16. let me do this


Cominciò a guardarsi intorno e increspò le labbra pensierosa. Quando però incontrò gli occhi di Jungkook che la guardavano con fare ovvio, e le sue labbra inarcate in un sorriso perso, la ragazza capì e lasciò cadere la mandibola, spalancando la bocca.

"...no..."
"Sì, Nabi. Sono innamorato di Jimin da quando eravamo piccoli, e ieri l'abbiamo anche fatto."



La stanza venne travolta da un silenzio quasi assordante, per quanto fosse carico di ansia e parole non dette. Nabi guardava Jungkook con occhi stupiti e spalancati, era da tanto che non nominava l'argomento "amore".

"Ma... scusa... e Sehun?"
Chiese la ragazza con voce flebile, alludendo al ragazzo di cui Jungkook si era innamorato pochi anni prima.
"È vero. Lo amavo, ma quello che provavo per Jimin non mi era passato. Diciamo che si era semplicemente fatto da parte, perché in quel momento Sehun è stato come una botta in fronte"

La stanza fu di nuovo avvolta nel silenzio, rotto solo da una piccola affermazione che venne poco dopo dalle labbra di Jungkook. Il ragazzo aveva abbassato di nuovo lo sguardo e pizzicava con le dita la stoffa del cuscino.
"Ma io amo Jimin da molto prima. Qualcosa come... i miei 10 o 11 anni. E non me lo sono mai scordato"

Nabi invece non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Doveva ammetterlo: quelle parole l'avevano spiazzata. Avrebbe voluto parlare e sapere più dettagli, provare a far sfogare il suo migliore amico, ma tutto ciò che uscì dalle sue labbra fu semplicemente un sospiro.

Jungkook alzò la testa e la trovò intenta a fissarlo tale e quale a come lo stava guardando prima che abbassasse la testa. Non si era mossa di un millimetro, e questo significava che ne era rimasta davvero sorpresa.

Jungkook si portò il cuscino dietro la testa e si lasciò cadere ancora all'indietro, affondando tra le coperte, e stufo di quel silenzio parlò ancora.
"E pensare che stamattina abbiamo anche discusso."

Nabi riuscì finalmente a chiudere quei suoi occhi sbarrati e rivolse ancora lo sguardo a Jungkook, dato che nonostante si fosse steso ei aveva continuato a guardare nella stessa direzione, come persa.
"Discusso? Che è successo?"

Il moro sospirò rumorosamente: "credo di aver avuto una reazione esagerata. Stamattina mi evitava e io l'ho accusato di essere uno che vive storie da una volta sola"

Nabi inarcò un sopracciglio: "e tu lo pensi davvero?"
"No! Certo che no!"
Jungkook portò le braccia in avanti, agitandole quindi nell'aria.
Nabi si colpì la faccia con il palmo della mano, facendola poi strusciare lungo il suo viso e infine farla cadere sul materasso. "E allora perché lo hai fatto?"

"Perché mi stava ignorando senza una ragione! Prima io ci provo con lui, poi è lui a provarci spudoratamente con me, mi bacia, prende l'iniziativa di scopare e il giorno dopo? Non mi saluta nemmeno??"
Il ragazzo si sfilò il cuscino da sotto la sua testa e se lo appiccicò al viso, soffocando un urlo di frustrazione.

"E adesso cosa hai intenzione di fare?" Nabi prese quel cuscino e lo mise di nuovo al suo posto, guardando poi l'espressione imbronciata di Jungkook: era sovrappensiero, e si capiva dal suo solito gesto che faceva con la lingua e lo zigomo.

"Di certo non posso andare bello e buono da lui e dirgli: <scusa, ho avuto una reazione esagerata>. Ripeto: se dovesse pensare prima del tempo che provo qualcosa, sarebbe la fine."

Nabi si portò una mano tra i capelli per portare qualche ciuffo ribelle dietro la testa, e si guardò di nuovo intorno, pensierosa. Fece dondolare le gambe che penzolavano giù dal letto e si morse la parte interna delle labbra.

Jungkook vide che la sua amica non gli parlava più e posò lo sguardo su di lei per vedere cosa stesse facendo, e in quell'espressione la trovò davvero adorabile.
"Che c'è?" Chiese lei ad un certo punto, cogliendolo a guardarla.

"Stavo provando ad immaginare che cosa macchina in quella testolina" Jungkook si alzò a sedere e passò una mano sulla sua testa, scompigliando la folta massa di capelli rossi che a stento Nabi riusciva a domare.

