『𝗣𝗥𝝝𝗟𝝝𝗚𝗨𝗘 ; 𝝠𝗖𝗧 𝗜』❝𝐅𝐢𝐫𝐬𝐭 [𝐀]𝐰𝐚𝐤𝐞𝐧𝐢𝐧𝐠❞

☁️ . . . ⇢ ˗ˏˋ 𝐈𝐧𝐭𝐫𝐨𝐝𝐮𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 ࿐ྂ

—— -͙ – -

Erano le una e mezza di una fredda giornata invernale. Tutti gli studenti si trovavano nelle classi a fare lezione. Tutto era calmo, tutto era normale. Tutto d'un tratto dall'altoparlante il preside iniziò a parlare a tutti gli studenti e docenti: <Attenzione prego, tutti i docenti e gli studenti sono invitati a recarsi in aula magna per un annuncio di estrema importanza. Ripeto: È richiesta la presenza immediata di tutti gli alunni e dei docenti in aula magna>

Dopo ciò tutti si alzarono e lasciando tutte le loro cose in classe si recarono in aula magna come richiesto dal dirigente scolastico.

Ci vollero circa venti minuti abbondanti prima che tutti gli studenti e i professori arrivassero e prendessero posto. Quando tutti furono apposto il preside fece due passi avanti e guardò i presenti.

<Signori, signore, signorini e signorine, vi ho fatto riunire qui per informare tutti voi che la nostra scuola ha vinto un concorso per far partecipare i nostri quattordici migliori studenti ad un viaggio di istruzione presso una delle più rinomate scuole estere. Gli studenti vincitori studieranno e vivranno quindi all'estero fino alla fine del semestre. Siete liberi di non partecipare se avete problemi o semplicemente non vi piace ma sappiate che per coloro che parteciperanno a questo progetto verrà data una ricompensa in denaro.> queste furono le parole del dirigente.

Nella stanza si sollevò subito un brusio a causa degli studenti che si erano messi a chiacchierare tra di loro sulla questione.

<Per tutti gli interessati i moduli per partecipare sono in segreteria. Vi basterà recarvi lì e riceverete tutti i moduli da compilare. Detto questo, potete tornare ad assistere alle vostre lezioni quotidiane.> disse infine il preside.

Gli studenti, guidati dagli insegnanti, tornarono dunque in classe così da concludere almeno le lezioni mattutine.

[...]

09.04.2023
ore: 02:45 p.m

L'inverno era ormai finito da qualche mese e con esso anche la ricerca dei 14 fortunati studenti che sarebbero partiti per il viaggio di istruzione da lì a poco. I ragazzi erano all'aeroporto, accompagnati naturalmente da uno dei docenti il quale sarebbe stato loro guida nel nuovo istituto. I primi gruppi stavano già iniziando a formarsi, ma dopotutto era comprensibile essendo quasi tutti coetanei, c'era chi però stava isolato poiché trovava difficile aggiungersi a gruppi di ragazzi di classi diverse.

Al di là di ciò, il professore accompagnatore aveva appena terminato di parlare con chi si sarebbe occupato di prelevarli e gli aveva riferito che sarebbero partiti di lì a breve e sarebbero arrivati all'indomani.

Avevano già effettuato il check-in, dovevano solo aspettare il loro aereo, il quale arrivò dopo una mezz'ora di attesa.

Quando arrivò, i ragazzi s'imbarcarono con ordine e si misero ai sedili assegnati. Avrebbero viaggiato belli comodi in prima classe, tutto generosamente offerto dall'organizzatore del progetto.

Il viaggio completo durò più di dodici ore e quando i ragazzi scesero dall'aereo erano tutti abbastanza stanchi.

La prima cosa che fecero fu subito riaccendere i telefoni e sgranchirsi un minimo le gambe mentre il docente accompagnatore chiamò l'incaricato a portarli ai dormitori del nuovo istituto. Gli venne riferito che sarebbe stato lì nel giro di una quarantina di minuti. Baggianate. Arrivò dopo più di un'ora, evidentemente c'era traffico.

Il pullman, quello era il mezzo più adeguato per prelevare quattordici ragazzi ed un professore, parcheggiò dinanzi a loro e aprì la porta. I ragazzi incominciarono a salire dopo aver messo i bagagli dove non intralciassero. Alcuni notarono che la cabina dove si trovava dove si trovava il guidatore era completamente oscurata e non si poteva vedere chi ci fosse alla guida eppure il guidatore li vedeva perfettamente. Specchio unidirezionale.

Appena tutti furono a bordo il pullman chiuse la portiera e si mise in moto verso la loro destinazione. Ci volle un'altra ora di viaggio, logicamente sfruttata dagli studenti per dormire e recuperare energie dal lungo viaggio in aereo, ma arrivarono ai dormitori senza problemi tutti sani e salvi. La docente, una volta arrivati, svegliò i ragazzi, i quali presero i loro effetti e incominciarono a scendere dal pullman e solo quando sul mezzo non rimase nessun altro, fatta eccezione per il conducente, esso ripartì e si allontanò sempre più. I ragazzi si guardarono attorno per un bel po' mentre il docente si assicurava che tutti fossero presenti. <Ragazzi, possiamo avviarci verso le vostre stanze. Una volta arrivati avrete il resto della giornata libera e potrete fare ciò che volete, va bene?> chiese l'insegnante la quale ricevette un prolungato "sì" da tutti gli studenti.

Perciò si misero tutti in marcia per entrare nel dormitorio. Ci vollero pochi minuti per raggiungere le camere e una volta arrivati tutti lasciarono le valigie accanto al letto e si rilassarono, avrebbero impiegato il tempo libero a fare altro, tuttavia il lungo viaggio li aveva prosciugati di ogni energia a loro disposizione. Si sedettero o stesero sul letto e si misero ad informare le famiglie che erano arrivati sani e salvi. Peccato che i ragazzi e l'insegnante erano ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco. Per tutto l'edificio si sparse un insolito gas incolore ed inodore che, a poco a poco, fece addormentare tutti i ragazzi.

[...]

Tra i corridoi, mentre i ragazzi dormivano pacifici, tre ragazzi, camminavano con una tuta anti-radiazioni addosso. <Dimmi un po' era davvero necessaria la tuta anti-radiazioni?> chiese l'unica ragazza dei tre. <Certamente. Se ci vedessero ora saremmo costretti ad ucciderli subito non credi?> chiese uno dei due ragazzi <Tanto noi due dovremo farci vedere in ogni caso quindi bastava anche una maschera anti-gas...> disse l'altro. <Insomma, vuoi seriamente rovinargli la sorpresa> commentò il primo. <Ragazzi, concentriamoci, siamo qui per portare via questi novellini o per discutere?> disse la ragazza sospirando <Hai ragione... Piuttosto, "boss", cosa ne facciamo dell'insegnante?> chiese il ragazzo all'altro <Non preoccupatevi dell'insegnante. Di lui mi occupo io> disse per poi allontanarsi <Chiamatemi quando avete fatto così passeremo alla fase due!> affermò poi.

<Huh?! Ci lasci seriamente fare tutto il lavoro pesante di trasportare quattordici novellini a peso morto fino al pullman?! Ma stiamo scherzando?! Torna qui e aiutaci!> provò a chiamarlo la ragazza <Lascia perdere sai com'è fatto.. E sai che se ora ha in mente di far fuori l'insegnante di questi novellini non saranno certo le nostre parole a fermarlo..> disse il ragazzo <Ma..> provò a dire la ragazza <Tu sai che genere di mostro può essere e sai che non ti conviene fermarlo. Ora forza, facciamo quello che dice. Io porto i ragazzi, tu porta le ragazze, almeno non avrai problemi.> disse il ragazzo per poi mettersi al lavoro. Poco dopo anche la ragazza si mise al lavoro tirando un sospiro.

Non fu certamente un'impresa facile per solo due ragazzi però riuscirono nel loro intento e dopo tutto il loro duro lavoro il ragazzo a capo di tutto li raggiunse <Tutto pronto?> chiese lui <Sì, anche le valigie sono state caricate sul pullman, direi che siamo pronti a partire "boss".> disse la ragazza.

<E allora tutti a bordo, prossima meta: regno della disperazione.> disse salendo sul mezzo, seguito dai due, e mettendosi al posto del conducente per poi partire a tutta birra.

☁️ . . . ⇢ ˗ˏˋ 𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐮𝐞 ; 𝐚𝐜𝐭 𝐢 ࿐ྂ

              —— -͙ – -

Buio. Era tutto buio.
Non c'era alcun tipo di rumore.
Alcun tipo di odore.
C'era freddo.

Una giovane ragazza aprì leggermente gli occhi per poi guardarsi attorno. Non riusciva a capire dove si trovasse, la testa le girava e non ricordava nulla.

Poco dopo la vista le tornò lucida. Era in una strana stanza, con le pareti completamente bianche.

Pian piano un brusio leggero si fece strada nel silenzio. Nella stessa stanza bianca c'erano altri tredici ragazzi. La giovane si alzò di scatto notando le altre persone. Chi erano? Perché erano tutti in quella stanza? Cosa diamine stava succedendo?

