(𝘊𝘩1: 1/5) 𝖣𝗂𝖿𝖿𝖾𝗋𝖾𝗇𝗍 𝗉𝖾𝗈𝗉𝗅𝖾.

. . .

Il silenzio regnava sovrano in quel momento.

In quel tetro corridoio, non si poteva udire anima viva, per eccezione di un solo tipo di rumore.

Il rumore dei passi dellx ragazzx.

Lxi che si stava facendo avanti incamminandosi con passi deciso verso quella stanza.

Questione di pochi minuti e giunse di fronte ad essa, afferrando la maniglia e spingendola per aprire la porta.

Si affacciò all'interno della stanza, trovandoci esattamente ciò che sapeva di trovare.

Lei era lì, seduta su quella sedia, priva di forze.
Le braccia erano interamente poggiate sui braccioli, ai quali le sue mani erano ammanettate.
La testa era lievemente inclinata, gli occhi erano socchiusi e spenti in un'espressione di stanchezza mista alla rassegnazione più totale, e dal naso era uscito del sangue.

Lxi rimase a guardarla, immobile per qualche istante.

-... Quindi è che qui che ti ha portata, huh.-

Fu la prima frase che disse con tono serio, ricevendo come risposta solo dei lievi piagnucoli che in verità andavano avanti da un po', sin da prima che facesse la sua comparsa.

Esitò un attimo, ma poi fece un passo indietro.

-Mi dispiace.-

Man man che faceva altri passi indietro, i lamenti iniziarono a aumentare di volume, e lei lx guardò con la stessa espressione ma ora anche con un leggero velo di disperazione, come in una vana supplica.

-Dovrai rimanere un po' qua.-

Disse con la maniglia in mano, prima di ritirare all'indietro con se' la porta.

. . .

La nube del giorno piú nera
Fu quella che vedo piú rosa
Nell'ultima sera.

-𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗣𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶.

. . .

03/04/2023.
𝗢𝗿𝗲 05:45.

... Ora, cos'è appena stato quello?

Cosa c'entrava?
Non pensiamoci piú.
Anche perchè dobbiamo pensare alla giornata attuale.

Quello era un giorno veramente importante, soprattutto per la giovane.

Lei a quell'ora stava camminando su quel marciapiede deserto trascinando la propria valigia, e si era appena fermata dal proprio cammino per controllare il proprio riflesso in una vetrina là vicino, per assicurarsi che nulla fosse fuori posto.

Eppure, pareva essere ormai completamente in ordine: dai capelli di un colore tra il verde e il grigio, di cui la parte dietro legata, e con sopra un cappellino decorato con dei fiori, agli abiti, composti da un lungo vestito con sopra un cappotto con una cintura, dei collant e degli stivali.

Era lì, pronta per questo nuovo inizio!
𝗦𝗮𝘁𝘀𝘂𝗸𝗶 𝗡𝗶𝗸𝗮𝗶𝗱𝗼𝘂, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗶𝗼𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶𝘀𝘁!

Ma questa giovane talentuosa che ci faceva già sveglia e fuori casa a quell'ora così presto, quando ancora il cielo aveva un colorito alquanto scuro rispetto alle ore successive?

Molto semplice: era diretta verso un aereoporto dove si doveva riunire, poichè selezionata per partecipare ad una vacanza assieme ad altri 17 membri dell'Accademia degli Ultimates.

Le indicazioni sull'invito spiegavano che ad una certa avrebbe dovuto percorrere a piedi la strada per arrivare nel punto d'incontro, cosa che stava facendo dopo aver fatto un tratto di strada nella macchina di sua madre, dopo averla salutata e ascoltato le sue ultime raccomandazioni.

Ah, ma c'è di piú: sua madre quel giorno aveva deciso di donarle una cosa prima di lasciarla andare per il suo viaggio, che ora aveva in una tasca del suo abito.

Decise di ritirarla fuori mentre continuava a camminare: una piccola telecamera, con cui la donna le aveva suggerito di riprendere qualche momento della sua vacanza in modo tale da poterglielo poi mostrare una volta ritornata.

La ragazza non era del tutto convinta di questa idea per qualche motivo, ma... magari avrebbe fatto piacere a sua madre, quindi poteva provare.

E per assicurarsi che funzionasse prima di giunger a destinazione, decise di provare subito, tentando di accendere il dispositivo e far partire una registrazione.

Le ci volle qualche istante, e quando poi si fu assicurata di star riprendendo, si mise a spostare in giro l'oggetto, riprendendo i dintorni.

-Ehm... Mamma, se stai guardando questo, sono Tsuki, e sto andando all'aereoporto.- disse, con tono ben poco convinto delle proprie parole.

In verità, era convinta di poche cose, e tra queste vi era proprio il viaggio che stava per fare: quando aveva ricevuto la lettera era pronta a rifiutare, ma sua madre la aveva convinta ad accettare, poichè era un modo per fare nuove amicizie e per staccare dal proprio lavoro che ultimamente la stava stressando molto.

E quindi ora eccola lì, intenta a continuare a riprendere l'ambiente circostante deserto, prima di continuare a dirigersi verso l'aereoporto.

-È molto presto, infatti ancora non c'è ness oH MIO- -
Deserto ancora per poco, poichè d'improvviso una nuova figura le spuntò di fianco e non fece in tempo ad accorgersene che la aveva accidentalmente colpita in testa con la telecamera.

La nuova comparsa dopo l'impatto si ritrovò seduta a terra e, una volta che Tsuki ebbe realizzato, fece qualche passo per avvicinarsi ad ella e controllare come stesse.

Davanti ai suoi occhi aveva una ragazzina che sembrava avere intorno alla sua stessa età, dai capelli bianchi di media lunghezza a caschetto con sopra due chignon, e gli occhi gialli.
Aveva addosso un vestito bianco e rosso adornato con qualche rosa, alcuni fiocchi e lacci, con sopra uno scialle anch'esso rosso.
Inoltre, era rimasta con lo sguardo basso da dopo la caduta.

-... Uhm... Mi dispiace. Una mano?- domandò la biochimica, porgendo appunto la mano all'altra.

Quest'ultima alzò lo sguardo e, dopo aver esitato un istante, prese la sua mano e la usò per aiutarsi a rialzarsi.

Una volta nuovamente in piedi, si spolverò con una mano l'abito.
-Ora, potrei chiederti il tuo nome...?- domandò Tsuki con tono serio.

Per tutta risposta, la ragazza tirò fuori un quaderno ed una penna, scrisse qualcosa sopra, per poi girare il primo oggetto e mostrarle ciò che aveva scritto, ovvero solo un "𝗔𝘂𝗿𝗼𝗿𝗮.", accennando poi anche un lieve sorriso.

-Ah, Aurora...-
L'altra fece un lieve inchino e ricambiò il piccolo sorriso.
-Sono Satsuki Nikaidou. Ultimate Biochemist, è un piacere fare la tua conoscenza.-

Si rimise poi dritta, e chiese:
-Non è che anche tu, per caso, stai andando verso l'aereoporto?-
Aurora in risposta a ciò si limitò ad annuire.

-Ah, anche io. Tanto vale procedere insieme, no?-
Detto ciò assistette a come la nuova conoscenza riprese tranquillamente a camminare, quindi si decise a seguirla.

Nel frattempo che continuava a camminare, ridiede un'occhiata al foglio dell'invito.
-Dalla mappa che c'è qui sembra ancora un po' distante. Ah, penso dovrò trovare un modo per accorciare questa registrazione. L'aereoporto dovrebbe essere...-

Poggiò un dito su un punto preciso.
-Qui. Ecco, sta scritto, è questo, questo che si chiama... "𝗬𝗹𝗶𝗹 𝗔𝗶𝗿𝗹𝗶𝗻𝗲𝘀".-

. . .

𝗢𝗿𝗲 06:00.

Piú tardi, ecco che la biochimica era finalmente giunta dinanzi all'aereoporto in compagnia della creatrice di peluche: davanti ai suoi occhi si innalzava un edificio con sopra delle giganti lettere che componevano il nome, "Ylil Airlines", appunto.

... Guardandolo bene, Tsuki pensò che le sembrava forse troppo piccolo per essere un aereoporto.
Però decise di non starci troppo a pensare, e di pensare invece a entrare.

Una volta dentro, già nella sala principale, si ritrovò davanti altre 15 persone già dentro, sparse in giro a fare cose diverse.
Molto probabilmente doveva trattarsi del suo gruppo per la vacanza!

Con ancora Aurora di fianco, rialzò la telecamera e la spostò in giro.
-Quindi sono arrivata, come puoi vedere...-

-Oh? Cos'abbiamo qui, dei reporter apposta per noi?- domandò una ragazza che si pose di fronte alla telecamera incuriosita, facendo sussultare leggermente la ragazza dai capelli verdi.
-Ah- no, stavo solo facendo un video ricordo- -

-Non ti agitare!- la rassicurò la ragazza appena conosciuta accennando un sorriso sereno.
Fu a quel punto che Tsuki potè osservarla meglio: ella aveva i capelli di media lunghezza castani con le punte biondo platino e gli occhi marroni.
Indossava un maglione bianco con una giacca lunga a quadri bianchi e marroni, e una gonna marrone con una cintura.

