~ The First Stage | Kendra : parte seconda ~
~ PRESENTE ~
Da secoli ormai gli abitanti del villaggio temevano Kendra.
Riuscivano solo a ricordare il momento in cui condannò tutti a diventare dei futuri soprammobili, così da costringere generazioni a guardare i loro parenti trasformarsi e non poter neanche piangerli su una tomba.
Lei invece, restò bellissima e giovane per tutti i secoli a venire, grazie all'incantesimo che lanciò su se stessa dove trasformava anche il suo cuore in pezzi di orologi.
Con una differenza, i suoi li fermò con una pozione che non la fece invecchiare di un anno.
Il Capitano, anni prima, aveva già avuto il piacere di conoscere la strega, aveva una parte fondamentale nella sua vita.
Kaia restò seduta sulla poppa del veliero, ad osservare il mare e le sue piccole onde in movimento.
Il sole iniziava a tramontare.
Erano attraccati da poco e dopo aver recuperato i propri affetti l'equipaggio restò sulla nave ad aspettare ordini.
« Ciurma! » esclamò John « Avete tre giorni liberi. Pronti a ripartire al calar del sole. Andate! » concluse.
« Sì signore! » risposero in coro i marinai prima di voltarsi e dirigersi verso la prima locanda aperta.
Poco prima di scendere si voltò a controllare che tutti fossero scesi e notò Kaia seduta da sola a tormentarsi le mani mentre ammirava l'oceano.
I suoi capelli biondi catturavano la luce dorata del sole e si muovevano a ritmo di una dolce e lenta melodia suonata dal vento, i suoi occhi rispecchiavano lo stesso color oro del tramonto.
La sua sagoma esile si rifletteva sul legno della nave grazie alla sua ombra.
John restò ad osservarla per un momento.
Un pirata difficilmente si lascia travolgere dalle emozioni, ma quella ragazza continuava ad incuriosirlo sempre di più.
« Posso offrirti un goccio, bellissima fanciulla? » sorrise il Capitano mentre le porgeva la mano.
« Penso che tu abbia molte possibilità con tutte le donzelle che troverai alla bottega! » rispose Kaia.
« Non mi interessano le donne, siamo attraccati qua per un motivo! Se mi accompagni posso spiegarti tutto. » disse lui. Poi guardò le mani della ragazza che continuavano a girare e rigirare qualcosa e le chiese « Perché continui a torturarle? ».
« Un vecchio vizio. » rispose lei cercando di nascondere ciò che veramente aveva tra esse.
« Andiamo Jane, ti farà bene svagarti un po', vieni con me. » ripropose il gesto della mano e la invitò a seguirlo.
Kaia capì che non sarebbe andato via finché non avesse risposto di si.
Osservò il suo sguardo, era cupo ma non le sembrò cattivo come voleva far credere lui.
I suoi occhi verdi spiccavano grazie al colore scuro dei suoi capelli che gli incorniciavano il viso rosato alla perfezione.
Guardò la mano prima di prendergliela e solo in quel momento si accorse di quanti anelli possedeva.
Tutti dorati, due avevano delle pietre molto grandi al centro. Una rossa nella mano destra e l'altra nera, alla sua sinistra.
Gli altri raffiguravano dei teschi. Lo stereotipo del perfetto pirata.
A tradirlo erano appunto gli occhi.
Arrivarono alla taverna, il Capitano conosceva molto bene quel posto. Girava per i mari da quando era bambino.
La cameriera si avvicinò al loro tavolo.
« Cosa prendete? » chiese gentilmente ai due.
« Del rum! » ordinò lui.
« Il solito insomma, come sta? » chiese la cameriera.
Come si poteva immaginare il bel pirata aveva lasciato la sua impronta anche lì.
« Tutto bene Zoe, ora va. » disse lui senza darle troppa importanza.
Kaia lo ammirava, comandava la sua nave con orgoglio e fierezza.
Aveva viaggiato per tutti i mari e usciva sempre a testa alta da ogni situazione.
« Allora perché siamo qua? Mi sembra molto importante questa tappa per te.» domandò Kaia.
« Siamo qua perché ho bisogno che Kendra mi dia una mano.» rispose lui.
Si aspettava da Kaia la solita reazione esagerata delle persone quando si nominava Kendra, la terribile strega cattiva.
« Posso aiutarti in qualche modo?» chiese semplicemente lei.
« Perché non stai urlando come farebbe una qualsiasi persona normale? » domandò lui sbalordito.
« Perché conosco la storia di Kendra, come tutti d'altronde. Ma io non la trovo così terrificante. Ha fatto ciò che era giusto per vendicare la sua famiglia. » sentenziò lei.
Lui era sempre più sconvolto dalle sue risposte.
Gli tornò in mente la profezia raccontatagli dal padre, che lo marchiò fin da bambino.
~ PROFEZIA | 1720 ~
Il giorno in cui nacque Dylan, sua madre morì dandolo alla luce.
Quel giorno si trovava li una strega bellissima, dall'aspetto giovane e luminoso.
Disse al padre del bambino che aveva aspettato tanto che arrivasse quel momento, ma non disse il motivo.
