«† • Capitolo I: Mi Re# Mi Re# Mi... • †»

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‡𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖀𝖓𝖔‡
«† • 𝕸𝖎 𝕽𝖊# 𝕸𝖎 𝕽𝖊# 𝕸𝖎... • †»

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Le inquietanti note di un carillon risuonavano per tutta la struttura, sia per le sale accessibili che per quelle chiuse a chiave, sbarrate. Emettevano due note che erano ormai conosciute a tutto il mondo, ma sentite sotto quella luce tetra... Era una terribile atmosfera, quella creata dal carillon, il cui suono veniva riprodotto da un televisore apparentemente spento. La prima sala aveva così assunto una preoccupante aura, ma non era quello il punto fondamentale della vicenda. Almeno per ora. Da quella sala si dipartivano due corridoi. Uno era una miriade di porte su entrambi i lati, alcune aperte, altre chiuse. In fondo, una porta ad anta doppia dava su uno spiazzo circolare, attorniato da ulteriori porte: erano camere da letto. Ma per chi? Beh, bastava guardare lì sul pavimento. Venti ragazzi, venti Ultimate erano riversi in terra, dormienti. I ricordi che aleggiavano nelle loro menti? Chi erano, il fatto che alcuni di loro fossero parte della Hope's Peak Academy mentre altri erano lo stesso Ultimate internazionali, il fatto che sapevano che quella scuola giapponese era stata soggetta ad un avvenimento chiamato Killing Game. Ne sapevano tutti i dettagli; e proprio quel giorno avevano da assistere ad una giornata commemorativa in un museo in disuso di cui erano state usate solo un paio sale per commemorare gli eventi legati alla classe 78, 77 e alle vicende del cosidetto "Danganronpa V3". Passando per un momento alla narrazione onnisciente, bisogna dire che non sapevano - perdonate la voce narrante per lo spoiler - dell'Ultimate Fiction. Ma torniamo nell'immanenza del momento. Appunto, quel giorno avrebbero dovuto presenziare a quella giornata e fare da testimoni al resto degli Ultimate in tutto il mondo, ma... Qualcosa era andato storto.
Una risata maniacale accompagnò il carillon.
«Ebbene... È giunto il momento di distruggervi fino in fondo, maje malieńkija liaĺki... Mie care pedine-» la voce si bloccò, emettendo un ringhio. «Riuscirò a farvi uscire, una volta libera io...» borbottò sottovoce. E poi tornò come in precedenza.
La figura che stava parlando poi emise un gemito come se una fitta le avesse trafitto la testa, ma non era avvenuto su di lei: una bambola non può subire qualcosa di simile. Seduta a terra, abbastanza grande da poter essere tenuta in mano senza difficoltà, attendeva il loro risveglio, che sarebbe avvenuto di lì a poco. E intanto osservava quella manciata di ragazzi addormentati. «Che i giochi abbiano inizio, dunque» sospirò infine, arrampicandosi poi sulla porta e allontanandosi, per lasciarli ancora un po' soli. Sani. E ancora salvi.

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Modalità di gioco‡
Con calma vi sveglierete tutti, cercando di capire dove siete. In breve siete Ultimate scelti come primissimi visitatori di un museo dedicato ai terribili incidenti denominati Killing Games. Sapete alcune informazioni su essi, non tutte. Quando troverete la prima sala del museo inizierete ad orientarvi meglio. Metteremo una sezione a inizio libro sulle varie sale del museo che sarà costantemente aggiornata. Altra cosa: nessuno ha mai conosciuto di persona uno degli Ultimates che hanno partecipato ai Killing Game raffigurati nelle sale. Grazie.

‡Zone esplorabili‡

- Prima Sala. La primissima sala è abbastanza grande, con delle finestre che danno la vista su un cielo azzurro - se si guarda in basso si vede solo cemento -, dedicata al primo Killing Game di Junko Enoshima: presenti due pareti, opposte, con due grandi poster. Le altre sono relative agli studenti, agli omicidi avvenuti e alla storia a partire da "il più grande, terribile, disperato evento nella storia dell'umanità" fino alla fine di quel Killing Game. Una parete reca un poster con didascalia di Junko Enoshima, idolatrata fino all'estremo; l'altra è speculare, solo con Makoto Naegi: sembra sia adorato che odiato. Al centro della stanza, un enorme plastico raffigurante la Hope's Peak Academy, con le statue degli omicidi nelle stanze in cui sono stati rinvenuti (sì, sono rappresentati da morti) e quelle dei sopravvissuti al centro. I cadaveri degli assassini sono mostrati, impiccati, sopra i sopravvissuti. Vicino al plastico si parla della pena di morte in Giappone e di come viene punita. Da questa sala, tramite due porte, si accedono a due ambienti diversi: uno è un corridoio di servizio con una serie di porte (le camere dei ragazzi più una cucina/sala da pranzo), l'altro è la seconda sala. Solo la prima porta è, per ora, disponibile. La seconda è bloccata.

- Corridoio di servizio e le sue sale. Nel corridoio di servizio sono presenti più porte, di cui alcune chiuse a chiave: sono le sale con i pannelli di controllo e il quartiere generale di Monoadčaj e Monoshinbō, le due bambole elettroniche che orchestrano il gioco. Alcune, invece, sono aperte: la dispensa, un bagno di servizio e una stanza vuota, che in realtà è un ascensore che conduce ad un piano sotterraneo. L'ascensore, però, può essere solo azionato o da Monoadčaj o da Monoshinbō.

- Dormitori. In fondo al corridoio c'è una porta che conduce ad una zona circolare, con altre porte tutt'intorno: le camere dei ragazzi. All'interno di esse c'è un letto, un divano e un bagno personale. Una porta più grande, tra queste, porta alla cucina a cui é connessa una sala da pranzo.

‡Partecipanti‡

UnaStranieraSulWeb
Info-Chan_San
Marty_God_Of_Despair
Laurachan864
UnaPazzaOtaku
Yamiash
Ericatta
ramuwura
Felpato004
Awold98
_-Lawless-_
_Kiri_Weasley_
maotosan
Fujiko_chan
Sou0804
Nikky_Mercury
_crisanime_
-NiuTyuTan_San-
Lady_Infinite_Beyond

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