•𝐑𝐈𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐃𝐀: Francy-Chan928

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Deuce non sapeva se sarebbe riuscito a sopravvivere quella sera, ma sicuramente avrebbe quantomeno cercato di non svenire durante la giornata per l'emozione.

Era il trentuno dicembre, e ciò voleva dire che era l'ultimo giorno dell'anno. Per celebrare la loro amicizia, Riddle aveva pensato di organizzare un pigiama party in camera sua e il blu era stato ovviamente invitato. Oltre a lui, erano stati chiamati per festeggiare Capodanno assieme a loro anche Ace, Trey, Cater e Chenya. Insomma, aveva formato un bel gruppetto.

Mancavano circa due ore all'appuntamento che gli attendeva, perciò il giovane, non sapendo come trascorrere il tempo restante, aveva deciso di andare a trovare il suo migliore amico Ace nella sua stanza. Nemmeno il rosso sapeva come poter trascorrere il tardo pomeriggio, e così i due avevano optato per chiacchierare un po'.

«Sai, è la prima volta che festeggio Capodanno con degli amici. Di solito lo passo con la mia famiglia» aveva affermato quest'ultimo rimanendo disteso sul letto. «Tu di solito come lo trascorri, Deuce?»
«Sinceramente lo passo più o meno come lo passi tu» gli aveva risposto nel mentre si era andato a sedere sulla sedia della scrivania dell'altro.
«Secondo te, cosa faremo dopo da Riddle?»

«Ma io cosa ne so! Non siamo di certo noi gli organizzatori» aveva affermato
«Perciò non è una nostra responsabilità.» «Pensi di fare baldoria?» «Fare baldoria da Riddle? Ma tu sei matto! È la volta buona che mi decapita per davvero!»
E dicendo questa frase, ecco che i due amici erano scoppiati entrambi in una fragorosa risata al pensiero del volto arrossato per il nervoso del loro capo dormitorio. Ovviamente, non potevano risparmiare dei commenti sul suo possibile arrabbiatura.

«Deuce, te lo immagini che mentre salto sul suo letto lui inizia ad urlarmi contro o cose del genere? Mi spaccherei dalle risate!»
«A me Riddle fa abbastanza paura, però hai ragione. Anch'io pagherei per vedere te che vieni, per l'ennesima volta, sgridato da lui.»
«Sicuramente Cater filmerà la mia aggressione e potrà denunciarlo nel caso dovessi uscirne secco!»

Appena il blu aveva udito il nome del suo senpai aveva improvvisamente smesso di parlare siccome aveva realizzato in quell'istante che anche lui avrebbe partecipato al pigiama party. Ace aveva notato subito com'era diventato tutto d'un tratto silenzio il suo migliore amico, e siccome lo conosceva bene aveva capito che la motivazione del suo disagio si trattava proprio di lui: di Cater.

«Scusami, Cater ti ha per caso fatto qualcosa? Mi sei sembrato serio quando l'ho nominato poco fa.»
«Cater? Ma va, lui non mi ha fatto proprio niente. Sarà sicuramente stata una tua impressione, Ace.»
Ma anche se aveva negato, nel suo cuore il ragazzo non poteva nascondere i sentimenti che si era accorto nell'ultimo periodo di provare per il più grande.

Da quando aveva iniziato a studiare nel Night Raven College, Deuce aveva sempre provato una particolare ammirazione nei confronti dell'arancione, ma più il tempo passava più si rendeva conto che dietro alla loro relazione c'era molto di più che semplice rispetto. Il più piccolo lentamente si era accorto di essersi innamorato perdutamente di Cater e proprio per questa ragione negli ultimi mesi si era allontanato tanto da lui. Aveva il terrore che il proprio amore potesse rovinare la loro amicizia, ecco perché era così ansioso di vederlo quella sera. Sarebbe riuscito a nascondere per l'ennesima volta i suoi sentimenti? Oppure si sarebbe lasciato andare alle emozioni non pensando troppo alle possibili conseguenze?