Quest'ultimo non riuscì a capire e troppo distrutto dal dolore della morte della moglie non badò alla donna che voleva conoscere suo figlio così insistentemente.
La strega guardò il bambino sorridendo, come se avesse visto la cosa più bella del mondo.
La madre era ancora li. Si stavano preparando a portare via il suo corpo ormai freddo e pallido.
Kendra prese in braccio il neonato e diede un bacio in fronte alla figura gracile e ghiacciata di Merida poi portò il fanciullo dal padre e chiese « come si chiama? »
« John! » annunciò il padre.
« Come avevo previsto... » disse « John diventerà un grande Capitano. Conoscerà una ragazza che distoglierà i suoi pensieri dalla vendetta che cercherà disperatamente per vendicare suo padre e quando arriverà il bambino, arriverà la chiave...»
« Perché dovrebbe vendicarmi? Di cosa stai parlando? » chiese l'uomo disperato.
Ma la donna, senza dargli una risposta, sparì in una nube di fumo.
~ PRESENTE ~
« Sei davvero disposta a darmi una mano? » chiese lui.
« Si, perché no, mi piacciono le avventure! » disse lei.
Con lo stupore del Capitano, Kaia accettò di partecipare all'avventura insieme a lui. Ma quella serata pensarono solo a scherzare e divertirsi alla taverna.
~
Il mattino seguente i due presero due cavalli da un pastore e partirono per il castello di Kendra.
Ci fu un silenzio assordante per tutto il tragitto. I loro pensieri erano così forti che si riuscivano a sentire.
Kaia continuava a chiedersi chi fosse quella donna per lui, lei aveva l'aspetto di una giovane donna e il Capitano era un Don Giovanni di prima categoria.
Erano amanti? Chi era veramente Kendra per Dylan?
Lui intanto pensava alla strana profezia che aveva sulle spalle dalla nascita.
Era lei la ragazza di cui si parlava? Poteva essere veramente una pericolosa distrazione dal suo obbiettivo?
Ma una sola cosa riempiva il pirata di pensieri.
Suo figlio.
Poteva mai essere lui il bambino della profezia?
~
Erano ormai in viaggio da un paio d'ore quando finalmente apparve ai loro occhi.
Il maestoso castello nero della regina era proprio davanti a loro.
La sua particolarità era un orologio fermo, posizionato sulla torre più alta.
Si avventurarono al suo interno cercando la strega.
« Kendra! Sono io, vieni fuori. » Sbraitò Dylan
« Chi è la ragazza che ti accompagna? » chiese una voce profonda che arrivava dall'inizio della scalinata.
Ed eccola li, giovane e bella come tutti la ricordavano, scendeva le scale con il suo abito nero e la luccicante tiara di diamanti sul capo.
« Jane, un'amica. » rispose lui presentando Kaia alla strega.
Lei fece un inchino di rispetto per la sovrana che venne ricambiato immediatamente.
« È molto gentile! » esclamò Kendra riferendosi alla fanciulla.
Si avvicinò al Capitano e lo abbracciò. Venne subito ricambiata da lui.
Sembravano due persone intime che si mancavano da troppo tempo.
Quando lo vide riprovò esattamente gli stessi sentimenti che provò quando lo strinse per la prima volta tra le sue braccia.
« Ho bisogno di una mano, puoi aiutarmi?» chiese Dylan.
« Come sai, io sono sempre qua per te! » rispose lei.
« La prossima tappa è la "Città Invisibile". Potresti darci una mano a...» disse il Capitano prima di essere interrotto da Kaia.
« Perdonatemi, se è invisibile, come facciamo a vederla?» disse lei ingenuamente.
« Io posso aiutarvi a renderla visibile mia cara. Seguitemi. » rispose prontamente Kendra.
I due la seguirono nella sua caverna dove conservava con cura tutti i suoi incantesimi.
Al suo interno vi erano un sacco di libri e pozioni.
Vi erano anche due bellissimi orologi, tenuti ben custoditi in una teca di vetro.
Erano i genitori.
« Sapevo che non era come tutti la descrivono! » disse Kaia alla regina.
« Grazie mia cara, so bene chi sei e so della tua ammirazione verso di me! E non preoccuparti, non dirò nulla. » disse lei.
Kaia capì che quella donna sapeva più di quello che sembrava, ma come faceva? Chi era davvero?
I tre iniziarono a cercare il libro che conteneva il sortilegio per riuscire a trovare la Città Invisibile.
Finalmente dopo qualche ora a cercare e ricercare tra tutte le pagine.
« Dylan, l'ho trovato! Questo è un incantesimo in lingua runica. Vi aiuterà ad attraversare la barriera che rende invisibile la città. » disse Kendra.
« E come facciamo a tradurlo? Non sappiamo il runico. » esclamò il pirata.
« Sono sicura che ce la farete, insieme! » disse la strega « ora è il momento di andare! Buona fortuna. » aggiunse. Subito dopo, con un movimento circolare della mano trasportò Dylan e Kaia sulla nave, lasciandoli con un nuovo problema da risolvere.
Ed eccoci arrivati alla fine di questo capitolo, allora vi sta piacendo questa nuova storia?
Come sempre, fatemi sapere se doveste trovare eventuali errori!
Ringrazio chiunque stia seguendo questa storia.
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