<Oh buongiorno.> disse un ragazzo tra i presenti. Aveva i capelli viola fatta eccezione per una ciocca la quale era fucsia. <Uhm...> riuscì solo a dire lei. Si vedeva chiaramente che era spaventata dalla situazione come anche altri presenti nella stanza. <Hey, non avere paura, non ho intenzione di farti male o cose simili> tentò di tranquillizzarla il ragazzo <Siamo tutti nella stessa situazione dopotutto... Non vedo il motivo per essere ostili l'uno nei confronti degli altri, non credi?> aggiunse poi. La ragazza lo guardò leggermente titubante ma poi fece un leggero sospiro <Potresti anche avere ragione sì.. Ma.. Almeno uno di voi sa dove ci troviamo? E.. Perché siamo in questo posto..?> disse lei con voce fioca quasi da sembrare un sussurro.

Una ragazza dai capelli rosa intervenne: <Ne sappiamo tanto quanto te in realtà, ci siamo tutti svegliati all'interno di questa stanza completamente bianca, uff, chi ci ha portato qui è proprio monotono, voglio dire poteva almeno rendere la stanza più colorata> disse la ragazza.

<HA! Questa è proprio bella! Siamo tutti imprigionati qui e la prima cosa che ti viene da dire è che il rapitore dipingesse la stanza di un colore più sfavillante! Ma cosa ti passa per la testa?> chiese un ragazzo dai capelli metà bianchi e metà neri.

<Senti! Non è che si possa fare tanto te siamo chiusi in una stanza, potevano perlomeno decorare un minimo la stanza! È davvero monotona!> disse la ragazza.

<Questo... Penso proprio sia seriamente la cosa meno importante a cui si possa pensare un un momento del genere> sospirò una ragazza dai capelli rosso fuoco.

<TI CI METTI ANCHE TU?! MA INSOMMA! SONO L'UNICA A CUI IMPORTA L'ESTETICA?!> esclamò la ragazza dai capelli rosa.

<M'importa dell'estetica ma direi che pensarci in una situazione del genere non è proprio il caso.> commentò la giovane dai capelli rossi.

Alla risposta della rossa la rosata non poté far altro che incrociare le braccia e fare il broncio come una bambina di cinque anni.

La giovane ragazza, nonché l'ultima ad essersi svegliata, tirò un sospiro e si guardò ancora una volta attorno lasciando gli altri ragazzi discutere tra di loro.

All'apparenza non c'erano vie d'uscita. Una stanza completamente bianca senza alcuna porta per entrare o per uscire. Sembrava fin troppo surreale. Si avvicinò alle pareti ed iniziò a tastarle con le mani, come se stesse cercando qualcosa. Lo stesso ragazzo che le aveva parlato appena sveglia le si avvicinò <Cosa stai combinando?> le domandò <Non mi sembra ovvio..? Cerco la porta..> gli rispose lei <È troppo strano che ci sia una stanza senza porte, o comunque senza vie di fuga..> aggiunse poi <Secondo me se le pareti sono tutte di un unico colore è per nascondere qualcosa. In questo caso non può essere altro che la porta.. Però potrei anche sbagliarmi..> concluse mormorando la castana. Il ragazzo dai capelli viola si avvicinò a lei ed iniziò a tastare le pareti bianche <Uhm..> mormorò lei, le rivolse un sorriso e successivamente disse: <Più siamo, prima usciamo, se la tua teoria è corretta, no?>

La ragazza a quelle parole rimase in silenzio limitandosi solamente ad annuire. Vedendo i due ragazzi provare ad uscire da quella stanza monocromatica anche gli altri, a poco a poco si misero ad aiutarli tastando le altre pareti in differenti punti: alti, bassi, negli angoli. Nell'eventualità che al posto della porta ci fossero botole o piccoli passaggi nascosti da poter usare.

I ragazzi perlustrarono la stanza fino a quando uno di loro, un ragazzo alto e dai capelli blu-azzurro, chiamò gli altri: <Ragazzi, penso di aver trovato l'uscita>.

I presenti si girarono verso di lui, stava indicando un punto in un angolo della stanza lì c'era una proprio una botola. <Seriamente... Abbiamo perlustrato tutta la stanza per quasi un'ora o forse di più... Ed era in quel fottuto angolo...?> borbottò un ragazzo coi capelli metà bianchi e metà neri. <Bah, l'importante è averla trovata infondo, quanto ci abbiamo impiegato per trovarla non è troppo importante al momento.> disse la ragazza dai capelli castani. <Ora faremo meglio ad uscire da qui prima che mi venga davvero una crisi isterica> commentò poi.

Tutti i ragazzi attraversarono la botola e appena furono dall'altra parte si ritrovarono in una stanza che poteva ricordare molto l'entrata di un palazzo del XIX secolo. Tutti si guardarono attorno <Wow..> commentò la ragazza dai capelli rosa mentre ad uno dei ragazzi sembrarono brillare gli occhi alla vista di quell'entrata degna solo di una reggia. <Wow è dire davvero poco, tutti i dettagli delle colonne... Gli affreschi sulle pareti... È tutto a dir poco magnifico> disse il ragazzo ammirando i vari dettagli. <Beh, stiamo qui impalati o usciamo?> chiese un ragazzo dai capelli biondo paglierino.

<Uscire? E chi vi avrebbe dato il permesso di uscire?> domandò una voce esterna al gruppo. Tutti si voltarono verso la persona che aveva parlato. Era un ragazzo dai capelli nero pece e assieme a lui c'era una ragazza dai lunghi capelli rossi. <È un po' presto per uscire. Non vi è stato dato il permesso> disse la ragazza la quale, appena finì la frase, si mise una maschera antigas, cosa che fece anche l'altro ragazzo <Tornate a dormire o vi rovinerete la sorpresa> disse la ragazza mentre la stanza si riempì di gas soporifero. Nel giro di poco i poveri malcapitati erano già tutti stesi a terra privi di sensi.

[...]

"Che mal di testa... Uh perché è tutto così buio..?" pensò una giovane ragazza "Mhm... Cos'è quella..? Una luce?" pian piano ella aprì gli occhi e si guardava attorno. Si trovava in una camera da letto. "Una camera... Come ci sono arrivata esattamente qui..? Non ricordo nulla..." pensò "Un secondo... Chi sono io... Forza cervello lavora... Io sono... Io sono..." continuò a ragionarci su.

"Ah, ora ricordo... Io sono..." disse nella propria mente <Mitsuki Tsujii> disse poi ad alta voce. <Mitsuki Tsujii, si questo è il mio nome... Poi che altro...? Che altro c'è da ricordare...?> mormorò la giovane tra sé e sé. <Uhm... Forse un giro mi può aiutare a ricordare... E magari anche a capire in che posto sono..> borbottò. Si avvicinò alla porta e poco dopo girò il pomello. All'apertura la porta fece un cigolio agghiacciante il quale fece venire i brividi lungo tutta la schiena alla ragazza. Pian piano uscì dalla stanza lasciando quindi alle sue spalle l'unico spazio presente in quel luogo sconosciuto. Camminò per i corridoi mentre si guardava spesso attorno, aveva paura e non poca. Non aveva idea di dove si trovasse, non sapeva chi o cosa diamine potesse incontrare in quel posto.

Mentre camminava si guardava spesso attorno come a provare a capire se c'era un modo per uscire ma nulla. Avanzò lungo il corridoio fino a che... BANG! Una porta si aprì di colpo e arrivò dritta dritta addosso alla ragazza la quale cadde a terra. <Ahia!> esclamò la ragazza portandosi le mani sulla fronte dolorante <Oh! Scusa, non ti avevo visto... Ti... Ti sei fatta tanto male..?> chiese un ragazzo dai capelli violacei con una ciocca magenta.

Mitsuki sollevò lo sguardo verso di lui ed annuì leggermente, aveva pur sempre ricevuto una porta dritta in fronte. <Ah.. Sono mortificato...> disse con tono dispiaciuto per poi porgerle la mano <Ecco.. Lascia che ti aiuti> disse. Mitsuki guardò il ragazzo e sebbene fosse leggermente titubante afferrò la sua mano e si rialzò in piedi. <Ti ringrazio, uhm.. Posso sapere il tuo nome..?> chiese lei. <Oh! Giusto, dove ho la testa! Sono Mikoto Koizumi, Ultimate Paintballer. Lieto di fare la tua conoscenza> disse lui.

Ultimate? Ma certo! L'ultimate! Come aveva fatto a scordare il proprio talento! Alle parole del ragazzo le sembrò come se si stesse aprendo un mondo. <Ultimate painballer, huh?> disse lui <Originale, davvero originale> disse lei <Tu invece? Posso sapere in tuo nome o devo trovarti io un soprannome?> chiese lui. <Oh, giusto. Mi chiamo Mitsuki Tsujii, sono l'ultimate gardener> rispose lei.

