(𝘊𝘩1: 2/5) 𝖠 𝗐𝖺𝗌𝗍𝖾𝖿𝗎𝗅 𝖿𝖾𝖾𝗅𝗂𝗇𝗀.
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𝗛𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗽𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼; 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮, 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝘂 𝗹𝗼 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗶.
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I sentimenti sono una parte fondamentale del nostro essere.
Potrebbe non sembrare, ma l'ho capito anch'io pur non essendo previsto che io provi qualsiasi cosa, per la mia natura non umana.
Eppure anch'io ho capito quanto i sentimenti siano importanti.
E quanto siano tutti meravigliosi.
Ma non la paura.
Nooo, quello è solo uno spreco.
La paura è qualcosa che ci blocca, e che quindi non permette la continuazione dell'esistenza.
La paura è qualcosa che va rimossa!
Certe volte potrebbe anche aiutarci ad agire, ma sono piú le volte che ci ferma dal raggiungere i nostri obiettivi.
Non mi serve la paura!
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𝗢𝗿𝗲 09:00.
Per lxi era arrivato il momento di agire.
Lxi lo sapeva bene, così come lo sapeva anche Ylil.
Era ciò che avevano entrambx bene in mente mentre guardavano le file di sedili dinanzi ai loro occhi, ognuno sui quali vi erano adagiati quei 17 ragazzi privi di sensi ormai da un po'.
-Bisogna completare il lavoro prima che l'effetto finisca.- disse poi con calma Ylil, al che l'altrx si limitò a farsi avanti per passare tra le varie file.
Fu questione di pochi istanti, quando ormai era giuntx all'ultima fila di posti a sedere, che si fermò perchè xlx parve di sentire un leggero rumore.
Si fermò per non fare piú alcun rumore, in modo che quel flebile rumore fosse l'unica cosa possibile da sentire e poterlo identificare.
-Qualcosa che non va?- domandò la ragazza dai capelli grigi inclinando la testa da un lato, ma presto si accorse anch'essa di quello strano rumore, quel rumore, che pareva... qualcuno che mugolava.
Allarmatx, poichè l'effetto sarebbe dovuto durare piú a lungo per tutti, entrambi si girarono verso la fonte del rumore, in un sedile specifico.
La persona in questione ancora si sentiva alquanto stordita, e a malapena aveva riaperto gli occhi, continuando a sbattere le palpebre.
-Uhhhh... Che è successo...?-
Xlx ci volle ancora qualche attimo prima di realizzare di aver riacquistato i sensi, e a quel punto alzò lo sguardo, sgranando così gli occhi ritrovandosi dinanzi l'altrx che aveva tirato fuori dalla tasca un coltello che ora xlx stava puntando contro abbastanza vicino.
Dopo la sorpresa iniziale, ridacchiò in modo isterico.
-Ahah... Che significa questo? Cos'è successo a tutti? E perchè...-
-Purtroppo non avresti dovuto assistere a ciò, quindi ora saremo costrettx a eliminarti!- xlx spiegò la persona in piedi.
-Uh... Cosa? No, ma io non...-
La persona seduta sbiancò di colpo nel secondo in cui vide l'altrx sollevare il braccio con cui reggeva l'arma, e d'istinto anch'essx sollevò le braccia.
-No, non dirò niente a nessuno, farò finta di niente! Volete che faccia qualcosa per voi? Lo farò! Basta che non mi uccidete!-
-È troppo tardi. No!-
-Aspetta.- intervenne Ylil un secondo prima che potesse essere sferrato qualsiasi colpo, attirando così l'attenzione di entrambx.
Fece qualche passo in avanti.
-Hai detto... che saresti dispostx a fare qualcosa per noi?-
-Qualsiasi cosa!- confermò di nuovo lxi, ansiosx.
La ragazza rimase qualche secondo in silenzio, abbassando leggermente la testa.
-... Dopotutto... Bisogna sempre dare una seconda possibilità, no?-
Avendo già capito, quellx in piedi mise via il coltello.
-Allora... Aiutaci, e la vita ti sarà risparmiata!-
-Vi aiuterò con qualsiasi cosa, qualsiasi! Devo iniziare già ora? Inizio ora!- disse subito l'altrx, tentando poi di levarsi la cintura di sicurezza.
-Qualunque cosa devo fare! Basta che-...-
Per rivolgere lo sguardo verso la cintura, xlx capitò di dare un attimo un'occhiata al proprio fianco, interrompendosi d'improvviso.
Rimase così qualche istante in silenzio a guardare la persona seduta all'altro lato, ancora priva di sensi come tutti gli altri.
Poco dopo, si voltò nuovamente a guardare xlx altrx due.
-... Vorrei chiedere un'altra condizione in cambio del mio aiuto.-
-Già stai chiedendo fin troppo!- ribattè l'altrx ragazzx facendo per riafferrare la lama, ma si fermò quando Ylil xlx mostrò il palmo della propria mano, come per farxlx cenno di fermarsi.
-Sentiamo.- disse lei, pronta ad ascoltare qualunque richiesta.
Exlx deglutì, nervosx poichè incertx dell'esito della sua richiesta.
-... Va bene, io farò tutto quello che vorrete voi.-
Indicò poi la persona seduta vicino a lxi.
-Ma voi a lxi non dovete fare niente.-
La ragazza, pur non vedendo chi aveva indicato, intuì a che si riferisse e annuì.
-Faremo del nostro meglio per soddisfare ogni tuo desiderio...-
Rialzò poi la testa.
-... Finchè tu soddisferai sempre i nostri.-
-Adesso alzati! Dobbiamo spostare tutti per un'attività!- xlx intimò l'altrx.
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𝗢𝗿𝗲 11:00.
Satsuki riaprì gli occhi.
Non aveva idea di dove fosse, nè tantomeno di cosa fosse successo nelle ore precedenti.
Ricordava il viaggio in aereo, durante il quale erano successe cose a dir poco bizzarre... ma poi?
Cos'era successo, dove si trovava ora?
Mentre ancora doveva alzarsi da terra, sentiva fin troppo silenzio per essere nella sala dove prima era seduta assieme a tutti gli altri, il che la insospettiva.
Stiracchiandosi, si rialzò lentamente, mettendosi seduta a terra, e a quel punto si guardò intorno.
Ecco, quella non era di certo la sala con i sedili, considerando che era solo una stanza vuota, senza alcun mobile, solo una porta, e con le pareti colorate di beige.
Continuando a osservare l'ambiente circostante, notò poi ad un certo punto di non essere sola: infatti, a qualche metro di distanza da lei, vi era Aurora M., che la osservava mentre reggeva tra le mani il proprio peluche, ma che non osava avvicinarsi.
