39. Il primo passo

Pepper's Pov

Non appena finii di gridare, tutti si mossero alla svelta, mentre io restai con Mary.

"Ehi tesoro. Guardami, ok? Respira lentamente, inspira 3 secondi, espira 6, chiaro? Dai respiriamo insieme...

1; 2: 3

espira

1; 2; 3; 4; 5; 6

inspira.

Brava, così ! Continua, tranquilla. Mettiti a sedere, tieni."  cercai di aiutarla, poggiando uno sgabello dietro di lei, così da non doverla più far stare in piedi.

"Non so cosa mi sta succedendo.." disse lei, stringendo gli occhi.

"Non ti preoccupare tesoro. Ci sono io ok? Continua a inspirare e espirare tranquillamente. Come hai fatto finora" le consigliai.


Dopo 5 minuti...

"Pepper, forse è meglio se le misuriamo  la pressione." consigliò Shuri avvicinandosi a Mary velocemente.

"Si, forse è meglio." concordai.

"Sono arrivato, scusami se ci ho messo così tanto, ma c'era un sacco di fila in ogni farmacia...Poi quando sono riuscito a parlare con un farmacista ha iniziato a farmi storie. Non mi voleva dare l'insulina, dato che serviva la prescrizione di un medico. Per fortuna non appena ho fatto il nome del dottor Banner ha smesso di farmi domande e mi ha dato l'insulina senza problemi." spiegò Pietro dopo essere tornato tenendo in mano la busta con le fialette.

"Perfetto Pietro. Non ti preoccupare, sei arrivato in tempo. Le sto misurando la pressione." gli spiegò Shuri occupata a stringere il laccio del misuratore attorno al braccio di Mary. 

"150 battiti. E' ancora troppo agitata, dovremmo farle prendere un po' d'aria fresca." continuò lei osservando preoccupata il valore comparso sul display

"Ok. Mary te la senti di alzarti in piedi e camminare con me fino al balcone?" le chiesi, avvicinandomi allo sgabello.

"Si, penso." mi rispose, per poi alzarsi reggendosi a me. Appena arrivammo in balcone, la feci sedere sulla poltrona bianca e mi sedetti vicino a lei.

"Cosa mi sta succedendo, Pepper?" mi chiese.

La guardai intensamente negli occhi, notando che aveva ripreso un po' del suo colorito, non essendosi tuttavia ripresa completamente. 

"Non lo so Mary. So solo che, anche se può sembrare una cosa stupida da dire in momenti del genere, devi calmarti. Sicuramente questa cosa sarà stata causata da qualcosa... Non so... hai pensato a qualcosa insistentemente?" le chiesi con sguardo preoccupato poggiandole una mano sulla spalla.

"Stavo pensando c-che n-n-non ricordo quasi niente di quello che è successo prima del Wakanda. Non ricordo quando vi ho incontrato, non ricordo quando ho iniziato ad allenarmi. Nulla!" mi spiegò, iniziando a singhiozzare rumorosamente e a versare le prime lacrime.

"Ehi, ehi. Tranquilla. Non piangere." dissi avvicinandomi e abbracciandola delicatamente.

Che nel suo comportamento qualcosa non andava già da prima era ovvio: non riusciva a ricordarsi dell'anello, del SUO anello di fidanzamento. Inoltre non aveva ancora nominato Steve, cosa che mi fece preoccupare ancora di più.

Nel frattempo

Ashley's Pov

"Allora? E' tutto pronto?" chiese Nat.

"Si, panino, insalata, pomodori e formaggio." dissi controllando tutto quello che avevamo preparato per Mary. Vedendola inizialmente in quelle condizioni non sapevo che fare: non mi ero mai trovata in quella situazione e quindi non riuscivo neanche ad immaginarmi a come comportarmi o reagire. Ero stata travolta da un senso di paura così grande che mi aveva portato in uno stato di paralisi in cui ero rimasta immersa finché Pepper non era intervenuta prontamente.

