Capitolo 24

Epilogo

"Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte"


-william shakespeare-

Tortuga, mar dei caraibi.
Undici mesi dopo:

«No, no, No! Così non va bene Taehyung! Sai che quella strega pretenderà di più da me!» Karen mandò giù il suo sorso di birra, finendo lo sporcarsi le labbra rosee con la schiuma bianca.

«E' tutto quello che abbiamo al momento! Undici mesi Karen, undici fottuti mesi passati a derubare navi e racimolare più ricchezze possibili, non abbiamo nient'altro da offrirle! Senza contare che il viaggio ci costerà altrettanto e Hongjoong si è preso metà delle nostre provviste in cambio di qualche spiccio...» Rispose il timoniere perplesso.

«Lo sai che come capitano fai schifo?» Lo additò Karen facendolo imbronciare.

«Parla quella che si è fatta rapire!» quella risposta costò alla donna un altro sorso di birra.

«Non ti spacco il boccale in testa solo perché poi sono consapevole del fatto che dovrei ricucirti!»
Taehyung colpì più affondo, fece scorrere le dita sul tavolo di legno e la guardò con malizia.
«Guarda che abbiamo una dottoressa a bordo, non devi sempre ricucirmi tu mia cara, o sei forse gelosa di Erika?» rispose, sfilandole il bicchiere dalle dita.

La donna indispettita si tirò su e si protese verso di lui, Taehyung la guardò scivolare sul tavolo con guardo affamato, famelico, quello che gli ricordava sempre quale fosse il suo posto «Punto primo, la nostra bella dottoressa è già impegnata» Disse lei, allungando le dita sul colletto della blusa del ragazzo «Punto secondo amore, non posso essere gelosa di qualcosa che è già mio» il bacio che pretese da Taehyung fu il solito. Passionale, bagnato, carico di quel sentimento che finalmente erano in grado di esprimere a vicenda. Il castano la tirò contro di sé rischiando di far cadere i bicchieri vuoti e non gli fregò un fico secco se tutti in quella bettola li stessero guardando con disgusto o curiosità, perché se Yoongi non avesse picchiettato sul tavolo in cerca della loro attenzione, forse a quest'ora si starebbe scopando Karen sul tavolo della locanda del sole a picco.

«Scusate se interrompo» parlò il cartografo dai capelli argentei «Mi rincresce disturbarvi mentre state consumando i nostri risparmi in bevute e...allo stesso tempo sono curioso di vedere fin dove sareste capaci di spingervi voi due, ma se ben ricordate avremmo una cosuccia da fare» disse, indicando l'anello che Karen aveva al dito.

Annoiata e indispettita la ragazza si staccò da Taehyung e si mise in piedi
«Tu si che sai rovinarmi lo stato d'animo Yoon, davvero..» Yoongi la guardò uscire dalla taverna e il timoniere al suo fianco gli lasciò una pacca sulla spalla «Non prendertela, lo sai che non le piace incontrare quella donna» Il platino sbuffò e mandò giù l'amaro boccone.

Karen spinse la porta della bettola che dava all'esterno e respirò la frizzante aria mattutina del mercato di Tortuga e si guardò attorno. Trovò Erika tutta raggiante, curve e capelli rosso fuoco, indossava i suoi nuovi occhiali da vista tondi, mentre osservava la vetrina di un negozio di cianfrusaglie, al suo fianco Nam sembrava il fratello maggiore o guardia del corpo, che guardava in cagnesco tutti quelli che provavano ad avvicinare la bella dottoressa per qualche avance.

«Buongiorno marmaglia!» Salutò il capitano finendo nuovamente con gli occhi su Erika.

« E...Fin? Quell'idiota del tuo ragazzo non è venuto a controllare che tu non...vivessi?» Domandò.

Erika sospirò, perse interesse nella vetrina solo per guardarla male
«Ha da fare e ha mandato Nam, si fida dei membri della ciurma a differenza tua a quanto pare..»

Non capiva proprio perché a Karen non piacesse Fin, eppure era stato lei ad accoglierlo nella ciurma qualche mese prima e Erika se ne era invaghita quasi subito. Era un bel ragazzo, intelligente, beh a volte non brillava proprio come il l'uomo perfetto, ma almeno aveva colmato quel profondo vuoto che provava ogni giorno, anche se in lei comunque, era rimasto ancora il dubbio del perché improvvisamente sentisse quel malsano bisogno di un compagno.