-... Aurora? Sai dove ci troviamo?- chiese quindi lei con calma.
Per tutta risposta, l'altra scrisse qualcosa sul proprio quaderno, poi glielò mostro.
"No."
-Ah, questo è un problema, non ho la minima idea di cosa sia questo posto. Spero solo non sia la nostra nuova camera...- commentò lei con un filo di sarcasmo, grattandosi la testa.
L'altra ragazza scrisse qualcosa di nuovo.
"Hai visto anche tu quella cosa là dietro?"
La biochimica parve un attimo incuriosita a leggere quelle parole.
-... Quella cosa? Che cosa?-
Si decise a voltarsi, e vide così qualcosa che prima non aveva notato, essendo alle sue spalle: là vicino, sul pavimento vi era una botola di legno, e sopra di esso vi era attaccato un foglietto di carta.
-Uh? Che cos'è?- domandò la ragazza dai capelli verdi, decidendo ad alzarsi e avvicinarsi.
"Ho paura."
Aveva scritto ora Aurora, decidendo a seguirla poco dopo, esitante.
Una volta abbastanza vicina, Satsuki si decise a leggere il foglietto.
"Gentili passeggeri,
Vi aspetta qui una prova che vi consiglierei di attendere.
Uno di voi due dovrebbe calarsi qui dentro per recuperare una chiave che vi potrebbe servire piú tardi.
Ma attenzione: si potrebbe trovare anche la peggior paura di uno di voi due.
Se nessuno si sente di affrontare la prova, avete la possibilità di non farla e andarvene: la porta non è chiusa a chiave.
Tuttavia vi consiglierei di recuperare prima quella chiave poichè nessuno sa a cosa vi potrebbe servire dopo.
-Ylil."
-Non è questo il nome di quella ragazza di prima? Quella... strana ragazza che ci ha detto quelle cose strane?- domandò Satsuki, perplessa.
"Non voglio affrontare questa prova, voglio uscire." scrisse la creatrice di peluche.
-Beh, non è che anche io abbia tutta questa voglia di vedere cosa vuole farci fare...- ammise l'altra, e questa affermazione fece manifestare un velo di speranza negli occhi della ragazza dai capelli bianchi.
-... Però non so, magari questa chiave di cui parla potrebbe servirci davvero per qualcosa. Forse conviene provare a recuperarla.-
Una speranza che si spense alle seguenti parole.
Detto questo, la ragazza dai capelli verdi esitò un attimo, ma poi si decise di sollevare la botola, rivelando così al di sotto di esso uno spazio non troppo profondo, all'incirca due metri.
Riflettè un attimo, poi si voltò verso la creatrice di peluche.
-Proviamo così: io scendo, vedo dov'è questa chiave, te la do e poi con calma mi dai una piccola mano per risalire. Vogliamo provare?-
Dopo un attimo in cui non ebbe alcuna reazione, quest'ultima annuì con aria incerta.
-Okay... Allora vado.-
Poco dopo, Satsuki si mise seduta con i piedi nella botola, e si lasciò calare, atterrando poi sui propri piedi senza troppa difficoltà.
Con Aurora che la guardava da lassú, si guardò intorno alla ricerca: non ci mise tanto a vedere una scatola in legno attaccata al muro, così ci si avvicinò.
Una volta lì davanti, la aprì.
-Oh, l'ho trovata.-
Disse, tirandone fuori una piccola chiave.
A quel punto, tornò al punto dove era atterrata, dopodichè lanciò l'oggetto al di fuori della botola, facendo sì che finisse vicino alla ragazza dai capelli bianchi.
-Perfetto, adesso...- si interrompe quando si accorse che poteva udire uno strano rumore lievemente, il che la incuriosì un attimo.
-... Che cos'è?- domandò tra se' e se', non capendo cosa fosse quello strano rumore.
Pian piano, esso iniziò ad aumentare di volume, e pian piano riuscirono a identificarlo: pareva il rumore di qualcosa di molto pesante che veniva strusciato in avanti.
Confusa, la biochimica, alzò lo sguardo verso la creatrice di peluche, notando che ella ora la guardava come fosse un fantasma: aveva la bocca chiusa e gli occhi spalancati, e pareva fin troppo spaventata anche solo per scrivere qualsiasi cosa.
-Che succede?- domandò nuovamente, guardandosi poi attorno nello spazio in cui si trovava, notando così che una delle pareti stava lentamente procedendo in avanti, restringendo la stanza.
La ragazza dai capelli verdi inspirò e sbiancò di colpo notando ciò, facendo poi un passo indietro e ritrovandosi con la schiena contro il muro.
-Ah, che cos'è questo? Un altro scherzo?- domandò.
Tuttavia, le mura continuavano a rendere lo spazio sempre piú piccolo, così decise in fretta di tentare di risalire con le sue stesse mani.
Nella fretta di tentare ciò, si rigirò un attimo.
Le mura si stavano facendo sempre piú vicine!
Se non fosse uscita di lì, sarebbe finita schiacciata!
Nel panico, quindi, allungò una mano verso la ragazza dai capelli bianchi, mentre con l'altra si reggeva sull'orlo, come in una richiesta di aiuto.
L'altra, anch'essa impanicata, esitò qualche secondo con aria incerta, poi con uno scatto fulmineo tese entrambe le braccia in avanti, ma così facendo urtò per sbaglio la chiave, facendola ricadere nella botola.
Nessuna delle due si accorse di ciò poichè avevano altro di cui preoccuparsi al momento: con entrambe le mani la creatrice di peluche afferrò la mano della biochimica iniziando a tirarla verso di se', non con poca fatica, tutt'altro, ma questione di pochi attimi e riuscì a sollevarla abbastanza per cui l'altra fu in grado di finire di uscire da sola, riuscendoci pochi secondi prima che lo spazio sotto venisse chiuso del tutto tra le mura.
Una volta fuori, Satsuki rimase seduta per terra, respirando affannosamente, mentre Aurora pareva ancora terrorizzata, guardando la botola con le mani tra i capelli.
-... Questo... questo non era... affatto divertente.- commentò la piú bassa tra un respiro e l'altro, riprendendosi lentamente dallo spavento appena subito.
L'altra scrisse qualcosa in fretta, poi lo mostrò all'altra, con le mani che tremavano leggermente.
"Mi dispiace! Mi è caduta la chiave, mi dispiace!"
-Tranquilla, non fa niente, l'importante ora è solo che stiamo entrambe bene.- rispose in immediato l'altra, dimostrando di non essere affatto arrabbiata.
Si alzò poi, e si incamminò piano verso la porta.
