadiamo stecchiti come mosche uno alla volta?-
-Diciamo.-
Nel frattempo, tutti gli altri presenti rimanevano là dov'erano, seguendoli con lo sguardo.
-Ma infatti sai che cos'è che ho notato di recente? Che nel salotto, hai fatto mettere un fantastico 𝘀𝗲𝘁 𝗱𝗮 𝗸𝗮𝗿𝗮𝗼𝗸𝗲, e secondo me è un'aggiunta geniale per questo posto! Effettivamente, già provavo nostalgia di quando stavo al circo, a cantare e ballare per i miei spettatori, e- -
-Leonora, percepisco che tu abbia un obiettivo ben preciso, e ti chiedo di essere direttx.-
Gran parte dei presenti si sentirono sollevati a sentire Ylil dire ciò, dato che iniziavano già a stufarsi di tutti quei giri di parole.
Xlx castanx spostò lo sguardo altrove con un sorrisetto.
-Ehh, stavo esitando per l'ansia, ma sai... Avrei tanto voluto dedicare una performance a qualcuno, ma ognuno degli altri passeggeri è per fatti propri. Per cui mi chiedevo se...-
Rigirò poi lo sguardo verso di lei, e nonostante quest'ultima non lx potesse vedere, per un secondo le ammiccó.
-... Se tu potessi farmi da spettatrice per questa volta?-
Tra gli altri spettatori se si era abbastanza vicini si potè udire qualcuno che dovette trattenere una risata.
-Voglio dire... Considerando che non ho nulla di importante da svolgere al momento, ti potrei concedere qualche minuto.-
-GRANDE! E allora andiamo!-
Così accellerò il passo, incamminandosi con lei verso il salotto.
Una volta dentro, fece sì che l'altra si sedette su uno dei divani, in attesa di questa "performance" che le aveva promesso, dirigendosi invece dalla parte opposta, dove su un tavolino vi era quel che sembrava essere un mini stereo con uno schermo ed un microfono.
Satsuki, assieme al resto del gruppo, pian piano si era avvicinata alla sala rimanendone però fuori: nel mentre che si incamminavano pian piano per seguire i due, semmai capitava che qualcuno inciampava per sbaglio o comunque mentre camminava faceva qualche rumore, quel qualcuno veniva fulminato all'istante dallo sguardo di Shoko, che si assicurava che tutto filasse bene.
Quando poi furono arrivati davanti alla sala, fu sempre la ragazza dai capelli rosa la prima ad affacciarsi alla soglia per controllare la situazione, ritirandosi poi e restando a lato della porta.
-Sai, stasera è da un po' che mi sembra che sia tutto stranamente silenzioso in giro.- ammise ad una certa Ylil con indifferenza.
-Come ho detto, saranno tutti per fatti propri, ma al momento non ci pensare: voglio tutta la tua attenzione su di me!- rispose Leo, per poi controllare lo schermo del dispositivo per vedere le opzioni che esso offriva.
-Mhhhhh, ma chissà se c'è qualcosa dei 𝗦𝘂𝗯𝘀𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮...-
-Subsonica? No, mi pare di no.-
-Come no.-
-Eh da quel che so lì ce ne dovrebbero essere poche, di opzioni su musica italiana.-
-Ah, mannaggia. E allora... Penso ne prendo una a caso tra quelle che sto vedendo... Ah, sì, metto questa!-
La sua decisione finale tra le scelte che gli erano state proposte ricadde su una di quelle italiane, una canzone intitolata "𝗤𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲", appartenente ai 𝗟𝘂𝗻𝗮𝗽𝗼𝗽, gruppo musicale scioltosi decenni anni prima.
E così la fece partire, e quella musica iniziò.
Con grande sicurezza, Leonora puntò il dito contro la ragazza, mentre con l'altra mano reggeva il microfono.
-Mi raccomando, Ylil... Voglio i tuoi occhi su di me!-
-Quello penso mi risulterebbe un po' difficile, ma proverò ad ascoltarti almeno.- disse lei.
Controllò poi lui lo schermo, e vide che le parole stavano iniziando a comparire sullo schermo.
Era giunto il momento.
-𝗖𝗼𝘀'𝗲̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝘀𝗲𝗶 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗽𝗮𝘁𝗮...
𝗗𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘀𝘂𝘁𝗼...-
Tutti gli altri fuori proprio come Ylil stavano tenendo le orecchie bene aperte per ascoltare attentamente, e non solo.
Oltre a Shoko, altri occasionalmente provavano ad affacciarsi alla porta, facendo a turno non essendoci tanto spazio.
In quel momento era Otto che provava a sporgersi leggermente dalla soglia per osservare quella scena.
-𝗗𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗶 𝗯𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼...
𝗘𝗱 𝗼𝗿𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗴𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰'𝗲̀...-
Non tutti però morivan così tanto dalla voglia di guardare dentro al salotto: per fare un esempio di certe persone, c'era per esempio Dak, che rimaneva fuori in corridoio con la schiena poggiata al muro e le braccia conserte, limitandosi ad ascoltare xlx ragazzx che cantava con tono calmo e lo sguardo leggermente rivolto verso il basso.
O almeno fino a pochi secondi prima, perchè giusto poco dopo la musica si fece piú movimentata e anch'exlx alzò lo sguardo mostrando piú enfasi.
-𝗖𝗼𝘀'𝗲̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝘀𝗲𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗮?
𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗶 𝗽𝗶𝘂́ 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮?-
C'era Satsuki che continuava ad osservare ogni cosa che succedeva attorno a se': sin da prima, per quanto gli organizzatori di quel piano sembravano aver contagiato tutti col proprio ottimismo, lei provava da un po' che le sembrava una brutta sensazione dentro di se', come se qualcosa ancora non la convincesse su come stavano procedendo le cose.
-𝗢 𝘀𝗲𝗶 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗲...
𝗘̀ 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗮 𝗺𝗲?-
Anche Neffi iniziò a provare curiosità del vedere la scena dallo stesso lato dove si trovava Otto, motivo per cui si affacció anche lei poggiando una mano sulla cornice della porta e l'altra sulla testa del marchese.
-𝗖𝗼𝘀'𝗲̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝘀𝗲𝗶 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗽𝗮𝘁𝗮?
𝗘 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮!-
Tristan si rese conto che era passato già un po' di tempo, così decise di mettere in atto ciò che gli era stato richiesto e, pur provando un leggero timore, si addentrò nella stanza, procedendo con passo felpato verso il divano dove era comodamente seduta la ragazza non vedente.
-𝗟'𝗵𝗼 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗮, 𝗹'𝗵𝗼 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗮...
𝗘 𝗹'𝗵𝗼 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘁𝗲!-
Wilhelm, vedendo ciò che il ragazzino aveva appena fatto, si avvicinò a Shoko e la sfiorò leggermente sulla spalla facendola girare, e questo bastò a lei per capire che doveva fare: un passo indietro per permettere anche a lui di controllare che stava succedendo là dentro.
Potè quindi osservare con attenzione come il biondo era ora inginocchiato a terra di fianco al divano, e stava tendendo le mani lentamente verso la giovane.
-𝗠𝗮 𝗰'𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝗼𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗼𝗼𝗶! 𝗖𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗮𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗮𝗮𝗶!
𝗡𝗲𝗺𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗲𝗲 𝗹𝗼 𝘃𝘂𝗼𝗼𝗼𝗶!-
Era arrivata la parte del ritornello, che l'acrobata stava eseguendo con ancora piú energia di prima.
-𝗠𝗮 𝗰'𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝗼𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗼𝗼𝗶! 𝗖𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗶𝗶𝗶𝗮𝗶!
𝗡𝗲𝗺𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗲𝗲 𝗹𝗼 𝘃𝘂𝗼𝗼𝗼𝗶!-
Ylil in tutto ciò stava appunto ascoltando tutto ciò impassibile, rimanendo seduta con le mani conserte e con la solita espressione monotona.
Nonostante ciò...
Se la si guardava ben da vicina, si poteva notare come stesse facendo un piccolissimo movimento con la testa, che sembrava andare a ritmo con la musica, quasi come se se la stesse effettivamente godendo.
E quindi non sembrava nemmeno essersi accorta del fatto che il borseggiatore avesse ora tra le mani il gancio che era attaccato alla sua cintura e dove si trovavano tutte le sue chiavi, maneggiandolo con cura e piano in un tentativo di rimuoverlo senza farsi scoprire.
Passò un po' di tempo dell'instrumentale, in cui quindi Leonora era in silenzio e Tristan continuava il suo compito.
Fino a che Ylil, oltre alla musica, sentì un leggero rumore.
𝘊𝘭𝘪𝘯𝘨.
Un rumore che sembrava quello di una campanella.
Un rumore che proveniva da vicino a se'.
Motivo per cui spostò la testa in direzione della fonte di rumore, e Tristan appena si accorse di ciò sbarrò gli occhi in un'espressione impaurita, arrestandosi d'immediato.
Era da pochi istanti che da uno dei due lati della porta si era avvicinata Rose, che sembrava anch'ella impaurirsi, portandosi le mani alla bocca e impallidendo.
Dall'altra parte il mimo sembrava piú nervosa che spaventata, mentre il detective del paranormale aveva sgranato di poco gli occhi senza distoglierli un attimo dalla scena.
Il biondo si ritrovò seduto a terra e provò a indietreggiare, mentre la ragazza si alzò in piedi e si girò completamente verso di lui, inclinandosi leggermente e tendendo una mano in avanti, spostandola in giro come per controllare se c'era qualcosa.
Appena si accorse di ciò anche l'acrobata spalancò gli occhi, ma subito ebbe l'illuminazione.
Siiiì, c'era un modo per recuperare.
Notando che era quasi finito l'instrumentale in pochi secondi, afferrò il microfono con entrambe le mani, e con una regolò il volume mettendolo al massimo.
Quando arrivò il momento, se lo riportò davanti al viso.
-𝗖𝗢𝗦'𝗘̀ 𝗦𝗨𝗖𝗖𝗘𝗦𝗦𝗢, 𝗦𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗗𝗨𝗧𝗔?
𝗦𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗗𝗨𝗧𝗔 𝗧𝗥𝗢𝗣𝗣𝗢 𝗜𝗡 𝗕𝗔𝗦𝗦𝗢?-
A venire improvvisamente investita da quella voce così forte Ylil si rigirò verso di lei e per la prima volta la sua faccia subì un leggero cambio di espressione, parendo leggermente infastidita ora.
Così come anche un po' tutti, chi sembrava molto piú irritato di altri.
-𝗘 𝗢𝗥𝗔 𝗣𝗥𝗢𝗩𝗜 𝗔 𝗥𝗜𝗦𝗔𝗟𝗜𝗥𝗘...
𝗠𝗔 𝗘̀ 𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗧𝗜𝗖𝗔 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗩𝗨𝗢𝗜!-
C'era pure chi tentava, invano, di tapparsi le orecchie, come Loddy.
Vi era poi Aurora che, dato quanto fosse fin troppo assordante quel canto, pensò che la soluzione migliore fosse una.
Con aria calma, alzò una mano e se la portó lentamente al lato della propria testa.
Dopodichè, appena con essa ebbe toccato i propri apparecchi acustici, semplicemente, li spense.
Nel frattempo Tristan sembrava ancora impaurito da ciò che era appena successo, ma spostando gli occhi verso il performer che c'era attualmente vide che anche quest'ultimo lo stava guardando, e con un'espressione che sembrava dire "Continua e sbrigati pure".
-𝗖𝗢𝗦'𝗘̀ 𝗦𝗨𝗖𝗖𝗘𝗦𝗦𝗢, 𝗟𝗔 𝗙𝗢𝗥𝗧𝗨𝗡𝗔...
𝗡𝗢𝗡 𝗧𝗜 𝗛𝗔 𝗠𝗔𝗜 𝗔𝗕𝗕𝗔𝗡𝗗𝗢𝗡𝗔𝗧𝗔!-
Man mano che passavano i momenti, il suono frastornante si faceva piú "sopportabile" per alcune persone, come Akari, che continuò a godersi la musica in un tentativo di calmarsi, ansiosa per l'esito di quel piano.
-𝗠𝗔 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗥𝗗𝗔𝗧𝗜, 𝗜𝗟 𝗗𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗢...
𝗡𝗢𝗡 𝗧𝗜 𝗚𝗨𝗔𝗥𝗗𝗔 𝗜𝗡 𝗙𝗔𝗖𝗖𝗜𝗔 𝗠𝗔𝗜!-
Alla fine Ylil sembrò non far piú caso a ciò che aveva sentito prima, pensando che fosse solo che magari se l'era immaginata.
-𝗘 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗢𝗢𝗦𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗜! 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗢𝗧𝗥𝗔𝗜 𝗖𝗔𝗠𝗕𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗔𝗔𝗜!
𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢 𝗦𝗘𝗘𝗘 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
Poco tempo dopo, ecco che Tristan fece finalmente un brusco movimento all'indietro, tenendo ben stretto tra le mani tremanti un oggetto, rialzando poi subito lo sguardo verso la ragazza per assicurarsi che non provasse a rigirarsi.
Dopo aver esitato un attimo, il ragazzino si rialzò in piedi, si incamminò silenziosamente fuori, fino a che non uscì senza piú alcun problema, e subito gli altri si avvicinarono velocemente a lui per vedere cosa aveva ottenuto.
Egli aprì la mano davanti alla folla che si era creata attorno a se', mostrando il gancio apribile che aveva attorno a se' ben 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶.
Shoko, tra le persone piú vicine, sorrise soddisfatta a quella vittoria, poi prese il gancio e lo aprì, tirando fuori ogni chiave e distribuendola ad una persona per ciascun gruppo di quelli che lei aveva organizzato.
Pochi attimi dopo, quando ognuno aveva una chiave, ella indicó un punto in fondo al corridoio, come cenno di iniziare ad andarsene in giro a cercare ogni porta, cosa che ognuno fece, sparpagliandosi in giro per il posto.
-𝗠𝗔 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗢𝗢𝗦𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗢𝗢𝗜! 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗨𝗢𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗥𝗗𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗜𝗜𝗜𝗔𝗜!
𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢 𝗦𝗘 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
A Tristan rimase una chiave, così guardando tutti che scappavano via, si girò verso Wilhelm, che invece era tornato a girarsi verso la porta, affacciato a guardare al suo interno.
Avvicinandosi sempre cercando di fare poco rumore, gli prese con delicatezza una manica per riattirare la sua attenzione.
-Wilhelm, possiamo andare ora...!- gli fece notare bisbigliando.
-... Uhm, ti dispiace se rimaniamo ancora un minuto?- chiese lui, senza rigirarsi e mantenendo lo sguardo sull'acrobata in salotto.
-𝗔𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗶...?
𝗖𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮𝗮𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝗮𝗮𝗶?
