✧𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝚚𝚞𝚊𝚛𝚝𝚘✧

-Eccovi, finalmente!- esclamò Jaim, venendo incontro alle due ragazze che entravano nel bar. 

-Vi stavamo aspettando già da un pezzo!- aggiunse poi, invitandole a seguirlo fino a un tavolino poco lontano dal bancone,  dove erano già seduti un bel po' di ragazzi e ragazze. Subito Nikki notò Frazy, che chiacchierava allegramente con una ragazza alla sua sinistra e un ragazzo al suo fianco; poi c'era Rick, che sedeva solitario non distante da loro; Stella, e così nemmeno Sarah, non si vedevano in giro. Qualche barista si era fermata ad appoggiare boccali di birra, mentre i vicini dei tavoli accanto continuavano ad infilarsi tra di loro involontariamente, mischiando le loro voci e risate con quelle del gruppetto, rendendo tutto chiassoso e incomprensibile.

-Oh, ciao!- esclamò Frazy, che si era accorta solo allora del loro arrivo.

-Venite! Ho un po' di presentazioni da fare.- disse, ridendo un po' e alzandosi dalla sua sedia e indicandone due vuote alle amiche; queste ultime, lanciandosi un'ultima occhiata, si accomodarono, guardando i due nuovi arrivati. Una era una ragazza piuttosto alta, dai capelli lunghi e scuri; aveva pupille di altrettanto colore, e un viso delicato e gentile. Indossava una giacca in pelle beige che le andava larga sulle mani, a mala pena intravedibili grazie alle maniche. Era graziosa, pensò Nikki. Non fece nemmeno in tempo ad osservarla meglio, però, che già l'amica passava a presentare il ragazzo accanto, presentandola come "Joker". L'altro, invece, era proprio attraente, e Nikki non poté negarlo.
"Certo che sembrano esserlo tutti i ragazzo che mi ritrovo davanti, possibile che tutto vada contro i piani?!" pensò, guardando un attimo il profilo di Ali, accanto a lei, che la fece sorridere.

-Nikki, Ali, lui è Alex. Alex, queste sono le mie compagne di band.- presentò la ragazza con occhi entusiasti.

-Oh, piacere di conoscervi. Frazy mi ha parlato molto di voi.- disse lui, con un sorriso gentile. La sua voce era bassa e graffiata, quasi consumata, ma aveva un che di tremendamente sensuale e dolce. Gli occhi ambrati scintillarono nel buio del locale, e le luci colorate si rifletterono sui suoi grandi occhiali neri che gli davano un'aria da intellettuale, completamente cancellata, però, dai folti capelli castani che gli accarezzavano la pelle e le guance tirate in un sorriso adorabile.
"Con-cen-tra-ti." disse Nikki, bevendo un sorso da uno dei boccali abbandonati sul tavolo, fissando il viso di Ali nella sua testa; facendolo, sentì un gran calore nel centro del petto, nonostante il liquido ghiacciato la rinfrescasse. Sorrise involontariamente, i suoi occhi luccicarono.
"E' lei il tuo tutto. Piantala di cercare altrove, non otterrai nulla." pensò automaticamente. Poi si rese conto di quello che aveva appena detto tra sé, e sentì un nodo allo stomaco. 
"Il mio... tutto? Ma cosa vado a pensare?"

-Che vi va di fare questa sera?- chiese Rick, alzandosi dal tavolo e raccogliendo i biecchieri di birra vuoti.

-Zio Jack Daniel's e via.- disse Nikki, posando il terzo bicchiere vuoto. Nessuno parve farci molto caso, ognuno proponeva idee. Lei sentii solo cose come "karaoke", "ballare" e "conoscere", e nulla di tutto ciò le parve invitante. Aveva voglia di svuotare la sua testa dai pensieri, di dimenticare tutto, i ragazzi fighi che il fato le metteva davanti e che si sarebbe fatta subito, di quello che sapeva di provare o meno per Ali, dei concerti estenuanti che avrebbe dovuto affrontare... solo sparire, per una sera, e non preoccuparsi di quando si sarebbe risvegliata.

-Nikki, tutto bene?- chiese Ali, con tono preoccupato. L'altra annuì, un po' poco convinta. Si alzò e andò al bancone, allontanandosi da tutta quella gente che parlava tanto e sembrava nemmeno aprire gli occhi. In quel momento voleva solo stare sola, tornare indietro, dimenticare tutto quello. Non voleva impegnarsi, non voleva faticare, per cosa poi? Per la felicità? Ma per carità, l'ultima volta che si era sentita felice era stato per lo stesso motivo che l'aveva quasi portata a morire. E lei non sarebbe morta per gli altri, non se l'alternativa fosse stata un po' di malessere passeggero dopo una notte con qualcuno a cui non avrebbe più rivolto la parola né, probabilmente, riconosciuto.

-Cosa le posso servire?- chiese la barista, una ragazza bionda dagli occhioni celesti e un sorriso luminoso.

-Del buon vecchio zio Jack, grazie.- rispose lei, facendole un occhiolino e facendo un'espressione maliziosa. L'altra, noncurante, si allontanò e sparì dietro qualche fila di bicchieri e bottiglie.