-Per adesso andiamocene da qui- voglio vedere chi è quel genio che ha organizzato questa cosa.- disse con tono freddo, venendo seguita dall'altra, che ancora pareva in ansia per qualche motivo.
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Nel frattempo, all'incirca nello stesso momento in cui si era svegliata Satsuki, altre persone avevano fatto lo stesso.
Sempre in altre stanze, tutte uguali alla prima descritta.
In una di esse, per esempio, vi era Wilhelm ancora a terra, che solo ora pian piano stava riacquistando i sensi.
Ancora doveva riaprire gli occhi e alzarsi, sentendosi ancora un poco indebolito, ma nel frattempo che rinveniva, già riusciva a percepire una strana sensazione.
Ci mise un po' a capire cosa fosse quella sensazione, sembrava... sembrava quasi...
... Qualcuno che gli frugava in una tasca?
Voltò la testa da un lato mentre aveva ancora gli occhi chiusi, e a quel punto quella sensazione finì, e sentì in seguito dei passi veloci che si allontanavano da lui.
Poco dopo riaprì gli occhi, sbattè la palpebre un paio di volte, e poi si rialzò lentamente guardando davanti a se'.
Fu così che vide che ora a qualche metro lontano da lì vi era Tristan, che lo guardava con la stessa aria impaurita che aveva sin da ancora prima di salire su quell'aereo.
L'altro non si fece tante domande e si guardò intorno cercando di capire dove si trovasse ora.
-S-stai bene...?- si azzardò poi a chiedere il ragazzo dai capelli biondi.
-Sì... sto bene.- si limitò a rispondere quello dai capelli viola.
-Dove siamo...?- aggiunse poi, continuando a guardare un po' dappertutto tranne che verso l'altro.
-N-non lo so...- rispose quest'ultimo con un filo di voce.
Poco dopo, il piú alto soffermò lo sguardo verso la botola di legno che notò a terra, dopodichè si incamminò verso di essa.
Ci si fermò davanti, e anche Tristan si avvicinò leggermente per guardare il foglio sopra di essa, rimanendo comunque non del tutto vicino.
Il contenuto del foglio era lo stesso per tutti, il messaggio rimaneva sempre lo stesso: i due lo lessero, dopodichè Wilhelm esitò un attimo prima di prendere la botola e alzarla piano, rivelando lo spazio al di sotto.
Rimasero poi a guardarlo, il primo nell'indifferenza piú assoluta e l'altro con un leggero timore, prima che il primo disse, senza voltarsi verso l'altro:
-Vuoi che ci vada io...?-
-I-io poi posso riarrampicarmi da solo, quindi posso anche andarci io...-
-Se te la senti, puoi... ma non mi cambia se preferisci che vado io.-
Il borseggiatore rimase a guardare lo spazio ancora per qualche istante, poi si sedette per terra e piano piano iniziò a mettere le gambe all'interno di esso, pronto per saltare, nel mentre che l'altro continuava a fissare il pavimento sottostante.
In seguito atterrò all'interno, non prima di aver teso le mani a qualche centimetro da davanti il viso, e una volta dentro iniziò a incamminarsi alla ricerca della chiave.
Vide che in quel piccolo spazio vi era una porta chiusa, ma presto la sua attenzione da essa fu distolta da una scatola attaccata al muro là vicino.
Andò ad aprirla, e da essa tirò fuori la chiave.
-Ecco, l'ho trovata...-
Se la mise nella tasca, poi si reincamminò verso il punto di partenza.
Nel mentre che camminava, sentì la porta alle sue spalle cigolare lentamente, così si fermò di colpo, non girandosi neanche.
Per qualche secondo cadde il silenzio piú totale, dopodichè sempre dalla stessa fonte provenirono altri suoni, e piú precisamente parevano dei versi animaleschi.
Wilhelm anche ascoltava il tipo di versi.
-Ma è un cane...?- domandò poi.
Per quanto non volesse, Tristan cominciò a voltarsi lentamente, fino a che non si fu girato completamente, vedendo poi cosa era appena entrato lì.
A qualche metro di distanza vi era un cane di razza bulldog americano, era davvero molto grande e pareva persino muscoloso, aveva gli occhi iniettati di sangue e i denti aguzzi in vista mentre aveva iniziato a ringhiare contro il ragazzino.
A quel punto, quest'ultimo aveva il terrore negli occhi pieni di lacrime, e aveva la bocca semiaperta ma non osava neanche dire niente.
-Ah, è un cane...- confermò il detective del paranormale.
-... Torna qui, ma lentamente.- si raccomandò poi all'altro, sempre con lo stesso tono privo di emozioni.
Quest'ultimo fece come richiesto, sia perchè non voleva finire di far infuriare l'animale piú di quanto lo sembrasse già sia perchè era quasi pietrificato e si muoveva a malapena, con tutta la lentezza di questo mondo e girandosi occasionalmente.
Quando poi si fermò davanti al punto di partenza si voltò per l'ennesima volta a guardare l'animale, vedendo così come a quel punto lanciò un ringhio ancora piú forte e minaccioso degli altri, prima di cominciare anche a abbaiargli contro.
-Iiiihhh-!- si lasciò scappare un lieve grido il biondo ancora con gli occhi lucidi per l'immensa paura, prima di girarsi e fare un salto per riarrampicarsi fuori.
Non ebbe neanche bisogno di un aiuto da parte del piú alto, che neanche fece in tempo a fare niente poichè l'altro mentre si reggeva con entrambe le braccia riuscì a risalire con un piede e poi anche con l'altro, ritornando poi fuori e allontanandosi in fretta dalla botola.
-I-io ho p-paura dei c-caaani...!- mormorò poi con un filo di voce ancora tremante per la paura.
Il ragazzo dai capelli viola era rimasto a guardare all'interno della botola, dove il cane era ancora affacciato ad abbaiargli contro dal bassa, fino a quando non notò una cosa.
-Ma quella...?-
Tristan si affacciò leggermente, e a quel punto rimase a bocca aperta.
-L-la chiave...!- esclamò poi, vedendo la chiave ora sul pavimento.
Non fecero in tempo a pensarci molto, perchè videro d'improvviso che l'animale fece un salto, come se volesse balzare fuori da lì.
Il borseggiatore lanciò un altro breve grido e indietreggiò di scatto, mentre il detective del paranormale si decise a riafferrare la botola in legno e riabbassarla di colpo per chiuderla in tempo, forse finendo per sbaglio per tirarla sul muso del cane.
L'unico rumore ovattato che si potè sentire poi fu il continuo abbaiare dell'animale, mentre gli altri due rimasero qualche secondo in silenzio, il piú grande fissando il vuoto e il piú piccolo ancora seduto a terra tremando.