𝗣𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗼𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗲𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝗴𝘂𝗮𝗶...
𝗗𝗼𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮𝗮𝗮𝗶...-
Ah sì, l'acrobata ovviamente stava continuando fino a che non avrebbe finito, ed essendo quella parte della canzone un poco piú calma, aveva pure abbassato la voce.
E dalla sua faccia sorridente, si poteva intuire che tutto quello non lo stava facendo solo per aiutare nel piano, ma pure perchè si stava effettivamente divertendo.
-M-ma come rimanere, ma Leo ci sta facendo guadagnare tempo-?!- ribattè intanto il borseggiatore, perplesso dalla richiesta dell'altro.
-Scusami- voglio ascoltare solo ancora- un altro po', sì.-
-𝗔𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗮𝗮𝗮𝗶?
𝗖𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮𝗮𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝗮𝗮𝗶?
𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗳𝗶𝗶𝗶𝗻𝗴𝗲𝗲𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝘂𝘂𝘂́...
𝗗𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗮𝗮𝗮𝗮𝗮-𝗮𝗮𝗮𝗮𝗮𝗮𝗶...-
Uno dei gruppetti che era corso via già da un po' era quello composto da Shoko e Cassandra, con quest'ultima che appena vide una delle porte chiuse, si fermò d'improvviso e la indicò.
-Proviamo questa, dai!- esclamò sorridendo con grande entusiasmo.
Nel mentre che ci fu un altro momento di instrumentale, durato pochi istanti, prima che continuasse il testo.
-𝗖𝗢𝗦'𝗘̀ 𝗦𝗨𝗖𝗖𝗘𝗦𝗦𝗢, 𝗟𝗔 𝗧𝗨𝗔 𝗟𝗨𝗖𝗘?
𝗟𝗔 𝗧𝗨𝗔 𝗟𝗨𝗖𝗘 𝗦𝗜 𝗘̀ 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗔𝗧𝗔?-
All'ordine della bugiarda, subito il mimo si diresse verso la porta per provare ad aprirla con la chiave che le era capitata, scoprendo miseramente che non era quella giusta.
Si voltò a guardare altrove per vedere se vi era qualcos'altro di chiuso nei paraggi, vedendo però passare lì vicino un altro gruppo.
-𝗖𝗢𝗡 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗨𝗡𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗢𝗦𝗖𝗢...
𝗘 𝗧𝗜 𝗛𝗔 𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔𝗧𝗔 𝗩𝗜𝗔 𝗗𝗔 𝗠𝗘!-
Vide con grande piacere che si trattava del gruppetto di Shigeo e Rose, che si erano avvicinati alla stessa porta per collaudare la propria chiave.
Appena gli sguardi dei due ragazzi muti si incrociarono nuovamente, si scambiarono un sorriso di intesa, entrambi decisi a portare a termine con successo quel piano.
-𝗖𝗢𝗦'𝗘̀ 𝗦𝗨𝗖𝗖𝗘𝗦𝗦𝗢, 𝗟𝗔 𝗧𝗨𝗔 𝗦𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔?
𝗟𝗔 𝗧𝗨𝗔 𝗦𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗜 𝗘̀ 𝗘𝗖𝗟𝗜𝗦𝗦𝗔𝗧𝗔?-
Nel frattempo, nella direzione opposta si stava affrettando invece il gruppetto composto da Raiden e Blair, i quali già sembravano essere in conflitto ancora prima di giungere ad una qualsiasi scoperta.
-OH! Ti devi muovere!- esclamò infatti il primo, accellerando il passo.
-𝗘 𝗢𝗥𝗔 𝗣𝗥𝗢𝗩𝗔𝗖𝗜 𝗗𝗔𝗟 𝗕𝗨𝗜𝗢...
𝗔 𝗕𝗥𝗜𝗟𝗟𝗔𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗠𝗘!-
-Ma insomma, ti dai una calmata, cosa corri a far- hey! E frena un attimo, mi stai lasciando indietro!- protestò l'altro seguendolo da qualche metro dietro.
-𝗠𝗔 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗢𝗢𝗦𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗢𝗢𝗜! 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗢𝗧𝗥𝗔𝗜 𝗖𝗔𝗠𝗕𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗔𝗔𝗜!
𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢 𝗦𝗘𝗘𝗘 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
Continuando per quella strada, i due scorsero presto altre due persone in lontananza che tentavano di aprire una porta, e che ben presto incredibilmente ci riuscirono.
-HEY, SATSUKI!-
Sentendo il set designer chiamarla, Satsuki alzò lo sguardo così come anche Aurora, notando i due.
-Ah- ciao- - salutò, mentre la creatrice di peluche si limitò a salutarli con la mano, ed ancora invece il violinista le ignoró.
-𝗠𝗔 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗦𝗔𝗔𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗢𝗢𝗜! 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗨𝗢𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗥𝗗𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗜𝗜𝗜𝗔𝗜!
𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢 𝗦𝗘 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
-Leonora...- fece poi per parlare Ylil ad un certo punto, facendo poi per alzarsi in piedi, non venendo però ascoltata.
-𝗠𝗔 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗢𝗢𝗦𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗢𝗢𝗜! 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗨𝗢𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗥𝗗𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗜𝗜𝗜𝗔𝗜!
𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢 𝗦𝗘𝗘𝗘 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
-Leonora, ho apprezzato la performance, ma ora dovrei andare a svolgere dei compiti di una certa importanza...- spiegò l'altra, poggiando poi una mano sui propri abiti, per poi fermandosi improvvisamente.
Rimase ferma immobile per qualche istante, limitandosi solo a sbattere le palpebre una volta.
-𝗘 𝗖'𝗘̀ 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗖𝗢𝗢𝗢𝗦𝗔 𝗗𝗜 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗢𝗢𝗜!-
-... Ma le mie chiavi...?-
-𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗣𝗢𝗧𝗥𝗔𝗜 𝗖𝗔𝗠𝗕𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗠𝗔𝗜𝗜𝗜𝗔𝗜!-
-... Leonora, mi dici dove sono le mie chiavi?-
-𝗡𝗘𝗠𝗠𝗘𝗡𝗢, 𝗦𝗘, 𝗟𝗢 𝗩𝗨𝗢𝗢𝗢𝗜!-
Nonostante la musica non fosse ancora finita, Ylil non si curò di questo, avendo qualcosa di piú importante per la mente.
-Okay, abbiamo giocato abbastanza.-
Iniziò a camminare in avanti verso l'altra.
-𝗠𝗮 𝗼𝗿𝗮 𝘃𝗼𝗿𝗿𝗲𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶.-
Xlx castanx abbassò lentamente il braccio fino ad adagiare piano il microfono sul tavolino mentre guardava l'altra farsi sempre piú vicina.
Fino a che non si scansò velocemente di lato appena in tempo che la vide scattare improvvisamente in avanti con ancora piú velocità, sfuggendola appena in tempo.
-Mi è piaciuta, ma purtroppo ora dovrò spegnerla per sentire dove sei.-
Disse la ragazza dai capelli grigi, mettendo una mano sullo stereo e spegnendolo, interrompendo la musica.
Leo iniziava a provare un po' di tensione e pure a sudare un poco, ciononostante xlx tornó presto il sorriso; tuttavia ora sembrava piú un sorriso di sfida, come se fosse intenzionatx a ridere in faccia al pericolo.
Dopodichè fece una breve corsetta fuori dalla stanza e, una volta fuori, notò qualcuno vicino alla porta, così girandosi rimase a dir poco confuso a vedere che il borseggiatore ed il detective del paranormale erano ancora là.
-OH MA- - fece per esclamare qualcosa, poi si tappò subito la bocca per evitare che l'altra capisse anche delle presenza degli altri due, dei quali il piú grande parve rimanere indifferente sporgendosi leggermente per vedere che stava facendo la ragazza, mentre il piú piccolo guardava l'acrobata con aria preoccupata.
Quest'ultimo pochi secondi dopo mimò una specifica frase col labiale nel mentre che faceva anche con la mano un gesto tipico italiano per fare una domanda, per cui il suo messaggio sembrava essere precisamente "Ma che state a fare ancora qua??".
Tuttavia non si curò di una risposta perchè ben presto Ylil sentendo i suoi passi si diresse fuori, e dovette allontanarsi subito.
Ben presto le venne un'altra grande idea: si diresse dalla parte opposta del corridoio, dove vi era la stanza della cucina, afferrò la maniglia e chiuse la porta rimanendo comunque fuori, posizionandosi poi di fianco alla porta.
-Guarda che ti ho sentita.-
Convincendosi che la castana si fosse chiusa all'interno della stanza dove aveva sentito la porta chiudersi, si incamminò verso di essa, riaprì la porta, e poi si diresse dentro.
Leonora aveva ormai un sorriso a trentadue denti e dovette seriamente trattenersi dal scoppiare a ridere, prima di sbrigarsi a richiudere la porta e poggiarsi su di essa, rinchiudendola quindi all'interno della stanza.
Gli altri due sembrarono rimanere meravigliati dalla grande destrezza con cui l'altra stava gestendo il problema di Ylil che voleva raggiungerla, rimanendo ancora quindi lì a osservare ciò che stava succedendo.
-Oh, che state a fare ancora lì come due fessi?- li richiamò poi Leonora.
Subito dopo tornò a mostrare loro un grande sorriso, come per rincuorarli d'animo.
-Potete andare, tanto qua ci penso ioooo!- aggiunse infatti poi.
-Leonora, apri la porta.- si sentì una voce ovattata dall'altra parte della porta.
Lì Tristan si rese conto che effettivamente era finalmente ora di allontanarsi, così prese l'altro per un braccio senza metterci però alcuna forza e si diresse altrove con lui, allarmato.
Wilhelm, d'altra parte, diede un'altra occhiata a ciò che stava avvenendo in quel punto, prima di lasciarsi trascinare.
-Leonora, apri la porta.- insistette Ylil, senza cambiare tonalità di voce.
-Ahahahahahah! T'ho fregata! Marameo!- la derise invece Leonora, non riuscendo piú a trattenere quella soddisfazione che stava provando.
Non solo si stava divertendo, ma era anche riuscita nella sua parte del piano!
E dentro di se' sapeva bene...
... Che non lo stava facendo solo per aiutare quegli altri.
Ma anche per senso di rivalsa contro la persona che la aveva messa in quella situazione tragica assieme ad Aurora.
Sì, lo stava facendo anche per lei.
Doveva...
𝗕𝗔𝗠, 𝗕𝗔𝗠.
I suoi pensieri furono brutalmente interrotti quando sentì sbattere contro la porta con una forza che assolutamente non si aspettava, tant'è che per un attimo rischiò quasi di lasciar aprire la porta.
E allora sì che smise di ridere, assumendo ora un'espressione allarmata.
-𝗟𝗲𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮, 𝗮𝗽𝗿𝗶 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮.-
-Ohhh, merda.-
. . .
Dunque, iniziamo a vedere come se la stavano cavando i vari gruppetti sparpagliati in giro per l'aereo.
Come già accennato in precedenza, Satsuki accompagnata da Aurora era riuscita in poco tempo a trovare la porta che poteva essere aperta dalla propria chiave.
E così le due si erano addentrate in quella stanza misteriosa, dove ancora non sapevano che cosa si celasse.
E appena varcata la soglia, già poterono vedere come fosse in realtà una stanza anche abbastanza spoglia: le pareti erano completamente nere e non c'era praticamente quasi niente là dentro.
E a notare ciò, le ragazze parevano anche un poco deluse, perchè di tutte le chiavi che potevano capitare loro, proprio quella per una stanza vuota?
Fino a che non notarono presto...
Una sola cosa in un angolino.
Piú precisamente un baule, non di grandi dimensioni.
"Hai visto quello?" chiese Aurora all'altra, incuriosita.
-Sì, mi chiedo cosa ci possa essere dentro, mhhh...- rispose lei avvicinandosi al baule, guardandolo con aria concentrata.
Fu solo avvicinandosi che notò una cosa.
-Ah, c'è la serratura per una chiave. Immagino sia chiuso.-
"Questo è un problema, dove la troviamo ora la chiave?"
-Infatti, non ne ho proprio idea. Peccato, perchè se è chiuso a chiave probabilmente vuol dire che c'è qualcosa di importante.-
Riflettendo ora su come procedere, la biochimica si mise una mano su una tempia mentre spostava lo sguardo altrove, mentre sembrava sempre un poco stressata.
"Satsuki, volevo chiederti se c'era qualcosa che non va."
Le scrisse poi la creatrice di peluche, guardandola con la sua solita espressione calma.
-Io...? Sono contenta tu me lo abbia chiesto, ma ti voglio rassicurare. È tutto apposto, ho solo una strana sensazione da prima, come una sorta di presentimento... Ma non sarà niente, solo un'impressione mia. Comunque questo piano è una responsabilità grande, sarà per quello.- spiegò.
"Un po' ti capisco, anch'io non mi sento del tutto sicura di tutta questa cosa, da prima." ammise anch'ella.
-Beh, possiamo provare almeno a fare qualcosa per far sì che il piano riesca, come per esempio...-
Spostò nuovamente gli occhi sul baule a terra.
-... Trovare un modo per aprire quello. Anche se non ho idea di come, non abbiamo niente.-
"Forse è un'idea stupida, ma se proviamo con la stessa chiave della porta?" ammise incerta la ragazza dai capelli bianchi.
-Con la stessa chiave della porta...? Non so, però tentar non nuoce, immagino?-
Detto ciò, la ragazza dai capelli verdi si decise allora a tornare davanti al baule, chinandosi leggermente, per poi provare a inserire la chiave nell'apposita serratura.
E con grande sorpresa, quando giró, il coperchio si alzò leggermente.
-Oh, guarda, ha funzionato. È stata una buona idea.-
Aurora si avvicinò per poter vedere anche lei il contenuto del baule, mentre Satsuki pensò a finire di sollevare la parte superiore.
La prima cosa che già si scorgeva da là dentro era una piccola teca di vetro quadrata.
Quindi un contenitore nel contenitore.
Ma cos'altro conteneva?
Prima di prenderlo la ragazza esitò un momento, anche perchè continuava ad avere quell'insolito presagio.
Questa intera situazione ancora non la faceva sentire convinta del tutto, e probabilmente dietro a tutto c'era quella cosa del movente che ci metteva il carico a farla sentire in quel modo.
Probabile che la cosa migliore da fare era sforzarsi a mettere da parte i propri timori, e pensare a portare a termine il piano.
Così si decise finalmente a prendere in mano la teca con cautela, e poi alzarla per vederne il contenuto.
Quello che si nascondeva in quella scatolina...
Era di certo qualcosa di insolito da trovare, non solo in un posto simile ma in generale.
