｡↷ ✧*̥₊˚‧☆ﾐ 𝐓𝐀𝐁𝐋𝐄 𝐎𝐅 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐄𝐍𝐓𝐒!¡ •ଓ.°
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₍🕊₎ ..⃗. ꒰ 𝚙𝚕𝚘𝚝 ꒱
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"Nessuno si è mai posto come domanda il perché le persone provino dolore quando qualcuno a cui tieni muore. Non se ne sente la necessità di porsi una domanda a cui si può dare una risposta banale.
Le risposte che la gente da sono scialbe, prive di significato. Perché le persone muoiono? Perché è così che funziona il mondo. Baggianate, non è affatto così.
Tutti pensano che a porre un freno alle tue domande basti una risposta di poco conto eppure io non credo affatto sia così. Perché le persone muoiono? Perché sono esseri mediocri.
Perché si sta male se qualcuno muore? Perché ci sentiamo soli? Perché? Perché? Perché?
La risposta non la so, nessuno la può sapere.
L'essere umano è una creatura fin troppo fragile per vivere in un mondo così avverso.
L'uomo ha freddo e si copre o si scalda col fuoco. L'uomo ha fame e mangia cibo cotto per non morire per qualche strana malattia. L'uomo è schizzinoso, pretende sempre cose che non può avere e che mai avrà."

Un ragazzo parlava da solo davanti ad un letto vuoto di un ospedale. Fissava le bianche coperte da poco riordinate dalle infermiere mentre manteneva uno sguardo apatico in viso.

"Perché te ne sei andato? Avevamo ancora tanto di cui parlare, ancora tanto da progettare.. Però se tu non ci sarai più vuol dire che dovrò arrangiarmi e pensare io a tutto.. Sai così non vale. Eri tu quello entusiasta per questo esperimento ed ora guarda cosa mi tocca fare. Lavorare per entrambi, pensare, usare il cervello non più per una ma per due persone. Bah, che ingrato che sei."

Continuò a parlare in completa solitudine. Successivamente girò i tacchi e si allontanò dal letto

"Ci vediamo alla fine del progetto, amico mio."

Furono le ultime parole che pronunciò il ragazzo prima di lasciare la stanza infilando le mani nella tasca del lungo giaccone nero che indossava.

"Come si diceva? Ad Astra Per Aspera? Bah, e chi se lo ricorda più. Eri tu quello bravo in latino, non io. Ah, giusto, sto ancora parlando da solo e a voce alta, dentro un ospedale. Qui mi portano dagli altri matti se mi sentono. Ma dopotutto, né io né te eravamo normali no? ####? Haha.. Che cosa patetica. Mhm.. Forse ho bisogno di un cambio di look."

Camminò fino all'uscita dell'ospedale per poi salire su una macchina nera e andarsene da quel luogo mettendosi a completare il progetto più pericoloso e letale ideato da un ragazzo della sua età.
Il più grande massacro della storia dell'intero Giappone.

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Hi, a parlarvi è Makoto <3
Questa storia non è altro che una fanfiction di Danganronpa. No role, no storia ad OC, fanfiction.
Ora che ho finito le scuole posso finalmente concentrarmi maggiormente sul progetto di CATASTROPHE che avevo in mente di sviluppare già da diversi mesi.
Non aspettatevi un ortografia eccellente, sono un essere umano e potrei fare errori di battitura e non accorgermene subito.
Ricordate che questa fanfiction sarà ispirata a Danganronpa ma non ugale in tutto e per tutto. Infatti in questa storia non ci sarà alcun "mono" ma come nelle mie role solite ci saranno due assistenti del mastermind e 14 studenti anziché 16.
Spero comunque che a qualcuno interessi aaaa.

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Ecco. Per la frequenza di pubblicazione non aspettatevi che esca un capitolo ogni settimana. Non è una role ed io ho comunque necessità di pensare a cosa sto scrivento e soprattutto a cosa faranno questi poveri cristi nel corso della storia.
Perciò se ne vedete uno ogni 2/3 settimane accontentatevi :'D
Piccolo spoilerino: La prima parte del prologo potrebbe già uscire settimana prossima se mi ci impegno ma non prometto granché.
Mi prenderò i miei tempi per realizzare anche le grafichette che vedrete.
Premessa: NON ABBIATE ALTE ASPETTATIVE SULLE GRAFICHE. Devo ancora prenderci la mano a fare roba decente.

Da Makotino è tutto.
Ora torno a morire per il caldo, baaai.