-... La chiave... ti dev'essere caduta mentre risalivi.- ipotizzò poi il primo.
-N-non penso si può recuperare... D-dovremmo andare ora...- suggerí l'altro.
-Okay... andiamocene allora...-
Wilhelm diede un ultimo sguardo alla botola, col tempismo perfetto per cui ebbe modo di vedere un pezzo di un'asse di lego che veniva strappato violentemente, e in seguito si potè continuare a sentire un paio di volte qualcosa che sbatteva contro la botola assieme all'abbaiare della creatura.
Questo terrorizzò ancora di piú il biondo che si diresse in fretta verso la porta, mentre quello dai capelli viola rimase ancora indifferente.
-Ma è dopato...?- chiese poi un'ultima volta prima di andarsene.
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Soffermandosi su altre due persone che si erano ritrovate nella stessa situazione, una di queste che si era da poco risvegliata era Dakthari.
Quest'ultimo aveva da poco ripreso i sensi, ma gli ci volle ancora qualche istante prima che potesse riaprire gli occhi.
Nel frattempo che tentava di riprendersi, però, iniziò a sentire una voce che gli fece rendere conto che non era solo là dentro.
Dovunque si trovava, riusciva a sentire un'unica sola voce di un'altra persona che stava assieme a lxi, e pian piano che si riprendeva riusciva a sentirla sempre meglio.
-Neffi, riesci a sentirmi? Neffi! Dove sei? Cos'è questo, un altro dei tuoi scherzi? Hey!-
Poco dopo, xlx ragazzx riuscì a rialzarsi in piedi, vedendo che in quella stessa stanza vi era Ottavio che continuava a parlare da solo mentre si guardava attorno per la stanza.
-Mi hai davvero lasciato solo qui? Come pensi possa farmi capire così? Neffi!- continuò lui a chiamarla, agitato, non essendosi ancora accorto dell'altrx ora sveglio.
-È tutto apposto?- chiese d'improvviso quest'ultimx, attirando l'attenzione dell'altro.
A quel punto, ritrovandosi a dover comunicare con un'altra persona in quel posto, il ragazzo parve in difficoltà.
-Come... Come posso fare adesso? Riesci- riesci a comprendere ciò che dico? Riesci a capirmi? 𝘗𝘰𝘵𝘦𝘴𝘵𝘪𝘴 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘮𝘦?- gli domandò, passando dal parlare dall'italiano al latino.
-Tranquillo, riesco a capirti.- gli rispose in italiano xlx ragazzx, con tono calmo.
Il ragazzo dai capelli azzurri sgranò gli occhi.
-Tu... Anche tu parli...-
-Sì, quindi non c'è problema.-
-Ottimo! Allora, visto che mi capisci... Spiegami chi sei tu! E dov'è la mia amica!- gli disse lui, ancora agitato per l'assenza ingiustificata della ragazza.
-Sono unx dei tuoi compagni di viaggio... ma non so dove sono tutti, te lo posso assicurare. Tu devi esserti svegliato prima di me, cos'hai visto?- gli spiegò xlx ragazzx dai capelli bianchi.
-Mi sono risvegliato qui, e la mia amica non c'era piú! Non c'erano neanche gli altri! Com'è possibile questo?-
Indicò poi la botola là vicino.
-Poi ho visto che c'era quella, e sopra c'era scritto qualcosa, ma... non riesco a capire che c'è scritto!-
Vedendola, l'esperto di malattie rare si incamminò verso di essa, e una volta lì davanti guardò il foglietto.
Dopo averlo letto attentamente, si rigirò verso il marchese.
-C'è scritto che uno di noi due deve scendere qui sotto a recuperare una chiave che ci potrebbe servire piú tardi, ma che se non vogliamo possiamo anche andarcene subito.- spiegò poi.
-Uh... Non c'è scritto a cosa potrebbero servire queste chiavi...?-
-No, non c'è niente di preciso.-
Ottavio lo guardò con una nota di sospetto.
-Sei... sei certo di aver tradutto tutto bene, e che quello che mi dici sia quello che hai letto?-
-Ovvio... Perchè dovrei fare altrimenti?- rispose lui con la stessa calma.
Dak si poggiò poi una mano sul petto.
-Se vuoi, posso provare a scendere io.- si offrì poi.
-... Se pensi di riuscire a completare quello che ci è stato richiesto...- rispose l'altro ancora leggermente diffidente.
-Farò del mio meglio.- assicurò xlx ragazzx, accennando un lieve sorriso nel tentativo di rassicurare l'altro.
A quel punto, lxi si decise ad aprire la botola, e calarsi con calma, mentre l'altro rimase a guardare dall'alto.
Una volta dentro, si guardò intorno, finchè non identificò la scatola di legno attaccata al muro, e si avvicinò.
Allungò una mano per aprirla, e fu a quel punto che si interruppe di colpo.
Non emise piú alcun movimento e rimase a fissare la scatola aperta, dopo aver visto che al suo interno vi era sì, la chiave poggiata sul fondo, ma anche varie lame affilate incollate alle pareti del contenitore.
-Allora? Come procede?- chiese Ottavio da lontano.
-L'ho trovata, adesso la prendo.- rispose prontamente Dakthari, pur esitando.
Rimase ancora qualche attimo così, poi decise di agire: allungò una mano lentamente verso l'interno, chiuse gli occhi, poi la mise dentro alla scatola molto piano, con molta prudenza.
Questione di pochi attimi e poi ebbe afferrato la chiave, così ritirò fuori la mano, sempre facendo molta attenzione.
-L'hai presa?- chiese di nuovo il marchese.
-Sì, l'ho presa, abbi pazienza che adesso arrivo, per favore.- rispose ancora lxi, sempre mantenendo la calma.
Così si avviò verso l'uscita, e una volta lì risalì da solo dandosi solo una spinta, e così presto si ritrovò di nuovo lì ora con la chiave in mano.
-Bene, adesso possiamo anche andare.-
-Sì, speriamo di ritrovare presto gli altri passeggeri- devo sapere dove si è cacciata la mia amica!-
-Di certo ritroveremo tutti presto, ritroverai la tua amica, e potrai dirle che ti ho aiutato io.- disse con tranquillità il piú alto, mentre si incamminavano verso la porta.
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In un'altra stanza, invece, vi era un'altra persona che si ritrovava ancora a terra da un po', ovvero Loddy.
Exlx però ora stava pian piano rinvenendo, e nel mentre sentiva una voce davanti a se' che continuava a richiamarlo.
-Oi, mi senti? Mi senti, eh? Mi senti? Oi?-
Oltre a questa voce che continuava, sentiva anche qualcuno che gli picchiettava un dito sulla spalla insistentemente, e tutto questo richiamò la sua attenzione.
