🥀𝓛𝓪𝓬𝓻𝓲𝓶𝓮🥀

-Ora basta, vattene!-
Haku lanciò il flauto di cristallo verso la delicata parete di legno. I cocci delicati si sparsero per tutta la stanza e l'assordante rumore echeggiò selvaggiamente. Esso si diffuse lungo e in largo attraverso i colorati corridoi del centro termale.

Tanjiro trasalì nello scorgere i frammenti dello strumento. Il flauto si era dissolto in quell'aura di devastazione, come il suo cuore. Non sapeva cosa dire. Nè che fare. Vedendo il suo adorato tremante d'ira, con gli occhi verdi privi di luce e inespressivo, un dolore lancinante ghermì il suo animo.

-Credimi, non sono stato io a rivelare la nostra relazione.- mormorò, cercando di spiegarsi. No, era completamente innocente. Come poteva lui spifferare il segreto scoperto soltanto da lui e da Haku? Era immorale! Inconcepibile! Doveva essere stata Rin.

Era così.

Quella giovane donna, innamorata da tempo del ragazzo-drago, invidiosa di loro, era andata da Yubaba per dirle ogni cosa riguardante la loro relazione. La vecchiaccia, quell'arpia ossessionata dal denaro, aveva accusato Tanjiro di aver rivelato la sua storia d'amore.

Quelle sgualdrine non la passeranno mai liscia! No! Il ragazzo rimase accasciato sul futon, incapace di dire altro. Il delicato tessuto bianco del materasso sfregiava i vecchi vestiti dell'ammazzademone, come se quel giaciglio fosse pronto a seviziarlo di rimproveri.

Vedere Haku in quelle condizioni lo spaventava. Tutti avevano visto Kohaku arrabbiato, ma soltanto quando era nelle sembianze di un drago. Ma da umano incuteva ancora più timore.

Il suo sguardo si era fatto più austero, il colore scompariva sempre di più dalle tenere guancie e quelle mani sottili(identiche a quelle di una ragazza) erano completamente serrate in due pugni.

-Sei un bugiardo! Ti sei approfittato di me e sei andato a dire a tutti del nostro segreto. Mi hai tradito.- gridò. La sua voce si era fatta stridula. Per un momento, Kamado temette che il suo amato si sentisse male per quella crisi di nervi.

-Io non mi sono approfittato di te. Sai benissimo che non lo farei mai.- replicò il giovane guerriero, abbracciando da dietro lo stregone.

-Non ci credo. Ti sei preso gioco di me,mi hai imbrogliato.- biascicò Haku, con completa acredine. Sebbene volesse divincolarsi dalla stretta del suo amante, il mago era impossibilitato. In cuor suo, credeva alle parole dello spadaccino ma la rabbia aveva soggiogato il giovane mago.

-Come puoi pensare questo di me?- chiese Tanjiro. Un silenzio irreale, gelido permeò la stanza, calando una volta per sempre il sipario sulla relazione tra i due adolescenti. Calde lacrime cominciarono a striare il viso di Kamado, il quale si appartò in un angolo per piangere.

Padron Haku osservò la schiena del compagno che, ad ogni sussulto intermittente, si contraeva e si radrizzava. Tanjiro era un traditore. E i traditori non meritavano affetto. Doveva lasciarlo.

Tuttavia, prima di abbandonarlo al suo destino, si avvicinò a lui e gli cinse le spalle con le braccia. Dovevano salutarsi.

-Non piangere, Tanjiro-san. Dovevi pensarci prima, ma sono sicuro che troverai qualcun altro.- sussurrò, posando il capo sulla spalla dell'amato.

L'ammazzademoni, a quell'affermazione, scosse la sua chioma fulva e si mise a urlare, soffocato dalle lacrime.
-No, io non posso stare senza di te! Non mi lasciare, Haku! Mi farò perdonare, resterò nel mondo degli spiriti, abbandonerò Nezuko, farò qualsiasi cosa. Dobbiamo restare insieme. Io ti amo!-

Haku fu scosso dalle parole vibranti del fulvo. Che fosse pronto a lasciarlo soffrire? Non lo sapeva, eppure la razionalità lo spingeva a trasformarsi in un drago e ad abbandonare lo stolto che lo aveva deluso. Amava immensamente Tanjiro, lo amava con tutto se stesso.  Però.....il suo peccato era imperdonabile.

-Mi dispiace. Tu e i tuoi amici dovrete tornare a casa. Sarà un bene per te. Mi dimenticherai di me e sarai felice.- lo rassicurò dolcemente, affondando le sue dita nei mossi capelli rossi di lui .

-Haku! Haku! Non mi lasciare solo!- gridò Tanjiro

-Non posso stare con te. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!-
Kohaku, anch'egli in lacrime, si alzò in piedi e si diresse verso la finestra, per fuggire.

-Haku, no! Non abbandonarmi, Haku, no!-

Note: e bene, amori miei. Inizieremo con questo drama in medias-res. Ditemi che cosa ne pensate!

A presto

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