30. Mary non vorrebbe vederti così
Thor's Pov
Ero sceso nel laboratorio ormai da 20 minuti, quando la dottoressa Cho mi disse che sarebbe andata a riposarsi.
Quella donna si comportava in modo strano con me, era sempre molto vicina e mi parlava molto lentamente.
Non appena se ne andò, feci un sospiro di sollievo. Clint mi aveva accennato che le interessavo, ma non mi ero mai ritrovato a passare tempo con lei. Oltre a parlare da medico nei confronti di Mary, non ha detto molto. Sarebbe troppo presto per dirlo, ma comunque non era il mio tipo.
Dopo la rottura con Jane, mi ero preso un pò di tempo per me stesso. Anche ad Asgard molte fanciulle mi stavano dietro, ma io aspettavo che una ragazza per bene arrivasse, forse anche quella giusta, per poterla presentare a mio padre Odino.
Per le successive 2 ore stetti vicino a Mary, le tenni la mano e la guardai. Si vedeva che stava molto male da tutti gli aghi che aveva in corpo e che la tenevano viva, ma come avrebbe fatto a riprendersi?
Quando furono l' 01:00, vidi Clint entrare nel laboratorio.
"Ehi, come sta?" mi chiese, prendendo il mio posto.
"Penso stia bene, almeno grazie ai macchinari. Non sono un dottore, non ho mai capito nulla di queste cose. Ad Asgard c'era mia madre, lei era una guaritrice. " dissi, ripensando a quando mi curò per la prima volta dopo una rissa.
"Capisco. Io sono già stato curato molte volte, ma non sono mai arrivato a questo punto. Forse perché non ho poteri sovrannaturali." disse Clint.
"Già. Povera ragazza." dissi.
"Si rimetterà, di questo ne sono certo." mi rispose Clint.
Clint's Pov
Dopo che un'ora passò, sentì il mio cellulare vibrare. Avevo messo la vibrazione per non disturbarmi, ma era tutto così silenzioso, a parte il suono del battito cardiaco di Mary.
Appena presi il telefono in mano e vidi il nome, pensai al peggio, così risposi subito, anche se erano le 02:00.
"Tesoro, che è successo? Perché mi chiami a quest'ora?" chiesi a Laura. Non era molto normale come cosa.
"Ti ho chiamato perché volevo sapere di Mary, mi ha detto prima Nat che saresti andato a farle compagnia durante la notte."
"Laura, non so come stia. E' in terapia intensiva, non dovremmo neanche starle così vicino, ma il laboratorio è pieno di macchinari, quindi è un pò impossibile da fuori controllarla. Ne ha passate molte brutte."
"Me l hai sempre descritta come una ragazza fantastica, vedi di presentarmela quando si rimetterà, va bene?"
"Certo, volentieri. sono sicuro ne sarebbe entusiasta."
"Ora ti lascio amore, Ci sentiamo nei prossimi giorni. Ti amo."
"Anche io Ti Amo, a presto."
Mi mancava così tanto... era da prima della festa che aveva organizzato Tony che non andavo a casa . I ragazzi stavano crescendo a dismisura e io non mi potevo godere la loro adolescenza. Avevo deciso, senza dirgli niente, che sarei andato a casa, facendogli una sorpresa quando si sarebbe sistemato tutto, ma mi stavo rendendo conto che ci poteva volere più del previsto.
Non mi resi nemmeno conto che un'altra ora era passata. Realizzai solo quando Sam mi toccò la spalla. Mi ero concentrato sul rumore del battito cardiaco di Mary.
"Clint, vai a riposare. Ci sto io qui." mi disse, così mi alzai a andai in camera.
Sam's Pov
Povera ragazza. Cosa le era capitato?
Mi facevo questa domanda in continuo. Shuri aveva scoperto qualcosa, ne ero sicuro, ma non l'avrebbe detto ad anima viva prima di esserne sicura.
Dopo un pò, iniziai a pensare a Steve. Avevo pensato molto a cosa gli era successo, a cosa quella donna gli poteva aver fatto. Non avevo ancora deciso se stare dalla sua parte oppure no. Ero certo solo di una cosa: per farsi perdonare da Mary doveva fare qualcosa di grande, sempre che lei lo pendoni. Noi altri potevamo avere opinioni diverse, ma la cosa importante era quello che pensava Mary. Era lei la persona principale di cui preoccuparsi al momento. Del suo stato di salute e quello mentale.