Per cui, aprì gli occhi leggermente.
-Uh... cosa s- -
𝗦𝗟𝗔𝗣.
Non fece in tempo a finire la frase che l'altra persona in sua compagnia, nel tentativo di aiutarlx a risvegliarsi, xlx diede uno schiaffone sulla guancia, talmente forte che risuonò il rumore.
Questo finì solo per stordirlx ancora di piú e infatti, dopo un momento di confusione, si mise sedutx a terra con gli occhi leggermente sgranati e una mano sulla guancia colpita.
-Cosa è successo...?-
-OH! Meno male che sei sveglix!- esclamò Raiden davanti a lxi, visibilmente agitato.
-SONO SPARITI TUTTI! Questo è grave!- esclamò subito dopo con tono drammatico.
-In effetti è strano... non eravamo su un aereo poco fa?- domandò l'altrx.
-INFATTI! VOGLIO DIRE- può essere che potremmo ancora essere sull'aereo, per quanto era GRANDE potrebbe esserci qualunque cosa dentro! Certo non sapevo esistessero gli aerei con le STANZE DELLE TORTURE incluse- -
Il castano si mise le mani sulle guance, con aria impaurita.
-E adesso cosa vorranno fare con noi? Ci avranno messi qua per farci morire di stenti! Io lo so! Non c'è niente qua, per cui non avremo alcuna possibilità di uscita! Ma non può essere, io sono troppo giovane e talentuoso per morire qui cos- -
-E quella cos'è?- domandò xlx biondx notando la botola là vicino, al che l'altro si interruppe per un attimo prima di girarsi.
A quel punto, entrambx si avvicinarono ad essa per leggere il foglietto su di esso.
Dopo un'accurata lettura, l'avvocato civile si voltò a guardare l'altro.
-Penso sia meglio cercare di recuperare questa chiave prima di uscire.-
-CERTO!- rispose lui, aprendo la botola.
-Magari sarà di importanza fondamentale per ritrovare tutti quanti! Con l'aiuto di quella chiave, POTREI FINIRE PER ESSERE UN EROE!-
-Se te la senti, però, posso provare a scendere io.- spiegò lxi accennando un lieve sorriso.
-DAVVERO??-
-Sì, non penso sarà così male.-
-OTTIMOO!- esclamò lo scenografo con un grande sorriso entusiasta, dando poi una leggera spinta all'altrx verso la botola.
-OH- - esclamò quest'ultimx, prima di sfracellarsi all'interno di essa.
Fortunatamente non si fece neanche tanto male, rialzandosi poco dopo e limitandosi a spolverarsi gli abiti con una mano.
-CONTO SU DI TE!- gli disse Raiden dall'alto, mostrandoxlx anche il segno del pollice in su'.
Decisx, xlx biondx si incamminò in giro per la stanza, e non ci mise troppo a trovare la scatola di legno attaccata al muro.
Incuriositx, allungò la mano per aprirla, e appena lo fece assunse un'espressione sorpresa prima di richiuderla.
-Ah... questo sì che è strano.-
-Che cosa??- domandò il castano da lassú.
-No, niente di che, è che qua dentro c'è la chiave, ma c'è anche un pipistrello vivo.-
Per un attimo cadde il silenzio totale.
-... Che hai detto che c'è?- richiese poi lui.
-Un pipistrel- -
Sentendo un rumore da sopra, Loddy si voltò verso il ragazzo, vedendo poi che egli aveva riafferrato la botola e stava quasi per richiuderla.
-No-!- esclamò lxi allarmatx.
-Sta chiuso là dentro, non lo faccio uscire!- aggiunse subito dopo, tentando di dissuaderlo dal chiuderlo là dentro.
-E CHE CAMBIA? Quello pure se non lo fai uscire tu trova un modo per uscire! È UN VAMPIRO!- esclamò Raiden visibilmente agitato, fermandosi reggendo ancora la piattaforma di legno.
-Ma non è un-!-
-Devo uscire da qua! CHE SENNÒ QUELLO CHI LO FERMA!-
-Ho capito, ma dobbiamo pur recuperare la chiave...- spiegò l'avvocato civile, allungando poi di nuovo la mano verso la scatola.
-Ascolta, io ora la prendo un attimo e chiudo sub- -
Vide l'altrx di nuovo in procinto di riabbassare la botola.
-FERM- -
-Va bene! Non la prendo la chiave, ma permettimi di uscire!- gli disse lxi.
-Ti devi sbrigare a uscire! O DIVENTIAMO ENTRAMBX LA SUA COLAZIONE!-
Xlx piú bassx si avvicinò al punto di partenza, si mise leggermente in punta di piedi e poi tese una mano verso l'altro.
-Ti devo chiedere di darmi un piccolo aiutOO- - fece per dire con calma, prima che quest'ultimo lx afferrasse per un polso e lx tirasse con forza fuori da lì, non scaraventandolx per poco per la fretta con cui lo fece.
-E ora me ne scappo da qui!- esclamò lui ancora agitato, prima di correre verso la porta.
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Ma vediamo l'esperienza di un'altra persona in quella prova, una persona che non era niente di meno che Shoko.
Ella aveva appena riaperto gli occhi e stava sbattendo le palpebre un paio di volte in attesa che ci vedesse piú chiaro.
Questione di poco tempo, e appena potè iniziò a guardarsi intorno, notando presto che a pochi metri davanti a lei vi era Shigeo che la guardava in attesa che si risvegliasse.
A quel punto, quest'ultimo accennò un lieve sorriso.
"Stai bene?" le chiese tramite la voce del dispositivo che gli era stato donato da Ylil.
L'altra scrisse qualcosa su un foglio che aveva sulla tasca.
"Sì, grazie! Ma cos'è questo posto?"
"Non ne ho idea, ma là vicino c'è una cosa strana. Aspettavo che ti svegliassi prima di controllare."
"Fammi vedere!"
A quel punto si alzarono e si diressero anch'essi verso la fantomatica botola, notando poi il foglietto e leggendolo.
Dopo aver finito di leggere, la ragazza scrisse qualcos'altro.
"Girl, tu che ne pensi?"
"Non lo so, dopo quello che è successo prima ho un po' paura."
"Io non ho paura assolutamente, non avrei nessun problema a fare questa cosa! Ma non mi va neanche di stare ai giochi di quella lì- chissà cos'ha in mente!"
"Quindi cosa suggerisci tu?"
"Io non mi fiderei, vogliamo andarcene subito?"
"Mi sembra una buona idea."
"Perfetto!"
Fu così che i due già si avviarono verso la porta, allegramente insieme.