-Anche voi qui per la vacanza per gli Ultimates?- domandò ad entrambe le ultime arrivate.
-Sì, sì, io sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist, piacere. E lei è Aurora.- rispose l'altra facendo un lieve inchino, mentre Aurora non aggiunse altro rimanendo a guardare davanti a se' con lo stesso piccolo sorriso.

-Io sono 𝗡𝗲𝗳𝗲𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗮𝗹𝗶. 𝗡𝗲𝗳𝗳𝗶 va piú che bene.- si presentò a sua volta la ragazza, porgendo la mano dinanzi alle due, e fu solo la biochimica a stringergliela in cenno di saluto.

E fu durante la stretta di mano, che guardando alle spalle di Neffi notò che accanto a lei vi era qualcun altro: piú precisamente un ragazzo, un ragazzo dai capelli azzurri corti e gli occhi blu, di cui uno coperto da una benda.
Aveva indosso una camicia bianca coperta da un maglione beige, dello stesso colore dei pantaloni con cintura.
Ah, e stava osservando la scena che avveniva davanti a se' con aria alquanto disorientata.

Una volta terminata la stretta di mano, Neffi indietreggiò di pochi passi, e a quel punto il misterioso ragazzo le si avvicinò.
-Neffi, aiutami a presentarmi, per favore.- le disse poi con tono educato.

È necessario precisare che, nonostante la storia sia scritta in italiano, la lingua utilizzata dai personaggi per comunicare è l'inglese, cosicchè si possa risolvere il problema della differenza di nazionalità tra gran parte dei partecipanti.

Motivo per cui, quando Tsuki sentì il ragazzo parlare in un italiano perfetto, rimase confusa non avendo capito cosa egli volesse dire, corrugando un attimo le sopracciglia.

A quel punto egli guardò le due e fece per aprir nuovamente bocca, ma nel frattempo Aurora aveva scritto qualcosa velocemente sul suo quaderno e glielo mostrò prima che potesse parlare.
"Scusa, anche tu parli italiano?"
Anch'esso scritto nella medesima lingua.

Leggendo, sgranò gli occhi, sorpreso, nel frattempo.
-Tu... riesci a capirmi? A-anche tu?! Ah, grazie al Cielo! Finalmente qualcuno con cui posso comunicare senza bisogno di traduzioni!-

Che dire, Tsuki era sempre piú spaesata a sentire questi dialoghi, nel mentre che Neffi ridacchiava.

-Buongiorno gentil signore, il mio nome è... 𝗢𝘁𝘁𝗮𝘃𝗶𝗼 𝗣𝗮𝗽𝗮, nella forma piú corta e agevole da pronunciare. Se vi state chiedendo a cosa è dovuta la peculiarità del mio nome, essa è dovuta al fatto che sono un 𝗺𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝘀𝗲 per nascita, erede di due antichi e nobili casate veronesi. Ma non dovete essere così formali con me, ve lo assicuro. Il piacere di conoscervi è tutto mio.- si presentò con cortesia.

Aurora si limitò a presentarsi mostrandogli il foglio dove in precedenza aveva scritto il suo nome, nel mentre che Neffi guardò Tsuki e, intuendo che stesse avendo difficoltà a capire, allargò il proprio sorriso.
-Questo qui è 𝗢𝘁𝘁𝗼!-

Sentendola, Ottavio si voltò a guardarla.
-Otto?- ripetè con una leggera perplessità, al che l'altra sbuffò.
-E questo è Ottaviano.-
-Neffi, davvero, credo tu sappia il mio nome...-
-E questo qui è Ottobre.-
-Ottobre??-
-Ottavio Papa, il papa sfortunatamente non sta per santarellino. Ah, è un marchese e dovresti sempre dargli del "lei" se non vuoi vedere la tua testa rotolar giú.-

-Ohh, ora sì che ho capito... Dì a... Ottavio Papa, che è un piacere anche per me, e che io sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist.- rispose con calma Tsuki.

Prima che la ballerina potesse ribattere, Ottavio le si avvicinò di nuovo.
-Neffi, ricordi se mi hai presentato già a tutti? O se manca qualcuno?-
-Non so, facciamo un giro qua e controlliamo se abbiamo sentito qualcuno. Chissà, magari qualcun altro che parla italiano c'è.- rispose lei con tranquillità.
-Lo spero davvero! È così difficile comunicare da solo con gli altri, sembra che ci sia gente da tutto il mondo e non saprei come fare senza il tuo aiuto.-

Nel mentre che i due se ne andavano altrove per la sala, la biochimica rimasta ancora lì sentì il ragazzo continuare a parlare mentre si allontanava.
-Se ricordo bene... mi pare che abbiamo già parlato con dei polacchi, danesi...-

-Polacchi e danesi...?- si chiese la ragazza tra se' e se', leggermente sorpresa dalla vasta differenza etnica in quel viaggio.

-Parli di me?- domandò d'improvviso una voce molto vicina al suo orecchio appartenente a una persona dietro di lei da chissà quanto.

-iH- -
La ragazza sussultò di nuovo non essendosi accorta della presenza alle sue spalle e si girò, calmandosi vedendo chi era stavolta.

Aveva fatto la sua comparsa unx ragazzx dai lunghi capelli rosa raccolti in una coda, e gli occhi del medesimo colore che non lasciavano trasparire alcuna emozione.
Aveva indosso un maglione blu, dei jeans, e sopra ad essi un grembiule rosa.

-Oh... Perdonami, non ti avevo vistx.-
-Ti ho spaventata? Non era mia attenzione.-
Xlx ragazzx fece poi un lieve inchino, con la stessa aria impassibile.
-Mi chiamo 𝗙𝗿𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗸𝗸𝗲 𝗜𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲𝗻 e sono l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗮𝗸𝗲𝗿.-

-Il p- -
-Ci vediamo in giro.-
Lei fece per presentarsi a sua volta, ma l'altrx si era già rimesso drittx e le aveva detto ciò prima di incamminarsi via con tranquillità.

Ciò lasciò per un momento spiazzata la biochimica, dato il fatto che xlx pasticcierx pareva non aver perso minimamente tempo: tuttavia decise di non darci troppo peso e pensare ora a continuare con le conoscenze.

Fu a quel punto che si voltò, e notò che Aurora non era piú vicino a lei, perciò si guardò intorno alla sua ricerca; non ci mise troppo a ritrovarla, vedendola ora seduta su un divanetto là vicino dove c'erano anche altre persone.

Decise di avvicinarsi e dare meglio un'occhiata, vedendo così meglio le persone sedute lì.

Xlx primx era unx ragazzx dai capelli biondi a caschetto e gli occhi blu, che indossava una camicia bianca con sopra un maglione nero ed un blazer entrambi neri, ed una lunga gonna nera del medesimo colore.

La seconda era una ragazzina dai capelli rosa legati in due folti codini e gli occhi blu, la quale aveva indosso un giacchetto arancione con delle righe blu sulle maniche e un colletto bianco, e sotto dei jeans corti.

Il terzo era un ragazzo dai capelli neri corti e gli occhi rossi, che aveva addosso una camicia bordeaux sotto ad un gilet nero lungo dietro, un papillon nero, pantaloncini neri e in testa un cappello anch'esso nero.

Ora, ripensando a tutte le figure viste fin'ora Tsuki si stava chiedendo che tempo facesse effettivamente lì, perchè aveva visto sia gente con vesti lunghissime sia gente in pantaloncini.

Ma osservando meglio le tre figure, ebbe modo di notare altro, ovvero che xlx primx due stavano chiacchierando tra loro mentre Aurora con il terzo.

...
Oddio, forse non si poteva dire che questi ultimi due stessero chiacchierando, poichè stavano comunicando entrambi scrivendo chi sul quaderno e chi su un tablet.

La ragazzina dai capelli rosa presto notò Tsuki e le fece cenno di avvicinarsi, sorridendo, e lei così fece.

-Salve a tutti voi.- li salutò lei una volta abbastanza vicina.
-Salve.- ricambiò il saluto xlx ragazzx con un lieve sorriso.
-Ciaooo!- esclamò la ragazza, mentre il ragazzo si limitò a guardarla in silenzio.

-Sono Satsuki Nikaidou, l'Ultimate Biochemist.-
-Il mio nome è 𝗪𝗹𝗼𝗱𝘇𝗶𝘀𝗹𝗮𝘄 𝗠𝗮𝘇𝘂𝗿 ed ho diciannove anni.- si fece avanti xlx primx con un leggero inchino.

