23. I want you
Taehyung non si era mai sentito talmente timido e impacciato con una persona fino a quel giorno. Continuava a giocare con le dita strette l'una all'altra mentre lanciava occhiate fugaci al ragazzo che camminava accanto a lui, invidiando la sua tranquillità.
Hoseok era semplicemente... perfetto.
Aveva lo sguardo tranquillo e volto alla strada avanti a sé, contornato da i suoi lisci e luminosi capelli arancioni. Le mani erano nascoste nel jeans chiaro e indossava una giacca di pelle che gli dava un'aria leggermente più grande e da duro.
Appena lo vide voltarsi nella sua direzione sentì gli zigomi avvampare. Portò gli occhi avanti a sé e fece finta di nulla, ma fu tutto invano perché Hoseok gli circondò le spalle con le braccia e fece sì che lo guardasse in faccia.
"mi stavi fissando, TaeTae?" gli chiese, e l'altro fece di tutto per scrollarselo di dosso, sentendo l'imbarazzo crescere.
"Y-YA! Hyung smettila..." borbottò il ragazzo dai capelli argentati e strinse la testa nelle spalle.
Hoseok ridacchiò alla sua reazione e lo bloccò, riuscendo così a poggiargli un bacio sulla testa.
"il tuo essere così timido e impacciato ti rende ancora più eccitante di quanto tu non lo sia già, e chissà se te ne sei mai accorto..." sussurrò al suo orecchio con malizia, lasciandolo sempre più spiazzato.
"Hoseok, ti prego..." Taehyung assunse un tono esasperato e abbassò appena lo sguardo, sentendo anche una punta di nervosismo nella sua testa. Hoseok, dall'altro canto, non se ne accorse e continuò a punzecchiarlo.
"mh, pregami in altri contesti-"
"HYUNG!"
Il più grande si girò non appena sentì Taehyung urlare e lo guardò confuso. L'altro, in risposta, teneva gli occhi color cioccolato fondente fissi nei suoi e non accennava ad addolcirli.
"ti ho detto di finirla. Cos'è, non mi senti?"
"Tae, stavo solo facendo una battuta..."
Il ragazzo arricciò appena il naso a quella sua affermazione. "lo sai che odio quando fai così. Farmi sentire in imbarazzo... è fastidioso per me, e lo sai."
Hoseok lo guardò dispiaciuto "scusa..."
Taehyung sospirò e abbassò di nuovo la testa: "no, non preoccuparti... ultimamente sono esagerato."
"È per via di tua sorella?" chiese il più grande, e l'altro lenta,mente annuì sentendo una fitta al petto.
"si è ripresa, ma è debole e traumatizzata... ogni volta ho paura di lasciarla sola a casa." Taehyung passò velocemente la manica della felpa sugli occhi sentendo un accenno di lacrime che non voleva mostrare.
"e adesso? Dov'è?"
"a casa di un'amica per una ricerca, poi la vado a prendere più tardi"
Hoseok sgranò appena gli occhi e si fermò, facendo smettere di camminare anche Taehyung.
"ah, credevo..." si morse il labbro "credevo rimanessi da me stanotte"
Taehyung aprì la bocca per rispondere e poi la richiuse, abbassando lo sguardo per cercare le parole giuste.
"hyung, vorrei... lo sai. Ma davvero, non voglio lasciare Jin Eun da sola"
Il ragazzo dai capelli arancioni lasciò andare un leggero sospiro, poi però gli rivolse un sorriso apprensivo.
"sta' tranquillo, ti capisco. Se vuoi posso darti un passaggio in auto, ti accompagno dall'amica di tua sorella e poi a casa-"
"no... no davvero, non disturbarti"
Hoseok alzò gli occhi al cielo senza però smettere di sorridere e gli mise le mani sulle spalle.
"tu non disturbi mai, Taehyungie..." gli sussurrò, e il ragazzo alzò timidamente gli occhi.
"sicuro?"
"sicuro" rispose prontamente il più grande, facendolo sorridere.
"allora ti ringrazio, Hyung..." rispose Taehyung con un leggero sorriso, al quale Hoseok non seppe resistere e che baciò.
Unì le loro labbra in un contatto semplice e dolce, poi però sentì il più piccolo attirare il suo viso con la nuca e quindi gli circondò i fianchi con le braccia, approfondendo il contatto.
La lingua del più giovane accarezzò il labbro di Hoseok, il quale non si fece scrupoli a schiudere le labbra e prendere il controllo di quel bacio. Si chinò su di lui obbligandolo a piegare la testa e gli accarezzò la schiena con le sue grandi mani, ed era pronto ad approfondire il tutto con la lingua, quando...
"Voi due!!!"
~
"Noi due dobbiamo parlare"
Jungkook non sapeva come, né quando era successo.
Un attimo prima era in piedi davanti a Jimin, lo guardava negli occhi e in cuor suo voleva sprofondare, sapendo già quale fosse l'argomento del discorso che avrebbero dovuto affrontare. Erano solo loro due, lì soli nel corridoio di quel soppalco pieno di camere da letto.
