quinto anno - presente

⚫️ Author's point of view ⚫️

«Expelliarmus!» gridò una voce indistinta contro Taehyung, la cui bacchetta volò a terra nel giro di qualche frazione di secondo.

Il ragazzo, disarmato e a qualche passo di distanza da un burrone, indietreggiò.

Jimin, nel frattempo, stava osservando il tutto con un certo senso di inquietudine alla bocca dello stomaco. Quello che un tempo era stato il suo migliore amico, in quel momento si trovava in grave pericolo e lui non si sentiva in grado di fare niente per aiutarlo.

Provò a muoversi, provò a correre verso di lui, o tirare fuori la bacchetta per allontanare l'entità che si stava facendo strada verso Taehyung, ma ogni tentativo fu vano.

L'entità si avvicinò sempre di più al ragazzo che, al contrario, indietreggiava; e indietreggiò finché non ci fu più alcuno spazio di manovra.

Sul bordo di un dirupo, un'entità maligna si stagliava di fronte a lui, senza la sua bacchetta a portata di mano... era la fine. D'istinto fece un altro passo indietro, per allontanarsi ulteriormente da quella vaga figura, ma fu l'ultimo perché il terreno franò sotto il suo peso e lui cadde.

Jimin lanciò un urlo disperato, riuscendo a muoversi soltanto in quel momento. Corse verso il dirupo, proprio nel punto che aveva franato, e guardò giù: a Taehyung mancavano solo pochi metri dal suolo, le urla di Jimin non sarebbero servite a niente. Si schiantò, spezzandosi le ossa, e una pozza di sangue iniziò a espandersi attorno al suo cranio.

«NOOO!» urlò ancora il Serpeverde, ma inutilmente. Ormai era successo e non sarebbe potuto tornare indietro.

Ancora sdraiato sul bordo del dirupo, mentre continuava ad osservare il corpo martoriato di Taehyung steso sul suolo sterrato, Jimin sentì chiamare il suo nome dalla stessa figura che aveva appena provocato la morte del suo... compagno di scuola, amico, in quel momento non importava.

«Jimin~» sibilò la voce spettrale, priva di un timbro chiaro. «Jimin!» lo chiamò di nuovo, in fretta, con più vigore, come se stesse per comunicargli qualcosa di importante. Ancora una volta, il ragazzo voleva scappare e non ci riusciva, voleva usare la sua bacchetta e non ci riusciva... voleva gridare e non ci riusciva.

«Sto arrivando anche da te, Jimin» continuò la voce, facendo tremare il ragazzo che aveva anche iniziato a sbattere i denti. L'ombra si avvicinò sempre di più a lui, privando i suoi occhi di qualsiasi fonte di luce, non prima però di essere riuscito a distinguere una mano ossuta, dalle dita allungate, coprirgli il volto e dicendo: «Ji-»

🟢 Jimin's point of view 🟢

«Jimin! Jimin, svegliati!» mi sento scuotere da delle mani e, pensando di essere ancora nel mondo dei sogni, mi alzo di scatto per allontanarmi da quel corpo e mettermi a urlare: allora non ho perso la voce!, penso tra me e me.

«Hey, sono io, sono Yoongi-» continua lui mentre io mi guardo attorno. Riconosco il letto dei Dormitori, i colori della mia Casata, riconosco il volto di Yoongi e finalmente riesco a calmarmi.

«Y-Yoongi, tu, io- sono sveglio?»

«Sì che sei sveglio, Jimin. Stai tranquillo, ora... era solo un brutto sogno» continua a tranquillizzarmi mentre io mi limito ad annuire.

«Me ne vuoi parlare?» domanda poi in tono calmo, ma io non ce la faccio. Scuoto la testa, guardandolo con occhi di scuse, ma lui mi rassicura dicendomi che non c'è problema, che gliene parlerò quando e se vorrò. Ma per ora, tutto quello che voglio fare è schiarirmi le idee.

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Entro nel bagno dei Prefetti grazie alla parola segreta che mi è stata rivelata da Yoongi, in quanto Capitano della squadra di Quidditch. In questo momento un bel bagno rilassante a base di acqua calda e bollicine è proprio quello che fa al caso mio.

Tuttavia, non appena entro trovo l'enorme vasca già piena di acqua e bolle e vapore. Mi chiedo chi ci sia qui oltre a me a quest'ora della notte, ma trovo subito la mia risposta quando vedo un mantello con lo stemma di Grifondoro posato su una panca.

