(𝘊𝘩2: 1/5) 𝖠𝖿𝗍𝖾𝗋𝗆𝖺𝗍𝗁.
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𝗧𝗪: Questo capitolo conterrà una parte di una scena con una menzione di vomito.
Metterò sempre questo (⚠️) all'inizio e fine di questa breve parte per avvertirvi.
Buona lettura.
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"𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗶𝘂́ 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮. 𝗩𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗮 𝗻𝗼𝗶 𝗮 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗮𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗹𝗶𝘁𝗼. 𝗘̀ 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗲 𝘀𝗶 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶. 𝗦𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗮 𝗶𝗲𝗿𝗶."
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Sono diversi i motivi per cui ho deciso di condurre le mie ricerche sulla morte.
Una di queste,
È il vedere come essa influenza le persone ancora in vita.
Ho bisogno di sperimentare ciò in occasioni diverse.
Per vedere...
... Che succede, quando la morte entra a far parte della routine quotidiana di un gruppo di persone.
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Ore 14:00.
Era passata ormai addirittura qualche ora dal termine di quel processo.
Ed era anche trascorso un bel po' da quando Satsuki si era ritirata all'interno della propria stanza.
Per rimanere là dentro, era arrivata persino a saltare il pranzo che c'era stato poco tempo prima...
... Ma non che questo fosse un gran problema, poichè dopo tutto quello a cui aveva assistito quella mattina le era completamente passata la fame per qualche ora.
Probabilmente le sarebbe bastato sentire l'odore di qualche pasto ancora caldo appena cucinato, per ricordarsi di quella vista a dir poco traumatizzante di ciò che era successo al termine di quel processo.
...
Tutto questo le sembrava così surreale, dall'inizio alla fine, in ogni suo aspetto.
Quindi... in una mattina erano appena state uccise due persone che dovevano far parte di questo presunto "viaggio".
E ora tutti loro che erano rimasti là, cosa dovevano fare, far finta di niente e continuare a vivere intrappolati su quell'aereo?
La ragazza non riusciva proprio a darsi una risposta logica.
Oltre a riflettere su tutto quello che aveva passato fin'ora, aveva passato le ultime ore a riposarsi.
Ma pensava che fosse ormai arrivato il momento di riprovare a uscire dalla propria camera, e vedere come andavano le cose fuori.
Sì, era questo quello che pensava mentre apriva la porta: magari avrebbe potuto osservare le condizioni degli altri.
Già appena fuori si ritrovava di fronte alla camera di Aurora, poteva quindi iniziare da lei, controllando se fosse anche lei ancora nella propria camera: a giudicare dai comportamenti precedenti della ragazza, pensò fosse probabile.
Così, fece qualche passo verso la porta, e poi bussò.
-Aurora, sono io, Satsuki...- iniziò a dire con tono calmo mentre bussava piano e con calma.
-... Sei qua per caso?-
Passò qualche istante di silenzio ad aspettare lì, ferma.
Fino a che la porta non si aprì lentamente con un cigolio, e scorse da dietro di essa il viso della creatrice di peluche che si affacciava timidamente.
Nonostante non potesse vedere la sua faccia per interamente, alla biochimica bastò guardarla negli occhi per percepire ancora l'immenso timore.
E non era ovviamente sorpresa: già sin da quando erano iniziati quei disastri la ragazza le aveva dato l'aria di una persona alquanto paurosa e ansiosa, poi appunto si era aggiunta quella serie di eventi.
Motivo per cui, la ragazza pensò di distrarla indicando un punto dietro di se'.
-Volevo andare a fare un giro e mi chiedevo se ti andava di seguirmi, sempre se non preferisci stare un po' di tempo da sola; ovviamente scegli ciò che senti di voler fare.-
L'altra non rispose subito, rimanendo qualche secondo a guardarla e limitandosi solo a sbattere le palpebre una volta.
Dopodichè si incamminó con calma fuori dalla stanza e, una volta che ebbe chiuso la porta dietro di se', annuì all'altra.
-Okay, allora... Andiamo a vedere se incontriamo qualcuno, immagino.-
Mentre disse ció, la ragazza dai capelli verdi accennò anche un lieve sorriso in un altro tentativo di ispirare sicurezza all'altra, ma tornò subito dopo seria mentre si voltava e si incamminava altrove.
A sua volta la ragazza dai capelli bianchi la seguì, nel mentre che continuava occasionalmente a guardarsi attorno per controllare ciò che la circondava mentre camminava qualche metro dietro all'altra.
Camminarono per un po', e quel posto sembrava sempre piú silenzioso, molto probabilmente perchè in molti avevano deciso di ritirarsi in solitudine dopo gli accaduti sconvolgenti di quella giornata.
Forse c'era qualcun altro che stava chiuso in camera...
... O forse c'era anche qualcuno che se ne stava chiuso da qualche altra parte.
Il che sembrò alle due sempre piú probabile quando passarono accanto alla porta semiaperta del bagno, e sentirono qualcuno lì dentro.
Il che non doveva essere nulla di strano, che ci doveva stare di anormale in una persona che va in bagno?
La cosa strana piú che altro era ciò che loro sentivano.
Infatti, pur non vedendo da fuori chi ci fosse nella stanza, ad attirare la loro attenzione a tal punto da farle fermare furono le risatine che si sentivano dal bagno, e piú precisamente sembravano delle risate un po' isteriche.
Dopo aver ascoltato ció per un attimo, le due ragazze si scambiarono un'occhiata che valeva piú di mille parole.
Poi Satsuki esitò un attimo, prima di fare qualche passo verso il bagno.
"Pensi davvero che è il caso di entrare?"
Scrisse Aurora per poi mostrarglielo.
-Voglio dire, non so quanto sia normale, quindi penso sia meglio assicurarsi che è tutto apposto...- spiegò lei, così anche l'altra si avvicinó di poco.
La biochimica fece per bussare, ma non ricevette alcuna risposta a parte per quelle continue risatine, così pensò di aprire del tutto la porta.
-Scusaci, si può...-
Fece per dire, ma si interruppe e rimase interdetta alla scena che si trovò dinanzi agli occhi.
Anche Aurora quando si affacció da dietro di lei per vedere, assunse un'aria disorientata a quella vista.
Ora che erano dentro potevano ben sentire un altro rumore, ovvero l'acqua che continuava a scorrere dal rubinetto, lo stesso rubinetto al quale era poggiata con una mano Leonora, in piedi, con lo sguardo basso e le spalle verso le altre due presenti.
Ah, sì, ed era ben chiaro ormai chi fosse a ridacchiare.
Dopo la confusione iniziale, fu sempre la piú grande a prendere coraggio e farsi avanti.
-Mh... Leonora, è tutto apposto...?-
Fu dopo questa frase, che xlx ragazzx si girò, lasciandole ancora piú attonite dato il suo aspetto ridotto in modo così bizzarro, con il viso leggermente rosso in alcune parti come sulle guance e sul naso, gli occhi un poco e lucidi, lxi stessx un poco sudata, e soprattutto con uno strano sorriso in viso.
-Ah... ahah...!-
Aurora, sempre piú perplessa, notò con la coda nell'occhio qualcosa a terra, così abbassò lo sguardo notando un altro dettaglio a quella scena così insolita: per terra davanti al lavandino, ai piedi dell'acrobata, vi era una bottiglia di vetro scuro ormai vuota.
Fatto sta che a quel punto xlx ragazzx spalancò un braccio con fare cordiale.