"Dai smettila!" La ragazza si riaggiustò i capelli sotto lo sguardo divertito di Jungkook. "stavo pensando che discutere con lui è stata una pessima idea, vista la posizione in cui ti trovi"

Il moro corrugò la fronte, non capendo dove stesse andando a parare. Nabi allora schioccò due dita avanti ai suoi occhi e ridacchiò.
"Pronto? Oggi è 28, venerdì è il tuo compleanno"

Jungkook sbarrò gli occhi a quell'affermazione, realizzando cosa Nabi gli volesse effettivamente dire.
"E non puoi di certo non invitarlo per via di questa scenata"
"Lo so..."


Nabi poi puntò un dito sulla sua fronte e spinse la sua testa all'indietro: "ma se lo inviti non sarà una festa tranquilla. Sarete tesi, pieni di ansia, e chissà che potrebbe succedere..."
Jungkook sospirò e si ripeté, tenendo lo sguardo basso "lo so."

Nabi passò la lingua tra le labbra con sempre più pensieri nella testa, e alla fine alzò il viso di scatto come colta da un lampo di genio. Balzò giù dal letto e si voltò, mostrando il suo sorriso smagliante a Jungkook.

"Ci parlo io con Jimin"

Il ragazzo sgranò gli occhi e alzò le sopracciglia non appena ebbe sentito le parole della rossa.
"Tu... cosa?"
"Domani ho ripetizioni con Jimin, il corso pomeridiano. Mi basterà dirgli che sei piuttosto incazzato dal litigio di oggi e vedrò cosa mi risponde"

Jungkook arricciò il naso e piegò la testa di lato, un po' incerto "sei sicura che sia una buona idea?"
Nabi mise una mano sul fianco e con l'altra si indicò col pollice: "stai parlando di me. Non sbaglio mai"

"Certo come no"
il più grande non ci mise molto a rovinare l'atmosfera che la ragazza aveva creato attorno a sé, e quando vide il suo sguardo glaciale scoppiò a ridere.

"Ok..." disse poi quando si fu calmato "quindi qual è il piano?"
"Non è difficile. Devi comportarti in modo freddo e distaccato con tutti, proprio come fai sempre quando stai nervoso. Il pomeriggio poi parlerò con Jimin del tuo atteggiamento facendogli capire che so del vostro litigio e vedremo"

"Aspetta... così però gli farai capire che ti ho parlato di ieri e della mia reazione esagerata" Jungkook cominciò a nutrire seri dubbi su quell'idea, ma Nabi scosse la testa.
"Tranquillo. Gli dirò di sapere solo che avete discusso ma non mi hai detto per quale motivo, e che magari volevo parlarne con lui per essere più sicura"

Il ragazzo sospirò rumorosamente e chiuse gli occhi, cercando poi di prendere un altro bel respiro da rigettare. Ad un certo punto sentì un peso sulla sua spalla, e quando aprì gli occhi sentì le punte dei lunghi capelli di Nabi solleticargli le mani che teneva sulle gambe, mentre le labbra della rossa si erano posate sulla sua fronte.

"Ehi, tu lascia fare a me, d'accordo?" gli sussurrò. Il suo tono dolce lo fece sorridere, e Jungkook poté giurare che anche la ragazza di fronte a lui stesse sorridendo, nonostante lui avesse chiuso gli occhi e non poteva vederla.

Nabi poi si sedette di nuovo accanto al suo migliore amico e poggiò la testa sulla sua spalla, al posto della mano che aveva messo in precedenza.
"Andrà tutto bene"

~

Il viaggio nell'auto di Yoongi fu fastidiosamente vuoto e silenzioso, unica eccezione fatta per la radio che continuava a suonare.

Jimin teneva il gomito appoggiato sul finestrino e la mano sotto la mandibola: erano in viaggio già da una decina di minuti, e se fossero stati ancora in auto avrebbe giurato che si sarebbe stampato l'impronta delle dita sullo zigomo.

Purtroppo a quell'ora del pomeriggio le strade erano piene, e di certo ci avrebbero impiegato un po' per arrivare dalla scuola al parrucchiere di fiducia di Yoongi. Addirittura Jimin aveva corso fino all'auto per poter partire il prima possibile, ma anche uscire dal parcheggio non fu semplice.

E mentre Yoongi imprecava contro qualche imbecille appena patentato che stava facendo un inversione non consentita, il bruno notò anche Jungkook che usciva dalla scuola, col cellulare all'orecchio. Poco dopo vide Nabi avvicinarsi a lui, anch'ella col telefono in mano e poi entrambi li posarono, avviandosi insieme.

La mente di Jimin non faceva altro che pensare a quella discussione avuta poco prima con Jungkook: in un certo senso si sentiva totalmente colpevole. Aveva deciso di provarci e continuare, e invece solo per una questione di imbarazzo si era subito ritirato, destando grandi sospetti.