-Io sono 𝗖𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮 𝗡𝗮𝗸𝗮𝗺𝘂𝗿𝗮, 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗟𝗶𝗮𝗿! In pratica, sono una che vi dice storie, che non vi dice che sono storie!- si presentò poi la seconda ridacchiando.

Il terzo si limitò a girare il proprio tablet in modo da mostrarle cosa c'era su di esso, ovvero un disegnino raffigurante se' stesso con sopra scritte diverse informazioni, come "𝗦𝗵𝗶𝗴𝗲𝗼 𝗛𝗮𝘆𝗮𝘀𝗵𝗶", "17 anni", e "𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗙𝗶𝗿𝗲 𝗘𝗮𝘁𝗲𝗿 presso il 𝗡𝗶𝗸𝗸𝗼̄ 𝗖𝗶𝗿𝗰𝘂𝘀".

-È un piacere fare la vostra conoscenza. Spero che questa vacanza possa essere una buona e riproduttiva vacanza per tutti noi.- disse loro Tsuki.

-Lo penso anch'io. Per questo volevo aggiungervi che sono conosciutx come 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹 𝗟𝗮𝘄𝘆𝗲𝗿, ma per voi sono semplicemente 𝗟𝗼𝗱𝗱𝘆. Al diavolo onorificenze e formalità, se per una volta posso stare fra i miei coetanei che sia in un ambiente tranquillo e amichevole, no? È un piacere conoscervi tutti.- spiegò Wlodzislaw.

-Ohh, anch'io la penso allo stesso modo vostro! Io sono felicissima di questo viaggio, una delle tante opportunità che l'essere Ultimate mi ha dato! Certo, mi mancheranno i miei genitori, ma sono certa che diventeremo tutti grandiiiissimi amici!- disse invece Cassandra allegramente, spalancando anche le braccia, mentre Shigeo e Aurora si limitarono ad annuire alle loro parole sorridendo lievemente.

Ah, era ben evidente che lì stavano già iniziando a socializzare e a conoscersi a vicenda, cosa fondamentale per il viaggio.

La ragazza si guardò intorno nuovamente, e presto si rese conto che a pochi passi di lì vi erano altre persone che stavano parlando tra loro, ma questa pareva una scena molto meno serena di quella a cui aveva assistito sul divanetto.

Vi era una ragazza dai capelli biondi di media lunghezza di cui quelli di dietro legati da un fiocco, e gli occhi blu, che indossava un lungo abito a palloncino molto simile a quello della biochimica, dai colori blu, bianco e nero.

Ella stava parlando con unx ragazzx dai capelli corti biondo platino e gli occhi viola, che aveva indosso una camicia beige a maniche corte leggermente sbottonata sopra e messa dentro a dei pantaloni neri con cintura.

Assistendo alla conversazione, potè notare che la ragazza parlava con un'espressione apparentemente preoccupata in viso, mentre l'altrx la ascoltava con aria seria.

Decise quindi di avvicinarsi un poco per poter capire meglio cosa fosse successo, e prestò iniziò a udire la loro conversazione.

-Che strano, lo avevo in tasca fino ad adesso...- mormorò la ragazza, pensierosa.
-Allora dev'essere di sicuro qui, quindi non ti preoccupare, non sarà difficile ritrovarlo.- la rassicurò xlx ragazzx con tono calmo.

-È che non capisco come possa essere successo, forse... mi è caduto? Ma come ho potuto lasciare che accadesse? Oh, ho tutti i documenti lì, come posso partire senza?-
-Non partirai senza, perchè lo ritroverai prima che partiamo, andrà tutto bene.-

Il ragazzo distolse lo sguardo altrove, riflettendo, per un caso proprio in direzione della ragazza dai capelli verdi.
-Forse puoi provare a chiedere aiuto a qualcuno...-
Dopodichè alzò lo sguardo.
-... Ecco, guarda, per esempio, c'è quella ragazza lì, puoi chiedere a lei.-

Tsuki si sentì presa in causa, anche quando poi l'altra la notò e le si avvicinò.
-Scusami, posso chiederti un aiuto, per favore?- le domandò poi.

-Ah, certo, dimmi pure, cercheró di aiutarla come posso. Sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist, piacere.-
-Ah, giusto, dovrei dirti il mio nome, scusami- sono 𝗥𝗼𝘀𝗲 𝗥𝗲𝗶𝗱, ho sedici anni.-

-Io invece sono 𝗗𝗮𝗸𝘁𝗵𝗮𝗿𝗶. 𝗗𝗮𝗸𝘁𝗵𝗮𝗿𝗶 𝗡𝗲𝘂𝗿, per completo.- si presentò a sua volta l'altro.

-È un piacere conoscervi entrambi. Dunque... qual è il problema da risolvere?- domandò la biochimica.

-Ecco, non so come sia successo, ma ho perso il mio portafogli e non so piú dove sia.- spiegò Rose.

-Sicuramente è qui, quindi abbiamo pensato che la cosa migliore da fare fosse chiedere in giro.- aggiunse Dakthari.

La ragazza annuì ascoltando la spiegazione dexlx due, e nel mentre intravide qualcosa con la coda nell'occhio dietro di loro, così spostò un attimo lo sguardo, distratta da ciò che aveva intravisto.

-Ti è capitato di vederlo? È un portafogli blu...- le chiese la bionda, nel mentre che lei pareva leggermente perplessa da ciò che stava vedendo.

Infatti, aveva avuto modo di notare che dietro ad una colonna là vicino, vi era un ragazzino, seminascosto appunto dietro all'oggetto.

Un ragazzino dai capelli biondi a caschetto e gli occhi blu, che indossava quella che sembrava essere un'elegante uniforme azzurra con dei dettagli in bianco e oro, ma che pareva essere larga per lui.

Egli era appunto in parte nascosto dietro la colonna e si affacciava leggermente per guardare davanti a se' con aria quasi impaurita.

-Ecco... mi dispiace dovervi deludere, ma non ho visto nessun... portafogli, nè tantomeno uno blu di preciso...- spiegò lei nel mentre che non staccava gli occhi di dosso dal ragazzo misterioso.

Quest'ultimo nel mentre portò una mano visibile dalla parte opposta, come se volesse prendere qualcosa dietro alla colonna, e a notare ciò Tsuki si sporse leggermente di lato nel tentativo di scorgere qualcosa che al momento non gli era visibile.

L'altro sentendosi osservato parve piú impaurito di prima e tentò di nascondersi un poco di piú dietro alla colonna.

-Tutto bene?- domandò d'improvviso Dakthari.
-Uhm, sì, va tutto bene, mi era solo sembrato di vedere qualcosa di... strano...- rispose Tsuki non del tutto convinta.

Nel frattempo il ragazzo da dietro la colonna cercò di spostarsi ancora di qualche altro passo, quando ad un tratto sentì sfiorare leggermente qualcuno di lato a se', così decide di voltare lo sguardo verso di esso, incuriosito.

La sua faccia era indescrivibile quando si ritrovò vicino un individuo dall'identità ignota poichè molto coperto da diversi indumenti, tra cui una maglia bianca, una lunga gonna rossa con una linea bianca, una sottoveste a maniche lunghe nere, guanti senza dita neri, diversi gioielli, un mantello bianco con un cappuccio che gli copriva la testa, ma soprattutto la cosa che piú risaltava all'occhio, una maschera bianca in faccia con un largo sorriso, la bocca e gli occhi neri, le guance blu, il naso rosso e le ciglia gialle.

-Heylà!- lo salutò la figura allegramente, al che a lui scappò un mugulio mentre sussultò impanicato, e a causa di ciò qualcosa gli cadde dalla tasca e lui a sua volta inciampò e si ritrovò seduto a terra.

Allertatx dal trambusto, xlx altrx tre si avvicinarono per controllare che cos'era successo, e quando si ritrovarono davanti la scena con la figura mascherata e il ragazzino seduto a terra ancora terrorizzato, erano a dir poco perplessx.

-Cosa... Cos'è successo qui?- domandò Tsuki, nel mentre che Dakthari invece si avvicinò al biondo e si chinò leggermente davanti a lui.

-Hey. Ti sei fatto male?- gli domandò infatti.
-... N... N-no...- mormorò lui, esitante.
-Stai tranquillo, non voglio farti del male.- gli disse lxi percependo il suo timore, porgendogli poi la mano per aiutarlo.

Una volta che il più piccolo ebbe preso la sua mano aiutandosi a rialzarsi.
-Eeeeh? Ti sei messo paura per me? Suvvia, non ce n'è alcun motivo!- disse la figura mascherata.

-Voi due chi siete...?- domandò la pittrice.
-Mi sono già presentata? Non credo di essermi già presentata... Oh, beh, piacere! Io sono 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗼𝗿𝗰𝘂, 𝗦𝗮𝗹𝘁𝗶𝗺𝗯𝗮𝗻𝗰𝗼 e 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝗲𝗱𝗿𝗶𝗰𝗼. Ma chiamatemi pure 𝗟𝗲𝗼.-
Fece poi un inchino sollevando la gonna e incrociando le gambe.
-Perdonate la maschera, ma fa parte del costume, non posso non metterla! Mangeresti mai un panino senza il condimento interno? O le patatine senza la salsa? Ecco! Senza la maschera perde un minimo di 10 punti in "slayness"!-

-M-mi chiamo 𝗧𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻 𝗪-𝗪𝗼𝘇𝗻𝗶𝗮𝗸...- si limitò a dire invece il ragazzino, guardandosi intorno con aria ansiosa.

