01

𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟘𝟙

Arrivati all'enorme arena, le portiere scorrevoli del furgoncino vennero aperte da un qualche membro dello staff e Jimin fu il primo a scendere per prendere una boccata d'aria fresca, siccome si trovavano in un bosco, seguito successivamente dal suo migliore amico Taehyung e poi dagli altri membri, chi scese da un lato e chi da quello opposto.

«Come stai?» domandò Taehyung al suo migliore amico stringendogli la vita – guadagnandosi un'occhiataccia passata inosservata da un altro membro a causa di quel gesto – e camminando nella direzione in cui li stava portando lo staff.

«Bene» rispose il maggiore poco convinto. «Lo sai come sto» si corresse poi scappando dalla sua presa perché in quel momento aveva bisogno di stare da solo. Non ce l'aveva con il suo TaeTae, in effetti era impossibile arrabbiarsi con quell'orsacchiotto così tenero e dolce, però in quel momento non riusciva a sopportare nessuno. E il caldo che si sentiva in ogni millimetro di pelle sicuramente non lo aiutava a rilassarsi. Quel caldo insopportabile non aiutava nessuno, proprio nessuno.

«Ancora arrabbiato?» chiese Jungkook in un sussurro al suo Hyung, che con occhi tristi annuì esalando un debole: «Già» che riscaldò maggiormente il maknae. L'ho già detto che si moriva dal caldo? Beh, la voce di Taehyung non faceva altro che peggiorare la situazione, purtroppo più per il piccolo del gruppo che per tutti gli altri.

«Mi chiedo quale sia stato il motivo della discussione per essere ancora così in crisi...»

«A me ha accennato qualcosa, ma niente di cui voglia discutere adesso» replicò il maggiore lanciando un'ultima occhiata al migliore amico che camminava a passo spedito davanti a tutti, rivolgendo poi tutte le sue attenzioni al corvino. «Adesso cerchiamo solo di goderci questo momento, va bene?» disse deciso a Jungkook passando una mano tra i suoi capelli per disordinarglieli totalmente.

Il minore sorrise con il cuore a quel gesto. Prima non aveva bene presente il motivo per cui si ritrovasse a sorridere così tanto insieme a Taehyung, ma in quell'ultimo periodo aveva iniziato ad accettare che forse, molto probabilmente... okay, okay, aveva iniziato ad accettare che certamente provava qualcosa per il più grande e che quelle piccole attenzioni non facevano altro che aumentare il suo desiderio di stargli vicino, sempre.

«Hai ragione, Hyung!» rispose sorridendo, mostrando i suoi denti da coniglietto che fecero illuminare gli occhi del più grande di pura e immensa gioia. Era certo preoccupato per Jimin, d'altronde quei due avevano condiviso moltissime cose e la loro amicizia era più stretta che mai, ma quel sorriso gli faceva sempre dimenticare di tutti i problemi che lo affliggevano. Quel sorriso era una medicina.

Taehyung quindi allungò un braccio verso il corvino e gli cinse le spalle e, nonostante il caldo, nessuno dei due si lamentò di quel contatto ravvicinato.

Nel frattempo anche Hoseok si era avvicinato al suo migliore amico, ossia Yoongi, e l'aveva bombardato di domande. Hoseok era un ragazzo molto curioso e quando si trattava dei suoi due migliori amici non riusciva a tenere a freno la lingua neanche sotto tortura.

«Yooniee» cantilenò il rosso avvicinandosi al suo Hyung.

«Che c'è?» rispose quello un po' irritato. Voleva un bene dell'anima al minore, non sapeva come avrebbe fatto senza di lui nella sua vita, ma quando era arrabbiato e voleva starsene per i fatti suoi a pensare, Hoseok era decisamente... troppo.

«Stai meglio oggi?»

«No»

«Mi puoi dire cos'è successo ieri tra te e Jimin?» domandò ancora.

«No.»

«Me lo dirai dopo?» insistette il rosso attaccandosi al braccio del maggiore, facendo roteare gli occhi a Yoongi a quel gesto; subito il grigio si scollò di dosso l'amico e, a bassa voce per non attirare troppe attenzioni su di sé, sbottò: «Hobi, smettila. Sono cose personali e poi ti conosco... non voglio che ci metti lo zampino, quindi piantala!»

Lasciando il rosso completamente basito – conosceva l'amico come le sue tasche, eppure non si aspettava quella reazione così tanto scontrosa –, anche lui come Jimin iniziò a camminare a passo spedito, stando però ben lontano dall'arancione.

