𝕮𝖔𝖗𝖎𝖓𝖓𝖆 𝕾𝖙𝖊𝖛𝖊𝖓𝖘𝖔𝖓🎞

𝕹𝖔𝖒𝖊: Corinna è un nome proprio di persona italiano femminile e deriva dal nome greco Κοριννα (Korinna), un diminutivo del termine κορη (kore, "fanciulla", "giovinetta", da cui anche il nome Cora, di cui viene talvolta considerato una variante); per significato, quindi, è analogo a Talitha, Colleen, Morwenna e Zita, oltre che al già citato Cora.

Il nome era portato da Corinna, una poetessa dell'antica Grecia, e venne poi adoperato da Ovidio che battezzò così la protagonista femminile delle sue Amores. Il suo uso in epoca moderna è dovuto principalmente al successo del romanzo di Madame de Staël Corinna o l'Italia, che narra di una poetessa inglese chiamata così; per quanto riguarda la lingua inglese, lì è in uso sostanzialmente dal XVII secolo, grazie a vari poeti fra i quali Robert Herrick che lo rispolverò per la sua opera Corinna's going a-Maying.

In italiano è attestata anche una forma maschile, Corinno, ma il nome gode di una certa diffusione solo al femminile.

"Ora che è nata, come la chiameremo?" Tabitha Stevenson era sdraiata sul letto d'ospedale e inarcava il suo bellissimo sopracciglio ad ala di gabbiano nero, talmente nero da risaltare sulla sua alta fronte pallida, da diva dei film muti. Avete mai visto una diva dei film muti? Sapete, una di quelle che, a testa alta, occhi illuminati dalla luce dall'alto, conquista il pubblico con il sex appeal e lo tiene incollato sullo schermo dei televisori o dei computer (un pubblico composto da cinefili senza amici, sia chiaro.) Conrad Stevenson, suo marito assai devoto, la squadrò con uno sguardo che voleva dire 'che posso dirti? Mi cogli impreparato!' Allora, posò il suo sguardo color nocciola sul fagottino di felicità stretto tra le braccia della consorte, chiedendo alla appena nata figlia che gli palesasse un segno. Finalmente, dopo dieci minuti, il segno si rivelò in tutto il suo nitore nel settore intellettuale del cervello del neopadre; per giunta nel suo sorriso...questo segno era solo un nome, Corinna.
"La chiameremo Corinna, tesoro!" esclamò Conrad saltando dalla gioia. La moglie, un po' perplessa, diede la bambina all'infermiera rimasta a vegliarla al capezzale e storse le labbra a forma di cuore.
"Corinna?! Che razza di nome è? Non siamo mica al liceo classico!"
"Lo so, lo so, ma sento che questa bambina sarà speciale e che ci darà molte soddisfazioni! Perciò, per una figlia speciale, serve un nome speciale."
La donna, allora, approvò, ritenendo sensata quella risposta.

𝕮𝖔𝖌𝖓𝖔𝖒𝖊: Il nome "Stevenson" ha origini sia scozzesi che inglesi. È un nome patronimico che si riferisce al figlio di Steven o Stephen. Il nome Steven deriva dal greco Stephanos, che significa "girlanda" o "corona". Questo significato ha reso il nome popolare tra i cristiani, poiché la corona è spesso associata a Cristo.Nel corso dei secoli, il nome Stevenson si è diffuso oltre le terre delle sue origini, arrivando ad essere utilizzato anche in altre culture e paesi. La sua ricca storia linguistica ha reso il nome versatile e adatto a diverse interpretazioni culturali.La storia del nome "Stevenson" è strettamente legata all'evoluzione dei cognomi e alla trasmissione dei nomi di famiglia da una generazione all'altra. In origine, i cognomi erano utilizzati per identificare in modo univoco una persona all'interno di una comunità. Nel caso di Stevenson, il nome derivava da un padre di nome Steven o Stephen. Questo padre passava il suo nome al figlio, creando così il cognome Stevenson.
Con il passare del tempo, i cognomi sono diventati sempre più importanti e venivano utilizzati anche per distinguere diverse famiglie all'interno di un villaggio o di una città. Questo ha portato alla nascita di numerosi cognomi derivati dalla stessa radice, tra cui "Stevenson".È interessante notare che il nome Stevenson ha subito varie modifiche nel corso dei secoli. A volte, le persone utilizzavano varianti come "Stevens" o "Stephenson", che avevano la stessa origine ma con piccole differenze fonetiche. Questa variazione dei cognomi era spesso dovuta a motivi linguistici o regionali.Oggi, il nome "Stevenson" è abbastanza comune in molti paesi di lingua inglese, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito. La sua popolarità deriva dalla sua storia ricca e dalle sue connessioni con nomi e significati più antichi come Steven e Stephen.La diffusione del nome "Stevenson" è stata favorita anche dalla celebrità di alcune note personalità che portano questo nome. Queste persone hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza del nome e a renderlo più riconoscibile al grande pubblico.

