24.
"Yoongi io...non ho fatto nulla, smettila" sussurrò Jimin abbassando lo sguardo e portandosi il labbro inferiore tra i denti.
Scossi la testa e portai due dita sotto il suo mento per fargli alzare il volto e guardarmi negli occhi.
"Se il salvarmi tre volte dopo tutto ciò che ti ho fatto passare lo definisci nulla allora sì, Jimin" dissi guardandolo. "Forse neanche ti rendi conto di cosa mi fai anche solo sfiorandomi"
Sentivo ancora gli occhi bruciare.
Cazzo, avevo pianto.
Davanti a Jimin.
L'ultima volta che era successo era nel 1700, neanche ricordavo più come ci si sentisse a piangere.
Quella sensazione di vuoto nel petto, un groppo alla gola che non vuole andar via, gli occhi che bruciano e le lacrime che bagnano il viso.
Non lo ricordavo, era passato talmente tanto tempo, eppure in quel momento ne avevo sentito la necessità.
Necessità di sfogare tutta la mia rabbia, la mia frustrazione, i miei sensi di colpa in un pianto.
Perché sì, era stato uno sfogo per me.
Uno sfogo completamente differente, poiché per il resto delle volte nelle quali mi ero sfogato era stato ammazzando esseri umani e spaccando ogni cosa che si parava davanti ai miei occhi.
Ma con Jimin era stato diverso.
Con Jimin era sempre stato diverso.
E in quei giorni mi stava facendo provare emozioni che avevo dimenticato di avere.
Era lì con me, aveva ascoltato ogni singola parola che era uscita dalle mie labbra con sofferenza e dolore al solo ricordo.
Era davanti a me, e mi osservava piangere, e Dio, mi aveva consolato.
Aveva cercato di farmi tranquillizzare, aveva asciugato le lacrime che erano scese sul mio volto e ancora una volta aveva risposto al mio bacio, facendomi sentire bene, importante.
Importante.
Per Jimin ero importante, me lo aveva detto lui stesso.
Mi aveva detto più e più volte di tenere a me, di non volere che morissi, ed io continuavo a pensare che quel ragazzo fosse davvero la cosa più bella che mi fosse capitata in quattrocento anni di vita.
Jimin era davvero il mio angelo, colui che riusciva a trasportarli con sé in un universo di emozioni e sensazioni talmente belle e forti che quasi temevo il mio cuore potesse ricominciare a battere.
E mi sarebbe piaciuto.
Mi sarebbe piaciuto percepire il cuore battere contro la mia cassa toracica solo a causa di Jimin, ma purtroppo non avrei più potuto farlo.
"Jimin ascolta, io...mi dispiace per ogni singola volta in cui ti ho fatto d-" feci per parlare ma lui portò la sua piccola e tenera mano sulla mia bocca.
"Yoongi, basta parlare" mi disse guardandomi negli occhi. "Non devi giustificare nulla con me okay? Hai pianto, e credimi, non me lo sarei mai aspettato da una creatura come te, eppure l'hai fatto. Ora so per certo che dietro tutta la cattiveria, dietro il male, c'è una persona che riesce ancora a provare dei sentimenti, delle emozioni, nonostante sia stata trasformata in un mostro. Perché tu, Yoongi, lo sei ancora. Sei ancora una persona, un essere umano, e sai perché? Perché provi dolore, sofferenza, tristezza, rabbia, angoscia, senso di colpa. Yoongi, tu tieni a me, non vorrai mai ammetterlo, ma è così. Se così non fosse, per quale motivo non mi avresti già ammazzato? Perché continui a proteggermi se non tieni a me neanche un po'? Credimi, ho fatto fatica a giungere a queste conclusioni, ma dopo ciò che ho visto ne sono certo. Come sono certo che se potessi tornare indietro nel tempo non uccideresti più nessuno. I vampiri non si pentono di ciò che fanno, ma tu si, è questo significa che sì, Yoongi, tu sei un uomo, ed hai un cuore, anche se non batte più. E devi credermi quando ti dico che non voglio che tu muoia, perché lo penso davvero"
Finì di parlare, lasciandomi totalmente senza parole.
"Sei...Jimin, sei davvero un angelo per me" sussurrai quasi timidamente, e abbassai lo sguardo.
Non ero in grado di sostenere il suo, mi stava facendo sentire impotente, completamente incapace di reagire.
Fu allora che lui prese il mio viso tra le mani, e quasi mi venne da sospirare di piacere al contatto con la sua pelle calda.
