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β’πππππππππ ππ: Aryannaisep
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Niente da fare. Ormai non c'era piΓΉ niente da fare.
Nonostante gli sforzi continui, Mark sembrava non riuscire a sviluppare una nuova tecnica e quindi a non essere pronto ad affrontare partite contro squadre di altissimo livello al Football Frontier International.
Non era la prima volta che il ragazzo partecipava al torneo, anzi, una volta aveva perfino vinto assieme ai suoi altri compagni. Non sapeva cosa gli stava accadendo in quell'istante, ma mentre tutti gli altri suoi amici miglioravano lui era come se fosse rimasto al punto di partenza, come se non sapesse nemmeno giocare a calcio.
Non poteva assolutamente permettersi di rimanere ad un passo indietro a loro, anche perchΓ© possedeva la responsabilitΓ di essere il capitano. Lui aveva il compito di incoraggiare i suoi compagni, ma se non fosse stato all'altezza nessuno si sarebbe piΓΉ fidato di lui.
Come se non bastasse, lui era anche il portiere titolare. Se la squadra avesse subito dei gol, la colpa sarebbe stata soltanto sua. Non mancava molto all'inizio dei gironi, perciΓ² doveva migliorare, e doveva farlo in fretta.
Mentre continuava ad allenarsi con i suoi pneumatici, un pallone che era arrivato velocemente verso di lui aveva interrotto i suoi pensieri interiori. Soltanto una persona calciava con quella potenza, e lui la conosceva molto bene.
Β«Non sono sorpreso di vederti qui, AxelΒ» aveva detto Mark girandosi verso la direzione da cui arrivava la palla. Il biondo lo stava guardando sorridendo, soddisfatto di come lo avesse riconosciuto solamente da quel piccolo particolare. Egli si era avvicinato al castano, che aveva intanto smesso di allenarsi.
Β«Ti alleni anche oggi, vedo. Vuoi un po' di compagnia?Β» gli aveva domandato Axel mentre si era, nel frattempo, ripreso il pallone.
Β«Mi farebbe molto piacere. Sai, stavo giusto per fare una pausa!Β» Al dire il vero, l'intenzione iniziale di Mark era allenarsi ininterrottamente fino a tarda sera, ma non voleva fare pessima figura proprio davanti al suo migliore amico.
I due avevano dunque deciso di sedersi su una delle tante panchine presenti nel parco. Il portiere in quel periodo si sentiva piuttosto a disagio quando rimaneva solo con lui e non sapeva ancora spiegarsi il perchΓ©. Proprio per questa ragione era stato l'attaccante a proferire parola per primo.
Β«Mancano ormai pochi giorni all'inizio del Football Frontier International. Non sei emozionato?Β»
gli aveva chiesto. Β«Certo che lo sono, ma che domande! Tu come sei messo con gli allenamenti?Β» Mark sapeva che la sua domanda era alquanto stupida visto che era ovvio che il ragazzo stava migliorando a vista d'occhio, a differenza sua.
Β«Ho potuto realizzare alcune nuove Tecniche, ma te le farΓ² vedere solamente durante il torneo siccome sono ancora in fase di sviluppo. Tu come sei messo? Conoscendoti, sarai su tutt'altro livello!Β»
"Magari Axel, magari" pensava il capitano dell'Inazuma Japan tra sΓ© e sΓ©. Il biondo aveva subito compreso che la sua domanda lo aveva messo a disagio, perciΓ² non aveva piΓΉ osato proferir parola.
Era la prima volta che la loro conversazione si concludeva con il silenzio da parte di entrambi. O meglio, tempo fa accadeva, ma in situazioni differenti.
Β«Mark, sei sicuro di stare bene? Sembri turbatoΒ» gli aveva domandato gentilmente l'attaccante. Nonostante i modi comprensivi di questi, il castano non aveva risposto alla sua domanda. Axel lo conosceva abbastanza da aver immediatamente capito che c'era qualcosa che non andava in lui.