Lì dentro vi era quel che sembrava essere un pupazzetto in porcellana, ma a parte l'aspetto, la cosa che spiccava subito all'occhio era come la parte della testa sembrava essere pieno di crepe riunite tra di loro, come se fosse stata prima rotta e poi rimessa insieme con qualche colla.
L'aspetto quindi, composto da occhi verdi e lunghi capelli celesti legati in due codini, passava in secondo piano.
Le due ragazze erano chiaramente perplesse a fare questa scoperta, e avevano diverse domande per la mente.
-Uhm, mi chiedo proprio cos'è questo. Nel senso, cosa sta a significare.-
"Io mi chiedo anche perchè è qua."
-Sì, anche quello, perchè una cosa simile dovrebbe essere così nascosta. Poi anche perchè sembra essere ridotto così male...-
"È anche un peccato che sia così, sembra un gioco così carino."
Poco dopo la biochimica parve realizzare qualcosa, per cui corrugò di poco le sopracciglia scrutando ancora una volta il misterioso bambolotto.
-... Ma pensandoci, non ti sembra di aver già visto qualcosa di simile già da qualche altra parte?-
"Al momento non ho presente."
-Ah, è tutto così strano in questo posto...- commentò con rassegnazione la piú grande, ripoggiando piano la teca dentro al baule, per poi richiudere il baule: pensò che questa fosse la scelta migliore, in modo che se Ylil fosse mai andata a controllare quel baule, non trovasse segni di infrazione.
Si rialzò poi in piedi.
-Beh, non sembra esserci nient'altro che possiamo fare qua. Forse dovremmo trovare qualcos'altro da fare, da qualche altra parte.-
"Ah senti, ora che abbiamo finito qua, ho ricordato una cosa che ti volevo chiedere tanto per."
-Certo, chiedimi quel che vuoi.-
"Avevi detto che ti piacevano le cheesecake, quindi ti volevo chiedere come ti è sembrata quella di prima."
A leggere tale domanda, Satsuki parve riflettere un attimo, come se dovesse pensare attentamente alla risposta giusta.
Quando poi pensò alla risposta, voltò la testa altrove, con aria quasi...
Rattristita?
Moscia?
-Se devo essere onesta... Mi aspettavo qualcosa come quelle che mi dava mia madre, ma le mie aspettative non sono state proprio soddisfatte. Non intendo offendere chi è stato a farla, non penso nemmeno sia colpa sua, forse è lei che le fa in un certo modo, forse è l'amore che ci mette a farle...- ammise.
"Allora la pensi come me, io pensavo che non si sapeva di niente. Era proprio insipida."
-Sì, "insipida", era questo il termine giusto. Potevi sentire bene che ci mancava qualcosa...-
"Immagino sia anche perchè hai mancanza di quel che avevi a casa. Per certe cose capita anche a me."
-Sì, avrai ragione... So che è una domanda difficile questa, ma secondo te riusciremo a fare qualcosa di utile per risolvere la situaziome in cui siamo ora?-
"Boh, speriamo."
-Già, speriamo.-
La ragazza dai capelli verdi sospiró, per poi girarsi dalla parte opposta, verso la porta della stanza.
-Per adesso, cerchiamo qualcos'altro...-
𝗪𝗼𝗼𝘀𝗵.
Mentre stava per terminare la frase, ad un tratto ci fu il rumore di qualcosa che si spegne improvvisamente, e infatti allo stesso tempo le due si ritrovarono nel buio piú totale.
Questa cosa, senza alcun preavviso, gettò entrambe nella perplessità piú totale.
-Uhm- cosa- che succede ora?- domandò la biochimica guardandosi intorno spaesata, senza però vedere assolutamente niente.
Si ritrovò presto anche nel silenzio piú totale, perchè ovviamente ora non poteva vedere i messaggi di Aurora.
-... Aurora? Aurora, mi senti?- provò a chiamarla, invano, non potendo ricevere alcuna risposta da lei.
Si ritrovò in difficoltà per un attimo, prima di avere un'idea.
-... Batti un colpo se è tutto apposto, Aurora.-
𝘛𝘰𝘤.
Ebbe conferma sentendo l'altra ragazza che bussò con le nocche su una delle pareti della stanza.
-Okay, allora, adesso il problema è un altro, anzi, sono due, innanzitutto... Che è successo?
... E come la mettiamo adesso?-
Ovviamente non poteva vederlo, ma la creatrice di peluche aveva appena alzato le spalle in tutta risposta.
Ritrovandosi nuovamente nel buio e nel silenzio piú totale, le due ragazze erano entrambe in difficoltà.
La prima continuava a sentirsi particolarmente stressata, mentre la seconda era un po' intimorita.
. . .
Tornando a qualche tempo prima, passiamo a descrivere com'era iniziata l'esperienza di un altro duo, ovvero quello composto tra Blair e Raiden.
Come accennato in precedenza, la collaborazione tra di loro risultava conflittuale già dagli inizi, essendo scarsa la simpatia che scorreva tra i due;
e anche ora che avevano trovato la stanza che potevano aprire con la loro chiave, la situazione non era migliorata.
-Ascolta, ci tengo che tu sappia che questa è la prima e ultima volta che sto a così tanto stretto contatto con te, dopo che abbiamo finito te lo puoi scordare.- aveva appena dichiarato Blair a braccia conserte e con freddezza mentre si incamminavano all'interno della stanza.
-Tch, come se mi dispiacesse! E dire che dovrebbe essere UN ONORE poter collaborare e aiutare uno come me, NON CAPITA tutti i giorni E SOPRATTUTTO non a gente qualunque, i primi che passano per strada presi a caso! Ti dovresti ritenere il piú fortunato sulla faccia della Terra E INVECE! Ah, che ingrato!- borbottò l'altro a sua volta.
-Uh? Che razza di posto è questo?- commentò il primo prima di ribattere, guardandosi intorno.
Osservando l'ambiente circostante, si potevano notare diverse cose: vi era un tavolo, con sopra un televisore di quelli vecchi e con gli schermi piú spessi e con lo spazio per inserire le videocassette, e vi erano anche una scatola di cartone aperta.
Subito il set designer si diresse a controllare il contenuto dello scatolone, sgranando gli occhi appena realizzó.
-OH, CI STA UNA VIDEOCASSETTA QUA!-
-Una sola?-
-SÌ!-
-E allora che aspetti a metterla là dentro? Vediamo a che serve.-
-HEY! Ancora parli così a ME? Ma pensi davvero che mi puoi dare ordini così? Piuttosto perchè non vieni a metterla dentro TU? EH? Io l'ho trovata questa, ma cos'hai fatto tu fin'ora? NIENTE? QUINDI- - continuò a lamentarsi contrariato con la videocassetta in mano.
Senza finire di ascoltarlo, il violinista alzò gli occhi al cielo.
-Mettila dentro e solo non perdere tempo! Così finiamo questa cosa e ce ne andiamo da qua.-
Il castano sbuffò, prima di inserire la videocassetta nella fessura apposita della televisione, e poi rimanere fermo ad aspettare.
Rimase fermo ad aspettare che la videocassetta partisse, osservando il dispositivo, mentre l'altro guardò lui.
Passò qualche istante di silenzio così, mentre il piú basso continuò a guardarlo interdetto, fino a che non decise di avvicinarsi alla televisione, talmente senza parole da nemmeno lamentarsi piú, e premere il pulsante di accensione per far sì che funzionasse.
Senza piú tempo da perdere, lo scherme si accese iniziando a mostrare il filmato contenuto nella videocassetta.
Quando partì, la prima cosa che si poteva vedere era quel che sembrava essere unx ragazzx.
Essx aveva la carnagione molto chiara, gli occhi verdi socchiusi, ed i capelli celesti legati in due lunghi codini laterali.
Tale giovane sembrava attualmente essere per fatti propri, non guardando l'obiettivo e concentrandosi piú a scrutarsi, come guardando la propria mano aperta dinanzi a se'.
Si sentì poi la voce di una persona fuori dallo schermo, probabilmente la persona che registrava, ed era una voce femminile.
-𝗟𝗶𝗹𝘆.- lx chiamò la prima volta, suscitando la sua attenzione, per cui exlx spostò gli occhi verso l'obiettivo con indifferenza.
-Lily, mi senti?-
-Eh, sì, ma non capisco che fai.-
-Sto facendo questo per documentare la riuscita del mio lavoro fatto fin'ora. Ti faccio delle domande ora.-
-Vai.-
-Ricordi esattamente la ragione per cui sei stato creatx? Il tuo scopo qui?-
-Sì, nessun bisogno di ricordarmelo.-
-Buono. Ricorda che io farò tutto il possibile per riuscire nel nostro obiettivo, ma anche che tu devi metterci del tuo.-
-Certo, non posso mica starmene senza fare niente.-
-Anche se comunque mi sono preparata nel caso ci dovessero essere degli imprevisti con te.-
-Come per quel telecomando speciale che hai?-
-Non solo quello. Come potrai vedere dietro di te, ho preparato diverse tue copie che possono tornare utili per ogni evenienza.-
-Ah, sì.-
-Cosa ne pensi di loro?-
-Apprezzo la loro esistenza. È rassicurante sapere che c'è qualcos'altro che può essermi d'aiuto se ci sono imprevisti nel nostro obiettivo.-
Nonostante l'indifferenza di "Lily", si poteva percepire una certa sincerità nel suo modo di parlare.
L'obiettivo iniziò poi a spostarsi, girandosi lentamente per inquadrare qualcosa sul fondo della stanza là vicino: vi erano ammassate per terra quelle che sembravano essere diverse copie di "Lily", ma completamente inanimate.
Si sentì poi nuovamente xlx "ragazzx" parlare.
-Che mi dici invece di quella là?-
-Guarda, quella è un'altra tua copia di scorta, pensavo di crearla ma visto che manca poco tempo ormai temo di non avere abbastanza tempo da completarla, mancano ancora diverse cose, non le ho nemmeno ancora attivato la vista e non è resistente all'acqua. Immagino la metterò da parte, non può servire a niente così.-
Poco dopo girò ancora un altro po' l'obiettivo, inquadrando ora un'altra copia nell'angolino, sempre uguale all'originale.
-Mi fa un po' pena a guardarla.- ammise lxi.
-Ma tanto, che ti importa? È solo un ammasso di ferraglia oramai.-
Dopodichè lo schermo si spense in automatico, lasciando evincere che il filmato si fermasse là.
-... Ma che era?!- commentò sbalordito Raiden, pochi attimi dopo aver realizzato di aver finito la visione.
-Sembrava veramente uscito da qualcosa di fantascienza. Ma sarà vero?- commentò invece Blair, un poco scettico.
-MA CHE POI HAI NOTATO PURE TU CERTE COSE CHE SEMBRANO FAMILIARI???-
-Familiari non credo, ma strane sì. Come il fatto che da come ne parlavano, questx "Lily" non sembra essere umano.-
-MA SÌ CHE NON LO ERA, È OVVIO! E poi, quando hanno parlato di quella sua copia mezza uccisa, che non aveva nemmeno la vista??-
Il ragazzo dai capelli bianchi parve un poco sorpreso, rendendosi conto in un momento.
-... Aspetta, quello sembrava effettivamente familiare.-
-VEDI, AVEVO RAGIONE!-
-... E poi aspetta.-
-CHE?-
-"Lily".-
-EH?-
-È "Ylil" al contrario, no?-
-CAZZO È VERO!-
-Tutto questo non può essere una coincidenza.-
-Mi ero sempre chiesto il perchè dietro a un nome così strano! Credevo c'avesse qualche significato nascosto dietro, come, non so, UN ANOCRIMO!-
Blair parve disorientato da questa affermazione.
-... Un acronimo? Per cosa credevi che stesse Ylil?-
-MA CHE NE SO! QUALCOSA DI CRIPTICO! COME- BOH- Qualcosa come... "Your life is"... "is"... uhm...-
Rimanendo sempre piú confuso dai discorsi dell'altro, provò a sviare l'argomento.
-Mi sembra chiaro quindi che nemmeno Ylil è umana.-
-ECCO PERCHÈ LA STRONZA SEMBRAVA INDISTRUTTIBILE!-
-Che non fosse normale lo avevamo capito tutti, e ora sappiamo anche questa cosa. Sempre se è proprio lei quella nel filmato, che mi sembra sicuro.-
-MA CHE POI A RIPENSARCI PURE LA FACCIA SEMBRAVA LA STESSA!-
-Anche se non mi so spiegare perchè il suo aspetto è così diverso ora.-
D'improvviso, Raiden si ammutolì, abbassando lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse pensando intensamente.
-... Che hai ora?-
-Ho appena realizzato qualcosa.-
-Che cosa.-
-MA LILY È UGUALE AL RITRATTO DELLA CREATURA MOSTRUOSA!-
-Quel ritratto strano nella stanza dov'è morta quella qualche giorno fa?-
-SÌ, MA DEVE STARE PROPRIO SULLE PALLE A CHI HA FATTO IL RITRATTO! O CHI L'HA COMMISSIONATO! O CHI L'HA INTITOLATO!-
Subito dopo iniziò a premere piú volte velocemente il pulsante di accensione della tv.
-BASTA MO CE LO DOBBIAMO RIVEDERE. DOBBIAMO GUARDARE MEGLIO PER SCOPRIRE PIÚ COSE!-
Invano, perchè l'elettrodomestico non sembrava riaccendersi, così iniziò a tenere premuto.
-... Okay, forse è meglio lasciar stare un attimo, perchè non sembra funzionare.-
-MACCHÈ, NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE!-
Detto ciò tentò con gli altri pulsanti presenti sulla televisione, essendocene diversi, come quello per regolare il volume.
-Aspetta, non fare così! Non fare dan- -
𝗪𝗼𝗼𝘀𝗵.
Arrivarono anche loro a quell'esatto momento in cui le luci si spensero totalmente, e a quel punto sembrava come se il tempo si fosse fermato là sotto.
Sì, perchè entrambi non reagirono subito, rimanendo immobili per un attimo e senza dire niente, come se dovessero elaborare ciò che era appena successo.
Fu il castano il primo a reagire, guardandosi intorno incredulo.
-... Che? Che è appena successo??-
-Grandioso. Ti avevo detto di starti fermo e non fare danno, e guarda che è successo!- commentó poi il ragazzo dai capelli bianchi, infuriato.
-EH? Che stai insinuando, che sia colpa mia?!-
-Devi aver toccato qualcosa che non dovevi toccare!- continuò ad accusarlo il piú piccolo.
-Ora sì che mi hai fatto perdere la pazienza! Brutto cretino, in che situazione mi trovo per colpa tua?!- continuó sempre lui.
