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⚠️Tw:Parolacce, Insulti e suicidio⚠️
Soviet union's POV
"cazzo.." disse Ivan mentre leggeva insieme a me quella lettera, aveva gli occhi sbarrati dallo shock
"questo è proprio un cretino" risposi "gli e lo avevo detto che non volevo più vedere, e sto molto meglio così onestamente"
"ha fatto bene signore"
"eh si"
"bene, adesso io vado"
"arrivederci"
Ivan se ne andò dall'ufficio e io continuai con il mio lavoro
Neanche cinque secondi arrivó di nuovo Ivan, aveva ancora un altra lettera, e che cazzo voleva ancora sto stronzo! Ordinai a Ivan di posare la lettera nella scrivania la aprí e vidi che c'era scritto... Non ne potevo più a leggere ste cazzate che scriveva, ma poi notai una scritta, era proprio in tedesco. Quella frase me la ricordavo a memoria e me lo diceva..
"Wir sehen uns, meine Liebe~ (Ci vediamo, amore mio~)"
Mentre lessi quella frase iniziai ad avere dei flashback, mi ricordavo solo che dopo la litigata mi disse quella frase a bassa voce ma non l'ho avevo sentito dalla rabbia. Quel bastardo era ossessionato da me. E io non lo volevo vedere perché mi aveva tradito, aveva strappato quel patto che doveva durare per dieci anni ma ha infranto la promessa.
"signore, va tutto bene?" chiese il mio assistente, aveva una faccia preoccupata
"no." risposi con tono serio "e ora per favore esci da qui. Ho bisogno di stare solo" dissi senza pensarci due volte
"va bene."
Se ne andò chiudendo la porta lentamente e senza fiatare, Ivan è un ragazzo molto serio ma anche in gamba.
Dopo tutti quei minuti solo iniziai a prendere il foglio e a strapparlo, volevo la vendetta dopo quello che aveva fatto con me, se n'era approfittato. Un grandissimo bastardo...
~°skip time°~
Erano le cinque del pomeriggio e tutti i miei colleghi compreso io eravamo a chiacchierare sulla politica e a criticare in modo offensivo gli altri come per esempio il più menzionato di tutti, quello stronzo. feci finta di dare ascolto a quel discorso ma invece no.
"qualcosa che non va?" mi chiese l'americano
"assolutamente no" gli risposi,insomma,non mi andava di ascoltare sempre quei soliti discorsi rivolti su di lui.
"okay,ti vedo molto interessato"
"davvero divertente"
"ma stavo scherzando comunista!"
"beh si"
le ore passarono e non cambiavano per niente discorso,mi stufai e me ne andai con la scusa degli impegni. Camminavo tranquillamente e la mia mente ha iniziato a non pensarci più a quel bastardo, beh, tanto non realizzerà il progetto del re dell'Europa. Avevamo la vittoria in pugno e me lo sentivo.
Tornai a casa e entrai in casa finché non vidi di nuovo i bambini che mi raggiunsero con il sorriso stampato sulla faccia,insomma, stavano aspettando il mio ritorno ed eccomi qui! Vidi mio padre che stava appoggiando la sua tazza con la sua tisana preferita, quella alle erbe, si alzó dalla poltrona
"bentornato figlio! Come mai sei arrivato presto?" mi chiese
"oh beh, mi ero stufato di sentire di parlare di quel bastardo, insomma, ne parlano sempre e mi sono stufato e me ne sono andato" gli risposi "mi ero rotto il cazzo di sentire le stesse stronzate"
"linguaggio! Hai dei bambini davanti a te!"
"Oops.. Scusatemi tanto bambini" mi rivolsi verso di loro e loro non dissero niente, ma, mi fecero un sorriso e se ne andarono a giocare. Me ne andai verso nella stanza dei bambini e li vidi giocare in armonia. Bielorussia mi invitó a entrare nella stanza e mi introfulai nella stanza, volevo stare un po' insieme con i miei figli perché non li vedo mai per colpa del lavoro.
"papà! Ci racconti una storia?" chiese Bielorussia
"certamente!" risposi
I bambini si misero nei propri posti e io iniziai a raccontare la storia.. Dopo nemmeno cinque minuti i bambini si addormentarono e io me ne andai dalla stanza e andai nella mia stanza a riposarmi pure io..
1 settimana dopo...
Ero nel mio ufficio finché non entró Ivan e un altro soldato. Avevano i volti tristi, mi dovevano dire qualcosa.
"buongiorno signore" disse Ivan
"buongiorno, qualcosa che non va?" risposi
"la ragazza di Stefan ci ha lasciati suicidandosi, voleva farla finita."
"santo cielo"
"la famiglia è disperata per la morte della ragazza. Ci teneva molto a Stefan"
"si vedeva dagli occhi."
"esatto, volevamo solo darle questa notizia, buon proseguimento con il lavoro!"
"grazie.."
Se ne andarono e io continuai con il lavoro, avevo il vuoto negli occhi, quella ragazza aveva molto da vivere e non voleva perdere il suo amato ma il destino lo aveva preso...
~°Author's note°~
Heilá ragazzx, come va? Spero bene. Ho avuto un altro blocco scrittore, quel nano lo odio, comunque godetevi questo capitolo e lasciate una stella e riempite di commenti sto capitolo. Ci vediamo con il prossimo capitolo!
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