Avrebbe voluto sapere di piΓΉ, ma sarebbe servito costringerlo a parlare? E se poi fosse stato peggio di com'era in precedenza? Egli non voleva assolutamente peggiorare l'umore del suo migliore amico.
Contro ogni aspettativa, alla fine Mark aveva restaurato una conversazione iniziando a sfogarsi con lui, come se la sola presenza del biondo potesse farlo sentire sicuro di potergli dire qualsiasi cosa.
«Axel, credimi, non so cosa fare! Non riesco a migliorare affatto dall'ultima nostra partita, anzi, sembra che peggiori più tempo passi! Ma oramai è troppo tardi... io non posso più recuperare. Voi state migliorando ogni giorno che passa ed io, nonostante i miei sforzi, non riesco a tenere il vostro passo. Come posso essere un buon capitano e portiere se sono così?! Sono un disastro, Axel. Un disastro!»
L'attaccante era sorpreso nel sentire quelle parole da parte sua, visto che non era abituato a vederlo triste o comunque tormentato. A lui non era mai piaciuto vederlo infelice e se avesse potuto avrebbe fatto qualunque cosa per fargli tornare il suo splendido sorriso. Ma in quel momento lui cosa poteva fare? Un tempo lo avrebbe sicuramente rimproverato dicendogli di allenarsi ancora duramente, ma si sarebbe sentito un mostro se mai glielo avesse detto.
Così aveva fatto l'unica cosa sensata che gli era venuta in mente: lo aveva stretto con forza in un abbraccio. Mark era meravigliato nel vedere Axel così affettuoso nei suoi confronti, ma in ogni caso ciò gli piaceva, e anche tanto. Si sentiva protetto restando tra le sue braccia, al sicuro da tutto e tutti.
Delle lacrime iniziavano a scendere lungo le guance del castano, le quali erano un misto tra tristezza e la delusione che provava e che stava provando in quei giorni.
Si sentiva così patetico davanti all'amico. Egli non meritava uno spettacolo del genere, ma doveva solamente vedere quel Mark sorridente e allegro che ha sempre conosciuto. Era vero, per il biondo era una sorpresa vederlo in quello stato, ma era felice di poter conoscere anche il suo vero lui. Nessuno era perfetto, ed egli amava la sua imperfezione.
"Ma quale imperfezione?" Pensava ancora.
"Nessuno Γ¨ come Mark. Nessuno Γ¨ perfetto come Mark. Io non amo nessuno quanto amo Mark, nemmeno il calcio mi rende felice quanto lui."
Il portiere continuava a piangere in silenzio sulla sua spalla, ignaro di come Axel lo stesse guardando in quell'istante. Una volta essersi accorto di questi, aveva alzato lo sguardo verso di lui.
Β«Scusami, Axel. Evidentemente mi troverai un idiota vedendomi ridotto in questo stato...Β»
L'affermazione del castano lo aveva fatto sorridere intenerito, siccome, in realtΓ , lo stava osservando per un altro motivo.
Β«Ti sbagli, Mark. Non sei affatto un idiota. Ti guardo perchΓ© sei adorabile.Β» Il capitano lo guardava con gli occhi sgranati, credendo addirittura che quelle parole non venissero dalla bocca del suo migliore amico. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata, come se stesse per uscirgli dal petto.
Il biondo gli aveva asciugato le lacrime con le sue dita e, mentre accarezzava i capelli di Mark, lo continuava a guardare incantato. Incantato da lui e dai suoi occhi.
Anche l'altro si era perso nel suo sguardo e nelle sue iridi castane. Sembrava in attesa di una sua mossa, di un suo gesto, di un'azione che aspettava da lui da chissΓ quanto tempo. Il biondo, dunque, non aveva intenzione di farlo aspettare.
Si era porto verso di lui e aveva lasciato unire le loro labbra in un dolce bacio, desiderato ormai da troppi anni. Nella mente del castano non esisteva piΓΉ il calcio, le partite e gli allenamenti, ma solo il suo unico amore Axel Blaze. Colui che avrebbe amato per tutta la vita.
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πΏππ ππ πππππππ πΜ πππππ, ππππ! <3
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