Crucified : Role

Per la role di -loversroq

-Nome

Rainer

Maturando, Rainer si è reso conto di quanto il suo nome sembri quello del protagonista di un libro fantasy e di come abbia desiderato esserlo per i suoi primi sedici anni di vita. Ha il sapore della pioggia, il suo nome, ma non è altro che spocchia mal concepita da due genitori ignoranti. "Colui che giudica" è il vero significato e forse non c'è davvero cosa più insensata di questa. Non solo perché Rainer non ha effettivamente alcun diritto di giudicare il prossimo: ma a che pro, poi? Gli piace di più la sua ipotesi sulla pioggia e sulla magia, che magari, in un altro universo, uno in cui lui è un po' meglio, si concretizza davvero. Alla fine, degli altri non glien'è mai importato granché.

-Cognome

Koski

Se il suo nome ha il rumore della pioggia il suo cognome quello di un fiume, in una lingua ormai andata perduta ma che, lo sa, una volta deve essere stata importante per qualcuno. "Rapide"; non è molto diffuso nella sua terra e a dirla tutta non ha nemmeno mai incontrato qualcuno che si chiamasse come lui, quindi cosa si aspettava? Ha il cognome di un padre che non lo conosce e il nome di suo nonno: radici che non ha voluto e che sente improprie. Che lo trascinano come rapide ogni volta che fa i conti con sé stesso.

-Età

25 anni - 16/10

Ha strepitato in piena notte e svegliato tutta casa, quella piccola testolina bacata che Rainer desidera non aver mai visto nell'album fotografico di sua madre. Faceva sicuramente molto freddo quando le stelle lo hanno battezzato sotto il segno della Bilancia, e a Rainer di queste cose con cui si dilettava la gente prima che il mondo finisse ha sempre cercato di tenersi lontano perché erano... Imbarazzanti. E lui lo era già di sé per sé quindi che cazzo dai. Ma alla fine le sa, le conosce, le visioni su quelli del suo segno: intelligente, razionale, dal buon gusto e bell'aspetto; con grande fascino. Sì beh... Forse un po' a Rainer piace credere a queste cose. Solo un po', tralasciando la parte che dice che è in costante ricerca di attenzioni perché, semplicemente, è assolutamente vera.

-Provenienza

Vitaliese

Non è nato nel "bel paese" o in qualsiasi altra regione dal clima umano del regno di Vitalis. Rainer proviene dalle terre più fredde e desolate, quelle che se un tempo contavano già pochi abitanti ora, se vedi delle impronte sulla nave, quasi potrebbe venirti un infarto. Soprattutto se hai un ruolo come al suo. E Rainer odia Vitalis. Lo odia anche per dare più senso alle sue azioni, al suo rancore, a come le pillole gli si incastrano in gola a volte e si sente rigettato dal mondo intero. Odia il suo reggente e la borghesia spicciola, la bellezza che sembra ovunque tranne che intorno a lui. Tranne che per lui.

-Prestavolto & Aestetic

Joel Hokka

Forse, in un altro tempo, Rainer sarebbe stato il classico uomo che di crescerne non ne voleva proprio sapere, con tendenze emo che lo facevano uomo vissuto e gli avrebbero garantito una platea di persone alle calcagna (nel bene o nel male). E forse, nonostante sia un soldato dalle azioni tutto fuorché onorevoli e dalla psiche poco poco instabile, un po' così lo è. Non è oggettivamente bello, Rainer, ne è consapevole, pace. Ha le spalle larghe è il ventre in qualche modo tondo, seppur magro; le gambe snelle e uno slancio di un metro e ottantasei. Ha i capelli biondi come sua mandre e lunghi come li portava suo padre quando aveva la sua età: erano altri tempi, gli diceva, e lui non capiva. Forse sono gli occhi azzurri che gli danno naturale malinconia allo sguardo (ennesima scusa che lo fa sbuffare) o forse è semplicemente il suo riflesso che lo fa sentire così. Perché okay, "pace" fino ad una certa: fino a quando il suo cervello non inizia a sabotarlo e a dirgli di fare schifo. Ma fino a quel momento, Rainer preferisce restare confidente e mascherare tutto con quel suo sorriso che è un biglietto per l'inferno. Infine, ha tanti tatuaggi, tutti sulle braccia, uno in particolare che rappresenta una ragazza che affonda nell'oceano.

-Cosa ne pensa di Vyras?

