4)༆𝕟𝕦𝕠𝕧𝕖 𝕝𝕖𝕫𝕚𝕠𝕟𝕚 𝕡𝕥.𝕀𝕀༆
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" Ti stavo aspettando "
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Dopo aver finito la lezione, i ragazzi camminarono verso la capanna di Hagrid per la materia successiva: Cura Delle Creature Magiche.
"Cosa potrà mai succedere, eh Meghan?!" esclamò Ron. "Nulla di che. Tu che hai quattro simboli in una tazza da tè e a Harry spunta il gramo" continuò ironizzando.
Meghan alzò gli occhi al cielo.
"Comunque, non pensate che il gramo c'entri qualcosa con Sirius Black?" domandò carota.
A sentire quel nome, la bionda rabbrividì.
Sirius Black non doveva nemmeno pensare di fare del male ai suoi amici, soprattutto ad Harry.
"Ronald, ma per favore" sospirò Hermione. "Divinazione è una materia senza né capo né coda. Invece, Rune Antiche sì che è una materia affascinante".
"Quanti corsi segui?" Chiese Ron.
"Abbastanza" rispose.
"Ma non è possibile...Rune antiche è alla stessa ora di Divinazione." Si fermò un attimo e guardò l'amica con occhi spalancati.
"Non ci posso credere!" esclamò Meghan incredula.
"Cosa? Che è successo?" Ron guardò le ragazze incuriosito e sospettoso.
"Nulla, lascia stare Ronald", risero Hermione e la bionda.
Meghan, guardando il collo della sua compagna, aveva notato una collana color oro che scompariva sotto la divisa della scuola.
Collegando la collana con le lezioni alla stessa ora capì che si trattava di una Giratempo, cioè un congegno capace di viaggiare nel tempo.
Harry e Ron con uno sguardo d'intesa si promisero di venire a capo di questa cosa.
Arrivati alla capanna, Hagrid portò i suoi alunni grifondoro e serpeverde ai confini della foresta proibita per mostrare loro un animale molto speciale.
"Per prima cosa, aprite il libro pagina 49" disse il professore.
"Come facciamo ad aprirlo?" Domandò Draco con voce fredda e con una smorfia di disgusto.
"Con il dorso, naturalmente".
Meghan e Hermione stavano parlando fra loro della lezione precedente.
"Io lo trovo divertente" disse quest'ultima.
"Oh sì! Molto divertente, spiritosissimo. Dio com'è caduto in basso questo posto! Quando mio padre saprà che hanno messo questo zotico ad insegnare..." Finì la frase il biondino ridendo.
"Sta zitto, Malfoy!" Lo zittì Harry facendo un passo avanti verso di lui mentre Meghan guardò male il biondo.
"Dissennatore ! Dissennatore!" Gridò ad un certo punto Draco alzando le braccia e puntandole dietro Harry facendo girare tutti gli studenti spaventandoli, mentre la Black lo guardava scettico.
"Che idioti" commentò quest'ultima sbuffando.
"Cosa c'è, Black? Devo chiamare il professor Lupin per non farti dire brutte parole? O forse dovrei chiamare il tuo paparino?"
"Cos-?"
Un colpo di tosse fece zittire tutti, Hagrid era davanti a loro con in mano dei furetti abbrustoliti e mostrava fiero la creatura dietro di lui. "Tadaaaaa! Dite, non è bellissimo? Salutate Fierobecco!".
"Questo, Ron, è un Ippogrifo". Rispose Meghan sapendo già tutto sull'animale perché sapeva a memoria il libro di Newt Scamander. Infatti, la Black , dopo aver finito gli studi ad Hogwarts, voleva diventare una professoressa di Cura Delle Creature Magiche. "Devi sapere che sono orgogliosi quasi quanto me" si vantò ironicamente.
"Bravissima, Meghan. Chi vuole venire a salutarlo?" Domandò gasato il prof, indicando Meghan che annuì felice.
"Solo se vieni tu" sussurrò lei all'orecchio di Harry.
"Te lo puoi scordare", gli rispose.
"Daiiii".
"No".
"Sì".
"No".
Alla fine, dopo aver avuto il consenso da parte di Fierobecco, i due grifondoro spiccarono il volo sopra la testa dei compagni.
"Ti piace?" domandò Harry con un sorriso a Meghan.
"Sì!" rispose ridendo con il cuore che gli scoppiava di felicità.
Harry si beò del suono della sua risata.
Era come andare su una scopa, volare ti strappava sempre un sorriso, ti faceva sentire spensierato, felice e invincibile; come Harry faceva sentire Meghan e viceversa anche senza volare.
Ad un tratto, Fierobecco scese in picchiata andando verso il lago permettendo ai ragazzi di sfiorare con le punta delle dita l'acqua fredda del Lago Nero per poi fare il giro del maestoso castello e riatterrare al confine del giardino di Hagrid, con i compagni che applaudivano.
Non sapeva, però, che da una finestra di Hogwarts, il suo padrino Remus li stava guardando con un sorrisone.