«Non guardarmi così, so cosa stai pensando e lui non mi piace e basta, odio gli uomini troppo apprensivi e..» La osservò prima di poter continuare «Lasciamo perdere, sei sveglia te ne accorgerai da sola»

Le due s'incamminarono lungo il vialone, seguiti da Taehyung, Yoongi e Nam che avevano tutta l'aria di non voler essere lì e Karen approfittò della distanza di qualche falcata dagli uomini proprio per scambiare due parole con la giovane dottoressa.

«Senti ...oggi incontrerai una tipa alquanto ambigua e strana, ma è una potente fattucchiera e.. sono sicura che se glielo chiedi sarà capace di aiutarti con quel tuo problema lì..» Erika non capendo inarcò un sopracciglio rosso «Insomma quello..quello di cui abbiamo parlato la scorsa volta..» Nel capire, le guance della dottoressa s'imporporarono di rosso e a stento non esplose per l'imbarazzo
«Abbassa la voce! Voi che tutti sappiano che ho un problema vaginale?» Bisbigliò.

Karen le rise in faccia «Tesoro hai un problema è vero, ma quello non è nella tua vagina! Si chiama Fin e non è capace di darti un orgas...» La fermò sul parlare zittendola un palmo sulle labbra.

«Ahia!» La rossa tirò un urletto quando Karen le morse la mano con cui le aveva tappato la bocca. Indispettita tornò a camminare a testa alta, almeno finché la castana non parlò di nuovo.

«Sai mi sono eccitata per quel morso, forse dovremmo fare una cosa a tre io te e Taehyung, fidati sarà più appagante di Fin!» La prese in giro ed Erika colse la palla al balzo.

«Ah quindi mi concederesti Taehyung? In effetti potrei farci un pensierino.. sai una volta credo mi piacesse»

«No, stavo scherzando, non ci pensare nemmeno, sta lontano da Taehyung almeno di mezzo metro» Tagliò corto Karen, cambiando improvvisamente di umore.

La rossa sorrise soddisfatta, il loro capitano diventava visibilmente geloso quando si parlava del suo timoniere.

•••

Quando varcarono la porta dell'emporio di Sellen, Karen sentì una tremenda nostalgia addosso. Quegli odori, quell'atmosfera, tutto aveva un qualcosa di familiare, e anche se conosceva quella vecchia megera da anni, proprio non ricordava il come l'avesse incontrata.

Non era l'unica, anche Erika a suo fianco sembrò assumere uno strano comportamento, cominciò a guardarsi attorno in cerca di qualcosa, ma tornò in sé quasi subito.

«Perché non mi stupisco della tua visita?» La voce atona e odiosa di Sellen ruppe il silenzio nella stanzetta impolverata e alla dottoressa s'accapponò la pelle al solo sentirla parlare.

«Forse perché hai una palla magica che ti fa prevedere gli eventi? Oppure sei così ossessionata da me che la tua pelle rugosa percepisce la mia presenza a chilometri di distanza?» La megera rise di gusto a quella risposta, accendendo la piccola candela che aveva sul tavolo davanti a lei. Erika drizzò le orecchie quando sentì chiaramente qualcun altro ridacchiare nella stanza. assottigliò lo sguardo ma non vide nessuno, o almeno così credeva.

«Cosa vuoi giovane Karen? Una lettura di tarocchi, un rimedio per le scottature? O vogliamo parlare di cose più interessanti..» Disse la donna, guardando la sua mano. La castana non provò nemmeno a nascondere l'anello, era lì proprio per quel motivo e Sellen in qualche modo sembrava già saperlo. Le fece cenno di avvicinarsi e lei le porse le dita che finirono in quelle rugose della vecchia «Oh povera piccola, un maleficio potente fatto da una donna altrettanto potente»

«Smettila di girarci intorno, cosa vuoi? Quanto vuoi per toglierlo?» Sellen carezzò con la punta dell'indice il cerchietto oro e solo allora Karen ritrasse la mano leggermente intimorita

