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β’ πππππππππ ππ: Mavis_Bianchi-Kane
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PiΓΉ i giorni passavano, piΓΉ Bailong diventava ostile con gli altri ragazzi del Giardino Imperiale.
Nessuno aveva mai comunque provato ad interagire con lui, al di fuori dei suoi compagni di squadra, e ciΓ² non dispiaceva affatto all'albino. Il suo carattere arrogante e orgoglioso lo portava a farsi molti nemici, i quali avevano sempre cercato di mettergli i bastoni tra le ruote, fallendo regolarmente.
Egli si reputava il miglior giocatrice al mondo. Nessuno sarebbe mai stato al suo livello, nemmeno se si sarebbe dovuto allenare notte e giorno. Nell'Olimpo c'era spazio solo per lui, per il grande Bailong.
Tutti lo odiavano, e lui odiava tutti. Gli adulti, a differenza dei ragazzi, cercavano di sopportare i suoi modi maleducati e presuntuosi data la sua incredibile bravura nel calcio. Ogni suo tiro lasciava sbalorditi tutti coloro che lo guardavano, sempre se riuscivano a vederlo in tempo, talmente era veloce.
Perfino nella sua squadra, la Luce Sfavillante, non era riuscito a farsi un amico. Nonostante i suoi compagni ci avevano provato svariate volte, egli non aveva mai dato a loro una possibilitΓ . Non aveva il tempo di farsi degli amici, poichΓ© il successo era la sua prioritΓ .
Un giorno, tuttavia, mentre passeggiava lungo il sentiero che portava al campo di allenamento, aveva trovato per la prima volta qualcuno in grado di tenergli testa.
Mentre camminava, si sentiva continuamente osservato da qualcuno, ed ogni volta che spostava lo sguardo dietro di lui non trovava nessuno. Inizialmente credeva fosse stata solo la sua sensazione, quando all'improvviso si era ritrovato davanti un ragazzo corvino apparso dal nulla che lo fissava con i suoi grandi occhi neri.
Β«Che hai da guardare, ragazzino? Vuoi un ritratto, per caso?Β» Nemmeno con quello sconosciuto l'albino era riuscito a nascondere il suo carattere cinico.
Egli non gli aveva dato risposta, ma in compenso si era avvicinato maggiormente a lui, nel tentativo di studiarlo. Bailong si sentiva piuttosto a disagio, ma cercava di non farlo notare. Quello strano ragazzo era talmente bello che era riuscito a stregare il giocatore piΓΉ forte del Giardino Imperiale!
Dopo qualche istante, finalmente costui aveva parlato, rivelando anche la sua voce all'attaccante. Β«Ti ho visto l'altro giorno giocare a calcio. Ti sfido!Β»
Bailong ovviamente non se lo era lasciato ripetere due volte. Aveva portato il corvino in un prato, lontano dagli altri suoi compagni. Non voleva che loro lo vedessero assieme a lui, sennΓ² avrebbero sicuramente frainteso.
Quando i due giovani avevano incominciato a giocare, l'albino si era reso conto di non essere lui il giocatore migliore del Giardino Imperiale, poichΓ© quello sconosciuto era al suo stesso livello. Uno cercava di superare l'altro il potenza, ma nessuno ci riusciva mai.
Dopo quella sfida, il ragazzo gli aveva rivelato di chiamarsi Tezcat, e proprio come lui era il capitano di una squadra del Giardino Imperiale, ossia l'Ombra Ancestrale.
Egli era l'unica persona a cui Bailong voleva bene. Certe volte lo faceva innervosire, ma il suo tenero sorriso riusciva sempre a placare il suo carattere difficile. Col passare del tempo, il capitano della Luce Sfavillante aveva realizzato di essersi innamorato di lui.
In mezzo a quelle persone ipocrite e ignoranti, era riuscito a trovare l'amore della sua vita. Il Giardino Imperiale e le persone che vi abitavano per lui erano come un campo arido e Tezcat era l'unico fiore presente in esso.
I due passavano tutte le giornate insieme, escludendo quando dovevano allenarsi. Uno amava la compagnia dell'altro e l'albino avrebbe tanto desiderato poter godere della sua presenza per sempre. Il corvino era anche riuscito ad addolcire il cuore dell'attaccante, cosa che nessun altro era riuscito a fare prima d'ora.
Un giorno, tuttavia, qualcosa era riuscito a rovinare l'equilibrio delle loro meravigliose giornate.
Nel Giardino era entrato a farci parte un certo Victor Blade, e quest'ultimo si era dimostrato essere un giocatore fenomenale. Molti osavano addirittura paragonarlo a Bailong, e ciΓ² ovviamente lo aveva fatto infastidire parecchio.