"Tu non sei pericoloso, vero?" urlò Malfoy andando sicuro di sé verso
l'ippogrifo, interrompendo la conversazione dei due grifondoro con Hagrid.
"Cosa diavolo stai facendo, Malfoy?" Lo richiamò la Black.
"Zitta tu" gli rispose lasciando la bionda indignata. "Stupida bestiaccia". Si avvicinò di più all'animale che, offeso, alzò gli arti superiori colpendolo al braccio.
"Mi ha ucciso! Mi ha ucciso!", esclamò Malfoy dolorante.
"Bisogna portarlo in infermeria!" urlò Hermione preoccupata per il professore, il quale, nelle peggiori delle ipotesi, potesse essere licenziato.
"Sono io il professore, lo porto io. La lezione è finita, potete andare", disse il professore prendendo Draco in braccio e portandolo in infermeria.
"Bravo, Fierobecco", sussurrò Meghan all'ippogrifo. "In realtà mi dispiace per il suo braccio", sussurrò questa volta ad Harry che accarezzava l'altra parte del becco. "Ma solo un po'!" canticchiò, facendo ridacchiare il moro.
"Prossima lezione?" chiese l'occhialuto.
"Difesa Contro Le Arti Oscure".
" Con il Professor Lupin?"
"Sì, Harry. Con mio zio", sorrise la bionda.
"Oh, mamma! Non lo sopporto più!" esclamò sbuffando Meghan, sentendo ancora Malfoy lamentarsi tra le braccia del Mezzo gigante.
"Oh, Harry! Mi sono dimenticata il libro nel dormitorio, ci vediamo direttamente in classe", disse lei prima di scappare verso la sala dei grifondoro.
Gli altri alunni erano già andati via e rimanevano solo i tre grifondoro.
"Dov'è andata?" domandò Hermione aggrottando le sopracciglia.
"A prendere un libro" rispose Harry.
"Ron! Che fai?!" Hermione quasi urlò, vedendo che Ron si nascondeva dietro di lei mentre ancora il moro accarezzava il becco dell'animale alato.
Un animale simile ad un granchio con delle grosse zanne si avvicinava lentamente verso di loro, come se avesse scelto Ron come preda.
"Ma che cos'è?" disse impaurito prolungando la "e".
"È un Chizpurfle, Ron" rispose una voce lontana.
I tre si girarono verso la voce e incrociarono gli occhi grigi di Meghan mentre correva verso di loro.
"Non stavi andando nel tuo dormitorio?" chiese Ron ancora attaccato dietro alla schiena di Hermione.
"Sì, ma mi sono scordata la borsa qui. Come avrei fatto ad aprire la porta?!"
"Comunque, questo piccolo ma non troppo parassita, è, come ho detto prima, un Chizpurfle. State attenti, è una animale innocuo ma meglio starci alla larga" sorrise.
Prese la borsa e se la mise a tracollo.
"Ora vado, ci vediamo in classe e non fate niente di stupido o se lo dovete fare, fatelo insieme a me.", esclamò ridendo e andando ai dormitori.
"Andiamo o faremo tardi", disse Harry lasciando un'ultima carezza a Fierobecco.
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La grifondoro, come al suo solito, era arrivata in ritardo alla prima lezione del suo professore preferito per colpa di Pix che le aveva rovesciato dell'acqua a dosso.
Pix o Peeves era un fantasma, che gironzolava per Hogwarts facendo scherzi di tutti i tipi agli alunni o insegnanti che prendeva di mira.
"Come mai qui?", chiese Meghan vedendo Harry aspettarla appoggiato alla porta della classe di Difesa Contro Le Arti Oscure.
"Ti stavo aspettando", rispose con ovvietà.
"Grazie", gli sorrise la bionda spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorpassandolo.
"Buongiorno", il professor Lupin salutò la classe.
Meghan, incuriosita, si guardò in torno per osservare l'aula. Quest'anno sembrava diversa dai precedenti due anni, come se ci fosse un qualcosa di speciale.
La bionda alzò il viso verso il soffitto e vide il solito lampadario di ferro e lo scheletro di drago.
In quell'ora i banchi e le sedie erano spostate di lato, creando un grande spazio vuoto al centro della stanza.
"Vi prego, non uscite i vostri libri dalle borse. Oggi, come ben vedete, faremo una lezione di pratica" continuò Lupin con un sorriso.
"Mettetevi in fila, grazie."
"Se me lo diceva prima non perdevo tempo a prenderlo", si lamentò sottovoce la bionda.
Tutti gli alunni si erano messi in fila, tranne Meghan che aveva intuito cosa fosse l'armadio in fondo all'aula.
Si mise di lato, sedendosi su un banco con addosso qualche sguardo curioso, quello confuso dei suoi amici e quello leggermente preoccupato di suo zio.
"Qualcuno potrebbe azzardare a dire cosa c'è li dentro?" domandò Remus indicando l'armadio nero.
"Quello è sicuro un molliccio!" esclamò Dean Thomas, un ragazzo mulatto di grifondoro, amico di Neville e Seamus, un tipo molto simpatico.
"Molto bene, signor Thomas", si congratulò il prof.
