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β’πππππππππ ππ: MaryArcPearlLeech
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Dopo quella lunga, lunghissima nottata, finalmente Jamil era riuscito a riprendersi in seguito all'overblot e il giorno successivo aveva ricominciato a seguire la sua routine quotidiana.
Una volta essersi svegliato alle luci dell'alba, egli si era velocemente preparato ed era uscito subito dal suo dormitorio per recarsi verso la sua classe, senza neanche fare colazione. Normalmente il corvino sarebbe andato innanzitutto a svegliare il suo capo dormitorio Kalim, ma in quella giornata non ne sentiva proprio il bisogno. Dopo l'evento avvenuto il giorno precedente, vedere il volto dell'albino era l'ultimo dei suoi pensieri e ciΓ² che serviva veramente a Jamil era un po' di distrazione. Alla fine il leader di Scarabia si sarebbe sicuramente svegliato da solo senza il suo aiuto, quindi non avrebbe comunque perso niente.
Essendo giunto all'aula prima del solito, all'interno di essa non vi erano tante persone, tutt'altro. Infatti, c'erano solamente tre persone all'entrata con cui il ragazzo non aveva mai conversato e, con sua grande sorpresa, si era ritrovato una persona a lui famigliare presso il suo posto: Azul Ashengrotto.
Il leader di Octavinelle era dinfatti seduto sopra al suo banco e stava guardando con aria assente il pavimento, come se la sua mente stesse compiendo in quell'istante un lungo viaggio verso vette irraggiungibili.
Dopo essersi avvicinato, Jamil aveva guardato infastidito il suo coetaneo.
Β«Ehi, che ci fai tu seduto qui?Β» gli aveva chiesto. Il grigio, non aspettandosi l'arrivo del giovane, aveva alzato lo sguardo di colpo e, velocemente, era saltato giΓΉ dal banco.
Β«Ciao Jamil, vedo che oggi sei in anticipo. C'Γ¨ forse una motivazione?Β»
gli aveva domandato mentre si sistemava gli occhiali.
Β«Oggi ho stranamente voglia di fare lezione, ed ora sparisci. Non sono nell'umore di chiacchierare.Β»
Il tono ironico del corvino aveva fatto ridacchiare Azul, ma per non infastidirlo maggiormente aveva dunque deciso di spostarsi verso il suo banco. Jamil aveva preso posto e, nel mentre che aspettava il professore, non riusciva a fare altro che ricordare l'accaduto della sera prima. PiΓΉ passava il tempo, piΓΉ egli si sentiva in colpa per ciΓ² che aveva fatto al suo capo dormitorio e agli altri suoi compagni di Scarabia, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
Β«Alla fine ti sei ripreso?Β» gli aveva chiesto il leader di Octavinelle dall'altra parte dell'aula. Il ragazzo, alzatosi dalla sedia, si era diretto verso Azul e, dopo aver sbattuto con rabbia le braccia sul suo banco, lo aveva guardato dritto negli occhi.
Β«Starei meglio se tu non mi parlassi, non voglio ricordare ciΓ² che Γ¨ accaduto. Adesso lasciatemi vivere la mia giornata normalmente.Β»
Β«"Lasciatemi"? Ma se ti sto parlando solo io!Β» Ovviamente il grigio non poteva sapere che Jamil, in quel momento, di stava riferendo anche alla sua coscienza.
Β«PerΓ² tranquillo, non ho intenzione di girare il coltello nella piaga. So come ci si sente, Jamil.Β»
Ma in un istante dopo, l'espressione sicura del viso del ragazzo era tramutata: aveva spostato il suo sguardo dal corvino al pavimento e, fissandolo tristemente, aveva sussurrato: Β«Magari riuscissi a tirarti su il morale come farebbe Kalim...Β»
Il vice leader di Scarabia aveva guardato stranito il suo compagno poichΓ© non aveva capito ciΓ² che aveva detto e proprio quando era sul punto di chiederglielo ecco che il professor Mozus Trein era giunto all'interno della classe.
Β«Ragazzi, prendete subito posto, Γ¨ iniziata la lezione. Viper, vada a sedersi.Β»
Sprizzando, come al suo solito, gioia da tutti i pori, Jamil si era diretto presso il suo posto e aveva iniziato a seguire la spiegazione di storia della magia. Tuttavia, nonostante avesse la mente concentrata sulla lezione, egli continuava a pensare alla frase pronunciata dall'altro ragazzo. L'unica parola che aveva compreso era stata "Kalim", ma per lui era impossibile che Azul avesse nominato proprio lui in quell'istante. Incuriosito, avrebbe perciΓ² aspettato la fine delle lezioni per chiedergli maggiori chiarimenti.