-AHIA- -
Fu molto inaspettato per il piú grande quando improvvisamente sentì un dolore improvviso piú o meno nella zona tra la parte inferiore della gamba ed il ginocchio, dopo che l'altro gli aveva appena dato un calcio colpendolo lì, anche se nemmeno con troppa forza.
Dopo lo stupore iniziale, questo si tramutò presto in rabbia, proprio come quella di Blair.
-Ohh, TU! PROPRIO TUUU!-
In preda alla rabbia, tese le mani in avanti per afferrarlo bruscamente al colletto.
-TU PENSI DI POTER TOCCARE ME, IN QUESTO MODO? EH? GIÀ TOCCARMI DOVREBBE ESSERE UN EVENTO PIÚ UNICO CHE RARO, POI TU OSI PURE PROVARE A FARLO PER FERIRMI? EH???-
-Dopo il casino che hai fatto, è stato anche poco!-
-𝗠𝗔 𝗜𝗢 𝗧𝗜 𝗗𝗜𝗦𝗧𝗥𝗨𝗚𝗚𝗢!!- continuò, iniziando pure a scuoterlo reggendolo dal colletto.
-Levami le mani di dosso, rozzo!-
Le cose non potevano procedere peggio.
. . .
Passiamo invece a descrivere un altro duo, quello composto da Shigeo e da Rose.
Bisognava essere sinceri, sin da quando aveva letto l'ordine dei gruppi, il primo si domandava come mai Shoko lo avesse messo proprio con quella ragazza, essendo che non avevano mai parlato piú di tanto fino a quel momento;
ma poi dedusse che forse era per far sì che altre persone si conoscessero meglio durante quel piano, dato che anche lei si era messa in gruppo con qualcuno con cui ancora aveva parlato poco.
E poi, mica si lamentava, non aveva niente contro la ragazza che era in un gruppo con lui.
Solo che, ora che stavano ancora camminando per cercare una porta da aprire, si rendeva conto sempre di piú del carattere timido e ansioso dell'altra, la quale ancora non spiccicava parola e manteneva lo sguardo basso.
Ad una certa, decise di chiederle una cosa tanto per, per attaccare bottone.
"Non ce li avevi prima quel fermaglio che hai adesso, vero?"
-U-uh?- l'altra sembrò presa di sprovvista a quella domanda improvvisa, ma si calmó subito dopo.
-Q-questo...? No, lo avevo trovato da poco. E-era in un baule dentro al teatro, e mi piaceva, q-quindi...- spiegò, riferendosi al mollettone dorato che anche quella sera si era messa dietro alla nuca per sorreggere i propri capelli.
"È carino."
-G-grazie.-
Cadde di nuovo il silenzio, e passarono ancora un altro po' così, continuando a camminare.
Poi il mangiafuoco pensò a qualcos'altro da poter dire per riprendere la conversazione.
"Ma lo sapevi che gli aerei sono a prova di fulmine? È una curiosità che mi ha detto il mio ragazzo."
-D-davvero...?- domandò lei, curiosa.
"Sì, pare che vengono fatti con una struttura abbastanza forte per cui anche se vengono colpiti non si fanno niente."
-Ah, è... rassicurante...-
"Lo so."
Egli spostò poi lo sguardo altrove, sorridendo anche se ora sembrava farlo con un poco piú di amarezza.
"Ricordo che me lo aveva detto qualche tempo fa, come curiosità... Per tranquillizzarmi anche su questo viaggio che dovevo fare. Ero un po' in ansia."
La bionda rimase a guardarlo un attimo, prima di riabbassare di poco la testa.
-... Anch'io...-
L'altro si rigiró a guardarla.
-A-anch'io ero un po' in ansia, ma allo stesso tempo- aspettavo tanto questo momento, perchè speravo di farmi dei nuovi amici, perchè non ne ho oltre alla mia migliore amica- -
Nel mentre che spiegava iniziò a sentirsi gli occhi lucidi.
-L-la mia migliore amica, 𝗦𝗮𝗿𝗮𝗵, o-ora è in pericolo, e- e vorrei solo- -
Iniziò anche ad avere difficoltà a parlare per la voce tremante.
. . .
...
𝘚𝘢𝘳𝘢𝘩...
𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘪̀.
𝘗𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘭𝘦𝘪, 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘯𝘥𝘰𝘯𝘢𝘵𝘢.
𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘦...
𝘚𝘱𝘦𝘳𝘢𝘷𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘩𝘰 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘤𝘦𝘰, 𝘦𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘷𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘦𝘵𝘢̀.
𝘔𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘦, 𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦.
"𝘚𝘦𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘵𝘶𝘱𝘪𝘥𝘢 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘢 𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰!"
"𝘗𝘰𝘵𝘳𝘢𝘪 𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢, 𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘦𝘳𝘷𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪𝘯𝘢 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢!"
𝘗𝘦𝘳𝘰̀ 𝘤𝘰𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘴𝘶 𝘤𝘶𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦.
𝘔𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘦𝘭𝘭𝘢, 𝘒𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘯𝘦, 𝘩𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘢, 𝘒𝘢𝘪𝘭𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘩𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘦𝘭𝘭𝘢, 𝘖𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦.
𝘖𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘩𝘢 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘢 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘦𝘵𝘢̀, 𝘦 𝘥𝘢𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘦, 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦.
𝘊𝘰𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘱𝘰𝘪, 𝘩𝘰 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯'𝘢𝘮𝘪𝘤𝘢, 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘥𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘦𝘭𝘭𝘢.
𝘐𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘒𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘯𝘦...
𝘊'𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘩𝘦, 𝘭𝘦𝘪 𝘦 𝘒𝘢𝘪𝘭𝘢 𝘴𝘪 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘢𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘮𝘰, 𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘖𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘪 𝘦̀ 𝘢𝘭𝘻𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦.
-𝘘𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪, 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘴𝘵𝘪𝘥𝘪𝘰, 𝘦𝘩? 𝘊𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰, 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘪 𝘭𝘦𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘳𝘰𝘮𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘢 𝘮𝘦?-
-𝘖𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ 𝘮𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘪̀, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘩𝘦...?-
-𝘈𝘩𝘢𝘩, 𝘤𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰? 𝘔𝘢 𝘤𝘩𝘪 𝘷𝘰𝘳𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘦? 𝘚𝘦𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘰𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘙𝘰𝘴𝘦. 𝘚𝘦𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘯𝘵𝘪𝘭𝘦, 𝘴𝘵𝘢𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘧𝘢𝘷𝘰𝘭𝘦 𝘢𝘥 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘦 𝘢𝘻𝘻𝘶𝘳𝘳𝘰 𝘴𝘶𝘭 𝘤𝘢𝘷𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥'𝘦̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘷𝘦𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘢?-
-𝘔-𝘮𝘢 𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘷𝘰 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘩𝘦- 𝘵𝘶- 𝘵𝘶 𝘱𝘦𝘳 𝘮𝘦 𝘭𝘰 𝘦𝘳𝘪...-
𝘋𝘰𝘱𝘰 𝘩𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘰' 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢, 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘥𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦.
𝘓𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦, 𝘪𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘨𝘦𝘷𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘷𝘪𝘢, 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘒𝘢𝘪𝘭𝘢 𝘥𝘢 𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘮𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘮𝘪.
"𝘔𝘢 𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢𝘭𝘦, 𝘖𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦? 𝘔𝘢 𝘴𝘦𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘻𝘻𝘪𝘵𝘢?!"
"𝘙𝘰𝘴𝘦, 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢! 𝘙𝘖𝘚𝘌!"
. . .
Ricordando gli eventi del passato e le due disavventure con le sue amicizie, Rose stava ormai piangendo e singhiozzando sconsolata, non potendo piú trattenersi.
-V-voglio solo sapere che Sarah sta bene, e vorrei anche- anche- rendermi di aiuto per tutti voi, perchè vorrei solo- v-vorrei farmi apprezzare almeno da voi, dimostrarvi...- tentò di spiegare tra i singhiozzi.
Fu a quel punto che il mangiafuoco le poggiò con delicatezza una mano sulla spalla, come per mostrare sostegno.
"Ma guarda che non devi dimostrare niente a nessuno."
-Uh? C-che intendi...?- domandò, confusa.
"Non devi per forza fare qualcosa di importantissimo per farti apprezzare dagli altri- basta che tu faccia del tuo meglio, senza sforzarti a cambiare, e di certo troverai le persone giuste che ti vorranno bene per ciò che sei. Anzi, da come mi parli di questa tua migliore amica, forse una l'hai già trovata, ma son sicuro che ce ne sono altre."
Il ragazzo dai capelli neri poi le sorrise.
"Poi se vuoi renderti di aiuto lo puoi fare tranquillamente, non devi pensare di non esserne in grado. Quindi non buttarti giú."
-... I-immagino... che dovrei...-
"Sì, dovresti. Quindi non piangere, e piuttosto, te la senti di continuare a cercare qualcosa di utile, così dimostriamo anche a questi altri quanto vali?"
-O-okay...-
La pittrice sembrava essersi calmata un poco, tirando su' col naso mentre cercava di asciugarsi le lacrime.
Così poco dopo entrambi si decisero a continuare per la propria strada alla ricerca di una di quelle stanze segrete.
Questione di ancora qualche minuto, e poco dopo ne trovarono un'altra: Shigeo inserì la chiave, giró, e finalmente la porta si aprì, avendo trovato quella giusta.
Così aprendo la porta, poterono già vedere all'interno: si vedevano diverse cose, la prima cosa che saltava all'occhio era però un tavolo al centro della stanza con sopra diversi oggetti, come dei fogli e delle torce.
-Ohhh, chissà che posto è questo...-
"Esplorarlo è l'unico modo per scoprirlo."
Così i due fecero per incamminarsi dentro alla stanza.
𝗪𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.
Anche loro arrivarono al punto in cui le luci si spensero d'improvviso.
-O-oddio! Che è successo?!- esclamò subito la pittrice, stupita.
-Scusa! Che facciamo adesso??- proseguì poi riferendosi al ragazzo con se', non ricevendo però alcuna risposta, nemmeno dal dispositivo che aveva con se'.
Poco dopo, però, sentì un rumore, come di qualcosa o qualcuno che si poggia velocemente al muro.
-He-hey! Mi senti?- provò a richiamarlo, allarmata.
Dopodichè le venne d'improvviso un'idea, e sgranó gli occhi.
Subito si diresse verso dove aveva visto che fosse il tavolo, sbattendoci anche leggermente contro ma nulla di grave, e iniziò a frugare su di esso fino a che non si ritrovò sulle mani qualcosa che identificò come una delle torce, dalla forma.
La tastò un pochino velocemente, fino a che non riuscì ad accenderla.
-Sono qua! Mi senti-?!- continuò a chiamare il mangiafuoco, puntando la torcia da una parte all'altra per illuminare i dintorno.
Si fermò improvvisamente notando qualcosa in basso in un angolino: là vi era Shigeo seduto a terra, e quando gli venne puntata contro la luce alzò lo sguardo verso di essa, con gli occhi spalancati e che sembravano sull'orlo del pianto, mentre aveva anche le mani tra i capelli e tremava leggermente per la paura.
La pittrice tirò un leggero "gasp" a vederlo in quelle condizioni, accorrendo poi da lui.
-O-oddio! Che ti è successo?! È tutto apposto! È tutto apposto, te lo giuro...- tentò poi di rassicurarlo, allarmata.
La situazione si stava facendo difficile pure per loro.
. . .
Un altro gruppo già visto in precedenza era quello di Tristan e Wilhelm, essendo stati forse gli ultimi a prendere parte a quell'impresa.
E quindi solo ora erano alle prese con la scoperta che avevano appena fatto, di un'altra stanza rimasta chiusa fino a quel momento e aperta con la chiave che era capitata.
-Hey, penso che gli altri se la caveranno bene?- domandò il primo mentre entravano nella stanza.
-... Non so, speriamo bene.-
Dopo questa risposta, il secondo si guardò intorno per capire in che tipo di stanza si trovavano.
-... Mh... Quelli che sono?- aggiunse poi notando delle specifiche cose presenti lì.
In quella stanza si trovavano diversi mobili, di diversi tipi.
Ma in particolare qualcosa che proprio dava nell'occhio erano due... cosi, due rettangoli di quelli dove di solito sono chiusi tutti gli interruttori e impianti della corrente, posizionati ciascuno ai lati del muro.
-Ah, guarda che ho trovato pure...-
Sentendo la voce del biondo dire ciò alle sue spalle, si girò, abbassando poi lo sguardo per vedere che aveva tra le mani, vedendo che si trattava di quel che sembrava essere un libricino con solo una frase in copertina.
"Istruzioni d'uso
-Ylil."
Tese piano una mano in avanti, facendosi porgere il libricino in questione.
-Che ci possiamo fare con questo...?-
-Non so, forse puoi provare a leggerlo per vedere che possiamo fare con quei cosi? Non so... Forse...-
Il ragazzino alzò lo sguardo, con aria piú pensierosa, come se stesse avendo qualche idea.
-Forse c'è qualcosa che possiamo attivare o disattivare... E potrebbe essere utile!-
-Forse sì, anche se non ho idea di come...-
-Prova a dare un'occhiata tu: io di queste cose non ci capisco niente!-
-Eh, perchè io invece me ne intendo...-
Il ragazzo dai capelli viola tirò un leggero sospiro, prima di iniziare a dare un'occhiata al libricino, sfogliandolo davanti agli occhi curiosi dell'altro.
E proprio come immaginava: non ci stava capendo niente.
Fino a che non arrivò poco dopo a una pagina che si fermò a guardare meglio, una pagina con diverse figure: dopo essere rimasto a guardarla per un po', si incamminò con calma verso uno dei due rettangoli attaccati al muro.
Esitò un attimo, prima di aprirlo piano e trovarci all'interno ben tre grandi cavi che si incrociavano tra di loro e sul fondo del contenitore poggiate un paio di pinze.
Il detective del paranormale guardò i cavi.
Poi guardò le figure sul libricino.
Poi guardò di nuovo i cavi.
E poi di nuovo il libro.
E poi ancora di nuovo i cavi.
-Uhm, che fai?- domandò incuriosito il borseggiatore.
-... Sto pensando... che mi sembra che forse c'è qualcosa che possiamo provare.-
Senza rigirarsi a guardarlo, alzò di poco il braccio per indicare l'altro contenitore sul lato opposto.
-Te la senti di andare là...?-
-Ah, sì, certo...-
Così il piú piccolo si incamminò verso la parte opposta e una volta davanti al rettangolo lo aprì.
-Okay, uhm, devi tagliare il filo grigio.-
A sentire tale richiesta, l'espressione calma sul viso del ragazzino si tramutò pian piano in una di confusione mista a preoccupazione.
