☆ : with stars in your eyes and the wind in your hair

ship: jeongchan

genere: soft, accenni ad un rapporto sessuale

trama: era collegato alla galassia, Jeongin. Un discendente del firmamento.

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Nell'antichità si pensava che nei moti dei pianeti e nelle posizioni delle stelle fosse iscritto il destino di ogni singolo individuo.

E Christopher ci credeva, perché le stelle luccicanti negli occhi di Jeongin gli comunicavano quale fosse il suo futuro. La gioia, l'amore che leggeva in quei due universi incastonati su quel bel viso, gli esprimevano fiducia, gli promettevano felicità, gli dicevano "sono la tua persona".

Guardava i corpi celesti sbagliati, direte voi, ma Christopher era sempre stato così. Aveva sempre avuto una visione distorta, diversa rispetto agli altri.

Ma perché non poteva interpretare lo spazio come voleva lui? In un'infinito di costellazioni, Christopher ne era l'interprete. Il manto sopra le nostre teste, un'opera d'arte incompresa, aveva trovato in lui un devoto custode, e lo aveva ricompensato, destinandolo ad incontrare un terrestre con un frammento del suo amato cielo negli occhi.

I due dicioannovenni ridevano spesso come bambini, per qualcosa di così piccolo e insignificante per altri, ma di così importante per loro. Perché ogni motivo di allegria veniva ringraziato da loro, grati di essere vivi e spensierati. D'altronde Christopher aveva una visione distorta del mondo, no? E la verità è che anche Jeongin l'aveva, perché andava controcorrente, ignorando le fanciulle e correndo dietro ad un ragazzo.

Ma alla fine, chi possedeva veramente una visione distorta del mondo, chi amava, o chi odiava?

Non si seppe mai, in quella società confusionaria. Tutto continuò a convivere, tutti continuarono ad amarsi, tutti continuarono ad odiarsi.

Ad ogni modo, a Christopher piaceva essere così. Era grato di essere differente, ne andava fiero. Era diverso ma normale. Come il volo di un pesce nel cielo, una visione che sfida le convenzioni e apre la mente alla bellezza dell'inatteso.

Jeongin non ci dava peso, lui non prestava attenzione a ciò che tentava di ingabbiarlo, di legarlo, di opprimerlo come il buio fa con i bambini assonnati che desiderano dormire ma hanno troppa paura.
Per questo Christopher era così importante per lui.

"Cosa guardi?"

"Il cielo"

"Quello è Jeongin, scemo"

Stelle donate dal sole erano cosparse sul volto di Jeongin, lentiggini color crema.

Stelle risiedevano nelle sue iridi, che a volte luccicavano ancora di più per via della pioggia, lacrimante lungo le sue guance.

Era collegato alla galassia, Jeongin. Un discendente del firmamento.

Nella soffitta si udirono sospiri sereni come brezze della sera in una calda estate, rilasciati da labbra socchiuse e secche.
Sul materasso, movimenti ripetitivi, come il flusso elegante delle onde del mare.
Nell'aria, parole dolci sussurrate: melodie gentili dell'anima.
Su quel grosso sacco imbottito, posato sul parquet della mansarda in cui si rifugiavano spesso, da cui potevano essere visti solamente dal cielo attraverso una finestra sul tetto, fecero nuovamente l'amore.

"Ti piace così?" domandò Christopher, mentre le loro carni continuavano a scontrarsi.
"Continua" e nei suoi occhi lesse piacere, adorazione. Da quelle stelle racchiuse nelle due pupille, ebbe l'ennesima conferma, che si erano trovati, che erano l'uno la persona giusta per l'altro.
Così come gli occhi danzavano nel silenzio, Christopher sapeva interpretare la loro poesia muta.








───── ❝ 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ❞ ─────

inizialmente questa era una mia taekook, quindi è possibile che qualcuno si voi l'abbia già letta, ma ho deciso di cambiare i ruoli e postarla in questa raccolta.

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