. . .
Cassandra si trovava in un'altra di queste stanze e, proprio come molti altri suoi compagni, si era risvegliata da poco, dato che ognuno lo aveva fatto in tempi diversi.
Quando poi si rialzò, si accorse anche che lo aveva fatto dopo della persona in sua compagnia, che era in piedi già da un po' rispetto a lei.
Infatti, Akari era poco vicina al punto in cui lei si trovava, che la guardava con aria leggermente preoccupata.
-Heyy!- la salutò Cassandra con allegria.
-Oh, sei sveglia...! Come ti senti?- le domandò l'altra mostrando un piccolo sorriso.
-Alla grande! Ma dove siamo? Questo non sembra un posto dell'aereo!- commentò la piú bassa, incuriosita.
-E-ecco, questo non te lo so dire... Mi dispiace.- ammise timidamente l'altra.
-Allora scopriamolo da sole!-
Detto ciò, la ragazza dai capelli rosa continuò a guardarsi intorno.
-Ecco! Sento che quella potrebbe aiutarci a capire dove siamo e come uscirne!- disse poi, indicando la botola appena notata.
Si avviò poi energicamente verso di essa, seguita dall'altra, e una volta lì lessero il foglietto lì sopra.
-Mhhhhh...-
La bugiarda parve riflettere per un attimo dopo la lettura, al seguito della quale aprì la botola.
-... Sento che posso provare io a fare questa cosa!- concluse poi con un sorriso.
-Ne... ne sei sicura?- domandò Akari, insicura, sforzando poi un altro piccolo sorriso.
-Vedi che posso farlo anch'io, posso farlo io per te...-
-Naaaaah! Sembra facile, devo solo prendere questa chiave, cosa sarà mai?-
-Ma sembra anche pericoloso... Davvero, non vorrei che tu rischiassi, posso provare io...-
-Ma siiiì! Sono completamente sicura che non rischierò niente, me lo sento!-
-S-sul serio...?- domandò la bionda, ancora incerta e anche un poco preoccupata.
-Ma certo! L'unica cosa che ti potrei chiedere poi è di aiutarmi a risalire da lì, per quello sento che non riuscirei da sola, perchè sono bassa!- ironizzò Cassandra.
-Eheh, certo...-
-Allora... Vado!- disse la prima facendo un piccolo salto, finendo però per sfracellarsi sul pavimento sottostante.
Assistendo a ciò Akari si mise una mano davanti alla bocca, preoccupata per il benessere dell'altra.
-Oh... Vabbè! Non mi sono fatta niente!- rassicurò lei alzandosi con qualche piccola difficoltà.
Dopodichè si avviò pimpante lungo lo spazio, trovando poi presto la scatola.
-Ecco! Sento che è qui!-
Non esitò ad aprire la scatola e guardare al suo interno, rimanendo stupita.
-Woah! Ma qui non c'è solo la chiave!-
-Cos'hai trovat...- fece per chiedere la ballerina di nihon-buyō affacciandosi, ma si interruppe e sgranò leggermente gli occhi vedendo la scena.
Infatti, una volta che la scatola era stata aperta, da essa erano fuori uscite delle lucertole, che ora si trovavano al muro.
-Waah! Allontanati!- esclamò poi all'altra, impaurita alla vista di quegli animali.
-Ma no, perchè? Sono innocue, vedi?- rispose quest'ultima osservandole merravigliata.
-U-una è sul soffitto! Potrebbe- potrebbe caderti addosso! Torna qui, ti aiuto a risalire!- continuò la piú piccola, nel panico.
-Va bene, arrivoo!-
Poco dopo la ragazza dai capelli rosa si trovava di nuovo al punto di partenza, fece un altro salto e afferrò l'orlo con entrambe le mani, dopodichè l'altra in fretta le prese entrambe le braccia e iniziò a tirarla verso di se', non con poca fatica, tutt'altro, ma presto la ebbe tirata fuori.
Una volta che Cassandra fu uscita, la bionda richiuse la botola.
-Ottimo! Ce la abbiamo fatta!-
-O-okay, adesso possiamo andare!-
. . .
Soffermandoci su un altro duo, si può iniziare a narrare delle loro vicende partendo però stavolta a descrivere la persona che si era svegliata per prima, anzichè quella che si era svegliata dopo.
Infatti, Blair era in piedi già da un po', vedendo di trovarsi con un'altra persona che invece rimaneva stesa a terra priva di sensi, ma non se ne stava curando molto concentrandosi invece sul cercare una via d'uscita da lì.
Camminando in giro per la stanza e lasciando Frederikke nello stesso posto dove lx aveva trovato, pareva molto nervoso non sapendo dove fosse stato portato e cosa fare per andarsene.
Vide poi la botola e, dopo essersi avvicinato e aver letto il foglietto poggiato lì sopra, parve incuriosito, e decise di sollevarla.
Una volta fatto ciò, osservò con cura l'ambiente sottostante, cercando di capire cosa si potesse trovare lì.
Era talmente concentrato a osservare ciò, che non si accorse del fatto che Frederikke si fosse svegliatx e si fosse avvicinatx a lui.
-Che fai?- solo quando lo sentì all'improvviso alle sue spalle se ne accorse.
-Ahhhh!- il ragazzo lanciò un grido per lo spavento improvviso e sussultò, motivo per cui perse l'equilibrio e per poco non cadde all'interno della botola, venendo poi sorretto dall'altrx che lo prese per il colletto.
Una volta realizzato ció che era appena successo, il ragazzo si allontanò di qualche passo e si liberò dalla presa dell'altrx, lanciandoxlx un'occhiataccia.
-Tch, questo io lo considero un tentativo di omicidio.-
-Credevo avessi sentito i passi.-
-Almeno avvisami prima!-
-Questa che cos'è?-
-Un'altra cosa strana che ci ha proposto quella bambina cieca... Ha lasciato un foglietto con scritte le istruzioni, uno di noi deve scendere per recuperare una chiave, ma potremmo trovare anche qualcosa di cui abbiamo paura.-
Il ragazzo dai capelli bianchi distolse poi lo sguardo altrove.
-Ovvio che questo non mi spaventa, ma non ho comunque alcuna intenzione di scendere, perchè chissà cos'altro ha preparato per noi quella pazza...-
-Quindi vuoi che scendo io?-
-Per quanto mi riguarda potrei anche andarmene subito, ma se tu pensi di poter scendere non mi cambia.-
-Non mi dispiace molto di scendere, non cambia neanche a me.- disse xlx ragazzx dai capelli rosa con la sua solita indifferenza.
-Beh, allora vai.- rispose lui con tranquillità.
