✧𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚘✧

-Entri il prossimo, prego.-

"Nikki, come ci sei finita qua?" si chiedeva la ragazza, mentre entrava nella sala prove. "Possibile che non capisci? Sarà il terzo provino per entrare in una band che fallisci!" continuò tra sé e sé, mentre tirava fuori il basso dalla custodia e se lo infilava al collo. 

-A breve arriveranno gli altri membri, sono andati a prendersi qualcosa da bere per fare pausa. Tu allenati, intanto.- continuò il manager, seduto dietro al vetro della stanza insonorizzata, con le labbra accostate al microfono collegato alle casse negli angoli. Lei eseguì, e iniziò a riscaldare le dita con degli esercizi nonostante non ne avesse bisogno, essendosi allenata tutta la mattina.

"Finirai sotto un ponte se continui a sperare di ottenere un lavoro." si diceva. Ma era più forte di lei, suonare il basso era tutto ciò che la rendeva felice, e non si sarebbe vista a fare nient'altro che non fosse stato quello. Ogni volta che faceva un provino, però, finiva sempre di male in peggio. Certo, sulle prime veniva presa, perché aveva molto talento ed era versabile di stile in stile in modo impeccabile. Poi, però, finite le prime prove, si andava a bere qualcosa al bar. Era lì, il problema. Alla fine, la mattina seguente si trovava sempre a letto con uno (o più, ad essere onesti) componenti della band. Non che per loro fosse un problema, anzi; il punto erano i manager. Non volevano una "sgualdrina" nella band a rovinare i rapporti tra i ragazzi e creare scompiglio sui giornali. Non era conveniente. E così, veniva cacciata, e andava al provino seguente. Giorno dopo giorno. E uno di quei giorni, era quello.

Nikki sentì il vociare della band che tornava nella sala, ma non alzò nemmeno lo sguardo dal basso. Tanto, ormai, non sarebbe durata nemmeno un giorno con loro.
"Dai, magari sono una band di sfigati astemi sposati con cui non ci puoi passare nemmeno una visita medica." sperò, alzando gli occhi scuri dalle corde rigide e posandolo sui ragazzini che entravano. Per primo giunse un ventenne alto e affascinante, con i muscoli tirati e un sorriso da pubblicità del dentifricio. I capelli erano mossi e scendevano come oro colato fino ai lobi delle orecchie, accarezzando la pelle candida e liscia costellata di lentiggini; gli occhi, di un verde vivace, zampillavano di allegria, facendo tralasciare un animo ribelle e movimentato. Stringeva tra le dita due bacchette di legno, coperte da nastro adesivo nero, con una lettera scritta sopra, "H". Probabilmente era il logo della band, ipotizzò la bassista.

Poco dopo attraversò la porta una ragazza, accompagnata da un'altra. Aveva i lunghi capelli castani che le scendevano scompigliati lungo le spalle, mentre una frangia curata accarezzava le sopracciglia lunghe e sensuali. Aveva un fare quasi presuntuoso, la sua presenza nella stanza era evidente anche se non la si guardava. L'aria da leader le girava attorno al sorriso quasi ipnotico, e il suo modo di fare deciso colpì subito Nikki, che, dal canto suo, riuscì solo a rimanere a bocca aperta. Questo perché lei la conosceva, quella ragazza, anche se era cambiata moltissimo nel corso degli anni. Ne saranno passati almeno una decina, dall'ultima volta che l'aveva vista. Allora era una timida ragazzina con gli occhiali che stava spesso per le sue, e non parlava molto. Ora era tutt'altro, eccome.

Nikki fece per esclamare qualcosa, o provare a richiamare l'attenzione della ragazza, ma quella dietro di lei le bloccò le parole in gola, insieme al respiro. Un'espressione incredula si dipinse sul suo viso, e la bassista sgranò gli occhi scuri così tanto che non le parve umano. La figura appena entrata, infatti, aveva dei capelli chiari che le accarezzavano elegantemente la schiena, e la facevano già sembrare divina. La sua risata evidenziava la fossetta sulla guancia, così delicata e adorabile. Il nasino all'insù era altrettanto grazioso, mentre gli occhi chiari e anch'essi allegri fecero quasi tremare Nikki, che, dal canto suo, pareva pietrificata. Le mani presero anche loro a tremare leggermente, e lei, per impedirlo, strinse forte il manico e il corpo dello strumento. 

