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INT. STUDIO DEL RE - GIORNO
Tybalt (che ora, in modo informale, indossa una camicia bianca, un gilet nero e blu e pantaloni neri) eΜ in piedi su una sedia e cerca di staccare dalle pareti dello studio quadri religiosi.
Le pareti sono bianche e, oltre ai quadri religiosi, sono appesi anche quadri di antenati di Tybalt, che indossano corone di alloro, abiti imperiali e hanno un'espressione solenne sul volto.
Mentre Tybalt rimuove i quadri, sua sorella, ISABEL STAFFORD eΜ seduta alla scrivania dello studio. Isabel eΜ una ragazza sui 15 anni, con lunghi capelli neri, una voce squillante e un contegno elegante e femminile. La ragazza indossa un ampio abito rosa da principessa. Sulla scrivania sono situati, in modo disordinato, alcuni libri, delle pergamene, un paio di piume e una boccetta di inchiostro.
Nello studio c'eΜ anche una libreria piena di libri. E c'eΜ il valletto BERTY MONTGOMERY (15), ragazzone biondo e grassoccio, che osserva senza alzare un dito la rimozione dei quadri. Egli indossa la sua anonima divisa: una maglia a maniche lunghe bianca, pantaloni neri e stivali marroni un poΜ consunti. Tiene in mano una scopa, come fosse un bastone da passeggio.
TYBALT (Parlando da solo, o meglio, parlando con i quadri): Andate via, stupidi quadri. Vi stacco dalle pareti.
In quel momento entra ROHESIA, la madre di Tybalt e Isabel. EΜ una donna di 45 anni, con capelli biondo platino, bassa statura e corporatura esile. Indossa un abito di velluto blu che sembra costoso.
ROHESIA (Alzando la voce): Cosa sta succedendo qui, ragazzi? Cosa diavolo state facendo?
TYBALT: Madre, come vedi, sto togliendo i quadri religiosi.
ROHESIA (In tono sarcastico): La prima cosa che fai dopo essere diventato re eΜ cambiare l'arredamento. Bravo.
Isabel ora eΜ seduta su di una sedia.
ISABEL (Alzando un sopracciglio): In effetti...
Tybalt toglie un altro quadro dalla parete.
TYBALT: Lo so, ho giurato, ma io non credo. E non aderiroΜ mai al cristianesimo.
ISABEL: E se a palazzo dicono qualcosa?
TYBALT: A me non importa. A palazzo possono dire quello che vogliono e fare tutte le tragedie che vogliono. Non mi interessa.
Rohesia guarda i quadri ora appoggiati disordinatamente sul pavimento.
ROHESIA: Comunque non buttiamoli via. Magari li vogliono Fred e Honor. Magari puoΜ spostarli nelle loro stanze qualcuno dei domestici...
Rohesia lancia un'occhiata a Berty.
ISABEL: In effetti...
Anche Isabel guarda Berty.
BERTY: E va bene, ci penseroΜ io. Devo sempre fare tutto io...
Berty raddrizza uno dei quadri e poi si ferma ad ascoltare cioΜ che dice Rohesia.
ROHESIA: Comunque, ragazzi, devo parlarvi di una cosa importante. Amaury Somneri, il figlio del lord di Parbat, sta per arrivare a Nevergolden. Arriva domani con il suo precettore. Tybalt, era anche amico tuo, non sei contento?
TYBALT: Si, lo sono... Ma percheΜ viene qui?
ISABEL: GiaΜ. PercheΜ viene qui?
ROHESIA: Isabel... Voglio che tu gli dia una possibilitaΜ. EΜ un bel giovane, eΜ di ottima famiglia e puoΜ essere un ottimo partito per te e poi--
ISABEL (Sconvolta, si alza dalla sedia): COSA?! NO! E poi non eΜ affatto un bel giovane. EΜ bruttissimo, ha il naso lungo, ha i denti tutti storti e non capisco neanche quello che dice quando parla.
ROHESIA: ...E poi i suoi genitori sono amici di famiglia. E ci servirebbe avere dei contatti fuori dalle Terre Dorate.
ISABEL: E devo essere proprio io quella ve li faraΜ avere?
ROHESIA: Prima o poi dovrai comunque cercarlo un marito, e tra Amaury e certi gentiluomini volgari delle Terre Dorate...
ISABEL: Madre, non hai capito. IO NON LO VOGLIO AMAURY! NON MI PIACE!
BERTY (si tappa le orecchie, dopo le urla di Isabel): SI, CI SENTIAMO. Abbiamo capito che non lo vuoi Amaury e che non ti piace.
ISABEL: STANNE FUORI, BERTY.
ROHESIA: In ogni caso, verraΜ. Cercate di essere gentili ed aiutatelo ad ambientarsi qui a Nevergolden.
ISABEL: Devo anche aiutarlo ad ambientarsi? (A bassa voce, tra seΜ e seΜ): Neanche morta.
ROHESIA: Comunque, lui verraΜ. Ora vado di sopra a dare disposizioni agli altri valletti. (Rivolgendosi a Berty con tono severo): Quelli che lavorano.
Rohesia esce di scena. Isabel si siede. EΜ piena di rabbia, ma non alza la voce.
ISABEL: Io quello liΜ non lo sposo.
BERTY: E se eΜ diventato bello?
ISABEL: Non eΜ diventato bello. (Rivolgendosi a Tybalt, alza un poΜ il tono della voce): Fratello, ma tu non dici niente di questa storia?
Tybalt sta ancora togliendo i quadri dalle pareti.
TYBALT (Alza le spalle): Che cosa dovrei dire?
ISABEL: Non lo so. Sei il re. Qualcosa...
TYBALT: Prima o poi dovrai comunque sposarti...
Isabel alza gli occhi verso il soffitto.
ISABEL (Tra seΜ e seΜ): Mi arrendo.
BERTY (Fa una risatina): Una volta sono stato a Parbat. Un posto davvero brutto. Mi fecero cenare in una taverna dove si mangiava proprio male. Tutti, mentre parla Berty, si voltano dall'altra parte e nessuno lo ascolta, quindi Berty smette di parlare.
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