Gli è fedele, non c'è molto più di quello. Possiamo anche dire che gli sia grato, e molto, ma che lo apprezzi sarebbe esagerato. Preferisce non farsi mai un'immagine dettagliata delle altre persone, nemmeno se questo lo comandano, nemmeno se possono decidere sulla sua vita o sulla sua morte. Ma essergli fedele non è mica poco: farebbe ciò che gli ordinano senza pensarci troppo, soprattutto se ciò potrebbe portarlo ad una vittoria personale. O ad una vendetta, magari.

-Ruolo

Soldato

È difficile capire cosa provi quando uccide qualcuno. Rainer sa che se sta accadendo ci deve essere una ragione (buona anche) ma tra quello e il metabolizzare come si sente c'è una grande differenza. Uccide gente che lotta per una libertà fittizia basata sul nulla, su governi nuovi che chissà quale polvere nascondono sotto quale tappetto. Ma lui è solo un soldato, gli ordini sono ordini e quelle sensazioni che gli si infiltrano le cervello sono sicuramente... qualcosa. Adrenalina? Soddisfazione? Mero sfogo? La consapevolezza che uccidere qualcuno distrugge pian piano il sistema che ha cercato di uccidere lui, forse? Bah, non lo sa. Quel che certo che oltre ad un soldato Rainer è un ottimo razziatore. Ha l'abitudine di conservare piccoli oggetti che appartenevano alle sue vittime e privarle di tutto il denaro che avessero addosso. Perde spesso molto tempo per questo e anche per ciò preferisce lavorare da solo, così che nessuno possa lamentarsi delle sue abitudini ed essere un perfetto palo nel culo. È solo curioso, alla fine.

-Carattere

ISFP

È un binomio, Rainer. Quando è in mezzo agli altri soldati delle truppe di Vyras sa essere spiritoso ed ironico; quando affonda nei suoi attimi di solitudine diventa distante e alienato. Singolare. Tutti alla fine concordano che sia solamente riservato, e a lui va bene così. Tende ad avere una visione pessimistica del mondo abbastanza pungente ma che, se condita con la giusta ironia, non fa che sembrare una squallida barzelletta. A Rainer piace mascherare le cose, le situazioni: sorride quando è nervoso e arrossisce con lo sguardo vuoto. È molto difficile per lui creare veri legami con le persone: da una parte perché fa parte dei "cattivi", adesso; dall'altra semplicemente non si sente adatto per le altre persone. Manda giù una manciata di pillole e non ci pensa più, si fa intorpidire i sensi sennò fin troppo allegri e tira avanti finché può. Trova conforto in cose inusuali, come i piccoli oggetti o le sciarpe di lana, oppure più semplicemente nella musica, sua più grande passione. Se trovasse qualcuno che capisse le sue tendenze senza subito condannarle forse gli darebbe una change, ma è tutto da vedere. La sua più grande sfida, fin'ora, è sopravvivere a sé stesso e all'inferno che ha in testa. Forse è per questo che è così sensibile, ma sensibile in che modo? Non si commuove facilmente al dolore altrui, non piange quando un suo compagno cade in guerra. No, preferisce affrontarle di petto queste cose, nel bene o nel male. Forse è sensibile così, perché dei suoi sentimenti non sa che farsene. Chissà.

-Orientamento

AMAB Cis & Queer

In realtà non trova alcun bisogno di etichettarsi, Rainer, ma per comodità questa è l'etichetta che indosserebbe semmai ne avesse bisogno. Tuttavia, in ben venticinque anni di vita, ha solo frequentato donne. Essendo abbastanza introverso, per Rainer è difficile rapportarsi con la gente in generale ma con le donne si è sempre sentito più...al sicuro. Forse perché sa che una donna difficilmente potrebbe farlo soccombere, forse perché teme troppo la maggior parte degli uomini. Eppure ogni tanto ci pensa, a come si starebbe tra due braccia forti che lo stringono e che gli ricordano che non sia più lì. Ma è comunque troppo difficile fare aprire il suo cuore e non crede che un soldato abbia il tempo o la vocazione giusta ad una vera storia d'amore. Per quanto ancora le storie d'amore esistano.

-Pregi e Difetti

Dinamismo, curiosità.

Drammaticità, emotività, scetticismo.