-Ragazzæææ, sælvæ!- farfugliò, visibilmente in difficoltà anche a parlare bene.
"Forse è il caso che ce ne andiamo..."
Provò a mostrare Aurora dopo averlo scritto, non venendo però notata subito dagli altri due presenti.
-Uhm. Cos'è successo qua?- chiese invece Satsuki, confusa.
-Sæætsukï, viæni qui, vogliœ parlære con tææ!- la invitò lui.
-Certo, se vuoi parlerò con te... Vuoi che veniamo entrambe là per te?-
-Nœœ, vogliœ parlære con tæ!-
-Beh, allora...-
Si voltò a guardare la creatrice di peluche.
-... Ti dispiace se rimani un attimo qua fuori, mentre io vedo un attimo di cos'ha bisogno Leonora? Oppure magari vuoi andare a cercare qualcun altro?-
"Certo nessun problema, me ne vado subito."
Senza stare a sentire alcuna altra risposta, la piú giovane si voltò e se ne andò dal bagno in fretta.
-Eheheheh...- continuò a ridere senza alcun apparente motivo la castana ora con lo sguardo fisso nel vuoto.
-Ohhh, cielo.- commentò Satsuki continuando a vedere le sue condizioni, prima di avvicinarsi.
-Ma cosa ti è successo? Questo non è normale... Hai bisogno di qualcosa? E, aspetta...-
Fu abbassando lievemente gli occhi che si accorse dell'oggetto che si trovava a terra.
-E quello, non dirmi che- non sarà mica un alcolico??-
-Nœœœ...- rispose, non con molta convinzione.
Nel frattempo, appunto, Aurora si stava avviando lontana dal bagno, cercando un altro posto in cui poter stare.
Magari... poteva direttamente tornarsene in camera sua...
Oppure poteva semplicemente trovare un altro posto in cui stare per fatti suoi...
Ma presto entrambe le opzioni non furono piú accessibili, poichè qualcuno le si parò davanti nel bel mezzo del suo cammino.
Inizialmente sussultò per questa comparsa improvviso, calmandosi un poco dopo averla identificata, riconoscendo Cassandra in ella.
-Heyyy!- la salutò quest'ultima energicamente e sorridendo.
"Ciao."
-Gli altri avevano notato che mancavano un paio di persone, e mi avevano mandato a cercarvi, sai??-
"Che intendi, gli altri dove sono?"
-Gli altri sono tutti andati a vedere la 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮! Si sapeva già che c'era un teatro, ma qualcuno ha scoperto che solo adesso è stato aperto dietro le quinte, eeee erano tutti curiosi di vedere cosa c'era!- spiegó con tranquillità la ragazza dai capelli rosa.
Mise poi una mano posizionata di lato vicino alla bocca e inclinò la testa lievemente in avanti verso l'altra dinanzi a se'.
-So già che in molti sono venuti per distrarsi dopo quello che è successo stamattina... Però meglio non dire niente, eheh.- bisbigliò poi.
La creatrice di peluche si limitò ad annuire.
-Quindi! Sai dove sono gli altri che non sono venuti a teatro? Eeee non è che per caso siete disposti a vedere anche voi?-
"Ho visto Satsuki e Leonora ma credo che non possano venire loro, però io potrei."
-Grandioso! Allora lascia che ti porti io da loro!-
Detto ciò la bugiarda si avviò pimpante sulla strada per il teatro, facendosi seguire dall'altra.
-Hey! Senti... Posso farti una domanda sugli avvenimenti di stamattina?- domandò dopo qualche attimo di camminata la ragazza dai capelli rosa, girandosi a guardare l'altra ragazza continuando a camminare.
Quest'ultima esitò un attimo, prima di scrivere.
"Va bene."
-Eccooo... Immagino come tu ti possa sentire dopo tutto questo, ma non è che in piccola parte ti senti anche... un pochino... ma proprio pochino pochinooo... sollevata?-
Continuando a camminare, la ragazza dai capelli bianchi parve riflettere, prima di abbassare lo sguardo.
"Un po' sì, avevo un po' paura che sbagliassimo qualcosa. Non che abbia meno paura adesso, ma almeno quella cosa è passata, credo."
-Ahh, meno male che tu la pensi come me!- commentò con allegria Cassandra.
-Io avevo la stessa paura perchè credevo di venire votata io, sono veramente contenta che non sia successo!-
Continuò poi con entusiasmo:
-Sai, penso che non mi sarei salvata se non fosse stato per l'intervento di Satsuki, ci mancava proprio pochissimo! Sento come se mi ha salvata la vita!-
"Sì, hai ragione!"
-Chiaramente non è ancora finita qua perchè non sappiamo se potrebbe succedere qualcos'altro, ma hey! Almeno stavolta è finita bene per noi innocenti!-
"Sì, penso proprio che dobbiamo ringraziare Satsuki per questo..."
-Oh, ma a proposito di questo, e di Satsuki!-
Cassandra si voltò nuovamente verso Aurora.
-𝗦𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗿𝗮̀ 𝗯𝗲𝗻𝗲?-
Sentendo questa frase la piú alta si interruppe di colpo dal camminare, essendo rimasta un attimo interdetta.
Ci mise anche qualche istante prima di decidere a "ribattere".
"Cosa intendi?"
-Ah, non fraintendere le mie parole, non volevo sembrarti minacciosa o qualcosa di simile!- precisó la piú bassa con lo stesso sorriso.
-Ma vedi, comunque siamo in una situazione pericolosa, e lei al processo ha dimostrato di essere molto intelligente, mi è venuto il timore che qualche altra persona scema che vuole stare alle regole di Ylil possa considerarla... beh... "scomoda"!- spiegó poi.
Continuò ancora:
-Prendila di piú come una preoccupazione da parte mia, le sono grata, e non vorrei che le capitasse nulla, puoi anche dirglielo tu per aiutarla!-
"Che sicuramente glielo dirò, stai tranquilla e serena."
Nemmeno il tempo di continuare a parlare, che la bugiarda si fermò a pochi metri davanti ad una porta aperta, rimanendo lì ferma con le mani sui fianchi.
-Ah, siamo arrivate al teatro!- commentò, osservando poi come Aurora le passò di fianco precipitandosi con una certa fretta all'interno della stanza, come se volesse andare al suo interno per allontanarsi dall'altra.
Una volta varcata la soglia del teatro, inizió a sentire del vociare provenire da dietro le quinte, dall'altra parte del palco: incuriosita, pensò di raggiungere la zona per vedere cosa stesse avvenendo là.
Appena giunta sul posto, potè osservare come effettivamente, proprio come Cassandra aveva detto, c'erano tutti là, a parte la biochimica e l'acrobata, ovviamente; e in gruppetti sparsi in giro per il posto, intenti a fare cose diverse.
-Ah... c-ciao!-
Sentì una voce salutarla, così si voltò e vide a qualche metro di distanza Rose, la quale la guardava con un lieve sorriso.
Si decise quindi ad avvicinarsi, notando presto che con lei vi erano anche Akari e Tristan.
"Ciao."
-Hey...!- salutò Akari anch'ella accennando un sorriso.
-C-ciao...- mormorò invece Tristan.
Nel mentre che si avvicinava, prima di salutare, la ragazza dai capelli bianchi aveva notato di come i tre si trovavano di fronte ad un grande, strano baule chiuso, così una volta dopo aver salutato, pensò di dire qualcosa a riguardo.