«Non posso fare niente» A quella risposta Taehyung si fece avanti battendo le mani sul tavolo in modo alquanto scortese, ma aveva i suoi motivi e i suoi metodi. Sellen era la loro unica possibilità e se anche lei se ne tirava fuori, ogni speranza che avevano sarebbe andata in fumo, e lui non poteva perdere Karen ancora.
Lo aveva promesso.
«Ascoltami, sono mesi che mettiamo via del denaro per avere una tua consulenza, quindi dicci almeno da dove possiamo partire o cosa possiamo fare e sarà tutto tuo!» Gli occhi della donna brillarono a quelle parole, come il bottino che Taehyung le aveva promesso.
Sellen rise alla faccia del ragazzo, che rabbrividì al solo sguardo d'interesse che la donna gli concesse.
«Magari se tu bel giovane ma impertinente mi faresti finir di parlare!» Lo ammonì alzandosi dalla sedia.
Guardò ancora una volta l'anello e le sue iridi invecchiate si illuminaro.

«Questo gioiello non è altri che l'artefatto maledetto creato da una spietata donna della tribù degli Sohen»

«Sohen?» Ripeté Erika, dove aveva già sentito quel nome?
Cercò nei ricordi ma non trovò alcuna informazione utile al momento.
Sellen nel sentirla parlare la studiò da cima a fondo, mise a nudo tutta la figura della rossa dalla testa ai piedi, innescando nella ragazza una profonda sensazione di disagio sulla pelle, poi sembrò finalmente perdere interesse e tornò al suo discorso.

«Esatto ragazza dai capelli corallo, un potente clan di stregoni capeggiato da una maga spietata e ambiziosa. Vi basterà recarvi da lei e chiederle consulenza per togliere il maleficio»

Yoongi corrucciò le labbra «Solo questo? Tutto qui? Mi basterà studiare qualche mappa allora..» La vecchia ruotò gli occhi al cielo e la sua attenzione finì in un angolo buio della stanza per qualche secondo, poi tornò con lo sguardo sulla ciurma.

«Non è solo questo..raggiungere l'isola dove vivono gli Sohen è pressoché impossibile per voi normali e io ormai sono troppo vecchia per tornare a casa»

Namjoon sbiancò «Aspetta quindi tu fai parte di quel clan? E perché non lo hai detto subito!» Domandò esterrefatto. Sellen sorrise, accendendo il bocchino dal tabacco aromatico «Devo dirvi proprio tutto? anche che quella donna che andrete a incontrare è mia figlia?» L'intera ciurma si zittì, e solo Erika starnutì quando le narici le pizzicarono a causa del fumo. Quella situazione era fin troppo intricata.

«Ma..» Continuò la donna «per il giusto compenso posso mandarvi qualcuno, una persona capace, che come me è in grado di varcare il sigillo dell'isola»

Karen non attese oltre, le sue labbra si incurvarono in un sorriso soddisfatto.

«Affare fatto vecchia, goditi questa povertà precaria, perché domani sarai ricoperta d'oro»

•••

«Pensi che possa funzionare?» Karen tornò a fissare le onde del mare, la nave era ancora attraccata al porto di Tortuga in attesa. L'orizzonte portava con sé i colori freddi del mattino mescolati a quelli caldi dei primi raggi di sole, sospirò e rivolse lo sguardo su Taehyung.

«Lo spero, davvero..» Le mani di Tae la raggiunsero immediatamente, scaldandole le spalle intorpidite dalla brezza fresca della prima mattina «Vuoi entrare? Stai congelando..»

«Tae non trattarmi come una..una» Taehyung non attese nemmeno la fine della frase e si spazientì, non aveva voglia di toccare quell'argomento, fonte di litigate a causa della testardaggine della donna, ma non riuscì proprio a starsene zitto.

«Malata? Karen non lo farei mai! ma se per una volta hai bisogno di essere protetta, invece di essere te quella che protegge tutti, ben venga» Le baciò dolcemente la testa e Karen si sciolse «Lascia che io mi prenda cura di te» lei non se la sentì proprio di prenderlo a parole dopo aver sentito il calore delle braccia del ragazzo sulla pelle, e nel loro spazio privato, da soli sulla prua della nave, si lasciò cullare come una bambina.
Aveva scoperto che di tanto in tanto queste attenzioni, questi piccoli gesti, anche se la rendevano vulnerabile, le facevano piacere. Tae era stato chiaro, non voleva che con lui si mostrasse sempre sul pezzo come il capitano che era, poteva anche essere forte davanti agli altri, ma con lui doveva mostrare anche le sue fragilità, perché Taehyung ci sarebbe sempre stato, sempre.