-Piacere a vo... oh!-
Rose fece per rispondere loro, ma d'improvviso si interruppe e parve enormemente meravigliata guardando in un punto preciso, attirando la curiosità dexlx altrx presentx.

Indicò un punto sul pavimento vicino alla colonna, dove si trovava per terra un oggetto.
-È il mio portafogli quello!-

-Vedi? Te lo avevo detto che lo avresti trovato, adesso è tutto apposto.- le disse Dakthari accennando un sorriso mentre lei andava a riprenderselo.

A vedere ciò, la biochimica rimase a riflettere un attimo, poi diede un attimo un'occhiata a Tristan, il quale quando notò di essere osservato spostò lentamente gli occhi altrove con aria sempre piú ansiosa.

Fatto sta che la ragazza pensò di lasciar stare per adesso e non pensarci troppo, e concentrarsi invece sulle persone che mancavano da conoscere.

Spostò lo sguardo altrove, e vide a pochi metri di distanza un ragazzo dai capelli viola con alcune ciocche blu e gli occhi gialli, il quale aveva indosso un maglione a righe nere e rosse e pantaloni neri.

Si trovava in piedi intento a fare niente, oltre che fissare il vuoto.
A vederlo bene, a Tsuki pareva avere un'aria quasi... persa? Assente?

Decise quindi di avvicinarsi e farsi avanti.
-Chiedo scusa- è tutto apposto?- domandò, considerando anche il fatto che non era la prima volta da quando aveva messo piede lì che qualcuno aveva un problema da risolvere.

L'altro ci mise un po' a reagire, e quando finalmente lo fece non spostò lo sguardo dal vuoto, limitandosi solo a rispondere senza guardarla.
-... Sì. È tutto apposto.-

-Capisco. Beh, allora, semmai dovessero esserci problemi, posso essere d'aiuto, considerando che condivideremo questo viaggio assieme- sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist.-

-Uh. Piacere, 𝗪𝗶𝗹𝗵𝗲𝗹𝗺 𝗧𝗿𝘂𝗺𝗯𝗮𝘂𝗲𝗿.- disse semplicemente il ragazzo per tutta risposta, rimanendo poi in silenzio per qualche altro istante.
-... Ah. E sono l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗮𝗿𝗮𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹 𝗗𝗲𝘁𝗲𝗰𝘁𝗶𝘃𝗲.-

-È un piacere conoscerti, W...-
La biochimica si interruppe da sola prima di finire la propria frase perchè vide come un'altra figura si stesse avvicinando a loro, così si distraè dalla conversazione per scrutarla meglio e capire chi fosse.

A loro si stava avvicinando una ragazzina dai lunghi capelli biondi con le punte sfumate di rosa legati in due codini e gli occhi rossa, che aveva indosso un kimono rosa decorato con diversi dettagli come fiocchi e fiori e con una borsa bianca a forma di coniglio, e che mentre si avvicinava sorrideva, ma allo stesso tempo pareva essere un po' tesa.

-Buongiorno...?- provò a salutarla la ragazza dai capelli verdi anche se incerta vedendo lo stato d'animo anch'esso incerto che mostrava la ragazza, mentre Wilhelm si limitò a girarsi a guardarla senza dire niente.

-Kon'nichiwa! Sono 𝗔𝗸𝗮𝗺𝗼𝗿𝗶 𝗔𝗸𝗮𝗿𝗶, 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗡𝗶𝗵𝗼𝗻-𝗕𝘂𝘆𝗼̄ 𝗗𝗮𝗻𝗰𝗲𝗿, piacere di conoscervi! E... uhm...-
Fece una breve pausa di silenzio, prima di aggiungere:
-... Mi piacciono molto i budini! Uh- non so perchè l'abbia detto... non è così importante... ahahah...-

Fece poi per fare un lieve inchino ma così la borsa le cadde dalla spalla e le cascò a terra.

Realizzando ciò, divenne rossa in viso per la vergogna e fece subito per chinarsi e raccoglierla, ma Tsuki fu piú veloce raccogliendola e porgendogliela.
-Ah... grazie, ahah...!- rispose l'altra sorridendo, anche se ancora imbarazzata.

-Di nulla. Procede tutto bene prima di questa partenza?-
-Oh, sì, assolutamente! L'unica cosa... ecco... Dovrebbe esserci un bagno in questa sala, ma al momento ancora non l'ho trovato!- spiegò lei.

-... Ah... non so dove sia.- si limitò a rispondere Wilhelm, con la stessa espressione che aveva sin dall'inizio.
-Ah sì, io sì: è da quella parte.- rispose invece Tsuki, indicando in un punto ben preciso dove era ben visibile una porta.

-Ti ringrazio...!- rispose Akari, per poi avviarsi presumabilmente in tranquillità verso la porta.

Una volta che poco dopo fu lì davanti, poggiò una mano sulla maniglia e la abbassò per poter tirare la porta e aprire.

Una volta che ebbe spalancato la porta, chi poteva guardarla in viso poteva notare come aveva completamente cambiato espressione, sgranando gli occhi in un'espressione incredula.

Subito dopo si poterono sentire due brevi grida, che attirarono l'attenzione dei due piú vicini alla porta, ovvero sempre la biochimica e il detective del paranormale, i quali si avvicinarono per controllare, la prima un poco piú allarmata dell'altra.

-Che succede q-... Ah??- una volta là davanti, la ragazza parve leggermente sorpresa a vedere la scena alla porta del bagno.

All'interno della stanza, vicinissima alla porta, vi era una ragazza davanti al lavandino, presumabilmente intenta a lavarsi il viso fino a poco prima, una ragazza dalla pelle leggermente scura, i capelli di media lunghezza blu e gli occhi marroni.
Ma la cosa che piú saltava all'occhio, era che aveva gli stessi abiti con cui era stata vista in precedenza Leonora, e anche la stessa maschera dagli occhi e la bocca neri poggiata a metà della testa.

Vi erano stati d'animo diversi in quel momento oltre a quella di Tsuki: la ragazza aveva gli occhi sgranati ed era rimasta come pietrificata, Akari pareva essere ancora impaurita, Wilhelm rimase completamente indifferente e guardò la scena davanti a se' sbattendo solo una volta le palpebre e non cambiando espressione.

Presto un'altra persona si avvicinò al gruppo, ed era Leonora stessa.

-Accidenti, 𝗥𝗼𝗿𝗿𝗮! Ci siamo fatte scoprire!- disse quest'ultimx.
-Non dovevo lasciare che succedesse, soprattutto non così presto, 𝗟𝗲𝗼, argh!- si lamentò l'altra ragazza.

-... Posso chiedere perchè siete vestitx uguali?- domandò la biochimica.

Fu a quel punto che Leonora si tolse a sua volta la maschera, mostrando il suo viso: aveva anche lei la pelle leggermente scura, e aveva i capelli castani mossi di media lunghezza e gli occhi marroni.

-Perchè siamo entrambi 𝘀𝗮𝗹𝘁𝗶𝗺𝗯𝗮𝗻𝗰𝗵𝗶, questa è mia cugina, 𝗔𝘂𝗿𝗼𝗿𝗮!- spiegò poi.
-Eheh... piacere!- salutò poi Aurora con un sorriso.

-Oh... ora capisco... è un piacere conoscervi.-
-P-piacere!- salutò anche Akari tornando a sorridere, anche se non sembrava del tutto tranquilla ancora.
-Piacere...- disse anche Wilhelm.

D'improvviso, ci fu qualcosa che fu possibile udire per tutti i presenti.

Tutto ad un tratto, da degli altoparlanti attaccati al muro si potè sentire un annuncio.

-I gentili passeggeri sono pregati di avviarsi nel corridoio per raggiungere il loro aereo che li sta attendendo.-

Tutti rimasero in silenzio per ascoltare l'annuncio e, quando fu finito, dal trambusto generale si potè percepire l'entusiasmo dei partecipanti.

Finalmente era ora di andare!

Così ognuno riprese i propri bagagli e, in gruppo, fecero come richiesto e iniziarono a incamminarsi lungo il corridoio.

A Tsuki dispiaceva che ancora mancava qualche persona con cui non aveva parlato, ma va beh, oramai era ora di andare.
E poi, avrebbe avuto tempo dopo!

Tuttavia, mentre camminava trascinando la sua valigia, ecco che sentì qualcun altro approcciarla picchiettando da dietro un dito sulla sua spalla.