"Che fate, cos'è quello?"
-Questo? Ah, era qua dentro... e stavamo decidendo se aprirlo...- spiegò la pittrice.
"Se è chiuso, non so se vale la pena provare..." provò a suggerire la creatrice di peluche.
-Ah, no, ma guarda, non è chiuso a chiave- possiamo aprirlo facilmente se vogliamo!- le spiegò la ballerina di nihon-buyō, facendole notare che fosse uno di quei bauli che si aprono semplicemente alzando ciò che lo tiene chiuso.
"Intendo, non so se vale la pena provare ad aprirlo perchè non sappiamo cosa può esserci dentro..."
-M-ma magari c'è...- provò a dire il borseggiatore, con aria incerta.
-Magari c'è qualcosa di importante...-
"Se volete, penso si può provare a aprire." si arrese alla fine Aurora.
-A-allora...-
Fu Akari a tendere piano le mani verso il punto in cui si poteva aprire il contenitore.
-Vogliamo vedere cosa c'è dentro...?-
Gli altri due annuirono, mentre la nuova arrivata non rispose e si limitò a fissare la cesta con aria incerta.
La piú bassa esitó un secondo, ma poi si decise a poggiare le mani sulla scatola, e a quel punto Aurora fece persino un passo indietro per allontanarsi da essa.
A quel punto, aprì il baule, e...
...
... E chi era abbastanza vicino per vederne l'interno fu abbagliato da tutto il luccichio che emanava, con tutti gli oggetti che vi erano al suo interno: vi erano accessori come collane, bracciali, ma anche fermagli, mollette... tutti in un bel colore che ricordava l'oro.
Ovviamente tutti e quattro ne rimasero molto meravigliati mentre si affacciavano per osservare meglio: la pittrice e la creatrice di peluche si limitarono a rimanere a bocca semiaperta con aria sorpresa, la ballerina di nihon-buyᴏ̄ mostrava un grande sorriso affascinato, ma il piú interessato di tutti era il borseggiatore, che addirittura aveva poggiato le mani sul baule per potersi sporgere ancora di piú a guardare dentro.
-Ohhh...- mormorò infatti, mentre sembrava quasi sul punto di rimanere in uno stato di trance alla vista di tutti quegli oggetti preziosi.
"Che belli..." commentò Aurora.
-Sì, tutti questi gioielli sono...- mormoró Akari, prendendo con delicatezza un anello tutto dorato.
-Sono...!- provò a finire la frase, fin troppo affascinata mentre maneggiava tra le mani l'oggetto per guardarlo meglio.
Proprio mentre faceva ciò, per sbaglio con un'unghia tolse un piccolo pezzo dorato sull'oggetto, scoprendo così che si trattasse solamente di vernice dorata.
-Sono finti.- dissero tutti e tre allo stesso momento, perdendo di colpo tutti assieme proprio come la ragazza piú alta il proprio entusiasmo per quella scoperta.
Il biondo tirò un lieve sospiro.
-Devono essere tutti di plastica...- riflettè poi, deluso.
-Eppure sembravano veri...!- aggiunse la bionda piú alta, ugualmente sconsolata.
-Beh, però... secondo me sono belli lo stesso!- azzardò a dire la bionda piú bassa con un sorriso.
"In effetti sì, la qualità non toglie mica loro il bell'aspetto." concordò la ragazza dai capelli bianchi.
La pittrice rimase un attimo in silenzio con aria incerta, prima di riproferire parola.
-Ma secondo voi... Se ne può prendere qualcuno...?-
"Credo che stiano qui come accessori di scena o qualcosa di simile, ma non credo succede niente se ne prendi uno."
-Mhhhh...-
Rose parve nuovamente pensierosa, osservando con cura gli oggetti ammucchiati nel baule.
-Posso darti un consiglio...?- le domandò Akari cautamente e con un filo di voce.
-Uh? Sì, certo...-
-Secondo me ti starebbe bene quello...- le suggerì quindi, indicando una molletta dorata di grandi dimensioni, di quelle che servono per raccogliere tutti i capelli.
-Tu dici...?-
La piú alta prese delicatamente il fermaglio tra le mani, osservandolo.
D'improvviso, la ballerina di nihon-buyō si agitó.
-A-ah, ma non devi mica per forza prendere quello se non ti piace! Il mio era solo un consiglio, non frainteder-!- si sbracciò a chiarire.
-No, no!-
Con un intento di rassicurazione, la pittrice le mostrò un sorriso.
-Mi piace, me lo tengo!-
La piú piccola parve sorpresa per un attimo, ma poi tornò a sorridere, anche se parve un poco imbarazzata.
-Ah, non so perchè mi sono comportata in quel modo, eheh...-
-Non fa niente...!-
Così la pittrice iniziò a prendersi i capelli in modo da metterli all'interno della molletta, e nel frattempo continuò la conversazione con l'altra.
-Scusami, se posso chiederti... mi sono ricordata che non so ancora di cosa si tratta il tuo talento, posso sapere...?-
-Il Nihon-Buyō, dici?-
Dopodichè, Akari procedette a spiegare con entusiasmo:
-È semplice! È una danza tradizionale con cui si raccontano delle storie senza l'uso della parola, ma utilizzando altro, come i movimenti del corpo e le espressioni del viso!-
Nel frattempo che la conversazione andava avanti, Aurora continuava a scrutare con attenzione gli oggetti nel baule; non si poteva dire lo stesso di Tristan, il quale aveva perso interesse in essi dopo averne constatato il valore, sembrando essersene persino rattristito.
Poco dopo, però, parve riflettere un attimo, prima di rivolgere lo sguardo verso l'altra.
-A-Aurora...-
Dopo averla chiamata e averla fatta girare, si avvicinò di qualche passo e fece anche per tendere lentamente la mano verso il suo braccio per sfiorarglielo leggermente, ma prima che ciò accadesse lei fece un passo indietro per evitarlo.
"Che c'è?"
Il ragazzino parve esitare un attimo prima di fare la fatidica domanda.
-M-ma non è che hai con te altri dei tuoi peluche?-
La creatrice di peluche non ebbe alcuna reazione a quella domanda, nè tantomeno rispose, limitandosi a togliersi dalle spalle lo zaino e procedere ad aprirlo sotto agli occhi incuriositi dell'altro.
Dopodichè ne tirò fuori un'altra delle sue creazioni, stavolta un peluche dalle sembianze di una normalissima mucca.
-Ohhhhh...- mormorò nuovamente meravigliato il biondo, attirando così anche l'attenzione delle altre due che conversavano.
-O-oh!- esclamò anche Rose, sorpresa.
-È così carino!- commentó Akari con un sorriso.
-A-Aurora, posso chiederti un'altra cosa...?- domandò nuovamente Tristan, al che l'altra si limitò ad annuire piano.
-Ma questi quanto valgono...?-
"Un po'."
-Pensandoci, mi sono sempre chiesta perchè le cose fatte a mano, come proprio i peluche o magari le cose di lana, costano sempre molto...- riflettè Rose con aria pensierosa.
"Di solito è perchè sono cose uniche, fatte a mano da esperti, e con i migliori materiali, almeno questo è quel che ho sentito." spiegò la creatrice di peluche.
-Ah, è... interessante...- mormorò Tristan sempre piú meravigliato, e osservando sempre con piú interesse il pupazzo.
Come già detto, in quel posto erano presenti quasi tutti, ognuno a parlare con persone diverse, a fare cose diverse.