Benissimo, la persona sulla quale ho appena avuto un incubo fatale è qui con me, penso mentre mi spoglio. Chissà come la prenderà appena mi troverà qui... mi domando, rimanendo completamente nudo e avvicinandomi alla vasca, immergendo il mio corpo lentamente per godermi fino all'ultimo la sensazione di bollore.

Prendo un profondo respiro e trattengo il fiato appena inalato per immergere anche la testa, mentre preparo nella mente un incantesimo che mi permetta di stare sott'acqua più a lungo senza il bisogno di tornare in superficie per respirare.

Quando riemergo dopo qualche minuto passato a nuotare nell'immensità di questa vasca, trovo il Grifone seduto con la schiena contro la spalliera marmorea della stessa.

«Ma che- Jimin! Che ci fai tu qui?» domanda lui in tono scontroso.

«Ciao, principessa» lo prendo in giro. «Brutta nottata, avevo bisogno di schiarirmi le idee...» cerco di rimanere sul vago. «Quanto a te, invece?» chiedo, ma lui ignora completamente la mia domanda e ribatte: «A quanto pare non sono l'unico che infrange le regole. Non sei né un Prefetto né un Capitano di Quidditch, quindi non potresti poter accedere a questa parte del castello.»

«Quanto sei fiscale! La regola che hai infranto tu è molto peggio. Poi, per una volta che non ti do fastidio, puoi anche lasciar correre...»

«Tu mi dai fastidio semplicemente respirando, brutta Serpe che non sei altro!» si infervora lui.

«Senti, Tae...» lo chiamo cercando di farlo calmare.

«Non. Chiamarmi. Così.» sibila lui a denti stretti. «Non provare mai più a chiamarmi così, Jimin, perché non te lo meriti.»

Incasso il colpo, volendo solamente andarmene di qui. È per questo che torno sotto la superficie e rimango lì per un altro po', a pensare a quanto Taehyung sia stato stronzo con me e a quanto io sia stato stronzo con lui in passato. Ma ormai quello che è stato è stato e non si può più cambiare.

Poco dopo sott'acqua mi ritrovo anche il corvino, che si avvicina a me e mi fa cenno di risalire in superficie. Lo segue e, appena riprendo fiato, gli domando che cosa voglia.

«Mi dovevi dire qualcosa di importante?» domanda serio, fissando il suo sguardo penetrante nei miei occhi azzurri come il ghiaccio.

«I-io...» inizio, non sapendo se dirgli la verità o meno sui miei sogni. Forse dovrei prima pensarci un po' su, vedere se continuare, vedere come si evolve. Non voglio farlo preoccupare solamente per una mia paranoia. «No, nulla di importante. Volevo solo infastidirti un poco» mento.

«Come al solito, diciamo» risponde lui a sguardo basso.

«Esattamente» replico, fingendo anche il mio solito sorrisetto derisorio, che però perde qualcosina della sua tipica beffardaggine.

«Sei la persona più snervante che esista al mondo...»

«Così mi fai arrossire, piccolo» dico uscendo dalla vasca per fare un tuffo.

«M-ma sei nudo!» commenta il corvino non appena vede il mio corpo privo di qualsiasi indumento brillare sotto la luce fioca del lampadario, mentre le goccioline d'acqua risplendono sulla mia pelle.

«Sì» replica come se fosse la cosa più ovvia del mondo. «Perché?»

«Beh, perché qui ci sono anche io... magari non volevo vederti nudo» commenta.

«Oh, mio ​​Dio, quanto sei teso... rilassati un po'» lo rimprovero gettandomi in acqua e sbucando proprio di fronte a lui. «Vedi tutte queste bolle? Come fanno a non rilassarti? Come fai a pensare a cose futili come la mia nudità quando sei avvolto da tanta tranquillità?» lo provoco spostando le bolle verso il suo corpo.

«C-che stai facendo?» domanda mentre io mi avvicino sempre di più a lui. «Jimin, allontanati o ti tiro un calcio!»

«Sempre con questi metodi Babbani» dico disgustato.

«Ho la bacchetta nel mantello. Fidati che se l'avessi a portata di mano ti farei ancora più male.»

Alzo gli occhi al cielo accennando ad un sorrisetto divertito. Quanto mi piace farlo incazzare.

— - • my 🔮 space • - —

Ciao maghetti, il terzo capitolo è già bello tosto, direttamente nel vivo della situazione come piace a me. Chissà come si evolveranno le cose nel prossimo.

Io, come sempre, spero che vi sia piaciuto. Scusate se ho aspettato un po' a pubblicare questo, ma sono stata in Toscana senza wifi.

Al capitolo • 04 •, maghetti! 🪄

Las quiero 🩷

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