✧𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚒𝚖𝚘✧

Se c'era qualcosa che Nikki non sapeva, era quello che provava per Ali in quel momento.
Era più di quello che aveva mai provato per qualcuno. E questo la confondeva, più di quanto avesse mai potuto immaginare.
La sua vita sembrava essere un dondolio soffuso tra gioia e tristezza, amore e delusione, chiarezza e confusione. Ormai pensava che avrebbe rinunciato a provare a capirci qualcosa, in tutto quello.
Era amicizia? Amore? Malinconia? Masochismo? Capriccio?
Non lo sapeva. Era certa solo del fatto che fosse qualcosa di così bello da farle paura.

La sua mano, che stava iniziando a sudare, si strinse più forte in quella della ragazza che la guidava sul palco. Il sole, ormai, era calato all'orizzonte, tuffandosi graziosamente nell'oceano, seguito da schizzi di delfini in lontananza. La spiaggia, calda dalla giornata, si estendeva a perdita d'occhio, abbracciata dalle strade frenetiche. Nikki, però, vedeva ben poco di quel panorama, perché il suo occhio si fermava alle pareti dello stadio. Centinaia e centinaia di persone si muovevano irrequiete tra le sedie e le scalinate, prendendo posto. Da lì dov'era la ragazza, sembravano miliardi di formiche al lavoro alla fine dell'estate.

-Sicura di farcela?- chiese Ali, fermandosi e guardandola negli occhi. I morbidi capelli si mossero nell'aria fresca della sera, accarezzandole le spalle e le gote arrossate dal sole. L'altra annuì, rassicurandola. Proseguirono camminando sul pavimento freddo, lentamente, poiché le luci erano ancora spente. Raggiunsero gli amplificatori, e si avvicinarono ai loro strumenti, appoggiati lì accanto. Se li infilarono a tracolla, attaccando i jack. Lanciarono un'occhiata agli altri della band, mettendosi d'accordo per la partenza.
Era tutto organizzato. La folla strepitava impaziente, sventolando cartelloni, scritte e bandiere. In molti avevano cerchietti o elementi luminosi che sembravano far rispecchiare le stelle del cielo nel buio dello stadio. Era tutto così magico, sembrava un sogno...

In effetti, molte cose nella sua vita, al momento sembravano dei sogni, rifletté Nikki. Prima l'incontro causale con la band di Ali, Frazy e Stella; poi le prove, il tour... e quel bacio, che nemmeno aveva capito quando fosse iniziato e come fosse finito. Era tutto tremendamente confuso nella sua bellezza e surrealtà.
L'unico problema dei sogni, però, è che erano destinati a finire, prima o poi.
Come avrebbe dovuto fare per tenerseli stretti, e non farli finire?

-One, two, one, two, three, four.- sentenziò la voce della cantante al microfono.

Seguì un'esplosione di luci e suoni, le chitarre iniziarono a suonare, le casse della batteria a tenere il tempo; Nikki passò le dita affusolate sulle corde del suo basso, perdendosi tra le note della canzone. Le persone dello stadio iniziarono a saltare e cantare, muoversi e gioire.

I sogni sono effimeri, come il tempo.
Ogni giorno, fino ad allora, era volato, senza che Nikki se ne rendesse conto. Era tutto così veloce, subitaneo... veniva e andava, la sua vita procedeva, la sua carriera pure. Ma sembrava che nulla cambiasse, in realtà.
Aveva suonato quella canzone centinaia e centinaia di volte, ormai. Ogni dettaglio era impresso nella sua mente, nel suo cuore...
Come poteva cambiare la situazione? Come poteva dare un senso alla sua vita?
Forse non c'era, forse era tutto così, come un viaggio in treno; fuori tutto passava veloce, dentro lei rimaneva uguale. E aveva la tremenda sensazione che fosse sempre più vicino alla fine, all'ultima stazione; che aveva sempre meno tempo per decidersi e cercare di fare qualcosa, di fermare il treno e scendere, per vivere davvero. Ma non ne aveva il coraggio. Le sembrava inutile, d'altronde; chi le avrebbe assicurato che tutto quello le avrebbe dato qualcosa di buono, che le avrebbe fatto bene? Che avrebbe avuto senso?

