✧𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝚍𝚎𝚌𝚒𝚖𝚘✧

"Detesto questo posto" fu il primo pensiero che balenò in mente a Nikki, mentre attraversava con passo incerto quel solitario e triste corridoio. Le luci erano di  un azzurrino agghiacciante da mettere i brividi, e l'aria fredda era densa di un odore così forte di detersivo e igienizzante da pizzicare il naso. Coprendosi ancora di più con il maglioncino prestatole da Frazy, la ragazza faceva scorrere gli occhi da una parte all'altra del corridoio, osservando ogni porta e leggendo tutte le insegne.

Due anziane interruppero la fitta conversazione che rompeva il silenzio, facendogli nuovamente spazio. Lanciarono un'occhiata schifata alla ragazza, come se fosse completamente fuori posto almeno quanto un barbone in un teatro dell'opera. Nikki abbassò gli occhi, cercando di ignorare quella sorta di odio che le si era puntata addosso, ed affrettò il passo. Mentre svoltava in un altro corridoio, sentì solo la voce di una delle due vecchiette dire "Le ragazze di oggi! Girano vestite da prostitute, osceno!". La bassista non ci diede importanza, non era la prima volta che qualcuno le rivolgeva quelle parole solo per i vestiti con cui si sentiva a suo agio. Pian piano, le voci acide delle due signore si spensero nello spazio, mentre, a lunghi passi, la ragazza si dirigeva verso il posto in cui sperava di ritrovare Ali.

Ali.

Non la vedeva da così poco, eppure le mancava tantissimo. Era preoccupata, eccome se lo era. Quella stessa sera, erano successe così tante cose che nemmeno riusciva a crederci - o, forse, non voleva crederci.
Una continua giostra, ecco cosa le era sembrata quella giornata. Continui alti e bassi, gioie e paure, era così confusa...
Poi una certezza.
Un sorriso sognante si dipinse di nascosto sulle labbra di Nikki, mentre la sua mente tornava indietro a quando lei e Ali si erano baciate sul palco. Non lo avrebbe mai dimenticato, come avrebbe potuto?
Era stato il memento più felice della sua vita, semplicemente un sogno ad occhi aperti, qualcosa di così impossibile...

-Eccoti!-

Le braccia di Tess strinsero la sorella. Lei, Sele, Joker e Stella si stavano alzando dalle serie sedie del corridoio d'ospedale per venirle in contro. Le sorrisero gentilmente, ma con un tono di amarezza e malinconia negli occhi.

-Come sta?- chiese allora Nikki, e solo allora si accorse quanto la sua voce fosse incrinata e impastata. Tossicchiò, scacciando le lacrime.

Nessuno rispose. Tutte spostarono lo sguardo per evitare il suo. Le labbra di alcune tremarono, altre mossero le mani in modo nervoso.

-Non meglio.- riuscì solo a dire Stella dopo un lungo periodo di silenzio.
-Come sarebbe a dire?- ribatté la bassista fuori di sé. Il suo cuore fece in tuffo, e sprofondò più in basso di quanto pensava fosse possibile, quasi fino a non sentirlo più.
-Cos'ha? Cosa le è successo?!- continuò con voce spezzata.

-Buonasera.- disse con tono freddo un medico che era appena uscito dalla porta accanto alle ragazze.
-La signorina ha avuto una crisi per via di un aneurisma cerebrale che abbiamo appena rilevato. Per ora, tutto ciò che possiamo fare è prenotare con urgenza un intervento chirurgico, e vedere come reagisce. C'è la possibilità che peggiori, purtroppo. Ora, ad ogni modo, la paziente è visitabile per dieci minuti, ma, mi raccomando, non dovete stressarla in alcun modo: ha estremo bisogno di riposare.-

Con la stessa indifferenza con cui aveva parlato, il medico fece un cenno di saluto con la testa e si allontanò. Nikki guardò le amiche, esterrefatta. Non poteva crederci. Non poteva essere vero, doveva esserci uno sbaglio, un errore, qualcosa...

-Vai prima tu, Niks? Vi lasciamo sole, forse è meglio...- disse Jok, appoggiando gentilmente una mano sulla spalla della ragazza e guardandola con sguardo comprensivo. L'altra annuì con occhi vacui, presa dai suoi pensieri, e spinse la porta della stanza da cui era uscito il dottore.