<Oh, dunque sei un amante della natura anche tu!> esclamò il ragazzo. Mitsuki annuì <Comunque sia> disse poi <Sai mica dove ci troviamo?> domandò lei mentre Mikoto scosse la testa <Mi spiace ma non lo so, mi sono svegliato in questa stanza non molto tempo fa perciò non so davvero cosa dirti... Però è piuttosto strano.. Non ho ricordi di come sono finito qui... E dubito siano stati i miei amici del paintball...> disse Mikoto. La ragazza annuì <Sì, nemmeno io ricordo nulla, È come se la mia mente fosse avvolta da fitta nebbia, è già tanto se mi stavo ricordando il mio nome...> disse anche. <La vera domanda però è... Per quale motivo ci hanno rapito? Voglio dire, magari mi sbaglio, ma nessuno di noi due è miliardario, no? Quindi cosa ci possono guadagnare? E oltretutto non ci hanno nemmeno legati o imbavagliati... Possiamo scappare se vogliamo...> mormorò Mikoto.

La ragazza rimase in silenzio per diversi istanti, poco dopo fece per aprire la bocca quando un forte urlo di due voci unite attirò l'attenzione di entrambi. I due, per quanto potesse essere pericoloso, si precipitarono dalle persone che avevano urlato. Appena arrivarono notarono una ragazza dai capelli rosa assieme ad una dai capelli verdi. La giovane dai capelli rosa stava cercando di togliersi un innocente ragnetto di dosso implorando l'altra di darle una mano. Peccato che era terrorizzata pure lei.

Mitsuki e Mikoto alla scena rimasero basiti a tale scena. Mitsuki si voltò verso l'unico ragazzo <Su, che aspetti, fa l'uomo e aiutala> disse la giardiniera. Peccato che la reazione di Mikoto fu piena di terrore <Stai scherzando? E se... Se mi punge?!> esclamò lui. Mitsuki rimase ancora più attonita. <Codardo> commentò lei mentre si avvicinò alla ragazza dai capelli rosa. Prese con delicatezza il ragnetto e lo portò lontano dai tre. Appena ritornò da loro la rosata le saltò addosso esclamando: <MIA SALVATRICE! Sei la mia eroina, la mia salvatrice! Non so come sdebitarmi!>. Questa reazione fece restare sbigottita la giardiniera, la stava ringraziando così tanto solo per aver spostato un ragno? <Senti... Per sdebitarti potresti presentarti, che dici?> disse Mitsuki mentre la ragazza dai capelli rosa la lasciò <Oh! Sì! Giusto giusto! Le presentazioni!> esclamò.

<Quindi io sono Nagisa Okano, ultimate Tailor!> esclamò presentandosi <Lei, invece è Kaname Kamei, Ultimate... Uhm... Ultimate...> biascicò Nagisa

<Radio Host> le venne suggerito dall'altra.

<Ah sì! Kaname Kamei, l'ultimate radio host!>

Appena Nagisa terminò le presentazioni fu il turno di Mitsuki e Mikoto fornire il proprio nome alle due. Nagisa li guardò sorridendo <Bene, quindi Kaname, Mikoto e Mitsuki. Ok ok! Facile!> disse senza rimuovere il sorriso dalle labbra. <Comunque, Mitsuki, Mikoto, prima di imbatterci in quel ragno io e Nagisa volevamo perlustrare il posto per cercare una possibile uscita... Questo posto sembra abbastanza quieto e fuori dalle camere non c'era nessuno a fare da guardia perciò potrebbe essere una buona occasione, non credete?> disse Kaname.

<A me sembra una buona idea> disse Mikoto mentre Mitsuki annuì con un leggero cenno del capo <Tentar non nuoce... Tuttavia una domanda sorge spontanea... Da che parte iniziamo...?> chiese poco dopo la castana. Calò il silenzio <Uhm.. Dunque...> biascicò la ragazza dai capelli verdi mentre si guardò attorno. Alla fine si trovavano in un corridoio, ci saranno state almeno 6 porte vicino a loro tra cui potevano scegliere. In una situazione come quella era come giocare alla roulette russa, sai che le porte sono sei ma non sai cosa c'è dietro. Poteva esserci qualsiasi cosa. Una camera, un bagno, una cucina... Ma chi ci poteva essere lì dentro, sempre ammesso che ci fosse qualcuno. <Uhm.. Che ne dite di scegliere voi, eh? Siete arrivati dopo di noi, vi lasciamo l'onore di scegliere, hehe..> disse Kaname. A quelle parole sia Mitsuki che Mikoto guardarono la radio host con uno sguardo alla "ma sei seria?".

<Ma se andassimo verso le scale per il piano di sotto?> chiese di punto in bianco Nagisa.

Le scale...
Come sarebbe a dire "le scale?"
Quali scale?
C'erano delle scale?

<Le... Le scale? Scusa ma... Dove avresti visto le scale..?> chiese Mitsuki. <Oh, sono dall'altra parte del corridoio!> rispose l'altra con un largo sorriso. I tre rimasero spiazzati, perché non l'aveva detto subito che c'erano delle scale?!

<Kaname ma te sapevi delle scale?> domandò allora Mikoto ma la radio host scosse la testa in segno di negazione <Ah... E-Eh... N-No... C-Cioé... Sono uscita dalla mia stanza e mi sono ritrovata davanti Nagisa che mi ha trascinata in questa direzione dicendo di aver visto qualcosa di strano fuori dalla sua stanza... Poco dopo le è saltato addosso il ragno ed ora eccoci qui in questa situazione...> biascicò Kaname nel panico più totale. A sentire tale spiegazione Mitsuki e Mikoto storsero leggermente il naso <E tu ti sei... Lasciata trascinare qui da una perfetta sconosciuta...? Ora non era chiaramente il caso ma non credi sarebbe potuta benissimo essere una trappola...?> chiese Mitsuki quasi mormorando. <nON È CHE AVESSI AVUTO ALTRA SCEL->

La verdina venne subito interrotta da Mikoto e Mitsuki i quali le tapparono rapidamente la bocca.
<Shh! Ma insomma vuoi proprio farti sentire, eh?> chiese l'unico ragazzo.
<MHHHMMM!!> esclamò la ragazza con la bocca tappata per poi togliersi le mani dei due di dosso <Uff... Scusate, non l'ho fatto apposta..> mormorò.
<Tornando a noi> disse Mitsuki riprendendo l'attenzione su di sé <Andiamo alle scale e scendiamo al piano di sotto... Se vogliamo trovare l'uscita prima che i rapitori ritornino ci conviene essere rapidi non credete?> continuò dando uno sguardo ai tre, i quali annuirono in segno di approvazione.

Poco dopo s'incamminarono lungo il corridoio. Ad ogni loro passo le assi in legno del pavimento emettevano uno scricchiolio poco rassicurante. Sembrava di camminare su del legno marciscente pronto a crollare da un momento all'altro. Non che il resto dell'edificio fosse effettivamente messo meglio. Le pareti avevano l'intonaco che si sgretolava al minimo tocco e lasciava scoperto lo scheletro in pietra della casa, le porte erano tarlate e i pomelli erano leggermente arrugginiti. Per non parlare delle finestre le quali erano barricate con delle assi di legno e grossi chiodi.
Nel giro di pochi minuti arrivarono alle scale ed iniziarono a scendere senza fretta e con una mano poggiata al muro.
Era sicuramente più sicuro del corrimano ricco di schegge di legno marcio e tarlato.

<Certo che questo posto è proprio ridotto male... Ci conviene trovare velocemente l'uscita prima che ci crolli addosso...> commentò la radio host.

<È anche pieno di ragnatele e ragni, ew ew ew!> disse invece la sarta.

<Sh... Non sappiamo chi ci sia al piano di sotto... Per quanto ne sappiamo il rapitore potrebbe essere al piano inferiore e non essersene mai andato da qui...> disse il paintballer.
<Se così fosse allora non avrebbe neanche senso provare... Cerchiamo di essere ottimisti e preghiamo che non sia qui> disse la radio host.

Mitsuki tirò un sospiro <Potete almeno parlare a bassa voce? Non voglio fare il capetto o cose così però se ci fosse qualcuno al piano di sotto potrebbe sentirci e venire a controllare, a quel punto si che saremo davvero spacciati.> mormorò <Perciò ora scendiamo in silenzio e con cau-> venne subito bloccata da Nagisa la quale corse subito giù dalle scale <CARICAAAAAH!> esclamò la starta.

I tre tirarono un pesante sospiro. Oramai il danno era fatto e questo obbligò i tre a scendere al piano inferiore. Arrivati alla fine della scalinata si trovarono dinnanzi ad un bivio. Due corridoi si diramavano portando ad otto stanze diverse, otto da un lato, otto dall'altro.

<Io suggerirei di dividerci a coppie... I primi che trovano qualcosa vanno ad avvisare gli altri... Cosa ne dite?> suggerì Mitsuki. I tre rimanenti sembrarono titubanti all'avanzamento di tale proposta ma decisero di annuire, tentar non nuoce alla fine, no?

<Molto bene. Allora ci dividiamo così: Io vado con Kaname verso destra. Mikoto, Nagisa, voi andrete a sinistra.> disse Mitsuki <Obiezioni?> chiese poi.
<Sì, io ne ho una. Perché devo stare con la più rumorosa, scusa?> domandò istantaneamente Mikoto.
L'unica risposta che ricevette fu un alzata di spalle ed un semplice: <Scelta Randomica>.
<Certo "randomica", se questa era una scelta random io sono Babbo Natale.> borbottò il violetto.
<Tu sei babbo natale?!> esclamò Nagisa.
<Se, bona notte.> brontolò nuovamente il poveretto.