Da quando aveva iniziato a pensare al senpai, il tempo aveva iniziato a scorrere più velocemente del solito per il blu. In un battibaleno, ecco che lui e il suo migliore amico si erano ritrovati davanti la camera del loro capo dormitorio, entrambi curiosi di sapere come avrebbero trascorso quella serata con i loro amici. Ace si era addentrato dentro la stanza senza pensarci due volte, e proprio per questa sua sfacciataggine che aveva ricevuto un rimprovero da Riddle.

«Ace, quante volte ti devo ripetere che devi bussare prima di entrare in camera mia?!» aveva sbottato il rosso contro l'altro ragazzo «Sei sempre il solito!» «Avanti, Riddle. Non è il caso di arrabbiarsi così tanto, in fondo non ha fatto niente di male.» «Infatti, perché lo sgridi sempre? Poverino!» avevano cercato di prendere le sue difese Trey e Chenya.
«Bravi ragazzi, difendetemi!»

«Sentite, fate come volete.»
si era arreso Riddle «Basta solo che non mi demoliate la camera, grazie.»
«Ma stai sereno, oggi sarà la serata migliore dell'anno! Non c'è tempo per litigare, viva l'amicizia!»
Aveva esclamato Cater, prima di farsi un selfie per poi postarlo su Magicam.

I due ragazzi si erano accomodati dentro la stanza e, dopo aver salutato tutti i loro amici, improvvisamente Deuce stava iniziando a sentire una strana tensione crescere dentro di lui a causa della presenza dell'arancione. Questo suo insolito stato d'animo era incominciato non appena il suo senpai lo aveva abbracciato in segno di saluto e questo suo gesto improvviso aveva provocato nel kohai innumerevoli sensazioni tutte diverse tra di loro. Inutile sottolineare che per il blu quel momento non sembrava avere una fine, ma era proprio perché tanto ci teneva a quell'istante che non voleva rovinarlo con il disperato sentimento che provava per Cater. Dopotutto, egli lo aveva salutato come amico, non come fidanzato. E Deuce era sicuro che non lo avrebbe mai guardato con gli stessi occhi con cui lui lo ammirava giorno dopo giorno.

Nonostante questo suo tormento, egli però non poteva non ammettere che si stava divertendo in quella speciale serata, dopotutto stava comunque passando Capodanno assieme ai suoi migliori amici. Avevano passato gran parte del tempo a giocare ad obbligo o verità, mangiare dolci, chiacchierare e fare propositi per l'anno successivo.

Oramai mancava poco tempo all'inizio dell'anno nuovo e i ragazzi non stavano più nella pelle. Erano così entusiasti di poter festeggiare per una volta tutti insieme, ma purtroppo uno di loro non riusciva a trovare la pace nonostante quel clima giocoso: il blu, oramai immerso nel pigiama party, non poteva fare a meno che porsi una domanda:
"Ma cosa succederebbe se io e Cater ci fidanzassimo proprio oggi, allo scoccare della mezzanotte? Tutto ciò sarebbe molto romantico."

Sfortunatamente però, egli era consapevole che non poteva rischiare di perdere un amico per l'amore che provava per lui. Tutto ciò era dannatamente triste, ma Deuce non doveva lasciarsi abbattere. All'improvviso, tutta quella felicità che stava sentendo pochi attimi fa era stata sostituita con un'affannosa sofferenza. Non volendo rovinare la magica nottata ai suoi amici, aveva deciso di lasciare la stanza con una scusa.

«Ragazzi, io esco un attimo. Devo chiamare mia madre per augurarle buon anno nuovo.»
«Non preoccuparti, Deuce» gli aveva risposto con gentilezza il suo capo dormitorio «Fai pure quello che devi fare.»

E così, il ragazzo era riuscito ad abbandonare momentaneamente la stanza, per poi lasciarsi andare in un pianto silenzioso. In realtà, non doveva chiamare sua madre visto che l'aveva salutata poco tempo prima, ma non riusciva più a rimanere un solo secondo in più in quella camera assieme a Cater. Lui lo amava dal profondo del cuore, ma questo suo sentimento lo stava facendo soffrire. Sapeva che non sarebbe riuscito a tenersi dentro di sé ancora per molto tempo quel suo segreto, perciò doveva rivelargli i suoi veri sentimenti. Ma quando avrebbe mai potuto farlo? Piuttosto che parlare, Deuce sarebbe rimasto in silenzio per tutta la vita.

