In quella reggia non vi era mai stata così tanta felicità come in quell'istante.

Il giorno tanto atteso nella vita di Falena era finalmente arrivato: in quella mattinata, egli sarebbe diventato re. Il padre era appena deceduto a causa di una malattia al cuore, e al giovane, in quanto figlio primogenito, spettava il trono.
La madre, che a differenza del padre era ancora in vita, era stata colei che aveva proposto di far incoronare il figlio subito dopo la morte del padre. Ella infatti temeva che non sarebbe vissuta ancora per molti anni, così, nel caso fosse mancata, non avrebbe avuto il rimpianto di non essere stata presente al giorno più importante della vita di Falena.

Egli era appena un adolescente, e come tutti i suoi coetanei aveva un grande timore per il futuro. Sarebbe stato un monarca in grado di regnare come suo padre? Sarebbe riuscito a proteggere e a soddisfare il popolo? Il ragazzo non poteva saperlo ancora. Nessuno lo poteva sapere. La sala del trono era stata adornata come mai prima d'ora, anche se nonostante le decorazioni rimaneva ugualmente splendente agli occhi di qualunque plebeo. Tutti i parenti si erano riuniti in quella stanza, e diversi di loro Falena non li conosceva nemmeno. Tutti elogiavano il principe e tutti lo riempivano di baci e carezze.

Quando finalmente era giunto il momento tanto atteso, il futuro re, una volta avvicinatosi alla nobile madre, si era inchinato al suo cospetto. Ella, emozionata quanto lui, gli aveva lasciato un affettuoso bacio sulla fronte. Il suo cuore era colmo di orgoglio e gioia, ed ogni volta che guardava il figlio negli occhi associava quelle sue due iridi color miele alle stesse del suo amato marito.
Il servo aveva portato la corona alla regina, e tenendola come se fosse il fior più delicato del mondo, la posava sul capo di Falena.

«Oggi è un giorno importante per la nobiltà dei Kingscholar. Questa mattina, il principe Falena ha succeduto il padre, diventando finalmente re. Nonostante la sua giovane età, sono sicura che riuscirà a conquistare il popolo e diventare amato e stimato quando il suo defunto genitore. Che la vita gli possa prospettare il futuro del nostro regno!» E dopo aver pronunciato queste parole, dagli occhi della donna erano scese lacrime di gioia. Tutti gli invitati acclamavano il nuovo sovrano, anche loro emozionati e fiduciosi sul suo destino.

Tuttavia, nonostante quel clima di gioia, c'era un'unica persona che non era entusiasta quanto le altre: era Leona, il fratello minore dell'incoronato. In quanto secondogenito, egli non aveva potuto avere il privilegio di sentir la sensazione della corona sulla propria testa come lui. Esso era il suo sogno da quando era ancora un bambino e detestava come in quella giornata non era lui il festeggiato. Aveva sempre ambito al trono e non riusciva a tollerare il fatto che fosse stato Falena a diventare sovrano e non lui.

Quando guardava il fratello, il suo cuore si colmava di un unico sentimento, di un terribile sentimento: esso era proprio l'odio, la stessa emozione che lo avrebbe accompagnato per tutte le sue giornate da quel giorno in avanti.