• 𝐑𝐈𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐃𝐀: ReTendou

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"Ignoralo" continuava a ripetersi nella testa il povero Jude. "Devi ignorarlo, Jude Sharp. Altrimenti ne uscirai fuori di testa!"

Sebbene il rasta fosse una persona tanto paziente, mai avrebbe potuto immaginare che sarebbe stato messo alle strette da un suo compagno di squadra. L'indomani l'Inazuma Japan avrebbe dovuto affrontare l'Orfeo durante la semifinale, e il regista, invece che riposarsi per essere pronto al meglio, non faceva altro che pensare, pensare e pensare ancora al suo compagno Caleb Stonewall.

Se non fosse stata per la loro discussione avvenuta quel pomeriggio a quest'ora Jude si sarebbe buttato tra le braccia di Morfeo con l'animo totalmente sereno e senza paranoie:
i ragazzi, come al solito, si stavano allenando per poter affrontare al meglio la squadra italiana e il ragazzo ovviamente non era da meno. Aveva dato per tutta la giornata il massimo e aveva fatto il possibile anche ad aiutare i suoi compagni in difficoltà nel caso avessero bisogno di una sua consulta. Come sempre, era rimasto impeccabile seguendo il suo ruolo da vice capitano e mai poteva immaginare che qualcosa, o meglio, qualcuno, avrebbe mai rovinato la sua solita routine.

Jude aveva notato più volte con la coda nell'occhio Caleb che interrompeva il suo solito allenamento in solitaria per poterlo fissare ed egli provava molto disagio nel sentirsi gli occhi del castano puntati addosso. Lui lo esaminava, lo ammirava, si perdeva nei suoi modi perfetti e precisi che lo caratterizzavano. Sembrava essersi incantato dalla sua figura e poterlo guardare per Caleb era la perfetta scusa per poter saltare l'allenamento.

Al rasta, tuttavia, ciò non era andato a genio e aveva intenzione di parlare con lui negli spogliatoi. Quando i ragazzi erano andati a cambiarsi egli aveva pedinato ogni movimento che il compagno faceva e quando tutti sarebbero andati avrebbe fatto in modo di avere una conversazione solo ed esclusivamente con lui. Inutile dire che il piano del regista aveva funzionato, dato che quando tutti stava per uscire lui era l'unico che aveva bloccato il passaggio al ragazzo.

Quest'ultimo, giustamente sconcertato, non aveva fatto in tempo a proferir parola dato che Jude era stato il primo a parlare. «Io e te dobbiamo fare un discorsetto. Ora mi spieghi perché mi stavi fissando per tutto l'allenamento.»

«Ah, quindi è per questo che mi stai bloccando la strada» aveva affermato l'altro. «Avevo il terrore di aver fatto chissà quale cazzata.»
«Rispondimi, non ho tutto il giorno. Se vuoi qualcosa da me puoi benissimo dirmelo in faccia.»
«Che c'è? Ti ho reso nervoso?» aveva domandato il castano con un ghigno sul volto «Sai, lo vedevo quando distoglievi lo sguardo arrossendo. Perdonami, non era mia intenzione distrarti dai tuoi allenamenti.»

A quella affermazione, il rasta era avvampato di nuovo inconsapevolmente. «Ma cosa dici! È solo che...sai, mi metti abbastanza a disagio. Tutto qui, nulla di più.»
«Beh, non puoi negare allora che non ti sia piaciuto» aveva affermato Caleb «potrò guardarti tutte le volte che lo vorrai, se lo desideri.»

Jude stava veramente esaurendo la pazienza, ma ora come ora non sapeva più cosa dire per continuare quella conversazione. Così, aveva girato i tacchi e si era diretto verso la porta dello spogliatoio, in modo tale da poter lasciare solo il compagno e non aver più nulla a che fare con lui. Anche se non lo avesse mai ammesso ad alta voce, doveva riconoscere che la sua presenza lo metteva piuttosto in soggezione a causa di un motivo che nemmeno lui poteva realizzare.