Non fermandosi, si girò comunque per vedere che fosse, ritrovandosi così davanti una ragazza dai lunghi capelli rosa legati in due codini e gli occhi del medesimo colore.
Aveva indosso un vestito che le scopriva le spalle, nero a maniche lunghe, con la parte superiore bianca ed un fiocco dello stesso colore, e delle parigine bianche.

Inoltre, ebbe modo di notare di come la stesse guardando con un sorriso e con un foglio tra le mani, sulla quale vi era scritta una frase.

"Che bel vestito! You ate girl!"

L'altra parve rimanere leggermente sorpresa, come se non si aspettasse ciò.
-Ah, uhm... grazie... mi piace anche il tuo...- rispose quindi, per poi fare una breve pausa e aggiungere:
-Non mi risulta che ci siamo già conosciute, io sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist, tu saresti...?-

Velocemente la ragazza scrisse altro su quel foglio.
"Io sono 𝗦𝗵𝗼𝗸𝗼 𝗦𝗮𝗶𝘁𝗼𝘂! 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗠𝗶𝗺𝗲!"

-È un piacere conoscerti, Shoko.-
Ben presto, si ritrovò di nuovo a farsi mostrare il foglio, poichè Shoko pareva avere altro da comunicarle.

"Quindi! Quel vestito dove lo hai preso?"

La biochimica fece per aprire bocca e rispondere.

-PIACERE! PIACERE!-

Ancora prima che ci riuscisse sentì all'improvviso una voce al suo fianco molto alta e improvvisa, che la fece sussultare leggermente e voltare dall'altro lato.

Vide così saltellare allegramente verso di lei un ragazzo dai lunghi capelli castani con delle ciocche viola e blu e gli occhi marroni.
Aveva una camicia bianca sotto ad una lunga giacca viola con le tasche rosse, guanti rossi, pantaloni arancioni e scarpe verdi con un leggero tacco.

Una volta abbastanza vicino, strinse energicamente la mano alla ragazza dai capelli verdi, mentre l'altra assisteva al tutto.

-IO SONO 𝗥𝗔𝗜𝗗𝗘𝗡 𝗛𝗔𝗥𝗔𝗗𝗔, TU???-

-Uhm, io sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist, è un piacere conoscerti, R- -
-Uh, CHE BEL NOME, io adoro il mio nome... A te piace il teatro? Il cinema? La tv? SAI... Sono l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗦𝗲𝘁 𝗗𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻𝗲𝗿, sì uno scenografo, ho collaborato alla realizzazione di molti spettacoli, sono sempre impegnato ed è un miracolo che sia riuscito a venire qui, curiosa? Aspetta che ti faccio un elenco...-

Tsuki continuava ad ascoltare il ragazzo che continuava a parlarle ininterrottamente, quando a quel punto Shoko rientrò nella conversazione mostrando nuovamente il proprio foglio con un'altra scritta.

"Hey, ci stavo parlando io con this girl!"

-Eh? E tu chi sei, cosa vuoi? Ormai le stavo illustrando tutte le mie collaborazioni!- ribattè il ragazzo poggiando anche una mano sulla spalla della biochimica, la quale era incerta su come fare ora che era in quella situazione.
-Vorresti anche tu essere così tanto ricercata come me, vero?-

"Ma "ricercato" nel senso che quelle scarpe che hai sono talmente brutte da essere illegali??"

Continuò lei a scrivere per tutta risposta.

In tutto ciò Tsuki si trovava in mezzo ai due che bisticciavano, e continuava a spostare lo sguardo da uno all'altra, incerta su come fare per fermarli o uscirne.

-HEY! Cosa ne sai tu di stile per dirmi questo? Pensi di capirne piú di me? NO PERCHÈ ADESSO TI FACCIO SUBITO CAMBIARE IDEA- -

I due persino interruppero il loro cammino per continuare a discutere, ma non poterono continuare poichè qualcuno sbattè accidentalmente contro di loro da dietro.

-Uff, che diamine vi fermate a fare mentre camminate...- borbottò la persona fermatasi dietro di loro, attirando l'attenzione dei tre.

Davanti ai loro occhi avevano un ragazzo dai lunghi capelli celesti e gli occhi blu, che indossava una camicia bianca dentro a dei pantaloni beige con cintura ed una lunga e larga giacca nera.

Rendendosi conto che quel ragazzo era l'unico che non aveva ancora conosciuto, la biochimica pensò di approfittarne sia per sapere anche il suo nome sia per evitare che iniziassero altri bisticci.

-Chiedo scusa per la fermata improvvisa- sono Satsuki Nikaidou, Ultimate Biochemist. Tu sei...?-

Sentendola, il ragazzo mostrò un dolce sorriso.
-Salve.- la salutò con tono mite, per poi prenderle la mano.
-Io sono 𝗕𝗹𝗮𝗶𝗿, 𝗕𝗹𝗮𝗶𝗿 𝗧𝘂𝗿𝗻𝗲𝗿, 𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗩𝗶𝗼𝗹𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁. Immagino tu abbia sentito parlare di me, no?-

-Il p- -
-Mi dispiace molto, ma credo che dovrai attendere un attimo! PERCHÈ SAI, io stavo giusto per illustrare l'elenco delle mie piú celebri collaborazioni!- si lamentò Raiden.

-Ugh, che piattola, non vedi che sto cercando di fare una nuova conoscenza...?- rispose Blair, dando una leggera occhiataccia all'altro.

"Girl, in origine le stavo parlando io, poi me la avete rubata!"

-"Girl"? Come, scusa? Ti sembro forse una ragazza? Mi stai offendendo per caso??- ribattè sempre il violinista sempre piú irritato leggendo ciò che Shoko aveva scritto ora per loro.

E fu così che ora furono in tre a mettersi a litigare, davanti agli occhi alquanto interdetti di Tsuki.

Ella rimase a osservare la scena per qualche istante, fino a che, vedendo come i tre fossero completamente concentrati nella lite, esitò un attimo prima di continuare il proprio cammino, considerando anche che per fermarsi erano rimasti indietro ed il resto del gruppo si stava facendo forse un po' troppo lontano.

Ovvio che il gruppo non si fece interrompere da questa breve altercazione, e continuarono per la propria strada.

Dopo qualche minuto ancora, giunsero dinanzi ad una porta aperta, e uscirono da lì: a quel punto si ritrovarono al di fuori dell'aereoporto, e a una decina di metri di distanza ecco che lo videro lì ad attenderli!

Il loro aereo!

Già dall'esterno si poteva vedere quanto fosse enorme, sembrava così spazioso!

... Da una parte a Tsuki pareva strano, un aereo così grande per un aereoporto così piccolo.

Ma ora non c'era tempo per pensarci: dovevano raggiungere le scale che li avrebbero condotti verso l'aereo, per iniziare già ora la loro vacanza!

Ben presto arrivarono anche alle scale, le salirono, ed ecco che si ritrovarono all'interno: era proprio spazioso come sembrava da fuori!

All'entrata si trovarono nella sala con tutti i posti, ma sembrava proprio che ci fosse molto di piú da scoprire oltre a quella stanza!

Ora però, bisogna solo pensare a sedersi, ognuno si sedette in un posto a piacere: Stsuki si sedette in un posto tra le prime file, e ben presto venne raggiunta da Aurora M. che prese posto nella stessa fila.

Quando tutti si furono messi a sedere, si sentì un annuncio da degli altoparlanti.

-Gentili clienti, vi ringraziamo per aver scelto Ylil Airlines per il vostro viaggio di vacanze. Vi informiamo che il viaggio durerà un po' e che per questo ci sono molti posti che potrete visitare nel vostro tempo libero qui. Non adesso, però; adesso è necessario che vi allacciate le cinture poichè stiamo per partire. Vi auguriamo buon viaggio.-

La voce dell'annuncio era una voce femminile e una voce molto calma e soprattutto delicata, quasi dolce.

Questione di pochi istanti, e poi ad un tratto i ragazzi iniziarono a sentire, e anche a vedere dai finestrini, che l'aereo aveva iniziato a muoversi lentamente sulla strada.

Questione di pochi minuti e, con grande emozione, poterono vedere il veicolo lentamente sollevarsi dal terreno, fino a che non poggiava piú le proprie rotelle su di esso, e fino a che non aveva definitivamente preso il volo.

Quando si era stabilito che avessero ormai preso quota da un po', gran parte del gruppo potè iniziare a godersi il viaggio, chi per se' e chi con gli altri, continuando a chiacchierare.

Era così che era iniziato il loro viaggio!

Dai loro finestrini potevano ammirare il cielo nel quale si ritrovavano ora!

Potevano anche vedere il paesaggio sottostante, che si faceva sempre piú piccolo, e che occasionalmente veniva oscurato da delle nuvole che attraversavano.

Che vista!

Tsuki stava nuovamente utilizzando la propria telecamera per riprendere il panorama dal vetro, pensando che ciò fosse una bella cosa da mostrare in seguito a sua madre, quando decise di dare un attimo un'occhiata alla passeggera che aveva vicino.