-Allora- al mio tre. Uno...-
Nel dubbio, prese in mano le pinze, nonostante la sua angoscia stesse aumentando a vista d'occhio.
-Due...-
-A-aspetta, aspetta!- esclamó d'improvviso sbracciandosi per l'agitazione, facendo sì che l'altro si girasse leggermente a controllare che non fosse successo niente.
Il piú basso indicò il proprio contenitore.
-I-io non ho un filo grigio qua, ce ne ho solo uno rosso, verde, e giallo!-
L'altro rimase in silenzio per un istante.
-... Ah, è strano. Perchè qua ne ho uno grigio, uno grigio medio e uno grigio scuro.-
Fu stavolta il borseggiatore a fare una breve pausa di silenzio, spaesato.
-... Ma sei sicuro?-
-... Ah no, scusa, è che sono daltonico.-
-Eh?!-
Wilhelm distolse lo sguardo tornando a guardare i propri cavi.
-Guarda, fai finta che non è successo niente, e- e taglia quello che sta in mezzo.-
-M-ma quello che sta in mezzo da me potrebbe non essere lo stesso, i fili sono tutti attorcigliati!- ribattè Tristan, sempre piú ansioso.
-Aspetta, vengo io da te!- aggiunse subito dopo, avviandosi verso la postazione dell'altro, il quale rimase sempre con lo sguardo verso il contenitore.
-Fammi vedere quale vuoi che taglio!-
-Questo grigio...- spiegò lui, prendendo in mano un cavo verde.
-Ohhh, ecco... Quello è verde.-
-... Ah, sì?-
-Sì.-
-E quello rosso qual è?-
-Quello che sta alla sinistra.-
-Ah aspetta, la sinistra era...?-
Il borseggiatore fece per aprire bocca in modo da poter rispondere.
Nello stesso momento, però, realizzò una cosa per cui richiuse subito bocca, rimanendo con un'espressione ora indecifrabile in viso.
Tuttavia l'altro notò come si fosse ammutolito d'improvviso.
-... È tutto apposto...?-
-Lo senti anche tu?-
Fu pochi secondi dopo che il detective del paranormale si rese conto di una cosa: gli sembrava di sentire il pavimento tremare leggermente.
Per un attimo nessuno dei due parlò piú, concentrandosi sul fatto che sembrava che non solo il pavimento, ma un po' tutto l'ambiente circostante stesse tremando.
Questione di altri attimi, e quel tremare aumentò ancora di piú.
-aH-!-
Fino a che dopo l'ennesimo movimento brusco di quello spazio Tristan perse l'equilibrio e, in un tentativo di non cadere, si resse subito all'altro.
Solo che così facendo, se lo portò appresso nel mentre che quest'ultimo aveva ancora il cavo in mano, e non fece in tempo a rendersi conto di ciò che era appena successo e lasciare andare il filo che lo spezzò accidentalmente prima che entrambi i due cascassero rovinosamente a terra.
𝗪𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.
All'istante le luci si spensero, lasciando tutto lo spazio circostante nel buio piú totale.
-Iiiiih! C-che è successo?!- esclamò il borseggiatore impaurito.
-... Ow... Tristan, ti sei fatto male-?- domandò il detective del paranormale apparentemente piú calmo.
-Che cos'ho fatto...- mormoró lui per tutta risposta, pentendosi del gesto di prima.
-No, ma non... non è successo niente...- tentò di rassicurarlo Wilhelm, che non credeva nemmeno lui alle sue parole.
Era ora chiara la vera causa di quella specie di blackout.
. . .
Passiamo poi a descrivere come se la stava cavando il gruppo composto da Shoko e Cassandra.
Le due erano state tra le prime a trovare una stanza da aprire, e si erano quindi ritrovato a esplorare questo spazio dove sembravano esserci molte cose da vedere.
Vi erano infatti diversi mobili, tra cui al centro della stanza una scrivania con una sedia davanti.
Inoltre, sin da quando avevano iniziato a esplorare insieme, le due sembravano andare molto d'accordo, prendendo entrambe quel piano con molto entusiasmo.
-Hey, ma secondo te come se la stanno cavando gli altri?- domandò poco dopo il loro ingresso in quel posto Cassandra, mentre era in piedi davanti a degli scaffali della stanza, ispezionandoli.
"Non ne ho idea, ma confido in loro!" le scrisse Shoko mentre si era accovacciata davanti alla scrivania per frugare tra i cassetti sottostanti.
-Ma sì, anch'io, secondo me staranno facendo tuuutti un buon lavoro!-
"Già Leo ha fatto un lavorone, è soprattutto grazie a lxi che siamo riusciti a iniziare questo piano!"
-Sì, quello che ha fatto Leonora prima è stato fantastico!-
"Vieni a vedere cos'ho trovato!"
A leggere ciò, la piú bassa si mostrò incuriosita, così si avvicinò all'altra per vedere cosa aveva tra le mani dopo averlo tirato fuori da uno dei cassetti.
-Sembra un articolo di giornale, di che si tratta?-
La piú alta si limitò a rimettersi in piedi e reggere con entrambe le mani quel giornale che le era capitato tra le mani, in modo che entrambe potessero vederlo e leggere.
Sulla pagina principale di quel giornale vi erano diversi articoli piccoli, alcune pubblicità, si vedevano anche alcune foto di diverse cose, ma la prima cosa che si poteva vedere subito era l'articolo principale, con il titolo scritto a caratteri cubitali.
"𝗥𝗶𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗶 7 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲𝘀 𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶"
-Ultimates? Oh, come noi! Continiuamo a leggere, vediamo che cos'è!-
E così fecero, continuando a leggere quell'articolo per conto proprio, a mente.
Nel mentre che si leggeva, si poteva inoltre notare una foto correlata all'articolo: essa raffigurava 7 figure fotografate mentre si spostavano su una strada, come se fossero delle celebrità, ed effettivamente in un certo senso lo erano.
Inoltre sullo sfondo si potevano vedere leggermente sfocate alcune macchine della polizia.
Si vedeva un ragazzo dai capelli corti neri e gli occhi neri, con uno sguardo serio in viso, che con una mano mentre camminava si teneva un fianco come se avesse del dolore là, mentre con l'altra teneva la mano ad un ragazzo piú alto dai capelli corti castani e gli occhi marroni che teneva la testa bassa e aveva un'aria moscia e quasi triste; c'era una ragazza dai capelli viola legati in due codini e gli occhi viola che mostrava un sorrisetto verso la persona che li stava fotografando ma aveva anche gli occhi completamente spenti, e il naso coperto da un paio di garze e cerotti macchiati di sangue, e mentre camminava sembrava starsi mettendo in posa per l'obiettivo poggiando un braccio sulla spalla del ragazzo che camminava dinanzi a lei, un ragazzo dai lunghi capelli celesti e gli occhi viola, che invece guardava male l'obiettivo stringendo un ombrello tra le mani.
Vi era poi un ragazzo dalla pelle scura, i capelli neri di media lunghezza e gli occhi gialli, che sembrava aver appena notato il fotografo, guardandolo con una certa curiosità negli occhi.
E vi erano una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi castani ed un ragazzo dalla pelle scura, i capelli bianchi e gli occhi viola: entrambi sembravano voler evitare di essere visti in faccia nello scatto, la prima abbassando la testa e l'altro girando la testa dall'altra parte.
Ah, e inoltre c'era anche una didascalia sotto alle foto.
"𝗔 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮: 𝗢𝗺𝗶𝗿𝗼 𝗬𝘂𝗺𝗲𝗻𝗶𝘀𝗵𝗶 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗛𝘆𝗽𝗻𝗼𝘁𝗶𝘀𝘁), 𝗔𝗿𝗲𝘀 𝗠𝗲𝗴𝗮𝗹𝗼𝘀 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗼𝗶𝗻𝘁 𝗠𝗮𝗻), 𝗥𝗲𝘃𝗺𝗶𝗿𝗮 𝗕𝗼𝗴𝗱𝗮𝗻𝗼𝘃𝗮 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗦𝘁𝗿𝗲𝗲𝘁 𝗔𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁), 𝗧𝗮𝗶𝘆𝗼𝘂 𝗛𝗶𝗱𝗮𝗸𝗮 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗧𝗲𝗿𝘂 𝗧𝗲𝗿𝘂 𝗕𝗼𝘇𝘂), 𝗥𝗶𝗴𝗲𝗹 𝗔𝗮𝗿𝗼𝗻 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗼𝘀 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗠𝗼𝗱𝗲𝗿𝗻 𝗔𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁), 𝗝𝗲𝗹𝗸𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗸𝗼𝘃𝗶𝗰 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗼𝗮𝘁 𝗦𝗸𝗶𝗽𝗽𝗲𝗿), 𝗔𝗿𝘁𝗵𝗶𝘁 𝗗𝗲𝗹𝗮𝗻𝗲𝘆 (𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗼𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗦𝗸𝗲𝘁𝗰𝗵 𝗔𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁)."
Ma a parte questi dettagli, ovviamente la cosa di piú grande importanza era la spiegazione dell'articolo.
"Era passato circa un mese dalla sparizione di diversi giovani alunni dell'istituto degli Ultimates.
Nei giorni precedenti, sette di questi ragazzi sono stati riportati indietro dopo che uno di loro ha contattato la polizia dal posto in cui poi sono stati ritrovati.
Sono attualmente ora in corso delle indagini, e non è stato possibile ottenere interviste dai giovani dopo che uno di loro ha minacciato con un ombrello uno dei nostri intervistatori in seguito ad un primo tentativo di avvicinamento.
Giungendo nel mezzo di alcuni interrogatori, ci è stato però possibile sentire un altro di loro parlare alle autorità di omicidi e di un sequestro in una villa.
Rimanete sintonizzati con il nostro giornale per piú aggiornamenti.
Rimangono invece ignote le circostanze di altri dei ragazzi ancora dispersi, tra cui alcuni casi famosi come quello di Toshiaki Akamori, (Ultimate Kimono Maker)."
Le due ragazze parvero strabiliate a leggere quell'articolo.
Solo che la bugiarda rimase piú tempo a rileggere, sembrando molto piú incredula dell'altra, che reagì subito scrivendo qualcosa.
"Dei ragazzi con degli Ultimate come noi? Spariti come noi??"
-... Hey, ma questo nome mi sembra di averlo già sentito di recente...- commentò Cassandra tra se' e se'.
"Non sarà mica che stavano in un killing game come noi? Oh cazzo, non mi ci far pensare! Io qua un mese non ci resto, distruggo Ylil prima!"
D'improvviso, la piú grande tirò un "gasp" per lo stupore.
-Hey, questo Toshiaki di cui parlano alla fine è 𝗶𝗹 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗸𝗮𝗿𝗶!-
"For real???"
-Sì, me l'ha detto lei! Ha detto che se n'era andato di casa e che non era piú tornato, e in effetti qui c'è scritto che è scomparso come tanti altri ragazzi!-
"... Allora, considerando che di chissà quanti ragazzi, tutti Ultimates ne sono stati ritrovati vivi solo 7, e che questi 7 si sono messi a parlare di omicidi e sequestri, ho come l'impressione che stavano tutti insieme e che gli altri non hanno fatto bella fine! DAMN!"
-Oh, cazzo!-
"Sai, penso dovremmo tenerci questo articolo, così poi lo diamo ad Akari!"
-Che?- domandò Cassandra, sempre piú incredula.
"Voglio dire, credo debba saperlo che suo fratello molto probabilmente ha fatto brutta fine."
-Ma sei pazza?-
A quella domanda, Shoko si voltò perplessa a guardare l'altra, notando che quest'ultima non aveva più il suo solito sorriso, dando spazio ad un'espressione di leggera tensione, con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta.
-Non possiamo mica farle vedere una cosa simile. Dai, forse è il caso che lo rimettiamo a posto-!-
"Ma perchè, è important-"
La piú alta non fece in tempo a finire di scrivere che sbarrò gli occhi quando si rese conto che l'altra aveva tentato di strapparle tra le mani il foglio di giornale.
-Se Akari vedrà questo, si preoccuperà a morte, e già siamo in una brutta situazione- non ci vuole anche questo!- insistette lei agitata.
Sempre piú confusa, il mimo fece per stirare il foglio dalla propria parte per riprenderselo senza rovinarlo.
Tuttavia l'altra non sembrò voler cedere, continuando a stirare, fino a che non succese quel che doveva prima o poi succedere di quel passo, e si sentì quel sonoro rumore in tutta la stanza.
𝗦𝗦𝗦𝗧𝗥𝗔𝗣.
Fu questo il forte suono prodotto dal foglio di giornale quando finalmente si strappò in due pezzi, rimanendo diviso tra le due.
Dopodichè cadde il silenzio piú totale, in cui entrambe rimasero a fissare ciò che era rimasto loro in mano.
Dopo poco, Cassandra rialzó lo sguardo lentamente, rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto, cercando poi di guardare in faccia Shoko che la testa non la aveva ancora rialzata.
Tutto ad un tratto la risollevò di scatto, e a guardarla in faccia si poteva notare quanto fosse su tutte le furie.
Afferrò subito il proprio foglio per scrivere per far comprendere all'altra almeno una cosa di quello che pensava.
"GIRL, WHAT'S WRONG WITH YOU? POTEVA ESSERE IMPORTANTE E L'HAI DISTRUTTA, PERCHÈ L'HAI FATTO?!"
Rimise poi subito il foglio sul tavolo e avanzò di qualche passo in avanti verso l'altra stringendo i pugni, al che quest'ultima perse un poco di colorito sul suo viso mentre indietreggiava.
-No-!-
Dopo qualche passo, la bugiarda fece qualcosa di inaspettato per come si era mostrata fin'ora, così ottimista e spensierata, ovvero girò la testa da un lato e se la coprì con entrambe le mani come per proteggersi.
-Mi dispiace, non farlo!- esclamò poi.
Davanti a questo, il mimo sgranò gli occhi per quella reazione così inaspettata, fermandosi per qualche istante.
Dopodichè si decise a fare qualche passo indietro e, sentendo ciò, la piú bassa si tolse lentamente le mani da davanti la testa, guardandola incerta, come se ancora non fosse sicura se ritornare normale.
Ma prima o poi, dovevamo passare a descrivere pure di quando anche loro passavano a quel momento.
𝗪𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.
-AH! CHE È-?- esclamò la piú grande per la sorpresa.
Così come era sorpresa anche la piú alta, pur non potendosi sentire, e nemmeno vedere come aveva iniziato a guardarsi intorno e a girarsi da una parte all'altra, come per capire che stava succedendo a ciò che la circondava.
Shoko prese poi una decisione avventata, decidendo di correre fuori dalla stanza per capirci meglio su quel che era appena successo, sperando che l'altra la sentisse e la seguisse.
