-E questo è, a grandi linee, quello che è successo quest'estate.- finisce di raccontarmi Nikki, ed io esco dal mondo nel quale la sua dolce voce graffiata dal fumo mi aveva immersa. Abbandonai lo sguardo innamorato di Ali, la musica forte dei concerti, la confortevole sala prove, la passione dei baci e la disperazione delle lacrime. Sorrisi, finendo il bicchiere di limonata.

-Sono contenta che sia finita bene, allora.- rispondo, sinceramente rasserenata.
-E ti vedo anche molto meglio. Fare pace con Ali ti ha fatto bene, e si vede.- continuo, alzandomi. La invito a raggiungermi nella stanza che ho dedicato interamente alla musica - a dir la verità, l'idea non è stata mia, bensì di Vic, che l'aveva creata a mia insaputa facendomi una sorpresa per il nostro anniversario. Ricordo ancora i suoi dolci occhi scuri, pieni di dolcezza...

Mentre la mia migliore amica osserva rapita la camera, io mi accomodo su un seggiolino, cercando le parole adatte.

-Vorrei avere un racconto interessante anche io,- comincio a dire, ma la mia vita ultimamente si limita ad essere una dolce quotidianità. Non posso lamentarmi, questo è certo, ma devo ammettere che la nostalgia della musica mi assale più spesso di quanto io desideri, probabilmente.-

Un nodo alla gola mi ferma, accompagnato dai mille ricordi della mia vita di un tempo - quella che avevo ormai lasciato alle mie spalle.

-Proprio di questo volevo parlarti.- risponde Nikki, dopo aver osservato i numerosi vinili e stampe in giro sui ripiani.
-Ti andrebbe di unirti a noi? Di tornare in Italia, e aiutarci a ricominciare d'accapo con i The Hecklers?-

Quelle parole rimangono sospese in aria, creando un'improvvisa tensione. Mi hanno colto impreparata, non me lo aspettavo nemmeno lontanamente.
La mia vita è così diversa, ormai...

-Non lo so, Niks...- è tutto ciò che riesco a mormorare, sopraffatta dalle emozioni.
-Vorrei... vorrei davvero dirti di sì, ma c'è la scuola, e Victor con il suo lavoro, e l'appartamento a San Diego...- farfuglio, in preda ai pensieri.

La ragazza sorride dolcemente, e mi mette un braccio sulla spalla.

-Tranquilla, Vix. So che sei all'altezza, non sei cambiata affatto, se non in meglio. Ne sono sicura.-

Ci era sempre riuscita, e così anche questa vota. Capisce sempre dov'è il problema, e trova ogni volta un modo per tirarmi su.
L'ammiro così tanto per questo... i miei sogni senza di lei non sarebbero che fantasmi alla luce del sole.

-Comunque, abbiamo poco tempo, ma pensaci bene. Se non te la senti, hai tutte le ragioni per rifiutare. Okay?- continua.

L'abbraccio a mia volta, ripensando a tutta quella storia. E ora, che farò?

***

-E' Victor.- dico a Nikki, prima di rispondere al telefono. Abbiamo chiacchierato ancora un po', del più e del meno, e fuori è sempre più buio. La vedo guardare fuori dalla vetrata, e scrutare rapita gli edifici di San Diego.

"Ciao amore, come stai?"
La sua voce è gentile, e allo stesso tempo profonda e quasi roca. Sento qualcosa nel mio petto che trema, e una sensazione bellissima mi fa sorridere.

-Ciao, mi vida. Tutto bene, qua a casa c'è una mia amica che non vedevo da tanto... sai Nikki?-

Vic annuisce. Risponde che è felice che io abbia sentito qualcun altro, che mi fa bene tornare a legare con le vecchie amicizie. Mi promette di arrivare in non più di mezz'ora, e di portarmi una sorpresa. Ci mettiamo un po' a terminare la chiamata, continuiamo a salutarci e sorridere.