«Tae..ora che ci penso, non hai mai detto di amarmi» Nel che ne seguì il vento si alzò e un piccione viaggiatore volò sopra le loro teste in cerca del suo padrone, doveva essere Priscilla, visto il cordino rosa che aveva alla zampetta.

«Devo..davvero? è imbarazzante Karen, ma che mi vai a chiedere?»

La ragazza sorrise nel vedere le orecchie del timoniere tingersi di rosso
«Come tuo capitano ti ordino di dirmelo!»

«Smettila!»

«Dillo!»

«Ti amo.. Va bene così?! E Finiscila di guardarmi in quel modo, non è divertente!» Lo sguardo allibito di Karen parlò da sé
«Fa schifo come dichiarazione la peggiore che io abbia mai sentito!» Rispose la donna, incrociando le braccia al petto, era sul punto di scoppiare a ridere.

Taehyung mise un adorabile broncio «Ah perché sei abituata a ricevere dichiarazioni ogni giorno non è così? Tu e i tuoi innumerevoli corteggiatori» La prese in giro «e poi anche io sono capitano e non mi sembra che qualcuno mia abbia ancora declassato!» La ragazza non contenta puntò gli stivali a terra «Lo sei adesso, anzi no sei appena retrocesso a sguattero! Taehyung pulisci la mia stanza da cima a fondo e va a pelare le cipolle!»

La risata di Karen si innalzò sul ponte quando il ragazzo la prese su di peso
«Te lo do io lo sguattero brutta stronza! Pulirò la stanza ma solo dopo che l'avremo messa sottosopra!» disse caricandola sulla spalla come un sacco di patate. Le risate della donna si udirono per tutto il pontile, e Taehyung approfittò di quella piccola distrazione per mettere a segno almeno un punto a suo favore, così le tirò una pacca sul sedere facendola zittire «Se ascolterai per bene, magari tra un tuo gemito e l'altro, potrai sentire anche una vera dichiarazione, forse più intima e nelle tue corde amore mio» la prese in giro e Karen arrossì di botto, soprattutto quando si rese conto che non fossero soli.
Erika stava davanti a loro, con una tazza di tè fumante in mano e una giacca a coprire le spalle. Li stava guardando con una strana espressione, un misto tra il disgusto e l'ammirazione, come se li invidiasse ma allo stesso tempo si fosse improvvisamente pentita di aver lasciato la sua stanza per assistere a quella scena. Taehyung le passò di fianco, fregandosene, ma quando Karen la guardò meglio notò gli occhi gonfi dell'amica, così fece cenno al timoniere di fermarsi.

«Aspetta devo parlarle, tu vai intanto» Tae la mise giù, borbottando qualcosa su una mancata occasione di sesso eccezionale, ma non insistette a lungo e continuò per la sua strada.

«Nottataccia?» Domandò il capitano alla ragazza dopo averla raggiunta.
Erika tirò su con il naso «Oh, no... ho solo discusso con Fin» Karen imprecò e alzò gli occhi al cielo.
Perché non ne era stupita?
Fece per parlare ma una terza voce si intromise nella loro conversazione.
«Beh, almeno sono felice di sapere di non essere l'unica con le occhiaie su questa nave» Rebeca comparve da sotto coperta, aveva indosso ancora la vestaglia da notte, in braccio teneva la piccola Bora dai capelli neri come la notte, avvolta in una coperta calda. La bimba paffuta sonnecchiava sulla sua spalla. Era così carina che le due rischiarono di sciogliersi alla sola vista, così cresciuta in quel tempo che nemmeno se ne erano rese conto
«Non ci ha fatto chiudere occhio» Spiegò cullando la piccola «e ho deciso di far dormire un po' Jungkook, voi perché siete qui di prima mattina?» Domandò curiosa.