Se ve lo state chiedendo, no, Corinna non è la discendente dello scrittore de "Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hide", anche se onestamente sarebbe stato bello esserlo. I Stevenson di cui parlo sono i membri di un'importante famiglia composta da attori, il cui capofamiglia, Charles Louise Stevenson, fu un collega del famoso attore Charlie Chaplin e di Stan Laurel, con i quali viaggiò in quasi tutta la Gran Bretagna per recitare nei varietà. Tuttavia, trascorso un po' di tempo, Charles Louise, negli anni 20-a trent'anni- decise di sfondare nel mondo del cinema; pertanto lasciò la compagnia per cui lavorava e si trasferì in America, precisamente ad Hollywood, per incoronare i suoi sogni di gloria. Una volta giunto là, dovette trovare una mansione come cameriere in un bar, qualora avesse fallito nel suo progetto e, anzi, diciamoci la verità, doveva anche mantenersi, visto che non nuotava nell'oro! Fatto sta che-dopo aver fatto un provino in cui venne scelto come comprimario nel film muto "Carmen"- trascorse i suoi giorni sul set a recitare, studiare canto, dizione e a chiacchierare con il costumista e la truccatrice. Nel 1924, mentre stava lavorando come comprotagonista al film "Annin'ka Polunova", ebbe l'opportunità di conoscere Anita Jackson, la protagonista del lungometraggio, una bellissima donna dai lunghi capelli biondi; gli zigomi pronunciati e le labbra sottili. Era una diva famosa e tutti i registi volevano assaggiare l'opportunità di coinvolgerla nelle loro creazioni. Non fu questo ad attirare il nostro eroe. Certo, sarebbe stato facile se l'avesse sposata solo per avere un ruolo più importante e di conseguenza un divorzio immediato, ma decise di passare per la strada più oscura e meno consigliata dalle produzioni più celebri, ossia il matrimonio per amore. Dopo aver girato il film, Anita e Charles Louise sfruttarono tre mesi buoni per conoscersi meglio e l'uno si innamorò dell'altra. La donna, infatti, era dotata di una personalità decisa e di una cultura molto vasta(aveva letto tutti i libri di Dostoevskij e Gogol), ma al contempo sapeva essere dolce con le persone a lei più care. Il matrimonio fu celebrato il 10 aprile del 1924 insieme alle famiglie dei due amanti e, in quello stesso giorno, se ne andarono in luna di miele in Grecia. Tra il 1926 e il 1928, Anita e Charles Louise ebbero tre figli: Charles Louise Junior, Rosaline e Simon, tutti e tre destinati a fare gli attori fin dai tre anni, sebbene in futuro avrebbero voluto dedicarsi ad altro. Charles Louise e la moglie, intanto, continuarono a recitare in sempre più film e a riscuotere successo, divenendo divi più acclamati di Gloria Swanson. Ottennero così tanti soldi che poterono andare in Scozia e costruire una tenuta costituita da venti camere da letto; venti bagni; tre sale da pranzo; tre sale da ballo e un giardino dove si poteva giocare a tennis, nuotare e dedicarsi al cricket. Negli anni 60, Rosaline, ex-attrice, si sposò con uno studente di medicina e diede alla luce Conrad, il futuro padre di Corinna. Anche lui recitò in vari film sul Grinch, ma non era bravo come gli altri suoi parenti. Era la pecora nera della famiglia: sedeva in fondo alla tavola di una delle tre sale da pranzo; veniva sempre sgridato per qualsiasi cosa; il nonno non si curava di lui e i genitori erano in giro per il mondo per delle feste esclusive. Nonostante questa infanzia infelice, Conrad crebbe allegro e sensibile, amante dello studio e della medicina come suo padre. Così, all'università, studiò il greco, il latino e, in seguito chirurgia e si laureò con il massimo dei voti. Dopo la laurea, si innamorò di Tabitha, di cui prima era stato migliore amico per tutti gli anni dell'Ateneo. Anche lei in passato aveva lavorato come attrice (non per Hollywood, bensì per Nikelodeon) ,ma aveva lasciato il set per fare la dottoressa, a dispetto della disapprovazione della famiglia. I due, di nascosto, si sposarono in una casa adombrata dalle quercie e, nel 2005, diedero alla luce Corinna, la quale sarebbe stata destinata a spopolare nelle televisioni di tutte le case Americane.

