6.
Una settimana.
Una settimana intera passata rinchiuso in una casa buia, in compagnia di un vampiro.
Non ce la facevo più.
Volevo vedere la luce del sole, mangiare qualcosa di consistente.
Ma soprattutto volevo stare tranquilll.
Senza ansia causata dal fatto che lui poteva divertirsi con me a suo piacimento.
Come era solito fare.
Ero sdraiato sul letto, gli occhi chiusi, una mano poggiata sulla fronte ed una sullo stomaco.
Pensavo a tutto ciò che era successo in quella settimana, quando Yoongi entrò nella stanza.
Sussultai, aprii gli occhi di scatto e girai la testa verso di lui.
"Alzati, andiamo a comprare dei vestiti" disse.
"Cosa?"
"Sei sordo per caso? Non puoi mettere solo quel paio di jeans o i miei, di vestiti" rispose sgarbatamente.
"Okay, okay, tranquillo però" dissi alzandomi dal letto e roteando gli occhi.
Lui fu velocemente davanti a me.
"Scusami?!" disse feroce, con le sopracciglia aggrottate.
"Devi smetterla di rispondere così, hai capito?" bisbigliò, il suo viso vicinissimo al mio.
Mi mordicchiai il labbro nervosamente.
"Sì...sì, mi dispiace..." balbettai.
"Oh, ti dispiace eh? E credi che me ne freghi qualcosa?" Bisbigliò. "Inginocchiati"
"C-cosa...?" cercai di dire.
"Non hai capito? Avanti, fallo tu o lo faccio io" mi osservò.
Avevo ovviamente capito dove voleva andare a parare, ma non volevo assolutamente fare niente.
"Ti...ti prego" mormorai sentendo gli occhi pizzicare.
"Inginocchiati ho detto" impose lui. "O ti faccio inginocchiare io"
Chiusi gli occhi, imponendo a me stesso di non piangere, e feci come richiesto.
Dio, mi odiavo.
Odiavo tutta quella situazione.
In fondo che avevo detto di male? Nulla.
Ma ormai appartenevo a lui, e non potevo far altro che obbedire a tutto quello che mi imponeva.
Sentii la sua mano gelida sfiorarmi il viso, e farmelo alzare verso di lui, che mi guardò.
"Il solo pensiero delle tue labbra perfette attorno al mio cazzo mi fa eccitare" disse a bassa voce, premendo un dito su di esse.
"Sono sicuro che sei bravissimo, eh?" Sorrise. "Non mi deluderai, piccolo"
Sentivo freddo, ero a contatto con il pavimento gelido e il mio corpo era percosso da brividi.
Il mio sguardo era rivolto a terra, mentre lo sentivo slacciarsi i pantaloni.
Avrei tanto voluto scappare via, lasciarmi tutto alle spalle, ma non potevo.
Le sue dita mi presero il mento, facendomi girare.
"Avanti angioletto, fammi vedere cosa sai fare" si morse il labbro.
Non potei fare altro, presi in bocca la sua lunghezza e feci ciò che mi era stato richiesto, leccai la punta, ricevendo un gemito di approvazione da parte sua.
"Cazzo" gemette Yoongi portando le mani tra i miei capelli e stringendoli tanto da farmi male.
Sentii le lacrime iniziare a bagnarmi le guance, non riuscii a resistere, quella situazione mi stava distruggendo.
Yoongi avvicinò il bacino a me, chiedendo di più.
"J-Jimin porca puttana" strinse gli occhi. "Vai più veloce" impose poi.
E il che potevo fare? Ero obbligato, nonostante stessi piangendo, a lui non interessava.
Iniziai a muovere la testa più velocemente, come richiesto, ormai le lacrime uscivano da sole.
"Ah cazzo" i suoi gemiti aumentarono, chiuse gli occhi e gettò la testa all'indietro.
Stava per venire, lo sapevo.
Volevo scansarmi, ma subito lui portò le mani alla mia testa, togliendomi la possibilità di farlo.
"Non ti azzardare" disse a denti stretti.
Fu questione di attimi, raggiunse l'orgasmo, riversandosi nella mia bocca.
"Ingoia" mi ordinò.
Lo feci, nonostante i conati di vomito che mi provocò quel gesto e mi staccai da lui, lacrime silenziose continuavano a scendere sulle mie guance.
Si abbassò alla mia altezza e con un pollice mi ripulì un lato della bocca, per poi portarlo davanti ad essa.
"Succhia, avanti"
Chiusi gli occhi, non volevo vederlo, aprii la bocca
"Voglio che mi guardi"
Non ce la facevo più. Aprii gli occhi e lo guardai, ripulendo il suo pollice.
"Bravo bambino, hai fatto proprio un bel lavoro, sai?" sorrise Yoongi, avvicinando la sua bocca alla mia per baciarmi.