«Io stavo amoreggiando con Taehyung e a quest'ora sarebbe già tra le mie gambe per la mia felicità, mentre Erika mi stava spiegando perché di grazia, ha discusso con quell'idiota del suo ragazzo» rispose Karen.

«Non è un idiota, è solo..»

«Un coglione, si Erika lo sappiamo..» Rispose Rebeca al posto della castana, ricevendo la sua approvazione.

«Scommetto che si è incazzato ancora perché hai finto un orgasmo» A quelle parole imbarazzanti, ma vere, Erika digrignò i denti. Era così, Karen ci aveva preso in pieno e per quanto odioso quel commento ormai aveva capito che entrambe le volevano fin troppo bene per lasciarla in pace. La reazione della dottoressa bastò alla donna per confermare i suoi sospetti e giustamente il capitano s'infiammò come una miccia.

«Basta così Erika, Fin cazzo moscio sarà fuori dalla mia ciurma oggi stesso, non capisco nemmeno perché lo ho arruolato! Maledetta me!» Tagliò corto, senza sé e senza ma.

«Non è come sembra! Lui solitamente mi tratta bene e io..»

Rebeca assottigliò lo sguardo
«Tu non sei così, solitamente sei più cinica, specialmente con gli uomini» Disse cullando la bambina che aveva preso a dire parole assonnate e senza ancora alcuna forma «Perché ti fai trattare in questa maniera da un pezzente?»

«E tu come lo sai? Insomma che non sono così nelle situazioni sentimentali?» Alla domanda di Erika la bionda alzò le spalle «Non...»
Percepì un vuoto, una sensazione di disagio «Non..lo so in effetti, perché ho questa idea di te?» Si domandò a sua volta.
La dottoressa trovò tutto ciò ridicolo, portò le labbra alla sua tazza di tè e guardò le due
«In effetti hai ragione, prima ero così ma adesso ho come la strana sensazione che mi manchi qualcosa..che io abbia bisogno di qualcuno» Ammise, giocherellando con un ricciolo sfuggito alla coda.

«E quindi hai bene pensato di colmare questo vuoto con un uomo che ti tratta da idiota...»

«Karen non..» Provò a placarla la sorella.

«Ha ragione, è così!» Rebeca si stupì di quella risposta, perché per la prima volta Erika aveva dato ragione a entrambe
«e non né capisco il perché» Disse torturando la tazza in porcellana con le dita.
«Anche quando Fin non si comporta da vero stronzo e mi dice quelle parole dolci, mi bacia o mi consola, sento dentro di me che tutto ciò sia profondamente sbagliato, talmente sbagliato che mi sento in colpa, anche se dovrei esserne felice perché allo stesso tempo mi fa sentire meno..sola, come se ormai fossi abituata alla presenza di qualcuno. Ironico vero? Io che sono sempre stata scansata dagli...» la voce della ragazza si incrinò e le altre due spostarono lo sguardo in direzione del suo non appena percepirono la difficoltà che Erika ebbe nel finire la frase. La rossa difatti, aveva schiuso le labbra per la sorpresa, rimanendo con gli occhi puntati verso la rampa d'approdo della nave, lì dove una figura coperta da un mantello e dal cappuccio stava salendo «..Uomini» continuò con voce quasi inudibile.

Passo dopo passo lo conosciuto incappucciato raggiunse la chiglia e si guardò attorno mettendo a fuoco l'ambiente. Karen si avvicinò con cautela, cercando di sbirciare sotto al mantello, ma lo straniero l'anticipò andando a scoprirsi il volto. 

Poco più in là, la tazza che Erika aveva in mano cadde e si ruppe sul pavimento finendo in mille pezzi, una forte sensazione nostalgica le fece venire il mal di testa, ma non ne concepì il motivo.
Lo sconosciuto che aveva davanti si presentò come il giovane più bello che avesse mai visto, dai capelli neri come l'ebano scompigliati dalla brezza e gli occhi neri come il cielo senza stelle. 

Bora in quel momento sembrò svegliarsi di colpo e alzò le braccine paffute verso lo straniero sorridendo in cerca di attenzioni. Rebeca le accarezzò i capelli, cercando di tranquillizzare quella peculiare felicità che solitamente la bambina riservava solo ai suoi zii acquisiti.