-Storia

I primi anni della sua vita si sono persi tra i sorrisi dei suoi genitori e le urla felici dei suoi cugini più piccoli. Rainer era il primogenito di Rosa e Niklas Koski, e se la storia glielo avrebbe permesso avrebbero dato la fortuna a Rainer di non crescere da solo. Ha solo otto anni quando vede sua madre piangere per la prima volta, ne ha nove quando suo padre lo costringe ad assumere strane pillole bianche.
«È perché sei malato, amore.» è sua madre che glielo spiega mentre gli spazzola i capelli e gli bacia la testa, e Rainer si domanda se allora sia lui la causa delle sue lacrime. La verità è che non capisce cosa abbia, non gli cola il naso e ha raramente la febbre. Pensa che allora debba essere qualcos'altro, forse la stessa cosa che gli fa battere forte il cuore quando non ce n'è ragione e che lo fa svegliare tanto stanco ogni mattina. Spiegare ad un bambino di avere il disturbo di iperattività e deficit dell'attenzione sarebbe come ordinare al vento di non soffiare; lasciare che qualcuno lo sappia sembra uno scandalo agli occhi di suo padre. Il suo papà è un uomo importante, Rainer lo sa e a scuola se n'è sempre vantato con tutti anche se non ne ha mai saputo il motivo. E alla fine si è perso pure quello, tra la disperazione di suo padre e un male che in sua madre cresceva come le ossa di Rainer durante gli anni. Aveva sedici anni quando sua madre l'ha lasciato da solo con un padre che l'ha impasticcato sin da bambino, e mentre l'adolescenza non fa che aggravare i sintomi del suo disturbo suo padre finisce per fare di lui un'ombra da evitare. E all'improvviso Rainer è solo: sbatte gli occhi e la casa piena di calore e di bambini è solo un ricordo. Ma se già lasciare un adolescente da solo può essere distruttivo, com'è lasciare da solo un adolescente tossicodipendente? Ha diciotto anni: Rainer vaga per quella freddissima e dimenticata parte di Vitalis e sa solo che ha bisogno delle sue maledettissime pillole. E non sa perché nelle farmacie in cui andava nessuno sembrava mai disposto ad aiutarlo, non sa se come sia finito nei vincoli più bui a fare le cose più buie per guadagnarsi una singola pasticca. Ma sa che adesso, che è davvero un figlio di cui vergognarsi, è ciò per cui uccide.

-Citazioni


«Il dolore ci porta a fare scelte sbagliate, la paura del dolore è ancora peggio.» (Dr. House Medical-Division).

«Per questa stranezza di carattere mi sono guadagnato la fama di uomo assolutamente senza cuore; quanto immeritata, solo io so.» (Cime Tempestose di Emily Bronte).

«Un essere umano pesa circa due chili e mezzo di polvere. Per sapere il resto ci vuole molto tempo.» (Così per sempre, di Chiara Valerio).

-Playlist

Autopsy - Blind Channel

She knows - J. Cole

An act of kindness - Bastille

Stick Up - grandson

—Amicizie

Olivia Emmeline Gauthier (Corvy_Ilcorvetto)

Entrambi al servizio di Vyras ma totalmente agli antipodi. Olivia è una ragazza che sembra bruciare di passioni e rimpianti; Rainer è un falò spento con un secchio d'acqua e atomoxetina ma che, in qualche modo, vive bruciando. Non sa come sia possibile assomigliarsi pur essendo così diversi e di certo non si farà mai vedere dubbioso e impacciato da una come Liv. Vuole vedere sin dove lei riesce ad espandere le sue fiamme.

Shaula Najjar
( -sigma_ )

Con Shaula è stato un'intesa al primo sguardo. Rainer non sa se è perché condividono un passato verosimile che li ha marchiati a sangue, ma questa ragazza è la migliore compagnia che abbia mai avuto. Shaula è una ragazza molto più seria di lui eppure non si fa mancare quei "momenti Rainer" con Rainer: pillole, qualche bottiglia di Vodka e un sacco di parole vuote. Se non fosse totalmente intontito da ciò che ingurgita, Rainer direbbe che le vuole bene.

Inamicizie

Olivier De Benaumoir
(-svnclair)

Crede di averci scopato, una volta. Boh. In realtà Rainer manco sa il suo nome, si ricorda solo come gli si è sciolto dentro dopo avergli esorcizzato un pizzico di violenza dall'interno. Con altra violenza. A Rainer è piaciuto. Che cazzo ci fa questo sotto inamicizie? Vabbè.

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Tags: #aestetic#oc