"Perfetto, andiamo." disse Wanda indicando il balcone dove Mary si trovava assieme a Pepper.

Non appena le portammo il cibo, lei ci ringraziò e iniziò a mangiare tranquillamente nonostante i segni dell'attacco di poco prima fossero ancora ben evidenti. Oltre a essere vuoti i suoi occhi erano anche rossi, segno che aveva versato alcune delle lacrime. 

Il coraggio di chiederle cosa fosse successo o semplicemente come stesse svanì velocemente nel vederla in quelle condizioni. Per il momento mi sembrò più che ragionevole andarmene e evitare di parlare sia con Mary che con  Pepper, che doveva essere rimasta molto scossa da ciò che aveva appena visto, nonostante sembrasse molto tranquilla.

Io, Pepper, Nat e Wanda la lasciammo con Shuri, mentre noi decidemmo di andare in camera di Mary.

"Ragazze non sta bene. E' stato sicuramente un attacco di panico. La prima cosa da fare in questi casi è tranquillizzarla e non farla più agitare per evitare che la situazione peggiori ulteriormente" spiegò Pepper salendo le scale .

"Hai perfettamente ragione. Semmai una cosa dovremmo fare: controllare l'anello, per vedere se è veramente quello di Steve." consigliò Nat.

"Ma non possiamo entrare in camera sua, sarebbe come irrompere nella sua privacy." provai a protestare per cercare di fare cambiare idea alle altre. Ogni mio sforzo sembrò inutile: si stavano già dirigendo verso la stanza di Mary a passo spedito. Continuai a non trovare giusta quell'iniziativa, dopotutto ce l'avrebbe potuto mostrare Mary stessa non appena si sarebbe rimessa completamente.

"In effetti... Da una parte vorrei controllare se è l'anello che Steve le ha dato per il loro fidanzamento..." disse Pepper iniziando a rallentare "però allo stesso tempo non penso sia giusto da parte nostra." ammise fermandosi in mezzo al corridoio.

"Forse dovremo andare a preparare la cena e pensare dopo a questo." propose Thor passandoci davanti.

"Ha ragione Thor, pensiamo ora a mettere qualcosa tra i denti. Dopotutto penso che il suo attacco abbia scosso tutti quanti. Meglio se per adesso non ne parliamo" disse Wanda.


Dopo aver preparato la cena, io e Pietro apparecchiammo il tavolo.

"Finalmente tutti insieme a tavola, eh?" mi disse il Maximoff.

"Eh già, anche se qualcuno di noi comunque manca..." commentai.

"Si, mancano anche a me..." disse il ragazzo.

"La cena è pronta?" chiese Tony, scendendo le scale.

"Si, Tony. Grazie per l'aiuto." scherzò Nat, dandogli una pacca sulla nuca.

"Ehi!" si lamentò lui.

"Fate poco i bambini e venite a tavola." disse Pepper, riprendendo i due come se fossero suoi figli.

"Scusa tesoro." disse Tony, avvicinandosi alla sedia accanto a quella della fidanzata e dandole un bacio sulla guancia.

"Buon appetito, allora." disse Barton.

"Buon appetito." rispondemmo tutti insieme.

"Ehi, non mi aspettate?" chiese Peter, appena uscito dall'ascensore.

"Peter!" urlò Mary correndogli incontro per poi abbracciarlo

"Mary! Sei tornata. Come stai?" le chiese il bimbo ragno mentre ricambiava l'abbraccio.

"Tutto bene, dai." disse Mary per poi sedersi nuovamente al tavolo per continuare a cenare.

La cena si concluse in silenzio.

"Grazie mille per la cena, era squisita. Ora però se non vi dispiace vorrei palare con le ragazze in privato." disse Mary facendoci alzare dalle sedie.

"Quindi.. penso che stasera toccherà a noi ragazzi sparecchiare..." scherzò Sam, strappandoci la prima risata della sera. Il primo ad alzarsi fu Clint, che prendendo alcuni piatti si diresse in cucina silenziosamente, silenzio che venne interrotto dal commento di Tony ''Da Avengers a casalinghi è un attimo.''