"Sarò il tuo angelo solo se tu vuoi che lo sia, Yoongi" mi disse cercando di guardarmi negli occhi. "Sarò il bene al tuo male, lo yin al tuo yang, la tua...parte mancante, se tu me lo permetterai"
Mi sentii morire a quelle parole, dette con così tanta tenerezza e sincerità, e portai le mani sulle sue.
"Credo...credo di averne bisogno, Jimin" risposi guardandolo.
Un meraviglioso e dolcissimo sorriso si aprì sulle sue labbra carnose, poi si avvicinò al mio volto e mi baciò.
Mi baciò per sua volontà, senza che gli chiedessi nulla.
Le sue labbra erano sulle mie e si muovevano con dolcezza, cercando la mia lingua e trovandola subito.
Le sue mani continuavano ad accarezzarmi le guance, ed in pochi istanti si ritrovò sulle mie gambe, facendomi sdraiare lungo il divano.
Sentii le sue dita allontanarsi dal mio viso e solleticarmi i fianchi, per poi sfilarmi la maglietta ed attaccare all'istante la mia pelle bianca con le sue labbra maledettamente perfette.
Ansimai a quel contatto così delicato eppure a tempo stesso così erotico; i suoi denti marchiavano il mio corpo e la sua lingua lo accarezzava subito dopo.
Portai le mani a stringere i suoi capelli e lo feci tornare con il viso vicino al mio, per poi accarezzargli la schiena nuda e intrufolarmi nei suoi boxer stringendogli le natiche con leggerezza, più decisi di invertire le posizioni, e lo spinsi contro il divano.
Gli tolsi i boxer e feci lo stesso con i miei, affondai il viso nell'incavo del suo collo, inspirandone il profumo e cercando di resistere alla pulsione di morderlo, così semplicemente lo baciai.
"Yoongi...mgh..." mugugnò quando feci casualmente scontrare le nostre erezioni, e sorrisi soddisfatto.
"Sì, angelo?" dissi al suo orecchio, allargandogli leggermente le gambe.
"Ti prego..." sussurrò ad occhi chiusi.
Così lo accontentai, incapace di resistere.
Entrai in lui con lentezza estenuante, sentendo le sue pareti aderire meravigliosamente a me, che non trattenni un gemito.
Allacciò le braccia al mio collo e mi strinse i capelli, mordendosi il labbro inferiore, quando cominciai a spingermi dentro di lui.
"Cristo, sei bellissimo Jimin" ansimai al suo orecchio.
E cazzo, lo pensavo davvero.
Jimin era bellissimo, anzi, meraviglioso.
E vederlo così, gli occhi lucidi, la voce che usciva spezzata dalle sue labbra, quell'espressione di puro piacere, tutto a causa mia, era qualcosa che mi rendeva completamente succube del suo essere.
Credetti di vederlo sorridere a quell'affermazione e gli baciai la bocca proprio nel momento in cui mi spinsi con più violenza in lui, facendolo tremare e gemere contro le mie labbra.
"O-oh Yoon...Yoongi, a-ancora" mi supplicò, e mi morsi il labbro capendo di aver trovato il suo punto debole.
Allora cominciai a dettare spinte più forti, colpendo la sua prostata con violenza, e facendolo letteralmente urlare di piacere.
Mi graffiò la schiena e gemetti a quel gesto, mordendo leggermente il suo collo.
"O-oddio sì...ti prego" disse in un gemito, sospirando.
Portai una mano alla sua erezione e cominciai a masturbarlo lentamente, voglioso di sentire le sue preghiere, e venni subito accontentato.
"P-più veloce" sussurrò, per poi buttare la testa sul bracciolo non appena velocizzai i movimenti della mia mano.
"Così piccolo?"
"Oh...sì, così" disse totalmente in preda al piacere.
Un'unica altra spinta contro il suo punto debole e potei percepire il suo corpo irrigidirsi, per poi abbandonarsi contro il bracciolo del divano e venire sporcandomi il torace.
Quella magnifica vista fu troppo per me, e non mi trattenni più, riversandomi dentro di lui e facendolo tremare e gemere a quel gesto.
Uscii dal suo corpo e baciai la sua guancia, sdraiandomi sopra di lui e sentendo il suo cuore battere forte.
Mi strinse a sé e mi baciò la spalla per poi sussurrare al mio orecchio un "grazie".
"No Jimin, sono io a doverti ringraziare"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top