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β€’ π‘πˆπ‚π‡πˆπ„π’π“π€ 𝐃𝐀: ReTendou

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Mancavano ancora poche ore alla giornata che avrebbe segnato la vita di Terry per sempre. Egli, infatti, doveva affrontare la finale del proprio campionato di pallacanestro, ed era inutile sottolineare che l'ansia lo accompagnava per tutte le ore delle sue giornate.

Aveva provato a rilassarsi, ma non ci riusciva. Eppure aveva affrontato sfide ben peggiori nella sua vita, come quando, ad esempio, era accaduto con Falam Orbius nel Gran Celestia Galaxy. L'albino non comprendeva il perchΓ© della sua ansia, ma evidentemente non c'era una motivazione precisa. Quanto meno era ciΓ² che pensava lui.

Per aiutarlo a calmarsi, i suoi amici ed ex compagni di squadra gli avevano organizzato una festa a sorpresa a casa di Riccardo, con la scusa di recarsi da lui per studiare.

Terry era contento, poichΓ© sapeva che poteva sempre e comunque contare su di loro. Conoscevano tutto di lui e sapevano bene che sarebbe stata una giornata speciale per il ragazzo, soprattutto Riccardo. Dopo il torneo, loro due si erano sempre sentiti tutti i giorni, e uno aveva compreso che provava dei sentimenti nei confronti dell'altro.

Nessuno dei due aveva il coraggio di confessare i propri sentimenti, tuttavia piΓΉ il tempo passava piΓΉ il mutamento del loro rapporto diventava evidente. Non si trattavano piΓΉ come semplici amici, tutt'altro: si prendevano per mano, si accarezzavano, si baciavano sulle guance e sulla fronte. Sembravano proprio una coppia di fidanzati!

Durante la festa tutti si stavano divertendo. C'era chi ballava, chi si sfondava di cibo, chi chiacchierava e chi provava a cantare al karaoke. Tutto era perfetto, non c'era alcun sentimento negativo, o almeno così sembrava.

Infatti, era proprio lo stesso Terry che non riusciva a placare la sensazione di stress che stava provando. Nemmeno i suoi amici sembravano poterlo aiutare, e probabilmente non avevano nemmeno notato il suo malessere in quell'istante, poichΓ© troppo impegnati a divertirsi.

Con una scusa, egli era uscito sul balcone per prendere una boccata d'aria, sperando che almeno essa potesse aiutarlo a rilassarsi. Il cielo notturno era illuminato dalle stelle e la Luna in fase di plenilunio regalava al ragazzo una leggera sensazione di pace, mai provata negli ultimi giorni. Non era molto, ma per lui invece lo era.

"Perché mi sento così in ansia? Perché mi sto stressando da solo?" continuava a domandarsi. "Io sono il migliore sul campo da basket, perché mi sto preoccupando? Perché il mio cervello non riesce a fare ciò che voglio io? Perché non ho il pieno controllo delle mie emozioni?"

Eppure sembrava non riuscire a trovare una risposta alle sue domande. La sua mente era come un rebus, se non ancora piΓΉ complessa.
Β«Terry, che fai di bello qui fuori?Β»
La voce di Riccardo aveva interrotto i pensieri dell'albino.

Β«Mi spieghi come facevi a saperlo? Non mi pare di averti detto che uscivo. Avevo detto che andavo in bagnoΒ» gli aveva domandato.
Β«Scusa se te lo dico in questo modo, ma siccome mi hai fatto preoccupare ti ho seguito, tutto qui.Β»

Successivamente il castano si era avvicinato al piΓΉ grande, appoggiando la schiena contro la ringhiera.
Β«A che pensi, Terry?Β»

Quest'ultimo non aveva detto una parola, anche perchΓ© sapeva che Riccardo aveva giΓ  intuito la motivazione del suo malumore.
«È per la partita di domani, vero?»
aveva domandato il centrocampista.
Terry si era limitato ad annuire.

«Non capisco perché sono così ansioso, eppure so di essere migliore dei miei avversari. Perché, Riccardo? Perché sono così stressato?» aveva fatto una breve pausa.

L'interpellato non sapeva rispondere, anche perchΓ© nemmeno lui comprendeva i motivi dei timori di Terry. Tuttavia, sapeva quanto era importante ciΓ² per lui, e per questa ragione non lo avrebbe mai biasimato.

Β«Capisco se tu fossi alle prime armi, ma tu sei uno dei migliori cestisti giapponesi! Comprendo come la finale Γ¨ sempre la finale, ma non pensi di esagerare?Β» Il castano aveva provato ad empatizzare l'amico, ma sembrava non riuscirci.

«Io so di essere il migliore, ma perché mi sento così?! Nessuno dei miei compagni è nervoso quanto lo sono sono io. Cos'ho che non va?! Se domani sarò così, perderemo di sicuro!» L'albino sentiva un profondo desiderio di sfogarsi, e sapeva che con il centrocampista poteva farlo. Solo con lui poteva farlo.