E al giungere dell'intervallo, mentre tutti gli altri studenti si erano affrettati per uscire dall'aula, il corvino si era messo davanti alla porta della classe con il fine di impedire al grigio di uscire in cortile. Quest'ultimo, poichΓ© era stato bloccato, aveva chiesto spiegazioni al suo coetaneo.
Β«PerchΓ© non mi fai uscire? Mi devi forse dire qualcosa?Β» domandava.
Β«Mica ti infastidivo, Jamil?Β»
Β«Cosa stavi farneticando prima?Β»
lo aveva interrotto con un altro quesito Jamil. Β«Avevi nominato Kalim, ne sono quasi sicuro. Cosa volevi dirmi? Se mi risponderai, forse ti farΓ² uscire.Β»
Il leader di Octavinelle non sapeva come gestire la situazione, anche perché in quel modo Jamil stava bloccando il passaggio anche agli altri studenti. Perciò, per evitare problemi, aveva trascinato il ragazzo in fondo all'aula così che non desse fastidio anche alle altre persone che con quella storia non c'entravano niente.
Β«Ora ti deciderai a parlare?Β» continuava a tormentarlo il corvino.
Β«Oggi sei proprio chiacchierone, Jamil! PerchΓ© non ti fai gli affari tuoi come al tuo solito?Β»
Β«Rispondimi. Se hai detto qualcosa riguardo a Kalim, allora lo voglio sapere.Β» Β«Bene, quindi ti importa solo di lui!Β» aveva esclamato Azul quando oramai in classe erano rimasti soltanto loro due.
A quella affermazione il vice-capo dormitorio lo aveva guardato stupefatto, non sapendo se interpretare la sua risposta in modo negativo o positivo. Non riusciva a capire cosa stesse accadendo nella mente dell'altro giovane, e così era stato il grigio a parlare per primo questa volta.
Β«Lo ammetto, invidio profondamente il tuo leader.Β»
Β«E perchΓ©, scusami? Invidi il suo stato sociale? Non pensavo fossi una persona del genere, Azul.Β»
A quella sua dichiarazione, egli non era riuscito a non ridere per il fraintendimento. Β«Ma no, Jamil! Semplicemente...Β» Ma proprio quando stava per terminare la frase, egli si era bruscamente interrotto.
Β«Semplicemente cosa?Β»
«Semplicemente... vorrei conoscerti bene quanto ti conosce lui, e poi voi due siete sempre insieme e così legati. Magari fossi anch'io così speciale per te...»
Jamil, sorpreso dalle sue parole, aveva indietreggiato leggermente rispetto alla posizione dov'era prima. Erano passati diversi secondi dall'istante in cui il leader di Octavinelle aveva confessato e a quel punto Jamil, dopo aver finalmente realizzato ciΓ² che aveva detto, era stato lui questa volta a stupirlo.
«à vero, lui per me è una persona speciale, ma non sarà mai importante quanto lo sei tu per me. E nessuno prenderà mai il suo posto.» E prima che Azul potesse controbattere in qualsiasi modo, ecco che il corvino si era avvicinato maggiormente a lui per poi afferrare il suo mento ed unire le sue labbra alle sue per poi formarne un candido bacio. Il capo dormitorio era rimasto a dir poco scioccato dal suo gesto, ed ecco perché egli, proprio quando i due si erano staccati, non riusciva proprio a guardare l'altro ragazzo negli occhi.
Β«Jamil...Β»
Β«Non parlare, Azul. Non dire niente, non serve. Sei l'unico che fino a questo momento mi ha sempre capito, perciΓ² sono sicuro che comprenderai i miei sentimenti per te anche in questo istante. Sono sicuro che hai capito che io ti amo, e se provi lo stesso per me non perdere tempo in chiacchiere: baciami e basta. In questi casi, i gesti dicono molto di piΓΉ delle parole.Β»
Il grigio era stato ancora una volta in silenzio, ma dopo diversi secondi finalmente si era deciso a baciarlo di nuovo e questa volta era lui che lo aveva stupito. E proprio quando la campanella stava ormai suonando, i due innamorati non avevano la minima intenzione di separarsi. Ma anche se in quel momento si erano dovuti dividere, i loro cuori erano rimasti sempre legati dal sentimento che li univa: quello dell'amore.
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