Ebbe così modo di vedere che ella aveva ora tra le braccia un peluche che aveva tirato fuori dallo zaino: piú precisamente, un orsacchiotto bianco con dei dettagli lilla, come l'interno delle orecchie e delle zampe, il naso, il muso, una luna del medesimo colore sul pancino, e delle stelline gialle sulle guance.

-... È carino quel pupazzo.- volle commentare osservandolo, cosicchè Aurora, dopo essersi voltata a guardarla, scrisse qualcosa sul proprio quaderno, ovvero un semplice "Grazie.".

Passarono così qualche altro minuto in tranquillità, godendosi quel volo.

Fu così che, nel bel mezzo della tranquillità, le luci sul soffitto si spensero per meno di un secondo per poi riaccendersi subito dopo.

Nonostante fosse una cosa durata veramente pochissimo, non per questo il gruppo non se ne accorse, eccome se se ne accorse, infatti questo attirò l'attenzione di tutti.

Vi era chi si fece domande e chi si limitò a guardare sopra di se' con aria perplessa.

-... Cos'è stato?- domandò Tsuki tra se' e se'.

-Non vi spaventate, era solo una luce, ed è stata solo una cosa di un attimo.- disse Dakthari dal proprio posto con tono calmo, parlando a tutti.

Il fatto è che poi accadde di nuovo la stessa identica cosa, sempre con la stessa durata, e questo turbò piú di qualcuno.

-Uhm- io ve lo dico, questo non mi pare un buon segno! Già avevo qualche sospetto sulle funzionalità di questo aereo quando ho letto che il viaggio era gratuito- ma ora ancora di piú!- disse Raiden, agitato.

-Macchè! Mica può succedere qualcosa all'aereo solo per delle luci! Sono certa che è una cosa che si può sistemare suuuubito!- ribattè invece Cassandra, apparentemente piú ottimista.

Si sentì poi qualcuno fare un poco di rumore per fare chissà cosa, da una di quelle rumorose file di sedili con cinture.

-Uh, è strano.- disse poi Wilhelm cessando i rumori.
-Non riesco a togliere la cintura.-

Si susseguirono poi altri rumori simili sparsi in giro per la sala.

-Neanche io!!- esclamò poi Aurora P.

-Oddio, neanche io...!- mormorò Rose con un filo di voce.

-S-sono incastrata...- disse Akari con un filo di voce.

Questo generò più confusione, perchè piú persone si resero conto di non poter uscire dai propri posti.

C'erano persone confuse, spaventate, e arrabbiate, in tutto il posto.

𝗪𝗼𝗼𝗼𝗼𝘀𝗵.

Con quel rumore che cessò brevemente e facendosi sempre più basso, come il suono di notifica che fa una batteria che si sta per scaricare, le luci si spensero nuovamente.

E a quel punto scappò anche qualche urlo, nel trambusto generale.

Poi tutto cessò quando si sentì un altro annuncio partire dagli altoparlanti.

-Gentili passeggeri...-

Intravidero poi una luce farsi sempre più grande dinanzi a loro, e capirono che essa proveniva dalla sala di controllo, la cui porta si stava aprendo lentamente, e l'unica cosa a impedire di far uscire del tutto la luce era una silhouette immobile dinanzi alla porta.

Si sentì nuovamente la voce dell'annuncio, ma stavolta non dagli altoparlanti, ma da davanti a loro.

-... Abbiamo una comunicazione da fare.-

Dinanzi agli occhi confusi e impauriti dei presenti, la figura iniziò a fare qualche passo in avanti, fino a che non fu dinanzi a loro, ora ben piú visibile.

Osservandola bene, si poteva notare come avesse l'aspetto di una ragazza dai lunghi capelli ondulati grigi e gli occhi di un fucsia scuro.
Indossava un abito lungo a maniche lunghe di colore viola scuro, con un cappuccio sulla testa.

In viso non sembrava felice, ma non sembrava neanche triste, forse più priva di energie.

-E tu chi sei??- domandò Leonora.

-... Io sono 𝗬𝗹𝗶𝗹.- fu l'immediata risposta della figura, con lo stesso tono calmo degli annunci.

-Perchè siamo incastrati qui, che sta succedendo, eh?!- disse Blair, iniziando a spazientirsi, da qualche fila dietro.

Sentendo il lato da cui proveniva la voce, "Ylil" voltò la testa verso di esso, pur non guardando verso le file dietro, ma verso quella davanti a tutte.
-Per far sì che siate tutti presenti mentre chiarirò ogni vostro dubbio.- spiegò poi.

-Hey, io sono qua dietro! Perchè non mi guardi mentre mi rispondi?!- esclamò il violinista, spazientito definitivamente.

-𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘃𝗲𝗱𝗼.-

Questa risposta fece calare il silenzio per qualche attimo, come se nessuno si aspettasse tale risposta.

-... Tu... non ci vedi? E allora cosa ci facevi nella sala di controllo?- chiese Neffi, seria.

-Questo aereo è di tecnologia avanzata, si guida da solo.- continuò a spiegare la ragazza.

Spostò poi la testa altrove.
-Pur non vedendovi, riconosco le vostre voci perchè riconosco chi siete, sapendo tutto di voi.-

-Aspetta... Ti chiami come la compagnia dell'aereoporto. Cosa sei quindi, una specie di mascotte della compagnia che ha organizzato questa vacanza?- chiese Loddy.

-Circa.-
La ragazza dai capelli grigi fece una breve pausa di silenzio.
-Tuttavia devo ammettervi che, non so quanto questa si possa considerare una vacanza. È piú un'occasione per riflettere.-

Rivolse di nuovo lo sguardo in avanti.
-Siete stati tutti riuniti qui perchè ognuno di voi ha dei comportamenti che non valorizzano la vostra vita, anzi, la trascurano.-

Procedette.
-Motivo per cui, questo 𝗸𝗶𝗹𝗹𝗶𝗻𝗴 𝗴𝗮𝗺𝗲 dovrebbe aiutarvi ad apprezzarla di piú.-

Fu quella frase che fece sfociare definitivamente la sala nel caos, poichè quasi tutti iniziarono a discutere tra loro facendosi domande a cui non riuscivano a darsi una spiegazione.

-Spiegherò meglio: siete qui, intrappolati in mezzo al cielo, senza connessione sui vostri dispositivi e senza possibilità di andarvene... tranne ad una condizione, ovvero di assassinare uno dei vostri compagni senza farvi scoprire fino alla fine del processo che si terrà dopo qualsiasi morte.-

Questa spiegazione non soddisfò i presenti, anzi, generò ancora piú disordine nell'aria.

Tra il caos generale, Tsuki tentò di mantenere la calma e fece un colpo di tosse.
-Se mi è permesso, vorrei farvi notare una cosa... La supposta vacanza sarebbe dovuta durare solamente una settimana, no? Questo vuol dire che se non torneremo al termine del tempo prestabilito, le persone accanto a noi si preoccuperanno... e sicuramente finiranno per contattare le autorità. Di solito non mi piace fare leva su ciò, ma siamo Ultimates! Le, uhm, speranze del futuro o quello che è- faranno probabilmente di tutto per trovarci e riportarci sani e salvi a casa. Perciò, tutto ciò... mi sembra solamente un piano fallito in partenza. Tralasciando l'intera premessa idiota di omicidi bla bla bla. Non credo abbia bisogno di spiegare perchè quella parte sia assurda sotto ogni punto di vista.- spiegò poi, seria.

Aurora M. nel frattempo parve impaurita, stringendo forte a se' il proprio orsacchiotto.

Ottavio e Neffi, seduti vicini, parevano starsi bisbigliando qualcosa a vicenda, il primo sembrava piú confuso e l'altra piú tesa, fino a che quest'ultima non fece per prendere l'altro per il polso e slacciare la propria cintura per alzarsi, invano.

Da quando aveva realizzato, Tristan pareva terrorizzato, e rimaneva con la bocca semiaperta e gli occhi sgranati facendo cenno di no con la testa.
-N-no, non può essere...-

-Non- non è possibile! Non può costringerci a farlo, vero?- esclamò Aurora P. sorpresa, mentre Leonora seduta al suo fianco rimaneva a testa bassa con gli occhi sbarrati, ma allo stesso tempo con l'aria di qualcuno che sta cercando di ragionare.

-Non potete fare una cosa simile! Nessuno qui ha fatto niente per meritare questo. Cosa volete? Potere? Soldi? Posso- posso pagare! Farò qualsiasi cosa, quindi... quindi evitate questa pazzia, vi prego.- cercò Dakthari di dissuadere la ragazza che aveva appena dato loro quella notizia, cercando poi di sganciare la propria cintura, fallendo e quindi rassegnandosi.
-State condannando delle persone innocenti... come si può essere così crudeli?-

-Ahahah, bello scherzo.- commentò Raiden inizialmente, sorridendo.
Notando poco dopo come tutti erano ancora nel panico e Ylil rimaneva a guardarli immobile con la stessa espressione non sorridente, smise anche lui di sorridere.
-... È uno scherzo, vero? ... No. Non è possibile... Non è possibile, è tutto uno scherzo, uno scherzo, mi stanno prendendo in giro, è uno scherzo, è uno scherzo, non voglio morire, è uno scherzo...- continuò a ripetere tra se' e se', impanicato.