Erano passati diversi minuti da quando egli era uscito dalla stanza di Riddle, e quell'unico momento di pace che aveva il blu era stato bruscamente interrotto da una voce a lui molto famigliare proveniente dall'entrata della camera.

«Deuce, manca pochissimo alla mezzanotte. Vieni dentro con noi a fare il conto alla rovescia!»
Si era avvicinato con voce entusiasta l'arancione, non notando subito i segni delle lacrime sul viso del più piccolo. Deuce, non aspettandosi proprio il suo innamorato in quell'attimo, aveva perso totalmente il controllo delle proprie emozioni e senza volerlo aveva stretto a sé in modo disperato Cater, abbracciandolo e scoppiando a piangere sulla sua spalla.

Il senpai era rimasto a dir poco stupefatto dalla reazione che aveva avuto il blu, e anche se di solito lui era una persona ironica e scherzosa anche nelle situazioni gravi in quel momento non era mai stato così serio. Aveva ricambiato l'abbraccio del suo amico e con qualche carezza aveva cercato di farlo rilassare.
«Ehi...che ti succede, Deuce?» gli aveva domandato con un filo di voce.
«Hai litigato con tua madre o cose del genere?»

«Scusami, Cater. Scusami...»
Inizialmente il più grande non capiva il perché delle sue scuse, ma solamente quando il più piccolo si era messo in punta di piedi per baciarlo aveva in un battibaleno capito per quale ragione stesse piangendo. A quel punto, il blu si era velocemente staccato dall'altro ragazzo, impaurito della sua reazione tanto da non riuscire nemmeno a guardarlo negli occhi. L'arancione, sebbene ancora sorpreso dal gesto del kohai, aveva cercato di essere più calmo possibile così da non peggiorare lo stato d'animo del giovane.

«Deuce, perché non me lo hai mai detto prima?» gli aveva domandato con voce serena.
«Non potevo permettermi di farlo. Avrei rovinato la nostra amicizia, ed io non voglio perderti» aveva risposto Deuce, ancora tra le lacrime.

Prima che potesse dire qualsiasi cosa Cater lo aveva lasciato sfogare ancora un po', e solamente dopo qualche minuto aveva dunque ricominciato a parlare. «Non posso biasimare come ti senti in questo momento, Deuce. Ma se devo essere sincero...hai ragione. Hai rovinato la nostra amicizia per sempre.»

Proprio quando era sul punto di scoppiare a piangere nuovamente, il senpai si era avvicinato di nuovo a lui per poi afferrargli il volto con entrambe le mani e asciugargli lentamente le lacrime con i suoi pollici. Il blu, beandosi di quel contatto non riusciva a non perdersi negli occhi del più grande, ma proprio quando era giunta la mezzanotte l'arancione aveva voluto fargli una grande sorpresa.

Infatti, proprio quando avevano sentito all'interno della stanza del leader di Heartslabyul gli altri ragazzi gridare "Buon anno!", a quel punto Cater non ci aveva pensato due volte a baciare di nuovo il più piccolo, lasciando lui questa volta sorpreso. Quando dopo qualche minuto entrambi si erano staccati, era stato il più grande a parlare per primo.

«Buon anno, caro Deuce. Rovinare la nostra amicizia è stata la cosa migliore che potessimo fare. Non sai quanto ti amo, ma d'ora in avanti te lo dimostrerò anche.»
Sebbene ancora stupito, l'altro ragazzo gli aveva risposto sorridendo per poi stringerlo ancora una volta a sé. «Buon anno anche a te, amore mio. Da adesso in poi ti prometto che ti regalerò tutto l'amore proveniente dal mio cuore.»

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ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 𝕆𝕟𝕖 𝕊𝕙𝕠𝕥 𝕖̀ 𝕘𝕚𝕦𝕟𝕥𝕒 𝕒𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕦𝕒 𝕗𝕚𝕟𝕖! 𝕊𝕡𝕖𝕣𝕠 𝕥𝕚 𝕤𝕚𝕒 𝕡𝕚𝕒𝕔𝕚𝕦𝕥𝕒 Francy-Chan928! :𝔻

𝙿𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘, 𝚌𝚒𝚊𝚞! <3

★𝑺𝒆𝒓𝒚★