Kaname si limitò a ridacchiare alla scenata mentre Mitsuki rimase con un espressione quasi apatica. Fu dopo qualche minuto che il gruppo si separò per ricercare l'uscita di quel posto.

[...]

𝐀𝐋𝐀 𝐎𝐕𝐄𝐒𝐓 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐋𝐋𝐀 ...
... 𝐂𝐔𝐂𝐈𝐍𝐀

Erano passati solo pochi minuti da quando Mitsuki e Kaname si erano separate da Mikoto e Nagisa. Le due erano davanti alla porta della prima stanza che avevano deciso di esplorare. Sembravano essere titubanti e ne avevano tutte le ragioni poiché dalla stanza provenivano dei rumori poco rassicuranti. Sembrava come se qualcuno stesse spostando oggetti metallici, a giudicare dal rumore erano tanti. Come se non bastasse  si potevano sentire pure delle voci, sebbene fossero affievolite dalla porta.

<Quindi... Cosa... Cosa facciamo...?> sussurrò Kaname alla giardiniera <Andiamo da un altra parte...?> chiese ancora mantenendo un tono di voce basso per non farsi sentire.
<Beh... Le scelte sono provare ad entrare e sperare che non sia il rapitore... Oppure... Darcela a gambe...> sussurrò allora Mitsuki.
<Perché ho la terribile sensazione che ci troveremo costrette a scegliere la prima opzione...?> mormorò Kaname con tono abbastanza spaventato.
<Perché infondo nella vita bisogna giocarsi il tutto per tutto e soprattutto sperare.> disse Mitsuki per poi avvicinarsi lentamente alla porta e afferrare la maniglia.
Kaname le afferrò un lembo della maglietta tremolando leggermente.
Mitsuki girò leggermente la maniglia e poco dopo... Spalancò la porta.
Nella stanza c'erano due persone, due ragazzi all'apparenza della stessa età delle due, entrambi si presero un colpo e si paralizzarono sul colpo.

<Uhm...> provò a proferire uno dei due ragazzi.
Il silenzio piombò nella stanza. Erano tutti uno più spaventato dell'altro. <Voi... Non siete le... Le rapitrici... G-Giusto..?> mormorò lo stesso ragazzo che aveva provato a parlare poco prima.
<Le... Eh? No, certo che no. Vi sembramo rapitrici? Siete voi quelli abbastanza sospetti qui non noi...> commentò Mitsuki <Voglio dire... abbiamo sentito dei rumori sospetti provenire proprio da questa stanza...> disse la castana.
<Meglio mettere le cose in chiaro...> mormorò il ragazzo che fino ad ora non aveva ancora parlato <Non abbiamo intenzioni ostili... Stavamo cercando qualcosa che potesse essere usato per aprire la porta... E... Magari perché no... Anche qualcosa con cui difenderci in caso di assoluta necessità... Dopotutto non è proprio una situazione piacevolissima quella in cui ci troviamo... Non credete anche voi...?> proferì con tono di voce basso.

Il silenzio riempì nuovamente la stanza. <Bisogna amettere che non hai tutti i torti... Sì...> mormorò Kaname. <Anche se così fosse non è che possiamo fidarci più di tanto, non credete anche voi?> disse Mitsuki guardando i due con sgurdo serio.
<Ok ma non credi che se fossimo state delle persone sospette a quest'ora avremo già potuto, uhm che ne so... Farvi fuori? O-O anche legarvi e torturarvi o altre cose terrificanti...> disse uno dei due <Invece eccoci qua a parlare con voi senza intenzioni ostili e anzi, lasciate che ci presentiamo..> continuò lui <Io sono Kunimichi Amachi, sono l'ultimate writer...> si presento il primo.

<Uhm... Io invece mi... Mi chiamo Hastu Amari... Sono l'ultimate pocket watch creator...> mormorò l'altro.

Mitsuki rimase in silenzio. Anche loro avevano un ultimate talent, anche Kunimichi e Hatsu erano nella loro stessa situazione quindi? "... Tsuki..." ci fu un lieve brusio tra i pensieri della ragazza, 'non è nulla' pensò quindi. Stavano dicendo il vero... Oppure stavano mentendo spudoratamente pur di guadagnare la loro fiducia.
La castana rimase in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto per diversi istanti. "Mitsu.... Ki...?" si sentì nuovamente un brusio ma successivamente ecco la sua attuale copagna di squadra incominci'a scuoterla: <M I T S U K I!> esclamò Kaname.
<Eh? S-Si può sapere cosa urli a fare...? Nagisa ti ha contagiata...?> borbottò la castana
<Beh eri come entrta in una sorta di trance... Per quanto ne sapevo potevi star avendo una visione mistica come un... Boh, un ictus...? Non lo so, so solo che mi stavo preoccupando a vederti con quello sguardo perso nel nulla..> mormorò Kaname lasciando la giardiniera la quale, a tali parole di preoccupazione, arrossì lievemente <Oh...Ti stavi preoccupando.. Uhm...> biascicò arrossendo ancora per l'imbarazzo, sentiva di aver fatto solo una figuraccia tantoché voleva sprofondare nelle profondità della terra.

<Tornando a noi...> disse Kaname <Ti avevo fatto una domanda...> aggiunse la verde.
<Huh...? Una domanda...? Che... Che domanda...?> mormorò allora Mitsuki.
<Ti avevo chiesto cosa facciamo ora... Kunimichi e Hatsu non sembrano poi così cattivi se consideriamo che anche loro si sono svegliati in una delle stanze al primo piano di questa... Uhm... Villa? È una villa? Sembra abbastanza grande per esserlo...> borbottò Kaname.
<Scusa ma quanto dei vostri discorsi mi sono persa esattamente?> mormorò Mitsuki.
<Uh? Oh, penso che fossi persa nei tuoi pensieri per... Cinque minuti abbondanti?> disse Kaname.
<Oh...> fu l'unica risposta che diede la castana.

Ancora una volta la giardiniera sprofondò nei meandri della propria mente. Cosa fare in quel momento? Non era ovvio? Dovevano cercare di uscire. Oltretutto Kunimichi e Hatsu avevano parlato di cercare proprio qualcosa per aprire una porta. La porta di uscita? Sì, doveva essere per forza quella. Infondo se i due ragazzi stavano dicendo il vero ed erano anche loro nella medesima situazione dovevano per forza intendere riferirsi alla porta d'uscita.
Sollevò lo sguardo verso Kunimichi e Hatsu. Assottigliò lo sguardo.

<Voi avete detto di star cercando qualcosa per aprire la porta, ma cosa esattamente ma soprattutto, dov'è la porta?> chiese lei.
<A dire il vero nemmeno noi lo sappiamo con esattezza... Era una porta strana... Era di un colore diverso rispetto alle altre e sembrava anche piuttosto nuova... Era tipo in metallo e di colore rosso...> disse Kunimichi <Sì trova infondo al corridoio dell'ala ovest... Se volete vi ci accompagnamo ma prima vorremmo naturalmente trovare qualcosa per aprirla... Magari è una via d'uscita o qualcosa di simile...> aggiunse poi il biondo.

Mitsuki annuì leggermente <Va bene... E... Uhm... Non so serve una mano a cercare? Magari delle mani e degli occhi in più possono essere d'aiuto...> disse la castana.
Gli occhi del biondo sembrarono brillare a tali parole.
<Ah! Ti-Ti ringrazio! Cioè, ti ringraziamo! So che... Che magari potete non crederci m-ma... È già sufficiente per noi avere il vostro aiuto!> affermò.
Kaname sorrise nel vedere i due <Allora ci conviene metterci a cercare> disse avvicinandosi a loro mantenendo il sorriso stampato in volto.

𝐌𝐄𝐀𝐍𝐖𝐇𝐈𝐋𝐄

𝐀𝐋𝐀 𝐄𝐒𝐓 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐋𝐋𝐀...
... 𝐒𝐀𝐋𝐀 𝐑𝐄𝐋𝐀𝐗

Mentre Mitsuki e Kaname si erano recate verso l'ala ovest della villa, Mikoto e Nagisa si erano diretti verso l'ala est...

<Ma tu hai idea di quanto ti starebbe bene un bel vestitino viola? Cioè, dovresti pensarci! Sei bassino, non hai poi una corporatura così tanto robusta, te lo faccio i-> venne bruscamente interrotta dall'altro con un: <aLLORA HAI FINITO DI PARLARE O NO?! Non ho intenzione di mettermi vestiti di alcun genere! E poi, ti sembra il caso di parlarne ora?! Dobbiamo. Uscire. Da. Qui! Ti è chiaro? Dobbiamo andare scappare. Serve lo spelling?? S.C.A.P.P.A.R.E. Scappare! Flee!>
A tali parole la ragazza dai capelli rosa lo guardò, con uno sguardo sbigottito <Shhhh! Vuoi che ci sentano? Non urlare, non urlare> disse lei facendo un sorrisino il che fece venire un tic all'occhio al povero Mikoto. Stava iniziando seriamente a domandarsi se la ragazza stava facendo sul serio oppure lo stava solo prendendo per i fondelli.