"Bene. Ti voglio pronto in due minuti" finì poi, per uscire subito dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle con violenza.
Rimasi immobile per vari secondi, poi respirai forte, per cercare di ricacciare indietro le lacrime.
Avrei tanto voluto rannicchiarmi nel letto e restarci per sempre, ma non potevo.
Era un'abitudine ormai.
Ad ogni ora mi veniva da piangere, ed ogni fottuta volta mi imponevo di non farlo.
E faceva male non potersi sfogare.
Scossi la testa e mi infilai i jeans, per poi indossare le scarpe.
Cavolo.
Da quanto tempo non respiravo aria pulita?
Poco, in realtà, ma sembrava un'infinità.
E nonostante avessi paura ad uscire, non vedevo l'ora.
Non mi sarei aspettato di vedere il sole, ma almeno sarei stato all'aria aperta.
La città non era come me l'aspettavo.
Quel poco che avevo visto quando vi ero arrivata la prima volta, mi era apparso distrutto, in rovina.
Mentre ora sembrava una normale città americana o europea.
Caotica, brulicante di soli vampiri che facevano shopping.
Palazzi di trenta piani, negozi di tutti i tipi.
"Wow..." mormorai guardandomi intorno.
"Cosa c'è?"
"Oh no, nulla, è che...non credevo ci fosse...tutto questo" risposi.
"Beh, come ti ho già detto in precedenza...non siamo così diversi dagli umani. Ci piacciono le stesse cose, sangue a parte" spiegò. "Anche qui le ragazze amano i vestiti, e tengono alla bellezza"
"Ma non ha senso. Come possono tenere alla bellezza se siete comunque tutti perfetti?" Mi girai verso di lui.
"Questo era un complimento?" chiese Yoongi guardandomi sorridente.
"Comunque...non lo so, hanno delle fisse strane, non so che dirti. Solo che sono tutte delle grandi troie"
Mi bloccai. "Come?"
"Sì, ogni scusa è buona per scopare, per loro"
"È così anche per voi, o sbaglio?" affermai.
"Sì, ma noi siamo ragazzi, è normale" rispose lui.
"Cosa? Ma...oh, sessista" dissi alzando gli occhi al cielo.
"Sessista? No, credimi, sono realista. E sono sicuro che se ti facessi conoscere una ragazza di questa fottuta città, non la sopporteresti per neanche un minuto" disse ridendo.
"Oh, ora che ci penso ne devi conoscere una, tra un po'"
"Perché?" domandai.
"Dammi la mano" disse porgendomi la sua.
Feci come mi disse, e quando la sua mano fredda strinse la mia, un brivido percorse il mio braccio fino ad arrivare alla spina dorsale.
"D-dove stiamo andando?" Chiesi titubante.
Lui si girò verso di me con sguardo malizioso. "A prendere dei vestiti per stasera"
Oh merda. La festa.
La porta d'ingresso si aprì, ed entrammo nel negozio.
Una ragazza bionda, anche fin troppo, fece capolino da dietro uno scaffale.
Appena ci vide, spalancò gli occhi.
"Yoongi! Ma che piacere rivederti!" disse avvicinandosi a noi.
"Ciao Karen" salutò lui con un cenno della mano.
La ragazza era bellissima. I suoi occhi di un verde magnetico, sembravano mangiare Yoongi.
"Oh, e tu devi essere il suo nuovo passatempo!" si rivolse a me sorridente.
Sentii un moto di rabbia dentro di me. Ma d'altronde, aveva ragione.
"Spero tu possa divertirti con lui quanto mi ci sono divertita io" aggiunse poi facendomi l'occhiolino.
Dischiusi la bocca, scioccato. I vampiri erano davvero così superficiali?
"Karen!" la rimproverò Yoongi.
"Okay, va bene. Come mai siete qui?" chiese lei sbuffando.
"Stasera c'è una festa, e volevo andarci con lui. Gli serve qualcosa da mettersi" spiegò lui.
"Oh! Capisco, vieni con me, ti faccio vedere qualcosa" disse lei facendomi segno di seguirla.
Io feci come mi disse, sentendo i passi di Yoongi dietro di me.
"No Yoongi, non puoi vedere!" esclamò Karen con una smorfia stupita.
"Non è mica un matrimonio" ribatté lui acido. "E non è una ragazza" puntualizzò poi.
"Oh, andiamo, non vuoi neanche la sorpresa?" insistette la bionda.
Lui alzò gli occhi al cielo. "Sei davvero assillante, sai?" fece, per poi andarsene.
Rimanemmo soli.
"Scusalo, fa così con tutti"
"Oh, ci sono abituato ormai" liquidai l'argomento con un gesto della mano.