"MI STATE PRENDENDO PER IL CULO?! CHE STORIA È MAI QUESTA?!"
Era scritto ora sul quaderno di Shoko, la quale pareva a dir poco adirata.

Akari era ormai in lacrime e con le mani giunte come in preghiera.
-N-no... non voglio... non voglio morire...- mormorò tirando su' con il naso e scuotendo la testa.
-Farò la brava, promesso! Fatemi solo tornare a casa... ugh... fratellone, aiutami... dove sei...- implorò poi, impaurita.

-Aspetta, cosa cazzo?- esclamò inizialmente Cassandra scioccata, per poi scoppiare a ridere.
-Ah, che simpaticoni i creatori di questo viaggio! Anche se è di cattivo gusto, è pur sempre uno scherzo...-

-Oh nooooo...- mormorò tra se' e se' Frederikke, rimanendo sempre inespressivo, ma abbassando leggermente la testa di lato e iniziando apparentemente a riflettere.

Shigeo stava cercando, inutilmente, di trattenere le lacrime, mentre si poteva notare come gli tremassero le gambe.

Wilhelm parve rimanere ancora indifferente, nascondendo la sua agitazione limitandosi solo a giocare con alcune collane che portava.

-Non... era... ugh... questo... agh...- iniziò a mormorare Blair cose senza senso, sudando per il panico.

Rose per i primi istanti dopo tutte quelle informazioni aveva iniziato a piangere e tremare impaurita, pallida in viso, fino a che poco dopo non svenne, accasciandosi sul proprio sedile con la testa abbassata.

-Che cosa significa? No, ci deve essere un errore, ahah. Siamo soltanto dei ragazzi, Ultimates per giunta, le persone ci chiamano la speranza del mondo, ci deve essere per forza un errore.- cercò di spiegare Loddy, agitatx.

-Ah, stavo quasi dimenticando un'altra comunicazione.- intervenne di nuovo Ylil tirando fuori da una tasca un telecomando con un solo bottone sopra.

-Potreste pensare il contrario, ma noi vogliamo rendere la vostra esperienza qua il più confortabile possibile.- spiegò, per poi premere il bottone.

-... Tra le varie cose che abbiamo deciso di fare a proposito- sappiamo che qui vi sono un paio di passeggeri senza la possibilità di parlare.-

D'improvviso, i sedili davanti a quelli di Aurora M., Shigeo e Shoko si aprirono leggermente facendo fuoriuscire da essi degli strani aggeggi elettronici, che essi presero pur non sapendo cosa dovessero rappresentare.

Tutti e tre li maneggiarono tra le mani nel tentativo di capire cosa fossero e a cosa servissero loro.

Fino a che Shigeo non premette un tasto presente sul proprio e, dopo qualche secondo, esso emise un suono, piú precisamente una voce, e una voce molto simile a quella di Siri.

"𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼?"

Quando pronunciò questa frase, il ragazzo sussultò leggermente e attirò anche l'attenzione di tutti gli altri.

-Capiamo che comunicare con gli altri solo tramite scritti può complicare la vostra esperienza qui, quindi questo dispositivo di tecnologia avanzata vi permette di fargli dire qualsiasi cosa vogliate dire voi.- continuò a spiegare la ragazza.

Ciò lasciò meravigliata piú di una persona, tra cui Tsuki, che spesso arrivò a riflettere.

... Tra l'aereo che si guida da solo, e ora questo... avevano così tanta tecnologia avanzata qui! Quante innovazioni!

Ci si aspetta che qualcuno che ha così tante preziose novità le usi per qualcosa di buono, e invece...

𝗖𝗥𝗔𝗦𝗛.

Venne distratta dai suoi pensieri quando sentì il forte rumore di qualcosa che veniva sfasciato, così si girò di scatto in direzione del suono, assieme a tutti gli altri.

Vide così come uno degli aggeggi, specificatamente quello di Shoko, si trovava ora a terra, fatto a pezzi dopo l'impatto col suolo.

Nel frattempo, ora la ragazza reggeva di nuovo il suo quaderno con una nuova scritta.

"Mi rifiuto di usare qualcosa che mi è stato dato da degli stronzi come voi!"

Scrisse poi qualcos'altro, poi alzò di piú il braccio in modo che tutti i presenti potessero leggere.

"Non posso accettare niente di tutto ciò! RIBELLIAMOCI!"

Questa frase fece di nuovo scatenare il putiferio, infatti tutti ricominciarono a discutere tra loro e a protestare contro Ylil, ora piú arrabbiati che spaventati, nel mentre che ella rimaneva immobile ad ascoltare tutte le offese e le minacce che le arrivavano.

Dopo qualche istante rimasta così, passiva a loro, decise di riusare il telecomando.

-Siete un po' agitati adesso. Ma non possiamo continuare così... Devo per forza farlo finchè non vi sarete calmati.-

Detto ciò premette il bottone e, inspiegabilmente, tutti sentirono pian piano essere abbandonati dalle proprie forze e farsi sempre piú deboli, fino a che non furono ora tutti accasciati sui propri sedili, privi di sensi.

. . .

Dicono che il mondo sia bello poichè vario.

Dovunque tu vai, troverai sempre una vastità di persone tutte differenti tra loro.

In tutto e per tutto.

Io proprio in questo momento ho un esempio di ciò.

Sono con un gruppo di persone ognuna differente dall'altra.

Tutti con caratteristiche che li distinguono l'uno dall'altro.

Origini, abitudini, sorti.

E in tutte le loro differenze sono tutti importanti così come sono.

Proprio per quanto siano grandi mi chiedo, come facciano a sprecare le loro vite.

𝗦𝗮𝘁𝘀𝘂𝗸𝗶 𝗡𝗶𝗸𝗮𝗶𝗱𝗼𝘂, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗶𝗼𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶𝘀𝘁.

Così giovane per essere un genio così rinomato.

Esperta della biochimica da così tanti anni per la sua passione per questo ramo scientifico...

... Una passione che rischia di divenire un'ossessione.

Arrivando a lavorare in un modo eccessivo, una cosa da farsi levare la pelle, da ridursi allo sfinimento.

Che questa vacanza sia un modo per prendersi una pausa dallo stressante lavoro.

𝗔𝘂𝗿𝗼𝗿𝗮 𝗠𝗮𝘀𝗶𝗻, l'Ultimate Plush Maker.

Adorabile quanto i peluche di sua creazione.

Una creaturina così adorabile...

... E allo stesso tempo così indifesa.

Che vive sempre nel timore, sempre all'erta perchè convinta che chiunque trami contro di lei in qualunque momento.

Sempre convinta che qualcuno sia sempre pronto a farle del male.

Questi pensieri possono tormentarti fino a lacerarti da dentro.

𝗢𝘁𝘁𝗮𝘃𝗶𝗼 𝗣𝗮𝗽𝗮, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗾𝘂𝗶𝘀.

Un fanciullo di nobili origini, capitato in mezzo ad un gruppo di comuni mortali...

... Che chissà, forse si potrebbero rivelare persone migliori di quelle altolocate con cui è solito avere a che fare.

Un titolo così prestigioso è in verità per lui una condanna, per la vita che è obbligato a condurre rigidamente.

Una vita fatta di sacrifici e pene, che hanno portato all'esatto contrario dell'esito sperato, rendendolo così fragile.

Costretto ad avere un'identità ben precisa che mai potrà mutare fino alla sua morte, senza alcuna possibilità di cambiare,

Se dovesse vivere altri drammi la sua individualità mai messa in discussione potrebbe essere fatta a pezzi.

𝗧𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻 𝗪𝗼𝘇𝗻𝗶𝗮𝗸, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗶𝗰𝗸𝗽𝗼𝗰𝗸𝗲𝘁.

Il membro piú giovane di questo gruppo, soltanto un docile ragazzino.

Che nonostante la giovane età, è da una vita che si ritrova a cercare disperatamente le necessità di base per sopravvivere.

Che non conosce l'affetto a cui ognuno di noi ha diritto, e che forse, è ciò che gli serve di piú essendogli sempre mancato.

Un piccolo così indifeso andrebbe trattato con i guanti.

𝗔𝘂𝗿𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗼𝗿𝗰𝘂, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗔𝗰𝗿𝗼𝗯𝗮𝘁.

Star circense proprio come la cugina, la quale affianca nel lavoro di famiglia.

Pur essendo solo una controfigura di quest'ultima, ha il suo stesso talento e importanza...

... Ma non lo riconosce.

Convinta di essere solo un piedistallo per l'amata cugina, si crede inferiore a ella in fatto di talento.