Vi erano per esempio, due gruppetti di persone che in quei due giorni già aveva parlato diverse volte, e che ora si ritrovavano assieme, come un gruppo solo, a interagire tra loro.
Specificatamente si parla di quelli composti da Neffi, Ottavio, e Dakthari, e da Shigeo e Shoko.
Sì, perchè appunti si erano ritrovati in quel posto per osservarlo meglio, e ora stavano a parlare tra di loro.
In particolare in quel momento, stavano parlando di qualcosa che era stato portato alla conversazione da Ottavio, nel frattempo che Neffi traduceva ciò che egli diceva ai due ragazzi muti, affinchè anche loro lo potessero capire.
-E quindi che cos'è quello?- aveva appena domandato Dakthari, osservando l'oggetto che il ragazzo aveva tra le mani, incuriositx proprio come gli altri presenti.
-Dopo che siamo usciti da quella stanza... Nella mia camera ho rinvenuto questo, come se qualcuno lo avesse lasciato là mentre eravamo occupati.- spiegò il ragazzo, reggendo tra le mani un aggeggio misterioso.
"Solo tu ce l'avevi in camera? Che strano! Almeno, io quando sono tornata in camera mia non ho trovato niente!" commentò Shoko.
"Nemmeno io." aggiunse Shigeo.
-Ho trovato inoltre un piccolo modulo che mi spiegava a cosa mi servisse questo... Accendendolo, dovrebbe farmi da traduttore, poichè a quanto pare la ragazza non vedente si è resa conto di quanto possa essere complicato per me comunicare da solo con altre persone.-
Nel bel mezzo della tradudizione, tutto ad un tratto Neffi si interruppe e si voltò verso l'altro, sorpresa.
-Aspetta, sul serio?-
-Sì, era proprio questo il messaggio trascritto.-
"Beh, allora ti sarà molto utile." commentò Shigeo con un lieve sorriso.
-Ma perchè, non basto io? Non capisco proprio questa sostituzione... mhhhhh... Non sarà mica che pianificano presto di eliminare pure me?- si chiese tra se' e se' la ballerina, con l'aria di una persona che riflette, abbassando lo sguardo e grattandosi il mento.
-Che?? Ma non lo dire nemmeno per scherzo!- esclamò improvvisamente il marchese, stupefatto a sentire qualcosa di così inaspettato.
-Non dire così, penso che semplicemente hanno pensato che se capita che Otto sia senza qualcuno che lo può aiutare, può comunque farsi capire dagli altri così.- aggiunse anche Dakthari con molta piú calmi.
-Ma hey, guardate che scherzavo. Anche perchè come potrei mai pensare che Otto stesso possa volermi rimpiazzare con un coso strano? Lo so anch'io che sono insostuitibile per lui, veeeero?- disse la ragazza appunto con tono scherzoso, arrivando pure a scompigliare con una mano i capelli del ragazzo nominato in modo affettuoso.
Quest'ultimo sospiró.
-Certo che sì, quindi non dire piú cose simili, e per favore, chiamami... aspetta...-
Fu solo a quel punto che sembrò realizzare una cosa.
Appena realizzò, girò di scatto la testa verso Dakthari, guardandolo con gli occhi sgranati.
-Ora mi chiami Otto pure tu?!-
-Oh... Mi devo essere sbagliato, errore mio.- si limitò a rispondere quest'ultimo, realizzando l'errore fatto inconsciamente.
La castana ridacchiò divertita davanti a ciò, prima di vedere che Shoko aveva appena scritto qualcos'altro mostrandolo loro.
"Ma allora cosa aspetti ad accendere quel coso? Provalo, Otto!"
Così lo tradusse al marchese, il quale grazie a ciò non dovette nemmeno leggere attentamente il messaggio sul foglio e quindi non accorgendosi del fatto che era stato chiamato in quel modo pure dal mimo.
Quindi, esitó un attimo, ma poi provó ad accendere il dispositivo, mettendosi qualche istante poichè ritrovandosi in difficoltà a trovare il pulsante di accensione su di esso.
Una volta che si fu acceso, tutti i presenti che lo stavano osservando rimasero a guardarlo in attesa che succedesse qualcosa.
-Quindi... come posso sfruttarlo?- domandò il ragazzo dai capelli blu, e pochi secondi dopo l'oggetto riprodusse le sue esatte parole, ma in inglese.
Davanti a ciò il ragazzo si lasció scappare un breve "gasp" per la sorpresa.
-Funziona...!- mormoró poi, sorpreso proprio quanto lo erano gli altri.
-Però non traduce pure le cose scritte, no? Potrebbe essere un problema per alcune cose...- riflettè l'espertx di malattie rare.
"Per Shoko sarebbe stato piú comodo se avesse avuto ancora il dispositivo che ci era stato dato, credo." disse invece Shigeo.
"Sì, ma te l'ho già detto, non uso niente che mi da quella tipa nemmeno se mi paga! Puoi tradurre tu per me altrimenti?"
"Va bene."
-Vabbè, però quando ci sono io puoi anche spegnerlo, tanto a che ti serve? A meno che...-
Neffi parve riflettere un secondo, prima di indicare un angolo della stanza dove si trovavano diverse cose.
-... Mi è venuta voglia di controllare qualcosa là, tu mi vuoi seguire oppure preferisci rimanere qua?-
"Girl! Lascia Otto con noi, così proviamo di piú il coso per tradurre!" intervenne Shoko con entusiasmo.
-Immagino... sia pur sempre importante imparare a conoscere meglio le altre persone che ci affiancano in questo "viaggio"... quindi se non ti dispiace, parlo un po' con loro, o almeno ci provo.- rispose quindi il marchese.
-Se vuoi, posso venire io con te.- si offrì quindi Dakthari alla ballerina, con disponibilità.
-Ah, ma è perfetto! Allora, divertitevii!- disse quest'ultima agli altri tre con un sorriso, prima di avviarsi altrove seguita dallx ragazzx.
Fu così che si diresse nel punto che aveva adocchiato prima, incuriosita da ciò che si trovasse là: vi era una grande scrivania, con diversi cassetti.
-Mi chiedo proprio cosa ci possa essere qua...- mormorò l'altrx, riflettendo, mentre lei si mise subito ad aprire un cassetto per scoprire subito cosa ci avrebbe potuto trovare.
-Ah, mi sa ho capito.- disse poco dopo, fermandosi.
-Quindi? Hai trovato qualcosa?-
La ballerina prese in una mano una serie di fogli attaccati tra loro con una spilletta.
-Qua sembrano esserci tutti copioni di opere da recitare... Beh, avrei dovuto immaginarlo, se siamo dietro ad un teatro.-
-Capito... Ti interessano queste cose?- chiese Dakthari, avvicinandosi per guardare meglio ciò che era stato appena rinvenuto.
-Piú che altro, mi chiedo se ci potrebbe stare qualcosa riguardo qualche libro.-
-Può essere, a te che tipi di libri piacciono?- domandò il ragazzo, iniziando a rovistare con calma nel cassetto, tra i vari copioni poggiati là dentro.
-Ehh, allora...-
Neffi parve incerta per un momento, prima di tornare a sorridere all'altro.
-Non è che ti dispiacerebbe vedere se c'è qualcosa di 𝗘𝗱𝗴𝗮𝗿 𝗔𝗹𝗹𝗮𝗻 𝗣𝗼𝗲...?-
-Sì, certo, posso provare a cercare.-
-Eheh... so che può sembrare strano che alle signorine come me possano piacere certi generi di lettura, ma sono fin troppo interessanti, sai?-
Continuò poi a spiegare con entusiasmo.