Un improvviso e pesante silenzio la avvolse come fosse un ingombrante piumone d'inverno. Ali era lì, sdraiata sul letto d'ospedale, a mala pena protetta da un fine lenzuolo candido. La testa era appoggiata dolcemente sul basso cuscino, mentre sul viso era dipinta un'espressione profondamente addormentata. Le labbra erano strette in un apparente sorriso, le sopracciglia sensuali rilassate, i soffici capelli sparsi attorno come una dolce aureola. Nikki sorrise a sua volta, stupita da quella assurda bellezza.
Cercando di mantenere il silenzio, si avvicinò alla ragazza, sedendosi leggermente su un bordo vuoto del letto. 

Non trovando le parole giuste da dire, la ragazza si limitò a prendere la mano all'amata e guardarla dolcemente. Schiuse le labbra, e, inspirando, iniziò a cantare.

-"Sometimes I'm lost, and then I found; sometimes I feel turned inside out; I'm often silent when I'm screaming inside...
Instead of love, we tend to hate; we never quite appreciate how much the other person cares or tries..."-

Una lacrima le rigò una guancia, e poi un'altra. Un gusto salato le pervase la bocca, mentre la ragazza continuava a cantare.

-"Hold me close, don't ever let me go... I'm confused, maybe someday I will know why sometimes I'm right as rain, and when it rains it pours; you're such a mystery, why can't I unlock the door? All the glitters isn't gold, too much is overkill, love can be beautiful..."-

Nikki lasciò un bacio a stampo alla ragazza addormentata, bagnando le sue labbra di lacrime amare.

-"...or a bitter pill"-

Sentì la porta aprirsi, e si voltò di scatto. Vide sua sorella e le sue amiche entrare, e prendere posto nella stanza. Si alzò, tornando seduta accanto ad Ali. Il silenzio tornò, ma fu interrotto poco dopo dalla voce dolce di Tess.

-"And when I'm right, I'm also wrong..."-

Sele le sorrise, e si aggiunse.

-"We give and take to get along..."-

-"There's so much more to this than I ever dreamed"- cantò Nikki insieme a loro, sorridendo tra le lacrime.

-"And when you smile, I have to laugh..."- cantò aggiungendosi Stella.

-"And when you cry, I turn in half..."- cantarono tutte insieme, Jok compresa.

-"So calm and yet so loose at the seams"- cantarono, prima di guardarsi a vicenda con occhi bagnati.

-E' dura per tutte, Niks.- disse allora Stella, avvicinandosi all'amica.
-E' vero, probabilmente per te più che per noi, ma ce la faremo. Insieme.- aggiunse, sorridendo e appoggiando delicatamente una mano sulla spalla della ragazza che, a sua volta, le sorrise amaramente. Anche le altre amiche si avvicinarono, abbracciandosi a vicenda, e lasciando carezze e sorrisi alla dolce Ali che continuava a dormire profondamente.

-Credo... credo di dovervi una spiegazione.- disse poi Sele, in tono insicuro, quando erano ormai tutte fuori dalla stanza.

-Che ne dici di avviarci verso un bar, prima?- chiese Nikki, cercando di sembrare il più - falsamente - allegra possibile; non per cattiveria, ma per evitare tutti quei pensieri bui che l'avrebbero distrutta di lì a poco. Le altre annuirono, e, pian piano, si avviarono verso l'uscita.

***

-Buonasera! Che vi posso offrire?- chiese un giovane - e non poco affascinante, pensò Nikki - barista al bancone del locale, sporgendosi verso il gruppo di ragazze che si accomodava sulle alte sedie girevoli che costellavano il perimetro del bar.
-Oh, per me solo un té, grazie.- disse Sele, prendendo posto.
-Voi?-

Le ragazze lanciarono un'occhiata al listino appeso sul muro di fronte a loro, e ordinarono una alla volta - "Caffé liscio, grazie", "Un cappuccino", "Caffé deca"...

-Per me un Jack Daniel's, grazie.- ordinò infine la bassista con noncuranza, smuovendo qualche risata tra le amiche.

Qualche minuto - e scambio di sguardi con il barista - dopo, le ragazze iniziarono a sorseggiare le bevande, in attesa che una di loro rompesse il silenzio. Sele tossicchiò, e iniziò finalmente a parlare dopo che Tess le ebbe fatto un cenno con la testa.

-Ci... ci teniamo, ma specialmente io ci tengo, a dirvi che "l'aiuto" che abbiamo dato al vostro manager era tutt'altro che volontario. Si è messo d'accordo con il mio capo, e mi ha cancellato una tappa del mio tour, facendo andare il mio aereo fino a qua a mia insaputa. Non ho avuto scelta, la mia casa discografica è molto inferiore a quelle grandi americane come la vostra, avrebbe potuto annullare la mia carriera da un momento all'altro, capite?- disse, con un certo risentimento nella voce.