Prima che potesse anche solo aprire la porta, tuttavia, la voce del castano aveva interrotto ogni suo movimento.
«Lo vuoi un bacio?» aveva domandato con un filo di voce e con il suo solito sorrisetto sornione. A quella domanda Jude era voltato di scatto, non credendo alle sue parole.
«Caleb, cosa cavolo stai-»

«Non dire altro. So che lo vuoi per davvero» lo aveva interrotto prontamente. «Beh, avrai il tuo bacio. Ma solo ad un'unica condizione.»
Il regista non voleva alcun tipo di bacio da parte sua, ma ammetteva che era curioso di sapere dove voleva andare a parare. Così aveva domandato: «Sentiamo quest'unica e sola condizione.»

«Ti bacerò non appena avrai segnato almeno una volta. Che tu lo voglia o meno, mio caro.» E prima che l'altro potesse controbattere in qualsiasi modo, ecco che il castano era già uscito dallo spogliatoio, superandolo come se niente fosse.

Il rasta era rimasto sconvolto da quella proposta perché Caleb sapeva perfettamente che in quella partita avrebbe dovuto segnare. Tutta la squadra era a conoscenza del suo piano, dato che aveva intenzione di sbalordire la Orfeo con una sua nuova Tecnica Micidiale. Era da settimane che stava provando quel suo asso della manica, e ora come avrebbe potuto giocarlo se sapeva che il compagno lo avrebbe baciato a fine partita? Come avrebbe potuto permettersi una cosa del genere?

E ora eccolo lì, sdraiato sul suo letto che non faceva altro che pensare ad un possibile scenario di lui e Caleb che si baciavano e si stringevano fortemente, come se fossero una coppia normale di due fidanzati. Egli non poteva mai vedere il castano come se fosse il suo ragazzo, anche se doveva ammettere che dentro di lui provava dei forti sentimenti che lo spingevano a vedere quell'immagine di loro due felicemente.

Ma Jude, anche se doveva essere felice, era disperato. Non sapeva se l'altro ricambiasse seriamente i suoi sentimenti o volesse solo fare scena. Magari a lui in verità non fregava nulla del regista, magari era innamorato di un'altra persona. O forse voleva solo divertirsi, senza avere veramente con lui una relazione seria. Non poteva sapere cosa provava Caleb in quel momento, e chi lo sapeva quando lo avrebbe saputo.

Una lacrima aveva rigato la sua guancia sinistra talmente era afflitto dal pensiero per l'indomani. Non voleva proprio accettare il fatto di sentirsi disturbato nei confronti della proposta fatta al pomeriggio dal ragazzo. Non voleva proprio saperne di doverlo baciare o anche solo pensare di valere qualcosa di più ai suoi occhi. Già, lui non voleva saperne di essersene innamorato.

Dopo vari minuti finalmente il povero Jude era riuscito a prendere sonno e quando si era svegliato erano già le 8:00, un orario perfetto per potersi preparare per la partita che avrebbe affrontato due ore dopo.

Successivamente aver preso l'autobus Inazuma assieme ai suoi altri compagni era giunto allo stadio completamente angosciato, nonostante sapesse che avrebbe sicuramente sostenuto la potenza degli italiani. Per la testa degli altri ragazzi vi era solamente la semifinale, ma per lui c'era solo ed esclusivamente Caleb, il suo Caleb. Detestava quanto la sua presenza potesse essere così penetrante, eppure più provava a toglierselo dai pensieri più egli sembrava avvicinarsi ancora e ancora.

Sapeva che non poteva continuare così. La partita sarebbe andata malissimo se non avesse fatto qualcosa per non pensare a lui. Doveva trovare una soluzione, ed egli sfortunatamente sapeva quale fosse l'opzione più giusta per lui e per tutti gli altri.

Dopo essere entrati allo stadio i giovani erano giunti allo spogliatoio per cambiarsi. Non c'era voluto molto per far sì che tutti fossero pronti, peccato che il regista pareva ancora più nervoso di come lo fosse prima. Sentiva perennemente la presenza dello sguardo del castano addosso, come se aspettasse una risposta molto importante da parte sua. Lo guardava, guardava e guardava, all'attesa che fosse Jude a fare il primo passo. A sua volta, egli non poteva fare a meno che controllare ogni suo singolo movimento, con il timore che potesse avvicinarsi anche a causa di un unico gesto da lui accennato.