Ali si avvicinò alla bassista, continuando a suonare. Si stava mordendo il labbro per la concentrazione, e muoveva velocemente le dita sul manico dello strumento con naturalezza. Accostò la sua schiena a quella di Nikki, e così fece lei. Finì l'assolo, e la chitarrista si allontanò, a passo lento. La bassista le lanciò un'occhiata, e la vide farle un occhiolino. Si sentì avvampare il viso, e guardò da un'altra parte.

Quanto sarebbe durato? E quando sarebbe finito, tutto quello?
Perché Nikki non riusciva a non pensare che fosse un sogno. Era tutto così assurdo, non poteva essere vero...
Per quanto tempo Ali le avrebbe ancora parlato? Per quanto tempo l'avrebbe protetta?
Alla fine, forse, era lo stesso con Jaim. Forse era solo un'illusione, forse avrebbe smesso di comportarsi così con lei e avrebbe cambiato persona, o sarebbe tornata da Jaim. E forse, forse non l'avrebbe più baciata, forse non le importava nulla di lei...

In men che non si dica, le canzoni volarono, una dopo l'altra. Frazy fece cenno che era il momento di fare la pausa a metà concerto per riposarsi e bere qualcosa per rinfrescarsi. Le luci si spensero, tutti appoggiarono gli strumenti e si allontanarono dietro le quinte. Nikki vide Jok, la ragazza che la cantante le aveva presentato poche sere prima, che sistemava tutto e controllava lo stato delle chitarre e del suo basso. Gli spettatori, con le torce dei telefoni accese che creavano mille sfumature luminose nelle curve dello spazio senza fine che si estendeva nella notte davanti al palco, sembravano impazienti di veder tornare la band sul palco.

-Vieni!- mormorò una voce nel buio del corridoio, poco distante da Nikki. Lei si voltò, spostando le iridi irrequiete in giro per lo spazio vuoto, cercando la figura che le aveva rivolto la parola. Qualcosa le prese la mano, e la trascinò nella sua direzione. La bassista quasi cadde per lo stupore, e spalancò gli occhi. Si ritrovò dietro un angolo, dove anche la più minima fonte di luce che proveniva da una lampada invecchiata appena precedentemente sulle loro teste, era ormai invisibile. L'aria frizzante della sera estiva pizzicava gentilmente la pelle della ragazza, leggermente sudata dopo la performance. Ci mise un attimo a realizzare dove fosse, o cosa avesse davanti.
Cioè, chi.

-Credo che... credo che dovremmo parlare.- disse Ali, con la voce frantumata dal fiatone e lo sforzo causato dalla corsa improvvisa. Le sue labbra si muovevano freneticamente nel buio; Nikki non poteva vederlo, ma le sembrava quasi di sentire l'umido delicato del suo fiato giungere verso di lei, e accarezzarla. 

Improvvisamente si accorse di star ancora tenendo la mano della bassista; con fare imbarazzato, la mollò, mettendola dietro la schiena insieme all'altra. Sembrava agitata, probabilmente. E perché? Fino ad allora era sempre stata così tranquilla, anzi; e poi, era parsa molto sicura di sé. Ora, invece, giocherellava con le dita, mentre si torturava le labbra e aspettava indecisa di sapere cosa dire. Un lampo di luce lunare si riflesse, per un istante, nei suoi occhi, rischiarendone la grazia e delicatezza, ma anche determinazione e semplicità.

-Insomma, penso di essermi comportata abbastanza... in modo strano, ecco. E' che è una storia un po' lunga...- iniziò a giustificarsi la ragazza, spostando lo sguardo verso un punto impreciso dietro Nikki, come se si sentisse a disagio all'idea di guardarla.

-Perché?-

La domanda della bassista rimase sospesa nell'aria.
Sembrava aver interrotto i piani di Ali, visto che si era fermata e non continuava il suo discorso. Anzi, aveva spostato gli occhi su Nikki, e la guardava con occhi persi, confusi.

