エピローグ (Epirōgu)

Due mesi dopo.

I petali della rosa nera brillano d'argento sotto la luce della luna, piccole gocce di rugiada brillano come tante piccole costellazioni sulla sua superficie, come se quel piccolo fiore racchiudesse in sé un intero universo. Proprio come lei.

Quando ho dovuto scegliere quale fiore portarle non ho avuto dubbi, quella sarebbe stata perfetta per lei. Perché (Nome) era una rosa nera in un campo di rose rosse, tutti la guardavano con diffidenza perché era diversa, perché la sua forza li spaventava. Invece quella rosa dai petali d'onice era il fiore più bello che io avessi mai visto.

Innamorarmi di lei era stato così semplice, come se in un modo o nell'altro eravamo destinati ad incontrarci. Anche se appartenevamo a due mondi diversi, anche se il tempo ci aveva allontanati, alla fine ci eravamo ritrovati.

Mi inginocchio sul prato e sollevo una mano per accarezzare quella scritta che ormai contemplo da settimane.

(Nome) (Cognome)
2001-2021
"Nonostante le difficoltà,
hai riscritto le stelle."

La lapide di marmo chiaro è contornata da disegni di rovi e fiori che si intrecciano; nel centro invece, sopra il suo nome, una falce di luna è scolpita in rilievo. Passo un dito su di essa, soffermandomi sulla piccola fotografia situata nello spazio vuoto.

La vista del suo sorriso mi fa tornare il nodo alla gola che credevo di aver sconfitto, una singola lacrima cade sul terreno umido, per poi essere assorbita dalla terra sottostante come se non fosse mai stata versata.

Non appena l'ho vista accasciarsi a terra, in un lago di sangue, sono rimasto inerte. Poi ho deciso che era più importante catturare la persona che le aveva fatto del male, più che restarle accanto. Ovviamente è stata una pessima scelta.

Shoto si è dissolto nel nulla prima che potessi catturarlo e il corpo di (Nome) ha fatto la stessa fine: una volta tornato nel vicolo, non vi era più traccia di lei.

Dopo settimane di ricerche, ho gettato la spugna e mi sono convinto che era arrivato il momento di celebrare il suo funerale. La bara sotto di me è vuota, però così sono riuscito almeno a darle l'ultimo saluto.
Non credo supererò mai il senso di colpa, lei è morta per salvarmi. Le avevo promesso che avrei fatto di tutto per proteggerla e invece era stata (Nome) a proteggere me.

Ma, dopotutto, me l'aveva assicurato: non mi avrebbe più permesso di mettere a repentaglio la mia vita per lei. E testarda com'è... com'era, aveva mantenuto fede alle proprie parole.

Ho passato più di un mese sulle tracce di Shoto - so che l'ho fatto solo per tentare di distrarmi dal dolore che mi lacera il petto ogni volta che mi ritrovo da solo con me stesso - e alla fine sono riuscito a gettarlo in carcere. Sono sicuro che mio fratello, scappando da me, cercava di raggiungere il mio stesso obbiettivo.

D'altronde aveva ucciso la ragazza di cui era innamorato, non credo esista qualcosa di paragonabile al dolore che si sarà causato.

Ho provato a tornare alla vita di tutti i giorni, ma adesso una vita senza di lei mi sembra qualcosa di vuoto, inutile. Avevo fatto mille progetti, avevo immaginato mille scenari insieme e ora non riesco a pensare ad un futuro senza (Nome) al mio fianco.

"Spero che, ovunque tu sia, avrai finemente raggiunto la felicità."

Mi rialzo in piedi e raggiungo il mio appartamento a passo lento, so che, una volta varcata la porta di casa, non avrò più distrazioni.

La cosa peggiore è che una parte di me spera ancora. Spera che lei sia viva e che si stia nascondendo da tutti solo per irritarci come le piaceva fare sempre. Una vocina nella mia testa mi ricorda che il suo corpo non è mai stato trovato. Scuoto la testa, è inutile continuare a torturarmi così.

Raggiungo la camera da letto, per poi gettarmi a peso morto sul materasso, i capelli bianchi si sparpagliano sulla federa scura. In quel momento un rumore mi fa sedere di scatto. Sollevo il cuscino, sotto di esso trovo un CD e un foglietto ripiegato.

Sollevo il primo, non c'è nessuna immagine sulla copertina, solo una scritta fatta con il pennarello argentato: "Rewrite the Stars".
Il mio cuore manca un battito, quella canzone è la stessa che (Nome) mi ha fatto ascoltare una delle sere passate davanti ai migliaia di fascicoli da ordinare.

La sento di nuovo, la speranza. Bussa timidamente nel mio petto, come una piccola luce che brilla a intermittenza.

Poi afferro il bigliettino, le mani mi tremano mentre lo apro. La sua grafia minuta e tondeggiante mi scorre sotto gli occhi, un sorriso mi illumina il volto come se le mie labbra avessero una volontà propria.

È una semplice frase:

"Ci vuole ben altro per mettermi a tacere. Sono sicura che prima o poi le nostre strade si incontreranno di nuovo, fiammifero albino."

Alla fine ci era riuscita, aveva riscritto il suo destino. Ma, a quanto pare, io non facevo parte di quello.

Almeno per il momento.

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