«Tu..chi sei?» Domandò Rebeca con sospetto, vagamente si ricordava il suo volto, ma ora proprio le sfuggiva il contesto e il giovane non parve sorpreso da quella domanda.

«Sono l'uomo di Sellen, mi ha detto che avete bisogno di me per fare da mediatore con la fattucchiera madre degli Sohen» Rispose in tutta sincerità. Perfino la voce risvegliò nella dottoressa sensazioni piuttosto strane, specialmente ora, visto che anche se stava rispondendo a Rebeca, quel ragazzo non le aveva mai staccato gli occhi si dosso.
Erika scosse il capo, non soddisfatta della risposta che aveva dato alla bionda.

«Come ti chiami, voglio sapere il tuo nome straniero»

Il tipo si avvicinò lentamente, squadrandola da cima a fondo e lei si sentì improvvisamente racchiusa da delle forti e robuste spire invisibili.

«Cosa c'è? Sei già così impaziente d'invocarlo?» Le rispose con tono mieloso.

Tutto ciò risvegliò in Erika un ricordo frammentato e lampante di una barca, una tempesta, della nebbia, il mare in burrasca.

«Sta tranquilla dottoressa, avrai tutto il tempo necessario per conoscere l'uomo che ti ha rovinato la vita. Il mio nome sarà la tua ossessione, questa è una premonizione» le sorrise, con un predatorio ghigno che andò ad alzargli gli estremi delle labbra carnose.

«Mi chiamo Jimin comunque, e sono lieto di entrare a far parte del Cigno Nero»

                                                                                             -Fine-


🌊Angolo della ciurma:

Bene eccoci giunti alla fine di questo secondo libro!!

Che dire, sono emozionata da questo viaggio che abbiamo intrapreso insieme e che come avrete già capito continuerà ancora per molto. Ci sarà un terzo, perché non sono così cattiva da lasciarvi con questi dubbi e soprattutto con questo finale aperto🤗
Karen deve assolutamente trovare una soluzione al maleficio e poi vabbè...pensavate davvero che facessi fuori Jimin in questo modo?😏 Assolutamente no! e c'è di più!
Il terzo libro sarà incentrato sul viaggio verso le terre degli stregoni, e quale buon momento per parlare delle origini del nostro trafficante se non questo? la storia per ora sarà anche conclusa, ma questa trama ci ha aperto le vie per una nuova avventura tutta da scoprire! Nuovi mondi, nuovi personaggi, nuove emozioni. Entreremo nel vivo del rapporto tra Karen e Taehyung, quello vero, quello che metterà alla prova i due soprattutto a causa della malattia della donna. Vedremo un Jungkook e una Rebeca alle prese con una piccola Bora, e ci concentreremo sul nuovo rapporto tra "Sconosciuti" di Jimin e Erika, tenete ben a mente però che Jimin non ha dimenticato proprio un bel niente a differenza della nostra dottoressa e diciamo che per lui sarà una bella sfida quella di rimanere lontano da una donna ormai fidanzata e "felice".
Sarà in grado di sopprimere i suoi sentimenti ora che a ammesso di essersi innamorato? Erika come reagirà a questo sconosciuto? la ciurma si ricorderà di lui? Karen e Taehyung riusciranno a spezzare la maledizione dell'anello prima che sia troppo tardi? e Jungkook e Rebeca dormiranno almeno per una notte o Bora li costringerà a fare le ore piccole?🤣
Tutto questo lo scopriremo in The Chronicles of Black Swan VL. 3 e ciurma, fidatevi quando vi dico che non avete ancora visto niente!

Vi ricordo anche del mio secondo profilo Chiaka2307 dove pubblico storie a quattro mani con Ekylove💜 Seguiteci perché presto uscirà una long e domani la prima OS di una raccolta smut chiamata Freak show 🍿

Vi ringrazio ancora per il vostro sostegno e per tutte le stelline, senza di voi non sci sarebbe questa storia, tenetelo sempre a mente! Vi si ama, almeno tanto quanto i miei pirati amano le loro anime gemelle e Jin la sua zuppa di pesce💜💜

Alla prossima🏴‍☠️

~ChZzz🖤

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