Capitolo 4
ANGELICA'S POV
Urlai dopo quella straziante botta.
Una mano si posò sulla mia spalla facendomi saltare in aria e tirare un pugno in faccia al responsabile
"Ahia!" Imprecó dal dolore una voce maschile.
"Ma che ti salta in mente?", disse ridendo il ragazzo.
Si avvicinò all'interruttore della luce... almeno credo perché vedevo che stava toccando il muro in cerca di qualcosa.
La accese e... non riesco a credere ai miei occhi.
Non è letteralmente possibile tutto questo.
Ma, eppure, eccolo lì davanti ai miei occhi che aspetta una possibile risposta.
"PAUL MCCARTNEY?", urlai rimasta senza fiato nel vederlo davanti a me.
Insomma capiamoci... lui adesso dovrebbe avere settantotto anni e io quattordici... invece ora... ora è un semplice ventiquattrenne... non è... non é possibile tutto questo deve essere di sicuro uno di quei sogni.
"Hey amore, cosa ti prende?", disse molto divertito dalla situazione.
"Amore?", dissi parecchio confusa.
Eppure tutto questo sembra... vero?
Provai a pizzicarmi la spalla senza farmi vedere ma... non andava via.
"Si... a m o r e tu sei la mia ragazza... non ti ricordi?", disse ridendo il ragazzo ma allo stesso tempo confuso.
"Chi dovresti essere sennò?", chiese Paul.
Ok tutto questo non é possibile... ma aspetta dove Gaia?
"Ehm... sai dov'è Gaia?", chiesi guardandomi in giro
"La... fidanzata di George intendi?", rispose dubbioso
"Aspetta... George Harrison e Gaia? Ma che diavolo- non è possibile".
"Ma sei sicura che sia tutto apposto Angelica? Oggi sei parecchio strana...".
"Oh... si sto a... meraviglia", risposi sorridendo per non dare nel sospetto
Come é possibile? Un'attimo fa ero solo una rag-
Mi guardai allo specchio.
Ero cambiata... ero più grande.
Ero più alta e molto più slanciata.
Il seno mi era cresciuto.
E i capelli sono... più scuri e lungi.
Paul si girò verso la direzione dove stavo guardando.
"Sei sicura che va tutto bene?", chiese Paul per poi venire ad abbracciarmi da dietro.
"Oh... niente di che... solo che ho fatto.. un brutto sogno tutto qui", dissi cercando di finire quella conversazione al più presto.
"Oh... va bene", disse prendendomi dai fianchi e distendendomi sul letto
"Allora buona notte, lottatrice", disse dandomi un leggero bacio sulla fronte.
"Buona notte", dissi confusa da quello che era appena successo.
GAIA'S POV
Mi rigirai in quel posto morbido dove ero sdraiata. Avevo solamente tanto mal di testa e non capivo dove mi trovavo. Aprii gli occhi ma non vidi nulla, il posto era tutto buio. Così provai a toccare ciò che mi circondava...toccavo qualcosa di morbido che sembrava un cuscino, poi la coperta e...
"Stai attenta", bofonchiò una voce stanca accanto a me.
"C-chi sei?", chiesi spaventata alzandomi dal letto.
"Amore dai non fare scherzi", disse ancora quella voce iniziando a testare il comodino in cerca della luce.
Si accese la lampadina e quasi non presi un'infarto.
"G-George H-Harrison? G-george? Sei t-tu?".
"E chi dovrei mai essere piccola mia?", rispose lui ridacchiando.
"In che senso 'piccola mia' cosa intendi?".
"Se ti da fastidio dimmelo pure...", disse mentre si alzava e si avvicinava a me, "...tanto ti posso chiamare in altri mille modi, amore", sussurrò nel mio orecchio.
Rabbrividii.
Iniziò a lasciarmi dolci baci sulla mascella finché non arrivò vicino alla bocca, ma proprio mentre stava per baciarmi...
"Aspetta", dissi.
"Mmm dimmi amore", rispose lui insoddisfatto del suo lavoro incompiuto.
"Angelica...dov'è Angelica?".
"A casa di Paul, ovviamente".
"Come a casa di Paul? A casa di Paul McCartney?!".
"Amore tutto ok? Sembri spaesata".
"Io non sto capendo niente...", sospirai,
"Ma quindi, Angelica... beh sono fidanzati? Lei e.... Paul?".
"Ma certo, non ricordi? Dai vieni a letto a dormire, vedrai che domani è un nuovo giorno è ti ricorderai tutto". Rise dopo la sua ultima affermazione.
"Nel tuo letto... insomma... insieme a te?"
"E dove vuoi dormire, Gaia, sul pavimento?", rise ancora una volta.
"N-no io vado in bagno, arrivo". Me andai nel bagno dove si trovava la stanza da letto. Aprii subito l'acqua versandomela sulla faccia... un'acqua bella fredda.
Come era possibile che George Harrison fosse davanti ai miei occhi? Lui era... morto... e poi... beh noi eravamo nel... nel ventunesimo secolo e adesso ci troviamo... nel ventesimo?
Alzai lo sguardo dal lavandino e mi guardai allo specchio.
Scossi la testa incredulita.
Ero... cresciuta... non ero più la ragazzina di quattordici anni... ero una donna.
Mi convinsi che era tutto un sogno. Tornai di corsa nel letto e mi stesi accanto al ragazzo.
"Buonanotte", disse lui dolcemente dandomi un bacio sulla fronte.
"Notte", risposi io chiudendo gli occhi e aspettando che tutto finisse al canto del gallo.
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