Arrivarono davanti ad una porta socchiusa dalla quale si potevano intravedere, all'interno della stanza, tre figure. Sembravano essere due ragazze ed un ragazzo. Appena li vide Mikoto si fermò di colpo e rimase muto come un pesce... Ed ora chi erano quelli...? In una situazione normale Mikoto era sempre il primo a fare il primo passo ed andare a presentarsi agli altri ma quella non era una situazione normale, non lo era affatto. Oltre al danno c'era pure la beffa visto che era pure in coppia con Nagisa e infatti quest'ultima fece capolino nella stanza senza nemmeno esitare esclamando a pieni polmoni: <SALVE!!>. Tale atto fece tornare al povero giocatore di paintball un tic all'occhio "Perché a me... Io giuro che appena vedo Mitsuki gliela faccio pagare" pensò lui mentre si lasciò sfuggire uno sbuffo.

Sollevò verso i tre ragazzi i quali sembravano essersi presi un mezzo infarto. Sembravano quasi più spaventati loro rispetto a Mikoto o Nagisa. Quest'ultima infatti si era subito precipitata verso i tre e successivamente, quando fu vicina a loro, chiese: <Voi chi siete? Mmmmhm?>

A ciò il violetto si trovò costretto ad entrare nella stanza e andare a placare la rosata prima che si mettesse a rompere le scatole a quei poveracci. Buoni o cattivi che potessero essere non meritavano una tortura del genere. Arrivò da lei e la prese per il colletto della maglia <Fortuna che bisognava fare silenzio, vero?> disse il ragazzo all'altra la quale reagì con un misero "Oh...".
I tre li guardarono per poi scambiarsi delle rapide occhiate e successivamente uno di loro aprì bocca: <Quindi... Uhm... Mi sembra di capire che anche voi, proprio come noi, siate stati rinchiusi qui... Voglio dire... Non siete quelli che ci hanno portato qui, no?>. In risposta Mikoto iniziò ad annuire <Sì non siamo cattivi. Anzi stiamo cercando un'uscita da questo posto> aggiunse poi.

Gli occhi del ragazzo s'illuminarono di speranza <Che sollievo! E... E ditemi, avete trovato qualcosa? Potete... Potete condividerlo con noi? Anche noi stavamo cercando una via di fuga, stavamo decidendo da che parte iniziare ad indagare> disse lui.
<Uhm...> iniziò a dire Mikoto <In realtà ancora non abbiamo trovato nulla.. Noi due, assieme ad altre due ragazze, stiamo esplorano le due ale della villa...> spiegò.
L'altro ragazzo annui alle sue parole <Sì.. Capisco.. Volete una mano? Più siamo e meglio è non credete?> propose allora.
Mikoto rimase in silenzio per qualche istante per pensarci su <Una mano in più farebbe effettivamente comodo..> ammise <Ma prima vorrei chiedervi se potete almeno dirci come vi chiamate...> concluse.

<Ah! Oh! Certo! Vi abbiamo assaliti di domande senza nemmeno presentarci, hehe...> disse il ragazzo.
<Io mi chiamo Nao Wakayama, sono l'ultimate history expert!> disse lui

Poco dopo indicò la ragazza castana <Poi.. Lei è Mitsue Mitsue, l'ultimate gamer> disse e successivamente indicò la ragazza bionda con alcune ciocche blu <Mentre lei è Kaede Fukunaga, l'ultimate neurosurgeon> concluse lui sorridendo.

Mikoto accennò un sorriso ai presenti <Io sono Mikoto Koizumi, ultimate painballer e lei è Nagisa Okano, l'ultimate tailor. È un piacere fare la vostra conoscenza> disse.
Nao sorrise a sua volta <Il piacere è tutto nostro!> disse. <Scusate l'interruzione ma non sarebbe meglio se ora ci mettessimo ad esplorare? Vi ricordo che non siamo ancora al sicuro e se non troviamo l'uscita al più presto temo proprio che saremo spacciati> disse con tono serio Kaede proferendo finalmente parola.
<Oh, sì, hai perfettamente ragione..> biascicò il giocatore di paintball <Sarà meglio riprendere le ricerche allora, c'è qualche posto che vi manca da esplorare?> chiese Mikoto.

<Sì, ci manca una stanza in quest'ala della villa, stavamo per segnare tutto quello che abbiamo visto fino ad ora sul diario che ho trovato nella mia stanza> disse Nao
<È segnato maggiormente il primo piano mentre del piano terra lo dobbiamo scrivere ora.> aggiunse poi.
<Nao, non è che posso darci un occhiata?> chiese Mikoto mentre Nao in risposta annuì e gli porse il diario.
<È ancora incompleto ti ricordo e non fare caso agli scarabocchi che vedi, era per tenera menglio a mente le cose!> disse lui.
Mikoto prese il diario ed iniziò a sfogliarlo.

A colpire Mikoto fu la penultima facciata: Il portone rosso.
<Un portone rosso che non si sa dove conduce... Non so perché ma mi ispira gran poca fiducia...> mormorò il violetto <Più ci si sta alla larga e meglio sarà...> sussurrò.
<Non temere, una volta usciti da qui il portone rosso non sarà più un problema a cui dovremo pensare! Comunque ora mi metto subito all'opera per aggiornare il favoloso DIARIO DI NAO! Hehe, il nome è ancora provvisorio.. Se mentre lavoro qui potesti esplorare la stanza che si trova alla fine di questo corridoio e mi dicessi cosa trovi mi faresti davvero un enorme piacere sai, mio caro Mikoto. Ti ricompenso pure! Ti offro un bacino> disse Nao con un sorrisetto innocente.
<H-Huh? Ma ti sembra il momento di dire cose del genere? Se era un modo per convincermi sappi due cose: La prima... Non è stato efficace, la seconda: Tanto l'avrei fatto comunque visto che voglio uscire da qui> borbottò il violetto con le gote arrossate.
Al che Nao si mise a ridere per la reazione e ciò fece arrossire il giocatore di paintball per l'imbarazzo. Voleva lasciare al più presto la stanza quindi prese Nagisa per il polso e fuggì fuori dalla sala relax peccato che le parole di Nao lo accompagnarono "Ti aspetto qui, eh!~" queste furono le ultime parole che Mikoto sentì prima di allontanarsi per andare verso l'ultima stanza che doveva esplorare nell'ala ovest.
Mentre camminava sperava che Mitsuki fosse messa meglio con le ricerche dell'uscita.

[...]

Ci vollero meno di due minuti per Mikoto e Nagisa a raggiungere l'ultima stanza infondo al corridoio precedentemente indicatagli da Nao. I due si fermarono proprio davanti alla porta. <Bene, siamo qui... Ed ora?> chiese Nagisa <Ora bisogna entrare... Sempre ammesso che la porta non sia chiusa a chiave... In quel caso peccato, sarà per la prossima volta> disse Mikoto per poi afferrare il pomello della porta e poco dopo iniziare a girarlo...
La porta si aprì emettendo un cigolio inquietante che fece accapponare la pelle a Nagisa e Mikoto.
<Sei... Sei proprio sicuro che... Che dobbiamo entrare qui...?> mormorò Nagisa.
<Non fare la fifona ora... Tutto l'urlare e lo schiamazzare che hai fatto prima ti è finalmente passato..?> mormorò il violetto <Cerchiamo di muoverci ora. Prima entriamo nella stanza, prima usciamo...> mormorò Mikoto per poi entrare nella stanza con passo lento.
Era quasi completamente buio. Le finestre erano barricate talmente tanto che solo qualche raro e flebile raggio riusciva a sopravvivere.
Mikoto deglutì mentre sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Provò a fare un passo avanti e CRAAACK!

L'improvviso rumore di un legno marcio che si ruppe fece urlare Mikoto e Nagisa. Al che altre due urli di altre due persone riecheggiarono assieme a quelle del violetto e della rosata. Questo fece solo terrorizzare ulteriormente i primi due facendoli, di conseguenza, sbiancare. Era decisamente troppo da sopportare e di conseguenza, Mikoto e Nagisa corsero fuori dalla stanza. Appena furono usciti da lì chiusero la porta alle loro spalle mentre ansimavano pesantemente per riprendersi dallo spavendo appena preso.
<Siamo... Siamo al sicuro ora vero...?> mormorò Nagisa mentre si sentì un'altra porta chiudersi di colpo a pochi metri di distanza.
A tenere la porta appena chiusa erano una ragazza dai lunghi capelli rossi e un ragazzo dai capelli bianchi. Anche loro ansimavano pesantemente per riprendere fiato per la corsa e per lo spavento.
La ragazza dai capelli rossi sollevò lo sguardo e notò gli altri due all'altra porta <O-Oh...> si lasciò sfuggire la rossa.
<Uhm... Ah! N-Niente panico, niente panico! Non siamo cattivi!> iniziò subito Mikoto.
<"Non siamo cattivi" non potevi trovare scusa peggiore...> mormorò lei <Pensi seriamente che possiamo crederti se dici "Niente panico, non siamo cattivi"..?> domando poi.
<Beh, ecco... Uhm... Se fossimo cattivi vi avremmo già attaccato... Non credete?> disse Mikoto ma la rossa rimase poco convinta.
<Potrebbe tranquillamente essere una trappola.> disse lei secca.