-Ho letto diverse cose sue e ammiro il modo in cui descrive spesso diverse emozioni comuni ad ogni essere umano, e...-
-Ma non ti devi preoccupare, secondo me non c'è nulla di male.- disse l'altrx tranquillamente.
-Anche perchè, non penso esistano cose piú adatte alle persone a seconda del loro genere, quindi ti può piacere qualsiasi cosa tu voglia.-
Smise poi di cercare.
-Comunque, ho trovato questo.-
Detto ciò porse all'altra un copione che aveva ora in mano.
In questo modo, la castana potè leggere il nome dell'opera trovata.
"𝗜𝗹 𝗯𝗮𝗿𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗺𝗼𝗻𝘁𝗶𝗹𝗹𝗮𝗱𝗼."
Neffi rimase visibilmente meravigliata a questa scoperta.
-Ohhh... Ma guarda cos'hai trovato...-
-Ah, la conosci già, sai già di cosa parla? Ma soprattutto, è di tuo gradimento?-
Lei tornò a sorridere, entusiasta.
-Ovviamente, è un'opera molto breve, ma che parla dei danni che può creare il desiderio di vendetta! Parla di uno che decide di ingannare un suo amico murandolo vivo, sì, grazie per averlo trovato.-
-Ah, capisco, devo... Devo iniziare a temere per me?- chiese lxi con tono apparentemente ironico, al che l'altra ridacchiò, stando alla battuta.
Dopodichè lo prese tra le mani.
-Un giorno di questi mi piacerebbe far conoscere qualcosa di questo genere a Otto, sono veramente lieta tu me lo abbia trovato!-
-A lui che generi piacciono?-
-Ah, sua maestà fin'ora ha letto solo libri originari dall'età della pietra. Solamente libri in latino e greco antico, e di autori dell'Avanti Cristo... Per questo vorrei fargli conoscere qualcosa di nuovo e che penso valga la pena.-
-Dici sul serio?-
L'espertx di malattie rare parve pensieroso per un attimo.
-Allora... tu per caso hai già visitato la biblioteca di questo posto?-
-Non ancora, come mai?-
-Ci sono già statx, ma non ho dato bene un'occhiata...-
Accennò poi un lieve sorriso, convintx dell'idea appena avuta.
-Dici... che potrei pure io provare a cercare qualcosa là per lui?-
-Ohh, ma che gentile... Però sì, certo!-
A proposito di Otto, ma lui in tutto ciò, come se la stava cavando?
Come già accennato in precedenza, era rimasto in compagnia di Shoko e Shigeo, i quali cercavano qualcosa da poter fare e condividere con lui, e con il secondo che gli spiegava qualsiasi cosa volesse dirgli la prima.
Fu questione di poco tempo, dopo che il mangiafuoco si fu allontanato solo un attimo alla ricerca di qualcosa con cui svagarsi, che tutto ad un tratto gli altri due sentirono la voce del dispositivo che usava per comunicare.
"Shoko, guarda cos'ho trovato."
E quando si girarono il ragazzo aveva tra le mani una scatolina molto sottile, al momento chiusa.
-Di cosa si tratta...?- domandò Ottavio, curioso.
Il ragazzo dai capelli neri la aprì, rivelandone il suo contenuto agli altri due.
"Sono solo degli elastici, ma li ho trovati su un mobile qua vicino dove c'erano altre cose. Ho visto che c'erano anche dei trucchi."
"VERAMENTE??"
La ragazza parve sorpresa a sentire ciò.
"Se volete vi faccio vedere."
Così gli altri due seguirono l'altro ad un mobile lì vicino, giungendo dinanzi ad esso quindi in ben poco tempo.
Vi era infatti questo tavolino con specchio, e sopra di esso diversi contenitori con altri accessori come delle mollettine molto piú piccole di quelle rinvenute in precedenza, ma anche appunto diversi trucchi.
"Ma è fantastico!" disse Shoko sorridendo meravigliata.
"Sì, ci sono delle cose particolari."
"Oh! Ma perchè non li proviamo?"
I due ragazzi muti per un attimo non comunicarono piú niente, rimanendo a scambiarsi un'occhiata, che a vederli a Otto, il quale rimaneva a osservare la scena, sembrava che stessero comunicando tra loro solo con gli sguardi.
Poi tutto ad un tratto tutti e due si girarono allo stesso tempo a guardarlo con un sorrisetto, il che lo lasciò un attimo interdetto.
-Uhm... Compagni, ho per caso fatto qualcosa? Non riesco a decifrare le vostre intenzioni...-
"Otto, ti possiamo proporre una cosa da provare?" gli disse poi Shigeo.
-Immagino di sì, ditemi pure.-
Shoko prese poi in mano una palette di ombretti di diversi colori, aprendola.
"Pensiamo che potresti stare bene a provare uno di questi! Li hai mai provati?"
Il marchese abbassò lo sguardo con aria pensierosa.
-No, non mi è mai capitato di provare una cosa simile, ma...-
Fece una breve pausa di silenzio, prima di rialzare lo sguardo verso i due ragazzi.
-Non sarebbe una cosa per donne? Almeno così ricordavo, e se è come ricordavo... allora non so se mi è permesso, essendo io un uomo...-
I due ragazzini smisero un attimo di sorridere, per poi voltarsi a guardarsi a vicenda.
Il ragazzo dai capelli blu rimase poi perplesso quando si misero a ridere.
-Ho... ho per caso detto qualcosa di incorretto...?- chiese, riflettendo sulle proprie parole.
"Girl, certo che sì, ma in che anno sei rimasto?? Provalo se vuoi!" gli disse Shoko.
-Voglio dire, se voi ci tenete e soprattutto se mi è possibile farlo, potrei concedervi di farmelo provare...-
"Otto, ti assicurerò che se lo proverai non scenderà una mano dal cielo che ti schiaccierà." gli confermò invece Shigeo.
"Ma prima diamo una sistemata a questi capelli!" decise il mimo, prendendo in mano la scatola di elastici.
"Perchè non ti levi quel ciuffo davanti all'occhio innanzitutto? Sembri un emo!"
Continuò poi, cercando poi di tendere una mano verso la ciocca di capelli e spostarla, ma prima che potesse il marchese si scansò leggermente.
-Scusate, ma sfortunatamente è meglio di no...-
"Beh, non fa niente... Possiamo provare a fare qualcos'altro con questi." propose Shigeo.
-Che intendi?-
Gli altri due si sarebbero completamente affidati alle intenzioni del ragazzo, il quale quindi dopo aver preso un elastico si avvicinò al più grande per provare ciò che voleva fargli.
Questione di pochi attimi, e poi ecco qua il marchese ora con un ciuffetto di capelli raccolto nell'elastico e al centro della sua testa, rivolto verso l'insú, un'acconciatura che lui stesso non poteva vedere per cui si limitò a guardarsi attorno con aria disorientata.
"Guarda che carino!" commentò la ragazza dai capelli rosa.
In un certo senso, a guardare la scena di ciò che i ragazzini stavano facendo a Ottavio e che lui stesso stava lasciando fare, sembravano due bambini che si divertivano con un bambolotto.
A quel punto, quest'ultimo osservò come la ragazza si avvicinò a lui e gli mostrò una palette di diversi colori, aperta.
