~ Journey To The Runes ~
Le foglie degli alberi erano bagnate dalla rugiada mattutina e le gocce poggiate su di esse venivano penetrate dai primi raggi del sole.
Kaia e John si erano alzati presto alla ricerca del misterioso guardiano.
Guardando dietro di sé il pirata notò Kaia fare dei segni strani su un albero.
Era piena di misteri eppure lui non riusciva a domandarle nulla.
"Jane, perché non mi racconti della tua storia? Perché sei così misteriosa? Perché Kendra pareva conoscerti? Cosa mi nascondi?" Pensò lui.
Ma le parole gli si strozzavano ogni volta in gola.
« Che accidenti stai facendo su quegli alberi?! » domandò sgarbatamente lui.
« Per essere un pirata sei piuttosto stupido. » esclamò lei azzardando un sorriso.
Lui non capì, o fece finta di non capire. Continuò a tenere lo sguardo su di lei inarcando il sopracciglio, era sempre più confuso.
« Per tutti i Tritoni! Ma che razza di pirata sei?! Segno gli alberi, così non ci perdiamo! » esclamò lei mentre lo sorpassava.
John rispose con l'espressione di uno che stava cadendo dalle nuvole.
Nella sua testa frullavano risposte come "lo sapevo, non sono mica un'idiota. Ma certo che sapevo cosa stavi facendo, sono un pirata la mia capacità più grande è quella della sopravvivenza e poi... cosa diavolo centrano i Tritoni?! ".
Scelse di tacere per risparmiarsi un ulteriore figuraccia.
Segnarono un albero, due, tre...
... e ancora quattro, cinque, sei.
Continuarono a seguire il sentiero a lungo finché non udirono un rumore inquietante.
Un borbottio, quasi un lamento.
« Fermo! » esclamò Kaia « Lo hai sentito anche tu?» domandò.
Il Capitano si mise in guardia mentre sigillava il suo impermeabile con le mani.
« Cosa? Io... non ho sentito niente! » esclamò.
Kaia lo squadrò da testa a piedi, era strano.
Sembrava quasi imbarazzato.
« Su continuiamo! » disse lui.
Lei lo seguì, il rumore era sparito, non parevano esserci minacce in vista.
Dopo qualche passo, si ripresentò lo stesso suono.
In quel momento Kaia riuscì a cogliere John mentre si dava dei colpi allo stomaco.
Non era un mostro, era la sua pancia!
John si era colorato di rosso per l'imbarazzo.
« Penso che il tuo stomaco ci stia ordinando di fermarci... Sbaglio, Capitano?» disse lei mentre si burlava di lui.
Lui la ignorò iniziando a cercare della legna per accendere il fuoco.
Kaia invece, continuava a deriderlo e nel frattempo si mise alla ricerca di un bastone.
Le piaceva prenderlo in giro, riusciva a metterlo a nudo.
Sarà anche stato un pirata, ma era bella da far invidia a mille fate e lei questo lo sapeva bene.
Sarebbe riuscita a conquistarlo in quattro e quattr'otto e in parte, era riuscita nella sua impresa.
Se non fosse stato così, sarebbe morta legata alla sua nave qualche giorno prima.
Kaia mise un bastone per terra e cercò di ricreare la meridiana.
Lui invece, era concentrato sui ramoscelli.
Ma continuavano a frullargli in testa le frasi e lo strano comportamento di Kaia.
Sentiva di avere un legame con quella fanciulla, ma non riusciva a capire perché.
Non l'aveva mai vista eppure qualcosa lo legava a lei.
Era stato via a lungo ma aveva raccolto molta legna da bruciare.
Quando tornò all'accampamento Kaia si era assopita vicino ad un albero.
Notò che aveva cercato di sapere che ora fosse, con scarsi risultati.
Per fortuna lui aveva sempre un orologio da taschino nel suo impermeabile.
Era quasi mezzodì e mentre la ragazza dormiva, John si mise a sgranocchiare del pane vicino al fuoco.
•
« Kaia! Stà indietro! » urlò Aslan.
« Padre! Padre! » gridò la bambina impaurita.
Il padre andò verso la figlia per proteggerla.
Si accorse subito della moglie dietro la piccola. Aveva un taglio profondo sulla fronte.
Se lo era provocato con dei coralli, il loro veleno era mortale. Nel giro di pochi minuti, sarebbe morta.
Pian piano iniziava a diventare sempre più pallida.
La pelle era più fredda ogni secondo che passava.
Aslan intanto nuotava più veloce che poteva per raggiungere la figlia e la moglie a riva.
« Prendi questo bambina mia, me lo regalò mia madre, e sua madre prima di lei. » disse Lorelai.
« Nonna Naida? » chiese ingenuamente la bambina.
« Si, la regina! È un gioiello importante! Tienilo sempre con te. Un giorno, saprai cosa farne. » disse lei.
In quel momento la donna poggiò delicatamente la mano sul viso della figlia, gli occhi si chiusero e Kaia riuscì a vedere l'azzurro spegnersi lentamente.
« Mamma... » disse dolcemente mentre teneva stretto il capo della madre tra le mani.
Si chinò dolcemente su di lei e le lacrime che le stavano rigando il viso scivolavano delicatamente sul volto ormai spento della madre.
« Lorelaaai! » urlò Aslan, aveva visto la morte della sua amata e non aveva neanche potuto dirle addio.
Disperato raggiunse finalmente la famiglia e quando riuscì a stringere la mano di Lorelai una lama lo trafisse proprio sotto gli occhi innocenti della sua principessa.
Al prossimo capitoli piccoli marinai!🖤
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