-Shoko...? Shoko, dove vai?? Mi dispiace, non lasciarmi qua!- la richiamò lei quindi, allarmata, decidendo poi di uscire anch'ella, nel processo non vedendo il tavolo e sbattendoci contro.
-Ahia!-
. . .
Dunque, abbiamo visto diversi gruppetti fin'ora avere a che fare con delle scoperte fatte all'inizio di questo viaggio, in precedenza al blackout generale che era stato provocato.
Vi era però un gruppetto in particolare, piú precisamente l'unico dispari, che pur essendo in tre sfortunatamente non stava avendo successo in quelle ricerche.
Infatti Neffi, Dak e Otto stavano dando un'occhiata già da un po' alla stanza che erano riusciti ad aprire, eppure non sembravano star trovando niente degno di nota;
là dentro c'erano sì diversi mobili con a loro volta diverse cose poggiate sopra, ma nulla che sembrava poter indicare un indizio importante al fine di capirne di piú su quel "killing game", erano per lo piú soprammobili di scarsa utilità.
Forse le ricerche non procedevano bene pure perchè da qualche minuto i tre si stavano perdendo in qualche chiacchiera.
-Ho ricordato che avevo notato prima... Shoko, organizzando le coppie, mi pare abbia messo insieme quei due giovini che tendono a bisticciare con una certe frequenza.- fece notare Otto.
-Chi? Raiden e Blair? Sì, lo avevo visto anche io ed in effetti mi chiedevo il perchè del farli lavorare insieme. Temo arrivino a picchiarsi.- concordò Neffi con tranquillità.
-Vabbè, che si picchiano mi sembra troppo... Se sono dei ragazzi responsabili, si concentreranno a collaborare per il bene di questo piano.- rispose invece Dak con un sorriso.
-Sì, immagino hai ragione. Per il resto, mi è parso che Shoko abbia svolto una buona organizzazione per queste unioni.- continuò il marchese.
-Infatti, sono proprio contenta che ci abbia messi tutti insieme!- commentò la ballerina sorridendo compiaciuta.
-Sì, sono d'accord- -
𝗪𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.
Prima che l'esperto di malattie rare potesse finire la frase ecco che anche loro assistettero allo spegnimento di tutte le luci.
I tre rimasero qualche secondo in silenzio, come se tutti e tre dovessero elaborare un attimo quello che era appena successo.
-... Ah. Che è successo?- fu sempre poi xlx ragazzx xlx primx a parlare.
-Non sarà mica stato qualche malintenzionato che sta tentando qualcosa che non dovrebbe...?- ipotizzò il ragazzo, all'erta.
-Naaah, non essere così negativo, magari è solo qualche idiota che ha toccato qualcosa che non doveva.- lo rassicuró la ragazza.
-Quindi adesso come facciamo?-
-Ah, pensandoci, sul tavolo qua non c'era una lampadina di quelle che non si attaccano alle prese, quelle che funzionano con le batterie...?- ricordò la castana.
-Vediamo.-
Xlx ragazzx dai capelli bianchi, già vicinx al tavolo, tese una mano sopra di esso alla ricerca dell'oggetto in questione, fino a che non lo trovò: vi era infatti un paralume poggiato su quel tavolo, così lo sollevò e cercò un interruttore.
Dopo che lo ebbe trovato, lo premette, facendo sì che esso potesse illuminare almeno una piccola porzione dell'ambiente circostante ai tre, facendo poi per rimetterlo dov'era.
-Perfetto, adess- -
-Aspetta un momento.- lo richiamò il ragazzo dai capelli blu, e così lxi fece, fermandosi un attimo.
-... Mi sbaglio, o quello non si trovava qua prima? Era per caso nascosto sotto alla lampada?-
Aveva appena notato sul tavolo infatti un foglio piegato di un quaderno, solo un unico foglio strappato da ciò a cui apparteneva.
Neffi prese in mano il foglio, aprendolo.
-Uh, è strano. È come se fosse stato nascosto lì apposta per farlo trovare a qualcuno...- commentò Dak avvicinandosi per leggere.
-Come una caccia al tesoro? Sì, in effetti è strano.- concordò la ragazza, iniziando a darci un'attenta occhiata assieme agli altri due.
Sopra di esso vi era quel che sembrava essere un racconto in prima persona, forse tratto da qualche diario.
"Loro non hanno mai saputo di me.
Non hanno mai saputo che fossi cosciente, e che stessi ascoltando e capendo tutto quello che succedeva da loro.
E anche se si fossero accorti di me, penso non ci avrebbero fatto caso, perchè in quel killing game avevano altro di cui preoccuparsi.
E ho saputo tutto, ascoltandoli.
In tutti i dettagli.
Ho capito quando al primo turno la prima vittima fu per mano di uno di loro che fu sopraffatto dalla paura di non tornare a casa.
Della seconda, accoppata da una propria compagna in seguito ad una discussione.
Nonostante al terzo le cose si stessero iniziando a fare piú complicate, so anche come sono andate le cose là: colui che era intenzionato a scappare da lì con la persona a lui piú cara, uccise una persona e tentò di ucciderne anche altre due, finendo però lui stesso ucciso da una di loro per difendersi.
Al quarto, colui che fu giudicato colpevole di tutto quel che successe in quella serata, non solo aveva tolto la vita ad una propria compagna, ma aveva anche fatto sì che un altro si inebriasse per provocare altri disastri: un altro di loro uccise quest'ultimo per difendere un altro proprio compagno da un aggressione causata dall'ebbrezza, scampando però miracolosamente all'esecuzione.
Al quinto anche ci fu un doppio omicidio: Kokoro non solo eliminò unx ragazzx tra quelli rimasti, ma minacciò una delle partecipanti a quel gioco per farle uccidere un'altra di loro.
È quasi la fine dei giochi.
Starò sempre qua ad ascoltare l'esito finale di tutto questo."
I tre ragazzi rimasero a leggere tutto ciò a mente, fino a che non ebbero finito.
Due su tre dopo aver finito di leggere non fiatarono immediatamente, dovendo ripensare un momento a ciò che avevano appena letto, mentre fu Neffi la prima a commentare.
-... Anche questo è strano. Molto.-
-Ho così tante domande per la mente dopo questa lettura...- riflettè poi Otto.
-Da questa descrizione, sembra qualcosa di simile a quello che sta cercando di farci vivere Ylil.-
-Ma poi, non nomina nessuno, ma ad una certa menziona questa "Kokoro" come se fosse una sua amica o comunque qualcuno che conosce...- fece notare la ballerina.
-Avrei un'ipotesi, se tutto questo posto e gli eventi che stiamo vivendo riportano tutti a Ylil, è possibile che sia stata sempre lei anche a scrivere tale "storia"?- suggerì il marchese.
-Il fatto è che come lo scrive lei se non ci vede?- ribattè lei.
-Magari si è fatta aiutare da qualcuno, come facendo un dettato.- ipotizzò il ragazzo piú alto.
-Questo significherebbe che non è da sola. Chissà chi è così fuori di zucca da aiutarla, mhhhh...- continuò la castana.
-Ah, un'altra cosa, scusate- non è veramente di grande importanza, però.- fece poi per dire il ragazzo piú basso.
-Non fa niente, chiedi pure.- rispose Dak.
Otto parve incerto, spostando lo sguardo altrove.
-... Mi chiedevo, leggendo qua, ma anche altre cose che ho visto in questo posto... cosa stessero a significare queste "x" messe al posto del femminile o del maschile riferendosi ad alcune persone. Non mi è mai capitato di sentir riferire a qualcuno in tale modo.-
Ascoltando, l'esperto di malattie rare sorrise.
-Quella "x", Otto, devi sapere che si usa per riferirsi a persone che usano pronomi neutrali. Hai presente? Di solito sono le persone non-binary a usarli, ma non sempre, non per forza devi appartenere ad un determinato genere per usare certi pronomi.-
A sentire quella spiegazione, il ragazzo dai capelli blu sembrò ancora piú disorientato di prima.
-... Non-... Puoi divulgarti meglio, per piacere?-
-Sarebbero quelle persone che non si riconoscono in un genere preciso.-
-Ohhh, capito... Chiedo perdono per la mia scarsa conoscenza su questo.-
-Aww, Otto, suvvia, non è colpa tua se sei rimasto nell'Avanti Cristo...- commentò la ragazza con un sorriso spettinandogli affettuosamente i capelli.
-... Ma in effetti, mi è nuovo un concetto simile. Ci sono persone... che possono non riconoscersi al sesso imposto dalla nascita?- continuò, genuinamente sorpreso.
-Certo! E non c'è niente di male.- gli confermò xlx ragazzx continuando a sorridere.
-Veramente?-
-Sì, se volessi che ti parlassimo di piú dell'identità di genere, sarebbe importante che tu sapessi, per esempio, anche la differenza tra persone cis e trans.-
-... Cis... e trans? Non è latino quello? Sapevo che fossero dei prefissi di latino, che uno significasse "lo stesso" e l'altro "l'oppos-"-
-Eh no eh, Otto, non cominciare a parlare di latino anche qua, su'! Non mi far ripensare a quella professoressa anche qua! Maledetta...- borbottò scherzosamente Neffi, facendo ridacchiare leggermente l'altrx.
-A parte questo, in un'altra occasione piú tranquilla sono disposto ad ascoltare per potermi informare meglio.- disse il piú basso mostrando un lieve sorriso.
-Ma certo, in qualunque momento vorrai.- lo assicurò Dak, ancora sorridente così come lo era anche la ragazza.
-Ah, ma che poi, sapete un'altra cosa che mi è venuta in mente leggendo questa cosa?- aggiunse Neffi, suscitando la curiosità degli altri due.
-Che cosa?-
-Beh, come ve lo posso spiegare...? Vi potrebbe sembrare un po' strano, ma...-
La castana esitò un attimo.
-... Leggendo questa specie di "storia", mi è venuto da pensare... Questa cosa che si legge così spesso qua, di persone che arrivano ad ammazzare per difesa dei propri compagni...-
La ragazza si poggiò una mano sulla guancia, guardando un punto fisso con aria sognante.
-... È un po' romantico, non trovate?-
-... Beh, oddio... Forse in un certo senso lo può anche essere, oltre ad essere profondamente drammatico...- commentò Otto, rimanendo un attimo perplesso.
-Voglio dire, ovviamente mi riferisco solo se è una storia inventata, mica nella vita reale, non mi fraintendete... Anche se chissà, semmai qualcuno dovesse tenerci così tanto a me da arrivare a uccidere per me, potrei esserne... lusingata, chi lo sa? Eheh... Si scherza.-
-Ahah, tranquilla, avevo capito stessi scherzando.- si mostrò divertito da quell'ironia anche Dak.
Passarono qualche secondo così, dopo quella chiacchierata così quasi spensierata.
Dopodichè, sentirono una voce fuori dalla stanza in lontananza, forse in fondo al corridoio: una voce maschile, che però non seppero riconoscere in quel momento.
-𝗜𝗟 𝗗𝗢𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗢𝗩𝗘 𝗦𝗧𝗔?? 𝗗𝗢𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘!!!!-
Aveva appena gridato quella voce.
Sentire ciò suscitò una grande confusione in tutti e tre.
-Cos'è successo adesso?- domandò infatti Otto.
-Ma cercano te?- chiese invece Neffi girandosi verso Dak.
-Non lo so, dovremmo andare a controllare.- rispose invece quest'ultimo con tono serio.
. . .
Sfortunatamente, non era ora il momento di andare avanti con gli eventi attuali.
Questo perchè mancavano ancora delle ultime due persone di cui non si erano ancora descritte le vicende.
Erano rimasti, infatti, Akari e Loddy, per cui prima di tornare al presente, facciamo un salto nel passato per vedere come se l'erano invece cavata loro alle prese con quelle ricerche.
I due capitati assieme stavano collaborando in perfetta armonia, non essendo la prima volta che interagivano tra di loro e trovandosi facilmente d'accordo.
Nel mentre che si incamminavano lungo il corridoio per cercare una stanza da poter aprire con la loro chiave, si ritrovavano anch'essi a chiacchierare.
-Dunque, tu cosa ne pensi di questo piano che si sono inventati oggi?- chiese xlx ragazzx.
-Il piano? Ecco... credo sia stato una buona idea, sì.- si limitò la ragazzina a rispondere spostando lo sguardo altrove.
-Ne sei convinta...? Ho come l'impressione che ci sia qualcosa di piú che vuoi dire. Se te la senti, non aver paura a dire qualunque cosa stai pensando.- spiegò lxi con tranquillità.
Ella esitò ancora un attimo, con aria pensierosa.
-... V-veramente... Niente di che, stavo solo pensando...-
Rigirò piano la testa per guardare l'altrx, accennando un timido sorriso.
-... È da quando prima abbiamo ascoltato tutte quelle cose in sala da pranzo, che ho prestato tanta attenzione, e- uhm- come dire- -
Nonostante continuasse a sorridere, sembrava un poco imbarazzata.
-Da tutto quello che ho visto- mi è venuto da pensare che Shoko... Shoko sembra... fantastica, sai?-
A sentire quella parole, anche xlx biondx sorrise.
-Hai pienamente ragione: da tutte le cose successe prima, mi ha dato davvero l'impressione di una ragazza in gamba.-
-... Solo che anche per questo, spero di fare un buon lavoro per questo piano. Non vorrei finire magari per deluderla...- ammise la bionda ora anche con un leggero timore nel tono di parlare.
-Oh, Akari, ma non dire così.- ribattè l'altrx.
-Non è mica giusto dire che tu possa "deludere" gli altri, sono certx che non succederà nulla di ciò: basta solo che fai del tuo meglio, e che credi nelle tue capacità!-
-Beh, ecco... I-immagino... hai ragione, sì.-
-Quindi non buttarti piú giú così, d'accordo? E mantieni la testa alta mentre cammini.- si raccomandò xlx piú grande con un sorriso gentile.
L'altra ricambiò il sorriso.
-V-va bene.-
-Ah, guarda, proviamo ad entrare qua.-
I due si fermarono ad un certo punto del cammino, ritrovandosi accanto ad una porta chiusa.
Così l'avvocato civilista prese la chiave, la infilò nella serratura e girò, aprendo poi la porta.
-Questo posto è veramente gigantesco, eh...?- commentò la ballerina di nihon-buyō mentre si preparavano ad entrare.
-Già, a volte mi sembra fin troppo anche per degli aerei di lusso. Delle volte mi chiedo quanto tempo e soldi sono stati impiegati per costruire tutto questo...-
Una volta dentro, poterono vedere di che tipo di posto si trattasse: vi era una sola cosa al suo interno, una credenza dalle grande dimensioni e con diversi scaffali.