L'attimo dopo, invece, Jimin si trovava proprio in una di quelle camere steso sul letto, con la porta chiusa a chiave, e lui gli teneva i polsi ai lati della testa mentre costellava il suo collo niveo di baci e morsi.
Appena si erano anche solo guardati poco prima in discoteca aveva letteralmente perso il controllo, e sapeva che alla minima mossa era capace di saltargli addosso. E quando Jimin al posto di parlare si era fatto avanti e lo aveva baciato per l'ennesima volta quella sera, Jungkook non ci aveva visto più.
Nonostante fu un contatto dolce e veloce, una piccola carezza, Jungkook lo aveva afferrato per i fianchi e lo aveva bloccato contro la parete per poi baciarlo di nuovo, e con una mano libera aveva aperto una di quelle poche stanze rimaste ancora libere.
E poi erano finiti lì, su quel letto, uno sull'altro, a scambiarsi baci ed effusioni poco caste.
Jimin pensò bene di non farsi scrupoli nel trattenere un gemito voglioso, sapeva infatti che Jungkook aveva un autocontrollo davvero basso in certi momenti.
Infatti il più piccolo, nel sentire la sua voce, baciò la base della gola e poi passo la lingua su tutta la linea del collo, fermandosi sulla punta del mento.
"Devi ancora parlarmi, micetto?" Gli disse per stuzzicarlo, e poi si chinò per mordicchiargli il lobo dell'orecchio.
Jimin chiuse gli occhi e sospirò, cercando le parole giuste: "sì... ma non... non cosi"
Jimin usò tutte le sue forze per sollevare i gomiti e alzarsi, facendo alzare di conseguenza anche Jungkook, il quale rimase in ginocchio sulle sue gambe.
Jimin sospirò: "Kookie... mi dispiace per l'ultima volta, per oggi... per tutto Mi sono comportato da idiota e hai frainteso tutto"
Jungkook notò la sua voce incrinata, e sia per quello sia perchè voleva davvero crederci, suppose che le sue parole fossero vere.
Dato che non gli arrivava una risposta, Jimin abbassò lo sguardo e sentì una lacrima pungere nell'occhio sinistro. Sì, si era comportato davvero da stupido e rischiava di rovinare tutto.
Jungkook avanzò con le ginocchia sedendosi stavolta sulle sue cosce, gli alzò il capo con una mano e con l'altra accarezzò il suo zigomo.
"Hyung... mi dispiace. Mi dispiace di aver pensato cosi male di te senza alcuna ragione... ti conosco da così tanto tempo... non so. Non so cosa mi sia preso. Il mio cervello voleva dare una spiegazione a quel tuo ignorarmi che mi stava facendo impazzire"
Jimin sentì una stretta nel petto: con questa situazione aveva incasinato non solo se stesso, ma anche Jungkook, e a pensarci anche Nabi...
Il ricordo di quello che era successo pochi giorni prima lo fece rabbrividire, aveva paura delle conseguenze e di ciò che ne avrebbero potuto pensare tutti gli altri... era davvero terrorizzato.
Jungkook notò il suo sguardo assente e gli stampò un bacio all'angolo delle labbra, e poi gli sorrise malizioso.
"Non pensare però di farla liscia con un paio di scuse, Hyung" sussurrò, e trattenne una risata quando vide lo sguardo sconcertato di Jimin.
"C-che intendi?"
Jungkook gli riprese di nuovo i polsi e si sporse in avanti, facendolo crollare tra le coperte: "sono ancora arrabbiato per come mi hai ignorato senza una ragione"
Jimin deglutì: quella situazione stava degenerando, sia per l'inquietudine che gli metteva quella situazione, sia e soprattutto per l'eccitazione in lui che stava salendo come la temperatura dell'acqua che bolle.
"E- e quindi? Cos'hai intenzione di fare?"
Jungkook ridacchiò e si morse il labbro, e si rialzò di nuovo a sedere sul bacino di Jimin. Mentre lo sovrastava, guardò fisso negli occhi il più grande e cominciò a sbottonarsi lenatemente la camicia, bottone dopo bottone e con una lentezza estrema, facendola poi scivolare via lungo le braccia.
Jimin poté giurare che quella fosse la cosa più eterea che avesse mai visto. Lo fissava imbambolato e senza riuscire a proferir parola, ammirando con occhi languidi il corpo ben delineato di Jungkook.
"Se mi guardi un altro po' rischi di farmi sparire, Hyung" sussurrò il più piccolo con voce roca e cogliendolo in flagrante. Jimin si alzò lentamente a sedere e lo fronteggiò, chinò la testa e aprì il palmo sul suo petto, per poi scendere ad accarezzare tutto il suo addome.
