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quinto anno - presente

🔴 Taehyung's point of view 🔴

«V-va bene» sento delle vocine terrorizzate provenire da un angolo un po' nascosto dei corridoi di questo labirinto di scuola.

Mi avvicino per comprendere meglio la situazione e noto che ci sono i due fidanzatini più odiosi di tutta Hogwarts: Jimin e Yoongi.

«Che succede qui?» domando appena vedo le loro facce furbe, anche se già mi immagino cosa stia accadendo.

«Niente che ti possa interessare, Kim» risponde Yoongi, il più grande e forse anche il più bastardo tra i due.

«Invece credo che mi riguardi, siccome sono un Prefetto e, per di più, questi ragazzi appartengono alla mia Casata» ribatto deciso, avvicinandomi a loro e posando un braccio sulla spalla di uno, che subito si ritrae verso di me, sentendosi finalmente protetto.

«E allora dimmi, Taehyung-» inizia Jimin, «Come mai dei ragazzi di Grifondoro non hanno il coraggio di difendersi da soli? Dopotutto, è per il coraggio che siete conosciuti, o sbaglio?»

Odio Jimin, con tutta l'anima. Il ragazzo che anni fa mi aveva promesso che saremmo stati amici per sempre, è lo stesso ragazzo che ora è in piedi di fronte a me mentre mi prende in giro.

Cerco di rimanere indifferente alle sue provocazioni, ma non ci riesco. Dopotutto non è tipico dei Grifondoro lasciar perdere così velocemente.

«E tu dimmi, invece: come mai dei ragazzi di Serpeverde sono così stupidi da prendersela con dei ragazzini? Dopotutto, è per l'astuzia che siete conosciuti, o sbaglio?» ribatto io usando le sue stesse identiche parole, riuscendo a togliergli dalla faccia il suo tipico sorrisetto sbieco.

«E invece tu dimmi-» interviene Yoongi, avvicinandosi a me in modo minaccioso, rimboccandosi le maniche del suo mantello e prendendo la bacchetta dal taschino sotto di esso.

«Yoon-» lo ferma però Jimin. «Lascia perdere, siamo abbastanza furbi» e quando pronuncia quella parola mi lancia un'occhiata «per sapere che non ne vale la pena.»

«Jimin, ci ha-»

«Lo so, ma sono i Grifondoro a offendersi per tutto, non noi. Andiamocene» risponde lui calmando il suo fidanzatino in meno di due secondi. «Non finisce qui, però, sappilo TaeTae» aggiunge guardandomi e passandomi accanto, usando il nomignolo che mi aveva affibbiato quando eravamo bambini, quando eravamo amici.

Perdo le staffe, vado su tutte le furie: tiro fuori la bacchetta, ma proprio quando sono sul punto di lanciargli un incantesimo per umiliarlo davanti a tutti, uno dei ragazzini che ho aiutato poco fa si avvicina con calma a me e mi dice: «Taehyung, non farlo. Non ne vale la pena, sono solo due imbecilli. L'odio non lo fermi con altro odio, ma con l'indifferenza.»

Mi fermo a riflettere sulle sue parole. So che ha ragione e quindi lascio perdere, per dimostrare maturità e dare il buon esempio a dei ragazzini più piccoli.

«Hai ragione» dico ritirando la bacchetta. «Adesso venite con me, vi accompagno dove dovete andare» aggiungo e i ragazzini si incamminano nella direzione da seguire mentre io tengo il passo dietro di loro per evitare altri spiacevoli incontri.

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«Mi ha chiamato "TaeTae". Con che coraggio?» mi sfogo con Jungkook una volta raggiunta la mia camera. «Seriamente, con che cavolo di coraggio ha usato il nomignolo che mi ha dato da bambini, quando eravamo amici?» continuo, sapendo di star parlando con qualcuno di cui mi posso fidare.

Jungkook è stato il primo, e sarà l'ultimo, a sapere tutto del rapporto che avevo con Jimin.

«Tae, non ci pensare. Lo ha fatto apposta per farti arrabbiare... è una Serpe, dopotutto» cerca di calmarmi lui, ma io continuo a fare avanti e indietro per la stanza cercando di liberare un po' di energia negativa dal mio corpo.

«Lo so che è una Serpe, ma- eravamo migliori amici un tempo. E io gli volevo bene...» continuo sedendomi accanto a lui, imbronciato.

«Lo so, Tae, si vede da come ne parli che gli volevi molto bene. Ma purtroppo quei tempi sono finiti ed è stato lui a perderci in tutto ciò. Noi siamo amici e io mi sento la persona più fortunata del mondo, quindi lui deve sentirsi uno schifo a non averti più» mi dice accarezzandomi la schiena, mentre io poggio la testa sulla sua spalla.

«Eppure a lui non importa...» dico in un sussurro, non sicuro che Jungkook abbia capito le mie parole. Ma lui continua ad accarezzarmi, ora la schiena ora i capelli, e un po' del mio dispiacere si dissolve grazie a lui.

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È arrivata la sera e, con essa, il momento di mangiare. Mi sto quindi dirigendo verso la Sala Grande quando vengo fermato da una voce, la sua voce, sentendo anche dei passi avvicinarsi a me.

«Che diamine vuoi?» lo precedo girandomi verso di lui.

«Finire il discorso di oggi» risponde Jimin in tono beffardo.

Faccio un sorrisetto amaro, sbuffando una risata nella sua direzione. «Proprio non riesci a lasciare andare, vero? Tu e il tuo amichetto stavate dando fastidio a dei ragazzini e io vi ho semplicemente fermati. Come puoi farne un affare di stato?»

«Non ne faccio un affare di stato, ne faccio un affare tra me e te.»

«Non esiste nessun affare tra me e te, capiscilo alla svelta e vivremo tutti più felici» rispondo ricominciando a camminare, ma Jimin sembra non voglia mollare la presa.

«Taehyung...» mi chiama.

«Oh, mio Dio, ti diverti proprio a darmi fastidio, vero?» gli rispondo io interrompendo il passo e voltandomi di scatto nella sua direzione.

«A essere sincero sì. Ti volevo solo dire che se provi ancora una volta a darmi fastidio tu, dirò a Silente che te la spassi con Jungkookie.»

«Non vedo cosa ci sia di male. Anche tu e Yoongi scopate» rispondo gelido, non capendo dove voglia arrivare.

«Ma Jungkook è al terzo anno» risponde e qui capisco. È severamente vietato dalla Scuola intraprendere relazioni tra studenti sotto il quarto anno, in quanto tredicenni, ma- «Jungkook ha quattordici anni, lo sanno tutti. Ha iniziato un anno dopo.»

«Lo so benissimo, ma nel regolamento non si fa accenno all'età... solo all'anno scolastico che si sta frequentando» risponde lui con il suo solito sorrisetto beffardo.

«Sei pessimo» sibilo a denti stretti, formando due pugni con le mani.

«So benissimo anche questo. Una scelta comunque ce l'hai» replica e, detto questo, si incammina nella direzione opposta alla mia.

— - • my 🔮 space • - —

Ciao maghetti, ecco a voi il secondo capitolo di questa storia che, finalmente, ha anche una copertina.

Vi sta piacendo la storia? Io sinceramente ho alcune idee, ma spero me ne vengano altre più carine perché sono leggermente bloccata. Si vedrà.

Detto questo, ci sentiamo nel prossimo capitolo. Ciao maghetti 🪄

Las quiero 🩷

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