Quando tutti i ragazzi stavano oramai giungendo in campo Caleb era praticamente l'ultimo rimasto ad uscire, ma all'ultimo secondo era stato nuovamente bloccato dal rasta che si era stanziato davanti alla porta. Ancora una volta, Caleb aveva domandato la motivazione di tale azione. «Che c'è, Jude? Devi forse dirmi qualcosa?»

«Sai già cosa voglio dirti:» aveva detto il regista, mai stato così serio «mi dispiace, ma io non ho intenzione di baciarti in campo. Non ti permetterò mai di fare una cosa simile ad una partita più importante, né ora né mai. Ti è chiaro il concetto? O devo ripetere da capo?»
Il castano era scoppiato a ridere, divertito dalla reazione intransigente dell'altro. «Beh, se stai dicendo ciò vorrà dire che tu quel bacio lo vuoi qui, in questo esatto momento. O sbaglio, caro Jude?»

«Sai cosa, Caleb?» aveva ripreso parola l'interpellato. «Va bene. Me lo prenderò subito quel bacio» e prima che Caleb potesse dire qualunque cosa, ecco che Jude lo aveva già baciato.

La reazione dell'altro era stata a dir poco inaspettata. Egli, che prima scherzava tanto sul volerlo baciare, a quel gesto imprevedibile non riusciva a muoversi dallo stupore, completamente paralizzato da quell'emozione improvvisa che stava nascendo in lui e che già conosceva. Riusciva a sentire l'amore che aveva sempre nascosto a tutti crescere velocemente, come un venticello che diventa un uragano e come una pioggerella che diventa una tempesta.

Dopo che il regista si era staccato non aveva osato guardare il ragazzo negli occhi. Quando si era allontanato, il castano era riuscito a tornare con la mente lucida, la quale era completamente appannata dal forte sentimento che provava in quell'istante. E Jude non sembrava intenzionato a dire niente, ma manteneva sempre quella sua fredda espressione.

Diversi secondi di silenzio erano passati, finché il rasta non aveva ripreso parola. «Tu non sei un idiota. So già che hai capito perché ho fatto questo gesto. O te lo devo pure dire chiaro e tondo?»
Ed egli non aveva più detto niente, perché Caleb, dopo questa confessione, lo aveva baciato a sua volta ancora più emozionato di prima. Aveva compreso finalmente che il regista fosse innamorato di lui e adesso che ne era a conoscenza non voleva lasciarlo andare neanche un secondo, e questo non lo avrebbe mai fatto.

I due giovani, dopo essersi baciati ancora altre numerose volte, si erano guardati negli occhi. Il castano, sebbene ancora imbarazzato, gli aveva sorriso e Jude, completamente innamorato, non aveva non potuto ricambiare. Prendendogli dolcemente la mano, gli aveva sussurrato all'orecchio: «Forza, Caleb. Ora abbiamo una semifinale da affrontare. Lasciamo per dopo i festeggiamenti.»

E i ragazzi erano usciti dagli spogliatoi, entrambi carichi di poter giocare ancora una volta al loro sport preferito. Tuttavia, anche se la posta in gioco era alta, a loro non importava più di vincere o perdere. Avrebbero goduto ogni singolo minuto di quella partita e anche se avessero perso sicuramente avrebbero comunque trovato un modo per poter festeggiare, se non la vittoria, il loro fidanzamento.

Perché quando loro due erano assieme si dimenticavano perfino del Football Frontier International, siccome per l'uno bastava solo la presenza dell'altro per essere la persona più felice del mondo.

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ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 𝕆𝕟𝕖 𝕊𝕙𝕠𝕥 𝕖̀ 𝕘𝕚𝕦𝕟𝕥𝕒 𝕒𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕦𝕒 𝕗𝕚𝕟𝕖! 𝕊𝕡𝕖𝕣𝕠 𝕥𝕚 𝕤𝕚𝕒 𝕡𝕚𝕒𝕔𝕚𝕦𝕥𝕒 ReTendou! :𝔻

𝙿𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚖𝚘𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘, 𝚌𝚒𝚊𝚞! <3

★𝑺𝒆𝒓𝒚★