"Qualcuno, invece, sa dirmi che forma ha un molliccio?"
"Nessuno lo sa" rispose Hermione, sbucando dal nulla.
"I mollicci sono dei muta forma. Assumono la forma..."
"Di quello che si teme di più", continuò la Black fissando il vuoto.
"È questo che li rende così..." Hermione non finì, di nuovo, la spiegazione, venendo interrotta dal professore che continuò la frase "...terrificanti, sì."
"Fortunatamente esiste un semplicissimo incantesimo per respingere un molliccio", guardò l'armadio. "Proviamolo ora, senza bacchette, per favore."
"Provate a dire: Riddikulus."
Un coro di voci si elevò nell'aula ripetendo più volte l'incantesimo.
"Questa lezione è ridicola", mormorò Malfoy facendo alzare gli occhi al cielo a Meghan.
"Neville", lo chiamò Lupin dolcemente. "Vuoi venire, prego? Coraggio!"
Dopo che il ragazzo si mise a pochi mentri davanti all'armadio marrone, il professore gli domandò cosa gli facesse paura.
"Il professor Piton", sussurrò per non farsi sentire dai compagni per l'imbarazzo.
"Come, scusa?" domandò lo zio della Black al compagno che si era fatto piccolo piccolo per la vergogna.
"Il professor Piton". Ripeté quasi urlando, strappando un risolino alla classe e un sorriso parecchio divertito a Remus.
"Spaventa tutti, sì..." disse quest'ultimo malinconico.
"Se non sbaglio vivi con tua nonna". Il ragazzo annuì. "Non devi immaginare tua nonna ma immagina Piton vestito da tua nonna. Pensi di riuscirci?"
"Sì." Rispose un po' insicuro.
"Bene, non occorre dirlo purché tu li veda, noi li vediamo.
Bacchetta alla mano. 1,2 e 3!" e con un incantesimo lo aprì.
La figura del professor Piton, vestito con i vestiti della nonna, fu esilarante.
Indossava un completo con gonna, giacchetto e un cappello verde con sopra una testa finta di un'aquila.
"R-Riddikulus!" esclamò Neville.
"Ottimo Paciock!" Si congratulò il prof.
"Voglio che trasformiate quello che vi spaventa di più in qualcosa di buffo", disse mettendo una musica leggera e rilassante. "Avanti il prossimo!"
Il seguente alunno fu proprio Ron. "Concentrati", disse la Black al suo compagno.
Il suo molliccio si trasformò in un gigantesco ragno le cui zampette, dopo aver detto l'incantesimo, diventarono dei pattini scivolosi.
Si avvicinò a Meghan e le diede il cinque con la mano, sorridendo fiero.
Venne poi Parvati, un'altra ragazza grifondoro; il molliccio prese la forma di un grande serpente che si trasformò in un giocattolo a molla a forma di pagliaccio.
La fila continuò tranquilla fino a quando toccò ad Harry: il suo molliccio si trasformò in un dissennatore.
Il professore, vedendo le facce terrificate e lo sguardo implorante della figlioccia, si mise in mezzo fra Harry e il "finto" dissennatore, dimostrando a tutti la sua più grande paura: la luna piena. La trasformò in un palloncino.
"Bene, per oggi mi rincresce, continueremo la prossima volta. Arrivederci." Finì con un sorriso forzato Lupin, nel frattempo Meghan, preoccupata, era andata da Harry per abbracciarlo e confortarlo.
...
"Ti fa molto male, Draco?" domandò con un'insopportabile voce Pansy Parkinson, una serpeverde con la faccia da carlino.
"Va e viene", si vantò lui. "Mi considero fortunato, secondo Madame Chips ancora qualche minuto e ci potevo rimettere il braccio", proseguì.
"Sentite quell'idiota! La mette giù pesante di brutto, non trovate?" parlò Ron.
Il quartetto, dopo la lezione, era andato in Sala Grande sia per pranzare sia per fare i compiti.
"Speriamo che Hagrid non sia stato licenziato, invece." Disse Harry con voce assonnata.
"Sì, ma dicono che il padre di Draco sia furioso, la storia non finisce qui", affermò Hermione.
"È stato avvistato, è stato avvistato!" urlò Seamus verso il tavolo grifondoro con un giornale in mano. "Chi?" chiesero. "Sirius Black!" rispose agitato, creando mormorii.
"Non crederete che venga ad Hogwarts, vero?" domandò quasi tremando Neville.
"Con i dissennatori ad ogni ingresso?" domandò stranito George. "Ai dissennatori è sfuggito già una volta di mano, chi può dire che non lo rifarà?" continuò il dialogo Seamus. "È vero. potrebbe essere d'ovunque. È come tentare di afferrare il fumo a mani nude", finì un ragazzo.
La piccola Meghan, appena sentì il nome di suo padre, riuscì solo a vedere la sua foto sulla Gazzetta del profeta e, senza farsi notare, si rifugiò nel dormitorio.
Rabbrividì solo al pensiero di come quell'uomo potesse essere più vicino a lei di quanto pensasse.
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