-Fai sempre così? Ci provi con tutti, intendo.- disse una voce familiare, al suo fianco. Rick si accomodò sul seggiolino alto accanto al suo, e le sorrise, ordinando un bicchiere di birra bionda da un'altra cameriera.

-Che c'è di male? Prima o poi, quasi tutti cedono.- disse lei, con l'alito che iniziava a odorare d'alcol.

-Niente, non c'è niente di male, anzi, ti capisco.- disse, facendole un'occhiolino e bevendo un sorso dal boccale.

-Offro io.- aggiunse, quando la barista arrivò con il Jack Daniel's.

-E lascia pure la bottiglia.- aggiunse, facendo un cenno alla bassista.

-Dunque, non ci conosciamo parecchio, vero?- chiese, cercando di attaccare discorso.

-Di solito non mi serve, con le persone con cui faccio sesso, sai.- rispose l'altra, buttando giù un bicchierino di whiskey.
-Però, se ti interessa, possiamo anche parlare.- concluse, con un'espressione divertita.

-Dunque, che mi dici di te e Frazy?- lo incalzò subito; se c'era una piaga, tanto valeva ritorcerci dentro il coltello, poi si sarebbe visto se ne sarebbe valsa la pena.

-E' una bella storia la nostra sai? Sembreremmo due fidanzatini modello, e io la adoro, quella donna.- disse, bevendo anche lui un po' di Jack Daniel's. Lanciò un'occhiata alla ragazza al tavolino, che chiacchierava animatamente con gli amici. Per un attimo, appoggiò anche una mano su quella del nuovo ragazzo, Alex, e parve arrossire.

-Se non fosse che lei fa così con gli altri. E anche io mi ci diverto... diciamo che siamo entrambi persone poco fedeli, ecco.- disse, con gli occhi che iniziavano a brillare per gli effetti dell'alcolico. Finì di bere il bicchiere, lo posò e guardò la ragazza.

-E se non fosse che mi farei più volentieri te che lei.- aggiunse, versandosi un po' di whiskey nel bicchiere e sorridendo divertito. Lei scoppiò a ridere, mischiandosi al chiasso e il vociare del bar. Poi si tranquillizzò, evidentemente già in parte ubriaca, e, ingoiando un sorso di Jack Daniel's, si rivolse di nuovo a Rick.

-E allora che aspetti, scusa?- chiese con tono di sfida. Lui abbassò gli occhi, come se dovesse dire qualcosa di più serio.

-Sai qual è il mio problema, Nikki?- chiese retoricamente. Lei scosse la testa, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, con comportamento sensuale. Lui avvicinò di sua volta, sfiorando un orecchio con il fiato pesante dall'alcol. Esitò, poi le sussurrò qualcosa.

-Secondo me il divertimento sta nel conquistare una persona, non farsela subito. Per questo vado sempre in cerca di quelle difficili.-

Detto questo, si alzò, lasciò il bicchiere sul bancone e fece per tornare al tavolo con gli altri ragazzi.

-E' stato un piacere chiacchierare con te, Niks.- disse, prima di dissolversi tra le persone.

La ragazza, ancora non cosciente di quello che era successo, rimase a fissare il punto dove, un attimo prima, stava l'affascinante ragazzo dai capelli carbone e gli occhi come il cielo, che le sorrideva maliziosamente. E poi, puff, era sparito. Come tutto. Perché tutto nella sua vita, prima o poi, spariva?

La ragazza posò il bicchiere vuoto, e  guardò la bottiglia davanti a sé. Era già vuota per più di metà. Il liquido tra il giallo e il marroncino accarezzava le pareti, con una calma che pareva surreale, in mezzo a tutta quella baraonda di persone. Nikki la afferrò e se la scolò tutta a grandi sorsi, chiudendo gli occhi sperando di dimenticare.
Finito il whiskey, fu sul punto di riuscirci. Quando un viso, un bagliore di luce, in un angolo della sua mente, la risvegliò. Era Ali, con il suo sorriso angelico.
"Cosa devo fare per dimenticarti?!"
Le parve di sentirla parlare... la sentiva, diceva -Nikki? Tutto bene?-

-No che non va tutto bene! Esci dalla mia testa, ti supplico, non ne posso più!-

Tutto fu di nuovo confuso, le luci, gli odori, il profumo... il profumo della pelle della ragazza.

-Ma che testa e testa! Alzati, sei ubriaca marcia!-

La bassista aprì gli occhi, e li sgranò quando vide quelli della chitarrista dritti davanti ai suoi, così poco distanti. Spese un istante a d ammirarli, nella sua bellezza. Quasi ci cadde dentro, quasi...
Poi un conato di vomito la prese, il suo viso divenne verdastro e si piegò in due.