Mikoto rimase in silenzio. Come poteva convincere l'altra che le sue parole erano la verità? Doveva pensare a qualcosa, doveva dimostrare di star dicendo la verità. <Forse non ho prove per dimostrarti che non siamo dalla parte di chi ci ha rapito e portato qui ma posso dirti che il nostro unico scopo è trovare la porta e andarcene via da qui. Poi sta a te credere a ciò che sto dicendo oppure no...> mormorò Mikoto tenendo lo sguardo puntato sulla rossa <Se siete interessati ad aiutarci lasciate che ci presentiamo: Io sono Mikoto Koizumi, ultimate paintballer, lei invece è Nagisa Okano, ultimate tailor..> concluse poi il violetto.

La rossa rimase in silenzio per un paio di minuti <Kairi Jinnouchi> disse poi di punto in bianco.
<Huh?> domandò il violetto.
<Il mio nome. Mi chiamo Kairi Jinnouchi, sono l'ultimate singer.> si presentò lei sistemandosi alcune ciocche dei suoi lunghi capelli rossi dietro l'orecchio.

<Lui invece è... Uhm...> mormorò la rossa non ricordandosi il nome dell'altro.
<Shion... Shion Murakami... Ultimate architect...> biascicò quasi l'albino mentre sembrava come se stesse provando a nascondersi dietro la rossa.

<Piacere... Piacere di conoscervi> disse Mikoto accennando un sorriso.
<Quindi. Hai detto che stavi cercando la porta, no?> domandò Kairi ed in risposta Mikoto annuì leggermente col capo.
<Sì io ed un'altra ragazza, Mitsuki, ci siamo divisi per vedere se riuscivamo a trovare la via d'uscita... Mentre investigavamo in quest'ala abbiamo incontrato un ragazzo, Nao Wakayama, che assieme ad altre due persone stava compilando un diario con le stanze di questo posto... Gli mancava da esplorare questa e ha chiesto a noi di esplorarla e di riferirgli cosa trovavamo in caso fosse accessibile...> disse lui.
<Mhm... Direi che è impossibile sapere con certezza cosa fosse visto che siete stati dentro davvero poco ed era buio pesto ma se vi può interessare credo sia una sala da pranzo a giudicare dagli arredi che ho sentito al tatto... Ed erano anche parecchio impolverati e ricolmi di ragnatele..> commentò la rossa.
<Una sala da pranzo...? Mhm...> mormorò <Non sembra dalle finestre così tanto sbarrate... Qual è il senso di chiudere così tanto delle finestre di una sala da pranzo...?> chiese Mikoto grattandosi leggermente la nuca.
<Forse per non far entrare delle bestie strane nella villa...> propose Kairi <Oppure per non fare uscire noi...> disse però Shion con un velo di terrore nella voce.

A quella frase detta dall'albino gli altri tre rivolsero i loro sguardi preoccupati verso di lui. <Ti prego, non dirlo nemmeno per scherzo...> mormorò Kairi
<Però ha senso... Voglio dire... Perché tappare così tanto a tal punto da non far passare nemmeno un filo di luce... Per animali di piccole dimensioni basta poco... Al limite tappi un solo vetro rotto o-o lo cambi... Ma sembra come se... Se sia stato fatto apposta per impedire il passaggio a qualcosa di ben più grosso di qualche banale animaletto...> disse quasi sussurrando l'architetto.
<Non gufarla, insomma Shion, cerca di pensare in maniera un po' più positiva> disse Kairi.
<Vi prego ora non pensiamoci.. Piuttosto, che ne dite di andare da Nao a riportargli le informazioni sulla stanza? Almeno possiamo radunare tutti i pensieri e provare a trovare un modo per scappare... Poi ovviamente non vi obbligo, la scelta è vostra se volete venire con noi o meno..> disse Mikoto.
<Uhm... Io vengo con voi... Tu Kairi...? Vieni con noi o resti o no...?> biascicò l'albino.
La rossa alla domanda tirò un sospiro, quasi d'esasperazione, per poi dire: <Per quanto io sia tentata dal rispondervi "No" credo di non aver altra scelta se non quella di venire con voi. Non ho intenzione di restare sola nel corridoio di una villa abbandonata. Quindi in mancanza di scelte accetterò di venire con voi.> disse la rossa spostandosi alcune ciocche dei suoi lunghi capelli rossi.

Mikoto annuì accennando un sorriso <Allora direi che possiamo andare, Nao si trova in quella stanza là.> disse il violetto mettendosi a camminare verso la saletta relax seguito da Nagisa e i due nuovi compagni di squadra.
Fu durante quella breve camminata che Mikoto si mise a pensare, e anche a sperare, se Mitsuki e Kaname avevano avuto più fortuna di loro e avessero trovato qualche indizio su una possibile via di fuga se no addirittura trovato l'uscita stessa. Scosse la testa scartando l'idea: Era improbabile che avesse trovato l'uscita altrimenti l'avrebbe avvisato... Vero...? Alla fine se l'erano promesso, trovare l'uscita e la prima coppia che la trovava andava ad avvisare l'altra... Era il loro accordo alla fine ma se invece fosse stato tutto un tranello...? Il caro Mikoto si perse nei suoi pensieri iniziando a domandarsi se aveva fatto veramente bene a fidarsi di Mitsuki oppure no.

𝐌𝐄𝐀𝐍𝐖𝐇𝐈𝐋𝐄

𝐂𝐎𝐑𝐑𝐈𝐃𝐎𝐈𝐎 𝐏𝐑𝐈𝐍𝐂𝐈𝐏𝐀𝐋𝐄...
...𝐏𝐎𝐑𝐓𝐎𝐍𝐄 𝐑𝐎𝐒𝐒𝐎

Mitsuki e Kaname stavano seguendo Hatsu e Kunimichi verso la misteriosa porta di metallo rosso. Avevano cercato e cercato e cercato non-stop qualcosa per poter aprire quella dannata porta ma non avevano trovato nulla, se bisognava essere completamente onesti non c'erano nemmeno utensili da cucina, niente coltelli, niente forchette, niente cucchiai, nulla, zero assoluto.
A causa del fallimento della loro ricerca sia Hatsu che Kunimichi sembravano demoralizzati. <Uhm... Ora che  siamo punto e a capo... Che cosa ci conviene fare..?> chiese Mitsuki rivolgendo il suo sguardo verso Hatsu e Kunimichi.
Il biondo tirò un sospiro <Beh> incominciò <Ci consultiamo con gli altri, che sono ancora alla porta, e poi vedremo... Alla fine i piani sono o cercare altrove o rassegnarci... Dopotutto quella sembrava essere l'unica porta che potesse condurre verso l'esterno...> mormorò.

Mitsuki abbassò lo sguardo portando la mano sinistra e prendendosi il mento con indice e pollice senza smettere di seguirli ma rallentando leggermente il passo.
Erano rinchiusi in una villa enorme ma senza una porta che conducesse all'esterno? O meglio la porta sembrava esserci ma non potevano essere certi che quel portone rosso dove si stavano recando ora fosse effettivamente la via d'uscita. Però perché marcare di un colore così evidente una porta che poteva condurre all'estero della struttura se volevano tenere delle persone rinchiuse in quel posto? No, c'era sicuramente qualcosa che non andava.
Non era normale.

E se fosse...

"..."

E se fosse davvero...

<MITSUKI!>

"Ah."

La ragazza in questione sollevò di colpo la testa trovandosi davanti alla porta rossa e di conseguenza anche ad altri tre ragazzi: il primo di media altezza coi capelli biondo paglierino, il secondo alto e con i capelli blu raccolti in una piccola coda ed infine il terzo sempre di media altezza coi capelli metà neri e metà bianchi.
Kaname, ovvero la responsabile di averla "risvegliata" da quel suo stato di trance, la guardò incrociando le braccia <Ti eri incantata di nuovo> disse la verdina <Oh... Uhm... Vi chiedo scusa> disse allora la giardiniera

Ad intervenire fu il ragazzo dai capelli metà bianchi e metà neri <Macché, può capitare di avere la testa tra le nuvole di tanto in tanto. <Comunque, Hatsu e Kunimichi ci hanno detto i vostri nomi quindi: Piacere Kaname, Mitsuki, io sono Sora Osaki, l'ultimate journalist mentre loro sono Toshimi Maki, l'ultimate Mountain biker e Makoto Tao, ultimate puppeteer> disse indicando rispettivamente il biondo e il turchino.


Mitsuki annuì leggermente con la testa <Molto piacere...> si limitò a dire inizialmente <Scusatemi ancora se sono sembrata maleducata a perdermi nei miei pensieri in quel modo> si scusò.
Il giornalista scosse la testa <Te l'ho detto, non devi scusarti per così poco! Lo si può comprendere in situazioni così.> disse quindi pattandole leggermente la spalla.
<Odio interrompere ma non vi sembra il caso di tornare sull'argomento principale? Avete qualche fottuto piano B per aprire questa maledetta porta?> chiese sbuffando il biondo paglierino tenendo un tono di voce "leggermente" troppo alto.
<Per la quinta volta: abbassa la voce che ho mal di testa a forza di sentire la tua voce stridula> si lamentò il turchino.
<HUH?! vOCE STRIDULA?!> esclamò Toshimi alzando un pugno in aria, pronto a scagliarlo verso il marionettista. Fortuna volle che il giornalista intervenne subito <Hey hey. Piano ora. Non è necessario arrivare a picchiarsi> disse lui trattenendo il ciclista.