Così si misero a dare un'occhiata là, iniziando ad aprirli uno ad uno e controllando bene.
Tuttavia, peró, per i primi istanti sembrarono non trovarono niente di grande aiuto: in ciascuno di quegli scaffali sembravano esserci solo oggetti messi lì a caso, di qualsiasi tipo.
Ad una certa, la bionda.
-Ah... L-Loddy, vieni a vedere...!- lx richiamó, osservando l'interno dello scaffale che aveva appena aperto.
-Sì? Che hai trovato?- le rispose lxi avvicinandosi.
Così i due videro che lì dentro vi erano diverse buste di carta, tipo di quelle che si usano per fare le 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲.
-Ah, chissà che sono queste. Diamo un'occhiata.-
Così xlx biondx prese tra le mani una di queste bustine, aprendola con cura ed estraendone il contenuto, ovvero un pezzo di carta rettangolare.
Lo girò per guardarlo meglio, potendo così notare che fosse una foto, una foto che raffigurava...
... 𝗟𝗼𝗿𝗼? 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼?
Sembrava di sì, proprio si vedeva questa foto di gruppo dove venivano raffigurati tutti i passeggeri di quell'aereo, persino Aurora e Frederikke inclusi, e si vedevano tutti insieme che sorridevano spensieratamente, avevano tutti l'aria di qualcuno che si sta divertendo proprio un mondo.
I due ragazzi fissarono questa foto per un momento, prima di guardarsi a vicenda con una chiara confusione negli occhi.
-... Uhm, non ricordo di aver fatto questa foto.-
-Nemmeno io...-
-È veramente strano, non sei d'accordo?-
-Sì... non- non è il caso che la teniamo, così poi la facciamo vedere agli altri-?-
-Brava, hai ragione.- concordó l'avvocato civilista, mettendosi la bustina in tasca.
-Allora adesso continiuamo a vedere che- -
𝗪𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.
Anche l'ultimo gruppo assistette a quel blackout generale.
-Uh?-
-A-aaah!-
Xlx ragazzx parve perplessx, mentre l'altra gridò per lo spavento.
-C-che è successo??- continuò poi, impaurita.
-Mantieni la calma, Akari; forse è il caso che usciamo e andiamo controllare, va bene?-
-M-ma c-come facciamo, non si vede niente...- rispose lei incerta, e ancora un po' tremante.
-Aspetta, mi sembra di aver visto prima una cosa in uno scaffale.-
Procedette a dare meglio un'occhiata negli scaffali precedenti, tastandoli con cura, prima di trovare una cosa: una torcia, che ben presto accese.
-Ecco fatto! Adesso possiamo andare.- concluse con un sorriso, così come sorrise anche la ballerina di nihon-buyō, prima che entrambi uscissero dalla stanza.
Iniziarono quindi a incamminarsi fuori dalla stanza con quella luce che mostrava il loro cammino, fino a che non si ritrovarono a percorrere il corridoio.
Camminarono per un po' in quel corridoio deserto e silenzioso, e stavano per svoltare da una parte, quando dall'angolo spuntò fuori qualcun altro che si paró dinanzi a loro.
-HEY!!-
-Ih-!-
-KYAAAH!-
Entrambi sussultarono per quello spavento improvviso e Loddy quasi cadde la torcia, riprendendola bene subito e puntandola contro la persona misteriosa, che si trattava di Raiden.
E appena lo riconobbero, entrambi sospirarono per il sollievo, tornando sereni.
-Ah, sei tu, Raiden. È stato inaspettato...-
-Oh, Raiden, sei tu...-
-AKARI E LODDY!!!!- li richiamò lui energicamente, prima di fiondarsi da loro e stringerli entrambi tra le braccia.
-MA MENO MALE CHE CI SIETE VOI! Alla fine mi ero ritirato perchè mi era capitato il peggior compagno di sempre, ED ORA ECCOVI QUA, VOI!- disse poi.
-Un momento, in effetti non eri in gruppo con Blair? Dov'è?- domandò xlx ragazzx.
-TE L'HO DETTO, mi sono separato da lui! MA NON PENSIAMO A QUESTO ORA!-
Il set designer si rigirò poi e procedette lungo il cammino.
-ANDIAMO, ILLUMINATE LA STRADA!!-
E così i tre non poterono fare altro che continuare di lì.
Nel frattempo, era da un po' ormai che il gruppo di Satsuki e Aurora non si era mosso da dove si trovava, ed erano attualmente in difficoltà.
Sembravano non avere nulla per fare un po' di luce, e questo era un grande problema.
La situazione era divenuta critica già da un po', e Satsuki si stava scervellando pur di trovare un modo, invano.
L'unica cosa che aveva ottenuto era un mal di testa che si faceva sempre piú forte col passare dei minuti, motivo per cui si stava portando una mano alla tempia per massaggiarla, e stava persino pure iniziando a sudare.
Ma poco dopo sentì il trambusto delle persone che erano uscite, e pensò ad una cosa.
-... Uhm- Aurora- facciamo una cosa, io ti chiedo delle cose, tu batti un colpo per dirmi "sì" e battine due per dirmi "no", okay?-
𝘛𝘰𝘤.
Era l'unica alternativa che rimaneva loro in quel momento per comunicare senza nè parlare nè guardarsi.
-Vogliamo andare a controllare che stanno facendo gli altri qua vicino?-
𝘛𝘰𝘤.
-Okay, ma ti va bene se tu inizi a raggiungerli ed io ti seguo tra poco.-
𝘛𝘰𝘤 𝘵𝘰𝘤.
-... Guarda, mi devo fermare un attimo. Quindi resto un momento qua, ma tu non mi devi per forza aspettare. Puoi iniziare ad andare, e poi io ti raggiungo.-
Aurora parve esitare un attimo, prima che Satsuki sentisse i suoi passi uscire pian piano dalla stanza.
E così lei rimase là, poggiando la schiena al muro e abbassando la testa.
Doveva riprendersi un attimo, e poi sarebbe uscita anche lei.
Chiaramente lo stress accumulato non solo in quell'intero piano, ma nell'intera giornata, era diventato troppo da sostenere, quindi si doveva dare un attimo una pausa.
Dopo qualche minuto, iniziò a sentire qualcuno da là fuori...
... Ma non fuori alla porta, sentiva qualcuno dal corridoio dietro al muro, dalla parte opposta al corridoio della stanza.
Chi stava parlando così forte che lo sentiva pure da là.
-AHH, CHI È... AURORA!!!! SEI TU!!- esclamò la voce di Aurora.
-Ciao, tutto apposto?-
-Ciao!-
Le voci di Loddy e Akari faceva piú fatica a sentirle da là, essendo di certo piú delicate di quella dell'altro.
Ci fu un breve silenzio, ed intuì che fosse perchè Aurora stava scrivendo qualcosa.
-SATSUKI?? AHH, ASPETTO SOLO CHE VIENE PURE LEI ALLORA, COSÌ SÌ CHE STIAMO MESSI BENISSIMO!!-
-Magari fermiamoci un attimo così ci trova qua. Nel frattempo, perchè non discutiamo di ciò che abbiamo trovato fin'ora?-
-IO!! INIZIO IO!!!! Allora, c'era questa stanza stranissima, dove c'era solo...-
Man mano che ascoltava i ragazzi continuare a parlare da dietro quel muro, la biochimica iniziò a sentire come se ci fosse qualcosa che non andava.
Sì, piú scorrevano i secondi, piú percepiva che c'era qualcosa che VERAMENTE non andava.
-...E quindi c'era questo filmato stranissimo, sembrava uscito da un film di alieni!!! C'era questx, che era stranissimo! AHH, MA VOI LX DOVEVATE VEDERE! Se lo dico io non rende l'idea, SI DEVE VEDERE!-
Nel frattempo, ella iniziò pian piano a tirare qualche colpo di tosse sparso, mentre continuava ad ascoltare.
-E C'ERANO TUTTI QUESTI ROBOT ED ERANO TUTTI UGUALI- E POI CE N'ERA UNA MEZZA ROTTA CHE- -
Questione di ancora qualche attimo, che Satsuki non stava nemmeno piú prestando attenzione poichè troppo concentrata su quella tosse che si stava facendo sempre piú frequenti.
E poi sentì quella terribile sensazione.
Sentiva come un pizzicare alla gola, dentro la gola, che fu fastidiosissimo.
Motivo per cui sgranò gli occhi mentre si portò pian piano le mani alla gola.
Provando queste cose, ad una certa Satsuki pensò una cosa.
Le venne in mente che forse, ma proprio forse, non stava molto bene.
Questo pensiero aumentò quando quella forte irritazione alla gola iniziò a renderle difficile il respiro, il che la portò quindi a piú colpi di tosse misti a versi strozzati.
Avrebbe potuto uscire e andare dagli altri, ma pensò che prima era meglio avvertirli, motivo per cui bussò un paio di volte sul muro.
𝘛𝘰𝘤 𝘵𝘰𝘤 𝘵𝘰𝘤.
-... Eh? Chi mi interrompe? CHI È??-
-R-Raiden- - fece per chiamarlo la ragazza dai capelli verdi sperando di essere sentita.
-SAAATSUKI, SEI TU!! CHE MI DICI DI BELLO? VIENI DA NOI E CONDIVIDICI LE TUE SCOPERTE!!!-
-D-dí ad Aurora di portarvi alla- a-alla stanza del pupazzo- -
-CHE HAI DETTO, CHE BLAIR HA ROTTO IL CAZZO?! GRANDE SATSUKI, C'HAI RAGIONE!!-
-N-no-!-
-Mi sembra che abbia detto che Aurora ci portasse alla stanza del pupazzo, ma non so se ho ben capito.- suggerì l'avvocato civilista.
-Aurora, sai dirci dov'è...?- domandò la ballerina di nihon-buyō.
In tutta risposta, la creatrice di peluche si incamminò per tornare indietro, venendo seguita dagli altri tre.
Dopo un po' di strada, si fermò girandosi verso gli altri tre e indicò una stanza dalla porta aperta, lasciando intuire che era quella.
Il castano accellerò il passo venendo seguito dagli altri tre, raggiungendo piú velocemente di loro la porta.
Una volta davanti alla soglia dell'entrata, Loddy puntò la torcia verso l'interno mentre il set designer fu il primo ad affacciarsi.
-ECCOCI TUTTI QUA!!!- esclamò sorridendo.
Appena la torcia illuminò la stanza, la prima cosa che si poteva vedere era 𝗦𝗮𝘁𝘀𝘂𝗸𝗶 𝗡𝗶𝗸𝗮𝗶𝗱𝗼𝘂 in fondo a tutto il resto, con un paio di cose diverse da prima come il fatto che era ora stramazzata a terra, con il viso quasi privo di qualsiasi colore e la bocca semiaperta da cui da un lato pareva uscire una strana schiuma, comunque si trovava esattamente dov'era prima, davanti al muro.
Per qualche istante, ci fu il silenzio.
Aurora non sorrideva già da prima, ma a quella vista anche i sorrisi degli altri tre svanirono.
Eppure all'inizio nessuno sembrava aver avuto una reazione precisa.
Semplicemente rimasero là a fissare la scena senza fiatare, forse avendo bisogno di ancora un minuto per elaborare cosa avevano appena visto.
Infatti poco dopo arrivò, la reazione.
-𝗔𝗔𝗔𝗛𝗛𝗛𝗛𝗛𝗛𝗛!!!!!-
Quell'urlo che lanció Raiden mettendosi le mani tra i capelli fu la prima reazione che diede inizio al panico piú totale in quello spazio.
Aurora rimase a fissare la scena che aveva davanti con gli occhi sgranati e la bocca completamente serrata per lo shock, facendo anche un passo indietro.
-O-oddio, Satsuki? Oddio... Oddio...- iniziò a mormorare Akari impanicata, portandosi le mani sulla bocca.
-Oh, cielo...-
Anche Loddy era visibilmente sconvoltx, e dopo un paio di esitazioni, si avvicinò pian piano a Satsuki.
La guardò bene, come se volesse cercare qualcosa pur essendo in seria difficoltà sul capire cosa.
Esitò ancora un attimo, poi le prese piano il polso e lo tastò.
Sentendo bene, sbarrò nuovamente gli occhi, in un'espressione di sorpresi.
-ODDIIIIIO, SATSUKI!!!- continuava a gridare Raiden nel panico piú totale.
-𝗖'𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼!- fece notare d'improvviso Loddy, facendo arrestare di colpo tutti da quelle reazione.
-... Uh...?- mormorò Akari, l'unica che riuscì a fiatare in quel momento.
-C'è ancora un battito, ma dobbiamo chiedere aiuto immediatamente. Non c'è tempo da perdere! C'è un dottore in questo posto, che sappiate??-
"C'è Dakthari che però non so dov'è."
Scrisse velocemente Aurora.
Così Raiden si affacciò con la testa fuori dalla porta.
-𝗜𝗟 𝗗𝗢𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗢𝗩𝗘 𝗦𝗧𝗔?? 𝗗𝗢𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘𝗘!!!!-
-V-vado a cercarlo-!- fece per dire la bionda.
"Non penso puoi, abbiamo solo una torcia, meglio se rimaniamo insieme." le fece notare Aurora.
-Ti aiuto io, aspetta. Fai piano!- disse nel mentre Loddy a Raiden, che stava cercando di riprendere la ragazza esanime da terra.
Poco tempo prima, poco lontano da lì, stava avvenendo ormai da un po' in inseguimento.
Sì, perchè Leonora stava ancora scappando da Ylil, percorrendo ogni corridodio.
-Ma che cazzo, corri piú veloce di me tra un po'! Ma poi possibile che non sbatti a niente??- esclamò, iniziando ormai da un po' a sentire la fatica da tutto quel movimento.
-Ho bisogno che mi vengano restituite le mie chiavi.- spiegò Ylil rincorrendola da dietro con una certa velocità.
Continuarono a correre, fino a che non arrivarono al punto in cui sentirono anche loro il trambusto causato dalla scoperta fatta nella stanza dove vi era quello strano pupazzo.
In particolare le grida fatte per cercare il dottore, che allarmarono Leo.
-Oh, mo che è successo??-
Motivo per cui fece dietro-front improvvisamente iniziando a correre nella direzione opposta a dove stava andando fin'ora.
Ylil rimase confusa sentendo questo improvviso cambio di direzione, rimanendo ferma qualche istante a realizzare, ma poi si decise a tornare anche lei indietro.
Vi erano Rose e Shigeo invece che nella loro rispettiva stanza stavano cercando indizi già da un po', sembrando aver trovato diverse cose strane, quando anche loro sentirono tutto il baccano.