Pietro's Pov

"Ehi, posso rubarvi Ashley per un momento?" chiesi, rincorrendo le ragazze che erano già arrivate all'ascensore per dirigersi al piano superiore.

"Si, certo." mi rispose Mary.

"E' tutta tua." dissero le altre insieme, spingendo Ashley verso di me e facendomi l'occhiolino ridacchiando.

"Ma- ragazze!" cercò di ribellarsi lei.

"Non ti mangio mica eh." dissi, per poi mettermi a ridere assieme alle altre.

"Molto simpatico. A H A H A. Comunque va bene, ragazze arrivo tra poco." disse voltandosi verso l'ascensore.

"A dopo." le risposero in coro poco prima che facessero chiudere le porte.

Mi avviai con lei verso il balcone, passando davanti alla cucina dove gli altri stavano continuando a pulire. Sperai di passare il più inosservato possibile, cosa che non ci fu possibile, dato che fummo subito visti da Sam

"Eh certo, noi a pulire e voi a fare i piccioncini. Mi sembra molto ingiusto questo comportamento." disse Sam mentre lavava i piatti sporchi nel lavandino. Io in quel momento lo guardai malissimo, cercando di farlo stare zitto, non avendo però una riscontro positivo da parte sua, che ghignava sotto i baffi.

"Pensa a pulire i piatti, non ti preoccupare di loro. " disse Tony, lasciandoci stare.

"Grazie Tony." dissi.


Quando arrivammo al balcone, ci appoggiammo alla ringhiera iniziando ad ammirare il panorama. Avrei voluto dirle tante di quelle cose... ma ogni volta che stavo con lei la mia sicurezza mi abbandonava improvvisamente. Avrei voluto dirle quanto la stimavo, quanto mi faceva amare il mio soggiorno alla Stark Tower, quanto apprezzavo che lei avesse aiutato le altre quando noi non c'eravamo, quanto era bella... Principalmente quando avevo chiesto alle ragazze di lasciarmela avevo pensato di dirle questo, di confessarle tutti i miei sentimenti...ma nel momento in cui mi ritrovai su quel balcone con lei accanto, tutto mi parve troppo sdolcinato. Era molto meglio continuare a guardare il panorama. Giusto?

"Che bel panorama da quassù. Potrei stare qui per ore." disse lei prendendomi alla sprovvista.

"Si molto bello." dissi mentre la guardavo, poi continuai "ma preferisco guardare altro." dissi, perdendomi ad ammirare lei al posto del panorama mozzafiato che la Star Tower poteva offrire. Dopotutto... niente, nemmeno la più stupefacente delle armature di Tony e nessuno dei panorami più belli sarebbero potuti arrivare ai livelli dei suoi capelli, dei suoi occhi, del suo volto, del suo essere unica...

"Che intendi?" chiese facendo intrecciare il suo sguardo con il mio.

"Tu, tu sei-" cercai di dire, avvicinandomi un altro po' a lei.

"Bellissima." dissi, finendo a un centimetro da lei. Lei diventò tutta rossa e iniziò ad agitarsi.

"Pietro, io- cioè tu." cercò di dire lei, per poi continuare "anche tu sei bellissimo. oddio, cioè, che sei carino, cioè non sei male, io-"

"Stai tranquilla, non hai detto niente di male." le dissi, per poi sorridere.

"Ok, avete costatato che vi piacete a vicenda. Ora, per l amor del cielo, datevi sto bacio e fatela finita." disse Tony, entrando in terrazza.

Noi due di punto in bianco ci allontanammo uno dall altra.

"Forse è meglio se vado dalle ragazze." disse Ashley, per poi avvicinandosi a me per darmi un bacio sulla guancia destra e poi rientrare.

Che coglione che sono stato. Non ho avuto il coraggio di fare il primo passo. Come sono diventato?




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