Capitolo 3
ANGELICA'S POV
"Ho incontrato Roberto, oggi dopo scuola, davanti a casa...", stavo dicendo fino a che-
"RAGAZZE! COSA DIAVOLO STATE FACENDO?", disse una voce maschile subito dopo essere interrotta da un'altra più dolce.
Beh di dolce non c'era proprio niente a parte il tocco delicato della mia migliore amica.
"MA COSA VI SALTA IN MENTE? STACCATEVI SUBITO!" .
Mi girai eh- OH NO
I miei genitori...
Devono averci viste in questa posizione e- CAVOLO! NO!
"N-non sta succedendo niente...lo giuro!" Disse la ragazza che in questo momento si trovava in braccio a me.
"Ah si? E allora illuminateci sul fatto che ci sei tu, Gaia, sopra ad Angelica... forza avanti", urlarono i genitori.
"I-io, noi-", cercai di spiegare.
"Vedi non lo sai neanche tu! Ma invece noi lo sapevamo perfettamente cosa stava succedendo! Ed è sbagliato!", esclamarono i miei genitori sempre più arrabbiati.
Quella arrabbiata dovrei essere io... o Gaia... non hanno il diritto di dire cosa devo fare o chi devo amare!
"Giuro non stava succedendo niente noi-", tentò di ridire Gaia alzandosi dalle mie gambe.
"Ma noi niente! Adesso o parlate e ci spiegate o giuro che non vi vedrete più voi due mocciosette!", urlò mia madre.
"Beh sapete una cosa?", mi alzai arrabbiata.
"Cosa sig-", fece per dire mio padre.
Ma io lo bloccai.
Adesso deve tacere e ascoltare lui, anzi loro due.
"Non me ne frega niente del fatto che non trovate giusta questa cosa del fatto di amare una persona dello stesso sesso! Io vi odio! Non potete dire chi posso amare ne tanto meno a Gaia che non è neanche vostra figlia! E poi non stava succedendo niente io...io VI ODIO!", urlai con tutta la rabbia in corpo.
Eh sbam!
Una sberla dritta in pieno volto.
Piegai la faccia dal lato opposto della ragazza a fianco per il dolore che mi ha provocato quella manata... ma dopo tutto non me ne fregava tanto di questo.
"Non ti azzardare a parlare così hai tuoi genitori signorina! Non ti azzardare mai più!", sbraitò mio padre.
"Vi odio", dissi per ultima cosa prima di prendere la ragazza dal polso e portarla in camera ma una mano la fermò, staccandola da il polso della più giovane.
"Quando ti parlo devi guardarmi negli occhi! Hai capito? Sono tua madre e voi due non andrete da nessuna parte senza il mio permesso!".
Non può portarmela via.
Non lei..
Li odio.
Non possono decidere la mia vita.
Che poi stavamo solo parlando mica... mica... mica facendo quello!
Diamine no! È la mia migliore amica!
"Ora Gaia vai a casa tua, e tu signorina, te ne andrai in camera tua e non vi vedrete più fino a quando non lo decideremo noi che potrete vedervi! È sbagliatissimo quello che stavate facendo! Sbagliatissimo!", disse mio padre.
"Non puoi farmi questo papà...".
"Oh si che posso e ora sparisci dalla mia vista", disse per ultima cosa.
"Andate all'inferno!", urlai scappando in camera.
Una volta arrivata sbattei la porta più forte che potevo.
Volevo che sentissero la mia rabbia e il mio dolore in quel momento.
Non possono obbligarci a non vederci!
Non possono!
È-è la mia migliore amica...
GAIA'S POV
"Vi... vi prego... posso spiegare tutto" cercai di spiegare ma venni interrotta.
"No, tu non spieghi niente, lascia questa casa, subito", rispose il padre della ragazza rinchiusa in camera.
"No... no, lasciatemi andare da Angelica, vi prego...".
"Non osare più presentarti a casa nostra.
Vai via, subito, o dovremo essere noi a cacciarti".
Così uscii.
Non si degnarono neanche di darmi indietro la giacca.
Avevo freddo, piangevo e avevo tanta paura.
Non volevo perdere la persona più importante della mia vita...
C'era solamente un lampione che illuminava la strada buia.
"Gaia!", sentii urlare una voce... dall'alto.
"Angelica!", dissi felice di vedere la ragazza che si era affacciata dalla finestra della sua camera.
"Ora vengo...aspetta", esclamò iniziando a scendere dalla finestra.
"Così ti ammazzi!", cercai di fermarla ma continuò con la sua discesa finché, con un grosso tonfo, finì dritta dritta nel cespuglio sotto.
"Tutto bene?", chiesi preoccupata avvicinandomi alla ragazza a terra.
"Si, sono tutta intera", rispose pulendosi i vestiti, "ma ora seguimi". Mi prese la mano e iniziò a correre, verso la strada. Si sentivano dietro di noi delle urla, probabilmente dei genitori della ragazza.
"Dai, ci hanno sentite!", disse correndo ancora più veloce.
"Aspetta Angelica dobbiamo vedere dove andiamo, soprattutto se per stra-"
Tutto nero.
Solo un forte dolore.
Eravamo appena state investite.
Una macchina stava passando a tutta velocità in quel momento.
E poi si fece di nuovo tutto buio.
~SPAZIO AUTRICI~
Vi piace?
Che ve ne pare?
Secondo voi è giusto che delle persone discriminano altre persone per il loro orientamento sessuale?
Peace and love=Gaia✨
Moshad potato= jj✨
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top