Pietro's Pov
Tra venti minuti dovevo dare il cambio a Sam. Non ero riuscito a dormire per niente. Ogni volta che mi addormentavo, iniziavo a rivedere come dei flashback quello che era successo a me e Ashley. Eravamo stati fortunati alla fine. Lei soprattutto, non aveva neanche dei poteri.
Mi rigirai nel letto e guardando verso la finestra enorme che dava sulla città, mi misi a pensare, guardando le macchine che già a quell'ora durante la notte fonda, circolavano.
Rimanevo spesso incantato a guardare questo spettacolo, perché alla fine mi ricordava un pò la Sokovia. Non per quanto riguarda le macchine, ma per la vista. Noi Maximoff abitavamo al terzo piano, era una piccola casa, a differenza di questa torre altissima che mi ero abituato a chiamare casa. Spesso avevo avuto l'idea di scappare, di tornarmene in Sokovia, perché non avevo ero mai stato un ragazzo da gruppo. Preferivo stare da solo. Ogni volta che eravamo in missione, spesso mi sentivo come se le mie ali fossero legate, la maggior parte delle volte da Wanda. A lei non potevo dire nulla, era l'unica persona che mi era rimasta. Nell'ultimo periodo, prima della festa di Stark, ero sempre più convinto di andarmene, scappare via. Lo stavo per fare, ma poi incontrai Mary e Ashley e le due ragazze mi fecero ricredere. Ero diventato amico di Mary, non quanto le ragazze ovviamente, ma comunque ci allenavamo insieme. Ci eravamo molto avvicinati, prima di incontrare Ashley. Tutto era normale e monotono alla fine. Poi conobbi lei. Ashley. Appena la vidi, avevo avuto la sensazione che mi avrebbe cambiato la vita. Colpo di fulmine? Non lo so.
Mi voltai un attimo a vedere l'orario e vidi che il tempo era volato e che io dovevo andare subito da Mary, così mi vestì in un lampo e andai al laboratorio.
"Sono in ritardo, scusami." dissi a Sam a bassa voce, non appena entrai nel laboratorio.
"Non ti preoccupare. Ero talmente immerso nei pensieri che non avevo visto l'orario. Ci vediamo domani, allora." disse Sam, per poi andarsene.
In quel momento, guardando Mary, mi venne in mente la prima volta che le parlai o meglio, che le urlai in faccia.
Era ancora presto per saperlo, ma sarebbe diventata un persona molto importante per la squadra. Era indifesa, confusa e impotente. Tutti parlavamo con lei pretendendo che ci sapesse dare qualche spiegazione di ciò che le era successo, ma come poteva saperlo?
Quando finì di rimuginare su quelle cose, mi venne spontaneamente sonno, che a malapena riuscivo a tenere gli occhi aperti, ma non potevo dormire! Non mi ero riposato affatto negli ultimi giorni, ma non mi potevo appisolare qui, proprio quando dovevo controllare che non succedesse nulla a Mary.
Per farmi passare la sonnolenza, iniziai a pensare a Wanda. A cosa aveva passato, alla sua amicizia con Mary e a quello che sicuramente Shuri e Tony stavano pensando di farle fare. Non sarebbe stata la prima volta che Wanda dovrebbe entrare nella mente di qualcuno, ma diciamo che l'ultima volta fu catastrofica (con la mente di Mary, non appena il Capitano portò la ragazza alla Torre). Wanda era stata male per giorni e visti gli ultimi accaduti, avrei preferito che per un pò i suoi poteri stessero buoni, chiusi dentro di lei. Io volevo che lei aiutasse Mary, assolutamente, ma quando avrebbe ripreso le forze. Non così.
"Pietro, sono arrivata un pò prima. Se vuoi vai a riposarti, rimango io un pò di più con lei. ok?" disse Nat, arrivandomi alle spalle, facendomi così prendere uno sdolzo.