𝕰𝖙à: ha diciotto anni ed è nata il 9 novembre del 2005, in una fredda serata d'autunno, nell'ospedale di St. Luice. Sapete che chi è scorpione è misterioso, appassionato di magia; occulto e storie dalle atmosfere cupe e contornate da tematiche pesanti? Non fate mai arrabbiare uno scorpione, perchè può essere permalossisimo e vendicativo. È estremo: vede bianco o nero; se da un lato può avere un comportamento integerrimo(no alcol, no cibo eccessivo, sempre chiesa e casa), al contrario può sprofondare nella dissolutezza più estrema, autodistruggersi, sentire più intensamente le emozioni e i pensieri negativi. Uno scorpione che si rispetti è geloso e possessivo.

La giovane donna era rinchiusa nella sua camera, satura di foto vecchie che ritraevano dive del cinema del passato; bozze di vestiti non terminati; quadri di Modigliani dove gli sguardi dei soggetti si perdevano nello scuro degli occhi di Corinna, più spaesati di lei. Avvolta in una vestaglia cremisi aperta sul davanti e dal fumo della sua sigaretta, pensava ad oggi, il 9 novembre. Una sera d'autunno in cui i suoi vagiti divennero nebbia, poi aria, poi cielo. Ed era oggi, sempre di sera. Questa volta, però, non c'erano i vagiti e non c'era nebbia. Aleggiava odore di triglia; l'oro del vestito con la scollatura a V di sua madre; gli accordi di musica jazz dell'orchestra; i passi del nonno che aveva organizzato l'ennesima festa sontuosa in suo onore. Chissà come mai, era la sua favorita, sebbene fosse la figlia di un imbecille che, invece di dedicarsi alla recitazione, sprecava la sua vita a recuperare quella altrui. Ogni anno, il nonnino inventava degli espedienti intelligenti per accontentare i suoi desideri (alcuni non espressi). A nove anni, i pavoni; a dodici, due attori che avevano impersonato Schiele e Wallie, la sua amante; a sedici, le aveva costruito un cinema privato perchè stesse per sempre con i personaggi del film "Lulu" o sognasse ad occhi aperti la misteriosa figura del conte Orlok, in "Nosferatu". A diciotto, doveva aver chiesto ad un esperto pareri per l'organizzazione di una festa a tema anni 2o: "Rapsodia in blu" si spandeva tra le conversazioni degli abitanti della casa. Corinna si sorrise allo specchio, fiera del rossetto che si era acquistata con i suoi risparmi; fiera dell'abito di lamè d'oro che si era confezionata da sola, all'una di notte, bagnata dai raggi di luna...
"Sei pronta, Corinna, o meglio....Louise Brooks?" nella voce del nonno e nel suo bussare c'era miele, tanto miele. Era la sua favorita.
"Arrivo subito" disse lei, dopo essersi messa i brillanti.

𝕻𝖗𝖊𝖘𝖙𝖆𝖛𝖔𝖑𝖙𝖔: Anya Taylor Joy

Corinna è una ragazza attraente, piccola, esile e dai capelli biondi tagliati a caschetto, ondulati. Tempo fa, erano lunghi fino alla schiena, però decise di tagliarli, essendosi stufata e volendo assomigliare un pochino a Louise Brooks, sua idola per tutta la preadolescenza e adolescenza. Ha occhi neri e penetranti, che passano da uno stato d'animo all'altro; caratteristica amata dai registi che hanno lavorato con lei e di cui lei stessa va orgogliosa.

𝕮𝖔𝖘𝖆 𝖋𝖆: dai sette anni fino ai diciasette, ha recitato per la Paramount in film per famiglie, dove non si parla di stupefacenti o di altri temi scomodi. Ora, è da un anno che il telefono non le squilla per una proposta di lavoro e sta per fare il suo canto del cigno. Che ci può fare? Per gli standard del Cinema, è invecchiata.


𝕮𝖆𝖗𝖆𝖙𝖙𝖊𝖗𝖊: se si potesse descrivere una persona in tre parole, io definirei Corinna insaziabile, malinconica e sopra le righe. Fin da piccola, non si è mai accontentata di ciò che le è stato offerto. Con passione e voracità, ha sempre lottato per avere quello che voleva (ruoli più consistenti, più attenzioni, più regali.) e con voracità ama. Ama coetanei, donne e uomini, senza nessuna distinzione. Tra i corridoi della sua dimora, si mormora che abbia sei amanti, tre ragazzi-tra cui un uomo di quarant'anni- e tre ragazze, che hanno sempre visto i suoi film e l'hanno sempre adorata, come le loro rispettive famiglie. Eppure, la giovane, non riserva loro il suo amore soltanto per la devozione verso di lei in quanto attrice, oh no! Fa di tutto per renderli felici, corrono sulla spiaggia, litigano, fanno l'amore nei posti più impensabili e si proteggono a vicenda, qualsiasi cosa accada. Non è insaziabile solo nell'amore, ma anche nello studio: spesso, discute con il suo istitutore sulle ingiustizie che ha studiato sul libro di scuola e finisce pure a litigarci! È capace di stare sui libri per tante ore di seguito o di imparare a memoria i copioni in poco tempo. Ama un sacco fare la diva; cita frasi come 'le stelle non hanno età'o 'io sono sempre grande, è il cinema che è diventato troppo piccolo', tratte dal film "Viale del tramonto". Sono come una sua giustificazione, uno scudo con cui si difende dalla depressione tipica degli attori non più considerati e messi all'angolo a prendere muffa. Quando si arrabbia o è triste, ingigantisce i suoi stati d'animo, fino a diventare melodrammatica e perciò i suoi genitori le ripetono che non deve recitare la commedia. Già. Non deve recitare la commedia. Ma se l'hanno spinta, assieme al nonno, a passare l'infanzia a recitare film?! Fortunatamente, a differenza di altri colleghi, non è mai finita nel girone della tossicodipendenza o dell'alcolismo, poiché la sua famiglia l'ha sempre seguita e imposto per il suo bene regole severe. Sogna un giorno di calcare di nuovo le scene, nel suo primo film da adulta.

