什参 (jū san)
"Chi è la tua amichetta, ragazzo fiammifero?"
Le iridi dorate dell'Eroe alato Hawks mi squadrano da capo a piedi, queste sono messe ancora più in risalto dal kajal scuro che gli circonda gli occhi.
I capelli chiari sono pettinati disordinatamente all'indietro e un velo di barba gli ricopre il mento. Tutto sommato, non si può dire che non sia un bel ragazzo.
Touya si fa avanti e assesta una pacca amichevole sulla schiena del ragazzo, facendo attenzione ad evitare le ampie ali scarlatte che, nonostante siano ripiegate, occupano abbastanza spazio.
"Diciamo che è una nuova recluta." Mi circonda le spalle con un braccio, tirandomi più vicina all'Hero, come se stesse mostrando una merce che spera di riuscire a vendere. "Credo le farebbe bene un periodo di tirocinio a stretto contatto con l'Eroe n°2."
Hawks ci gira intorno, non del tutto convinto. La giacca impelliciata giallo ocra gli volteggia attorno al busto, lasciando scoperta l'attillata maglia nera - ricoperta da linee e rombi gialli - che mette in risalto il suo fisico asciutto e slanciato. Non ha nulla da invidiare all'altro ragazzo.
"E perché non può farlo da te, questo tirocinio?" chiede, le folte sopracciglia aggrottate in una smorfia sospettosa.
Sento Touya trattenere il respiro accanto a me. "Perché... lei ha bisogno di qualcuno che non sia troppo coinvolto."
"Cosa stai cercando di dirmi--?"
"Stiamo insieme, razza di pennuto!" esplodo infine, le braccia incrociate al petto mentre un piede batte impazientemente sul pavimento.
La sorpresa sul volto del Pro Hero dura una manciata di secondi, subito sostituita da un sorrisetto malizioso. "Dov'è finito il vecchio Touya troppo impegnato sul lavoro per intraprendere qualsiasi relazione sociale?" lo canzona. "E dire che stavo facendo io stesso un pensierino su questa ragazzina insolente."
La stretta di Touya attorno alle mie spalle si fa più salda. "Non-"
"Scherzo scherzo" lo interrompe subito il biondo, con le mani alzate in segno di resa. Per poi darci le spalle e dirigersi verso la scrivania in fondo alla stanza. "Forse."
Senza darci il tempo di aggiungere altro, tira fuori dei moduli da un cassetto. "Dovresti compilare questi" dice, porgendomi vari fogli e una penna dall'aspetto abbastanza costoso. "Giusto per dimostrare che sei una docile aspirante Hero che vuole intraprendere una vera carriera da Eroina... e non la famigerata Villain che sta creando scopigli da qualche settimana a questa parte."
Sento il mio cuore mancare un battito. Riconosco che Hawks - nonostante l'atteggiamento rilassato e quasi giocoso con cui si fa conoscere a primo impatto - è in realtà un ragazzo sveglio, che non si fa prendere in giro facilmente. È degno di essere definito il n°2 Hero.
Faccio un sospiro, è inutile nascondersi oltre. "Sono io, Blood Queen" ammetto, mentre cerco di scaricare l'ansia giocando con il tappo della penna. "Non è colpa di Touya... lui ha un cuore gentile, sono io l'unica criminale qui."
Sento il biondo fare una breve risata, alzo incredula lo sguardo: non mi aspettavo minimamente una reazione del genere.
"Se avessi voluto sbatterti in cella, lo avrei fatto non appena varcato l'ingresso" mi tranquillizza, indicando con un gesto del capo la porta di vetro. Quasi tutto nel suo ufficio è fatto di vetro, sembra di trovarsi in una grande gabbia, ironia a parte.
"Se Touya ti ha portata qui, sono certo che ci sia un buon motivo. Per quanto possa essere noioso, mi fido di lui." Si passa una mano tra i capelli. "Inoltre, se tu diventi una Hero a tutti gli effetti, mi toglierai il disturbo di doverti catturare. Ci guadagnamo tutti, non credi?"
Lo guardo dritto nelle iridi ambrate, sembra sincero. "Dove devo firmare?"
Una serie di moduli noiosi più tardi, finalmente giunge il momento di salutarci. O almeno, così speravo.
"Perfetto." Hawks si poggia elegantemente alla superficie lucida della vetrata che circonda tre quarti della stanza, incrociando le gambe davanti a sè.
Questa si trova all'ultimo piano della sua agenzia, un altissimo grattacielo scuro - a causa dei vetri oscurati che lo compongono - che termina con una costruzione a piramide, generalmente usata dal ragazzo per contemplare la città sottostante. L'unico punto che salta all'occhio è proprio l'ingresso, fatto di marmo argentato e sormontato dal nome dell'Eroe scritto a lettere cubitali.
"È stato un piacere rivederti, Touya."
Quelle parole rimangono sospese nell'aria, prima che ne assorbissimo completamente il significato.
"Chi lavora con me è preso sotto la mia ala protettrice - ridacchia -, in tutti i sensi." Mi raggiunge e apre una delle sue ali scarlatte, con questa mi circonda completamente, strappandomi dalla presa dell'altro ragazzo. "Sarà una settimana interessante."
Sfioro con un dito una delle piume, è più morbida di quello che mi aspettassi. Nonostante io sia ormai cresciuta, non mi è mai passata l'abitudine di toccare tutto ciò che mi incuriosisce.
"Queste non sono giocattoli, ragazzina" mi avverte l'Eroe.
Sfila una piuma dall'altra ala, questa è molto più ampia di quella che ho toccato io. Sobbalzo quando, con un colpo secco, la usa per tranciare a metà una statuetta dorata che adornava l'angolo della stanza.
L'arredamento non è chissà quanto elaborato. Consiste in una libreria che ricopre l'intera parete alle spalle della scrivania, tra le sue mensole spiccano diversi manga, cd e strani gadget, oltre che libri di ogni genere e piantine della città. Oltre questa, la stanza è prevalentemente vuota. Gli unici soprammobili erano la statuetta appena distrutta, posata su un tavolino tondo, e una pianta dalle foglie carnose situata nell'angolo opposto.
"In effetti mi chiedevo come fossi diventato l'Eroe n°2 con un paio di misere ali" commento, poi poso lo sguardo sul soprammobile ormai rovinato. "E quella?"
"In fondo non mi è mai piaciuta, mi serviva solo una scusa per sbarazzarmene." Mi fa l'occhiolino. "Puoi lasciarla nelle mie mani, prometto che la terrò a bada" dice poi, rivolgendosi a Touya.
Quest'ultimo si avvicina a noi due e, dopo aver stretto la mano dell'amico e avermi dato un tenero bacio sulla testa, lascia la stanza nel più totale silenzio. Deglutisco: è arrivato il momento.
Sento lo sguardo di Hawks addosso, ma non ho il coraggio di ricambiarlo. "Sei pronta per cominciare?"
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