𝗶'𝘃𝗲 𝗺𝗮𝗱𝗲 𝗺𝘆 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻

«Ha detto di non avermi mai vista...ho partecipato a tutte le valutazioni mensili, ho partecipato a qualsiasi cosa che avrebbe potuto farmi spiccare, ma ha detto di non sapere chi ero...» Il ragazzo di fronte a lei la guardò con uno sguardo triste per poi prendere un sorso del suo caffé. «Magari è perché non mi sono impegnata abbastanza...se mi fossi impegnata di più forse sarei riuscita a debuttare prima..» aggiunse Eden appoggiando il suo tè verde sul tavolo al quale erano seduti lei e l'altro ragazzo. «Non è vero che non ti sei impegnata abbastanza Ri, sei stata bravissima, soprattutto non solo sei una trainee, ma devi ricordarti che sei anche un essere umano. Non è facile la nostra vita. E tu te la stai cavando alla grande» disse il ragazzo davanti a lei. I due si conoscevano da diverso tempo. Si erano conosciuti grazie a Chan che l'aveva presentata al gruppo di idol. Lei e Jackson avevano subito legato. Chan aveva fatto amicizia con Bambam, lei con Jackson. A dir la verità era anche molto amica di Mark. I due sunbaes erano così premurosi nei suoi confronti. Erano un po' come i suoi angeli custodi. Si preoccupavano per lei, la chiamavano ogni due per tre, si assicuravano che avesse mangiato...insomma si comportavano un po' come due genitori. Erano una delle ragioni per cui non aveva mollato e per cui continuava a lottare per raggiungere il suo sogno.

I due parlarono per qualche ora e poi si salutarono, il maggiore doveva andare a provare con gli altri. La ragazza lo salutò e tornò poi in una delle sale pronta a sudare come non ci fosse un domani. I giorni passarono e l'ansia aumentava. Sarebbe riuscita a far parte del gruppo? Oppure sarebbe tornata ad essere una trainee qualunque? Si trovava in una delle sale quando un Jeongin urlante entrò dalla porta. «noona, noona! PD-nim vuole vederci! Vieni!» il ragazzo la prese per mano e la trascinò verso l'ufficio di JYP. Dopo tre rampe di scale fatte di corsa, Jeongin e Eden arrivarono davanti all'ufficio del CEO. Lì si trovavano anche gli altri ragazzi che vi aspettavano. «Ce ne avete messo di tempo» disse Jisung sgarbatamente. Doveva aver appena finito di litigare con Hyunjin. Allora perché stava guardando male il piccolo maknae che stava tenendo per mano la ragazza? Mentre Eden riprendeva fiato, Hyunjin gli rispose a tono, creando così un battibecco fra i due. «Ora basta!» li riprese Chan «smettetela di litigare, non serve a niente» Quando si furono calmati gli spiriti, Chan bussò alla porta e dopo aver ricevuto il permesso per entrare aprì la porta. I dieci trainees entrarono e come al solito si inchinarono. «Bene, siete qui perché ho preso una decisione» la ragazza iniziò a sentirsi inquieta. Avrebbe detto se lei sarebbe stata nel gruppo o meno. Aveva paura di non essere abbastanza per entrare nel gruppo.

Cominciò a giocherellare con l'anello di metallo che portava sul pollice.
Alzò lo sguardo quando percepì la mano di qualcuno stringere la sua. Si voltò verso destra.
Felix le sorrideva rassicurante. Sembrava che il suo sguardo le dicesse "andrà tutto bene". Il silenzio calò nella stanza si percepivano solo i respiri irregolari di alcuni di loro tra cui quelli di Eden. «Dopo giorni e giorni di riflessione ho deciso quale sarà la vostra sorte» JYP fece una pausa, forse per dare più enfasi. O forse perché si divertiva a vederli in ansia. «Ho riflettuto molto e ho esaminato i video delle vostre audizioni e quelli delle valutazioni mensili. Sono rimasto molto colpito da alcuni di voi. Ho riflettuto anche sulle parole di Chan. La sua idea non mi ha convinto molto...» la ragazza iniziò a sentirsi le gambe molli, mentre gli altri la guardavano con delle facce tristi. Chan voleva piangere. Aveva dato delle false speranze alla sua amica e ora lei non avrebbe potuto debuttare con loro. D'altra parte Eden sorrise, cercando di nascondere gli occhi lucidi e le lacrime che stavano iniziando a comparire. Non doveva piangere, non davanti a loro. Non voleva farsi vedere debole. «Però poi ho osservato in particolare i video di Eden. Come è possibile che io non mi sia accorto del tuo talento? Probabilmente a quest'ora saresti già in un gruppo. Stranamente alcuni dei tuoi video non li avevo mai visti, chissà come mai...Anche perché guardo sempre tutti i video di tutti i trainee. Non capisco come non abbia mai visto i tuoi.» La ragazza alzò lo sguardo verso il CEO. Si stava complimentando? Con lei? Com'era possibile? Ma soprattutto cos'era questa storia dei video? «Così ho deciso che tutti e dieci prenderete parte al progetto.» sorrise. Subito tutti iniziarono a ringraziare il CEO e ad inchinarsi. La ragazza era al settimo cielo, non poteva crederci. Ce l'aveva fatta. Aveva una chance di debuttare finalmente. Non voleva perderla. Si inchinò cinque o sei volte sorridendo a trentadue denti mentre cercava di fermare le lacrime che stavano per sgorgare dai suoi occhi.

«Grazie mille signore, le prometto che darò il massimo» gli sorrise mentre si inchinava. Dopo tutti quegli inchini e "grazie" i dieci uscirono dall'ufficio del CEO sorridenti. La ragazza rimase infondo alla fila, mentre lasciava che le lacrime le bagnassero le guance. I ragazzi parlavano tra di loro e non si accorsero di niente. «Dobbiamo festeggiare!» esclamò Seungmin. «Seungmin ha ragione, pollo fritto?» chiese Minho. Tutti annuirono felici, tutti tranne Eden che nel mentre stava versando un fiume. «Eden tu che ne pensi?» le chiese Chan, per poi accorgersi dello stato in cui si ritrovava la minore «Noona...» sussurrò il ragazzo mentre anche gli altri si voltavano verso la ragazza. Chan sorpassò gli altri e strinse la ragazza in un abbraccio. Le accarezzò i capelli mentre lei singhiozzava nelle braccia dell'altro. Subito dopo tutti gli altri si avvicinarono e abbracciarono i due, si anche Jisung e Hyunjin. «È così imbarazzante» disse la ragazza mentre tirava su con il naso. «Non volevo piangere davanti a tutti. È solo che sono così felice» continuò per poi riprendere a singhiozzare. Chan la strinse ancora più forte mentre gli altri la tranquillizzavano dicendole che a tutti capita di essere emozionati e piangere e che non c'era nulla di male nel farlo. Dopo un po' Eden si calmò e tenendo la mano a Jisung, che nel mentre pensava che il suo cuore potesse esplodere da un momento all'altro, si diresse insieme agli altri verso l'uscita dell'edificio, con la certezza di avercela fatta. 

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