玖 (kyū)

Alone.
In inglese significa soli.

Ma in italiano sai cosa vuol dire? Significa residuo di qualcosa che prima c'era e ora non c'è piú. Ed essere soli è così, un alone di se stessi, un ricordo. Soli è essere sbiaditi, ma forti abbastanza da non farsi cancellare.

Ho passato gli ultimi anni della mia vita a scappare da tutti, a ripetermi che non dovevo legarmi a nessuno. Ma a quanto pare il destino aveva in serbo progetti diversi per me.
Me ne accorgo proprio ora, mentre sono seduta sul bordo del letto ad osservare Touya dormire e a pregare che si risvegli presto.

Avevo già fatto un'eccezione con Shoto, ma la differenza è che lui è il mio partner. Siamo entrambi villain e ci battiamo per gli stessi ideali, siamo una squadra, una famiglia.
Invece Touya rappresenta tutto ciò che dovrei odiare, al contempo però ha provato sulla propria pelle una parte del mio dolore.

Nascondo il viso tra le mani.
"Perché dev'essere tutto così complicato?"

Ci troviamo nella stessa stanza in cui mi sono risvegliata dopo che lo avevo morso. I capelli candidi del ragazzo creano una sorta di aureola attorno alla sua testa, posata su un cuscino di raso argentato.
La luce aranciata del tramonto ricopre l'intera stanza e dona ad essa un'atmosfera più accogliente, dati i colori scuri e freddi che la caratterizzano.

Io mi sono data una ripulita, ogni traccia di sangue è sparita, la mia uniforme è in lavatrice ed ora indosso uno dei felponi di Touya; in particolare, un modello viola scuro con il logo dei Pink Floyd sul davanti.

Gli accarezzo gentilmente i capelli, cercando di non soffermarmi con lo sguardo sul suo petto nudo, ricoperto da bende e cerotti che creano un labirinto intricato sulla pelle diafana.
Tiro più sù il lenzuolo di seta, fino a coprirgli interamente il busto.

"Avresti dovuto lasciar perdere e abbandonarmi alla polizia. Ti avevo avvisato che è meglio non avere a che fare con me."

Poggio la schiena alla testiera di pelle e rilascio un lungo sospiro.

"E invece hai voluto tenermi con te e, come se non bastasse, sei riuscito a mettere in discussione tutto ciò in cui credevo. Mi hai messa in una situazione in cui non vorrei trovarmi, quindi vedi di svegliarti o non potrò farti una ramanzina come si deve!"

Mi viene quasi da ridere, sto parlando da sola come una pazza. Però credo sia l'unica cosa che non mi permetta di sprofondare totalmente nel panico.

"Quando ci siamo rivisti mi hai dato della codarda." Faccio una breve risata. "In quel momento ti ho odiato. Ti ho odiato perché sapevo che avevi ragione. Sono una codarda, non sono riuscita ad andare avanti, a superare il passato, perché era più semplice restare ferma sulle mie convinzioni."

Mi concentro sul ritmo regolare del suo petto che si alza e si abbassa, mentre cerco le parole giuste.

"Ho ricevuto talmente tante porte in faccia che ormai mi sono rassegnata a non aspettarmi niente da nessuno e, al contempo, ho imparato a diventare la versione peggiore di me stessa. Avrei dato agli altri la conferma che avevano ragione, non avevo più motivo di dimostrargli il contrario. Mi sono arresa, è vero. Ho avuto paura."

Dopo tante delusioni si arriva ad un punto in cui ci si lascia trasportare dalla marea, in cui si smette di lottare contro la corrente.

"Tu..." Faccio scivolare la mia mano in quella di Touya. "...sei stato il primo a dire di credere in me, a considerare il mio quirk come un dono, come qualcosa di bello. Mi hai destabilizzato talmente tanto che ho accettato di lavorare al fianco di un Hero, cosa a cui ancora non riesco a credere." La mia voce assume una nota incredula nelle ultime parole.

"Sarei potuta scappare quando volevo, ma non l'ho fatto. Non credo di averne ancora capito appieno il motivo. L'unica cosa che so è che ogni volta che mi sorridi - anche solo per prendermi in giro - il mio cuore sembra perdere un battito; ed è qualcosa che non sopporto, perché mi fa sentire vulnerabile, cosa che non posso permettermi."

Gli accarezzo il dorso della mano con il pollice, facendo lenti cerchi.

"Vorrei tanto non deludere la fiducia che hai riposto in me, ma non credo che il mio destino possa essere cambiato. Ho fatto cose terribili-"

Sussulto, la stretta della mia mano è stata appena ricambiata.

"Allora riscriviamo le stelle."

Gli occhi di Touya mi fissano con intensità, sembra che l'intero oceano sia rimasto intrappolato in essi.

"Hai ascoltato tutto...?"

Si tira sù per mettersi seduto al mio fianco, in tutto quello non riesce a nascondere un gemito di dolore.
Lo guardo preoccupata.

"Resta con me, riscriviamo il tuo destino. Insieme."

Sospiro.
'Lo prendo per un sì.'

"Non permetterò più a nessuno di trattarti in quel modo, starò al tuo fianco qualsiasi cosa accada. Ti prego, ricomincia a lottare. Lotta perché sei una persona stupenda, perché hai una forza che nemmeno immagini."

Ricaccio indietro le lacrime, sento un nodo alla gola che quasi mi toglie il respiro. Non so come, ma riesco ad impedire alla mia voce di tremare.

"Non ti trascinerò a fondo con me."

"Ehi, guardami." Mi circonda il viso con le mani, il suo naso quasi sfiora il mio. "Ormai ci sono già dentro fino al collo, non mi tirerò indietro ora."

Come fa a non capire?
Voglio solo proteggerlo dal mio mondo, da quello che sono diventata.

"Touya, sono una criminale--!"

Qualunque fosse la mia replica, viene strappata via dalle sue labbra. Incurante del dolore, mi posa una mano sulla nuca e l'altra sulla base della schiena per tirarmi contro di sè.

La prima cosa che provo, dopo lo stupore iniziale, è puro terrore.
Lo spingo via e per poco non cado dal bordo del letto. Mi porto un dito sulle labbra, è come se percepissi ancora la sua bocca sulla mia.

"Non... non puoi baciarmi come se niente fosse, dannazione!"
Questa volta non ero riuscita ad impedire alla mia voce di tremare.

Lui mi squadra per qualche secondo senza dire niente, nonostante quello che è appena successo non sembra per niente ferito o arrabbiato.

"Era il tuo primo bacio?"

Sento la faccia andarmi a fuoco.
'Come diavolo ha fatto a...?'

"Questo è irrilevante." Mi porto le mani sui fianchi per cercare di darmi un tono. "Non si fa e basta."

Touya comincia a ridacchiare.
"La famigerata Blood Queen che si fa mettere all'angolo da un bacio."

Si mette in ginocchio sul materasso, così da sormontarmi con la sua altezza, poi inclina la testa verso il basso per guardarmi negli occhi.
Un brivido mi attraversa la schiena.

"Hai intenzione di scappare di nuovo?"

Scuoto lentamente la testa.

"Bene."

E così mi bacia di nuovo.

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