Sentiva di aver appena spezzato una lunghissima amicizia. Sentiva di aver appena spazzato via la sua unica possibilità di conquistare Jungkook. Sentiva di aver appena distrutto anni e anni di bei momenti e ricordi.

Si sentiva proprio una me-

"Sei silenzioso" Yoongi parlò ad un certo punto e Jimin si voltò di scatto, per via dei suoi pensieri interrotti all'improvviso; al contrario, l'altro teneva gli occhi fissi sulla strada.
"Anche tu lo sei sempre"
"Ma io sono Yoongi, il ragazzo che dorme 18 ore su 24. Tu invece?"


Il bruno sospirò: "io sono Jimin. Il ragazzo solare e sorridente che ha avuto una giornata storta" i suoi occhi tornarono fissi sul paesaggio, ma stavolta non guardò fuori dal finestrino ma avanti a sé.

Yoongi si fermò ad un semaforo rosso, e approfittò della pausa per allungare una mano alla sua tasca. Prese dalla giacca il pacco di sigarette e lo agitò di fronte a Jimin come per chiedere il permesso.

"È la tua di auto, e no, non mi da fastidio" gli rispose il ragazzo. L'altro gli porse il pacchetto ma Jimin scosse la testa, non senza però averlo ugualmente ringraziato.

"Lo sai" Yoongi fece uscire dalle sue labbra una nuvola di fumo bianco "spesso quando vado a tingermi mi rilasso, magari aiuterà anche te" disse.

Jimin scrollò le spalle: "speriamo. O me ne farò una ragione, magari mi faccio un giro e mi passa"
"Già. Magari funziona"
tagliò corto Yoongi, e appena vide il verde ripartì.

Jimin si voltò per un attimo a guardarlo di nuovo: teneva il volante con una mano e con l'altra stringeva la sigaretta, seduto comodamente sul suo sedile. Aveva proprio l'aspetto del classico menefreghista -e magari lo era anche- ma sapeva che per quelli a cui teneva di più diventava una mamma chioccia coi pulcini.

Ripensò alla questione tra Nabi e Sang Hun e di come Yoongi si era infuriato, e una piccola parte di cui tornò poi a pensare a quella storia assurda. Chissà se quel tipo gli avrebbe dato ancora fastidio o se li avrebbe finalmente lasciati in pace.

"Ce l'abbiamo fatta" Yoongi parcheggiò di fronte ad un piccolo locale. Aveva i vetri oscurati da numerosi immagini di donne e uomini che sfoggiavano il loro nuovo taglio. Doveva essere quella speciale carta adesiva che mostra delle immagini da fuori, ma che dall'interno del locale è trasparente e permette di vedere l'esterno, pensò Jimin.

La sua attenzione fu attirata soprattutto dalla lunga insegna nera rivestita di lettere e parole in neon colorati che sovrastava l'ingresso.
Yoongi spense la sigaretta e la gettò in un cestino lì accanto, poi diede un colpetto alla spalla del bruno-ma-non-per-molto e gli sorrise.

"Ti sei incantato, Jiminie? Dai andiamo" disse, ed aprì la porta. I ragazzi furono invasi dal dolce profumo di shampoo e lacca, un profumo che stranamente a Jimin piaceva davvero tanto. Di fronte a loro, in fondo, c'era una lunga fila di lavelli, mentre ai lati c'erano le varie toilettes. Solo la fila destra era più corta perché terminava con due divanetti e una poltroncina, al centro dei quali c'era un tavolino con delle riviste. I colori erano principalmente scuri, come il nero e il marroncino del parquet, e le pareti erano decorate con una fantasia astratta e variopinta, come tanti schizzi di colore su un foglio nero.

Una ragazza si avvicinò a loro con un sorriso stampato in volto: aveva dei lunghi capelli neri legati in una coda alta e indossava l'uniforme del locale, ovvero un jeans a vita alta e una t-shirt nera con il nome del negozio a lettere colorate. Quell'outfit scuro metteva in risalto la sua pelle lattea e le sue labbra rosse.

"Buongiorno Jennie!" Yoongi salutò e chinò la testa, segno che probabilmente quella ragazza era anche più grande di lui. Jimin rispose educatamente e chinò la testa anche lui, abbozzando un sorriso.

"Yoongs, sei venuto più tardi del solito. Ti aspettavo per la settimana scorsa..." rispose la ragazza con una risatina. Posò poi lo sguardo su Jimin e lo guardò da capo a piede: "è lui il famoso ragazzo della scommessa?"