"Per tutti i sokoviani. Mi hai fatto venire uno stolzo! Ora capisco quando Wanda diceva che sei silenziosa. Non ti ho nemmeno sentita entrare." dissi, alzandomi e lasciandole il posto sulla sedia.
Nat's Pov
"Buonanotte Pietro." dissi, quando lui si allontanò.
"Buonanotte" mi rispose.
Guardai la ragazza che stava attaccata alla macchina per respirare per un bel pò di tempo. Tutto quello che vidi era sofferenza, tutta la sua vita lo era stata. Prima lo zio, poi i genitori, dopo gli attacchi, Loki, l' H.Y.D.R.A., Peggy in versione Segugio. Era troppo per lei. Prima di andarcene, mi aveva svelato un segreto: dopo il matrimonio si sarebbe voluta trasferire nella vecchia casa di Steve. Avrebbero avuto la loro privacy e sarebbero finalmente invecchiati insieme, ma prima che questo potesse succedere, lui l'aveva tradita e lei era in fin di vita.
Dovevo parlare assolutamente delle mie ricerche a Tony, Bruce e Shuri. Dovevo informarli di cosa stava succedendo.
Avevo trovato un mito, di una donna dagli occhi molto chiari. Si chiamava Tia, era una strega dai poteri straordinari. Poteva modificare lo stato dell'acqua, ghiacciando anche per chilometri laghi e fiumi, e aveva un potere talmente grande che la stava uccidendo. Della sua morte non si sapeva niente, ma avevo trovato di un ciondolo e un bracciale. Li indossava sempre come protezione per il suo potere. Era sparita nel nulla, si sapeva solo che era morta per una causa sconosciuta. Avevo trovato delle immagini, ma molto sfocate. Le avevo stampate comunque, sperando al risveglio di Mary l'avrebbe riconosciuta.
"Natasha, sono le sette. Vai a riposarti, o almeno provaci. Mary non vorrebbe vederti così. Mi dispiace tanto per quello che ti è successo." sentì la voce di T'Challa.
"Non riesco a riposare, tanto vale rimanere qui a farvi compagnia. Quello che mi è successo era inevitabile, certo avrei preferito che non succedesse, ma avrò sempre questi incubi, perché ho una persona a me cara che probabilmente si trova ancora in quella situazione e devo sapere se sta bene o no. " dissi.
"Se vuoi farmi compagnia, per me non c'è nessun problema. Ma penso tu ti debba riposare." disse T'Challa.
"Grazie mille T'Challa. Allora se non ti dispiace, provo a fare un sonnellino." dissi, alzandomi.
"Poi ci dirai che hai trovato. Ok?" mi disse, prima che io potessi uscire dalla stanza.
"Certo. A dopo." dissi, uscendo.
T'Challa's Pov
Prima di lasciare il Wakanda, chiesi a Bucky di rimanere e di controllare il tutto, non facendosi vedere da Steve. Mi aveva detto che appena avesse avuto la possibilità di rimanere da solo con mia madre, mi avrebbe chiamato. Erano passate dodici ore e ancora nulla, ma conoscevo molto bene mia madre, era una donna tutta d'un pezzo, ma anche molto pettegola e avrebbe sicuramente chiesto quante più informazioni possibili a Barnes.
La ragazza davanti a me si mosse di punto in bianco, mosse un pò le dite della mano destra e vidi le coperte all'altezza dei piedi muoversi. Mi alzai subito e, andando verso il telefono d'emergenza che poteva contattare qualsiasi camera, chiamai il numero 030, la camera Stark.
"Pronto ?" sentì Pepper rispondere.
"Dov'è Tony? Sono T'Challa. Mary si è mossa." dissi.
"Oh Dio, è qui con me. TONY, T'CHALLA HA BISOGNO DI TE." urlò quest'ultima al marito.
"Cos' è successo?" mi chiese Tony, rispondendo al telefono.
"Mary ha mosso le dita della mano destra e i piedi. Io non ne so nulla di queste cose. Ho chiamato te."
"Ora si muove ancora?" mi chiese Iron Man.
Mi girai verso di lei e la vidi con gli occhi aperti a malapena. Era molto confusa.
"E' sveglia Tony." dissi.
"Vengo subito là."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top