A quel punto, xlx fornaix si calò piano dentro alla botola, e non ebbe problemi a incamminarsi subito al suo interno cercando la chiave.
Presto trovò la scatola e non esitò ad aprirla, guardando al suo interno.
-Oh, wow.- commentò ciò che si ritrovò davanti agli occhi, senza cambiare espressione.
-Mh? Che c'è?-
-Qui c'è la chiave, ma è anche pieno di una sostanza strana. Sembra sangue.- spiegò casualmente lxi.
-Euuuugh!- esclamò il violinista, disgustato.
-Da dove possono averlo preso? Che ribrezzo!-
-Eh vabbè serve pur sempre questa chiave.-
Detto ciò, Frederikke non ebbe problemi a infilare la mano nel contenitore, in mezzo a quella sostanza rossa semiliquida, che fece qualche piccolo rumore udibile anche a Blair.
-Euuuuuuugh!- esclamò perciò nuovamente lui, contrariato.
Una volta presa la chiave, xlx ragazzx tornò al punto di partenza, alzando poi lo sguardo verso l'altro.
-Avrei bisogno che mi aiuti a risalire, mi potresti prendere?-
-Con quella mano lurida? Non ci penso nemmeno, provaci da solx! Non la voglio neanche vedere!-
-Eddai come faccio da solx, mi ci vorrebbe un'eternità.- tentò di convincerlo lxi tendendogli una mano, ma proprio la mano insanguinata.
Vedendo ciò, il ragazzo dai capellu bianchi alzò gli occhi al cielo prima di cadere a terra privo di sensi, fortunatamente non nella botola.
-Oh nooooo...- mormorò xlx ragazzx dai capelli rosa, prima di decidersi a provare a salire da solx, non avendo altra alternativa.
. . .
Avendo descritto ormai quasi tutti i gruppi di questa prova, ci si concentra invece sul penultimo duo, di cui uno dei due componenti era Neffi.
Quest'ultima da quando si era svegliata continuava a ispezionare la stanza, in attesa che anche l'altra persona in presenza rinvenisse.
Era veramente curiosa di capire che fine avessero fatto tutti, in particolare Ottavio, e si chiedeva come avrebbe fatto a comunicare con altri di quei ragazzi senza il suo aiuto.
Poi, dopo aver visto la botola e il foglietto la sua curiosità aumentò ancora di piú, per cui si mise a scrutare il tutto con cura, aprendo anche il passaggio per andare di sotto.
Si girò però quando sentì dei rumori alle sue spalle, vedendo così che Rose era ora seduta a terra, stropicciandosi un occhio leggermente stordita.
-Uh... Dove sono...?- chiese con un filo di voce.
-Ben svegliata!- la salutò l'altra accennando un piccolo sorriso.
-Come ti senti?-
-... Io... non capisco cos'è successo, dove sono finita, ho...-
Abbassò lo sguardo, intimorita.
-... Ho paura...-
-Non avere paura, presto troveremo un modo per uscire da questa situazione, me lo sento. Siamo Ultimates, dopotutto- dubito che ci lasceranno nelle mani di certe persone.- la rassicurò la piú grande con tono calmo.
-Ma intanto come facciamo a uscire da questa stanza...?- domandò l'altra, alzandosi piano in piedi.
-Ah, a quello ho già trovato un modo!- puntò un pollice verso la botola.
-Hanno lasciato un foglio, c'è scritto che possiamo anche uscire subito- ma che possiamo anche prima completare una prova scendendo lì sotto e recuperando una cosa che ci potrebbe servire.-
-Oh... Tu cosa preferiresti...?- domandò la pittrice inclinando lievemente la testa.
-Boh, non sono sicura. Da una parte penso che questo potrebbe rivelarsi solo un altro scherzo di pessimo gusto di quella là, Ylil... ma da un'altra parte, potrebbe esserci davvero qualcosa di importante là sotto, non possiamo saperlo finchè non lo vediamo.-
-I-in effetti... magari è qualcosa di veramente importante...-
-In caso, sono disposta a scendere io.- si offrì con tranquillità la ballerina.
-Uh... sei sicura...?-
-Certo, nessun problema.-
Si sedette quindi sul bordo, voltandosi poi di nuovo a guardare la bionda.
-Allora, io posso andare!-
-B-buona fortuna...-
A quel punto, la castana si lasciò cadere, atterrando in piedi comunque con leggiadria, dopodichè si incamminò lungo la stanza.
Vide presto il contenitore in legno, così dopo averlo osservato attentamente si decise ad aprirlo.
Vide subito la chiave, così la tirò fuori prendendola in mano.
-Fatto! Questione di un attimo!- disse con un sorriso.
-O-Oh! Fai attenzione!- le disse comunque Rose spaventandosi tutto ad un tratto.
-Mh? Perchè? L'ho presa, adesso torno!-
-È-è dietro di te!-
Incuriosita, la ballerina si voltò, vedendo così che sul muro alle sue spalle vi era un ragno nè troppo grande ma neanche troppo piccolo, uno di quelli pelosi.
Esso iniziò poi a muoversi sul pavimento, avanzando velocemente verso la ragazza.
Ciò terrorizzò ancora di piú la pittrice che assisteva al tutto impotente da là sopra.
-O-Oddio! Attent- -
Non fece in tempo a finire la frase che vide come Neffi ci passò sopra con una scarpa, eliminando così la minaccia imminente.
-... Oh.- si limitò a dire Rose, non piú tanto nel panico.
In tutta tranquillità, l'altra tornò indietro, dopodichè con agilità riuscì a risalire da sola, tornando sopra e rimettendosi in piedi reggendo ancora la chiave.
-È stato facile!- concluse poi.
. . .
Dopo aver visto l'esito delle sfide di tutte le coppie, tra chi aveva fallito, chi era riuscito e chi non ci aveva provato proprio, vi era ancora da vedere l'ultima, composta dalle ultime due persone rimanenti, niente di meno che le due cugine che condividevano lo stesso Ultimate.
Leonora era ancora a terra priva di sensi, e pareva star dormendo beatamente.
-Leo! Dimmi che sei ancora qui! Dai, alzati! Leo!- continuava a chiamarla Aurora P., che a quel punto stava iniziando a preoccuparsi.
Poichè la cugina non pareva ancora avere intenzione di svegliarsi, non sentendola quindi neanche.
-AO, LEO!-
-EH! CHE È-?!-
Fu proprio in quel momento che si risvegliò, allarmatx ancora di piú della cugina dopo l'ennesimo richiamo di quest'ultima.
Si alzò di scatto guardandosi intorno, mentre l'altra sorrise sollevata.