"Dai, scegli un colore!"
Egli osservò le opzioni che aveva con cura, prima di decidere, anche se con aria ancora un po' insicura, un colore preciso, ovvero il viola.
Con sempre più entusiasmo, il mimo prese da sopra il mobile anche un pennello.
"Allora mettiamogli un po' di ombretto!"
Si mise poi subito all'opera, con l'altro che guardava anch'egli sorridendo, ma si fermò poco dopo e smisero entrambi di sorridere quando videro cosa ne stava uscendo fuori mentre tentavano invano di applicare il prodotto viola sull'occhio visibile del ragazzo.
Stavolta nessuno dei due ebbe il coraggio di comunicare niente, ma entrambi stavano pensando la stessa cosa a vedere il risultato.
"Sembra che gli hanno tirato un cazzotto."
Non capendo che stava succedendo ma guardando le facce dei due, il marchese parve ancora più perplesso.
-Compagni, va tutto bene?-
"Sì, certo, stavamo pensando a cos'altro usare." rispose Shigeo.
Per poi notare qualcos'altro poggiato là vicino e porgerlo all'altra, dopo aver identificato l'oggetto come un blush di un colore rosa scuro.
"Perchè non provi questo?"
"Ma certo!"
Così si rimise subito al lavoro, ma anche stavolta dopo qualche istante rimase interdetta a vedere cosa ne stesse uscendo fuori.
E di nuovo, sia lei sia il mangiafuoco ebbero lo stesso pensiero.
"Sembra che gli abbiano tirato un altro cazzotto."
-Dunque, come sta procedendo...?-
"Molto bene! Shigeo, digli che he ate!"
Ora, come ben sappiamo, grazie al dispositivo che era stato dato a Ottavio, poteva tradurre tutto ciò che sentiva che gli veniva detto.
Il fatto è che, certe volte esso faceva traduzioni un po' troppo alla lettera, per cui quando Shigeo si riferì a lui, ne uscì qualcosa come:
"Stai bene, Otto, hai mangiato."
Il che lasciò Ottavio ancora piú spaesato non capendo.
-Uh... tu dici? In verità, non l'ho ancora fatto oggi...-
Fu a quel punto che Dak e Neffi ritornarono per vedere come stava procedendo, ritrovandosi così dinanzi i due ragazzini assieme al marchese, potendo così vedere le condizioni in cui era stato conciato.
A vedere la scena, dopo un momento iniziale di perplessità, parvero entrambx divertitx, Neffi si limitò a ridacchiare, mentre Dakthari sorrise prima di commentare.
-Otto, ma che ti hanno fatto?-
Prima di procedere, sono rimaste ormai poche persone da descrivere.
Poche persone di quelle che si trovavano all'interno del teatro.
Sempre tutte persone che si trovavano a fare cose differenti.
Raiden, intento a chiacchierare con Loddy.
Wilhelm, intento a osservare delle cose trovate in un angolino.
E Blair, che gironzolava per il posto.
Se erano tuttx in parti diverse, tutte queste persone cosa c'entravano l'una con l'altra?
Presto, inevitabilmente i loro destini si sarebbero incrociati, ma come?
Procediamo con ordine.
Appunto, xlx primx due chiacchieravano in quel momento.
-Raiden, ti senti piú sereno qua?- domandò Loddy con un lieve sorriso.
-Vuoi sapere se sono sereno??- ripetè Raiden.
-Sì, cercavi qualcosa per distrarti da stamattina, no? Credevo che potesse interessarti vedere questo post- -
-SE SONO SERENO???-
Il set designer mise le mani sulle spalle dell'avvocatx civilista, scuotendolx energicamente.
-oH- -
-È IL PARADISO QUA! Questo posto è stato fatto proprio apposta per ME- C'È TUTTO QUELLO DI CUI HO BISOGNO! OHHH, MA QUANTO SON CONTENTO!-
Lx lasciò poi andare bruscamente, ed xlx ragazzx fu un attimo storditx.
-Uhh... Allora, sono felice che tu sia soddisfatto...-
-OVVIO!!!!-
Quando si sentì meglio e piú calmx, xlx biondx accennò nuovamente un altro lieve sorriso.
-Allora, possiamo dare meglio un'occhiata per vedere cosa puoi trovare in particolare qua.-
-CERTO!-
Così xlx due fecero per avviarsi allegramente altrove per la stanza.
Ma proprio prima che potessero, sentirono un forte tonfo e si ritrovarono un'insolita scena dinanzi gli occhi.
Sfortunatamente non ebbero modo di vedere cosa fosse successo prima di arrivare a quel punto, non potendo quindi capire come fosse successo: continuando a vagare per il posto, ad un tratto Blair si era accidentalmente scontrato con Wilhelm, e di conseguenza il primo si era inevitabilmente sfracellato per terra.
Quindi il rumore era proprio il violinista che cascava, e che ora si stava lentamente per rialzare, poco piú di un metro davant axlx due.
Il detective del paranormale, invece, si era accorto della presenza dell'altro solo dopo che quest'ultima lo aveva notato, e quindi ora lo stava guardando dopo aver realizzato ciò che era appena successo.
-Uh... Scusa.- si limitó a dire quindi, nonostante fosse il ragazzo che lo avesse urtato appunto.
-Ah, è stato solo un piccolo incidente...- mormoró Loddy a Raiden, per poi guardare di come vicino al violinista a terra vi era un piccolo spazio per poter passare e continuare a fare un giro per le quinte.
-Penso possiamo andare, prima che- -
Non fece in tempo a finire la frase che Wilhelm, vedendo come Blair ancora non si rialzava del tutto, gli si avvicinò bloccando pure quindi l'unico spazio libero per passare.
Si chinò poi leggermente verso di egli tendendogli una mano.
-Se vuoi ti aiut...-
Manco lui fece in tempo a finire di parlare che il violinista alzò lo sguardo e finalmente mostrò quanto fosse irritato.
-Ah, alla buon ora ti sei ricordato di aiutarmi, eh? Sto qua da dieci minuti tra un po'! Guarda, non mi stavo alzando giusto per vedere se ti degnavi almeno di darmi una mano, dopo che mi hai spinto.- gli disse poi con tono gelido e guardandolo molto male.
Notando l'occhiataccia che stava ricevendo l'altro parve rimanere impassibile, anche se abbassó lo sguardo per evitare il contatto visivo.
-Non volevo, scusami ancora... non l'ho fatto apposta.-
-Ma "scusa" un corno!-
Il ragazzo dai capelli bianchi si rialzò in piedi, mettendosi poi a braccia conserte.
-Ma che problemi hai! Non solo mi fai cadere per terra, ma poi anzichè aiutarmi subito rimani così, come uno scemo, io questa la considero una mancanza di rispetto nei miei confronti!- continuò a protestare il ragazzo dai capelli bianchi, indispettito.
-Suvvia, non c'è alcun bisogno di litigare, è solo un piccolo incidente che è capitato.- intervenne Loddy dinanzi a loro, sorridendo e parlando loro con tono mite e paziente.
Per quanto xlx ragazzx volesse solo poter passare e continuare a esplorare la zona, assistendo a ciò che aveva dinanzi agli occhi sentiva fosse il caso di aiutare il ragazzo dai capelli viola.
-Che? E voi che ci fate qua?! Non c'entrate niente!- ribattè il violinista guardando storto anche loro.