《 𝗌𝖾𝗉𝖺𝗋𝖺𝗍𝗈𝗋𝖾 》

«Salve a tutti ragazzi» salutò l'annunciatore del gioco dell'episodio «e benvenuti in questo episodio speciale del più seguito programma qui in Corea: il vostro!» esclamò la voce guadagnandosi un sacco di acclamazioni da parte di cinque dei ragazzi facenti parte della band. Le maggiori vennero fuori da Hoseok, che era sempre pronto a rifornire il gruppo di speranza e allegria.

«Il gioco di oggi si svolgerà a squadre e uno di voi sarà il giudice» continua la voce, adesso ricevendo versi di dispiacere siccome uno dei ragazzi non avrebbe potuto giocare veramente. Tuttavia, questa credenza fu smentita dall'annunciatore, che quando riprese a parlare spiegò: «Oh, ma non vi preoccupate. Il giudice avrà a disposizione un'alta gamma di risorse per mettere i bastoni tra le ruote alle tre squadre!» e a questa frase l'umore si risollevò. In particolar modo quello del piccolo Jungkook, che sussurrò nell'orecchio a Taehyung tutto contento: «Hyung, tre squadre vuol dire che si gioca a coppie!» Anche il verde sorrise a quell'affermazione, sperando con tutto se stesso di finire in coppia con il piccolo del gruppo che poi di tanto "piccolo" non aveva un bel niente. Certo, gli altri membri lo avevano visto credere e per loro sarebbe stato sempre il tenero e dolce golden maknae, ma c'era anche da ammettere che il cucciolo stava crescendo più che bene e Taehyung era stato il primo ad riconoscere la cosa, sia con se stesso che con tutti gli altri, in particolar modo con il suo migliore amico Jimin.

Ecco, per l'appunto... tornando su Jimin, la sua reazione fu completamente diversa da quella del corvino. Nel sentire che ci sarebbero state squadre composte da solamente due persone, la sua mente iniziò subito a calcolare quante probabilità avesse di finire con Yoongi. E, a meno che non fosse stato il giudice, le probabilità erano esattamente una su cinque. Quando poi sentì l'annunciatore urlare nel microfono la nuova regola, ovvero che sarebbe stato il giudice a fare le squadre, e sentì anche nominare Hoseok come giudice, sapeva che le probabilità di essere con Yoongi erano diventate una su una, ossia un fottuto cento percento.

«Allora, Hoseok, siediti qui e decidi chi deve svolgere il gioco con chi» gli disse l'annunciatore e il rosso prese posizione su di una sedia rossa in stile trono, una di quelle con le rotelle in modo da potersi girare di trecentosessanta gradi, alle spalle della quale si trovava un enorme schermo con un sacco di tasti da schiacciare.

Lui è l'unico che si divertirà davvero, pensò Jimin sbuffando una risata amara. Sia nel vedermi soffrire insieme al grigio sia nel premere tutti quei tasti come un bambino di due anni solo per intralciarci nel gioco, aggiunse poi alzando gli occhi al cielo e aspettando che il suo secondo migliore amico scegliesse le coppie.

«Allora, io direi che la prima coppia potrebbe formarla Namjoon insieme a Jin-Hyung» disse veloce con un sorriso stampato sul volto. «La seconda invece...» fece finta di pensarci, posandosi anche una mano sul mento pretendendo di pensare attentamente a quale sarebbe stata la sua scelta. Jimin giurò che Hoseok lo avesse guardato ghignando prima di pronunciare il nome del suo migliore amico e quello del maknae del gruppo. «Taehyung e Jungkook!» disse contento, facendo girare le palle ai suoi due migliori amici. Entrambi, allo stesso modo, erano incazzati neri con il rosso e prima o poi gliel'avrebbero fatta pagare.

«E infine...»

«Sì, sì, okay, è inutile fare questa manfrina. Gli ultimi due siamo noi» se ne uscì il grigio indicando il minore e camminando verso la sua postazione, cercando di non incrociare neanche per un secondo il suo sguardo.

Yoongi si guadagnò delle occhiatacce da parte dello staff, ma nessuno aveva voglia di sgridarlo proprio in quel momento, appena prima di registrare un episodio così importante. Conoscevano il grigio e sapevano che se gliele avessero fatte girare se ne sarebbe semplicemente andato e a quanto pareva le aveva già abbastanza girate di suo.

«Adesso ragazzi arriva la parte interessante. Ogni squadra sarà posizionata in tre parti diverse di questa arena e i due membri verranno ammanettati ai polsi in modo che siano svantaggiati.»