-Finalmente sei sveglia! Avevo così taaaaanta paura!-
-Che succede, dove sono tutti?-
-Non lo so! Mi sono svegliata qui e c'eri solo tu, non c'era nessun altro e nemmeno nient'altro!-
La ragazza dai capelli blu spostò lo sguardo altrove.
-Tranne quella botola!-
-Una botola...??-
Xlx castanx parve disorientatx, così l'altra si diresse verso la piattaforma in legno, mentre l'altrx si alzò e la seguì.
Arrivatx là davanti, lessero attentamente il foglio, prima di voltarsi a guardarsi a vicenda.
-Cosa facciamo allora?- chiese la più piccola.
-So io cosa fare! Scendo io a cercare 'sta chiave!- rispose prontamente l'altrx con un sorriso.
-Uhhh... Io non mi fido tanto! Perchè non ce ne andiamo? Magari non è così importante e vogliono solo farci prendere qualche altro spavento!-
-Non ti preoccupare Rorra, ci pensa la tua cuginetta che di certo non c'è nulla che la può fermare!-
Detto questo, xlx piú grande non esitò ad afferrare la botola ed alzarla, rivelando così il suo interno.
... O almeno, quello che era visibile del suo interno, ovvero niente, dato che vi era solo il buio piú assoluto.
-Waah! Che cos'è questo posto?!- esclamò Aurora, impaurita, mentre Leonora rimase a guardare il vuoto in silenzio per un istante.
-Sei ancora sicurx di voler scendere, Leo?-
-... Sì, adesso scendo, ci vado col coso! Col, come si chiama... Col coso, dai... Ah, sì!-
Con lo stesso sorriso riprese in mano le estremità della botola.
-Ci vado col cazzo!- disse, prima di richiudere.
-Brrrr... già solo quella vista mi ha fatto venire la pelle d'oca!- commentò la ragazza dai capelli blu, ancora tremante per la fifa.
-Ma per me non era neanche una questione di paura, ma come ti orienti là? E poi come fai a sapere quanto era profondo? Non se ne parla proprio!- spiegò invece l'altra, scuotendo la testa.
Si puntò poi un dito contro.
-Ovvio che la tua cuginetta non aveva paura di scendere là sotto, non c'è niente che posso temere! E finchè sei con me, Rorra, anche tu non hai niente da temere!-
-Però... tutta questa cosa mi spaventa, Leo! Siamo su un aereo in mezzo al cielo, come possiamo uscirne?- ammise l'altra, ancora incerta.
-Un modo lo troveremo, magari anche assieme agli altri. Altrimenti se non si trova niente, lo dirotto io l'aereo e ce ne torniamo dritti in Sardegna!-
-Yaaaaaaay!- esclamò allegramente Aurora battendo poi il cinque con entrambe le mani al cugino, prima che quest'ultimo si avviasse verso la porta.
-E adesso usciamo da qua!-
Erano così arrivati allo stesso punto delle stesse coppie.
Ma a quel punto, quando due persone si decidevano ad uscire, cosa succedeva, dove andavano?
Axlx due cuginx accadde la stessa cosa di tutti gli altri, perchè appena unx poggiò la mano sulla maniglia della porta, entrambx si sentirono improvvisamente indebolitx, e questione di poco tempo prima che entrambx cascarono di nuovo a terra privx di sensi.
. . .
𝗢𝗿𝗲 13:30.
Satsuki non aveva neanche ancora aperto gli occhi, ma comunque era già tornata a sentire i rumori attorno a lei.
Piú precisamente, sentiva diverse voci nell'ambiente circostante.
Poco dopo, realizzando di essere ancora sveglia, si rialzò piano con un po' di fatica, ancora un poco stordita, e una volta in piedi abbassò lo sguardo e si mise una mano sulla testa, leggermente dolorante.
-Uhh... Dove mi trovo adesso...-
Alzò lievemente lo sguardo notando che nelle vicinanze in quella stanza dell'aereo, con due porte e delle finestre dove si poteva vedere il cielo, vi erano diverse persone tra i suoi compagni di viaggio, ognuno occupato a parlare con gente diversa.
D'improvviso, la ragazza sentì alle sue spalle un grido che attirò l'attenzione di tutti i presenti oltre a lei.
-WAAAAAAH! QUESTO CHE SIGNIFICA ORA!-
Quel grido, appartenente a Rose, fece girare tutti in sua direzione, e presto tutti capirono cos'era che aveva scatenato quella reazione in lei.
Vicino ad una delle pareti della stanza in cui si trovavano vi era un mobile, piú precisamente una teca in vetro.
Ma vi erano piú dettagli a ciò: questa teca in vetro trasparente aveva un lungo coperchio chiuso con ben nove lucchetti, ma la cosa che piú spiccava all'occhio era l'ordigno rinchiuso nel contenitore, con un timer dallo schermo nero e una scritta rossa che segnava settantuno ore, cinquantanove minuti e dei secondi che stavano diminuendo col passare del tempo.
-Cosa...?- chiese tra se' e se' Satsuki non riuscendo a credere ai suoi occhi, così come anche i suoi compagni: c'era chi si innervosì, chi pareva strabiliato e chi semplicemente spaventato.
Si sentì poi una delle due porte aprirsi e tutti si girarono verso di essa, vedendo così Ylil affacciata ad essa.
-Gentili passeggeri, dopo questa prima prova, è stato necessario introdurre il vostro primo movente.-
"HEY! COS'È QUESTA STRONZATA ADESSO?!" scrisse Shoko a caratteri cubitale, visibilmente infuriata come altri.
Ylil, pur non vedendo il suo messaggio, sapeva che tutti avevano in mente quella domanda, così piegò un braccio per alzare leggermente una mano mentre spiegava.
-Quella che avete davanti agli occhi è una bomba. Avete tre giorni di tempo per commettere un omicidio, è sufficiente che ne avvenga almeno uno per interrompere il timer.
𝗔𝗹𝘁𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗹𝗼𝗱𝗲𝗿𝗮̀, 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗹'𝗮𝗲𝗿𝗲𝗼 𝗲 𝘃𝗼𝗶 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼.-
. . .
BUONGIORNOO :D
Sono tornata a quei tempi in cui per molto tempo non riesco a continuare a scrivere, poi tutto ad un tratto finisco di scrivere in un giorno solo e occasionalmente finisco in orari discutibili.
Tipo ho smesso di scrivere che erano le 3 di notte passate.
Questo capitolo è stato divertente da scrivere, poichè per essere solo un secondo capitolo è stato abbastanza caotico :DD
Per non parlare del prossimo, che è quello del primo omicidio.
:D
Comunque, spero che con questo capitolo vi abbia messo curiosità, e che vi sia piaciuto :D
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