𝕻𝖆𝖘𝖘𝖆𝖙𝖔: dopo l'estate del 2011, la piccola Corinna venne spinta dal nonno e dai famigliari a recitare per Hollywood. Un regista l'aveva notata ad una festa, mentre giocava a fare Biancaneve con i suoi compagni di scuola. L'uomo, Michael O'Brian, -colpito dal modo in cui lei era entrata nel personaggio-, parlò con Charles Louise e da lui ottenne il permesso di prendere la dolce bambina sotto la sua ala protettiva. Da allora, la vita di Corinna cambiò per sempre: alle sei, sveglia; dalle sette alle sedici del pomeriggio sessioni di recitazione sul set per svariati lungometraggi; dalle sedici alle venti di sera, lezioni private con l'istitutore, Thomas James; dalle venti fino a mezzanotte, studio del copione ed esercizi di dizione. Un programma così è pesante, persino per un adulto! Ma per Corinna no, non le pesò. Ad eccezione di qualche crisi di pianto, riuscì a reggere il tutto e non fece mai capricci. Fu la protagonista in Heidi, La piccola principessa, Polyanna, Matilda, L'anello d'oro, Paddington e altri ancora, tra cui, durante l'adolescenza, la trilogia di Slavic Adventures, dei film sulla vita di campagna di una famiglia russa del diciannovesimo secolo, in cui Corinna faceva una ragazza un po' strana che pensava di essere una Rusalka(una ninfa della tradizione slava che vive nelle paludi e mangia gli uomini). Piano piano, venne sempre più dimenticata e fu costretta a fare la comprimaria in film dalla qualità scrausa. Riguardo la sua vita privata, non ebbe molti amici, se non le figlie delle inservienti che lavoravano nella residenza della famiglia Stevenson, che non guardò mai dall'alto in basso, ma con cui fu dolce e disponibile. Suo nonno la adorava e la adora ancora. Guardano tanti film vecchi insieme e cavalcano sulle loro terre piene di gigli, quando Corinna non deve esercitarsi nella recitazione. Insomma, non ha mai avuto ripercussioni psicologiche dopo il suo declino artistico.

𝕬𝖇𝖇𝖎𝖌𝖑𝖎𝖆𝖒𝖊𝖓𝖙𝖔:
Anni 20

𝕮𝖚𝖗𝖎𝖔𝖘𝖎𝖙à:
🎞 Sta lavorando con un amico ad un remake del film degli anni 20 "Lulu", in cui Louise Brooks fa la protagonista

🎞 Come si evince dal mio racconto, Corinna è ossessionata da Louise Brooks

🎞 Ama bere il tè anche in estate

🎞 Fa equitazione da quando è piccola

🎞 Ultimamente, si rilassa a disegnare e confezionare degli abiti un po' vintage, ma non si considera una stilista.

🎞 Odia i musical

𝕻𝖑𝖆𝖞𝖑𝖎𝖘𝖙:
Lana del Ray, Put me in a movie
Mary Hopkin, Those were the days
L'età dell'oro di Shostakovich

𝖁𝖔𝖈𝖎: Chiara Leoncini (ha fatto la voce di Fine di "Vampire in the garden". È la ragazza con il frac rosso.)

𝕻𝖊𝖗𝖈𝖍è è 𝖛𝖊𝖓𝖚𝖙𝖆 𝖆𝖑𝖑𝖆 𝕸𝖆𝖚𝖉𝖎𝖙 𝕬𝖈𝖆𝖉𝖊𝖒𝖎𝖊: dopo aver trascorso un mese di vacanza in Francia insieme al nonno -ovviamente- la giovane è andata ad informarsi su Internet di questa scuola e, pensando di poter perfezionare le sue doti attoriali in quella struttura, si è iscritta, incoraggiata dal capofamiglia di casa Stevenson.

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