Alla scena la giardiniera e la radio host tirarono un sospiro sconsolato <Ah, meglio ignorarli quanto fanno così...> disse allora Kunimichi <Piuttosto ci converrebbe seriamente pensare ad un piano di riserva, d'altronde questa potrebbe essere la nostra unica via di fuga...> disse ancora il biondo cenere.
Hatsu, Kaname e Mitsuki annuirono leggermente <Sediamoci e discutiamone mentre quei tre si ca-> la voce di Kunimichi venne interrotta di colpo da un forte suono.

"Khshhh Khshhh! Khskkk! KHSKKKKKK"

Il suono usciva da degli altoparlanti mal funzionanti.

"Prskkkk proskkkkk skkskkk Khskkk"

"Uno dskkkk" "Skhkkkk"

"beeEEEEEEEEEEEE" il suono si trasformò in un acuto fastidioso che costrinse tutti i presenti in quella struttura a tapparsi le orecchie.

"Eh ma porcodd SKKKKKK"

Gli altoparlanti si spensero.
Hatsu sbiancò <Cos'erà quel suono raccapricciante...? N-Non è normale che un altoparlante parta così a caso... Soprattutto se in una villa abbandonata...> mormorò il castano.
<Ha... Haha... C-Cagasotto-> commentò Toshimi <Ma se sei tu il primo che te la sei fatta sotto> ribatté però Makoto
<LISTEN HERE YOU LIL' SHXT!-> si preparò il biondo paglierino a menarlo.
<BASTA VOI DUE!> urlò il giornalista <Non è il momento!>

<ODDIO! MA NAGISA E MIKOTO?!> esclamò di colpo Kaname.
<Chi?> chiesero allora i cinque ragazzi voltandosi verso la verdina.
<Nagisa e Mikoto, prima di incontrare voi ci eravamo separati, noi nell'ala ovest mentre loro erano andati nell'ala est...> spiegò balbettando leggermente.
<Oh, forse è meglio cercarli... otto cervelli sono meglio di sei> disse Sora.
<Sai contare? Siamo in sette. Aggiungine due arriviamo a nove> commentò Toshimi.
<Ah perché hai un cervello? Credevo avessi solo... No è scusa non hai nemmeno muscoli> disse il giornalista la cui affermazione fece ridere di gusto Makoto ma innervosire il ciclista <gIURO CHE VI STRANGOLO!> esclamò quindi.

Questa volta ad intervenire fu lo scrittore che tirò una sberla in testa a tutti e tre <Ora avete seriamente esagerato. Mettiamoci a cercare i due compagni di Kaname e Mitsuki SENZA litigare o vi tiro un calcio sui gioielli.> disse serio Kunimichi.
<Sì mamma.> commentarono i tre facendo un leggero inchino in segno di scuse.
Dopo qualche minuto eccoli in marcia verso l'ala est della villa.
Erano quasi pronti a varcare la soglia della porta quando si sentì un "kYAAAAAAAAH!!"
Ed ora cos'era successo?!
Mitsuki afferrò il pomello e spalancò la porta colpendo qualcuno <AHIA!> la voce era abbastanza riconoscibile sia per Kaname che per Mitsuki.
<Mikoto!> esclamò Mitsuki <Oddio sei salvo che fortu... na...> si zittì poco dopo aver finito di parlare notando altri cinque nuovi volti ad accompagnare "lo gnomo e la svampita" soprannominati così da Mitsuki stessa.
<Mikoto, dammi la manina che ti aiuto~> disse Nao avvicinandosi subito al giocatore di paintball per poi voltarsi verso Mitsuki <oH SALVE!> esclamò quindi.
La giardiniera guardò il violetto e disse secca <Spiega.>

[...]

Tutti e quattordici i ragazzi si erano raccolti nel corridoio principale e si erano seduti in cerchio e si erano oltre che presentati scambiati le informazioni che ognuno di loro aveva raccolto separatamente.
<Non avevamo stabilito che il primo che trovava qualcosa andava a chiamare l'altro gruppo?> chiese Mitsuki.
<Hey hey, ti avrei chiamata una volta finito di raccogliere informazioni!> si lamentò Mikoto <E poi... Non eri forse tu che te ne stavi scordando? Non ti sei forse ricordata di noi dopo quella serie di rumori, huh?!> puntò il dito il violetto.
<coSA?! MA CHE STAI DICENDO?!> esclamò la giardiniera.
<Vi prego non incominciate anche voi due a litigare> mormorò Kunimichi con esasperazione.
<E chi litiga qui. È un banale scambio di opinioni.> commentò Mikoto quasi offeso
<Se se come no, "banale scambio di opinioni"> sospirò Kunimichi.

<cAMBIANDO DISCORSO!> si fece alta la voce di Nao <Ho finito di appuntare quasi tutto sul diario, dopo mi mancano i disegni fatti meglio! C'è forse altro che devo aggiungere? Tipo... Boh... Piani di fuga...?> disse.
<Beh il piano iniziale era provare a scassinare la porta con qualcosa. Ma diciamo che è stato un buco nell'acqua> disse Sora <Quindi ora bisognerebbe pensare ad un piano B e forse per sicurezza anche un piano C> aggiunse lui
<Mhm... Bisognerebbe prima investigare questa porta a dovere... Dopotutto non avete notato quanto nuova sembri in confronto alla villa...? Cioè è un po' un pugno nell'occhio perché anche questo rosso così acceso per una villa così vecchia da quasi fastidio ma tralasciamo questi futili dettagli.> disse Nao
Effettivamente aveva ragione con entrambe le affermazioni: Era un pugno in un occhio un colore così acceso ed era troppo recente per essere una porta d'entrata degna di una così vecchia villa.
<Sapete cosa mi ricorda questo portone così rosso? Avete presente Super Mario e il livelli finali come i castelli o anche di metà mondo come le torri? A me ricorda i portoni che ti portano dal boss. Quindi non è che tipo... Dietro c'è qualcosa di cattivo?> chiese finalmente Mitsue prendendo il mento tra indice e pollice.
<Stai quindi dicendo che potrebbe non essere l'uscina ma... Al contrario... La stanza dove si trovano i nostri rapitori...?> mormorò Shion
<Oddio, avrebbe anche senso> disse xlx gamer alzando le spalle.
<Ah... Beh sì non ci avevamo pensato a questa ipotesi... Uhm... Questo Ci scombussola seriamente i piani...> disse Sora grattandosi la nuca.

<Beh ma sta di fatto che non possiamo arrenderci così...> mormorò timidamente Hatsu.
<E cosa proponi di fare sentiamo?> chiese la cantante.
<E-Ecco n-non...> biascicò il creatore di orologi da taschino.

<Continuiamo a cercare> disse tutto d'un tratto Mitsuki <Come noi anche i rapitori hanno bisogno di una via di fuga. Pertanto da qualche parte ce ne sarà una secondaria in caso di estrema emergenza o magari anche più di una.> continuò lei <Riusciremo ad uscire da qui costi quel che costi... Allora...? Siete con me...?> chiese infine la giardiniera.
Inizialmente gli altri tredici ragazzi sembrarono titubanti ma se quella era la loro unica speranza allora sarebbe stato meglio giocarsi il tutto per tutto.
<Sì, saremo dalla tua parte> disse Mikoto.
<Anche perché altrimenti dovremmo restare qui a fare cosa? Girarci i pollici aspettando la nostra morte?> commentò Kairi.
<Wow, le tue parole sono così piacevoli Kairi> borbottò Toshimi
<Zitto o ti infilo una scarpa giù per la gola> lo minacciò lei spostandosi con eleganza i lunghi capelli rossi dietro l'orecchio.
<Bah! Ignora quello che dice Kairi! Puoi contare su di noi senza problemi Mitsuki!>
La giardiniera annuì <Sì... Usciremo da qui... Tutti insieme sani e salvi...> disse lei con un lieve sorriso stampato in viso.

"Usciremo da qui tutti assieme" lei ci credeva. Ci credeva davvero, insomma quanto poteva essere difficile uscire da una villa! Bastava solo trovare l'uscita adatta. Qualsiasi cosa infondo poteva andare bene...

Qualsiasi... Cosa....

"PROVA! PROVA! AH FUNZIONA"

L'altoparlante aveva ripreso a funzionare e i quattordici ragazzi rimasero ancora una volta pietrificati. Ed ora...? Cosa sarebbe successo...? Cosa sarebbe stato annunciato da quei terribili congegni..?

[...]

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚...