-In che senso?-

-Perché... perché mi hai baciata, perché ti comporti come se ti interessasse ti te...- spiegò l'altra, con fare impacciato, non sapendo bene come esprimere tutte le sue domande.

-Ci sono più risposte.- ribatté la chitarrista, con un tono di voce improvvisamente misterioso e sospeso. Guardò negli occhi Nikki, avvicinandosi un poco.

-E penso... immagino tu abbia già capito quello principale, sbaglio?- continuò con quella sua voce impertinente, ma allo stesso tempo sensuale e maliziosa. Nikki rabbrividì. Non era abituata a quel suo modo di fare così...
Così dannatamente attraente che non riusciva a non pensare ad altro se non a lei.
Solo a lei. La regina della sua vita. La principessa che avrebbe salvato a costo della sua stessa vita. La ragazza, l'unica, che le faceva andare in palla il cervello, che le faceva fischiare tutti i sensi, che le toglieva il respiro e le rendeva il fiato corto...

-Ho paura di non aver capito.- la incalzò, avvicinandosi a sua volta.

Le labbra di Ali sfiorarono quelle dell'altra ragazza, facendola irrigidire. Un brivido l'attraversò da capo a piedi; la voleva, eccome, e la voleva più di qualsiasi altro momento. Lì, nel buio, nel freddo, nel caos... la voleva tutta per sé, per sempre e un giorno ancora.

-Perché sei nervosa?- le chiese la chitarrista, improvvisamente tranquilla e naturale. Nikki ignorò quel particolare, pensando che, forse, ci era abituata, a comportarsi così.

-Immagino tu abbia già capito il motivo principale. Sbaglio?- ribatté mormorando la bassista, avvicinandosi ancora di più. Il loro respiro si fuse, e sembrò creare una piccola nuvola di sogni e desideri nell'oscurità che le circondava. Erano ormai così vicine, che sarebbe bastato un tremolio, un'esitazione, per unirle.

-E Jaim?- fece in tempo a chiedere la bassista, sentendo il bisogno di esprimere quel dubbio che la tormentava da quando aveva visto i due comportarsi da piccioncini, mesi prima. Ali sembrò quasi ignorare la domanda, scorrendo gli occhi sulle labbra dell'altra ragazza.

-Lui...- iniziò, per poi interrompersi e baciare Nikki. E la baciò appassionatamente, con trasporto e naturalezza, come fosse uno dei più banali appuntamenti di adolescenti in presa con i loro primi amori. Il silenzio calò, e, insieme ad esso, anche tutti i dubbi e le domande che creavano il caotico tornado che tormentava la ragazza ormai da tanto tempo. Era una sensazione assurda, quella che stava provando, non sapeva neanche come descriverla. Le sudavano le mani, si sentiva freddo, ma, al contempo, aveva caldo, e le girava la testa, ma stava bene. Era tutto così... surreale.

-Lui non è nessuno, in confronto a te.- concluse la chitarrista, staccandosi e sorridendo con occhi sinceri. Aveva un'espressione felice, e veritiera.

"Cosa ne sarà di tutta questa storia? E' davvero reale?" non poté fare a meno di chiedersi la bassista, realizzando la meraviglia di quella scena, la grazia della ragazza che si trovava davanti, la dolcezza dell'aria, l'allegria nel suo cuore, in profondo.

"Anche tu vali più di chiunque altro." rispose tra sé, senza trovare le forze e il coraggio di dire quelle parole ad alta voce.

-Che ne sarà di noi?- chiese poi, mentre rimanevano ancora lì, abbracciate nel buio.

-La pausa finirà, il concerto finirà, il tour finirà... e noi?- continuò Nikki, accarezzando i capelli dell'altra ragazza con premura. Aveva appoggiato il suo viso angelico al suo petto, e si stringeva infantilmente a lei. Aveva gli occhi socchiusi, e un sorriso gentile stampato sulle labbra.