Nonostante ciò, xlx biondx continuò a mantenere una certa civiltà e tranquillità nella discussione.
-Guarda, noi siamo qua solo perchè volevamo passare da questa parte, però possiamo anche andare dalla parte opposta, non fa niente. Solo, mi sembrava giusto dirti che- -
-Ah dovevate passare...?- chiese Wilhelm, prima di fare qualche passo indietro.
-Scusate...- aggiunse, mantenendo la testa bassa.
-Non ti preoccupare, non è successo niente. Anche perchè, ribadisco che volendo possiamo anche andare dalla parte opposta, vero, Raiden?- continuò lxi voltandosi poi a guardare il ragazzo appena nominato.
-Raiden?-
Provò a richiamarlo, notando solo a quel punto di come il set designer pareva star perdendo sempre di piú la pazienza.
-E tu dove pensi di andare? Noo, tu non indietreggi finchè non mi spieghi perchè non sei accorso subito ad aiutarmi!- continuò a lamentarsi Blair, facendo qualche passo in avanti e bloccando di nuovo la strada dinanzi ai due.
-OHH, MA TI LEVI DOBBIAMO PASSARE!- esclamò a quel punto Raiden avendo ormai perso le staffe.
-Raiden, non fa niente, passiamo dall'altra part- - provò a dissuaderlo l'avvocatx civilista, sorpresx da tale reazione.
-EH NO, PERCHÈ ORA QUESTO M'HA VERAMENTE SCASSATO LE BALLE. ALLOR- -
-Uff, ma non puoi stare a sentire quell'altrx e girare al largo?! Sto cercando di capirci qualcosa qua, ma con un altro idiota come te tra i piedi mi risulta ancora piú impossibile!- ribattè il piú basso.
E così i due continuarono a discutere animatamente, e Wilhelm pensò di approfittarne per farsi da parte e allontanarsi da quel disastro dove era capitato.
Presto gli si avvicinò anche Loddy, xlx quale gli mostrò lo stesso sorriso calmo che aveva sin dall'inizio.
-Scusami, non era mia intenzione che la situazione degenerasse così. Stai meglio adesso che ti sei allontanato?-
-Uhh... Sì, grazie.-
L'altro parve doverci pensare un attimo prima di rispondere.
-Credo.-
-Meno male; è meglio che tu non ti senta in colpa, perchè non ne hai motivo. È solo... una piccola discussione, ma sono certx che dobbiamo aspettare solo qualche altro istante e si saranno già stancati. Nulla di grave.- continuó lxi, riferendosi ai due che litigavano.
E infatti questione di un attimo dopo, e d'improvviso i due si interruppero poichè il violinista venne colpito da dietro da una pallina di carta accartocciata, che poi cadde a terra: confuso, decide di girarsi per capire da dove venisse, così come anche il set designer volle controllare.
Fu così che videro che nelle vicinanze era giunta anche Shoko, che ora li guardava mostrando un foglio con una scritta a caratteri cubitali.
"Oh! Adesso avete stufato anche me, vi sentirete pure dall'altra parte dell'aereo!"
Si avvicinò poi abbastanza velocemente, e dopo di lei si affacciò Shigeo, il quale pareva intenzionato a fermarla.
-Oh no, non anche tu!- nonostante forte disaccordo tra i due ragazzi, al vedere il mimo esclamarono la stessa identica cosa contemporaneamente.
"Se non la finite le prossime palline di carta ve le faccio mangiare, tutti e due!" scrisse nuovamente lei convinta.
-Io la devo finire?! Io in origine stavo parlando con un altro idiota, ma tra un po' mi ritrovo tutto l'equipaggio di questo aereo a stressarmi!- ribattè quindi il ragazzo dai capelli bianchi.
-Vi dovete levare! Io e xlx mix amicx dobbiamo vedere che posto magnifico è questo, e voi state intralciando la mia esplorazione artistica!-
E fu così che ora furono in tre a litigare.
-Credo che... me ne vado.- mormoró poi Wilhelm davanti a quella scena.
-Nessun problema, ci penso io a loro; ci rivediamo dopo al massimo.- gli rispose tranquillamente Loddy, prima di avvicinarsi al set designer che discuteva con gli altri due.
-Suvvia, Raiden, non vale la pena litigare per queste sciocchezze, sono certx che potete risolvere il tutto con diplomazia, mi senti?- cercò di farsi ascoltare picchiettandogli leggermente un dito sulla spalla.
Nonostante le differenze e i contrasti tra quei tre che litigavano, in quel momento sembravano star condividere una cosa in comune; quella cosa in comune erano le rispettive persone che stavano cercando di calmare ciascuno.
Loddy, una persona così apparentemente tranquilla, stava cercando di fare ciò con il suo amico Raiden, una persona così chiassosa.
"Shoko, vogliamo tornare dagli altri?" provò a dirle Shigeo, sfiorandole leggermente un braccio.
Anche Shigeo, una persona così apparentemente tranquilla, stava cercando di placare l'ira della sua amica Shoko.
Il detective del paranormale nel frattempo fece per passare inosservato mentre si allontanava da quel casino.
Per sua grande sfortuna, però, proprio mentre stava per allontanarsi finì accidentalmente per passare sopra a una scarpa del violinista.
-Aaaaaahia!-
-Oh...-
Fu così che quest'ultimo si voltò verso di lui, nuovamente adirato.
-Certo che anche tu, sei veramente un idiota! Ora mi pesti anche le scarpe?! Non sai nemmeno quanto valgono! È già tanto se non te le faccio pulire! Aspetta che lo venga a sapere mio padre!-
Anche in questo caso, una persona apparentemente così tranquilla con il suo tormentatore.
Avendo sentito il baccano, si erano affacciati ad osservare in lontananza la scena anche Neffi, Otto, e Dak.
-Dovremmo fare qualcosa?- propose quest'ultimx.
-Ma non credo, sarà solamente un bisticcio da niente, quando si stancheranno terminerà.- rispose tranquillamente la prima.
-Ah, a quanto pare il mio traduttore non funziona ad una certa distanza.- commentò invece il secondo, tra l'altro ancora impastricciato dei prodotti che gli avevano messo sul viso il mangiafuoco ed il mimo, e ancora ignaro di ció.
. . .
Okay, che erano tutti a teatro.
Ma in tutto ciò, avevamo lasciato in sospeso un altro incontro singolare avvenuto.
Appunto, Satsuki era rimasta a badare a Leonora, la quale si trovava in bagno in condizioni a dir poco bizzarre, e che desiderava parlarle.
-Ah, Satsukï! Ci sono cœsì täääntæ cœse che non puoi nemmænœ immaginære su di mæ, eheheheheh...- rise l'acrobata, poggiandosi con entrambe le mani sul lavandino per non perdere l'equilibrio che sentiva mancare.
-Innanzitutto chiudi l'acqua se non la stai usando.- le rispose Satsuki con tono quasi freddo, rimediando lei stessa a fare ciò che aveva appena detto.
-E poi...-
La sua espressione era diversa dalla solita, avendo un'aria piú severa, e quasi arrabbiata persino.
-Ti sembra normale come stai messa?-
-Eeeeehhhh, mi sœnœ fattæ prændere un pœ' la manœœ... Ma sto bææænæ!-
-Non direi proprio. Qualunque cosa tu voglia dirmi, penso sia lecito che prima mi spieghi per quale motivo ti sei ridotta così.- insistette la biochimica, avendo intuito ormai già da un po' che xlx ragazzx fosse pesantemente ubriacx.