-Muoviti, andiamo in bagno.- disse fermamente l'altra, afferrandola per i fianchi e portandola a forza fuori dalla stanza. Senza nemmeno rendersi conto di star camminando, la ragazza si trovo con la testa sopra un gabinetto, che svuotava completamente tutto quello che aveva nello stomaco. L'odore era insopportabile, si alzava dalle pareti e dai pavimenti; odore di feci e urine abbandonate, di persone che avevano fatto l'amore e di alcol e fumo pesante tutto insieme. Ali, con il naso tappato con due dita, pareva stare male solo per quello. Poi, quando la ragazza aveva smesso, la fece rialzare, e la portò ai lavandini. Afferrò della carta per le mani, la bagnò e le pulì il viso con delicatezza.

-G... grazie.- riuscì a dire l'altra, con il viso distrutto.

-Andiamo a casa, va'.- propose l'altra, riprendendo sotto braccio la bassista e portandola di nuovo lontano dal bianco accecante dei servizi igienici. Attraversarono la marmaglia di gente che puzzava di fumo e birra, e si trovarono nell'aria fresca della sera. Il buio della notte aveva coperto con il suo manto anche gli ultimi raggi di sole.

-Odio come questa città rovini le stelle.- mormorò Ali, accompagnando poi l'amica lungo il marciapiede freddo e anonimo. Le palme muovevano silenziosamente le fronde nel vento freddo, allungate in modo smisurato verso la luna chiara che sembrava impallidire davanti alle luci della grande Los Angeles.

-Ma come mai ti sei ridotta così?- chiese Ali, con tono quasi preoccupato davvero. L'altra guardò in un'altra direzione, cercando qualcosa da dire.

-Lo faccio sempre.- mentì.

-Allora dobbiamo cambiare le tue abitudini, cara. Di questo passo vai molto poco lontano.- la rimproverò, con un tono, però, quasi gentile. Si fermò d'improvviso, e girò la ragazza per guardarla dritta negli occhi. le luci lontane si rifletterono nelle sue pupille, la luce tenue della notte schiarì gli zigomi delicati. Ali prese la tre mani le guance della ragazza, fissandola con aria seria.

-Mi servi sobria e lucida, ok? Non posso permettermi incidenti e casini durante il tour.- disse, con voce ferma. L'altra esitò, passando da un occhio all'altro, per poi fermarsi sulle labbra.

-E poi non ho voglia di passare un'estate intera a vederti rovinarti lentamente come oggi.- continuò, ma l'altra non l'ascoltava più. Guardava le labbra sinuose muoversi mentre le parole scivolavano fuori silenziose, e un piccolo sorriso comparve sulle sue.

-Che hai adesso?- chiese Ali, rendendosi conto di non essere più ascoltata. Le sue parole però rimasero in parte bloccate in bocca, perché la bassista si scaraventò e la baciò appassionatamente. Riuscì solo a vedere i suoi occhi sgranati e stupiti, come colti di sorpresa. Poi il suo dolce sapore le si sciolse tra le labbra, quel sapore così familiare ma allo stesso tempo quasi dimenticato. Ali non fece nulla, ma l'altra, ancora ubriaca, non smise di baciarla. Fece scorrere la propria lingua sulla sua, con sempre più foga. Poi la chitarrista ricambiò, ma fu per una piccola frazione di secondo. Si staccò e la guardò negli occhi.

-Andiamo a casa.- disse fermamente, trascinandola più velocemente verso l'appartamento di Nikki. Non la guardò più, né le rivolse la parola. L'altra, ancora confusa, si mise a ridere.

-Ti supplico, non ubriacarti mai più.- mormorò lei, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé.

Arrivarono, sotto le luci calde dei lampioni, alla porta della casa in affitto. La chitarrista tirò fuori le chiavi dalla tasca dell'altra, e aprì la porta. Lasciò Nikki entrare, poi la saluto, mettendole qualcosa in mano, e chiuse la porta.

Poi buio, e un gran dolore alla testa. Fu tutto quello che la ragazza sentì e vide prima di crollare da qualche parte in casa sua.



ᶜᵒⁿˢⁱᵍˡⁱᵒ ᵃ ᵗᵘᵗᵗⁱ ᵃˡ ᵖᵒˢᵗᵒ ᵈᵉˡˡᵃ ᵈʳᵒᵍᵃ
Spazio autrice
ᶜᵒⁿˢⁱᵍˡⁱᵒ ᵃ ᵗᵘᵗᵗⁱ ᵃˡ ᵖᵒˢᵗᵒ ᵈᵉˡˡᵃ ᵈʳᵒᵍᵃ

Ciau amicheh!

Presto farò una raccolta di memini su questa ff, queendi se avete idee fateneh :DDD

Come vi è sembrato questo capitolo?

Colpi di scena? Ho cercato di essere il meno banale possibile hehehe

Ho sclerato tantissimo a scriverlo nu5yrbvecwdxefhv7
Ho in mente moltissime cose queendi preparatevi.

La canzone è>>>>>

L'ho risentita oggi in macchina, ed era   p e r f e t t a
Ero fissata con quella canzone tipo due anni fa, la so a memoria in qualsiasi parte nais

Enniente, shippate Alinikki e stay rock :D

Che sperate succeda nel prossimo capitolo?

P.S.: Sarah scusami se tu e Stella non siete comparse, ma.... eravate occupate a fare altro E MI FERMO QUA TANTO SAPRETE TUTTO PRESTO lmao

Adius amicheh a presto :D <3

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