Capitolo 2
ANGELICA'S POV
Ah, adoro il dolce profumo che rilascia la fresca campagna.
Specialmente l'odore delle piante che ne rilasciano.
Come i pioppi.
I loro fiori sembrano neve.
Si camuffano come la neve.
Uno spettacolo d'inverno ma in estate!
Per quanto riguarda il paese beh... è bello... specialmente la gente che ci abita al suo interno che la rende unica e pazzesca.
Specialmente di notte quando le coppette escono fuori a cenare o a fare una passeggiata romantica... cosa che alla sottoscritta, ovviamente, trova diabetici e non piacevoli.
Se non si fosse capito non mi piace l'amore... o almeno, ho paura di amare.
Ma ritornando al fatto delle persone che abitano questo paesino, ce ne sono ovviamente alcune che non mi vanno a genio.
Come quel Roberto non lo sopporto!
Lo odio anzi.
Non capisco cosa voglia ma che ci lasci in pace me e la mia bubi col suo zap, map o trap o qualunque cosa sia!
Io non giudico la musica che lui ascolta e questo non gli permette di insultare la mia e neanche quella di Gaia!
Non é nessuno per dirci chi o cosa dobbiamo essere ne tanto meno cosa dobbiamo ascoltare!
Ma adesso basta parlare di lui voglio godermi questa serata con la mia migliore amica che è l'unica a capirmi.
Le voglio troppo bene.
Già mi immagino noi due sopra il tavolo a ballare "Bohemia Rhapsody" o qualche canzone dei nostri amati Beatles.
Oppure a parlare di gossip come fanno le ragazze della nostra età solo che noi non parleremo di quello che parlano loro ma di Paul e George.
I Beatles, Kiss, Queen, Rolling Stones, Pink Floyd o Who... insomma tutti quei grandi tanto amati!
In questo momento sono ad un passo da casa fino a quando...
GAIA'S POV
Ero sdraiata sul letto, con cuffie che suonavano Beatles e un bel libro.
Aspettavo con ansia una chiamata di Angelica, e già mi stavo preoccupando, perché solitamente non ritarda.
Proprio mentre finivo il mio pensiero, ecco che il telefono squillò.
Mi affrettai a rispondere.
"Ciao sweetie", dissi tutta contenta
"Ciao...", rispose con una nota di tristezza nella sua voce
"Tutto bene?".
"Si, si... volevo dirti... i miei hanno detto che va bene che vieni a casa mia e poi sta sera andranno a trovare mia nonna quindi possiamo... divertirci".
"É una cosa fantastica", esclamai contenta.
"Si", ridacchio lei.
"Allora a dopo?".
"No", disse di fretta.
"Come no?", risposi confusa.
"Vieni ora? Ho già casa libera...", cercò di spiegare.
"Ora", chiesi.
"Tu puoi? Sennò non impor-".
"Si si posso, arrivo allora".
"Mettiti qualcosa di carino", disse.
"Jeans e camicia vanno bene?", chiesi ridacchiando.
"Certo dear".
"Ci sentiamo allora, ti suonerò cinqu-", stavo dicendo.
"Cinque volto, lo so", mi interruppe ridacchiando lievemente.
"Allora ciao tesoro mio", dissi.
"Ciao raggio di sole", rispose contenta l'altra.
E così terminó la chiamata.
Mi alzai dal letto e presi i miei jeans neri, maglia di Abbey road e una camicia scura da mettere sopra essa, sbottonata.
Mi misi in fretta le scarpe, presi le chiavi e andai in cucina
"Ciao mamma, ciao papà", dissi sistemandomi la giacca.
"Dove vai?", chiese mio padre.
"Da Angelica, vado a dormire da lei".
"Ah si è vero, me ne ero scordato", rise.
"Allora ciao a tutti!", salutai anche i miei fratelli ed uscii di casa.
Presi le cuffie e feci partire la musica.
I miei genitori dicono che sto troppo tempo con le cuffie ad ascoltare musica, ma quella, oltre alla mia migliore amica, é l'unica cosa che mi fa divertire.
Misi la riproduzione casuale, non mi piace sapere già che canzone viene dopo.
Partí A Day In The Life e subito mi venne in mente Angelica. Era una delle sue canzoni preferite e mi ricordava tanti bei momenti passati insieme.
Arrivata davanti a casa sua, suonai cinque volte, come avevamo deciso.
"Ma ciao", disse con un sorriso abbracciandomi forte a sé.
"Ciao", risposi arrossendo lievemente.
"Timidona che non sei altro!", scherzó lei facendomi accomodare in casa.
"Dai togliti la giacca e dammela", si propose allungando le mani verso di me.
"Da quando sei così gentile?", chiesi confusa ma allo stesso tempo divertita.
"Da sempre mia cara", rispose l'altra.
"Allora vorrei anche un bicchiere d'acqua, un toast al formaggio e anche-".
"Così sei una sfruttatrice" disse andando via senza nemmeno prendere la giacca.
"DAI SCHERZAVO", dissi ad alta voce dato che era andata in un'altra stanza.
"LO SO, LO SO ORA ARRIVO", esclamò ed entrò con una maglietta in mano.
"E quella cos'è?", chiesi curiosa.
"Indovina.." disse porgendomela.
"No! Una maglietta dei Beatles?...e dove l'hai presa?".
"Si chiamano segreti del mestiere, cara" disse scherzando facendomi l'occhiolino.
Poi il suo telefono squillò.
Lo guardò e sorrise.
"Chi è?", chiesi.
"Una mia amica", rispose.
"E cosa dice?".
"Sei gelosa?", chiese divertita.
"No, curiosa", ammisi.
"Ha detto che siamo cute", disse infine dopo una sfida di sguardi.
"In che senso?", ridacchiai.
"Eh, lunga storia", rise seguendomi a ruota.
"Beh abbiamo tutta la sera, e poi io amo le storie".
"Vabbè... lei ci shippa insieme...così a casissimo!", esclamò Angelica arrossendo.
"Per me va bene", risi dandole un leggero pugno sulla spalla.
"Tu sei pazza".
"Lo sapevo".
"Ecco".
"Ci sediamo?".
"Dai, sediamoci sul divano, pigrona di una Gaia!".
"Grazie signora McCartney!".
"Oh stai zitta!".
"Così mi offendi".
Il volto di Angelica dopo la mia espressione si rattristí diventando quasi come... cupo.
"Hey, non volevo offenderti", dissi.
"No,non sei tu.. é...", si fermò.
"Dai dimmi pure", dissi mentre mi sedetti sulle sue ginocchia e le accarezzavo i capelli.
"Ho incontrato Roberto, oggi, dopo scuola, qui davanti a casa...", disse.
~SPAZIO AUTRICE SVEDESE E DELLA POLONIA~
Come vi sembra?
Io e la mia bubi abbiamo pensato di mettere suspense ahah
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