-Non ti ho mai vista così innamorata.- è tutto ciò che mi dice Nikki subito dopo. Scoppiamo a ridere, riempiendo i nostri bicchierini di Jack Daniel's e limonata. Tiro fuori qualche snack da sgranocchiare, abbiamo così tanto da raccontarci.

Il tempo passa, e il sole fa arrossire il cielo con dolci carezze e complimenti mormorati. All'orizzonte, i suoi caldi raggi giungono all'oceano, dipingendolo di mille sfumature, e creando una passionale tavolozza di colori. Il tempo, con gli amici, vola sempre troppo veloce.
Io e Nikki discutiamo di brani, bozze, idee, sogni, temi nascosti e avventure mai giunte sulle labbra nostre, ma sempre rimaste nei ricordi, nel cuore. Sento di poter raccontare tutto, di essere davvero a mio agio, di aver trovato il mio posto nel mondo.
Ma, come dicevo, in men che non si dica, è giunto il limite del tempo che la mia cara amica ha a disposizione.

-Tra poco dobbiamo partire,- spiega, con un po' di malinconia negli occhi, -e devo per forza andare. Tu... pensi di venire?-

Il silenzio cala. Odio l'indecisione, e odio dover compiere scelte che mi portano a decidere a chi tengo di più. Cosa ne direbbe Victor? E la scuola?
E io sarei davvero felice, lontano da tutto ciò che ho creato?

-Non lo so... forse dovrei raggiungervi tra qualche giorno, nel caso. Così intanto date meno nell'occhio, e io posso andare con un altro aereo, e raggiungervi là.-

Nikki annuisce. Non è arrabbiata, anzi, sembra quasi che quelle parole fossero state dette da lei. Sorrido. "Questa è la scelta migliore", mi dico.

***

Pochi giorni, ma sembrano passare più lentamente del normale. Ho parlato di tutto con Vic, e abbiamo trovato un modo per partire anche noi per l'Italia, nonostante ciò possa costarci davvero molto; più che a me, che potrei trovare lavoro ovunque, è per lui, che invece si è fatto un nume dell'ospedale di San Diego.
Eppure, ha deciso di lasciar stare, per me.

Cullata da questo pensiero dolce, mi sdraio sul divano, appena dopo essere tornata dal mio quotidiano allenamento in palestra. Faccio per prendere il telecomando, già sfogliando nella mente i film che potrei vedere, quando sento il mio cellulare squillare. Lo prendo in mano e guardo, confusa, lo schermo.
"Frazy".

Rispondo, anche se l'idea di risentirla mi mette ansia. E' passata una vita dall'ultima volta che l'ho vista, eccezion fatta per la sua figura che si muoveva sinuosamente nella mia mente durante i racconti di Nikki.

-Vix! Che bello sentirti!-

La gioia di quelle parole era estremamente elevata rispetto al tono che aveva usato. Triste, gonfio di lacrime, preoccupato.

-Ciao Frazy... che succede? Tutto bene?- chiedo subito, e una certa tensione mi scuote da capo a piedi.
-E'... è urgente, Vix. Ho... abbiamo bisogno che tu venga qua. Il prima possibile.-

Senza accorgermene, sono già in piedi, pronta a fare una valigia e partire.

-Sento Vic e prendo il primo aereo. Cosa riguarda l'urgenza?-

Dico queste parole con freddezza, distaccata, perché sono già presa dalle mille responsabilità e cose da fare.

-Riguarda Ali.-

Posso ancora sentire il gusto della limonata con cui mi sono strozzata poco prima, sentendo quelle precise parole.

🫂🪝 spazio autrice 🫂🪝

AAAAA finalmente ho pubblicato l'epilogooooh

E ce l'abbiamo fatta, finalmente ho finito questo primo libro.

Chevvepare?

Voi come state?

+ amo la canzone sopra ma dettagli

Statemi bene bellissime :) <3