-Ehhhh...-
La piú giovane parve esitare un attimo, prima di parlare nuovamente.
-... È per quello che è successo tra Frederikke e tua cugina, immagino...?-
-Frederikke...? Uuuuhm...-
Xlx piú grande socchiuse gli occhi e mise una mano sulla testa, come se sentisse dolore ad essa.
-Sinceramentæ... meritava di peggio... quellx figlix di bagassa.-
-Immaginavo c'entrasse questo.- ammise la ragazza dai capelli verdi, sospirando, per poi spostare lo sguardo altrove.
-Ascolta, io posso solo immaginare quanto sia doloroso quello che hai subito oggi... ma niente giustifica il ridurti in questo stato. Non ti fai alcun bene così.-
Nonostante il suo tono parve essersi addolcito leggermente, manteneva un'espressione severa in viso.
-Nonostante io non- -
-Uuuuh.- venne interrotta da un leggero lamento da parte del castano.
-Non mi sto... sto sentendœ... tanto beeeen...-
Satsuki capì al volo cosa stava per succedere, così dopo aver sgranato gli occhi un secondo, accorse a prendere una piccola bacinella poggiata là vicino, e portarla dinanzi all'altra.
-Uhhhh, non mi sento proprio bæææne...- commentó Leonora mentre perdeva lentamente il colorito sul proprio viso e pareva indebolirsi, mentre prendeva tra le mani la bacinella.
(⚠️)
-Ecco...- mormorò rassegnata Satsuki decidendo anche di prendere velocemente i capelli della ragazza piú vicini al viso e spostarglieli leggermente reggendoli.
Vedendo poi che l'altra inclinò leggermente la testa verso il contenitore, si decise a spostare lo sguardo altrove e di fare il possibile per ignorare ciò che sentì dopo.
(⚠️)
Questa... era diventata una situazione difficile, per Satsuki.
Ma non poteva fare altro che aiutare l'altrx come stava facendo.
-Uuuuuhhhh...- continuò poi quest'ultimo a lamentarsi come prima, poggiando momentaneamente da parte la bacinella.
-Poi la tolgo, giurœœ...-
-... Stavo dicendo, prima...-
La biochimica si rifece seria.
-... Che nonostante io non abbia visto di certo abbastanza, avevo già capito da quel poco che ho visto che tua cugina ti voleva molto bene... E tu devi pensare al fatto che una persona che ti vuole bene non vorrebbe che tu ti rovina così, come stai facendo.-
-Ahah, Sætsukï, ma tu non saaaaaï...- ridacchiò nuovamente Leonora.
-Che cosa?-
-Quanto streeeess ho messo alla mia cuginettaaaaa...-
Per quanto avesse difficoltà, Leonora stava tentando di rendersi piú comprensibile nel parlare per spiegarsi.
-Perchè io ho tante responsabilità al circoooo, e per scapparne ogni tanto esco e bevoooo... poi però non sto beneeeee... e quindiiiij... mi facciooooo... sostitureeeee... da Rorraaaa, cheeee... si mette i costumi di scenaaaaa, e si finge meeeeeee...- continuò a spiegare con un sorriso, chiaramente ancora non in se', ma questo si intuiva già dal fatto che stesse ammettendo tutto questo.
-... Capito. Il fatto che tu stia ammettendo questo è già una cosa buona, e ti dovrebbe aiutare a capire quando è il caso di non esagerare.- rispose la ragazza dai capelli verdi.
-Aurora, dovunque ora sia, son certa che vorrebbe che tu stessi meglio in tutti i sensi. E sì, per lei, ma soprattutto per te. Ho proprio questa impressione da quel poco che l'ho conosciuta.-
-Eh hai ragionæææ...-
-Non so quanto essere convinta che tu mi possa capire in questo momento, ma almeno ci provo.-
Mise una mano sulla spalla dell'acrobata, per attirare la sua attenzione.
-E poi, guardami un attimo.-
Così la castana si girò a guardarla, non poca difficoltà.
-Farò del mio meglio per aiutarti come posso ad andare avanti dopo quel che è successo oggi. Ma non solo io... Di certo ci sono altre persone qua che sono disposte ad esserci per te. Quindi non c'è bisogno di fare queste sciocchezze...- spiegò con la massima serietà.
-Eheh... grææzie, Satsukï...-
-Non voglio che mi ringrazi, voglio solo che non ti riduci piú a questo punto. Non ti voglio piú vedere, e nemmeno sentire in queste condizioni.-
-Va beeeeenæ... Mi portiiiii... un bicchiere d'acquaaaaa...?-
-Certo, torno subito, tu rimani qua e non fare danno.-
Così Satsuki si assentò momentaneamente dalla stanza da bagno, mentre Leonora poggiò la schiena al muro e lentamente si lasciò strusciare fino a ritrovarsi seduta a terra.
Tempi pochi minuti, ed ecco che la piú alta era tornata con un bicchierino d'acqua dalla cucina, sedendosi a sua volta sul pavimento e porgendolo all'altrx.
-Eheh... grazieeee...!-
-Facciamo che... per stavolta ti aiuto io a rimettere a posto qua dentro quando stai meglio. Intanto bevi.-
-Satsukï, sapevo che c'era un nuovo posto aperto su questo aereœooœ... Mi dispiaaaace che non l'hai visto per colpa miææ...-
-Vedi che non fa niente: se non l'ho visto stavolta, andrò a vederlo un'altra volta che avrò l'occasione. Non muoio mica.-
-Okayyy... Ah ma sentiiii, ma io mi chiedevo sæmpre una coooosæ...- mormorò poi l'acrobata mentre reggeva il bicchiere in una mano tremante, finendo inevitabilmente per far cadere qualche goccia d'acqua per terra.
-Proverò a risponderti con quel che so.-
-Ma che cos'è che fa ubriacare la gænteeeee...?-
Satsuki parve riflettere un attimo, prima di rispondere.
-È l'𝗲𝘁𝗮𝗻𝗼𝗹𝗼.-
-E che è?-
-L'etanolo è la parte inebriante dell'alcol e le sue molecole sono così piccole che possono effettivamente passare negli spazi tra le cellule cerebrali. Lì può interferire con i neurotrasmettitori che consentono tutte le attività del cervello. Se bevi velocemente, l'alcol inizierà a inondare il cervello. La formula di struttura condensata è CH₃CH₂OH, e può essere sintetizzato tramite diverse reazioni, come per esempio...-
E procedette a spiegare, venendo ascoltata da Leonora, non venendo capita nel frattempo assolutamente per niente.
. . .
. . .
BUONGIORNOH :D
𝗘𝗰𝗰𝗼𝗰𝗶.
Ce l'ho fatta a finire anche questo capitoli e mi sono anche divertita a completarlo :D
Visto che a differenza della altre mie storie cercherò di fare piú capitoli di free time per ogni arc, in ogni capitolo diverso cercherò di creare e sviluppare piú dynamics possibili tra i vostri oc.
Apprezzo anche come alcuni mi abbiano dato idee per questi tipi di capitoli, e già mi stanno aiutando per avere ispirazione futura :D
Dovrebbe passare almeno altri due capitoli tranquilli prima del prossimo omicidio, almeno così ho calcolato, e spero quindi che così facendo continuerò a farvi conoscere sempre meglio tutti, facendo così ad ogni arc di questa storia.
E niente spero che questo capitolo vi sia piaciuto :DD
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