Se c'era un momento che temeva più di quella visione, era quando i loro sguardi si sarebbero incrociati dopo tanto tempo.
E infatti, si incrociarono subito.

Una sensazione stranissima pervase il collo della bassista, che parve scoprire parti del suo corpo che nemmeno sapeva di avere, tanto la scossa l'attraversò da capo a piedi. Aveva la pelle d'oca, il respiro corto, e gli occhi continuavano a scorrere sulla ragazza. Arrossì pure, quando si accorse di starle fissando ogni singolo pezzo intravedibile di pelle, attraverso la camicia a fiorellini azzurri che indossava. Accarezzò la sagoma della ragazza, scorrendo sui pantaloni leggermente strappati, e raggiungendo le caviglie, e le graziose scarpette in pelle. Quando, però, tornò a vedere il suo viso e i suoi occhi, sembrò sentirsi peggio. L'espressione della persona che tanto la stava tormentando, non era né arrabbiata, né piena di rancore, ma nemmeno felice. Era... impassibile. Semplicemente impassibile, le labbra carnose e sensuali schiuse, gli occhi splendidi sgranati e le lunghe ciglia accarezzavano la pelle delicata. Le sopracciglia erano tese, i capelli immobili, le mani paralizzate. Il silenzio nella stanza calò con una velocità impressionante, tanto da far fischiare le orecchie. 

Nikki guardò il manager, dietro al vetro, che guardava interdetto tutti i presenti, senza capire. Poi passò al batterista biondo, che scrutava con sguardo interrogativo le due compagne, cercando comprendere. La ragazza con la frangia allungò una mano verso l'altra, senza togliere gli occhi dalla bassista, incredula. L'ultima, invece, era rimasta così, immobile.
Lei cacciò indietro le lacrime e qualsiasi altra cosa avrebbe voluto fare in quel momento, e decise di far finta di nulla.

-Come vi chiamate?- chiese fermamente, fissando nervosa le corde spesse dello strumento e fingendosi tranquilla. Nessuno rispose, e la sua voce rimase ferma a mezz'aria.

-Che succede? Un funerale? Cosa mi sono persa?- irruppe un'ulteriore ragazza, entrando nella stanza con due birre in mano. I capelli biondi e lisci svolazzarono nell'aria, e sembrarono quasi creare uno spostamento d'aria che invase anche Nikki stessa. Quasi le scivolarono gli occhiali dal naso, e lei fu costretta a tirarseli su con un dito; facendolo, però, si rovesciò del liquido giallastro sul viso. Fece una smorfia, tirò fuori un fazzoletto dalla tasca, e, asciugandosi, tornò a osservare i presenti nella stanza.

-Oh, tu devi essere la nuova bassista, vero?- disse allegra, cercando di mascherare il piccolo incidente. Si avvicinò alla ragazza, ma, quando lei sollevò il viso e la guardo frontalmente, anche lei parve ammutolire. A differenza degli altri, però, voleva andare a fondo della cosa.

-Nikki? Che... oddio, sei qui per il provino! Che coincidenza, eh? Ultimamente è pieno di band in formazione, conosco persone che cercano bassisti, sai.- disse frenetica, sbattendo rapidamente le ciglia.

-Tranquilla, Stella, mi conoscono di sicuro, come tutti musicisti in cerca di un bassista.- la interruppe bruscamente lei, ripensando a quante volte avesse dovuto tenere lo sguardo basso per strada quando incrociava uno dei componenti delle band con cui aveva fallito miseramente.

-Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?!- esclamò finalmente il batterista, stanco di essere l'unico, tranne il manager, a non conoscere la misteriosa ragazza dai capelli scuri.

-Chi è lei? Perché la conoscete? Ali, ti da fastidio? La mando via?- continuò lui, avvicinandosi alla ragazza e mettendole un braccio attorno al collo.

-Tranquillo, Jaim, è solo... una vecchia conoscenza, tutto qui.- lo rassicurò lei, dandogli un bacio sulla guancia, ma con un'espressione falsa e ancora confusa. Lui gliene diede uno sul nasino, facendola sorridere; poi tornò alla batteria, sedendosi e afferrando le bacchette.