"Ma sei reale?" Jimin pensò ad alta voce, per poi portarsi subito l'altra mano sulla bocca. Le sue guance si tinsero di un rosso leggero ma che era pur sempre fin troppo visibile sulla sua pelle candida.
Jungkook sgranò gli occhi a quella sua domanda e sentì il suo cuore intenerirsi; trovò il suo rossore adorabile, il che lo fece sorridere sinceramente.
Voleva tutto di lui: il suo corpo, la sua mente, le sue giornate, il suo cuore. Lo amava e voleva amarlo per tutta la vita e per sempre, lo voleva solo suo e soprattutto voleva essere suo.
"Oh Jimin-" disse ad un certo punto, preso alla sprovvista da tutte quelle emozioni. Gli strinse i fianchi tra le mani e lo baciò con tutta la dolcezza e l'amore possibile, tutta quella che aveva in corpo e nell'anima.
Jimin si rese conto di come quel bacio era diverso dagli altri: sentì i brividi corrergli per tutta la schiena e il cuore di Jungkook martellare nel petto contro il suo, allo stesso ritmo, allo stesso modo.
Fece scorrere lentamente le mani sulle braccia del più piccolo, le quali lo tenevano stretto come se lo volessero preservare e proteggere, e lui si sentiva effettivamente protetto.
Jungkook ad un certo punto strinse la presa sui suoi fianchi e si chinò in avanti, torreggiando alto e possente su di lui, e gli morse il labbro inferiore. Jimin colse il segnale e schiuse le labbra, sentendo subito la lingua del ragazzo farsi strada per trovare la sua gemella.
A differenza di come si aspettava il biondo, però, il contatto fu uno scontro irruento e colmo di passione: strinse i polsi di Jungkook che teneva tra le mani e poi risalì velocemente sulle sue braccia e portò una mano dietro la nuca di Jungkook, mentre con l'altra gli accarezzava il petto e le spalle larghe e possenti.
L'altro continuò a tenere salda la presa sui suoi fianchi, e ad un certo punto spinse il bacino di Jimin contro il suo, facendo gemere contro le loro labbra entrambi. Senza dividere i loro corpi, Jungkook mise fine a quel bacio e ansimò in cerca di aria, e poggiò la fronte su quella si Jimin.
Egli riaprì lentamente gli occhi e alzò lo sguardo, incatenandolo in quello del corvino. Si chiedeva come fosse possibile che tutta la sua determinazione e il suo carattere dominante e che tende ad avere tutto sotto controllo potessero sparire in un attimo, solo guardando Jungkook negli occhi.
Era bastato uno sguardo, e Jimin si era perso. Si sentiva totalmente sottomesso al più piccolo sotto quell'aspetto e l'idea non gli dispiaceva, anzi. Si fidava ciecamente di lui, avrebbe potuto affidargli tutta la vita e Jungkook l'avrebbe protetta come la cosa più preziosa che avesse.
Ecco perché Jimin voleva affidargli il suo cuore.
Un ciuffo di capelli neri ricadeva curvo dalla fronte di Jungkook e terminava giusto sul suo naso, donandogli un'aria ancora più profonda e intrigante. Il suo respiro caldo gli sfiorava il viso, ed era per lui come la più dolce delle carezze.
Restarono così per lunghi minuti, semplicemente a contemplarsi l'un l'altro, incapaci di parlare o prendere iniziativa.
Ma come al solito, fu Jungkook dopo un po' a parlare per primo
"Ti voglio" gli soffiò sulle labbra, e Jimin rabbrividì per il tono caldo e roco che aveva il più piccolo. Lo guardò meglio per capire meglio quelle sue parole.
"ti voglio tutto per me, stanotte e per sempre" continuò. "Così tanto che se gli altri osano guardarti di nuovo non troveranno nemmeno gli scarti per loro, Hyung"
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ANNUNCIO IMPORTANTEVoglio scusarmi in anticipo per il finale affrettato e magari non molto convincente di AN ANGEL MADE ME SIN ma purtroppo preferisco darvi un epilogo più che continuare ad arrancare e ad arrampicarmi sugli specchi con questa FanFiction: ho iniziato a scriverla tra giugno e luglio, adesso purtroppo non ho più l'interesse, le idee e il tempo che avevo prima.Preferisco quindi iniziare qualcosa di più "movimentato" e che magari non comprenda molte ship, dato che voglio narrare la mia nuova storia sotto il punto di vista di Jimin. sì, in prima persona.Quindi vi premetto che il capitolo 25 sarà il capitolo finale di AN ANGEL MADE ME SIN, poi comincerò la stesura della nuova storia di cui DEVO ANCORA DECIDERE IL TITOLO.
questo è quello che ho pubblicato ieri in bacheca, se qualcuno non ha letto... ecco qui. Questa storia ormai è giunta quasi al termine, manca solo l'ultimo capitolo. e poi, ovviamente, l'epilogo. Appena avrò finito di scriverlo vi porterò il capitolo 24, quindi ci sentiamo presto ^^
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