Non riconoscendo che anche lei, quando è in scena, è in grado di regalare performance mozzafiato.

𝗟𝗲𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗼𝗿𝗰𝘂, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗔𝗰𝗿𝗼𝗯𝗮𝘁.

La star principale del medesimo circo della cugina, con cui lavora proprio come con tutta la famiglia.

Una persona con un ruolo importante...

... E che proprio per questo ha un enorme peso da reggere.

Così tante responsabilità che xlx provocano stress, uno stress però che riesce a nascondere abilmente dietro una maschera di disinvoltura.

Ma prima che cada la maschera, quanto ancora potrá reggere?

𝗗𝗮𝗸𝘁𝗵𝗮𝗿𝗶 𝗡𝗲𝘂𝗿, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗥𝗮𝗿𝗲 𝗗𝗶𝘀𝗲𝗮𝘀𝗲𝘀' 𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁.

Un animo così buono.

La sua natura si puó evincere già dal suo Ultimate, essendo una persona che si dedica alla ricerca per poter aiutare chi ne ha bisogno.

Perchè è questo il suo obiettivo ogni giorno; porgere una mano agli altri per aiutarli.

Un essere così gentile, ma si sa- che la gentilezza non sempre viene ripagata giustamente.

Bisogna guardarsi le spalle, perchè ad essere così disponibile, si attirerà sempre chi vuole approfittarsene e pugnalarci.

𝗥𝗮𝗶𝗱𝗲𝗻 𝗛𝗮𝗿𝗮𝗱𝗮, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗦𝗲𝘁 𝗗𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻𝗲𝗿.

Un giovane con tanto talento e che sa di averlo.

Qualcuno che ha tanta fiducia nelle sue capacità e che non ha problemi ad ammetterlo, anzi, vantandosene.

Qualcuno che sostiene di avere ogni qualità immaginabile.

Un eccesso di sicurezza però non sempre è una buona cosa.

Non bisognerebbe sopravvalutare le proprie capacità,

Perchè quando poi ti capita di non arrivare ai tuoi obiettivi prestabiliti,

Il senso di fallimento si trasformerà in un abisso nel quale sprofonderai, senza alcuna possibilità di tornare a galla.

𝗦𝗵𝗼𝗸𝗼 𝗦𝗮𝗶𝘁𝗼𝘂, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗠𝗶𝗺𝗲.

Un'altra giovane che ripone molta fiducia in se' stessa, e nelle sue abilità.

Che non ha paura a esprimere quello che pensa, senza curarsi di quello che potrebbero pensare e/o sentire le altre persone.

Che non ha problemi a ribellarsi davanti a ciò che non accetta, anche se dovesse rischiare.

Non sapendo, però, che a volte a giocare col fuoco si dovrebbe evitare.

𝗔𝗸𝗮𝗿𝗶 𝗔𝗸𝗮𝗺𝗼𝗿𝗶, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗡𝗶𝗵𝗼𝗻-𝗕𝘂𝘆𝗼̄ 𝗗𝗮𝗻𝗰𝗲𝗿.

Altro animo dolce, un'altra docile ragazzina.

Un'indole buona, sempre gentile con gli altri.

Cosa che però spesso non viene apprezzata, poichè risulta spesso in due esiti.

Può essere maltrattata da chi si approfittà della sua bontà,

Oppure può essere messa da parte.

Sì, poichè spesso non le viene prestata molta attenzione ed è come se si debba cercare col lanternino, per quanto tempo le persone ci mettano a notarla.

𝗖𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮 𝗡𝗮𝗸𝗮𝗺𝘂𝗿𝗮, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗟𝗶𝗮𝗿.

Un'altra giovane il cui talento rappresenta come una condanna per lei.

Come può essere, sapere che nessuno può mai crederti dato il tuo talento di mentire?

Di certo ti farebbe sentire sola.

Abbandonata a te stessa.

Isolata dal resto del mondo.

Costretta a vedere tutti andarsene, mentre rimani dimenticata nell'oblio.

𝗙𝗿𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗸𝗸𝗲 𝗜𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲𝗻, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗮𝗸𝗲𝗿.

Un individuo su cui non si è tenuto sapere molto.

Di poche parole, che non tende a interagire per molto con le altre persone.

E soprattutto che tende a non lasciar trasparire alcuna emozione dietro un viso indifferente.

Dando spesso l'idea di non provare niente.

Ma che sia proprio così?

E se trattenesse invece un calore che sente da dentro, nascondendolo agli occhi del mondo esterno?

𝗡𝗲𝗳𝗲𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗮𝗹𝗶, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗕𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮.

Così ammirata per tutte le sue qualità, vista come se fosse perfetta.

Talentuosa.

Disinvolta.

Estroversa.

Carismatica.

In breve, perfetta.

Questa idea perfetta che hanno gli altri di ella pare essere ben stabile, e di certo è principalmente grazie a lei se questa sua impressione regge.

Tenendo un occhio sopra ogni aspetto e facendo sì che tutto sia apposto.

𝗦𝗵𝗶𝗴𝗲𝗼 𝗛𝗮𝘆𝗮𝘀𝗵𝗶, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗙𝗶𝗿𝗲 𝗘𝗮𝘁𝗲𝗿.

Il contrario di ciò che ci si aspetta che sia dato il suo Ultimate, pieno di pericolo e adrenalina.

Una persona dall'indole così tranquilla e mite.

Sempre disposto ad ascoltare gli altri, e che non causa mai problemi.

Un indole, però, che non sembra essere stata accolta granchè bene nel corso degli altri.

Qualcosa che per molto lo ha reso oggetto di derisioni e vessazioni di gente che gli stava costantemente sul collo.

𝗪𝗶𝗹𝗵𝗲𝗹𝗺 𝗧𝗿𝘂𝗺𝗯𝗮𝘂𝗲𝗿, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗮𝗿𝗮𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹 𝗗𝗲𝘁𝗲𝗰𝘁𝗶𝘃𝗲.

A dir poco enigmatico, con quella sua faccia immutabile che sembra indifferente a tutto.

E che spesso è effettivamente indifferente a quasi tutto.

Non avendo cura della propria giovane e preziosa esistenza, e accettando qualsiasi cosa capiti.

Anche a costo di subire torti da parte degli altri.

Si sa però quanto non sia sano permettersi di ricevere tutti i colpi.

𝗕𝗹𝗮𝗶𝗿 𝗧𝘂𝗿𝗻𝗲𝗿, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗩𝗶𝗼𝗹𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁.

Giovane che pare alquanto tranquillo,

Possiede in verità una natura viziata e pretunziosa.

Convinto di dover ottenere a tutti i costi tutto ciò che desidera,

Non sembra essersi ancora messo in testa che ciò non sempre è possibile.

𝗥𝗼𝘀𝗲 𝗥𝗲𝗶𝗱, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗣𝗮𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿.

Giovane ragazza dalla natura timida e riservata.

Un po' sola, non avendo molta compagnia.

Alla ricerca di piú amici con cui poter essere se' stessa,

Ha comunque difficoltà a stabilire nuove conoscenze data la sua paura di non piacere agli altri,

Fasciandosi la testa ancor prima di rompersela e partendo subito con la presupposizione di non poter essere apprezzata per quello che è.

𝗪𝗹𝗼𝗱𝘇𝗶𝘀𝗹𝗮𝘄 𝗠𝗮𝘇𝘂𝗿, l'𝗨𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮𝘁𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹 𝗟𝗮𝘄𝘆𝗲𝗿.

Espertx di qualcosa di così serio come un ramo degli studi giudiziari,

Al contrario di come potrebbe sembrare è in verità una persona che vorrebbe vivere la propria giovinezza in modo piú spensierato,

Lasciando perdere ogni formalità che lx divincola al suo lavoro in modo da interagire colloquialmente con i propri coetanei.

Non apprezzando il proprio lavoro e quindi tantomeno il proprio Ultimate, questa vacanza potrebbe rappresentare per exlx un'opportunità per darci un taglio momentaneamente.

. . .

A rega non so per quale motivo avevo scritto l'angolo autrice ieri e me l'ha cancellato.

BUONGIORNO :D
OOOOOHHHH!!!!
FINALMENTE SIAMO QUA!!!!
CON QUESTO PRIMO CAPITOLO.
Non sapete da quanto aspettavo questo momento.
Soprattutto per il fatto che ho molte di quelle idee per questa storia e non vedo l'ora di metterle in atto :D
Già spero di avervi messo curiosità con questo primo capitolo.

Prima di pubblicare stavo per dimenticare un avviso importante.
Ovvero che sì, ci si poteva prenotare per il ruolo del mastermind, ma tempo fa ho deciso di voler aggiungere il ruolo della spia/aiutante, che ho deciso io.
E il creatore di chi ho scelto non sa ciò, quindi potrebbe essere chiunque! 😃👍

Detto questo spero che questo capitolo vi sia piaciuto :D

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Tags: #affanculo