Curioso di sapere chi fosse questo sbruffone, aveva deciso di assistere ad un suo allenamento, il quale si era dimostrato al di sopra dell'altezza delle sue aspettative. I suoi tiri erano così potenti che sembrava che le sue gambe fossero fabbricate con il ferro. La sua velocità superava di gran lunga quella degli altri giocatori e il suo spirito guerriero, chiamato Maestro Spadaccino Lancelot, aveva lasciato tutti a bocca aperta.
L'albino temeva davvero che il nuovo arrivato potesse rubargli il titolo di "miglior giocatore", così aveva proposto una sfida con quest'ultimo. Proprio come era accaduto con Tezcat, qualcun altro era riuscito a tenergli testa: il blu, mentre calciava il pallone, non mostrava alcuna emozione mentre Bailong ribolliva dalla rabbia. Come poteva esserci qualcuno bravo quanto lui, oltre il suo Tezcat?
Al concludersi della loro sfida, tutti gli spettatori si erano messi ad acclamare Victor e a lodare le sue grandi doti. Nonostante l'attaccante della Luce Sfavillante fosse stato altrettanto abile, in quell' istante non aveva nessuno che lo elogiava.
CiΓ² lo aveva portato a sviluppare un sentimento d'invidia nei confronti di Victor, e infuriato si era allontanato dal campo, raggiungendo il piΓΉ velocemente possibile il luogo di incontro con il suo unico amico.
Il corvino lo stava giΓ aspettando, e prima che potesse anche solo dirgli "ciao", l'albino lo aveva stretto in un forte abbraccio. Il capitano dell'Ombra Ancestrale non comprendeva le motivazioni di questo suo gesto, ma sapeva che era successo qualcosa, visto che non si abbracciavano molto spesso.
Β«Bailong, sei sicuro di stare bene? Di solito non mi abbracci mai...Β» gli aveva domandato Tezcat.
Egli ci aveva impiegato un po' di tempo a rispondere, poichΓ© voleva godersi quel contatto con il suo amato. Dopo essersi calmato, aveva raccontato per filo e per segno l'accaduto al ragazzo, il quale ascoltava molto attentamente.
Β«Non voglio che Blade mi superi, io sono il miglior giocatore al mondo! Mi sono sempre allenato tutti i giorni, dando anima e corpo per questo sport, e tutto d'un tratto arriva lui che tenta di rubarmi il primo posto! Non lo posso tollerare, Tezcat. Come posso farlo?! Il migliore sono io...sono io!Β»
Vedere l'albino arrabbiato aveva rattristato molto il corvino. Non gli era mai piaciuto quando si adirava, poiché per lui voleva solo il meglio. "Perché doveva provare delle emozioni così negative quando poteva dare spazio alla felicità ?" Questo era il quesito che continuava a domandarsi il ragazzo.
Avrebbe voluto rassicurarlo, ma non sarebbe servito a niente. Egli era sempre stato testardo, e di certo non avrebbe cambiato idea solo perchΓ© glielo aveva detto lui.
Così, aveva fatto la prima cosa che gli era venuta in mente di fare in un momento del genere. «Bailong, puoi chiudere gli occhi?» gli aveva domandato.
Β«Chiudere gli occhi? Per quale ragione? Non dirmi che mi vuoi fare uno scherzo!Β» All'ultima frase dell'amico, Tezcat non era riuscito a non ridacchiare divertito.
Β«Tu fallo e basta!Β» gli aveva ordinato.
Bailong a quel punto aveva fatto come gli era stato chiesto, e il corvino gli aveva lasciato un bacio sulla guancia. Quando aveva sentito le sue labbra sul suo viso, l'albino aveva spalancato gli occhi arrossendo.
Il ragazzo, con il timore che il suo gesto potesse averlo infastidito, si era immediatamente staccato da lui. Sapeva che avrebbe voluto ricevere delle spiegazioni, ma egli non riusciva comunque a dargliele.
Β«Scusami, Bailong. Non so cosa mi sia preso...spero che tu non sia arrabbiat-Β» Tezcat non era riuscito a terminare la frase siccome Bailong, avvicinandolo a sΓ©, lo aveva baciato sulle labbra. Il corvino non si aspettava questo gesto da parte sua, ma allo stesso tempo era felice che questi ricambiasse i suoi sentimenti.
Bailong lo stringeva forte, come se volesse dirgli: "Non lasciarmi mai".
Egli non lo avrebbe mai fatto, nessuno dei due lo avrebbe mai fatto. L'uno aveva solo l'altro al mondo e il loro amore li teneva legati come non mai.
I due, dopo essersi baciati ancora una volta, si erano guardati al lungo negli occhi. Le loro iridi si mescolavano tra loro e le loro mani si stringevano con forza.
I giovani innamorati avevano sorriso, consapevoli che il loro sentimento li avrebbe tenuti uniti per tutta la loro splendida vita.
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