"Okay bene, cosa uhm...innanzitutto, di che colore livuoi, blu o nero?" chiese.
"Beh, io...non lo so, insomma...non era mia intenzione andare alla festa ma..." mormorai.
"Lo so, ti ha obbligato lui. Ma ritieniti fortunato, a quanto pare è molto attratto da te, il che lo porta ad essere protettivo, quindi puoi stare tranquillo. Non permetterà a nessuno neanche di sfiorarti" disse sorridendo rassicurante.
Che strano. Pensai.
A primo impatto mi era sembrata la descrizione esatta di ciò che aveva detto Yoongi in precedenza, mentre ora sembrava tutt'altro.
Sembrava...carina.
"Comunque, personalmente, credo che il blu faccia al caso nostro. Metterebbe in risalto la tua pelle chiara" fece osservandomi.
"Vada per il blu allora" sorrisi infine.
Mi stupii di me stesso.
Stavo sorridendo per la prima volta dopo una settimana di pianti e paura.
Karen ricambiò il mio sorriso e sparì dietro alla porta del magazzino.
Dopo pochi istanti ritornò con qualcosa come tipo, dieci tipi diversi di abbinamenti.
I venti minuti successivi furono un togliersi e mettersi pantaloni e camicie, era stressante, non capivo come alle ragazze potesse piacere tutto quello.
Io trovavo stressante, non trovare qualcosa che andasse decentemente.
Fino a quando Karen tornò con altro.
Pantaloni quasi lucidi, che davano l'aria di essere decisamente stretti, e una camicia larga, blu.
Li provai, e Dio, mi stavano davvero bene.
La camicia era così grande da far vedere parte del mio torace, e i pantaloni aderivano alla perfezione sulle mie gambe.
"Beh, tesoro. Ti sta maledettamente bene. Questo è quello che fa per te" disse lei contenta.
"Karen non..."
"No, Jimin, farai impazzire Yoongi con questa roba addosso"
"Ecco...è proprio questo che non voglio..." mormorai.
Lei mi osservò, per poi posare le sue mani sulle mie spalle.
"Ascolta...so cosa pensi. Sei un umano, e ti sembra che lui ti usi solamente"
Io la interruppi. "Non mi sembra. È così e basta"
"Lo so...ma conosco Yoongi da moltissimo tempo, e so che può sembrare un bastardo senza cuore. Lo è, okay? Lo è, e lo ammetto. Ma quando vuole, protegge chi ha accanto a qualunque costo. Anche se non sembra che ci tiene"
"Ma..."
"Credimi, Jimin. Farà pure lo stronzo, ma puoi stare certo che con lui al tuo fianco, nessuno potrà farti del male" disse.
Io non replicai. Chiusi la bocca ed abbassai la testa.
"Ora, prendi i vestiti per favore"
Annuii e mi spogliai.
"Dovrei chiamare Yoongi, non ho nulla..." dissi prendendo la busta.
"Non devi preoccuparti, è un amico. È stato un piacere incontrarti, Jimin. Torna da me quando vuoi" disse sorridendomi.
"Grazie Karen" sorrisi, ed uscii dal negozio.
"Voglio vederlo" disse Yoongi appena uscii.
"Cosa? No!" dissi incrociando le braccia.
"No? Scherzi vero?" fece avvicinandosi a me e facendo per prendere la busta.
Io la nascosi dietro la schiena e lui sbuffò scocciato.
"Dai Yoongi, non c'è gusto così, no?" dissi sorridendo.
"Jimin..."
Io non lo ascoltai, e corsi via ridendo, ma lui mi raggiunse in pochi istanti e mi spinse al muro.
Sussultai.
"Non giocare con me angelo..." bisbigliò. "Non dovresti scappare da me, e soprattutto..." disse sul mio collo "non farmi arrabbiare."
"Oppure? Che fai?" dissi io con aria di sfida.
Lui socchiuse gli occhi. "Oh, non lo so...devo pensarci..."
Poggiò le mani di fianco alla mia testa e premette le sue labbra sulle mie.
Cercai di respingerlo, ma lui prese le mie mani e le bloccò al muro.
"Non provarci Jimin" sussurrò staccandosi da me.
Ripresi fiato e lo guardai.
"Ora, hai vinto tu. Spero che arrivi presto stasera. O meglio, stanotte" disse, per poi prendermi nuovamente la mano.
"Yoongi..."
"Tranquillo piccolo, ti divertirai anche tu" mi fece l'occhiolino.
"Oh, comunque. Se per farti ridere, devo essere preso in giro...fai pure" fece poi.
"P-perché?" chiesi piano.
"Perché il tuo sorriso mi fa impazzire Jimin" disse guardandomi negli occhi.
E a quella frase, sentii non so come, qualcosa che mi divorava lo stomaco.
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