«Cioè saremo senza mani?» domandò Jimin serio e annoiato, pensando che i membri saranno ammanettati nella maniera più classica, ovvero ponendo le braccia dietro la schiena e legando i polsi tra di loro.

«Oh, no. No, affatto» rispose l'annunciatore. «Avrete però tre mani in totale. Il tuo polso, ad esempio, sarà legato a quello di Yoongi.»

«Cosa?!» sbottò il grigio e Jimin avrebbe avuto la stessa identica reazione se solo l'altro non lo avesse preceduto. In ogni caso erano rimasti entrambi abbastanza sconvolti: com'era possibile?! Hoseok li doveva odiare parecchio, pensarono entrambi, i quali – se solo non fossero stati così occupati a lamentarsi per quella scoperta – sarebbero già stati all'opera per elaborare una truce vendetta nei confronti del rosso.

«Yoongi, queste sono le regole. Prima abbiamo dovuto decidere di fare un taglio per il tuo comportamento, adesso ci sarebbe il secondo. Ti prego di far sì che non accadano più questi episodi spiacevoli quando siete davanti alle telecamere» disse un membro dello staff leggermente alterato. Non si potevano permettere di tagliare certe parti importanti come la spiegazione del gioco, quindi pregarono il grigio di smetterla di uscirsene con frasi del genere.

Il ragazzo abbassò lo sguardo e si scusò, mentre sul volto di Jimin si formava un piccolo ghigno. In fondo al suo cuore gli dispiaceva per la sgridata che si era preso il suo Hyung di fronte a tutti, ma la parte stronza di lui godeva di essere arrivato dopo il maggiore con la sua reazione, evitando così che facessero la ramanzina a lui. Ebbene sì, Jimin a volte era il membro più dolce di tutto il gruppo, ma altre sapeva essere un perfetto bastardo.

Dopo che Yoongi si fu scusato le telecamere ripresero a registrare e l'annunciatore continuò con l'esposizione delle regole: «La squadra Jin-Namjoon avrà il colore blu, la squadra di Taehyung e Jungkook il rosso e quella formata da Yoongi e Jimin sarà la squadra verde. Le manette saranno colorate con il vostro colore e anche la chiave che dovrete cercare per aprirle. Hoseok nel frattempo starà attento a farvi seguire le regole e potrà aggiungere delle difficoltà nel vostro percorso tramite questa tastiera, controllandovi sull'enorme schermo che avete di fronte» continuò l'annunciatore, mentre il rosso assumeva una posizione da perfetto super cattivo dei film; una gamba accavallata all'altra, le braccia appoggiate sui braccioli della sedia girevole mentre i polpastrelli andavano a picchiettare gli uni sugli altri. Il suo volto poi era un tutto dire: un'espressione malefica dipinta dal migliore dei pittori, un sopracciglio alzato mentre il suo sguardo ballava da un componente della squadra verde all'altro. Il suo obiettivo erano loro due. Il suo obiettivo era far fare la pace ai suoi due migliori amici. Odiava quando litigavano e quello gli sembrava il modo perfetto per sistemare le cose: costringerli a stare insieme.

«Ultime tre cose prima di lasciarvi andare: numero uno, l'arena è composta in parte da labirinti e escape-room; numero due, non sono ammesse interazioni tra le altre squadre, né per aiutarle né per intralciarle e infine, la regola più importante, se doveste trovare la chiave di un'altra squadra, lasciatela esattamente lì dove l'avete trovata perché se proverete a portarla con voi in modo da impedire all'altra squadra di trovarla sarete squalificati. Ovviamente potrete rimetterla nel luogo in cui l'avete trovata e nasconderla di nuovo come lo era prima, ma non giocate sporco o ne pagherete le conseguenze...» concluse l'annunciatore lanciando una severa occhiata verso Jimin. Lo conosceva, conosceva la fama che si era fatto a proposito del giocare sporco e infatti quell'avvertimento era stato messo proprio per lui, poi esteso al resto del gruppo.

«Siete pronti?» urlò l'annunciatore contento di far partire finalmente quel gioco. Sapeva che sarebbe stato divertente, soprattutto con uno come Hoseok al comando; praticamente non vedeva l'ora di vedere il ragazzo iperattivo premere tutti quei tasti e mettere in crisi le squadre. Quello era davvero, per tutti, un episodio speciale.

❧ 𝓈𝓅𝒶𝓏𝒾𝑜 𝒶𝓊𝓉𝓇𝒾𝒸𝑒 ☙

Storiella YoonMin, la prima che pubblico in maniera ufficiale su questa ship. Originariamente avrebbe dovuto essere una one shot, ma poi ho preferito dividerla.

Spero vi piaccia! ❤️

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