«Io non capisco nemmeno perché continuo a giocare a basket, se non ho una motivazione concreta. All'inizio lo facevo solo ed esclusivamente perché mi piaceva, ma adesso è cambiato tutto. Tra i compagni di merda che mi ritrovo, un allenatore incompetente e una società a cui importa solo dei soldi non trovo nemmeno più la motivazione per continuare a giocare, perché la pallacanestro me la stanno rovinando! Fuori dal campo io non ho nessuno che mi sostiene, che mi guarda mentre gioco e mentre mi impegno superando i miei limiti. Come posso continuare in questo modo? Finirà che non combinerò mai niente di buono nella mia vita. Perché sono così, Riccardo? Perché sono così debole?» domandava l'albino.

Riccardo lo lasciava parlare, ascoltando ogni sua parola. A quel punto, egli aveva finalmente realizzato il perchΓ© dello stress di Terry.

Tutti i suoi compagni, anche il castano stesso, avevano qualcuno con cui congratularsi per la vittoria di una partita o semplicemente per un miglioramento. Egli aveva sempre dedicato un goal a qualcuno per lui importante, e il cestista chi aveva di speciale? Nessuno, almeno così credeva lui.

I suoi genitori non avevano mai appoggiato la strada che aveva scelto, ma avevano sempre voluto che il loro unico figlio si laureasse e che svolgesse un lavoro dignitoso. Di certo non c'era il tempo per lo sport, poichΓ© per loro uno sportivo era solo un perdigiorno.

Terry non andava per niente d'accordo con i suoi compagni, che cercavano sempre di mettergli i bastoni tra le ruote, invidiosi dei suoi continui successi. A scuola non aveva amici, poichΓ© dedicava anima e corpo al suo sport preferito, alla sua ragione di vita.

Gli unici che aveva erano i ragazzi della Earth Eleven, ormai sciolta da tempo. Era vero, essi erano sempre disponibili per lui, proprio come quando gli avevano dedicato la festa di quel giorno, con lo scopo che si rilassasse.

Eppure, per lui mancava ancora qualcosa, quell'unico particolare che avrebbe fatto sempre e comunque la differenza. Proprio in quell'istante, mentre i due ragazzi si trovavano fuori dal balcone l'uno accanto all'altro, egli aveva realizzato che quel particolare lo possedeva il castano.

Lui ci sarebbe sempre stato per lui, anche solo la sua presenza poteva cambiargli l'umore. Il ragazzo era l'unico che sempre avrebbe reso felice il cestista, l'unica persona che lo avrebbe sempre capito e a cui avrebbe potuto contare per tutta la vita.

Era l'unico che in quel momento gli stava veramente affianco, e non osava nemmeno parlare, poiché voleva che fosse lo stesso Terry a sfogarsi con lui. Desiderava che il suo amico stesse bene, così che poi sarebbero stati entrambi felici. Egli, tuttavia, non sapeva che in quell'istante qualcosa nel cuore dell'albino stava iniziando a sbocciare.

Aveva finalmente compreso, una volta per tutte, di non considerare Riccardo come un semplice amico, ma per lui era molto più di questo: credeva fosse solo una cotta, invece era diventato la sua ragione di vita, il suo unico amore. Si malediva per non averlo capito subito, ma a lui andava bene così. Quello era il momento perfetto per loro due, siccome erano da soli. Solamente la Luna e le stelle si godevano lo spettacolo della vista dei due ragazzi, dei due innamorati.

Dopo aver preso coraggio, Terry di era avvicinato maggiormente al centrocampista, per poi posare un dolce bacio sulle sue labbra. Non lo aveva avvertito, e non voleva farlo.

Una volta essersi staccato, non aveva il coraggio di guardare il suo amato negli occhi, per paura che quest'ultimo lo avrebbe potuto odiare. Temeva di ricevere insulti contro, ma affatto. Riccardo lo aveva stretto in un abbraccio, e mentre quest'ultimo gli accarezzava la schiena, il cestista sentiva il suo cuore pulsare, come se stesse per uscirgli dal petto.

Β«Terry, tesoro mio, non devi sentirti in ansia, perchΓ© tanto io sarΓ² sempre accanto a te a sostenerti. Godiamoci questa serata insieme. E se domani vincerai, riceverai un bacio come premio.Β»

Egli non sapeva come rispondergli, siccome era troppo felice per poter parlare. E così non aveva detto niente, ma aveva lasciato che fossero i loro cuori a fare tutto. I due innamorati si erano baciati nuovamente, in mezzo a quella meravigliosa notte stellata.

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π™ΏπšŽπš› πš’πš• πš–πš˜πš–πšŽπš—πšπš˜ πšŽΜ€ 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘, πšŒπš’πšŠπšž! <3

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