Era una stanza completamente buia, ricolma di schermi momentaneamente spenti. Il silenzio era l'unico suono che si udiva nella villa...
<tHEEEEN I DRAW!> si sentì di colpo da una stanza affianco a quella ricolma di schermi <Ohohoh Yugi boy! Preparati! Perché here I come! Hahahaha!> esclamò la stessa voce.
<Shhh, allora li vuoi proprio svegliare tutti e finire qui la partita> disse una voce femminile.
<No no no... Dai, abbiamo appena iniziato...> piagnucolò lui.
<Allora non urlare. E sbrigati perché giuro che se ti metti a fare una combo infinita mollo tutto> disse lei <Scusa ma non sono io che devo giocare?> chiese una terza voce, un'altra voce maschile.
<Perché sai giocare?> chiese la ragazza.
<Beh no... Per questo mi stai insegnando.> disse il secondo ragazzo.
<Quindi dicevamo! Main phase! Attivo l'effetto di Dittatore e mandano un Blue-eyes white dragon to the graveyard I can special summon him! Then! Attivo il suo secondo effetto e scarto una carta che menziona blue-eyes, in questo caso Drago abisso occhi blu per poi evocarlo specialmente! Su evocazione porto alla mano una magia rituale! Poi normal summon della pietra bianca! Che viene utilizzata per l'evocazione del mitico Linkuriboh! Detto ciò passo MA! In end phase attivo l'effetto della pietra e di abisso. Risolvo la catena: Abisso mi porta alla mano bLUE-EYES CHAOS MAX DRAGON! And con la pietra prendo Drago Jet occhi blu. Tocca a te> disse infine il primo.
Il secondo pescò una carta.
<Non ci credo... xxxxx! Hai briccato! Come?! Spegami?! Setta e passa va...> disse la ragazza
<Setta?> chiese il secondo.
<Metti la carta a faccia in giù. In orizzontale> disse lei mentre l'altro fece come gli venne detto.
<Senti senti che profumo di vittoria> disse il primo pescando <Attivo la carta magia rituale e mandando al cimitero un bianco effettuo un evocazione tramite rituale! Battle phase: Chaos massimo attacca facendo danno doppio perforante. Subisci 4000 visto che era un 2000 in difesa. Poi attacco con Jet e dittatore altri 4200! Quindi direi che hai perso> disse fieramente.
<Certo che potevi anche usare un mazzo meno forte... Volevo farti felice e imparare a giocare per una volta> borbottò il secondo.
<Ma che dolce. Hai forse la febbre xxxxx?> chiese lui.
<Haha. Che spiritoso.> commentò l'altro.

L'unica ragazza nel frattempo era andata ad accendere gli schermi per vedere se c'erano dei movimenti <Ragazzi, venite a vedere> li chiamò.
<Huh? Si è già svegliato qualcuno?> chiese il primo andando dalla ragazza seguito dal secondo.
<No, ma guarda che ragno enorme che c'è davanti alla telecamerina che abbiamo nascosto> disse lei.
<Oddio ma è pucci! Awe awe!> disse il primo ragazzo.
<Aw, ci sta fissando! Guarda che tenero!> disse lei.
<Voi siete consapevoli che potrebbe essere un maschio e che quindi è un po' come vedere il suo apparato riproduttore... vero?> chiese il secondo che venne subito guardato male dagli altri due.
<Che guasta feste> disse la ragazza <Hai dei fetish davvero strani xxxxx> disse invece l'altro ragazzo.

<Ma- Ok. Posso capire lei. Ma tu?! Che tra tutti sei quello più strambo?! Vieni a dire a me che ho strani fetish che tu ti sei messo in mente??> esclamò il secondo con indignazione.
<Se ti arrabbi così tanto significa che è vero> disse il primo.
<Huh?! *****! Ma l'hai sentito?! Scusa puoi dire qualcosa a questo babbeo??> chiese il secondo offeso.
La ragazza guardo il primo e disse <Qualcosa>.
<Sei seria?> chiese il secondo mentre il primo scoppiò a ridere.
<No, sono *****, piacere> disse lei.
<Vi odio> si limitò a dire xxxxx.
<Anche noi ti vogliamo bene> dissero i due in coro.

<In ogni caso... Non ci conviene ricontrollare che tutto sia apposto?> chiese la ragazza tornando seria
<Ancora? Ma abbiamo controllato minimo cinquanta volte! È tutto apposto! Ora dai. Giochiamo a scala quaranta mentre aspetto che qualche babbeo si svegli> disse il primo ragazzo andando a prendere le carte da poker.
<Non ti stanchi mai di giocare a carte te?> chiese il secondo ragazzo.
<Te ti stanchi mai di leggere?> ribatté il primo.
<Touché...> commentò xxxxx.
Dopo ciò i tre si misero a giocare a poker per alcune ore.

[...]

Alla fine il tempo passò e tutti i ragazzi si erano svegliati. Mentre i vari ragazzi incominciavano ad incontrarsi e a perlustrare la villa i tre li guardavano seduti sulle loro poltrone personali. <Fin'ora chi vi convince di più?> chiese il capo dei tre, quello seduto al centro.
<Secondo me lui> il secondo ragazzo, seduto alla sua sinistra, indicò Sora che assieme a Toshimi, Kunimichi, Hatsu e Makoto orchestrava il quintetto dividendo i compiti e proponendo idee <Ha la stoffa da leader, sa gestire bene i gruppi anche se ha quel vizio di perculare un po' tutti... Dev'essere irritante lavorarci assieme dopo un po'> aggiunse.
Il capo annuì. <***** a te invece?> chiese alla ragazza, seduta alla sua destra.
La ragazza allora indicò Kairi <Lei. Mi sembra una con la testa sulle spalle. Dritta verso i suoi obbiettivi e con delle idee molto chiare. Anche lei sarebbe un ottima leader> disse lei.
Il capo annuì ancora. <Dunque Sora Osaki e Kairi Jinnouchi... Voi dite sarebbero ottimi leader?> chiese.
I due assistenti annuirono <Secondo te invece? Chi ti convince di più?> chiese la ragazza al capo.
<Quel Nao... Per quanto eccessivamente allegro ha un occhio molto attento. È l'unico che si è accorto di particolari che per quanto insignificanti non sono da sottovalutare. Come i simboli sulle porte. Ci sta pure scrivendo un diario. Va tenuto d'occhio, non deve scoprire troppo o rovinerà il divertimento...> commentò il capo.

<Per quanto riguarda invece quello che vi infastidisce di più?> chiese successivamente il capo.
Il primo assistente indicò Nagisa <Lei. Mi irrita non fa altro che urlare...> commentò.
La seconda assistente invece indico Toshimi <Lui. Ha una voce stridula e urla continuamente...>.
Il capo annuì <Io invece... Non sopporto lei...> indicò Mitsuki <Ha quell'aria da guasta feste che io detesto con tutta l'anima. Se solo potessi distruggerla ora... Ma rovinerei solo il divertimento agli altri non credete?> chiese lui mentre i due annuirono in accordo.
<Ma non solo a loro anche a noi e a te stesso. Quindi sta qui comodo e aspetta con pazienza> disse la ragazza.
<Haha, che amici premurosi che siete! Fortuna che la pazienza è una mia grande virtù ma ora che ne dite se gli mettiamo un po' di agitazione mhm?> chiese il capo afferrando il microfono per poi provare a parlare.

Inutile! Inutile! Non si sentiva altro che un suono grattato! Gli altoparlanti erano rotti?! L'audio impostato male???

<Eh ma porcodd-> venne bloccato subito dalle lamentele dei due aiutanti
<MA TI È DATO DI VOLTA IL CERVELLO?!> esclamarono
<Hey. Hey. Non urlatemi contro basta sistemare...> borbottò.
<Ti avevamo detto di controllare che fosse tutto apposto prima! Mentre i babbei dormivano! Ma tu "Eeeeh ma avremo controllato cento volte gne gne gne!" Eccolo il tuo "gne gne gne"!!> esclamò la ragazza irritata mentre si mise a tirare in testa al capetto le sue stesse ciabatte.
<Ed ora vai. Ti arrangi a sistemare> commentò il secondo assistente.
<Cattivi...> biascicò il capetto.

Certo gli ci volle diverso tempo e alla fine i due, per pietà, lo aiutarono e il sistema degli altoparlanti era sistemanto.
<Giuro che vi amo. Cosa farei senza di voi!> disse il capo stringendo i due a sé i quali risposero <Faresti schifo>.

<Bando alle ciance! È ora di testare!> disse lui per poi prendere nuovamente il microfono e...

<PROVA! PROVA! AH FUNZIONA!>

Sul viso del ragazzo si dipinse un largo ghigno e poco dopo si preparò a dare il suo spettacolare annuncio mentre i due si prepararono per andare dagli ultimates ancora una volta terrorizzati...


✧. ┊    TO BE CONTINUED...

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Hi! Makoto's here <3
Ho finalmente avuto un momento per respirare e terminare ALMENO la prima parte del prologo della mia fanfiction.
Questo è un progetto a cui sto lavorando da un po' ed è per me un allenamento per un progetto futuro.
Spero che qualcuno legga questa storia che sto scrivento con impegno
E spero soprattutto che possa piacere visto che alla conclusione di questa, o forse prima, potrei decidere di pubblicare una storia ad oc
La mia prima storia ad oc. Sì.
Non me ne sbatte nulla se Danganronpa non è più di moda. Questo è ciò che io voglio scrivere. Se non v'interessa ciao. Sparite da qui.

E niente non so bene cosa dire se non: fatemi sapere come lo trovate che a me fa piacere riceve un piccolo riscontro 👉🏻👈🏻

So... Bai bai <3

~Your little Makotino <3

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