-Bene, se è tutto qui, allora direi che possiamo cominciare le prove, no?- disse frettolosamente, lasciando un po' perplessi tutti.

-Che vuoi suonare?- chiese subito alla bassista. Lei rispose che era indifferente.

-Hai provato il nostro brano, What I'm Doing Is Right? Potrebbe essere un buon inizio.- propose, battendo per una frazione di secondo le bacchette sulla batteria.

-Piano, Jaim, stai calmo! Nemmeno sa il nome della nostra band e già le chiedi le canzoni?- lo interruppe la ragazza graziosa che aveva lasciato ammutolita Nikki.

-Certo che per non riconoscerci bisogna avere gusti pessimi, eh.- borbottò l'altra con la frangetta. Poi imbracciò la chitarra, si accostò al microfono e fece una prova con la voce, poi continuò con tono solenne.

-Siamo gli Hecklers, comunque. Penso che ti ricordi i nostri nomi, ma non si sa mai. Io sono Frazy, canto e suono la chitarra. Lei è Stella, suona la tastiera e canta insieme a me. Jaim è il batterista, mentre Ali suona la chitarra solista. Di lei penso che ti ricordi in qualunque caso.- aggiunse, suonando qualche accordo di ripasso.

-So benissimo chi siete. E conosco What I'm Doing Is Right?, è praticamente la canzone più ascoltata in radio.- disse con una smorfia, suonandone il riff di basso in modo impeccabile. Poi suonò altre canzoni della band, come Be That Rockstar e Let Them Fly .

-Tanto so che non mi prenderete.- disse alla fine della sua esibizione, mentre iniziava a sfilarsi il basso con aria sconsolata.

-Sei dentro.- la interruppe invece il manager, con il viso accostato al microfono e il viso sicuro di sé.

-E chiunque sia contro di questa cosa, è libero di lasciare, quella è la porta.-

La ragazza, ferma a metà azione e pietrificata, aveva gli occhi così stupiti che non sapeva se essere felice o triste. Jaim, il batterista, sbuffò, non con la più grande gioia. Frazy, al microfono, invece, prese la notizia in modo positivo e sicuro di sé.

-Ha ragione. Un talento come il tuo non si trova tutti i giorni, Nik. E gli altri dei provini erano completamente diversi da quello che stavamo cercando.- annunciò, spostando la frangia dagli occhi, per vedere meglio la bassista.

-Benvenuta negli Hecklers, tesoro.- disse con un sorriso divertito.

Stella, che sembrava essersi trattenuta fino a quel momento, corse verso la bassista, e la abbracciò, affettuosa. L'aria si fece molto più leggera, e tutti sembravano decisamente allegri, ora.

Tutti tranne Jaim, che continuava a stare sulle sue, alla batteria. Poi, la ragazza lo vide andare verso la chitarrista, e dirle qualcosa all'orecchio, con tono serio. Lei annuì. Lui le baciò a stampo le labbra, sorridendo, e si avvicinò con fare falso alla nuova entrata.

-Complimenti!- disse, con un sorriso ben poco allegro come voleva far credere. Lei rispose con una smorfia altrettanto credibile, poi tornò a parlare con le sue due vecchie amiche.

"Fallo per Ali." disse tra sé, mentre vedeva il ragazzo allontanarsi di nuovo.
"Hai un'occasione per mettere le cose a posto. Fallo per lei."



🥂👩‍🦯Spazio autrice🥂👩‍🦯

Buonaserah :D

Mi avete assillato (e minacciato tirando in causa il Biberon, NON SI FA) perciò invece di ripassare Mondrian, eccomi qua!

Sele, Sarah, Jok, Giuly e Tess, prometto che presto arriverete anche voi!

Intanto, Frazy, Ali e Stella, spero che la cosa vi sia piaciuta :D
Anche se so che la mia sis Brucra mi ucciderà dopo questo capitolo-
Perdonami tivibi prometto che presto ci saranno cose belle anche per te qwq

Notte careh :)))

Spero che la cosa vi stia piacendo, non ho molta fantasia ma questa cosa mi sta intrigando :D

Ciauu

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top