-Ali, abbiamo già chiuso una volta... perché ci stiamo riprovando?- chiese, pensierosa. Era felice di poter esprimere tutte quelle domande ad alta voce a qualcuno, per una volta. Ali le diede un bacio sul collo, ignorandola. Poi si allontanò un poco, scaldando l'aria con il suo respiro. Poi lanciò un'occhiata all'altra, per poi riprendere a baciare con fervore lo stesso punto. Nikki sorrise, sollevando il viso e lasciando l'altra salire, e raggiungere l'orecchio. Mosse le labbra attorno al lobo, facendolo arrossire. Un moto di calore di espanse da quel punto e raggiunse i sensi della bassista, che sembrarono impazzire. 

-Non pensare già alla fine, sai già che tutto, nella nostra vita, finirà. Devi solo fare in modo che tu viva al massimo ogni cosa, e, dentro di te, durerà in eterno.- le mormorò all'orecchio, fermandosi un attimo. Poi passò la lingua facendola scivolare fino alle labbra. Infilò le mani dietro la schiena di Nikki, stringendola a sé, e riprendendo a baciarla appassionatamente. La bassista, dal canto suo, spostò le sue braccia più in basso, e prese in braccio la ragazza, che si strinse con le gambe divaricate a lei. La portò fino a poco più indietro, andando alla cieca, e si fermò quando sentì un rialzo piuttosto alto. Si sedette, abbracciando Ali, senza mai staccare le labbra dalle sue. Il loro respiro si fece interrotto, quasi assente, e entrambe parevano sentire il loro battito crescere fuori controllo.

Poi, d'improvviso, il vociare del pubblico si fece più forte. Ci fu un suono di amplificatori e chitarre, poi qualcuno iniziò a parlare al microfono.

-Che succede?- mormorò Ali preoccupata, guardandosi attorno.

-Ecco dov'eravate!- esclamò Jok, avvicinandosi alle due, affannata.

-Dovete muovervi! Se continuate a sparire in questo modo, mi sa che questo tour si avrà da fare difficilmente, eh!- continuò, smuovendo le due e porgendo i loro strumenti. Nikki e Ali, confuse, la guardarono, ancora spaesate.

-Frazy vuole che entriate da quel lato del palco. E, mi raccomando, non destate sospetto.- aggiunse, sistemando i capelli della chitarrista, che, nel frattempo, si erano spettinati.

-E sai perché.- concluse, rivolta sempre a lei. Poi diede una pacchetta alle due musiciste, e gli ripeté il luogo nel quale sarebbero dovute andare indicandolo con l'indice.

Nikki corse in quella direzione, attenta a non farsi vedere dal pubblico.
A metà strada, però, si fece tutto buio. E non era un buio studiato, perché nemmeno gli strumenti suonavano più.
"Un black out", realizzò.
Si guardò attorno, cercando di scorgere qualcuno, o un punto di riferimento, ma non riusciva a vedere nulla.
Aveva un pessimo presentimento. Quel black out era studiato, invece. Ma non era per lo spettacolo, e nemmeno per fare scena.
Un pessimo presentimento.
Quella situazione non avrebbe portato a nulla di buono, e lei lo sapeva.

Perché tutto doveva saltare in aria proprio ora che aveva scoperto che qualcuno, là fuori, la amava?
Perché tutto nella sua vita non può andare bene?

Perché era stato troppo bello per essere vero. Lo aveva sempre saputo.

E, senza neanche rimanerne stupita, sentì qualcuno tirarla all'indietro nel buio.


🐖🐄Spazio autrice🐖🐄

Buooonsalve amiche

Finalmente sono tornata :D

Non amo troppo questo capitolo, onestamente. Spero che presto succedano cose più interessanti.
Voi che ne pensate?

Tralasciando le nostre pervy girls che, se non fosse stato per il generale Jok, chissà dove sarebbero arrivate...
Buh spero di poter fare qualcosa di meglio. Purtroppo, essendo che devo tenere il focus su Nikki, è difficile dare spessore a tutte, ma ci sto provando.

PRIMA DI LASCIARVI vi spammo un video bellissimo :)
VI supplico di guardarlo qwq

https://youtu.be/kbrKqdfK2MM

Sto amando questo video più di me stessa :D
Tyler è la cosa più adorabile al mondo, parliamone.

ANYWAY ora devo lasciarvi.
Adius amiche.

Ciauuu





P.S.: Is it magic?

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