-Quell'uomo... mi ha trattata semplicemente come un oggetto, come un qualcosa che gli possedeva. Non so come sia possibile, eppure mi ha convinta di non avere nemmeno un cuore, dal modo che aveva di fare...- la voce le si spezzò di colpo. Non riuscì a dire altro, ma le amiche capirono molto di più di quello che avevano sentito con le orecchie.

-Che... che ti ha fatto, Sele?-

La ragazza non rispose. Le lacrime bagnarono i suoi occhi, che si stavano arrossendo notevolmente. Stella, che era seduta accanto a lei, le prese gentilmente una mano. La ragazza, allora, tirò su la manica della felpa, scoprendo dei lividi violacei, quasi come se qualcuno l'avesse afferrata violentemente.

-Sele...- mormorò Jok, avvicinandosi a lei.

-QUEL PORCO- disse Nikki prima di interrompersi per la rabbia. Si sentiva ribollire, strinse i pugni. Non poteva essere vero, quell'uomo aveva persino osato...

-Questo è decisamente abbastanza. Deve pagare per quel che ha fatto.- disse rigidamente Tess, anche lei con un'espressione furiosa.
-E subito.- aggiunse, prendendo per il polso l'amica e portandola fuori dal locale.

-Sei sicura che sia una buona idea farlo subito? Con Ali in ospedale, Nikki avrà bisogno di riposare, e anche noi tutte siamo stanche... dormiamoci sopra, e domani ci occupiamo di tutto.- ribatté Stella con tono gentile. Aveva la voce sfinita dalla giornata, e così anche tutte le ragazze avevano un aspetto stanco e assonnato, nonostante il caffé.

-Hai ragione.- mormorò Tess, abbozzando una smorfia simile ad un sorriso.
-Andiamo a dormire ora.- disse poi, prendendo sottobraccio Sele e Jok, che, con un cenno gentile, uscirono con lei.

-Vieni con noi, Niks?- chiese allora Stella, guardando l'amica che non si era ancora alzata dal suo seggiolino. La bassista sobbalzò, come se avesse avuto la mente da tutt'altra parte fino a quel momento; si passò una mano sugli occhi, risvegliandosi dai pensieri confusi che le ronzavano in testa, e rispose alla ragazza.

-No, no, grazie... ho bisogno di stare un po' da sola, poi vi raggiungo per conto mio.- farfugliò, per poi tornare a giocherellare con il bicchierino ancora mezzo pieno di Jack Daniel's. La bionda annuì, e si girò per allontanarsi.

-Aspetta, Stella.- la fermò l'amica.
-G-Grazie. Davvero. Grazie di tutto, sia a te che alle altre. Siete... siete fantastiche, non so come dimostrarvi la mia gratitudine, non sono mai stata brava in questo...-

Prima che potesse finire la frase, si ritrovò stretta in un abbraccio. Sorrise, con gli occhi umidi per la commozione. Strinse a sé Stella con tutto l'affetto che poteva provare, cercando di trasmetterle almeno un po' di tutte quelle emozioni che provava in quel momento, sia quelle negative che quelle belle.
La bionda le lasciò un bacio tra i capelli, e sciolse l'abbraccio.

-Sei tu che ci unisci davvero, Niks. Grazie a te, Ali è tornata a sorridere davvero, Tess ha realizzato i suoi sogni, Jok è tornata nel gruppo di amiche dopo tanto tempo, Frazy ha raggiunto i suoi ambiziosi obbiettivi e ha ritrovato un'amica, Sele ha trovato un po' di speranza... grazie a te e al tuo carattere incredibile mi sono innamorata, ho viaggiato, scoperto nuove cose di me, e ho trovato il coraggio di essere me stessa. Sono io, io che devo ringraziarti.- disse, anche lei con gli occhi bagnati.
-Ah, e segnati queste parole, perché non credo che ne sentirai ancora di tanto dolci da me.- sottolineò, ed entrambe scoppiarono a ridere.

-Raggiungo le altre.- disse poi Stella, lasciando con un sorriso l'amica, che rimase sola nel locale con pochi altri clienti sparsi sui tavoli.

Nikki si guardò attorno, sorseggiando l'alcolico fino a trovarsi a scrutare il fondo vuoto ancora un po' bagnato di liquido giallognolo.