Sentendolo, si guardarono a vicenda con la stessa domanda in mente.
"Che sta succedendo ora?" scrisse infatti Shigeo.
-Non so, forse dovremmo andare a controllare... Proprio ora che sembravamo star trovando qualcosa...-
"Magari vado a controllare io, e tu rimani qua a cercare."
-Sei sicuro...??-
"Sì, poi torno e ti dico. Tu continua pure a cercare."
-O-okay...-
Fu così che anche il mangiafuoco si affacciò da quella stanza: vide in un angolino, da un lato di un corridoio, spuntare una luce.
... Era poco strada nel buio, ci avrebbe messo poco a raggiungere quella luce senza che succedesse niente, no...?
Deglutì un attimo, incerto e un po' timoroso, prima di fare una corsetta verso quella luce.
Una volta raggiunta, si voltò e vide diverse persone riunite: ma quelli che piú lo lasciarono spaesato, furono due;
piú precisamente Raiden che ora trasportava sulla schiena Satsuki, quest'ultima completamente esanime, con le braccia e la testa poggiate sulle spalle del primo.
"Che succede qua?" domandò col proprio dispositivo, attirando l'attenzione degli altri presenti, che si girarono a guardarlo.
-S-Satsuki non sembra sentirsi bene, stiamo cercando aiuto...- spiegò Akari con un filo di voce.
A sentire ciò, il mangiafuoco rimase incredulo, sgranando gli occhi.
Si sentirono altri passi di corsa, e tutti si voltarono a guardare dall'altra parte in cui proveniva per vedere chi fosse.
Questione di pochi secondi e, dopo quella lunga corsa, Leonora si fermò dinanzi a loro, abbassando lo sguardo e chinandosi leggermente con le mani sulle ginocchia con il fiatone.
Rialzò poi lo sguardo e rimase sbalordita anche lei dalla scena.
-Oh, che è successo?- domandò quindi.
-Satsuki sembra essersi sentita male.- spiegò Loddy.
-Come si è sentita male?- ripetè immediatamente, sbarrando ancora di piú gli occhi.
-OH MA STANNO ARRIVANDO TUTTI, STANNO TUTTI QUA, MA DOVE IL DOTTORE DOVE CAZZO STA???- esclamò spazientito Raiden per l'agitazione.
-Che succede?-
Finalmente, si sentì quella voce.
Dak, Neffi e Otto giunsero con una certa velocità dinanzi al gruppetto che si era creato, allarmati da tutto il frastuono creatosi.
"Satsuki non sembra stare bene, abbiamo bisogno di aiuto." mostrò velocemente Aurora ciò che aveva già scritto.
Girandosi a vedere dove stava la biochimica, anche i tre furono allertati.
-... Non sta bene...? Allora dobbiamo andare all'infermeria, e velocemente.-
-Ma come la troviamo velocemente?? C'abbiamo una sola torcia, e pure solo con quella non si vede un cAZZ--
-𝗢𝗵, 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗶𝗲𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗶.-
A tutti i presenti si raggelarono le vene riconoscendo la voce di chi altro si era appena presentato.
Ylil sentendo diverse voci radunate allo stesso punto, si era fermata lì, cessando il proprio inseguimento.
Nel timore che causò questo suo ingresso, fu poi Neffi a trovare il coraggio di proferirle parola.
-Scusaci, vorremmo chiederti se potresti aiutarci: uno di noi ha bisogno di assistenza medica immediata, ma le luci si sono spente dappertutto e dobbiamo trovare l'infermeria in fretta.- spiegò con tono educato.
-Le luci si sono spente e qualcuno ha bisogno di assistenza medica, uh...? Avevo l'impressione che fosse successo qualcosa.-
La ragazza dai capelli grigi spostò poi lo sguardo altrove.
-Non posso di certo interferire con i vostri tentativi di soccorrere un passeggero non ancora deceduto. Va contro le regole che io stessa ho deciso.-
Parve riflettere un attimo.
-Dovrei andare a controllare la stanza degli interruttori della corrente, se solo avessi la chiave.-
-Ma che controlli?? Che controlli??? Non puoi andare a controllare, no!- ribattè l'acrobata agitata.
-Ah, già, che non ci posso andare se non mi vengono restituite le chiavi...- ricordò Ylil con tono gelido.
-NO, nel senso- cioè, non puoi andare a controllare perchè è troppa strada da fare per arrivarci, no? Capace che quando ci sei arrivata Satsuki ci è già rimasta secca, e questo NON può capitare! Tu c'hai tutti quei telecomandi strani, ce ne sarà uno che farà al caso nostro, no??-
-Mhhh...-
La ragazza non vedente frugò all'interno dei propri abiti, tirando poi fuori un telecomando con diversi bottoni sopra.
Li tastò per bene, e poi ne premette uno.
𝗭𝗮𝗽.
All'istante si rifece giorno all'interno dell'aereo, dato che ogni luce si riaccese, lasciando sbalorditi tutti i presenti.
-Prima che andiate in infermeria, mi auguro che sappiate che dopo che avrete risolto questa cosa, mi assicurerò che 𝗺𝗶 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗵𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼, 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗿𝗺𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗶𝗮𝘁𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝗿𝗶𝗱𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲.-
-Perfetto, grazie. Andiamo, allora.- annunciò Dak con serietà prima di avviarsi alla ricerca dell'infermeria, seguitx dagli altri.
-Resisti, Satsuki! SEI TUTTI NOI!!!- esclamò Raiden mentre la trasportava ancora priva di sensi.
. . .
È così che non ci misero troppo tanto a raggiungere l'infermeria, e una volta lì era ora che l'esperto di malattie rare si mettesse subito all'opere per offrire soccorso alla biochimica ancora incosciente.
Una volta che fu lasciata su uno dei lettini nell'infermeria, il "dottore" richiese che tutti gli altri rimanessero fuori, non potendo esserci troppe persone là dentro durante un momento così delicato, permettendo solo alla ballerina e al marchese di rimanere per controllare che nulla andasse storto.
-Ma pensate che questa giovane abbia forse avuto una reazione a contatto con qualche allergene?- domandò Otto mentre l'altrx visitava la ragazza.
-Boh, a giudicare dalla cera che ha, mi sembra un po' eccessivo pure per una reazione allergica.- commentò Neffi.
-Perchè infatti questo non è un caso di reazione allergica.-
-Ah, sì? E che cos'è?-
-𝗔𝘃𝘃𝗲𝗹𝗲𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.-
-Iiih.-
La ragazza tirò un sospiro per lo stupore, mentre l'altro si limitò a dilatare le pupille in un'espressione di sorpresa.
-Com'è potuto succedere?- chiese quest'ultimo, incredulo.
-Deve aver ingerito qualcosa che ha scatenato questo effetto.- continuò a spiegare xlx ragazzx dai capelli bianchi.
-Ah, e così abbiamo un avvelenatore seriale qua?- domandò la castana, sempre piú sorpresa da quanto peggiorava la situazione ad ogni nuovo dettaglio che si scopriva.
-Non lo so, ne parleremo poi con gli altri. Nel frattempo devo pensare solo ad una cosa.-
Xlx ragazzx si avviò velocemente verso una credenza di vetro con diversi prodotti farmaceutici dentro, come se stesse cercando qualcosa.
-𝗩𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗼̀ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲...-
Pronunciò questa frase con tono determinato e deciso, mentre apriva la credenza.
-... 𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗮.-
Nel frattempo, gli altri erano appunti rimasti fuori dalla parte, e anch'essi erano appunto agitati per ciò che era avvenuto e che stava avvenendo tutt'ora.
-Gli altri dove sono, eh? Si devono chiamare tutti! Devono tornare tutti qua!!- esclamò Raiden.
"Chi è che manca?" scrisse Aurora.
-Diverse persone: mancano Wilhelm e Tristan, mancano Shoko e Cassandra, manca Rose, Blair...- elencò Loddy.
"Rose è rimasta a controllare una cosa che avevamo trovato mentre io sono venuto a controllare che stava succedendo." spiegò Shigeo.
-Ma io dico, ma vi hanno raggruppati tutti per rimanere insieme, voi perchè vi dividete??- protestò Leonora, nervosx.
-Quando saprà Shoko tutto quello che è successo, non posso immaginare... Sarà incazzata nera, e c'avrà pure ragione.-
-S-se volete, vado io a cercare gli altri...- disse Akari.
-Buona idea, sarebbe meglio se qualcuno li va a richiamare mentre noi stiamo qua per vedere se si sa qualcosa.- concordò Loddy.
"Vengo anch'io con te."
Si offrì il mangiafuoco alla ballerina di nihon-buyō, con un sorriso.
-O-okay...-
Così i due si avviarono altrove, alla ricerca dei ragazzi rimanenti.
Dopo solo un po' che si erano incamminati, la ragazzina si fermò.
-Uh...?-
Il ragazzo dai capelli neri si fermò a sua volta e si girò a guardarla per assicurarsi che fosse tutto a posto, ma ben presto si accorse anch'egli di ciò che stava per succedere.
Infatti, lo spazio in cui si trovavano avevano iniziato a tremare leggermente.
Era chiaro che si trattava di 𝘂𝗻'𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝘁𝘂𝗿𝗯𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮, che pian piano stava aumentando mano a mano la propria potenza.
-N-no, non proprio ora...- mormorò la piú bassa preoccupata, avanzando verso il muro per mantenere l'equilibrio là, raggiungendolo non senza difficoltà, venendo poi seguita dall'altro anch'egli all'erta.
Nel mentre, sentirono una voce nella vicinanza.
-Shigeo? Shigeo, dove sei?? Shigeo-!-
I due si girarono a guardare verso la fonte di quei richiami, vedendo poi con sorpresa che si trattava di Rose.
Appena lei a sua volta li vide si fermò un attimo, e a guardarla in faccia si poteva notare quanto fosse agitata.
-Shigeo, devi venire a vedere- non- non so spiegarmi quello che ho visto in questa stanza!-
Si mise poi a correre per raggiungerli in fretta.
-A-aspetta, non correre!- tentò di dissuaderla la bionda, tendendo leggermente una mano in avanti come per farle cenno di fermarsi.
-Questo posto- questo posto nasconde qualcosa che non so nemmeno come descrivere!-
-Attenta-!-
Mentre la pittrice era a metà strada, ci fu una scossa molto piú brusca delle altre, talmente forte che fece inclinare il pavimento per un secondo prima di tornare normale.
Entrambe le ragazze lanciarono un breve grido perdendo l'equilibrio;
Akari rischiò di sfracellarsi in avanti, ma la presenza di Shigeo che era riuscito a tenersi al muro le impedì ciò perchè mise una mano davanti a lei per impedirle di perdere l'equilibrio.
Stando nella direzione opposta per andare verso di loro, invece, Rose perse l'equilibrio all'indietro e, senza alcun appoggio, finì inevitabilmente per cascare all'indietro.
Con la caduta sbattè l'intero corpo a terra, anche la schiena e la testa, e fu quando quest'ultima parte battè contro il suolo che ella spalancò gli occhi.
Non riuscì poi piú a muoversi, limitandosi appunto a dilatare le orbite così tanto e a emettere solo un piccolo, flebile verso simile allo squittio di un animale, e sembrava aver provato un dolore talmente lacerante da non riuscire a emettere nessun altro lamento.
Dopo che tutto fu tornato calmo, i due allarmati subito accorsero dalla ragazza per assicurarsi di come stesse.
-Rose... Rose? Tutto bene?- la richiamó la bionda avvicinandosi.
Fu proprio avvicinandosi e dando meglio un'occhiata, che entrambi persero completamente il colorito dal proprio viso.
La pittrice era come paralizzata, non riuscendo in alcun modo a rialzarsi da terra, mentre i suoi occhi avevano iniziato a lacrimare, e le lacrime cadevano per terra, perdendosi in quella piccola pozza di sangue che si stava creando sotto alla sua nuca.
Sul pavimento sotto stante a lei si potevano vedere alcune piccole molle e altri resti del fermaglio dorato che portava quella sera, il quale sbattendo per terra oltre ad essersi conficcato con i propri "denti" nella sua nuca, era rimasto completamente spezzato in diversi pezzi.
-... Rose... dovresti rialzarti, così prendi freddo...-
Sotto shock da quella scena, Akari era stranamente riuscita a pronunciare quella frase con tono così dolce e delicato.
-Vuoi che prendo... Una coperta? Vado a prenderla... dall'infermeria...-
Fece poi per incamminarsi per tornare indietro.
-A-A-Akari-ii...-
La chiamò poi con un filo di voce l'altra.
Con la stessa espressione sotto shock, tentò di formulare almeno un'altra frase comprensibile ai due.
-𝗡-𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶-𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗼-𝗼𝗹𝗶 𝗾-𝗾𝘂𝗮𝗮-𝗮... 𝗮𝗮𝗵...-
Fu questa la frase che pronunciò 𝗥𝗼𝘀𝗲 𝗥𝗲𝗶𝗱 in maniera inspiegale prima di spirare di fronte agli occhi sconvolti dei due ragazzi, senza lasciare alcuna altra spiegazione.
Entrambi erano ormai praticamente traumatizzati per la scena che avevano appena testimoniato, avendo inoltre entrambi gli occhi lucidi e non riuscendo piú a dire nient'altro.
Tra le lacrime, Shigeo poi realizzò una cosa, oltre alla morte appena avvenuta della ragazza.
... In teoria, quando a breve tutti sarebbero venuti a sapere di questo, ci sarebbero dovute essere l'investigazione per il trial...
Ma avendo visto quello che era appena successo...
In teoria quello non era un omicidio.
Ma solo un tragico incidente, lo avevano visto coi loro occhi.
No?
. . .
𝗕𝗨𝗢𝗡𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗢 :𝗗𝗗
𝗠𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼.
𝗘̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗵𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝘁𝗲𝗺𝗲𝘃𝗼 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘀𝘀𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗽𝗶𝘂́ 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗵𝗼 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲.
𝗠𝗮 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘃𝗼 𝗱𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗶𝗰𝗵𝗲̀ 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗺𝗲 𝗲̀ 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗰𝗮𝗼𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼.
𝗘 𝗮 𝗺𝗲 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼𝗻𝗼, 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗰𝗮𝗼𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲.
𝗩𝗲𝗱𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗮̀ 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗼𝘀 𝗲𝗵𝗲𝗵.
𝗠𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗥𝗼𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 🥲
𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝘁𝗮̀ 𝗺𝗲𝘀𝗲 𝗮 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗺𝗲 𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼̀ 𝗶𝗻 𝘃𝗮𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼/𝗷
𝗔𝗵 𝘀𝗶̀ 𝗲 𝗶𝗻𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘃𝗲𝗿𝘃𝗶 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝘃𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 :𝗗𝗗
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