Jimin annuì imbarazzato e chinò di nuovo la testa: "io sono Park Jimin" disse e tese la mano.
"Ah, Jimin... l'amico di Jungkook. Io sono Jennie Kim e sono la sorella maggiore di Nabi" rispose la corvina e gli strinse la mano.

Jimin la guardò perplessa: sorella maggiore?
Beh... erano diversissime.
La madre di Nabi, Rosa, era italiana, e quindi la rossa aveva molto tratti occidentali, tra cui il taglio degli occhi e le sue forme un po' più accentuate. Jennie invece era molto più alta e slanciata di Nabi, aveva i capelli scuri e gli occhi di un castano chiaro. Se c'era solo una cosa che magari avevano in comune era la pelle chiara e nivea.

"Sua... sorella?"
Chiese a bocca aperta, e lei rise.
"Lo so, siamo diversissime... non abbiamo la stessa madre biologica. Mia madre morì durante il mio parto e allora papà si è risposato cinque anni dopo con Rosa... e dal matrimonio è nata Nabi."

Jimin arrossì per la vergogna. non voleva tirarle fuori di bocca argomenti tanto personali. "i-io non lo sapevo... scusa..."

"oh, ma non preoccuparti. non è un argomento tabù per me." Jennie si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi allungò una mano verso le poltrone.

"Allora, su! Che aspettate?"

~

Jimin si sentì sollevato quando Jennie gli si avvicinò per dirgli che poteva sollevare il casco asciugatore dalla sua testa: finalmente il colore era asciutto e poteva terminare la messa in piega.

"Emozionato?" Chiese la ragazza mentre spegneva il macchinario, e il ragazzo annuì con un po' di timore.
"Come mai questa genialata di farti biondo?" Jennie afferrò la piastra e la mise a scaldare, poi prese spazzola e lacca e attese.

"Come ti avrà detto Yoongs è stata per una scommessa. Ho perso contro Jungkook" raccontò Jimin, il quale non vedeva l'ora di ammirare quel suo nuovo colore.

Con la coda dell'occhio Jimin notò Yoongi alzarsi: i suoi capelli erano chiarissimi, sembravano anch'essi biondo platino, ma avevano una leggera sfumatura acquea. Sembrava una mentina, bianca ma leggermente verde. Gli stava davvero bene, dato che azzurro sembrava un puffo a parer suo.

"Sei davvero un amico fantastico se rispetti i patti sai? Conosco gente che avrebbe categoricamente rifiutato anche dopo aver perso" disse lei, poggiando le mani sulle spalle di Jimin e guardando i suoi occhi dallo specchio.

Lui arricciò le labbra: "più che buon amico sono molto onesto. Ho perso, faccio la mia penitenza." Alzò poi lo sguardo per guardare direttamente la corvina: "Tu non l'avresti fatto?"

Jennie gli sorrise timidamente e abbassò lo sguardo: "anche io rispetterei i patti, ma certe cose mi darebbe quasi fastidio farle"

Jimin le sorrise a sua volta: lei e Nabi non erano diversissime solo fisicamente, ma anche psicologicamente. A quanto pare Nabi aveva ereditato tutto quel caratterino da sua madre, oppure era spuntata così peperina dal nulla.
Del resto... era una rossa.

Le mani di Jennie sulla sua nuca lo fecero risvegliare dai suoi pensieri: la ragazza slacciò la mantella che Jimin aveva ancora addosso per non sporcarsi e la fece cadere sul pavimento, poi alzò lentamente il casco dalla sua testa.

Oh. Mio. Dio.

Jimin guardò ad occhi spalancati la sua immagine riflessa nello specchio e schiuse le labbra dallo stupore. Non aveva i capelli biondo platino simile al bianco di Namjoon, ma erano comunque di un biondo chiarissimo. Sembrava quasi fatto con l'acqua ossigenata.

Si passò una mano tra la chioma ancora arruffata e fece un mezzo sorriso: gli piaceva. Anzi, gli stava maledettamente bene.

Jennie sorrise nel vedere le sue espressioni contente e prese la spazzola: inizialmente pettinò per bene i capelli e poi li lisciò con la piastra, facendo sembrare la folta chioma di Jimin molto più contenuta di quanto fosse.

"Ti piacciono, allora?"
"Oddio Jennie, sono fantastici!"
Jimin continuava a guardarsi allo specchio mentre le dita sottili della corvina vagavano sulla sua testa.

E pensare che aveva quasi paura di cambiare colore.

~

~

Nota Autrice

Ed ecco che compare anche la mia amatissima Jennie! Lei e Nabi sorelle... non credo che qualcuno se l'aspettasse.-

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