-Tutto bene?- chiese allora il barista, che era comparso senza che la ragazza se ne accorgesse. Lo osservò un po' di più, ora che ne aveva l'occasione. Aveva degli occhi di un azzurro sporco, quasi come le acque di un grande fiume come il Tamigi; i capelli erano castani, e scendevano con naturalezza sulla fronte e sulle orecchie color caramello, e il viso aveva una forma allungata e spigolosa che pareva di un gentleman con qualcosa di britannico - in completo contrasto con il contesto e con l'abbigliamento, che aveva tutta l'aria di un vecchio barista alcolizzato, nonostante il suo viso dimostrasse l'esatto contrario.

-Australiano?- azzardò allora la ragazza, spostando verso di sé la bottiglia di alcolico.

-Ottima deduzione.- rispose il ragazzo, sorridendole. Le versò gentilmente il Jack Daniel's, ma senza riempire il biglietto - cosa che creò disappunto della bassista che, però, capì essere un gesto fatto per il suo bene. Già non stava bene, non si sentiva affatto bene, e aveva un dolore alla testa incessante, per cui una sbornia sarebbe stata tutto tranne che un aiuto.
-Ora tocca a me, a fare deduzioni.- disse poi, versandosi un po' di aranciata in un bicchiere dalla forma elegante.
-Dalla sua faccia devastata, qualcuno a cui tiene molto non deve cavarsela molto bene, sbaglio?- disse poi, sorseggiando la bevanda con noncuranza. Il tono con cui lo disse, però, sembrava tutt'altro che noncurante, anzi, sembrava quasi... sensibile.

-Già, la mia vita va piuttosto uno schifo attualmente.- rispose Nikki con voce sarcastica.

-Ah beh, che dire, siamo in due ad essere finiti in questo bar di merda per sfiga, allora.- disse, con una risata amara.

-Come ti chiami?- gli chiese lei, punta da una sincera curiosità.

-Steven. Tu?- le domandò dopo aver messo nella cassa i soldi di un cliente che ora usciva dalla porta barcollando un poco.

-Piacere, Nikki. E sì, se per una volta la fortuna fosse stata dalla mia parte, non penso sarei qui a scolarmi una bottiglia del buon vecchio Jack Daniel's.- rispose, versandosi un po' dell'alcolico nonostante i buoni propositi di poco prima.

-Aspetta. Sbaglio o quella tipa ti assomiglia parecchio?- chiese il barista indicando lo schermo televisivo che continuava ad andare in sottofondo, nonostante il volume basso.

La ragazza si girò, e vide subito due sagome che si baciavano sullo schermo.

-Cacchio. Sono, siamo... siamo sul tg?!- esclamò, ormai ignorando l'espressione stupita del ragazzo accanto a lei.

-Quindi sei davvero tu? Cavolo, ce ne vuole di coraggio! E complimenti per la ragazza, sembra una gran figona...- disse, ma fu subito interrotto dalla bassista.

-Giù gli occhi da Ali. Chiaro?- scandì guardandolo in faccia. Lui scoppiò a ridere, come se l'avesse detto solo per vedere la sua reazione. Poi, d'improvviso, la sua espressione si incupì.

-Non... non mi dirai mica che è lei, la persona che sta male, vero?- disse con voce incerta. Proprio in quel momento, una giovane ragazza raccontava con voce monotona cosa fosse successo quella sera, mentre le immagini di Ali sdraiata sul palco in preda alle convulsioni prendevano la scena alle sue spalle. Nikki si sentì quasi mancare. Tutti... tutti sapevano già ogni cosa...

Cosa avrebbe fatto adesso?






🐴💅Spazio autrice🐴💅



I'M BAAAAAACK

Questa storia mi è mancata tantissimooooh
e finalmente ho trovato il tempo di finire questo capitolo :D

Cosa ne pensate, amiche?

Ah e il barista è simpi a mio parere, ma okay.

ENIUEI IreneBlackDiAngelo we need you because io e j3sus_0f_surbub14 necessitiamo di una preta per il nostro matrimonio (eh già, dovevamo avvisarvi prima o poi ehheheh)

Enniente. Non vi chiedo come va perché sul gruppo lo avete scritto tipo migliaia di volte, ma vedrete che andrà tutto meglio, okay? <333

Cosa pensate succederà nei prossimi capitoli? Voglio sapere le vostre teorie MUAHAHAHA


Ci si vede bellissimeeeh :D <3

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